Grazia Deledda, Leggende sarde, 1894

quasi, - fecero del bene e del male all'isola

isola. Sono i Doria e i Malaspina, sono i

evo, sono le scorrerie e le avventure dei pirati

ignoti, forse del trecento e del quattrocento, non ricordati

dalle scarse cronache sarde, e dame misteriose e santi

sarde, e dame misteriose e santi e guerrieri, e

dame misteriose e santi e guerrieri, e talvolta lo

e santi e guerrieri, e talvolta lo stesso Gesù

quelle di talune chiese e di qualche montagna. Senza

formerebbero, se ben raccolte e ben studiate, degli elementi

monti che circondano Nurri, e precisamente nel monte chiamato

Perdixi o Corongius, c'è una grotta naturale, assai

grotta naturale, assai ampia e interessante, dove i contadini

interessante, dove i contadini e i pastori si rifugiano

si rifugiano per riposarsi, e talvolta per passarvi la

di cose di campagna, e cenando con del pane

cenando con del pane e del magro companatico, videro

tre lavoratori chi fossero e come si chiamavano. ¶ "Siamo

essi con buona grazia, "e lavoriamo per vivere. Siamo

di tasca una tovaglia e la diede al maggiore

tu, i tuoi fratelli e tutta la compagnia, non

poscia dove tu vorrai. E sopra di essa ti

rivolse al secondo fratello e gli offrì un portafogli

offrì un portafogli dicendogli: ¶ "E tu prendi questo. Tutte

coloro che lo suoneranno e lo udranno. Va', caro

tuoi fratelli la tovaglia e il portafogli". ¶ Dopo tutto

tutto questo i giovani e le tre fate si

congedarono amabilmente, ringraziandosi scambievolmente e dicendosi il rituale teneis

in cerca di avventure e di piaceri. ¶ Da per

lasciavano tracce di beneficenza e di generosità - giovani di

giorno un prete potente e strapotente intimò loro di

talismani, pena la scomunica e il carcere. ¶ Qui (apro

ma probabilmente questo brano è un vago ricordo dell

da alcuni frati minoriti, e importata naturalmente dalla Spagna

uno slancio proprio ridicolo e irrefrenabile. ¶ Accorse molta gente

misura che si accostavano e che sentivano distintamente il

il prete, che grasso e tondo soffriva più degli

in quella danza infernale, e non smise finché non

cadere a terra sfinito e svenuto. ¶ I tre fratelli

presto furono raggiunti, legati e gettati in fondo ad

si divertivano suonando, ballando e mangiando insieme con gli

processo fu presto sbrigato, e, condannati a morte, furono

una grazia per uno. E siccome ai condannati non

con entusiasmo dalla folla, e subito il giovine stese

di frutta, di dolci e di vini squisiti compariva

mensa. ¶ La gente mangiava e beveva a crepapelle, ma

tutti, sgherri, carnefici, popolo e magistrati furono ebbri e

e magistrati furono ebbri e sazi a più non

scomunica di Ollolai ¶ Radicatissima è ancora nel popolino sardo

davvero maledizione su chi è lanciata e sulle sue

su chi è lanciata e sulle sue generazioni. ¶ A

solo sulle loro proprietà e sui loro sottoposti, ma

in tutte le terre e gli abitanti vicini. Perciò

Perciò erano sommamente malvisti, e già, segretamente, gli abitanti

giovini un po' scapestrati e senza pregiudizi decise di

screditasse presso il papa e segnasse la loro rovina

giovanotti presero il cadaverino e lo gettarono, di notte

stato veduto aggirarsi, sano e lieto, con gli altri

della chiesa dei monaci. E cerca e cerca e

dei monaci. E cerca e cerca e cerca fu

E cerca e cerca e cerca fu finalmente ritrovato

pozzo! Figurarsi l'indignazione e il furore del popolo

il monastero venisse distrutto e i monaci cacciati in

Il convento venne diroccato e i monaci, già sì

gli abitanti del villaggio e sui loro discendenti. Infatti

tempo su di esso, e, ciò non bastando, gli

abitanti, rôsi dagli odi e dalle inimicizie più funeste

dilaniarono tra loro, massacrandosi e sperdendosi a vicenda. ¶ Madama

ricca dama, molto pia e devota, chiamata madama Galdona

la scomunica sul podere. E infatti tutti coloro che

altro, subirono molte disgrazie. E la dama (prima possessora

del podere borbottando maledizioni e scongiuri contro gli spogliatori

spogliatori dei suoi benamati e prediletti eredi. ¶ Queste le

le leggende sarde serie e tradizionali. Come ho già

corte, le più gentili e le meno intrecciate. ¶ Prologo

leggende sono di moda, e nella rinascente fioritura degli

senza parerlo. La leggenda è aristocratica, è artistica, è

La leggenda è aristocratica, è artistica, è volgare e

è aristocratica, è artistica, è volgare e popolare nello

è artistica, è volgare e popolare nello stesso tempo

fine della signora colta e nella fantasia rozzamente poetica

animo sognatore dell'artista e nella percezione spregiudicata e

e nella percezione spregiudicata e indagatrice dello scienziato. La

l'attenzione del poeta e dello storico, che la

indole delle generazioni viventi e il germe di quella

gai dei salotti eleganti, e negli intenti animi dei

triste focolare - nei fanciulli e nei grandi -, e può

fanciulli e nei grandi -, e può, infine, fornire i

volume serio, dotto, scientifico, e per un volume di

ha il profilo serio e melanconico delle tradizioni meridionali

per sé stessa leggendaria e misteriosa, è piena di

stessa leggendaria e misteriosa, è piena di leggende. Ogni

Talune leggende si incrociano e si confondono con le

ed una di queste è la prima delle due

fate, con le streghe e le janas; sono i

profondamente latini, negli usi e nella favella, non si

livello del mare. Gonare è una delle montagne più

dell'isola. ¶ La chiesetta è edificata proprio in cima

ai fulmini, ai venti e alle procelle; e la

venti e alle procelle; e la leggenda è questa

procelle; e la leggenda è questa: Gonario di Torres

la procella si calmò, e tra le ultime nuvole

spese il tempio modesto, e la montagna prese il

un masso, per riposarsi. E si mostra ancora quel

devotamente a quel masso e raccolgono della polvere raschiata

dai dolori alle spalle, e la polvere guarisce dalle

Gonare, incontrò Santa Barbara e le disse: ¶ Barbaredda de

più gentili poeti sardi. ¶ È sulla chiesa di S

la provincia. La dolce e misteriosa leggenda narra che

abbondanza crescevano le rose, e le campanule s'intrecciavano

non si apriva mai, e tra i cui fiori

di astri, di figurine e di foglie d'alloro

mano che lo spargeva e lo ritirava. Mosso dalla

origliare presso quella finestra e sentì solo una soavissima

di cigno che muore", e sentiva pure il muoversi

prese la sua mandola e cantò una triste appassionata

siccome la neve cadeva e la notte era cruda

cruda, picchiò chiedendo asilo e dicendosi un viandante smarrito

sono che spine; mille e mille gradini granati devi

la morte. Viandante, va!". E siccome lui insisteva lo

chiesa cadeva in rovina e dentro ci nevicava come

Te lo darò, va!" E la voce non parlò

giovine se ne andò, e dopo molti mesi vide

coi più minuti particolari, e l'artista capì subito

l'artista capì subito e si scolpì in testa

costrurre un simile tempio e il paese era poverissimo

mandorlo fiorito in mano, e regalò la squisita sua

Tutti ammirarono il quadro, e una mattina videro che

Si gridò al miracolo, e si disse subito che

prese il dipinto miracoloso e corse per i castelli

castelli ed i contadi e le ville raccogliendo denari

le ville raccogliendo denari e offerte per la costruzione

la costruzione della chiesa. E quando ebbe riempito d

vennero chiamati all'opera e in breve - non ostante

la chiesa sorse, bella e ricca come nel disegno

recò alla casetta misteriosa e batté alla porta. ¶ "Chi

fiore dalle tue mani e porlo alla Madonna, sospirò

biondi capelli sulle spalle e pallidissimo il viso che

in intrecci di rabeschi e figure perfettamente intessute e

e figure perfettamente intessute e disegnate. Nel mezzo di

canto stava il telajo, e d'oro tutti parevano

piedi ramoscelli d'olivo e nelle mani rami di

si chinò per raccoglierla, e come vide che la

sfinimento per le membra, e cadutole ai piedi, dolcemente

così, sempre, per secoli e secoli, sulle rovine del

un giorno di letizia e di splendida potenza? Non

Non si sa; forse è una scomunica del papa

che non escano mai. ¶ È la famiglia dell'ultimo

catene di montagne, fiumi e pianure!... ¶ Lo spirito del

Lo spirito del Barone è mite e generoso. Non

del Barone è mite e generoso. Non ha mai

la luna splendeva vivamente, e il contadino poté distinguere

sulle alture vicine. Curioso e coraggioso il contadino salì

un poco più su e guardò questo bizzarro signore

tranquillamente in tal luogo e così tanto freddo. ¶ Il

si accorse di lui e si fermò. Era biondo

si fermò. Era biondo e soave di volto, con

aveva deposto nel sentiero, e disse: "Mia figlia e

e disse: "Mia figlia e mia moglie hanno tanto

darmi la tua legna?..". ¶ "E perché no?", esclamò l

maniere del misterioso signore. E trasportò il fascio sulle

il fascio sulle rovine, e non volle accettare la

acquistava terreni, case, pascoli e spendeva come un riccone

più benestante del paese, e per liberarsi dalla fama

molte volte al castello e aveva provveduto di legna

inverno, gli abitanti invisibili e spirituali di quelle rovine

gli aveva donato molte e molte borse piene d

del nipotino del Barone è questa. ¶ Una notte una

picchiare alla sua porta, e apertala vide un cavaliere

Essa, che era poverissima e che trovava pochissime occasioni

Vestì la sua tunica e seguì il cavaliere, che

lei. Attraversarono il villaggio e uscirono in campagna. La

mi conduce, monsignore?". ¶ "Venite e non temete di nulla

voce era così gentile e soave che la donna

la donna si rassicurò e continuò a seguirlo in

alle rovine del castello e pigliandola per mano l

uno splendore di lusso e di magnificenza. Coperte di

magnificenza. Coperte di arazzi e di cortinaggi di broccato

grandi candelabri d'oro e di perle preziose. In

era un letto ricchissimo, e su stava coricata una

una giovine dama pallidissima e bella, in preda a

dama, più vecchia, bella e soave anch'essa, l

anch'essa, l'assisteva, e un giovine cavaliere andava

presentava, affondato fra nastri e trine, un bellissimo pargoletto

il bambino, sorrise tristemente e rispose: "Ma non è

e rispose: "Ma non è del tuo mondo, buona

donna, la condusse fuori e l'accompagnò fino a

I santi, Nostra Signora e Gesù stesso in persona

leggende sarde. Non c'è Madonna che non abbia

abbia la sua storia, e quasi tutte le chiese

o nei monti solitari, e che hanno l'impronta

ricordo due. La prima è della chiesetta edificata in

a dire quale stupore e qual vaga paura invadesse

animo, fortificò il castello e attese, sicuro di non

sorella abitante in Genova, e, ridente in Dio e

e, ridente in Dio e in San Giovanni, aspettò

erano coperti di asfodelo e di fieno altissimo, ella

i fusti dell'asfodelo e i flessuosi gambi del

guerrieri armati di scudi e di lancie verdi, vestiti

verdi, vestiti da tuniche e da corazze verdi! Quando

si perdeva nell'orizzonte, e sentiva che fra poco

fra poco questo immane e misterioso nemico, venuto all

senza che i messi e gli araldi spediti in

tutte le corti italiane e straniere perché lo avvisassero

nessun allarme -, avrebbe invaso e debellato il suo forte

debellato il suo forte. ¶ E la terribile profezia della

morto di mano sua! E infatti, vista la verde

avanzarsi sempre più numerosa e minacciosa, il prode Doria

si precipitò dal bastione e morì sfracellato sulle rocce

l'esercito verde sparì, e tornò l'asfodelo e

e tornò l'asfodelo e tornò il fieno nei

nei campi del Coghinas. E nella fresca serenità della

le chiavi dei tesori e della zecca, si imbarcò

onde aprire i sotterranei e trasportare i tesori al

fece trasportare in coperta e all'entrare in agonia

morenti fissi nella fatale e affascinante isola lontana ove

sonno il suo beneamato e infelice fratello. ¶ Anch'essa

Conca di la muneta, e i tesori dei Doria

una porta illuminata. Entrò e vide uno splendido negozio

erano anche grandi statue e lampade accese, e una

statue e lampade accese, e una bellissima donna, vestita

vestita di veli bianchi e piena di gioielli, stava

banco di alabastro. "Piddani e lassanni"3, disse ella al

una pezza di tela e se ne andò. Tornò

subito da sua madre e dai suoi fratelli e

e dai suoi fratelli e raccontò la sua avventura

solo la muraglia nera e triste nella notte scialba

triste nella notte scialba e silenziosa! ¶ Il castello di

accento era così sincero e la sua convinzione così

non hanno un fondamento, e qualcosa di vero. ¶ Il

altre volte così fiorente e popolata, ora decaduta in

decaduta in miserabile villaggio - è interamente distrutto; restano solo

solo i ruderi neri e desolati, dominanti il triste

il triste villaggio, muti e severi nel paesaggio misterioso

fra cui la principale è che l'ultimo Barone

spirito suo, vegli giorno e notte sugli avanzi del

tesori nascosti. ¶ Di giorno è invisibile, ma nella notte

vagando per i roveti e i massi, o lungo

fastosi della sua esistenza. È giovine ancora, tristissimo in

la spada al fianco e il collo circondato dal

croce era di ferro, e vi durò oltre mezzo

La Conca della Madonna è una specie di nicchia

tamburo (su tamburu mannu) è una gran lastra di

Basta salire sull'orlo e far forza col corpo

la pietra oscilli, dondoli, e produca un rullìo cupo

di Nuoro; la differenza è una sola: quest'ultima

più vecchi questo tamburo è sempre esistito; e gli

tamburo è sempre esistito; e gli si annettono ancora

ode il suo rullo è indizio certo che una

certo che una persona è morta, o deve morire

intorno a Castel Doria; e specialmente quella dell'ultimo

al nord dell'isola, e specialmente l'attuale Castel

di un grande panorama, e verde ai suoi piedi

altra riva del Coghinas, e che questo sotterraneo i

una campana d'oro, e i passanti gettavano una

talché ora la cisterna è piena in fondo di

in fondo di pietre, e quindi la campana è

e quindi la campana è invisibile e non suona

la campana è invisibile e non suona più. ¶ Una

più. ¶ Una volta uno - è sempre la leggenda che

della cisterna, vi scese e trovò una porta che

quattro stanze sotterranee, grandi e misteriose. In una trovò

i loro immensi tesori, e dove battevano moneta, ma

della loro battagliera esistenza, e dove le castellane sognavano

dal fieno della pianura e dai giunchi del melanconico

giunchi del melanconico Coghinas. ¶ E tutto questo, il condotto

dalle porte di ferro e l'alto bastione inalberato

si chiamasse Andrea Doria, e forse è il forte

Andrea Doria, e forse è il forte ammiraglio che

al servizio dei Doria, e abitante nello stesso maniero

di lui carattere cavalleresco e gentile, la respinse rudemente

pace. ¶ Arsa dall'amore e dall'odio, dall'umiliazione

odio, dall'umiliazione subita e dall'amore respinto, la

isole vicine - la Corsica e la Sardegna - con le

per voi. Il cavaliere è devoto a San Giovanni

devoto a San Giovanni, e San Giovanni lo preserva

d'amore. Nessun filtro e nessuna magia può influire

in corrispondenza col demonio, e il demonio, in cambio

di fare dei malefizi e delle stregonerie. ¶ Invasa dallo

cavaliere dagli amori colpevoli, e vane riuscirono quindi le

si trasformò in odio e la dama si diede

diede tutta al male e alla perversità. Un giorno

si vestì da maga e si introdusse nel sotterraneo

dal castello alla chiesa. ¶ E mentre Doria, con qualche

la maga lo fermò e gli disse: ¶ "Nobile Messere

Coghinas ricoperti di cavalli e cavalieri verdi, quel giorno

tuo castello sarà espugnato e tu con la tua

Ciò detto sparì! Non è a dire quale stupore

di Oliena, molto devoto e pio e perciò malvisto

molto devoto e pio e perciò malvisto dal demonio

alla caccia del cervo e del muflone su per

da lui: lo sparò, e lo ferì leggermente, ma

ma non poté pigliarlo. E si mise ad inseguirlo

cacciatore raggiunse il posto e si trovò sull'orlo

il diavolo in persona e cercò di fuggire, ma

posava i piedi sprofondò e prima ch'egli si

tornare temé qualche disgrazia e si diede a cercarlo

fine. Tornò nel villaggio e presa una grande quantità

giunti unirono le corde e, legato alle ascelle il

I pastori lo trassero e quando egli venne fuori

era livido in volto e tremava verga a verga

tornò a casa sua, e appena arrivato fu colto

nero con le corna e con una falce in

una falce in mano. E ogni tanto stendeva questa

corda minacciando di romperla e di far precipitare il

così giovani sembravano, forti e belli entrambi, grandi di

grandi di vent'anni, e si amavano perdutamente, con

che ha, nel paesaggio e nella natura dei nativi

diviso in due fazioni, e l'odio il più

che essi si adorassero e che si dessero frequenti

alla fine furono scoperti e il padre di lei

lei, ardente d'ira e d'odio, una notte

costrinse ad aperta battaglia. E scesero in campo! Schierati

sottostante ai monti rocciosi e desolati, gli abitanti di

Aggius, armati di carabine e di pugnali, stavano per

pochi abitanti, vecchi, donne e fanciulli che non avevano

preso parte alla battaglia. E la causa di tanta

sulle vette dei monti. E qui copio dal triste

qui copio dal triste e fremente romanzo di Enrico

il suo alito glaciale. E mentre gli abitanti di

di odio, di vendetta e di sangue! Si diceva

origine d'indole serena e tranquilla; ma lo spirito

la cima del monte, e si compiaceva nelle notti

paura nel loro letto, e dicevano il rosario sotto

dei figli della terra. E ogni tanto si affacciava

si affacciava alla rupe, e dopo aver annunziata la

con un rullo sordo e prolungato gridava per tre

Aggius meu, Aggius meu, e candu sarà la di

della distruzione del paese; e il rullo prolungato che

si dava per inteso e continuava a tormentarli. ¶ Verso

far fuggire il diavolo. E in quella notte spirò

sradicò molte querce secolari, e fece precipitare dai monti

dicendo loro: "Non temete, è il diavolo che prepara

La croce del missionario è sopra un masso gigantesco

trenta metri di altezza, e che forma il cucuzzolo

monte, bersagliato dai fulmini e dai venti. In origine

le fiabe, le leggende e tutte le narrazioni favolose

tutte le narrazioni favolose e meravigliose, smarrite nella nebbia

specialmente nelle montagne selvagge e negli altipiani desolati dove

stesso qualcosa di misterioso e di leggendario, con le

le sue linee silenziose e deserte o con l

intensa dei boschi dirupati, è seriamente immaginoso, pieno di

pieno di superstizioni bizzarre e infinite. Nella stretta mancanza

un tremito nell'accento e un lampo negli occhi

di tutta l'isola è sparso di monete d

di monete d'oro e di perle preziose. ¶ Ogni

ogni tempo dalla Sardegna, e specialmente dai Saraceni, dai

dai Saraceni, dai Goti e dai Vandali, e si

Goti e dai Vandali, e si dice che i

loro tesori - denaro, gioielli e pietre preziose -, per scamparli

dall'espilazione degli invasori, e che la maggior parte

il naturale. Il sovrannaturale è la credenza radicalmente invalsa

ne appropria lui stesso e se lo porta all

scrigni contenenti l'oro e le perle, tanta bella

non appena un individuo è riuscito, col suo lavoro

riuscito, col suo lavoro e con la sua intelligenza

magari con l'inganno e la perversità, ad acquistarsi

tal proposito al pensiero, e rammento tanti fatti accaduti

gente un po' colta e spregiudicata crede, senza confessarlo

senza confessarlo, ai tesori, e più di un proprietario

fiaba ed ogni leggenda è a base di tesori

base di tesori nascosti: e tradizioni antichissime indicano con

dagli uomini più forti e coraggiosi il cui fucile

più di una vendetta. È la sottile paura del

sono custoditi dal diavolo, e in tal caso il

tal caso il posto è fatale, e sventura incoglie

il posto è fatale, e sventura incoglie a chi

ossa spolpate dalle aquile e dai falchi, giovinotti condannati

alla reclusione a vita... E tutto per aver dimorato

di Nuoro, le verdi e granitiche montagne di Orthubene

ha una grotta misteriosa e profonda, di cui nessuno

ma vide i demoni e fuggì. ¶ Laggiù v'ha

un tesoro immenso, miliardi e miliardi in oro e

e miliardi in oro e in perle, e una

oro e in perle, e una piccola dama che

oro, vestita d'oro e coi capelli d'oro

col suo strascico lucente e coi suoi capelli di

sempre un posto odioso e spesso ridicolo allo spirito

allo spirito dell'inferno, e si vendicano con ciò

con ciò del terrore e della paura che il

monte. Talune sono lunghe e spaventose; altre brevi, vaghissime

Vengono chiamati sas nurras, e volgarmente si crede che

in cerca di anime e di avventure. Fra le

trovato questa, molto bizzarra, e, pare, non molto antica

enormi somme, in monete e lettere di cambio (i

di soldati, di contadini e di pastori che mai

anche noi, scrivente, lettrici e lettori, non ostante la

ostante la nostra serietà e il nostro nobile disprezzo

altro benefizio, i giudici e la folla accordarono a

si mise a suonare e immantinente tutta la folla

i giudici, le soldataglie e i carnefici si diedero

chi svenuto, chi ferito e chi persino morto. E

e chi persino morto. E nella terribile confusione i

tre condannati poterono svignarsela e porsi in salvo coi

di espilazioni, di saccheggi e di rovine. Le coste

costantemente piene di pirati e di guerrieri saraceni, e

e di guerrieri saraceni, e i villaggi marittimi erano

gruppo di uomini forti e valorosi sulla cresta del

ritirata. ¶ Ingannati da ciò e spinti dalla loro profonda

i loro spalti naturali e scesero al villaggio per

Tosto i saraceni sbarcarono e salirono sul monte, ma

mano strani bastoncini bianchi e croci e randelli e

bastoncini bianchi e croci e randelli e bandiere, sfilare

e croci e randelli e bandiere, sfilare per le

così veduta dall'alto e da lontano, parve un

si preparasse ad inseguirli e disperderli. Perciò si diedero

diedero a precipitosa fuga e qualcuno restò appiccato per

appunto del saraceno. ¶ Questa è la leggenda gentile dei

d'un azzurro chiaro, e lambita dal mare; la

capanne dei pastori sardi; e lo stesso era il

possente, coi lunghi capelli e la lunga barba gialla

neri circondati di rughe, e vestito di rozzi pannilani

vestito di rozzi pannilani e di pelli. ¶ Il vecchio

poi vuol dire Saturnino) e viveva con la moglie

la moglie ancor giovane e la figlia Greca. ¶ Qua

la figlia Greca. ¶ Qua e là per la pianura

sorgeva qualche altra capanna e viveva qualche altro pastore

le loro donne piccole e brune, e con le

donne piccole e brune, e con le gregge ancora

con barche di predoni; e dico anch'essi perché

coi sandali ai piedi e in testa un berretto

un berretto a cono. E si spandevano sulla pianura

pianura come un turbine e incendiavano le capanne, predavano

potevano, sgozzavano le pecore e banchettavano sotto gli alberi

salvato con le donne e il gregge sulle montagne

dolore l'estrema vecchiaia e sentiva tristemente svanir le

oltre le sue donne e le sue gregge? ¶ Egli

sul limitare dell'ovile, e guardava inquieto la linea

pannilani, frutta secche, armille e altri gioielli di bronzo

formaggio, unghie di pecora, e ripartiva. ¶ Le donne macinavano

Sadur guardava le gregge, e fissava gli occhi nel

di canna, molto rozzi e primitivi. Ne veniva fuori

un'espressione di tenerezza e di bontà. ¶ Al suono

gagliardo, di lasciar lei e la madre sotto una

sotto una forte protezione, e di morir tranquillo, sotto

più o meno sottili, e ogni volta che suonava

aveva un suono particolare, e Sadur sapeva trarne diverse

corse dalle sue donne e disse loro: ¶ "Ahimè, succede

anni temevo. Non c'è che un mezzo per

io viva qui solo e si indugeranno a banchettare

Intanto voi potrete salvarvi, e, dopo la loro partenza

il grosso della greggia; e il vecchio rimase. Finse

d'esser quasi cieco e si mise a suonare

così, in apparenza tranquillo, e credettero ch'egli vivesse

formata, sgozzarono le pecore e banchettarono. Alcuni di loro

di loro volevano legare e bastonare Sadur, ma il

prese i suoi flauti e suonò. Il giovine capo

ad ascoltarlo attentamente, pensieroso e quasi triste. ¶ Ad un

da un capriccio strano, e comandò a Sadur di

cercò certe erbe filamentose e unì in fila i

delle leoneddas sarde. Prova e riprova, gli riuscì di

ascoltavano sdraiati sull'erba, e una grande dolcezza li

a poco si addormentò, e gli parve di non

senti. Io ho moglie e una figlia vergine: se

fece ricostruir la capanna e attese che il vecchio

suono dei flauti riuniti e di addormentarsi ancora una

volta sull'erba. ¶ Sadur e le donne e le

Sadur e le donne e le gregge tornarono, e

e le gregge tornarono, e il vecchio suonò ancora

il vecchio suonò ancora, e il giovine si addormentò

Allo svegliarsi vide Greca, e il luogo gli parve

al vecchio. "La sposerò e resterò qui coi miei

notte d'agosto, pura e luminosa come una perla

quasi come di giorno, e solo ad oriente l

perché viaggiava a piedi, e viaggiava a piedi perché

cestino, fra la paglia, e si metteva in viaggio

elemosina, tutti la conoscevano, e divenne anche più popolare

melanconicamente poetiche, perfettamente disabitate e deserte. ¶ A che pensava

deserte. ¶ A che pensava? È un po' difficile dirlo

sentiva stanca; aveva sonno e non poteva riposare. Era

durava da trent'anni e non finiva mai. ¶ Inoltre

la vecchia mercantessa scivolò e cadde. Blum! fece il

Blum! fece il cestino, e le uova scricchiolarono e

e le uova scricchiolarono e una cascata di paglia

cascata di paglia bagnata e di gusci bianchi inondò

Si sedette sul rialzo e cominciò a piangere accoratamente

nel suo dolore piangendo e lamentandosi ad alta voce

voce, "Che cosa vi è capitato? Perché spaventate coi

notturni?" ¶ La vecchia guardò e vide, fitto sull'orlo

lo credette un cacciatore e gli raccontò il miserevole

io viaggio, di giorno e di notte, per guadagnarmi

miei piedi, giovine cacciatore?" ¶ E preso un piede con

si chinò a guardare, e vide quella povera palma

grossissimo, nero, screpolato, qua e là macchiato di sangue

là macchiato di sangue. ¶ "È orribile", mormorò, come fra

desse una buona elemosina, e riprese a narrargli le

vecchia, rimise il portafogli, e sparì. Parve che il

terreno l'avesse inghiottito, e zia Biròra provò uno

abbandona i poveretti. Questo è certamente un biglietto da

salva, la mia vecchiaia è assicurata. San Michele Arcangelo

aveva posto i piedi, e pregò. ¶ In questa posizione

che passavano a cavallo e che la credettero svenuta

cavallo. Ella si rialzò e raccontò la storia, dicendo

far vedere il biglietto, e le dissero, meravigliati che

davvero: cominciò a ridere e piangere nello stesso tempo

petto, gettandosi per terra e baciando nuovamente il posto

mercantessa entrò anch'essa e si mescolò alla folla

grida, esclamazioni, mormorii. Che è, che non è? Era

Che è, che non è? Era la vecchia che

che vi commuoverà moltissimo, e che, se non vi