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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1321
la veduta. ¶ Quindi parliamo e quindi ridiam noi; ¶ quindi
2
1321
quindi facciam le lagrime e ' sospiri ¶ che per lo
3
1321
ci affliggono i disiri ¶ e li altri affetti, l
4
1321
l'ombra si figura; ¶ e quest' è la cagion
5
1321
si figura; ¶ e quest' è la cagion di che
6
1321
di che tu miri». ¶ E già venuto a l
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1321
s'era per noi, e vòlto a la man
8
1321
fiamma in fuor balestra, ¶ e la cornice spira fiato
9
1321
suso ¶ che la reflette e via da lei sequestra
10
1321
ad uno ad uno; e io temëa 'l foco
11
1321
temëa 'l foco ¶ quinci, e quindi temeva cader giuso
12
1321
fé caler non meno; ¶ e vidi spirti per la
13
1321
io guardava a loro e a' miei passi, ¶ compartendo
14
1321
tornavano; indi donne ¶ gridavano e mariti che fuor casti
15
1321
fuor casti ¶ come virtute e matrimonio imponne. ¶ E questo
16
1321
virtute e matrimonio imponne. ¶ E questo modo credo che
17
1321
con tal cura conviene e con tai pasti ¶ che
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1321
di quello medesimo girone e del purgamento de' predetti
19
1321
purgamento de' predetti peccati e vizi lussuriosi; dove nomina
20
1321
Guido Guinizzelli da Bologna e molti altri.] ¶ Mentre che
21
1321
altro, ¶ ce n'andavamo, e spesso il buon maestro
22
1321
bianco aspetto di cilestro; ¶ e io facea con l
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1321
rovente ¶ parer la fiamma; e pur a tanto indizio
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1321
a parlar di me; e cominciarsi ¶ a dir: «Colui
25
1321
me che 'n sete e 'n foco ardo. ¶ Né
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1321
me la tua risposta è uopo; ¶ ché tutti questi
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1321
o Etïopo. ¶ Dinne com' è che fai di te
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1321
parlava un d'essi; e io mi fora ¶ già
29
1321
farsi presta ¶ ciascun' ombra e basciarsi una con una
30
1321
a spïar lor via e lor fortuna. ¶ Tosto che
31
1321
la nova gente: «Soddoma e Gomorra»; ¶ e l'altra
32
1321
gente: «Soddoma e Gomorra»; ¶ e l'altra: «Ne la
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1321
montagne Rife ¶ volasser parte, e parte inver' l'arene
34
1321
l'altra sen vene; ¶ e tornan, lagrimando, a' primi
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1321
lagrimando, a' primi canti ¶ e al gridar che più
36
1321
più lor si convene; ¶ e raccostansi a me, come
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1321
meco ¶ col sangue suo e con le sue giunture
38
1321
esser più cieco; ¶ donna è di sopra che m
39
1321
ciel v'alberghi ¶ ch'è pien d'amore e
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1321
è pien d'amore e più ampio si spazia
41
1321
verghi, ¶ chi siete voi, e chi è quella turba
42
1321
siete voi, e chi è quella turba ¶ che se
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1321
si turba ¶ lo montanaro, e rimirando ammuta, ¶ quando rozzo
44
1321
rimirando ammuta, ¶ quando rozzo e salvatico s'inurba, ¶ che
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1321
sé com' hai udito, ¶ e aiutan l'arsura vergognando
46
1321
Or sai nostri atti e di che fummo rei
47
1321
chi semo, ¶ tempo non è di dire, e non
48
1321
non è di dire, e non saprei. ¶ Farotti ben
49
1321
d'ambrosïa l'orezza. ¶ E senti' dir: «Beati cui
50
1321
fuma, ¶ esurïendo sempre quanto è giusto!». ¶ CANTO XXV ¶ [Canto
51
1321
si punisce la colpa e peccato contro a natura
52
1321
vizio de la lussuria; e prima tratta alquanto del
53
1321
merigge ¶ lasciato al Tauro e la notte a lo
54
1321
artezza i salitor dispaia. ¶ E quale il cicognin che
55
1321
per voglia di volare, e non s'attenta ¶ d
56
1321
d'abbandonar lo nido, e giù la cala; ¶ tal
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1321
io con voglia accesa e spenta ¶ di dimandar, venendo
58
1321
sicuramente apri' la bocca ¶ e cominciai: «Come si può
59
1321
te questo sì agro; ¶ e se pensassi come, al
60
1321
adage, ¶ ecco qui Stazio; e io lui chiamo e
61
1321
e io lui chiamo e prego ¶ che sia or
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1321
la mente tua guarda e riceve, ¶ lume ti fiero
63
1321
da l'assetate vene, e si rimane ¶ quasi alimento
64
1321
Ancor digesto, scende ov' è più bello ¶ tacer che
65
1321
bello ¶ tacer che dire; e quindi poscia geme ¶ sovr
66
1321
s'accoglie l'uno e l'altro insieme, ¶ l
67
1321
un disposto a patire, e l'altro a fare
68
1321
loco onde si preme; ¶ e, giunto lui, comincia ad
69
1321
ad operare ¶ coagulando prima, e poi avviva ¶ ciò che
70
1321
tanto differente, ¶ che questa è in via e quella
71
1321
questa è in via e quella è già a
72
1321
in via e quella è già a riva, ¶ tanto
73
1321
che già si move e sente, ¶ come spungo marino
74
1321
sente, ¶ come spungo marino; e indi imprende ¶ ad organar
75
1321
organar le posse ond' è semente. ¶ Or si spiega
76
1321
distende ¶ la virtù ch'è dal cor del generante
77
1321
vedi tu ancor: quest' è tal punto, ¶ che più
78
1321
che viene il petto; ¶ e sappi che, sì tosto
79
1321
l'articular del cerebro è perfetto, ¶ lo motor primo
80
1321
tant' arte di natura, e spira ¶ spirito novo, di
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1321
tira ¶ in sua sustanzia, e fassi un'alma sola
82
1321
alma sola, ¶ che vive e sente e sé in
83
1321
che vive e sente e sé in sé rigira
84
1321
sé in sé rigira. ¶ E perché meno ammiri la
85
1321
solvesi da la carne, e in virtute ¶ ne porta
86
1321
virtute ¶ ne porta seco e l'umano e 'l
87
1321
seco e l'umano e 'l divino: ¶ l'altre
88
1321
quante mute; ¶ memoria, intelligenza e volontade ¶ in atto molto
89
1321
formativa raggia intorno ¶ così e quanto ne le membra
90
1321
ne le membra vive. ¶ E come l'aere, quand
91
1321
come l'aere, quand' è ben pïorno, ¶ per l
92
1321
vicin quivi si mette ¶ e in quella forma ch
93
1321
in quella forma ch'è in lui suggella ¶ virtüalmente
94
1321
l'alma che ristette; ¶ e simigliante poi a la
95
1321
ha poscia sua paruta, ¶ è chiamata ombra; e quindi
96
1321
paruta, ¶ è chiamata ombra; e quindi organa poi ¶ ciascun
97
1321
come fa chi guarda e poi s'apprezza ¶ più
98
1321
aver contezza. ¶ El mormorava; e non so che «Gentucca
99
1321
ch'io t'intenda, ¶ e te e me col
100
1321
t'intenda, ¶ e te e me col tuo parlare
101
1321
tuo parlare appaga». ¶ «Femmina è nata, e non porta
102
1321
appaga». ¶ «Femmina è nata, e non porta ancor benda
103
1321
avete intelletto d'amore'». ¶ E io a lui: «I
104
1321
Amor mi spira, noto, e a quel modo ¶ ch
105
1321
a quel modo ¶ ch'e' ditta dentro vo significando
106
1321
nodo ¶ che 'l Notaro e Guittone e me ritenne
107
1321
l Notaro e Guittone e me ritenne ¶ di qua
108
1321
nostre certo non avvenne; ¶ e qual più a gradire
109
1321
a l'altro stilo»; ¶ e, quasi contentato, si tacette
110
1321
volan più a fretta e vanno in filo, ¶ così
111
1321
viso, raffrettò suo passo, ¶ e per magrezza e per
112
1321
passo, ¶ e per magrezza e per voler leggera. ¶ E
113
1321
e per voler leggera. ¶ E come l'uom che
114
1321
uom che di trottare è lasso, ¶ lascia andar li
115
1321
lascia andar li compagni, e sì passeggia ¶ fin che
116
1321
la santa greggia ¶ Forese, e dietro meco sen veniva
117
1321
di ben si spolpa, ¶ e a trista ruina par
118
1321
ch'ella il percuote, ¶ e lascia il corpo vilmente
119
1321
a volger quelle ruote», ¶ e drizzò li occhi al
120
1321
omai; ché 'l tempo è caro ¶ in questo regno
121
1321
di schiera che cavalchi, ¶ e va per farsi onor
122
1321
noi con maggior valchi; ¶ e io rimasi in via
123
1321
mondo sì gran marescalchi. ¶ E quando innanzi a noi
124
1321
parvermi i rami gravidi e vivaci ¶ d'un altro
125
1321
d'un altro pomo, e non molto lontani ¶ per
126
1321
esso alzar le mani ¶ e gridar non so che
127
1321
fronde, ¶ quasi bramosi fantolini e vani ¶ che pregano, e
128
1321
e vani ¶ che pregano, e 'l pregato non risponde
129
1321
tien alto lor disio e nol nasconde. ¶ Poi si
130
1321
partì sì come ricreduta; ¶ e noi venimmo al grande
131
1321
adesso, ¶ che tanti prieghi e lagrime rifiuta. ¶ «Trapassate oltre
132
1321
sanza farvi presso: ¶ legno è più sù che fu
133
1321
fu morso da Eva, ¶ e questa pianta si levò
134
1321
diceva; ¶ per che Virgilio e Stazio e io, ristretti
135
1321
che Virgilio e Stazio e io, ristretti, ¶ oltre andavam
136
1321
combatter co' doppi petti; ¶ e de li Ebrei ch
137
1321
sola, ¶ ben mille passi e più ci portar oltre
138
1321
come fan bestie spaventate e poltre. ¶ Drizzai la testa
139
1321
per veder chi fossi; ¶ e già mai non si
140
1321
o metalli sì lucenti e rossi, ¶ com' io vidi
141
1321
secondo ch'elli ascolta. ¶ E quale, annunziatrice de li
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1321
aura di maggio movesi e olezza, ¶ tutta impregnata da
143
1321
impregnata da l'erba e da' fiori; ¶ tal mi
144
1321
per mezza ¶ la fronte, e ben senti' mover la
145
1321
più tosto mota, ¶ venendo e trapassando ci ammirava ¶ d
146
1321
d'anime turba tacita e devota. ¶ Ne li occhi
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1321
occhi era ciascuna oscura e cava, ¶ palida ne la
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1321
palida ne la faccia, e tanto scema ¶ che da
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1321
sì governasse, generando brama, ¶ e quel d'un'acqua
150
1321
manifesta ¶ di lor magrezza e di lor trista squama
151
1321
li occhi un'ombra e guardò fiso; ¶ poi gridò
152
1321
forte: «Qual grazia m'è questa?». ¶ Mai non l
153
1321
a la cangiata labbia, ¶ e ravvisai la faccia di
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1321
mal può dir chi è pien d'altra voglia
155
1321
vertù ne l'acqua e ne la pianta ¶ rimasa
156
1321
oltra misura, ¶ in fame e 'n sete qui si
157
1321
rifà santa. ¶ Di bere e di mangiar n'accende
158
1321
ch'esce del pomo e de lo sprazzo ¶ che
159
1321
su per sua verdura. ¶ E non pur una volta
160
1321
pena: ¶ io dico pena, e dovria dir sollazzo, ¶ ché
161
1321
con la sua vena». ¶ E io a lui: «Forese
162
1321
Con suoi prieghi devoti e con sospiri ¶ tratto m
163
1321
costa ove s'aspetta, ¶ e liberato m'ha de
164
1321
li altri giri. ¶ Tanto è a Dio più cara
165
1321
a Dio più cara e più diletta ¶ la vedovella
166
1321
quanto in bene operare è più soletta; ¶ ché la
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1321
le femmine sue più è pudica ¶ che la Barbagia
168
1321
dica? ¶ Tempo futuro m'è già nel cospetto, ¶ cui
169
1321
mente ¶ qual fosti meco, e qual io teco fui
170
1321
la suora di colui», ¶ e 'l sol mostrai; «costui
171
1321
li suoi conforti, ¶ salendo e rigirando la montagna ¶ che
172
1321
sanza lui rimagna. ¶ Virgilio è questi che così mi
173
1321
che così mi dice», ¶ e addita'lo; «e quest
174
1321
dice», ¶ e addita'lo; «e quest' altro è quell
175
1321
lo; «e quest' altro è quell' ombra ¶ per cuï
176
1321
del sopradetto sesto girone e di quelli che si
177
1321
purgano del predetto peccato e vizio de la gola
178
1321
vizio de la gola; e predicesi qui alcune cose
179
1321
pinta da buon vento; ¶ e l'ombre, che parean
180
1321
di mio vivere accorte. ¶ E io, continüando al mio
181
1321
se tu sai, dov' è Piccarda; ¶ dimmi s'io
182
1321
sorella, che tra bella e buona ¶ non so qual
183
1321
corona». ¶ Sì disse prima; e poi: «Qui non si
184
1321
nominar ciascun, da ch'è sì munta ¶ nostra sembianza
185
1321
per la dïeta. ¶ Questi», e mostrò col dito, «è
186
1321
e mostrò col dito, «è Bonagiunta, ¶ Bonagiunta da Lucca
187
1321
Bonagiunta, ¶ Bonagiunta da Lucca; e quella faccia ¶ di là
188
1321
braccia: ¶ dal Torso fu, e purga per digiuno ¶ l
189
1321
l'anguille di Bolsena e la vernaccia». ¶ Molti altri
190
1321
ad uno ad uno; ¶ e del nomar parean tutti
191
1321
Ubaldin da la Pila e Bonifazio ¶ che pasturò col
192
1321
Forlì con men secchezza, ¶ e sì fu tal, che
193
1321
si rinova; ¶ torna giustizia e primo tempo umano, ¶ e
194
1321
e primo tempo umano, ¶ e progenïe scende da ciel
195
1321
de l'etterno regno; ¶ e la parola tua sopra
196
1321
non fur lor pianti; ¶ e mentre che di là
197
1321
stette, ¶ io li sovvenni, e i lor dritti costumi
198
1321
me tutte altre sette. ¶ E pria ch'io conducessi
199
1321
mi, ¶ lungamente mostrando paganesmo; ¶ e questa tepidezza il quarto
200
1321
avem soverchio, ¶ dimmi dov' è Terrenzio nostro antico, ¶ Cecilio
201
1321
Terrenzio nostro antico, ¶ Cecilio e Plauto e Varro, se
202
1321
antico, ¶ Cecilio e Plauto e Varro, se lo sai
203
1321
dimmi se son dannati, e in qual vico». ¶ «Costoro
204
1321
in qual vico». ¶ «Costoro e Persio e io e
205
1321
vico». ¶ «Costoro e Persio e io e altri assai
206
1321
e Persio e io e altri assai», ¶ rispuose il
207
1321
nostre seco. ¶ Euripide v'è nosco e Antifonte, ¶ Simonide
208
1321
Euripide v'è nosco e Antifonte, ¶ Simonide, Agatone e
209
1321
e Antifonte, ¶ Simonide, Agatone e altri piùe ¶ Greci che
210
1321
genti tue ¶ Antigone, Deïfile e Argia, ¶ e Ismene sì
211
1321
Antigone, Deïfile e Argia, ¶ e Ismene sì trista come
212
1321
la figlia di Tiresia, e Teti, ¶ e con le
213
1321
di Tiresia, e Teti, ¶ e con le suore sue
214
1321
dintorno, ¶ liberi da saliri e da pareti; ¶ e già
215
1321
saliri e da pareti; ¶ e già le quattro ancelle
216
1321
giorno ¶ rimase a dietro, e la quinta era al
217
1321
fu lì nostra insegna, ¶ e prendemmo la via con
218
1321
degna. ¶ Elli givan dinanzi, e io soletto ¶ di retro
219
1321
io soletto ¶ di retro, e ascoltava i lor sermoni
220
1321
pomi a odorar soavi e buoni; ¶ e come abete
221
1321
odorar soavi e buoni; ¶ e come abete in alto
222
1321
roccia un liquor chiaro ¶ e si spandeva per le
223
1321
l'alber s'appressaro; ¶ e una voce per entro
224
1321
fosser le nozze orrevoli e intere, ¶ ch'a la
225
1321
or per voi risponde. ¶ E le Romane antiche, per
226
1321
contente furon d'acqua; e Danïello ¶ dispregiò cibo e
227
1321
e Danïello ¶ dispregiò cibo e acquistò savere. ¶ Lo secol
228
1321
con fame le ghiande, ¶ e nettare con sete ogne
229
1321
sete ogne ruscello. ¶ Mele e locuste furon le vivande
230
1321
diserto; ¶ per ch'elli è glorïoso e tanto grande
231
1321
ch'elli è glorïoso e tanto grande ¶ quanto per
232
1321
per lo Vangelio v'è aperto». ¶ CANTO XXIII ¶ [Canto
233
1321
tratta del sopradetto girone e di quella medesima colpa
234
1321
colpa de la gola, e sgrida contro a le
235
1321
l tempo che n'è imposto ¶ più utilmente compartir
236
1321
Io volsi 'l viso, e 'l passo non men
237
1321
costo. ¶ Ed ecco piangere e cantar s'udìe ¶ 'Labïa
238
1321
modo ¶ tal, che diletto e doglia parturìe. ¶ «O dolce
239
1321
O dolce padre, che è quel ch'i' odo
240
1321
si volgono ad essa e non restanno, ¶ così di
241
1321
Quei cominciò: «Cosa non è che sanza ¶ ordine senta
242
1321
fuor d'usanza. ¶ Libero è qui da ogne alterazione
243
1321
riceve ¶ esser ci puote, e non d'altro, cagione
244
1321
mova ¶ per salir sù; e tal grido seconda. ¶ De
245
1321
convento, ¶ l'alma sorprende, e di voler le giova
246
1321
peccar, pone al tormento. ¶ E io, che son giaciuto
247
1321
questa doglia ¶ cinquecent' anni e più, pur mo sentii
248
1321
però sentisti il tremoto e li pii ¶ spiriti per
249
1321
nvii». ¶ Così ne disse; e però ch'el si
250
1321
tanto del ber quant' è grande la sete, ¶ non
251
1321
el mi fece prode. ¶ E 'l savio duca: «Omai
252
1321
che qui vi 'mpiglia e come si scalappia, ¶ perché
253
1321
scalappia, ¶ perché ci trema e di che congaudete. ¶ Ora
254
1321
piacciati ch'io sappia, ¶ e perché tanti secoli giaciuto
255
1321
nome che più dura e più onora ¶ era io
256
1321
noma: ¶ cantai di Tebe, e poi del grande Achille
257
1321
la qual mamma ¶ fummi, e fummi nutrice, poetando: ¶ sanz
258
1321
fermai peso di dramma. ¶ E per esser vivuto di
259
1321
che vuole; ¶ ché riso e pianto son tanto seguaci
260
1321
l'ombra si tacque, e riguardommi ¶ ne li occhi
261
1321
sembiante più si ficca; ¶ e «Se tanto labore in
262
1321
io d'una parte e d'altra preso: ¶ l
263
1321
dica; ond' io sospiro, e sono inteso ¶ dal mio
264
1321
inteso ¶ dal mio maestro, e «Non aver paura», ¶ mi
265
1321
di parlar; ma parla e digli ¶ quel ch'e
266
1321
e digli ¶ quel ch'e' dimanda con cotanta cura
267
1321
alto li occhi miei, ¶ è quel Virgilio dal qual
268
1321
cantar de li uomini e d'i dèi. ¶ Se
269
1321
ché tu se' ombra e ombra vedi». ¶ Ed ei
270
1321
girone, dove si punisce e purga la colpa e
271
1321
e purga la colpa e vizio de la gola
272
1321
vizio de la gola; e qui narra Stazio sua
273
1321
narra Stazio sua purgazione e sua conversione a la
274
1321
viso un colpo raso; ¶ e quei c'hanno a
275
1321
detto n'avea beati, e le sue voci ¶ con
276
1321
sanz' altro, ciò forniro. ¶ E io più lieve che
277
1321
queste scale. ¶ Ma dimmi, e come amico mi perdona
278
1321
m'allarga il freno, ¶ e come amico omai meco
279
1321
dir d'amor m'è caro cenno. ¶ Veramente più
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partita ¶ troppo da me, e questa dismisura ¶ migliaia di
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di lunari hanno punita. ¶ E se non fosse ch
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le mani a spendere, e pente'mi ¶ così di
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toglie 'l penter vivendo e ne li stremi! ¶ E
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e ne li stremi! ¶ E sappie che la colpa
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lo contrario suo m'è incontrato». ¶ «Or quando tu
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non basta. ¶ Se così è, qual sole o quai
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ne le sue grotte, ¶ e prima appresso Dio m
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1321
porta il lume dietro e sé non giova, ¶ ma
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son nati i Filippi e i Luigi ¶ per cui
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Luigi ¶ per cui novellamente è Francia retta. ¶ Figliuol fu
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del governo del regno, e tanta possa ¶ di nuovo
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possa ¶ di nuovo acquisto, e sì d'amici pieno
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Lì cominciò con forza e con menzogna ¶ la sua
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1321
menzogna ¶ la sua rapina; e poscia, per ammenda, ¶ Pontì
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poscia, per ammenda, ¶ Pontì e Normandia prese e Guascogna
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1321
Pontì e Normandia prese e Guascogna. ¶ Carlo venne in
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Carlo venne in Italia e, per ammenda, ¶ vittima fé
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vittima fé di Curradino; e poi ¶ ripinse al ciel
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per far conoscer meglio e sé e ' suoi. ¶ Sanz
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1321
conoscer meglio e sé e ' suoi. ¶ Sanz' arme n
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Sanz' arme n'esce e solo con la lancia
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la qual giostrò Giuda, e quella ponta ¶ sì, ch
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non terra, ma peccato e onta ¶ guadagnerà, per sé
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veggio vender sua figlia e patteggiarne ¶ come fanno i
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paia il mal futuro e 'l fatto, ¶ veggio in
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Alagna intrar lo fiordaliso, ¶ e nel vicario suo Cristo
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veggio rinovellar l'aceto e 'l fiele, ¶ e tra
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aceto e 'l fiele, ¶ e tra vivi ladroni esser
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de lo Spirito Santo e che ti fece ¶ verso
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1321
per alcuna chiosa, ¶ tanto è risposto a tutte nostre
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1321
Pigmalïon allotta, ¶ cui traditore e ladro e paricida ¶ fece
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cui traditore e ladro e paricida ¶ fece la voglia
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de l'oro ghiotta; ¶ e la miseria de l
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1321
calci ch'ebbe Elïodoro; ¶ e in infamia tutto 'l
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1321
sai: di che sapore è l'oro?". ¶ Talor parla
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1321
parla l'uno alto e l'altro basso, ¶ secondo
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1321
sprona ¶ ora a maggiore e ora a minor passo
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1321
partiti già da esso, ¶ e brigavam di soverchiar la
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1321
poteo. ¶ No' istavamo immobili e sospesi ¶ come i pastor
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così m'andava timido e pensoso. ¶ CANTO XXI ¶ [Canto
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1321
girone, dove si punisce e purga la predetta colpa
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colpa de l'avarizia e la colpa de la
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1321
la grazia, ¶ mi travagliava, e pungeami la fretta ¶ per
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dietro al mio duca, ¶ e condoleami a la giusta
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1321
ci apparve un'ombra, e dietro a noi venìa
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1321
Noi ci volgemmo sùbiti, e Virgilio ¶ rendéli 'l cenno
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1321
essilio». ¶ «Come!», diss' elli, e parte andavam forte: ¶ «se
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1321
sua scala tanto scorte?». ¶ E 'l dottor mio: «Se
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1321
segni ¶ che questi porta e che l'angel profila
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1321
coi buon convien ch'e' regni. ¶ Ma perché lei
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1321
perché lei che dì e notte fila ¶ non li
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1321
Cloto impone a ciascuno e compila, ¶ l'anima sua
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1321
l'anima sua, ch'è tua e mia serocchia
334
1321
sua, ch'è tua e mia serocchia, ¶ venendo sù
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1321
d'inferno per mostrarli, e mosterrolli ¶ oltre, quanto 'l
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1321
diè dianzi 'l monte, e perché tutto ad una
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1321
facea scorta ¶ la lingua, e poscia tutta la drizzava
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in poco d'ora, e lo smarrito volto, ¶ com
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1321
vago ¶ al canto mio; e qual meco s'ausa
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una donna apparve santa e presta ¶ lunghesso me per
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1321
O Virgilio, Virgilio, chi è questa?», ¶ fieramente dicea; ed
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1321
onesta. ¶ L'altra prendea, e dinanzi l'apria ¶ fendendo
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apria ¶ fendendo i drappi, e mostravami 'l ventre; ¶ quel
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Io mossi li occhi, e 'l buon maestro: «Almen
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ho messe!», dicea, «Surgi e vieni; ¶ troviam l'aperta
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entre». ¶ Sù mi levai, e tutti eran già pieni
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1321
giron del sacro monte, ¶ e andavam col sol novo
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parlare in modo soave e benigno, ¶ qual non si
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1321
Mosse le penne poi e ventilonne, ¶ 'Qui lugent' affermando
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da l'angel sormontati. ¶ E io: «Con tanta sospeccion
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1321
lei si slega. ¶ Bastiti, e batti a terra le
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1321
si volge al grido e si protende ¶ per lo
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1321
tal mi fec' io; e tal, quanto si fende
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1321
Dio, li cui soffriri ¶ e giustizia e speranza fa
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1321
cui soffriri ¶ e giustizia e speranza fa men duri
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venite dal giacer sicuri, ¶ e volete trovar la via
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1321
Così pregò 'l poeta, e sì risposto ¶ poco dinanzi
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1321
avvisai l'altro nascosto, ¶ e volsi li occhi a
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1321
maggior cura. ¶ Chi fosti e perché vòlti avete i
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al sù, mi dì, e se vuo' ch'io
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1321
successor Petri. ¶ Intra Sïestri e Chiaveri s'adima ¶ una
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adima ¶ una fiumana bella, e del suo nome ¶ lo
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1321
sua cima. ¶ Un mese e poco più prova' io
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1321
a quel punto misera e partita ¶ da Dio anima
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1321
de l'anime converse; ¶ e nulla pena il monte
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1321
ne tene, ¶ ne' piedi e ne le man legati
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1321
ne le man legati e presi; ¶ e quanto fia
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1321
man legati e presi; ¶ e quanto fia piacer del
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1321
Sire, ¶ tanto staremo immobili e distesi». ¶ Io m'era
370
1321
Io m'era inginocchiato e volea dire; ¶ ma com
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1321
giù così ti torse?». ¶ E io a lui: «Per
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1321
errar: conservo sono ¶ teco e con li altri ad
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1321
lei per essempro malvagia; ¶ e questa sola di là
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1321
sola di là m'è rimasa». ¶ CANTO XX ¶ [Canto
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1321
tratta del sopradetto girone e de la sopradetta colpa
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1321
sazia la spugna. ¶ Mossimi; e 'l duca mio si
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1321
andavam con passi lenti e scarsi, ¶ e io attento
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1321
passi lenti e scarsi, ¶ e io attento a l
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1321
i' sentia ¶ pietosamente piangere e lagnarsi; ¶ e per ventura
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1321
pietosamente piangere e lagnarsi; ¶ e per ventura udi' «Dolce
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1321
che in parturir sia; ¶ e seguitar: «Povera fosti tanto
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1321
dimmi chi fosti», dissi, «e perché sola ¶ tu queste
383
1321
se Doagio, Lilla, Guanto e Bruggia ¶ potesser, tosto ne
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1321
tosto ne saria vendetta; ¶ e io la cheggio a
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1321
cera». ¶ «Le tue parole e 'l mio seguace ingegno
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1321
pregno; ¶ ché, s'amore è di fuori a noi
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1321
fuori a noi offerto ¶ e l'anima non va
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1321
o torta va, non è suo merto». ¶ Ed elli
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1321
pur a Beatrice, ch'è opra di fede. ¶ Ogne
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1321
forma sustanzïal, che setta ¶ è da matera ed è
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1321
è da matera ed è con lei unita, ¶ specifica
392
1321
qual sanza operar non è sentita, ¶ né si dimostra
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1321
notizie, omo non sape, ¶ e de' primi appetibili l
394
1321
di far lo mele; e questa prima voglia ¶ merto
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1321
si raccoglia, ¶ innata v'è la virtù che consiglia
396
1321
la virtù che consiglia, ¶ e de l'assenso de
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1321
tener la soglia. ¶ Quest' è 'l principio là onde
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1321
voi, secondo ¶ che buoni e rei amori accoglie e
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1321
e rei amori accoglie e viglia. ¶ Color che ragionando
400
1321
s'accende, ¶ di ritenerlo è in voi la podestate
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per lo libero arbitrio, e però guarda ¶ che l
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secchion che tuttor arda; ¶ e correa contra 'l ciel
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da Roma ¶ tra ' Sardi e ' Corsi il vede quando
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1321
il vede quando cade. ¶ E quell' ombra gentil per
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che la ragione aperta e piana ¶ sovra le mie
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1321
noi era già volta. ¶ E quale Ismeno già vide
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1321
quale Ismeno già vide e Asopo ¶ lungo di sé
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1321
sé di notte furia e calca, ¶ pur che i
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1321
venendo, ¶ cui buon volere e giusto amor cavalca. ¶ Tosto
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1321
tutta quella turba magna; ¶ e due dinanzi gridavan piangendo
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1321
fretta a la montagna; ¶ e Cesare, per soggiogare Ilerda
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1321
soggiogare Ilerda, ¶ punse Marsilia e poi corse in Ispagna
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1321
adesso ¶ ricompie forse negligenza e indugio ¶ da voi per
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1321
messo, ¶ questi che vive, e certo i' non vi
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1321
però ne dite ond' è presso il pertugio». ¶ Parole
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1321
queste del mio duca; ¶ e un di quelli spirti
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1321
di retro a noi, e troverai la buca. ¶ Noi
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dolente ancor Milan ragiona. ¶ E tale ha già l
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1321
tosto piangerà quel monastero, ¶ e tristo fia d'avere
420
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mal del corpo intero, ¶ e de la mente peggio
421
1321
de la mente peggio, e che mal nacque, ¶ ha
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1321
trascorso; ¶ ma questo intesi, e ritener mi piacque. ¶ E
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e ritener mi piacque. ¶ E quei che m'era
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1321
Iordan le rede sue. ¶ E quella che l'affanno
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qual più altri nacquero e diversi; ¶ e tanto d
426
1321
altri nacquero e diversi; ¶ e tanto d'uno in
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1321
occhi per vaghezza ricopersi, ¶ e 'l pensamento in sogno
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1321
essenza del quinto girone e qui si purga la
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1321
luna, ¶ vinto da terra, e talor da Saturno ¶ - quando
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ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta
431
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con le man monche, e di colore scialba. ¶ Io
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1321
scialba. ¶ Io la mirava; e come 'l sol conforta
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ché quale aspetta prego e l'uopo vede, ¶ malignamente
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1321
disse il mio duca, e io con lui ¶ volgemmo
435
1321
passi ad una scala; ¶ e tosto ch'io al
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1321
un muover d'ala ¶ e ventarmi nel viso e
437
1321
e ventarmi nel viso e dir: 'Beati ¶ pacifici, che
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1321
a la piaggia arriva. ¶ E io attesi un poco
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1321
volsi al maestro mio, e dissi: ¶ «Dolce mio padre
440
1321
la mente a me, e prenderai ¶ alcun buon frutto
441
1321
naturale o d'animo; e tu 'l sai. ¶ Lo
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1321
l sai. ¶ Lo naturale è sempre sanza errore, ¶ ma
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1321
vigore. ¶ Mentre ch'elli è nel primo ben diretto
444
1321
nel primo ben diretto, ¶ e ne' secondi sé stesso
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1321
voi d'ogne virtute ¶ e d'ogne operazion che
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1321
son le cose tute; ¶ e perché intender non si
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1321
non si può diviso, ¶ e per sé stante, alcuno
448
1321
quello odiare ogne effetto è deciso. ¶ Resta, se dividendo
449
1321
mal che s'ama è del prossimo; ed esso
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1321
modi in vostro limo. ¶ È chi, per esser suo
451
1321
vicin soppresso, ¶ spera eccellenza, e sol per questo brama
452
1321
grandezza in basso messo; ¶ è chi podere, grazia, onore
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1321
chi podere, grazia, onore e fama ¶ teme di perder
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1321
l contrario ama; ¶ ed è chi per ingiuria par
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1321
de la vendetta ghiotto, ¶ e tal convien che 'l
456
1321
si queti l'animo, e disira; ¶ per che di
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1321
ne martira. ¶ Altro ben è che non fa l
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1321
l'uom felice; ¶ non è felicità, non è la
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1321
non è felicità, non è la buona ¶ essenza, d
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d'ogne ben frutto e radice. ¶ L'amor ch
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1321
purga la soprascritta colpa e peccato de l'accidia
462
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peccato de l'accidia; e qui mostra Virgilio che
463
1321
qui mostra Virgilio che è perfetto amore; dove nomina
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1321
ragionamento ¶ l'alto dottore, e attento guardava ¶ ne la
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1321
s'io parea contento; ¶ e io, cui nova sete
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1321
frugava, ¶ di fuor tacea, e dentro dicea: 'Forse ¶ lo
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1321
reduci ¶ ogne buono operare e 'l suo contraro». ¶ «Drizza
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1321
luci ¶ de lo 'ntelletto, e fieti manifesto ¶ l'error
469
1321
duci. ¶ L'animo, ch'è creato ad amar presto
470
1321
presto, ¶ ad ogne cosa è mobile che piace, ¶ tosto
471
1321
dal piacere in atto è desto. ¶ Vostra apprensiva da
472
1321
esser verace ¶ tragge intenzione, e dentro a voi la
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1321
ad essa volger face; ¶ e se, rivolto, inver' di
474
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si piega, ¶ quel piegare è amor, quell' è natura
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piegare è amor, quell' è natura ¶ che per piacer
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la sua forma ch'è nata a salire ¶ là
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entra in disire, ¶ ch'è moto spiritale, e mai
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ch'è moto spiritale, e mai non posa ¶ fin
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ti puote apparer quant' è nascosa ¶ la veritate a
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1321
ma non ciascun segno ¶ è buono, ancor che buona
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fora distrutto ¶ libero arbitrio, e non fora giustizia ¶ per
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1321
giustizia ¶ per ben letizia, e per male aver lutto
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1321
l dica, ¶ lume v'è dato a bene e
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1321
è dato a bene e a malizia, ¶ e libero
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1321
bene e a malizia, ¶ e libero voler; che, se
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1321
notrica. ¶ A maggior forza e a miglior natura ¶ liberi
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1321
miglior natura ¶ liberi soggiacete; e quella cria ¶ la mente
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1321
presente disvia, ¶ in voi è la cagione, in voi
489
1321
in voi si cheggia; ¶ e io te ne sarò
490
1321
di fanciulla ¶ che piangendo e ridendo pargoleggia, ¶ l'anima
491
1321
sapore; ¶ quivi s'inganna, e dietro ad esso corre
492
1321
ben fedire ond' ella è ghiotta, ¶ di quel si
493
1321
di quel si pasce, e più oltre non chiede
494
1321
che la mala condotta ¶ è la cagion che 'l
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1321
mondo ha fatto reo, ¶ e non natura che 'n
496
1321
aver, che l'una e l'altra strada ¶ facean
497
1321
altra strada ¶ facean vedere, e del mondo e di
498
1321
vedere, e del mondo e di Deo. ¶ L'un
499
1321
altro ha spento; ed è giunta la spada ¶ col
500
1321
la spada ¶ col pasturale, e l'un con l