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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
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e una luce nitida e azzurra giocava con le
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per favore. Cosa c’è che non va, nel
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mia sedia a rotelle; e credevo che nemmeno lei
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lo dicevo per me.» ¶ «E per chi, allora?» ¶ Sonja
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erano coperti di gemme e dai grovigli inselvatichiti dei
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renderà conto da sé, e prendere un po’ d
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può che farle bene. È una giornata magnifica, il
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mi sembra già mite, e io credo di poter
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ora, non di più.» ¶ E così, dopo aver sparecchiato
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alle ginocchia del vecchio e lo portò fuori, spingendo
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se qualcuno lo potasse; e darebbe anche frutti, in
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po’ piccole, ma dolci e succose; e quella laggiù
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ma dolci e succose; e quella laggiù, la vede
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quella laggiù, la vede? È una siepe di ribes
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le preparava, le confetture; e lei, da maggio sino
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il palato, erano aspre e rinfrescanti come il tuffo
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altalena…» ¶ «Una bambina, forse; e quanto si divertiva…» ¶ «Perché
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Perché proprio una bambina e non un maschio?» ¶ «Non
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andavo sempre sull’altalena.» ¶ «E si divertiva molto?» ¶ «Moltissimo
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molto?» ¶ «Moltissimo.» ¶ «Ora però è cresciuta, da un bel
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da un bel pezzo, e l’altalena, tanto varrebbe
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tanto varrebbe farla togliere. È tutta arrugginita.» ¶ Per un
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sgombrare i rami secchi e la ferraglia inutile, ma
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figuri un po’, che è solo un gentile mormorio
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del resto, l’idea è stata sua. Immagino che
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nella strozzatura della clessidra e spariscono senza lasciar traccia
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cambiate; ma il tempo è veloce e, ciò che
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il tempo è veloce e, ciò che è peggio
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veloce e, ciò che è peggio, imprevedibile. Rileggevo l
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nastro di raso rosso) e mi sono meravigliata osservando
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siamo gli stessi, non è così? E restiamolo, la
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stessi, non è così? E restiamolo, la prego, a
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noi, i tigli rinverdiscano e i ciliegi specchino le
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acque del fiume. Perché è proprio così, lo sapeva
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ma all’improvviso padroni e commessi non mi salutano
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persino il povero Tristan è caduto in disgrazia (il
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parte neppure un osso); e mio padre, poveretto, ha
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metà dei suoi pazienti; e quei rapporti con l
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il cuore in pace e ricominciare a discorrere di
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a discorrere di Bellezza e Poesia. ¶ Ieri pomeriggio eravamo
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un’altra notte insonne, e io in salotto, seduta
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dei suoi versi: leggevo e rileggevo sempre la stessa
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a un tratto nuove e irriconoscibili persino le forme
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rintocco) trasalii con violenza, e il cuore mi balzò
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poi mi feci forza e andai ad aprire. ¶ Era
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finalmente conseguito la laurea) e dalla soglia mi rivolgeva
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giudicare dal volto pallido e tirato. ¶ «Buongiorno, Adela» mi
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sono venuto per questo.» ¶ «E perché, allora?» ¶ «Per salutare
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quotidiane erano ormai concluse e si poteva sperare in
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ore filate di libertà e solitudine, Sonja scendeva a
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far scricchiolare i gradini, e tornava nello studio richiudendosi
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Difficilmente quella voce fievole e arrochita avrebbe potuto raggiungerla
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dal piano di sopra; e una precauzione altrettanto inutile
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sentiva più al sicuro e, soprattutto, a casa sua
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un misto di rispetto e diffidenza. Ricordava benissimo le
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rilegature di pelle bruna e i numeri romani impressi
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che era stato spostato, e poi era rimasta a
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girevole del padre, braccia e testa abbandonate sul piano
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ci vado. Non c’è fretta, tanto poi non
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le cose le capiva e da tempo si era
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per reggere lo stetoscopio e che a volte era
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le opere di Schiller, e neppure adesso osò toccarle
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quel senso di ribellione e disgusto che l’assaliva
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Decisamente, pensò, il vecchio è uno che non butta
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attaccamento a ciò che è stato consacrato dal tempo
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stato consacrato dal tempo e dall’uso, ma semplice
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semplice noncuranza: troppo arido e freddo per mettere radici
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però non era arido e freddo, ma disperato, e
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e freddo, ma disperato, e questa, ora Sonja se
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proprio come i pigiami e le tute da casa
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vecchi si riducevano così, e lei aveva passato la
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Maestro, si metta comodo e ascolti: non è Adela
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comodo e ascolti: non è Adela a parlarle, ma
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o forse siamo tutti e due, o nessuno di
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o nessuno di noi, è quell’altra, medesima cosa
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cosa il cui nome è nostalgia, le cui parole
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perentorie battute pronunciate qui e ora, nel presente, per
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attenzione; ma poi, ed è incomparabilmente più forte, arriva
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scorre limpido, ma irresistibile, e dal quale ci sentiamo
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mondo di trasognati fantasmi. È severo, questo tema, e
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È severo, questo tema, e insieme di una dolcezza
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come lo sguardo memore e innamorato di una sposa
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velo interposto tra noi e ciò che amiamo dal
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Ecco, ascolti bene: Chopin e io le stiamo dicendo
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per lei la semplice e lieve melodia di una
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Ma ora il sole è tramontato, anche quell’uccellino
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quell’uccellino non c’è più e il suo
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non c’è più e il suo volo ardito
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ricordo, delle tinte tenui e struggenti di un anelito
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veloci sotto le dita, e niente si lascia trattenere
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con un gesto grave e dolcissimo, la sposa in
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Tutto qui. Quattro minuti e mezzo di musica, nella
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abusare della sua pazienza, e del resto la frase
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di tutto ciò che è fragile e minacciato? Così
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ciò che è fragile e minacciato? Così anche quelle
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che circondavano la città, e una luce nitida e
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traboccanti di fiori (settembre è un mese splendido, da
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costruzioni si sono infittite e mi sono trovata nelle
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la fragranza dei croissant e l’aroma intenso della
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incrinare questa quiete affabile e vagamente letargica, in cui
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pericolo che ci minaccia è morire di noia: glielo
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troppo bene questo posto e questa brava gente. Qui
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unica cosa che scorre è il fiume, per riversare
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stagioni. Tutto il resto è immobile, mollemente pietrificato (se
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dei suoi «tu» femminili, e non so come sono
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Ebbene, ce l’ho. È uno spaniel, ma non
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non di razza pura, e non ha niente di
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volontà della mamma che è una fervente wagneriana. Ma
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da cosa?» ¶ «Da quanto è strana.» ¶ Erano in camera
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ora dormiva il vecchio, e Sonja aveva appena finito
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argento. Lo porta sempre, e ogni volta mi colpisce
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ogni volta mi colpisce. È così elegante, prezioso… Forse
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ha ragione. Infatti non è mio, questo bracciale: una
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a mia madre.» ¶ «Capisco. E gliel’ha lasciato in
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Sonja andò alla finestra e chiuse la tenda con
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con un gesto brusco. «È tardi, signore, è ora
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brusco. «È tardi, signore, è ora di dormire.» ¶ «Sì
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così, tra il letto e la sedia… In realtà
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la guerra? Questa sì è una domanda strana. Dove
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sforzo gli studi ginnasiali; e a sopportare, con sforzo
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del complimento.» ¶ «Non c’è di che, signore» rispose
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lei sforzandosi di sorridere. ¶ «E sua madre?» ¶ «Mia madre
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strane.» ¶ «D’accordo, Sonja. E domattina, per favore, si
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altra marca.» ¶ «No, signore.» ¶ «E, Sonja… non mi odi
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assumermi.» ¶ «Forse. Ma ormai è fatta, non le pare
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non le pare? Lei e io dobbiamo semplicemente tentare
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così.» ¶ «A volte non è facile.» ¶ «Me ne rendo
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sopportare.» ¶ «Non intendevo questo: è il mio mestiere.» ¶ «Brava
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nel ridotto del teatro? È, come credo si dica
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computo del tempo trascorso e celebra solennemente ogni ricorrenza
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a calcolare i mesi, e presto dovrò festeggiare, non
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vale a dire pensandola e immaginando che lei possa
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l’ho pur fatto, e per allora spero proprio
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raggiunto un livello accettabile. ¶ È un notturno di Chopin
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vidi specchiarsi nel fiume e in omaggio, soprattutto, alla
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di quei momenti. Perché è proprio la nostalgia il
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Polonia questo notturno che è come una lunga lettera
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in fondo le dice e le ripete una cosa
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maestra) intrecciando alla lenta e quasi luttuosa solennità del
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trovava ancora in patria, e in particolare la breve
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troncato alla penultima nota e rimane, per così dire
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anch’io: «Mi ricordo» e dirglielo come non saprei
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la vibrante evidenza che è solo della musica e
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è solo della musica e, a volte, della poesia
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colore ha la tappezzeria, e su cosa si affaccia
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di prato, qualche roseto e un paio di alberi
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dedizione un po’ pignola), e oltre il giardino una
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meno di sentire, giorno e notte, il suo scroscio
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da quando sono nata. ¶ E lei che rumori sente
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un poeta, quando crea, è come trasportato in un
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la penna per risponderle, e ora la mia amarezza
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ora la mia amarezza è già svanita senza lasciar
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suoi scipiti motivi floreali, e in me tutto diventa
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dovizia di esempi clinici e citazioni dalla più aggiornata
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senza ombra di ironia) e le mie mani mi
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un ricordo così nitido e vivo da farle scivolare
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in quella stessa stanza, e la madre doveva trovarsi
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stata bella sua madre. E ricorda come allora, vedendola
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sapeva come andassero blanditi e vezzeggiati, in circostanze del
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tra la ninnananna infantile e una scherzosa civetteria, bisognasse
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sono venuta appena possibile.» ¶ E funzionò, a quanto pare
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non aveva inteso rimproverarla. «È solo, vede, che ho
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una tazza di tè, e purtroppo non sono in
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devo dire che lei è molto sollecita e zelante
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lei è molto sollecita e zelante; almeno, diversamente dalle
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più dello stretto necessario. È la mezza età, o
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a fare la spesa, e dopo venti minuti è
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e dopo venti minuti è già di ritorno, come
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po’ quel che c’è fuori. Mentre io, se
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non perdiamo altro tempo. E già che c’è
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E già che c’è, quando torna porti con
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di prendere un libro e mi sono ritrovato sulle
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una sgradevolissima patina grigia.» ¶ E Sonja andò, e preparò
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grigia.» ¶ E Sonja andò, e preparò il tè, e
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e preparò il tè, e quando tornò nello studio
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ho neppure conosciuti, si è occupata di tutto l
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invece li ho tenuti, e qualche volta ne ho
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come si suol dire». ¶ «E le piacevano?» ¶ «Alcuni sì
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ora si accigliava così, e aggrottava la fronte, mentre
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orientali. Lei scrive bellezza e intende anima, intende, ne
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certa, quell’affinità segreta e come preordinata dal principio
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contrario: una creatura afflitta e umiliata che cercasse nella
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mi scrive, quella slanciata e affascinante signorina con la
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sue poesie sono dedicate e verso i quali devo
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in cerca, non c’è bisogno di dirlo, delle
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Va da sé che è una soluzione provvisoria, di
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per qualche fuggevole settimana, e le confesso che da
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leggeva a voce alta e commentava per noi in
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notizie sempre più inquietanti e minacciose, e anche la
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più inquietanti e minacciose, e anche la situazione del
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mattutina con il cane e ho percorso il lungo
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il fiume tra ville e giardini traboccanti di fiori
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per Schiller, di cui è doverosamente conservata l’opera
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per sentito dire, che è la più profonda, ma
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anche la più ardua e complicata; un’astrusa diavoleria
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nel campo delle scienze e della medicina. Un po
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giornale scuotendo la testa e contraendo le labbra in
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della colazione, la mamma e io capiamo subito che
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novità politiche dal Reich e di nascosto ci scambiamo
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cerca dei suoi elzeviri) e immagino che interessi poco
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un nuovo regime politico. E stando alle sue parole
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mi dica lei qual è il nome giusto per
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questo nocciolo così intimo e inafferrabile che ciascuno di
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noi porta in sé, e con cui addirittura si
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a quanto ho capito è come se il principe
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ti salverà la bellezza»; e io non dubito, Maestro
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di esilio: sa qual è, da quando ci scriviamo
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vado là, alla stazione, e osservo sugli affissi gli
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per prendere la coincidenza e qual è l’ora
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la coincidenza e qual è l’ora precisa dell
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ora precisa dell’arrivo. È un piacere del tutto
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viaggiatori carichi di valigie e quando il treno arriva
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da lei. Mi scusi, è una cosa talmente stupida
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avrei dovuto nemmeno raccontargliela; e soprattutto, Maestro, non stia
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verdi? Forse lo erano e forse no; ma certo
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doveva appoggiarsi ai muri, e rientrava a ore sempre
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su per le scale e crollando sul letto completamente
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adesso capiva fin troppo; e non erano stati tanto
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coraggiosa, tra i sette e i dodici anni. Prima
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solo la nebbia dolce e rosata dell’infanzia, la
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raggi obliqui del sole; e lei si accostava a
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un misto di curiosità e terrore. Era come entrare
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accanto sulla sua poltrona e così, leggendo, i due
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le sue dita nervose; e ogni volta le dita
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usciva un sospiro breve e stanco, come di chi
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ad augurarle la buonanotte e quindi spariva oltre il
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quelle creature elegantemente fragili e minacciate che schivano per
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per istinto ogni contatto, e che è vano sforzarsi
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ogni contatto, e che è vano sforzarsi di addomesticare
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sembrava adesso, tra compassione e rimprovero, sui quali si
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La mamma non c’è più e papà fa
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non c’è più e papà fa tardi la
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una bottiglia di acquavite. È una spirale perversa, una
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lei mi ha fraintesa; e questo, se permette, mi
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Lo so che non è possibile, e forse nemmeno
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che non è possibile, e forse nemmeno auspicabile; ma
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ammutolirei come un’idiota e farei una meschina figura
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o no, per esempio; e in caso affermativo, se
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della pipa. Mio padre è un fumatore di pipa
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sapere che odore c’è nel suo studio. Che
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mi scrive «ninfa candida e gentile, non mi fraintenda
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maldestro. Ma la strada è la stessa: di questo
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realtà, prima di incontrarla e di avventurarmi a comporre
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in nessuna casa borghese e che anche la biblioteca
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mi metteva a disposizione e a studiare, con esiti
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vede; eppure ho affermato, e oso ripetere, che la
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che la nostra strada è la stessa. Lei l
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bellezza, in cui lei è abituato a vivere e
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è abituato a vivere e a respirare come nel
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naturale, anche per me è una patria, l’unica
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romanzo che sto leggendo, e che lei conosce senza
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forse proprio per questo; e sarebbe il più splendido
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lei, Maestro, nel volto e nella voce. Sedeva ai
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da quando sono nata, e mi sussurrava strane parole
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strane parole, parole intime e cullanti, pronunciate in una
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me ne sentivo rassicurata e persuasa, come se tutte
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andando verso la finestra, e la sua figura cominciò
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farsi sempre più grande e più indistinta, sino a
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occhio, invece dormì profondamente e senza interruzioni: non come
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non era più quello, e anche il resto dell
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antico senso di familiarità e protezione. Molte cose d
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accorgersene durante la sommaria e quasi furtiva esplorazione compiuta
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valigia in camera sua; e ogni volta, affacciandosi con
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stanze, aveva provato sgomento e insieme un irresistibile sollievo
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passo con i tempi e avesse lasciato sopravvivere come
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anteguerra, persino la dormeuse e il pianoforte verticale del
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pianoforte verticale del salotto e la libreria di ciliegio
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di lasciarle mano libera e si fece spingere nello
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rimediare un pasto decoroso, e possibilmente fare buona figura
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dovuto reprimere un vero e proprio accesso d’odio
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suo stretto dovere accontentarlo e mantenerlo il più possibile
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in sala da pranzo e cenò con lui, quasi
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futura. ¶ «Complimenti, Sonja, lei è una cuoca eccellente» disse
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dalla carrozzina al letto e con mano esperta, protetta
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tutta la sua attenzione, e di non poter guardarsi
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era più, per fortuna, e Sonja si domandò se
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tempi più recenti malattia e vecchiaia lo avessero costretto
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davvero la sua camera) e richiuse la porta dietro
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che le sagome cupe e irregolari di qualche albero
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lo scroscio della corrente, e Sonja, per non sentirlo
281
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vetri. ¶ Si addormentò dolcemente, e per la prima volta
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vita il ricordo scarno e offuscato, aveva osservato così
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sul bordo del letto, e con una mano le
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alzò. «Devo andare» disse, e la bambina (solo ora
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dispetto delle sue suppliche e della sua rabbia inerme
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vado in giro fiera e raggiante come una regina
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una regina in incognito. E dire che nelle scorse
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con la mia richiesta e che lei avesse deciso
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da un concerto, si è inseguiti per tutta la
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che orlavano la riva, e io pensavo che d
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reso all’improvviso trasparente e perfetto. Sì, Maestro, so
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a quando avrò vita, e proprio per dirle questo
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in punta di piedi e forse apparirà superfluo a
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al plauso dei critici e degli intenditori. Lo prenda
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prenda per quello che è, tenendo nel conto che
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che attraversava il giardino e osservare con un tuffo
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alla porta d’ingresso e premette il campanello. Si
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confessarselo, si era aspettata; e si stupì ancora di
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lui, il signore solo e molto anziano, che ora
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accetta nel viso prosciugato e grinzoso; stretti occhi grigioazzurri
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le disse senza sorridere; e con un ultimo sforzo
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dell’anticamera. «Il salotto è laggiù: sarebbe così gentile
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ancora lungo le pareti e ancora, dove sembrava che
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prima.» ¶ «No, si figuri. È solo che sono un
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acquisto recente?» ¶ «Niente affatto, è qui da vent’anni
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dico subito che lei è stata l’unica, finora
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chiarimenti. ¶ «Leggo che lei è nata qui, nella nostra
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sentì la voce spezzarsi e per dissimulare la cosa
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costrinse a diventare ciarliera. «È vero che la mia
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importa» la interruppe lui, e riprese la lettura. Infine
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Ottime referenze, non c’è che dire, e le
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c’è che dire, e le confesso che, valutazioni
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giudico semplicemente dai risultati, e non avendo mai contratto
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Era una buona occasione, e la cosa è avvenuta
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occasione, e la cosa è avvenuta molti anni fa
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un contratto dovremo stipularlo, è sempre meglio mettere nero
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bianco), oltre al vitto e all’alloggio mi sento
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che un atteggiamento simile è piuttosto sconcertante, in una
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Se vuole, farò quanto è richiesto nell’annuncio, e
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è richiesto nell’annuncio, e i miei impegni li
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figlia di un banchiere e nemmeno una principessa, però
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condizioni migliori.» ¶ «Può darsi.» ¶ «E non le importa? Bene
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rispondere, Sonja si alzò e andò alla finestra, ai
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la sua stanza. Non è in soffitta, si rassicuri
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in soffitta, si rassicuri: è una piccola ma ariosa
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muovermi l’accompagno, c’è un montacarichi elettrico accanto
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giardino, fino al cancello e alla cassetta delle lettere
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lei afferma pochissimo, dice e non dice; il suo
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congiuntivo, il più sfuggente e circospetto dei modi, come
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di posizione verso Dio e il mondo, gli uomini
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il mondo, gli uomini e le cose. Lì tutto
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le cose. Lì tutto è terso, adamantino, scolpito; invece
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parola, anche scritta, ormai è avvolta inscindibilmente e per
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ormai è avvolta inscindibilmente e per sempre nel timbro
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provincia. Un timbro caldo e insieme distante; ma non
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allora. ¶ Perché imbarazzato lo è, a giudicare dalla sua
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proteso verso il giardino e verso la striscia plumbea
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indirizzo era lo stesso; e a quell’indirizzo era
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scrivere la «persona seria e referenziata» che in cambio
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cambio di vitto, alloggio e modico stipendio aspirasse a
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categoria di donne frivole e sfaccendate, rispondere agli annunci
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di un nuovo impiego, e precisamente di un impiego
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altro non sapeva fare, e da tempo si era
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a rotelle. Vitto, alloggio e un modico stipendio: non
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mano, afferrò il giornale e lo scagliò a terra
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una panchina del parco e avrebbe mendicato o rubato
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esserlo a sette anni e poi ancora a dodici
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definizione consolatoria: «ancora giovane», e pur non possedendo la
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ricordo che ne serbava e a una consumata serie
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mortificazioni. Ancora giovane, sì; e ancora coraggiosa. Abbastanza per
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perdute, a quelle gravi e, cosa più ardua e
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e, cosa più ardua e terribile, a quelle felici
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si trattava di vivere; e dove, se non lì
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adeguata, almeno uno sfogo, e mi perdoni se dovesse
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convenzionale «signore». Ma questo è ancora niente, glielo assicuro
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lo sono sempre stata; e se qualcuno in passato
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passato, tra gli insegnanti e nella più ristretta cerchia
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non fare l’impertinente!» è una delle frasi che
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un giudizio così sommario e vorrà riservare un po
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adesso vengo al dunque; e il dunque sono quelle
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centosei minuti, quei seimila e trecentosessanta secondi (così mi
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o meglio, questa ragazza, è frequentatrice assidua delle letture
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frequentatrice assidua delle letture e conferenze che si tengono
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di ciò che altrove è forse pane quotidiano ma
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come la cronaca meravigliosa e quasi incomprensibile della vita
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da poco il collegio, e nonostante la frequentazione di
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frequentazione di quelle letture e conferenze non ero assolutamente
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del mondo, ignorando semplicemente, e senza ombra di disprezzo
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dalla quale per noi è così difficile sollevarci. Come
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mi dica lei qual è la parola giusta, a
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la più quieta evidenza, e a questa evidenza non
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come la legge segreta e inconfutabile del mio stesso
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terza fila si alzava e correva fuori, disturbando i
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fuori, disturbando i vicini e forse, spero tanto di
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interruppe per un istante e (scusi la mia presunzione
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a tutti quegli estranei, e a quel giovane che
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le file di poltroncine. È il mio accompagnatore abituale
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sotto la sua protezione e al quale mi affida
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a quanto mi risulta, è più o meno la
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ho sempre alle costole; e anche ora dopo qualche
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avrei desiderato, nel vento e nella notte. Il suo
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Il suo sguardo confuso e preoccupato mi diceva: «Adela
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Sì, Kurt, hai ragione» e tra me e me
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ragione» e tra me e me aggiunsi: tanto per
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uscita ringhiando in giardino e lì era rimasta, senza
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turbinare di scintille isolate e gli ultimi fumi si
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il suo antico allievo e dirgli che tornasse pure
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finì col lasciarsi convincere e se ne andò, promettendo
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dopo quella notte insonne, e così ci ritirammo in
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di Tristan sul tappeto, e anche se l’avessi
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in attesa sui gradini e commentassimo ridendo la sua
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speck che era avanzata e stringendola tra le dita
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lo strappo non veniva, e alla fine lei chinò
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tavola. «Vieni, Tristan, c’è lo speck!» ¶ Il respiro
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vita dei suoi padroni è un rumore di fondo
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di fondo, così intimo e familiare che non ci
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all’improvviso non c’è, allora ce ne accorgiamo
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uno sguardo fisso, spaesato, e il mento gli tremava
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mi dissi: ma sì, è ovvio, non poteva andare
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a sedersi scostando piatto e tazza con un gesto
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pacifica città braci, frantumi e cani morti? Mi venne
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farsi controllare il diabete e in occasione delle feste
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cesta con spumante, dolciumi e frutta secca; o la
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ultime novità da Parigi e sempre pronta a lodare
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pelo, sangue, irrigidito tormento; e qualunque cosa succeda, non
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pietà di me stessa, e nemmeno di lei, dell
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mi sto facendo adulta; e non vorrei. ¶ PARTE TERZA
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PARTE TERZA ¶ La ninfa e l’oblio ¶ I ¶ Più
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seduta accanto alla lettiga, e ogni volta che il
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in una presa salda e protettiva. ¶ Era una tersa
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colline mitigando l’aria e ripulendo il cielo sin
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di innocue nuvolette bianche. E come tutto appariva sereno
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con l’occhio benevolo e distaccato di un forestiero
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sapevi già? Il capocameriere è cambiato, non è più
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capocameriere è cambiato, non è più quello di prima
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riusciva, a volte no; e soprattutto, non sembrava particolarmente
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del resto? La semplice e casuale rottura di un
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cerchio rassicurante del ritorno; e Sonja un poco gli
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onnipotenza. Per lei, passato e presente si sovrapponevano di
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più paurosi si ammansivano, e quando l’ambulanza attraversò
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fluida spirale di crema e cioccolata. ¶ «Le piace il
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corollario, quei modi freddi e scostanti da padrone. ¶ Ora
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per immettersi sul lungofiume e raggiungere quelle quiete zone
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da quasi un secolo e mezzo, venivano ancora definite
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tutti «i quartieri nuovi»; e quanto più procedevano, quanto
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su entrambe le rive e i palazzi cittadini con
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pastello affollate di torrette e bovindi, tanto più Sonja
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vecchio con voce velata; e poi, rivolgendosi forse più
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la patria più vasta è entrata in guerra, noi
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mente alcuni nomi, Baudelaire e Shakespeare, Wilde e Mallarmé
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Baudelaire e Shakespeare, Wilde e Mallarmé, nomi che sono
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cari anche a lei e ai quali tante volte
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a sedere sul letto, e lo vidi ritto davanti
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domanda. Allora mi alzai e corsi anch’io alla
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alla finestra: un’alta e minacciosa colonna di fuoco
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respiro per rendermene conto. E allora la sentinella non
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sé la scena orrenda e incomprensibile cui le toccava
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vegliato da sola: papà e mamma erano lì, la
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frettolosamente allacciata sul pigiama e sulla bianca, fiduciosa vaporosità
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risoluta sulla maniglia. ¶ «Ah, è lei» lo sentii dire
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dire rivolto al buio. E da quell’ombra incerta
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Sta succedendo l’incredibile, e avevo paura per voi
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di convincerlo a entrare e mettersi seduto. ¶ «No, vogliano
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spieghi» disse mio padre, e il giovane amico crollò
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andati a casa sua e l’hanno trascinato giù
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troppo.» ¶ «Certo, ha ragione, e del resto non importa
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prego, ora non c’è tempo. Faccia conto che
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un’inondazione, un terremoto, e che io sia qui
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Disse proprio così: «tranquillamente», e io non posso fare
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favore, rientrino in casa. È tardi, quasi mezzanotte: le
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di riposare.» ¶ Ah, Maestro, e ora eccomi qui. A
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appena abbiamo aperto, si è precipitato fuori ringhiando), con
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lasciarlo dormire in pace? E perché turbare così il
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alle ombre, alla buia e incomprensibile follia che oggi
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causa del respiro affannoso e rantolante che per tutto
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pochi metri da loro, e Sonja poteva soltanto confidare
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dalla mente del vecchio e forse, misericordiosamente, lo proteggevano
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l’andirivieni di medici e infermieri dietro il paravento
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esausta. Andò di sopra e si gettò sul letto
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cerca di un libro, e tra le mani gliene
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cuore. Aprì quella pagina, e i suoi occhi furono
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lo salverà la bellezza!; e la seconda: Ma quale
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Sonja richiuse il libro e lo rimise nello scaffale
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immagini ancora negli occhi e nell’orecchio quel rantolo
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del tutto nemmeno lui. E chissà se ci aveva
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di nuovo il libro e lo riaprì per cercare
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essere stata giovanissima: giovane e sprovveduta. Doveva avere avuto
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il mondo: come no? E i morti risorgeranno, e
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E i morti risorgeranno, e dal cielo cadrà una
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di quella giovane lettrice, e ne provò un tale
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le si formò, gonfia e lenta, all’angolo dell
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età. ¶ Salì in camera e frugò nel cassetto in
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nel loro sgranato bianco e nero che sembrava sommergere
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attenzione era quella strenua e minuziosa di una figlia
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genitori: il centro biondo e paffuto di un gruppo
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di serbare la posa e tenendo le mani strette
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suo nome l’umile e devoto omaggio di un
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chiamava Tristan, come ricorderà, e da otto anni dormiva
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stringere saldamente la penna e non la poserò prima
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frantumi, i libri bruciavano e lingue di fuoco sfiguravano
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nei momenti di buonumore; e noi rispondemmo come al
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di cui devo parlarvi è tutt’altro che allegro
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parlarci della sua professione. È un signore all’antica
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per attraversare la strada, e a tenere rigorosamente per
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ultimo sotto quello finanziario; e che il nostro tenore
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a un simile trattamento) e con la vita che
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licenziare Ruth…» ¶ «Licenziare Ruth? E come faremo?» ¶ «Come farà
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purtroppo, a cui pensare.» ¶ E così, Maestro, la povera
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faccia. Così mia madre e io allacciammo i grembiuli
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abiti alla penultima moda e imparammo a lavare i
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a rifare i letti e spazzare i pavimenti, insomma
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di un medico illustre e tanto più, mi corregga
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mi sono abituata. Rimpiango, è vero, il tempo in
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spirituale di cui lei è sempre stato ai miei
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tutto nel suo grigiore e spero che non riuscirà
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a farlo. Non c’è stanchezza che m’impedisca
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nello scrigno dei ricordi, e stringerne tranquillamente la chiave
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propria mano. La compassione è una così strana, potente
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quel possesso incontrastato. Rientrava, e dopo una frettolosa cena
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annunciato in modo sbrigativo e formale, come si fa