parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1920
verso i loro divertimenti e verso i loro interessi
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1920
parevano utili lo sport e il giuoco, l'amore
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1920
l'amore per sé, e per gli altri il
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1920
guadagno: ma il sentimento? E non lo sentiva in
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1920
pensava: Certo esse amano. E avrebbe voluto amare anche
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1920
col suo colorito bruno e sano, con la sua
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1920
ancora sopraffatta dalle energia e dalla quadratura ad ogni
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1920
a quest'ultimo pensiero e guardò intorno. Era sul
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1920
Armi. Ancora pochi passi e fu dinanzi al villino
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1920
venne incontro, si scoperse e lo precede sulla soglia
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1920
porta, suonò un campanello: e Marco si mise per
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1920
scalone, lucido di marmi e rosso di tappeto. ¶ – Quanto
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1920
Delle piante, il profumo, e il caldo più forte
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1920
di due basette regolamentari e gli indicava rispettosamente la
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1920
degli arazzi alla parete e delle tende ai vetri
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1920
un salotto più piccolo e più severo, dove gli
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1920
gli invitati erano raccolti. E pensò sorridendo che forse
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1920
come nei vecchi romanzi e nell'etichetta di parata
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1920
il suo colorito acceso e i suoi baffi neri
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1920
poltrona, in un angolo. E di lì, col busto
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1920
leggera affettazione di bonomìa e di rispetto. E diceva
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1920
bonomìa e di rispetto. E diceva forte, con una
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1920
grandiosità degli altri ambienti. E quella sproporzione lo ferì
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1920
sana che un vigore e un rinnovamento percorrono senza
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1920
età, l'aspetto discreto e tranquillo. La signora Almieri
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1920
quasi celebre: uomo onesto e simpatico con un viso
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1920
viso tra di studioso e di clubman. Faceva gli
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1920
anche di sua madre: e sua madre lo stimava
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1920
Egli si fece avanti, e per una specie di
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1920
disegnatore di mano esperta e coloritore di occhio sicuro
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1920
seduceva per il colore e la vivezza, sebbene l
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1920
vivezza, sebbene l'uno e l'altra parevano ricercati
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1920
a ghirlandine di rose e panieri; aveva le braccia
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1920
panieri; aveva le braccia e il collo velati, di
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1920
fili misti d'oro e di notte. Ma quello
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1920
le ciglia, oro rosso e notte nera, trattenuti schiacciati
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1920
viso a occhiali, segaligno e bonario. ¶ – Mia figlia è
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1920
e bonario. ¶ – Mia figlia è allieva del professor Landi
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1920
si faccia in fretta e facilmente, come i tuoi
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1920
pareva, a dargliene molti... E la signorina Noemi quanti
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1920
era apparso sulla porta e aveva pronunciato le sacramentali
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1920
due non erano certo; e una ancora in erba
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1920
la faccia degli uomini, e quelle della moglie dell
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1920
della moglie dell'avvocato e di miss Craig, parevano
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1920
quasi familiare la decorazione è eccessiva. Come la toeletta
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1920
di casa che sorveglia e nota. ¶ Un piccolo silenzio
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1920
sinistra della signora Almieri. ¶ E il luogo comune, immemoriale
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1920
sui nervi di Marco. E fu proprio Landi, colui
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1920
suo corpo lo invade. E cadono avvinti sul sofà
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1920
a salvare le stoffe e i vestiti; e gli
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1920
stoffe e i vestiti; e gli si abbandona con
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1920
smarrita, riattorcendosi i capelli; e lo sospinge fuori... ¶ – Possono
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1920
solito idillio di studente e di sartina: ma aveva
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1920
dopo, altri amori, dame e pedine; c'erano stati
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1920
tutto il mondo consueto e suo. Egli aveva saputo
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1920
nuovo: ¶ – Venga a vedermi. ¶ E ci era andato. ¶ Una
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1920
diventata una donna placida e pratica, occupata nel suo
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1920
relazione onesta, quasi borghese. E a poco a poco
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1920
lo aveva visto nascere... E, una volta o due
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1920
provato un breve imbarazzo, e aveva pensato: Come è
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1920
e aveva pensato: Come è multata! E d'allora
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1920
pensato: Come è multata! E d'allora tra loro
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1920
lei, delle lunghe braccia e delle mani piccole. Parlava
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1920
il servizio di Giovanna. E Marco, involontariamente, pensò a
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1920
sulle loro esigenze... ¶ – C'è la signora? ¶ Fu introdotto
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1920
Giovanna all'eredità paterna. E di lì, udì nella
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1920
un muovere, un frusciare; e la voce di lei
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1920
lei che chiedeva: ¶ – Chi è? ¶ Venne subito, vestita come
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1920
pareva di nuovo matronale e un poco pesante... ¶ – Tu
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1920
sorridendo. ¶ – Sei venuto tardi. È l'ora di pranzo
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1920
hai le tue lavoranti. ¶ – È vero... Ma un po
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1920
il piacere di vederlo e il timore di qualche
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1920
non sarebbe lunga. ¶ – Bene! È di là che finisce
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1920
il cómpito di scuola... È studiosa e intelligente. ¶ E
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1920
di scuola... È studiosa e intelligente. ¶ E a un
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1920
È studiosa e intelligente. ¶ E a un cenno di
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1920
suo spirito di eleganza e di correttezza soffrisse. Ma
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1920
allora perché ci veniva? E sentì, senza confessarlo, che
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1920
generazioni di uomini probi e delicati hanno votato alla
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1920
con la tavola apparecchiata: e in un piccolo studiolo
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1920
ella alzò la testa e gli occhi. E un
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1920
testa e gli occhi. E un rossore leggero le
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1920
pensiero... ¶ – Guarda chi c'è!... Il signor conte... ¶ Ella
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1920
sua tra i capelli: e li sentì un po
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1920
questo una onestissima donna; e si sentì più tenero
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1920
di una madre onesta. ¶ – È vero che mi vuoi
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1920
La bimba arrossì violentemente e guardò la madre che
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1920
ella sorrise più franca: e il suo sorriso la
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1920
Verrò a vederti, Laurina e ti porterò dei libri
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1920
la madre la guardava, e rispose per lei: ¶ – Oh
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1920
deste, lo ha letto e riletto, e ricoperto, e
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1920
ha letto e riletto, e ricoperto, e rilegato... Oh
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1920
e riletto, e ricoperto, e rilegato... Oh sì, portategliene
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1920
un pranzo? ¶ – Addio Marco! E grazie di esser venuto
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1920
sfrondati ancora, già oscuri: e pur pieni come di
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1920
colloquio con sua madre e poi la visita a
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1920
Ma non disse nulla. E il convegno, quando si
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1920
le sponde del fiume e gli alberi del solitario
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1920
aveva lasciato il magazzino e si era «messa da
100
1920
di clienti da vedere e di lavoro da consegnare
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1920
provare, uscire quando voleva, e vederlo meglio, più comodamente
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1920
sfidò tutte le intemperie e quasi tutte le bizzarrie
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1920
polare, tal altra sereno e nitido, come per un
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1920
come per un pentimento. E divenne come più stretto
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1920
per il freddo fioriva, e la sua bocca odorava
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1920
l'uno dell'altro; e una sera, sorpresi da
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1920
da una pioggia fine e penetrante, avendo presa una
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1920
disse allora: tornata umile e devota come nei primi
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1920
di tenerezza, di devozione. E fu sua, così, parecchie
110
1920
la catena si annodava e aveva paura. Tanto che
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1920
il nido, il riparo... ¶ E quest'altra, reduce, passò
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1920
giunse improvviso in città e le scrisse un biglietto
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1920
soffermò un istante involontariamente, e ne vide uscire il
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1920
riceveva? In casa sua, è vero; dove ella non
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1920
ma lo riceveva. Perché? E una sensazione amara gli
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1920
mi aspetti... ¶ Alle cinque e mezza doveva vedere Giovanna
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1920
Ma Bardosi venne puntuale; e alle cinque sua madre
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1920
Pareva quasi che tutti e due si sentissero scampati
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1920
Giovanna interpretò quell'espressione, e soggiunse: ¶ – Lo vedi? Ti
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1920
ricordò il viso pallido e amaro di Giovanna quell
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1920
in villa, il mattino e la sera. ¶ La risposta
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1920
ragazza del popolo, tu?! E poi, prendere moglie, quando
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1920
vita davanti a te e puoi divertirti? ¶ E Bardosi
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1920
te e puoi divertirti? ¶ E Bardosi rotava gli occhi
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1920
ci penserebbe, a consentire!... E ha ragione. ¶ L'insistenza
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1920
la incontrò di nuovo e i convegni ripresero. Ma
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1920
ripresero. Ma tra bufere e pause di bufere. ¶ Fin
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1920
un giorno ella mancò: e per due settimane non
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1920
Seppe che era malata; e una inquietudine lo prese
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1920
accanto a suo padre e a sua madre. Era
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1920
sua madre. Era guarita? E non gli diceva niente
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1920
vivere senza di lei. E il giorno dopo, senza
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1920
diminuita, per quell'atto; e un po' del suo
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1920
via. Poi, si ravvisava; e rapidamente lo traeva a
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1920
gli si pianta davanti; e, con gli occhi che
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1920
Egli non sa nulla: è lei che spiega... ¶ – Tua
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1920
spiega... ¶ – Tua madre mi è venuta a cercare... Mi
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1920
ha trattato da... sgualdrina... E per te! Per te
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1920
te! Fra noi tutto è finito... Sposo quell'altro
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1920
lo sposo: ho deciso... E ora, vattene... ¶ In quell
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1920
passo per allontanarsi: le è vicino... E tutt'a
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1920
allontanarsi: le è vicino... E tutt'a un tratto
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1920
in una frenesia disperata, e gli offre la bocca
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1920
quell'altro! Prendimi... ¶ Egli è troppo giovane ancora per
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1920
anch'essi: qua illuminati e pieni di gente; là
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1920
un che, nei modi e nel viso, di più
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1920
viso, di più altero e di più signorile che
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1920
certo le aveva insegnato e ch'ella aveva foggiato
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1920
labbra sotto la veletta e le fioriva negli occhi
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1920
specialità della lor classe e della loro città, pensava
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1920
di quegli studenti rumorosi e ingombranti, ch'egli vedeva
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1920
gruppo dietro di loro e aspettarle alle cantonate: e
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1920
e aspettarle alle cantonate: e da cui egli involontariamente
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1920
un istinto di ritegno e di compostezza... ¶ Ma una
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1920
la sua figura alta e snella; e anche la
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1920
figura alta e snella; e anche la piuma bianca
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1920
un lampione si volse, e gli andò deliberatamente incontro
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1920
senza civetteria, senza sfacciataggine. E Marco sorpreso e compiaciuto
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1920
sfacciataggine. E Marco sorpreso e compiaciuto, si chinava a
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1920
coi suoi dentini bianchi e parve dire: Se non
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1920
di quel personale ventenne, e il viso così puro
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1920
sotto il cappello nero... E quando pensava che era
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1920
quel viso di fiore e quel portamento di signora
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1920
interruppe la sua contemplazione e disse: ¶ – Dove andava? ¶ – Siamo
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1920
Siamo uscite tardi stasera. E dovevo andare a prendere
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1920
Marco protestò: ¶ – No: non è tardi! Ancora un poco
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1920
in una interrogazione timida e dolce. E docilmente Io
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1920
interrogazione timida e dolce. E docilmente Io seguì. ¶ Dopo
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1920
sorrideva ancora dello stupore e della ingenuità del giovine
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1920
già visto tante volte, e che gli era, sì
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1920
avrebbe mai potuto amare e sposare un uomo – ebbene
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1920
specie di umiltà tenera e ardente in cui la
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1920
come ad una signora e che mostrava in ogni
174
1920
mano, una mano piccola e fine, l'aveva liberata
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1920
aveva liberata del guanto e la baciava. Ella sorrideva
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1920
Ella aveva vent'anni e lo amava. Che ne
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1920
poco la si apprezza e dove i tre quarti
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1920
profumati, il Valentino invitava. E più invitava la bocca
179
1920
lei talvolta parve calcolo, e le empì di tristezza
180
1920
che per l'uomo è più un'abitudine e
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1920
è più un'abitudine e per la donna un
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1920
non era ancora avida e tormentosa. L'uomo quando
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1920
diviene più facilmente casto; e la donna ardente. A
184
1920
ancora l'ardore taciturno e guardingo. Le sollevava la
185
1920
tutta, fremeva, si offriva e si dava in un
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1920
notturno che la incantava e le faceva scorrere nelle
187
1920
lei, che si sposavano e andavano fuori di famiglia
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1920
costretta a subire orari e rabbuffi... ¶ Marco l'ascoltava
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1920
rabbuffi... ¶ Marco l'ascoltava: e richiamato da quelle parole
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1920
come una tristezza inconscia e come il bisogno generoso
191
1920
piccolo piede ben calzato: e per la prima volta
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1920
risposto? Ho preso tempo... ¶ – E io? ¶ – Tu? ¶ Ella parve
193
1920
lontananza incommensurabile di indifferenza, e disse: ¶ – Che gente sono
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1920
gente sono, nell'intimità? ¶ – È la prima volta che
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1920
dirò domani... ¶ – La signora è molto bella, non è
196
1920
è molto bella, non è vero, Bardosi? ¶ Bardosi si
197
1920
severo della contessa, tacque e si ritirò di nuovo
198
1920
amante, nel presentirli, quasi: e, senza muoversi quasi di
199
1920
muoversi quasi di casa, e quasi dalla sua poltrona
200
1920
rancore... ¶ – A che ora è il pranzo? – chiese la
201
1920
dopo un altro silenzio, e con la stessa indifferenza
202
1920
sarà tardi. ¶ – Alle otto e mezzo... ¶ – Alle otto e
203
1920
e mezzo... ¶ – Alle otto e mezzo? Oh perché non
204
1920
la signora Almieri non è un'arrivata... Ella nasceva
205
1920
era forte in geografia. – E chi la conosce? Già
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1920
sorrise, ma non ribatté. ¶ – E ha sposato quell'uomo
207
1920
spirito di presunzione araldica e il suo rispetto per
208
1920
rispetto per le azioni e gli agenti quotati in
209
1920
vernis Martin, sul caminetto e disse: ¶ – Io sono del
210
1920
sono del vecchio tempo e pranzo alle sette. ¶ Bardosi
211
1920
sette. ¶ Bardosi si alzò: e si avvicinò alla sua
212
1920
Marco guardava alla finestra e non vide. ¶ – Addio, Marco
213
1920
Marco la baciò rispettosamente. E gli parve di tornare
214
1920
li allontana nel tempo e nel ricordo. Poi, fissa
215
1920
concessione dettata dall'affetto e dalla i fiducia; ma
216
1920
ella si imponesse visibilmente, e a cui occultamente non
217
1920
con lui, era intollerante e severa; e avrebbe voluto
218
1920
era intollerante e severa; e avrebbe voluto imporgli sempre
219
1920
sempre le sue convinzioni e i suoi giudizi. Per
220
1920
rare occasioni, la realtà, e ne discuteva con lui
221
1920
che rispetta le apparenze e le mantiene intatte. Per
222
1920
persona che doveva amare e rispettare, e non giudicare
223
1920
doveva amare e rispettare, e non giudicare e contraddire
224
1920
rispettare, e non giudicare e contraddire. Mancarle di rispetto
225
1920
suoi pensieri di avventure e di amori adùlteri, non
226
1920
di amori adùlteri, non è difficile capire, quando si
227
1920
sul principio, tutte ravvivarle e riassumerle. ¶ Una volta sola
228
1920
l'inganno era passato. E come egli, adesso, in
229
1920
l'idea della infallibilità e della sapienza materna era
230
1920
sensazione fisica. La primavera è così rievocatrice. Pare che
231
1920
si era chiesto: «Chi è? Che cosa fa in
232
1920
umani dei moventi inconfessabili? E quella sera, premuto dal
233
1920
Ah! – fece Marco indifferentemente. – E la cucina sempre buona
234
1920
sempre buona? ¶ – Sempre. Canepa è il primo cuoco d
235
1920
disse Bardosi con orgoglio. ¶ – E lei sorveglia la cucina
236
1920
No! – rispose Marco vivamente. – È presto. Faccio prima un
237
1920
prima un'altra commissione. ¶ E quando l'altro fu
238
1920
di nuovo l'avvolse. E Marco disse, quasi piano
239
1920
era rimasto nell'anima e nei sensi quel soffio
240
1920
marzo della sua anima e della sua gioventù. Certo
241
1920
così soltanto per consolarsi e per irridersi... Ma come
242
1920
aver rapinato le cose e le persone, e farle
243
1920
cose e le persone, e farle roteare come in
244
1920
la pelliccia sul domino; e il suo corpo riappariva
245
1920
riappariva un po' volgare e tozzo, in quella placida
246
1920
con un aspetto onesto e sereno, veniva verso di
247
1920
Signorino, il telefono! ¶ – Chi è? Rispondi te... Ho fretta
248
1920
fracche, o in smochinghe... ¶ – E tu non hai risposto
249
1920
signora contessa? ¶ – Se non è andato via, suo cugino
250
1920
cugino, il signorino Ettore... E il cavaliere... ¶ Marco s
251
1920
scala di legno larga e piana metteva al quartiere
252
1920
in un altro; tutti e due quasi uguali, di
253
1920
del tempo vecchio: damaschi e specchiere, consolle e poltrone
254
1920
damaschi e specchiere, consolle e poltrone. Il primo era
255
1920
contessa alzò la testa e disse: ¶ – Continua... ¶ Ella accoglieva
256
1920
Ma nella faccia pallida e allungata, gli occhi piccoli
257
1920
interna, le si aprirono, e quasi scintillarono. ¶ E furono
258
1920
aprirono, e quasi scintillarono. ¶ E furono gli occhi più
259
1920
faceva quasi un difetto; e la faccia sorridente, ma
260
1920
che potrà servirgli, ora e poi... ¶ – Ettore ci parlava
261
1920
mondo ozioso, voleva lavorare. E nessuno si preoccupava di
262
1920
fosse piuttosto un gioco e s'egli non si
263
1920
silenzio, terzo nella conversazione. E lo scovò in un
264
1920
aveva lasciato la carriera e si era cristallizzato in
265
1920
stava tutta la mattina, e il salotto della vecchia
266
1920
Marco conosceva quel ritornello. E conosceva il rotar di
267
1920
lui, tra il club e la casa, e il
268
1920
club e la casa, e il salotto di sua
269
1920
armi di suo padre: e allora vi trovava ancora
270
1920
malgrado il suo aspetto, e timido davanti alla contessa
271
1920
era il suo divertimento? E Marco giovinetto se lo
272
1920
giovinetto se lo ricordava: e gli pareva d'essere
273
1920
mobile che si tarla. E aveva sempre sentito per
274
1920
tradizione. Era così buono e affettuoso, povero Bardosi, e
275
1920
e affettuoso, povero Bardosi, e si contentava di così
276
1920
contentava di così poco. E sopportava così dignitosamente i
277
1920
dignitosamente i cattivi umori e le imperiosità della contessa
278
1920
che non importa scrollare e sciupare... ¶ – Come si sta
279
1920
discorso di sua madre e di suo cugino. ¶ – Oh
280
1920
Grazie – disse questi sorridendo, e alzandosi poi che aveva
281
1920
Sì – rispose Ettore. ¶ – Chi è la Fiamma? – chiese piano
282
1920
seguì con gli occhi e disse ancora: ¶ – Ecco un
283
1920
non l'ho, non è vero? Ciascuno fa quello
284
1920
paura... ¶ – Tra la paura e il desiderio, bisognerebbe decidersi
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1920
reazione. ¶ – Chi lo dice? È una industria! ¶ – Io non
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esempio. Non esiste ancora: e le sue azioni in
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la contessa. – La società è costituita, i capitali ci
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ci sono, il lavoro è pronto. Si capisce che
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linee robuste e graziose; e la bocca fresca e
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e la bocca fresca e desiderabile... ¶ – Chi sei? ¶ Ella
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sei? ¶ Ella sorrideva, contenta e disillusa insieme di non
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in là nel corridoio, e si tolse la maschera
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Marco. Giovanna! Era rimbellita e come affinata. Aveva sempre
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non priva di dolcezza. E da quegli occhi, da
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chi sei? ¶ – Con Paolina e con suo marito. ¶ Il
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borghese, onesta. Mogli, mariti. E malgrado l'acconciatura provocante
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timore, ma per indifferenza. ¶ – È bello. C'è gente
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indifferenza. ¶ – È bello. C'è gente... Ti diverti? ¶ – Peuh
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se ne ricordava affatto; e se anche se lo
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fa come era carina e buona! Buona lo è
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e buona! Buona lo è sempre, con quel senso
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quel senso dell'ordine e della compostezza... Poveretta! Meritava
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veramente? ¶ Tornò nella sala e, alzando gli occhi, vide
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tese verso di lui e una voce senza asprezza
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dal fondo del palco e la signora li presentò
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una corta barbetta grigia e il collo insaccato nelle
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levata al suo entrare. E Marco vedeva da vicino
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di una polpa saporosa e piena, su cui gli
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di due pietre brillanti, e la bocca come un
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ridisse fra se Marco. E ad alta voce commentò
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un'abitudine di galanteria e un desiderio, quasi un
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ondeggiargli vicino, gambe fluide e lunghe, seno elastico e
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e lunghe, seno elastico e pieno. Ma anche per
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di vita che si è cercata e trovata non
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che si è cercata e trovata non s'è
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e trovata non s'è, somigliante un poco alla
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un poco alla sua e così diversa! Somigliante nell
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modi quasi di cortigiana e un viso da dominatrice
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delle ingenuità di voce e di sorriso, delle onestà
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senza guardarlo: ¶ – Come mai è venuto a trovarmi in
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in palco? ¶ Marco sorrise, e la galanteria lo vinse
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la ritrasse, senza asprezza e lo guardò. I suoi
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ha detto tanto bene... ¶ – E mi ha tenuto lontano
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mi ha tenuto lontano... ¶ – È discreto. E ha molto
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tenuto lontano... ¶ – È discreto. E ha molto amor proprio
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tutto come una signora. E ripensò Enguer, cavalleresco, devoto
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apersero, dei gruppi irruppero, e il piccolo ridotto si
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si era fermata intorno, e la galanteria delle ore
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con un leggero tremito. E un senso di protezione
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avuto alcunché di segreto e di dolce, quasi di
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Ella ripeté: ¶ – A giovedì. È inteso? ¶ E scomparve rapidamente
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A giovedì. È inteso? ¶ E scomparve rapidamente. ¶ Marco ridiscese
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parossismo quasi di agitazione e di rumore: come se
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a inebriarsi, a illudersi. E pure la fine si
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di là in platea... E Marco che non aveva
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non si sarebbe difesa. E poi? ¶ Immaginò, su un
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il libro di colpo e si alzò. Aveva sentito
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pendolo del suo studio: e per l'oscurità che
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i fanali si accendevano: e le carrozze, i trams
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l'ora della passeggiata e del club: quella che
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tramava di ore noiose e di ore gaie, ma
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un po' di curiosità, e anche qualche cosa di
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suo sorriso, l'invito. E una punta di sogno
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Bella donna! – si disse. – E punto banale... Un po
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Un po' strana, anzi... E adesso, vestiamoci. ¶ Accese la
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suo studio, note, riempite e come animate di un
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di un conforto preciso e sicuro. Tutto, nella stanza
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del proprietario che non è alla mercé di traslochi
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un po' troppo nuova, e un po' troppo bianca
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di tutti gli indugi. E da un anno, la
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avrebbero dato dei balli. E Marco che aveva conosciuto
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invito che lo interessava e che gli aveva fatto
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si era aperta cautamente: e qualcuno vi penetrava. Marco
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penetrava. Marco chiamò: ¶ – Giustino! ¶ E il suo vecchio servo
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esigenze moderne della teletta e dell'igiene maschile; ma
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con la buona volontà, e con una tenacia toscana
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se ne sarebbe doluta; e aveva sempre rimandato il
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pure a sua madre. E, come sempre, il bisogno
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un misto d'orgoglio e di bontà, di modestia
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un segno di decadenza. E quello ch'era stata
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snella, affinata dagli esercizi e dal moto, e dall
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esercizi e dal moto, e dall'abitudine di una
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affaticato, sebbene non malaticcio; e mettevano qualche capello grigio
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sorrise di sé stesso e si disse: ¶ – Per chi
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era rivolto quella domanda e s'era confessato quella
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espressione ambigua di mistero e di ardore: la sua
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si denuda, per offrirsi. E il suo profumo, quel
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di esse avesse consistenza e verità. Leggera? Il suo
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sfidare, confondere, gli uni e gli altri, con un
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sorriso che pareva immutabile e talvolta velava quasi la
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pareva farsi ingenua, carezzare e blandire come una bambina
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riconosciutala sotto la bautta e sotto il domino, in
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porta di casa mia: e che voi vi siete
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quale aspettava un personaggio e voleva comporgli intorno un
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di un mondo ambiguo e ostentato... ¶ Qualche mese era
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mese era passato, ecco, e Marco se la ritrovava
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di non averla riconosciuta, e se ne andava, con
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n'erano altre, parecchie, e Marco dimenticò presto l
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carezzava: una figura argentea e snella, in un vestito
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rumorosa ed estranea, variopinta e vuota, come questa che
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gli si svolgeva intorno. E ripensava all'avidità con
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domino lo aveva fermato e accennava a parlargli, non
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non la riconosceva più. E quel corpo di donna
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pareva di linee robuste e graziose; e la bocca
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cui l'uomo lavoratore e l'uomo conservatore non
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Una perla questa figliuola. E seria, e brava! Troppo
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questa figliuola. E seria, e brava! Troppo seria e
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e brava! Troppo seria e troppo brava. Le altre
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la testa i vestiti, e i balli, magari... e
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e i balli, magari... e magari l'amoroso! eh
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andava da madama Giobergia. E lei, invece... ¶ Marco guardò
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indulgente, che ravvolgeva tutto e tutti, le idee più
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aveva già l'amoroso... E la figura di Noemi
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sguardo carico di tenerezza e di riverenza, guardò a
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in quella stanza piccola e allegra, accanto a quel
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Laurina era la tradizione e la morale: la solidità
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pesano le cose serie e le cose frivole della
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cose frivole della vita. E Marco stupito si chiedeva
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ragazza ancora impubere, nata e cresciuta in un ambiente
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in un ambiente singolare e irregolare, avesse tratta quella
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caratteristica... Mistero del mondo, e dell'anima umana... ¶ – Verrò
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indomani mattina, in treno, e per quindici giorni era
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spola tra il casino e lo Sporting Club. Il
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delle viole ce n'è anche a Torino, adesso
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l'aprile... La collina è già così verde, così
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di vita più libera e più sana, di campagna
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in una cerchia ristretta. E gli parve che a
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là per una cliente. E torno... ¶ La cameriera posò
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Un'ala di pollo e un po' di frutta
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tenerezza profonda lo vinse. E vide sul viso della
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nel cuore. ¶ – Cara Laurina! E adesso, mangiamo! ¶ La minestra
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se impugnasse un'arma: e l'ammonì dolcemente: ¶ – Non
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Laurina... Così... ¶ Ella ubbidì e il suo gesto divenne
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ancora si credevano uniti? ¶ E questa, questa, come sarebbe
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mani neppure un momento. E sì che sua madre
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anche la regina Margherita... ¶ – E sì che il signor
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domenica. ¶ Tacquero senza imbarazzo. E Marco pensò di nuovo
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avesse capito...? ¶ Giovanna rientrò, e si estasiò, anche lei
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su i piattini vuoti. E aggiunse: ¶ – Ha mangiato tutto
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che dirà il dottore! È venuto. È di là
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il dottore! È venuto. È di là... Ah!... Eccolo
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nel collo di Laurina e la pungeva con la
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lascia addormentare il malato. ¶ E si chinò sul petto
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Giovanna disse sbadatamente: ¶ – Laurina è come me... Anch'io
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di rimprovero. Poi pensò: È sua madre! E, malgrado
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pensò: È sua madre! E, malgrado il loro passato
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Il responso della Facoltà è quello che si prevedeva
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si prevedeva... Non c'è più niente, non c
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più niente, non c'è più niente, salvo qualche
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Domani, se il tempo è così, può uscire un
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odore buono di gioventù e di purezza. Giovanna, chinandosi
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si irrancidiva... ¶ Fuori, tutti e due erano dispersi: restava
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affrettato e di ambiguo e di tentatore che hanno
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al silenzio. ¶ Per ora è ancora un gran brusìo
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a un pericolo appassionante. ¶ E dei: ¶ – Mia cara, il
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con i soliti amici. E si era detto: – In
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la piccola testa fiera e dolce, davanti a sé
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arbusti battuti dal vento. E i minuti passavano, e
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E i minuti passavano, e le campanelle squillavano a
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gli occhi i palchi: e come la vide scendere
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lontana, portata dalla folla, e Marco non la poté
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vide salire in carrozza e come la sera prima
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cosa che tenta continuamente e che sfugge. L'altro
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il luogo, il momento: e le pareva che tanta
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si aggiungeva il faccino e quasi il calore di
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la sua tempra salda, e un poco pigra, resisteva
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la voce dell'uomo e questo le faceva piacere
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questo le faceva piacere. E involontariamente lo incitava col
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soli, in quell'ombra e in quella fragranza. L
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a disegno quell'ebrietà e quell'oblio, certo di
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Perché indugiava? Perché esitava? E tutto a un tratto
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vicino a un rondò: e dal banco una forma
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era udito; nessun rumore. E il vialetto di lì
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una voce lenta, calda e insieme come esitante per
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si spezzasse dentro. ¶ – Nulla! È così una bella sera
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voce migliore. Ma allora? E il mistero dell'anima
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l'aveva vista febbrilmente e frivolamente aggirarsi in danza
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severamente. ¶ – No! No! Rientro! E poi, ballano... ¶ Un suono
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si scostò, li sorpassò e fuggì via, rapidamente senza
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via, rapidamente senza voltarsi. ¶ – È una benedetta ragazza, un
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un suo pensiero profondo e antico. Indi, preso dal
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di nuovo tutto svaniva, e non rimaneva che il
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che non avrebbe vinto. E il gesto che, acconsentito
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la debolezza sua stessa. E mentre la stretta si
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via come l'altra e si sentiva ridicolo, miserabile
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Laurina, guarda chi c'è! ¶ Alla voce della madre
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le corse al volto, e le sue labbra sorrisero
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Laurina sorrise di nuovo, e scrollò la testa, confusa
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grandi, nel viso pallido e un poco smagrito. ¶ – Ma
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smagrito. ¶ – Ma che cosa è stato? – chiese Marco a
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ritornarono verso il letto. ¶ – È vero che sei contenta
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sedé presso il letto e accennò a tastarle il
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io, Laurina. ¶ Ella rise e fece il verso al
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soffiava sempre, psst, psst, e la pungeva con la
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Del resto il lavoro è molto, ma non è
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è molto, ma non è tutto. Serbar fede alla
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con la propria coscienza e col proprio dovere, questo
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col proprio dovere, questo è pure un compito, se
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di quelli che lavorano; e la nobiltà piemontese ne
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parlato come un pedagogo; e si ricordò l'ironia
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salita riusciva a questo, e non trovar nessuno? Così
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che felicemente lo teneva e qualche cosa di oscuro
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tornato sereno, quasi ilare. E d'un tratto si
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si diresse, vi entrò. E le vide. E fu
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entrò. E le vide. E fu visto subito da
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collo a una leggera e pur visibile curva dei
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in una ebrietà vincente. E c'era in quel
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come un impeto oscuro e profondo: certo l'impeto
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quello che quel corpo e quel viso potrebbero offrire
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negare di felicità fisica e sentimentale... ¶ – Accidenti! – disse Marco
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sudicerìe velate delle pochades, e si disse: ¶ – Una ragazza
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più nulla da imparare... ¶ E si mosse. ¶ La signora
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ironico sorriso: ¶ – Finalmente! Si è deciso? Traversare una sala
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fa tanto paura? ¶ – C'è una delizia sottile nell
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Marco inchinandosi. ¶ – Che cos'è che verrà? ¶ – Non lo
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sa: non lo so! È tenebroso lei! In questo
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In questo paese tutto è chiaro. ¶ Chiaro, sì, come
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una spalla nuda, carnosa e morbida, sotto un velo
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sotto un velo leggero e gli parve come un
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So che mi amate, e ve ne sono grata