parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Crisostomo Trombelli, Le favole di Fedro liberto d'Augusto [traduzione da Fedro], 1735

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1735
ti donai, gli dice, e preda io n'ebbi
2
1735
preda io n'ebbi, ¶ E appresi quanto tu giovar
3
1735
tu giovar mi possa; ¶ E suo malgrado il freno
4
1735
figlie. ¶ Era una bella, e con gli sguardi avvezza
5
1735
avvezza ¶ Era una bella, e con gli sguardi avvezza
6
1735
Sol’era a’ campi, e a filar lane intenta
7
1735
intenta: ¶ Bruttissima la terza, e bevitrce. ¶ Erede fa la
8
1735
ragioni ¶ Cede la madre, e come sa, del vecchio
9
1735
arredi ¶ A le galante, e vesti, e lavatojo ¶ D
10
1735
le galante, e vesti, e lavatojo ¶ D’argento, Eunuchi
11
1735
lavatojo ¶ D’argento, Eunuchi, e giovanetti imberbi: ¶ A l
12
1735
altra campi, ville, armenti, e buoi, ¶ E giumenti, ed
13
1735
ville, armenti, e buoi, ¶ E giumenti, ed aratri, ed
14
1735
aratri, ed operaj: ¶ Cantina e botti di vin vecchio
15
1735
terza destina, con polita ¶ È ben acconcia casa, ed
16
1735
casa, ed otri ameni. ¶ E suo pensier già ad
17
1735
la folla s’intrude, e oh quanto grave ¶ Sarebbe
18
1735
ornamenti, gli orticelli ¶ Deliziosi, e il vin serbato ottenga
19
1735
Colei, che solo campi, e lane apprezza. ¶ Abiti, perle
20
1735
la bella ¶ Gli armenti, e lor custodi, e campi
21
1735
armenti, e lor custodi, e campi, e ville. ¶ Nessun
22
1735
lor custodi, e campi, e ville. ¶ Nessun fia di
23
1735
al suo genio avverse, e quel ch’ottenne ¶ La
24
1735
Quella cui piaccion solo e campi e lane, ¶ Dissiperà
25
1735
piaccion solo e campi e lane, ¶ Dissiperà la casa
26
1735
lane, ¶ Dissiperà la casa, e gli orti ameni. ¶ Sì
27
1735
a lor non giove; ¶ E da ciò che vendero
28
1735
Il combattimento de’ Topi, e delle Donnole. ¶ ALlor che
29
1735
esercito ¶ De le Donnole (e ben nota è la
30
1735
Donnole (e ben nota è la storia, ¶ Nè v
31
1735
la storia, ¶ Nè v’è taverna in cui non
32
1735
lor d’un guardo (è tal tuo sdegno) onori
33
1735
fronte ¶ Le rughe appiani, e a me miglior ti
34
1735
Barbari in lor danno, e a Greci aprìo ¶ Del
35
1735
superbo Aeta ¶ La casa, e di Medea per l
36
1735
sparsi brani del fratello, e il varco ¶ A la
37
1735
di tal principio? Ed è scipito, ¶ Mi rispondi, ed
38
1735
scipito, ¶ Mi rispondi, ed è falso: ognun pur sa
39
1735
Egeo si fe’ Minosse, ¶ E un giusto freno a
40
1735
belle arti, se ti è caro ¶ Da le punture
41
1735
tal (se pur vi è alcun sì stolto) ¶ Che
42
1735
tutto ha a schifo, e per parer saccente, ¶ Scioglie
43
1735
FAVOLA VII. ¶ La Vipera e la Lima. ¶ CHi un
44
1735
FAVOLA VIII. ¶ La Volpe e il Becco. ¶ QUando un
45
1735
astuto a grave rischio è tratto, ¶ Cerca con l
46
1735
colà giunto, ¶ Se dolce, e molta sia l’acqua
47
1735
scendi, ¶ A lui risponde; è dolce essa cotanto, ¶ Che
48
1735
a l’alte corna, e un lieve salto ¶ Spicca
49
1735
che sue poppe appresta. ¶ E a’ figli toglie, sicchè
50
1735
A partito t’inganni. E come seppe, ¶ Se nascer
51
1735
che ver me giacente, e infermo, ¶ Cortese (a pietà
52
1735
FAVOLA XVI. ¶ La Cicala, e la Civetta. ¶ SOvente avvien
53
1735
di cibo in cerca, ¶ E in qualche cavo tronco
54
1735
incivil Cicala. ¶ Se pregata è a tacer, ella più
55
1735
non v’esser scampo, e sue parole ¶ Dispregiarsi, veggendo
56
1735
diemmi Palla. Se t’è a grado, ¶ Vieni che
57
1735
La trepida Cicala insiegue, e uccide, ¶ Che morta quello
58
1735
piante ¶ A lor piacesser, e il perchè ne chiese
59
1735
Padre a lei volto: è giusto, o figlia, ¶ Di
60
1735
onor che ne ridonda, è folle onore. ¶ * Qualunque cosa
61
1735
La manda, che dispregio, e beffe incontra. ¶ La Dea
62
1735
t’adorna ¶ Vivo smeraldo, e a te l’occhiuta
63
1735
coda ¶ (Sì vario n’è il color) più gemme
64
1735
Aquila. ¶ Se a destra è il Corvo, e la
65
1735
destra è il Corvo, e la Cornacchia a manca
66
1735
manca, ¶ Predicon l’avvenir; e ognun n’è pago
67
1735
avvenir; e ognun n’è pago. ¶ * Ciò che ti
68
1735
quale accenda ¶ La lucerna, e a la fine lo
69
1735
la fine lo ritrova: ¶ E accorciando la strada, per
70
1735
Un Saccentino ¶ Il vede, e perchè, dice, ora col
71
1735
Che il pianeta maggiore è nel meriggio? ¶ Un Uom
72
1735
Uom cerco, ei risponde, e in fretta parte. ¶ * Se
73
1735
FAVOLA XX. ¶ L’Asino e i Galli sacerdoti di
74
1735
morto ancora ¶ Lo preme, e incalza. * I Galli di
75
1735
avean costume. ¶ Da fatiche e percosse ucciso, timpani ¶ Del
76
1735
lui morto altre soffrirne è forza. ¶ LIBRO QUARTO. ¶ FAVOLA
77
1735
FAVOLA I. ¶ La Donnola, e i Topi. ¶ LIeve forse
78
1735
LIeve forse ti sembra, e folle cura, ¶ Se allor
79
1735
quanto d’util v’è racchiuso! ¶ Non sempre son
80
1735
quai pajono le cose, ¶ E più d’uno deluse
81
1735
arte, tu lo scopra; ¶ E ch’io nol finga
82
1735
il racconto ¶ De’ Topi e de la Donnola. Da
83
1735
Topo esca la crede, ¶ E se le avventa: essa
84
1735
avventa: essa lo azzanna, e uccide; ¶ Così al secondo
85
1735
al secondo, al terzo, e ad altri accade. ¶ Al
86
1735
vien un che forbito, e lacci, ¶ E trappole più
87
1735
che forbito, e lacci, ¶ E trappole più volte avea
88
1735
Scoprì lunge l'inganno, e fossi, dice, ¶ Tu che
89
1735
FAVOLA II. ¶ La Volpe, e l’Uva. ¶ Da fame
90
1735
io non la curo: è acerba. ¶ *La favola è
91
1735
è acerba. ¶ *La favola è per tal, che con
92
1735
ottener non può, biasma e dispregia. ¶ FAVOLA III. ¶ Il
93
1735
FAVOLA III. ¶ Il Cavallo, e il Cignale. ¶ IN quel
94
1735
s'avvolge, il turba e mesce. ¶ Quindi vien lite
95
1735
A l'Uom ricorre, e lui del suo soccorso
96
1735
sul dorso il toglie, e al Cignal riede, ¶ Cui
97
1735
buon padre li bacia, e uguale amore ¶ Ver entrambi
98
1735
Non macchin rei costumi; e tu il tuo volto
99
1735
Socrate agli Amici. ¶ RAra è la fè, comun d
100
1735
fè, comun d’amico è il nome. ¶ * Picciola casa
101
1735
arreca, ¶ Soffrir non m’è discaro, e se m
102
1735
non m’è discaro, e se m’assolve ¶ Morto
103
1735
Poeta sopra il Credere, e non Credere. ¶ IL credere
104
1735
Credere. ¶ IL credere egualmente è periglioso, ¶ Che il non
105
1735
in ver la moglie, e il figlio, ¶ Cui preparata
106
1735
eredità speme lusinga, ¶ Tratto è in disparte, e son
107
1735
Tratto è in disparte, e son da lui del
108
1735
però de la moglie, e sovra ogni altro, ¶ Ciò
109
1735
onde l’onor deturpa, e sfregia. ¶ Da cotai detti
110
1735
casa d’improvviso riede, ¶ E va direttamente ove la
111
1735
Mentre lume si cerca, e de’ famigli ¶ Chi corre
112
1735
S’accorge, che v’è un uom, nulla avvertendo
113
1735
dolor de l’onta, e l’ira sfoghi, ¶ Tutto
114
1735
lume; il figlio vede, ¶ E la casta consorte ancor
115
1735
raggira ¶ La giusta pena, e il ferro, di che
116
1735
la moglie, a Roma è tratta ¶ Al tribunal de
117
1735
avea calunnia avvolte ¶ Sgombrate, e il ver ne la
118
1735
il Liberto, che n’è autore, ¶ La pena. L
119
1735
La pena. L’empio e sposo e figlio uccise
120
1735
L’empio e sposo e figlio uccise. ¶ Merta pietà
121
1735
Merta pietà la Donna, e non gastigo. ¶ Che se
122
1735
il vecchio ¶ Sollecito ricerco, e la menzogna ¶ Supposta a
123
1735
che tu nol pensi; ¶ E orditi sono a un
124
1735
Alcun mia brevità, lungo è il racconto. ¶ FAVOLA XI
125
1735
Era l’uno malvagio, e l’altro Eunuco. ¶ Colui
126
1735
fra i motti acerbi e fra le ingiurie, ¶ In
127
1735
era privo, il punge e morde. ¶ E però le
128
1735
il punge e morde. ¶ E però le fatiche io
129
1735
D’avversa sorte accusi. È vergognoso ¶ Alfin ciò a
130
1735
in qual luogo ¶ Neglètta è, disse, sì pregevol cosa
131
1735
FAVOLA XIII. ¶ Le Api, e i Fuchi al tribunale
132
1735
Fatti i lor favi, e questi neghittosi ¶ Fuchi se
133
1735
a’ litiganti impone. ¶ Somigliante è il colore, uguale è
134
1735
è il colore, uguale è il corpo; ¶ Sicchè da
135
1735
altro alvear si prenda; ¶ E nuovo mel s’infonda
136
1735
Fuchi la legge, accetta è a l’Api. ¶ Pronunzia
137
1735
non possa il mele, e chi lo fece, ¶ È
138
1735
e chi lo fece, ¶ È in chiaro. A l
139
1735
giuocava, un Ateniese ¶ Fermossi, e l’ebbe come sciocco
140
1735
esser deriso, altri deridere: ¶ E un arco teso in
141
1735
affolla. Il derisore ¶ Pensa, e ripensa in van, e
142
1735
e ripensa in van, e in van s’affanna
143
1735
aggiri? ¶ Qui non c’è la tua madre: indi
144
1735
che a talento concepisce, ¶ E un tempo fisso porta
145
1735
sacra famiglia a stento, e appena, ¶ Mi veggio ammesso
146
1735
appena, ¶ Mi veggio ammesso. E che avverrà a colui
147
1735
ed onor tuo scrivo, e consagro, ¶ Mel recherò, se
148
1735
suoi in favole rivolse, ¶ E al livor con novelle
149
1735
il suo sospetto inganni, ¶ E a se ciò tragga
150
1735
costume ¶ Io sol disvelo. È malagevol l’opra; ¶ Ma
151
1735
trasse, ¶ Placò le fiere, e l’Ebro altier rattenne
152
1735
piagne. ¶ Di chiara lode è degno il mio lavoro
153
1735
villani, ¶ Chi pietre contra, e chi legni le avventa
154
1735
giorni ¶ Repente uscendo, uomini e greggi assale; ¶ E ruine
155
1735
uomini e greggi assale; ¶ E ruine a l’intorno
156
1735
ruine a l’intorno, e morti arreca. ¶ Allor quei
157
1735
a patir son pronti. E ben sovviemmi, ¶ E chi
158
1735
pronti. E ben sovviemmi, ¶ E chi sassi avventommi, ella
159
1735
sassi avventommi, ella risponde, ¶ E chi pan mi gettò
160
1735
riedo. ¶ FAVOLA III. ¶ Esopo, e il Villano. ¶ CHe più
161
1735
l’intenda Uom pratico, ¶ È proverbio; il perchè non
162
1735
Altri: di padre drudo, e moglie infida ¶ Figli vuolsi
163
1735
uomo anche una Scimmia, ¶ E del sapor ne chiese
164
1735
chiese. Il Macellajo: ¶ Qual è il capo, tal è
165
1735
è il capo, tal è il sapore ancora. ¶ * Arguto
166
1735
sapore ancora. ¶ * Arguto egli è anzi che vero il
167
1735
in sozzo corpo albergo, ¶ E a’ rei costumi dà
168
1735
ricetto. ¶ FAVOLA V. ¶ Esopo e un Petulante. ¶ FAusto evento
169
1735
O che bel colpo! E a lui dà un
170
1735
n’ottenga. Tal possente, e ricco ¶ Ne vien incontro
171
1735
ne avrai. Sel crede, e scaglia il sasso; ¶ Ma
172
1735
FAVOLA VI. ¶ La Mosca, e la Mula. ¶ UNa vil
173
1735
mio stilo ti punga? ¶ E perchè non affretti il
174
1735
assiso, ¶ Le briglie tiene e con maestra sferza ¶ A
175
1735
mio passo regge. ¶ Vanne, e tue folli ciance altrove
176
1735
FAVOLA VII. ¶ Il Cane, e il Lupo. ¶ LIbertà quanto
177
1735
il Lupo. ¶ LIbertà quanto è cara, in brieve espongo
178
1735
mio padron n’ottenga. ¶ E qual? Custode il dì
179
1735
son pronto; nè boschi, e pioggia, e nevi ¶ Soffrir
180
1735
nè boschi, e pioggia, e nevi ¶ Soffrir m’è
181
1735
e nevi ¶ Soffrir m’è forza, e dura vita
182
1735
Soffrir m’è forza, e dura vita io meno
183
1735
il tetto ¶ Viver agiato, e largamente pascermi? ¶ Vien dunque
184
1735
ha il collo. ¶ Onde è ciò, amico? Nulla. Amo
185
1735
legano ¶ Perchè allor dorma, e desto sia la notte
186
1735
La famiglia gli avanzi; e se a taluno ¶ Vien
187
1735
far? O questo no! e tu goditi, ¶ Cane, le
188
1735
FAVOLA VIII. ¶ Il Fratello, e la Sorella. ¶ SPesso a
189
1735
bellissimo fanciullo, ¶ Una deforme, e sconcia figlia avea. ¶ Mentre
190
1735
specchio de la madre, e in esso ¶ S’affaccian
191
1735
vanta. ¶ Ella nol soffre, e a grave oltraggio il
192
1735
reca. ¶ Corre al padre e l’accusa che maneggi
193
1735
in ver la Scrofa; ¶ E in gran periglio, dice
194
1735
in gran periglio, dice, è la tua prole. ¶ Quando
195
1735
la pastura, ¶ L’Aquila è pronta a farne avida
196
1735
di timor, s’intana e asconde; ¶ Indi pian piano
197
1735
cibo ¶ Largamente se stessa, e i figli pasce: ¶ Qual
198
1735
il dì tutto osserva, e guata. ¶ L’Aquila intanto
199
1735
non esce. Indi ambe, e i figli ¶ Di pura
200
1735
Roma, ¶ Che nulla fa, e in mille cure immersa
201
1735
mille cure immersa, ¶ Qua e là senza ragion corre
202
1735
pena, onta ad altrui. ¶ E difficil’ impresa; pur m
203
1735
finto racconto ad emendarla: ¶ E degno è ben che
204
1735
ad emendarla: ¶ E degno è ben che orecchio gli
205
1735
sua veduta ¶ Ha soggetto, e da lunge il Tosco
206
1735
la veste tal raggruppa e strigne, ¶ Che dal suo
207
1735
costui comprende il Duce, ¶ E quale nel suo oprar
208
1735
Ei pronto si presenta, ¶ E lieto attende la guanciata
209
1735
Poco hai tu fatto, e ciò l’hai fatto
210
1735
L’Aquila, la Cornacchia, e la Testuggine. ¶ NEssun contro
211
1735
contro a un potente è assai difeso; ¶ Ma se
212
1735
Là vola una Cornacchia, e avvicinatasi, ¶ Pingue è, dice
213
1735
Cornacchia, e avvicinatasi, ¶ Pingue è, dice, tua preda: pur
214
1735
stelle innalza il volo, e a piombo ¶ Sopra uno
215
1735
uno scoglio l’abbandona, e infranta ¶ La dura scorza
216
1735
FAVOLA VII. ¶ I Muli, e i Ladroni. ¶ GIvan due
217
1735
Contro del Mulo altero, e ne la zuffa ¶ In
218
1735
colpi a l’infelice è forza; ¶ Il vil peso
219
1735
fui negletto: ¶ Nessun ferimmi, e intero l’orzo io
220
1735
FAVOLA VIII. ¶ Il Cervo, e i Buoi. ¶ SCacciato fuor
221
1735
riedo. ¶ La notte vien, e a’ Buoi la fronde
222
1735
Vengono gli altri tutti, e pur di tanti ¶ (Fra
223
1735
il Padron da cena, e visto ¶ Poc’anzi i
224
1735
a lor s’accosta: ¶ E perchè, dice, senza fronda
225
1735
perchè, dice, senza fronda, e senza ¶ Toglier via queste
226
1735
somma, ¶ Mentre tutto ricerca, e tutto osserva, ¶ Scuopre a
227
1735
la famiglia: il prende, e uccide. ¶ * La Favola tal
228
1735
ne le sue cose. ¶ E P I L O
229
1735
eresse Atene, ¶ Un simulacro, e in base eterna un
230
1735
Quantunque ne la gloria e’ mi prevenne, ¶ Pur questo
231
1735
il Lazio mie cure e approvi, e onori, ¶ Ei
232
1735
mie cure e approvi, e onori, ¶ Ei molti avrà
233
1735
il mio lavor diletti, ¶ E a rilevar pervenga l
234
1735
Fortuna il suo delitto, e rossor n’abbia. ¶ LIBRO
235
1735
affari a se richiami ¶ E moglie a casa, e
236
1735
E moglie a casa, e amici; e il corpo
237
1735
a casa, e amici; e il corpo stanco, ¶ E
238
1735
e il corpo stanco, ¶ E la mente da mille
239
1735
cure oppressa ¶ Giusto sollievo, e brieve ozio richiegga; ¶ Da
240
1735
nobil Coro a Giove, ¶ E chiara lode ottenni da
241
1735
stesso a scherno espone, e in van s’adopra
242
1735
esser preda ¶ De Cocodrilli, è fama. Un Cane adunque
243
1735
Bei presso al fiume, e non temer d’inganno
244
1735
FAVOLA XXVI. ¶ la Volpe, e la Cicogna. ¶ NOn offendere
245
1735
augel nulla n’assaggia. ¶ E questo pur a cena
246
1735
cena l’altro invita; ¶ E posto trito cibo in
247
1735
becco agevolmente il prende, ¶ E si pasce a sua
248
1735
Il Cane, il Tesoro e l’Avoltojo. ¶ ADattata a
249
1735
ADattata a gli avari è la novella, ¶ E ad
250
1735
avari è la novella, ¶ E ad un, che nato
251
1735
Onde da dura fame è alfin consunto. ¶ Sul cui
252
1735
l’Avoltojo, ¶ Ben giusto è, dice, che tu giaccia
253
1735
vilmente in strada conceputo, ¶ E cresciuto al letame, in
254
1735
FAVOLA XXVIII. ¶ La Volpe e l’Aquila. ¶ NOn dispregi
255
1735
Rapì a la Volpe, e a i figli suoi
256
1735
fiamme l’albero circonda; ¶ E la morte de’ figli
257
1735
Egli il saluto ¶ Rigetta, e d’onde e’ fia
258
1735
Rigetta, e d’onde e’ fia fratel gli chiede
259
1735
simile. ¶ Assalir lo volea, e farlo in brani ¶ Il
260
1735
pur l’ira rattenne; ¶ E agevol fora vendicarmi, ei
261
1735
la palude ¶ Una Rana, e a noi, dice qual
262
1735
per regger la mandra è la tenzone, ¶ E lontan
263
1735
mandra è la tenzone, ¶ E lontan da gli stagni
264
1735
lontan da gli stagni è il lor soggiorno? ¶ Nè
265
1735
ne gli stagni ¶ Asconderassi, e noi fuggenti invano ¶ Col
266
1735
FAVOLA XXXI. ¶ Il Nibbio e le Colombe. ¶ CHi per
267
1735
deluso. ¶ A la frode e’ ricorre; onde l’inerme
268
1735
Stuolo tragge in inganno; e perchè, dice, ¶ In continua
269
1735
Tale il volemmo, s’è crudel costui. ¶ LIBRO SECONDO
270
1735
comun fallire si corregga, ¶ E industre ingegno ad acuirsi
271
1735
fin non s’allontani, ¶ E diletti l’orecchio, illustre
272
1735
ma per se stessa è l’opra. ¶ Del saggio
273
1735
Il Giovenco, il Leone e il Cacciatore. ¶ A rigettar
274
1735
stesso hai per costume; ¶ E sì l’ardir del
275
1735
il Leon vede appena, e il piè ritira. ¶ Ei
276
1735
prendila. ¶ Il bue divide, e fa ritorno al bosco
277
1735
Degno di lode esempio! e pur si vede ¶ Ricco
278
1735
vede ¶ Ricco l’ardir, e la modestia grama! ¶ FAVOLA
279
1735
FAVOLA II. ¶ La Vecchia e la Giovane, amanti d
280
1735
gli anni asconde; ¶ Giovine e bella è l’altra
281
1735
asconde; ¶ Giovine e bella è l’altra; uguale etate
282
1735
avea ¶ Svelti la Giovinetta, e l’altra i neri
283
1735
FAVOLA III. ¶ L’Uomo, e il Cane. ¶ UN Uomo
284
1735
L’Aquila, la Gatta, e la Scrofa selvaggia. ¶ L
285
1735
radice: ¶ Nel cavo ch’è nel mezzo, partoriti ¶ Avea
286
1735
unita ¶ Con arti scellerate, e rie disciolse. ¶ De l
287
1735
s’aggrappa al nido, e oh quale ¶ Danno a
288
1735
Danno a te, dice, e forse a me sovrasta
289
1735
avea, ¶ Fermossi un Cervo, e la sua immagin vide
290
1735
la sua immagin vide, ¶ E le gracili gambe dileggiando
291
1735
ramose alte corna ammira, e loda, ¶ Quando de’ cacciatori
292
1735
corso ¶ I campi passa, e folta selva il cela
293
1735
folta selva il cela; ¶ E la turba de’ Cani
294
1735
morsi a dura morte è addotto. ¶ O me infelice
295
1735
addotto. ¶ O me infelice, è fama che dicesse ¶ Allor
296
1735
che lodai m’apporti, e quale aita ¶ Mi recò
297
1735
FAVOLA XIII. ¶ La Volpe e il Corvo. ¶ SI pente
298
1735
le tue membra scorgo, e nel sembiante! ¶ Se al
299
1735
sembiante! ¶ Se al resto è ugual la voce, fra
300
1735
udir, lascia la preda, e canta. ¶ L’ingannevol Volpetta
301
1735
il Corvo, ¶ Ma tardi, e si lagnò di sua
302
1735
In luogo ignoto andonne, e là si finse ¶ Medico
303
1735
là si finse ¶ Medico, e dispacciando finti Antidoti, ¶ Con
304
1735
aggrava, un bicchier chiede, e il vero ¶ Così n
305
1735
acqua un rio veleno: ¶ E premio proponendo al finto
306
1735
Il saggio re: qual è vostra follìa, ¶ Ch’a
307
1735
però non s’affretta, e al Vecchio chiede, ¶ Se
308
1735
gli risponde il Vecchio. E che m’importa, ¶ Di
309
1735
FAVOLA XVI. ¶ Il Cervo e la Pecora. ¶ IN prestito
310
1735
il Lupo ¶ Rapir, risponde, e ratto girne altrove: ¶ E
311
1735
e ratto girne altrove: ¶ E tu del pari a
312
1735
La Pecora, il Cane e il Lupo. ¶ PEna incontra
313
1735
la Pecora un pane, e a lei lo chiese
314
1735
Lupo ne la fossa; e questa ¶ De la tua
315
1735
la tua fraude, disse, è la mercede. ¶ FAVOLA XVIII
316
1735
Strida, ed urli mandando. E perchè in letto, ¶ Lo
317
1735
Cagna Partoriente. ¶ SE cortese è un malvagio, inganni adopra
318
1735
suo tugurio i pargoletti; ¶ E agevolmente l’impetrò: ma
319
1735
a’ nuovi ¶ Prieghi ricorre, e un brieve tempo chiede
320
1735
tuo valore, ¶ Me insieme, e i figli miei combatter
321
1735
famelici. ¶ FOlle consiglio, ed è di effetto privo, ¶ E
322
1735
è di effetto privo, ¶ E i mortali in ruina
323
1735
i mortali in ruina, e a morte adduce. ¶ * D
324
1735
il Cignale, il Toro e l’Asino. ¶ CHi da
325
1735
il Leon di forze, e d’anni carco, ¶ Su
326
1735
ventre con le corna, e fere, e squarcia. ¶ L
327
1735
le corna, e fere, e squarcia. ¶ L’Asin che
328
1735
FAVOLA XXII. ¶ La Donnola e l’Uomo. ¶ LA Donnola
329
1735
io l’avrei caro, ¶ E a le preghiere tue
330
1735
Cotesto benefizio invan millanti: ¶ E in così dir la
331
1735
altrui, se stesso avanza, ¶ E un vano merto a
332
1735
XXIV. ¶ La Rana crepata e il Bue. ¶ CHi dal
333
1735
il Bue fu visto; ¶ E punta da livor di
334
1735
Gonfia la scabra pelle, e chiede a’ figli, ¶ Se
335
1735
no. Ella più gonfiasi, ¶ E chi maggior fia, chiede
336
1735
FAVOLA XXV. ¶ Il Cane e il Cocodrillo. ¶ SE stesso
337
1735
libricciuol; il riso move, ¶ E con saggio consiglio il
338
1735
FAVOLA I. ¶ Il Lupo e l’Agnello ¶ A un
339
1735
sete spinti, ¶ L’Agnello e ’l Lupo eran venuti
340
1735
disse. ¶ Così l’addenta, e ne fa ingiusto scempio
341
1735
La favoletta per coloro è scritta, ¶ Che con falsi
342
1735
le fazion s’uniro, ¶ E fer Signor Pisistrato. La
343
1735
Ma chi avvezzo non è, mal soffre il giogo
344
1735
grida il richieser, ch’e’ ridendo, ¶ Un picciol travicelio
345
1735
il capo, il guata; e l’altre ¶ Aduna, e
346
1735
e l’altre ¶ Aduna, e mostra il rege: arditamente
347
1735
Salgonvi sopra a gara, e dopo averlo ¶ D’ogni
348
1735
dispiacque ¶ Abbiatene un crudele. E Voi ancora ¶ Tollerate costui
349
1735
III. ¶ La Cornacchia superba e il Pavone. ¶ Per insegnarci
350
1735
Pavon cadute, ¶ S’adorna, e le Cornacchie avute a
351
1735
Essi svelgon le penne, e sì co’ rostri ¶ L
352
1735
inseguon, che mal concia, e in van gemente, ¶ Ver
353
1735
per lo fiume. ¶ BEn è ragion, che ’l suo
354
1735
Che altro Can v’è con altra carne in
355
1735
la Capra, la Pecora, e il Leone. ¶ CHi di
356
1735
la fe non serba; ¶ E ben chiaro il dimostra
357
1735
il Leon le parti, e sì soggiugne: ¶ Prendo, poichè
358
1735
la prima: l’altra ¶ È mia, perchè son forte
359
1735
pompose nozze ¶ Esopo vide, e a così dire imprese
360
1735
risponde, ei solo asciuga, ¶ E ardente sete noi meschine
361
1735
beltà di cervel, disse, è priva! ¶ * A coloro il
362
1735
se fortuna ¶ Diè gloria e onor, fu di buon
363
1735
FAVOLA VIII. ¶ Il Lupo e la Gru. ¶ SE da
364
1735
malvagi ricompensa attendi, ¶ Doppio è il tuo errore: a
365
1735
Giunge a le fauci, e con suo gran periglio
366
1735
Traesti, non se’ paga, e mercè chiedi? ¶ FAVOLA IX
367
1735
FAVOLA IX. ¶ Il Passere, e la Lepre. ¶ È Un
368
1735
Passere, e la Lepre. ¶ È Un folle avviso dar
369
1735
dileggia ¶ Un Passere: dov’è tuo lieve corso, ¶ E
370
1735
è tuo lieve corso, ¶ E come i piedi così
371
1735
tardi avesti? ¶ Parlava ancora, e lo Sparvier repente ¶ Lo
372
1735
Sparvier repente ¶ Lo afferra, e a morte in van
373
1735
tragge. ¶ Benchè di vita è sul confin la Lepre
374
1735
FAVOLA X. ¶ Il Lupo e la Volpe innanzi alla
375
1735
CH’ad un, s’è colto una fiata in
376
1735
essa lo niega. Eletta è Giudice ¶ La Scimmia, che
377
1735
Lupo, ciò che richiedi, e avrai rapito ¶ Tu Volpe
378
1735
FAVOLA XI. ¶ L’Asino e il Leone, che vanno
379
1735
Da chiunque il conosce è avuto a scherno. ¶ * Volle
380
1735
Di fronda il copre, e che con voce strana
381
1735
strida innalza, ¶ Da cui, e dal difforme ignoto aspetto
382
1735
Il Leone le assale, e ne fa scempio. ¶ Da
383
1735
Erami la tua schiatta, e ’l valor tuo, ¶ Sarei
384
1735
la tenuta in pregio: ¶ E chiaro vel dimostra il
385
1735
salto ¶ Spicca dal pozzo, e nel pantano il lascia
386
1735
vedi: ¶ Altri fallisce appena, e tu ’l riprendi. ¶ FAVOLA
387
1735
don di ria gente è ciò che involi, ¶ Sicchè
388
1735
involi, ¶ Sicchè l’odio, e’l tuo furto a
389
1735
condanna. ¶ FAVOLA XI. ¶ Ercole e Giove. ¶ GIusto è l
390
1735
Ercole e Giove. ¶ GIusto è l’odio, che ha
391
1735
erario a vera lode è avverso. ¶ * Accolto in ciel
392
1735
Dei seco s’allegrano, ¶ E lor s’inchina; al
393
1735
altrove gli occhj volge, ¶ E tal cagione al Padre
394
1735
colui che a' tristi è amico, ¶ E con l
395
1735
a' tristi è amico, ¶ E con l’offerte ogni
396
1735
di non molto ¶ Cibo è contento, e ad esse
397
1735
molto ¶ Cibo è contento, e ad esse in mezzo
398
1735
Manca il rimanente, intorno e che vedi ciò che
399
1735
di essi non s’è potuto ricavare un senso
400
1735
di cui testè parlai: ¶ E che il loro impastò
401
1735
compiere ¶ L’intrapreso lavoro; e sonno, e vino ¶ Sì
402
1735
intrapreso lavoro; e sonno, e vino ¶ Sì l’ingombra
403
1735
i membri non discerne, ¶ E quel de l’uno
404
1735
uno applica all’altro; e quinci ¶ Un rio piacer
405
1735
FAVOLA XV. ¶ Le Capre e i Becchi. ¶ PArean sdegnarsi
406
1735
Godan ombra di gloria, e gli ornamenti, ¶ Quando il
407
1735
FAVOLA XVI. ¶ Il Piloto e i Naviganti. ¶ QUerelandosi un
408
1735
passeggier fra i fremiti, e le angoscie, ¶ Da lieve
409
1735
Da lieve aura sottratta è dal periglio; ¶ Indi i
410
1735
il giorno, ¶ Di fosco, e mesto, allor che il
411
1735
in preda; la vita è or lieta, or mesta
412
1735
si porge, ¶ Di crusca è asperso, e l’insoffribil
413
1735
Di crusca è asperso, e l’insoffribil fame ¶ A
414
1735
Con fatica li trova, e a lui li tragge
415
1735
il podice ¶ Di replicato e folto odor empiro. ¶ Vanno
416
1735
Siede il gran Padre, e la folgore scuote. ¶ Trema
417
1735
il rumor loro improvviso, ¶ E feci, e odore insiem
418
1735
loro improvviso, ¶ E feci, e odore insiem mandan dal
419
1735
il Prence ¶ Gli Ambasciatori, e agevol fia, trovarsi ¶ Pari
420
1735
l’onta la pena; e sarà questa. ¶ Tardi n
421
1735
questa. ¶ Tardi n’andrete, e vo’ che fame insegnivi
422
1735
che i primi Ambasciatori, e gli altri ¶ Aspettano, se
423
1735
FAVOLA XVIII. ¶ L’Uomo e il Serpe. ¶ TArdi si
424
1735
FAVOLA XIX. ¶ La Volpe e il Drago. ¶ TErra scavava
425
1735
sua tana ¶ La Volpe, e fatte alquante buche avea
426
1735
Ne prendi, o doni? E’ tale il mio destino
427
1735
Cielo chi a te è simile, a vita trasse
428
1735
il suon di cetta, ¶ E di flauto, tristezza, e
429
1735
E di flauto, tristezza, e angoscia arreca, ¶ Che ti
430
1735
prezzo elice il pianto; ¶ E purchè a l’arca
431
1735
spergiuri il cielo stanchi: ¶ E purchè Libitina non acquisti
432
1735
fra se raggira appresi; ¶ E se occultar lo brama
433
1735
libri, che di fama è degno, ¶ È d’Esopo
434
1735
di fama è degno, ¶ È d’Esopo. Se cosa
435
1735
fu duce, il resto è mio. ¶ Ma si prosegua
436
1735
accinge a far ritorno, e al mar s’affida
437
1735
mezzo a l’onde, e fiede, ed apre. ¶ Chi
438
1735
ch’have di prezzo, e chi il danajo ¶ De
439
1735
sommerge ¶ Il grave peso, e ciò che pur rimane
440
1735
era vicina, ¶ Cittade antica, e là drizzan suoi passi
441
1735
in esso ¶ S’avviene, e appena il suo parlar
442
1735
a se lo tragge, ¶ E vesti, e soldo, e
443
1735
lo tragge, ¶ E vesti, e soldo, e servi a
444
1735
E vesti, e soldo, e servi a lui destina
445
1735
s’incontrò il Poeta, ¶ E meco, disse, ecco se
446
1735
cui gran cose attendo, e nulla io veggio. ¶ FAVOLA
447
1735
FAVOLA XXIII. ¶ La Formica e la Mosca. ¶ FRa la
448
1735
la Mosca era insorta, e la Formica, ¶ Chi di
449
1735
a’ Regi ¶ Se m’è a grado, m’assido
450
1735
a grado, m’assido; e su i bei labbri
451
1735
Dei ¶ Reca gloria, egli è ver; purchè ne sia
452
1735
le matrone i baci, e i re millanti? ¶ Quando
453
1735
adduce; nulla io soffro, e ricca casa ¶ Di sicuro
454
1735
finte lodi ¶ S’arrogan, e coloro a cui virtude
455
1735
anzi, ¶ Stabilì il prezzo, e in loco ermo sen
456
1735
Da’ Poeti, licenza prende, e i due ¶ Figli di
457
1735
S’approvò l’opra, e un terzo ¶ De la
458
1735
parta, ¶ Poichè i congiunti, (e te a’ congiunti ascrivo
459
1735
pure invito. ¶ Benchè deluso, e l’onta alto il
460
1735
in tutto avverso, ¶ Promette, e a l’ora destinata
461
1735
incontinente; ¶ Giovargli assai, ch’e’ non frapponga indugio, ¶ Sì
462
1735
MOlto ancor mi rimane, e ad arte il lascio
463
1735
ad un, cui molte ¶ E varie ingombran cure, io
464
1735
a caso ad altri è in grado, ¶ Cotai studj
465
1735
brevitade ¶ Promettesti, io richieggo, e quel che in voce
466
1735
si fa morte vicina, ¶ E quando mi prolunghi i
467
1735
pria fur d’altri, ¶ E passeran con simil giro
468
1735
che il giusto ammette ¶ E allegrezza mi arrechi tua
469
1735
prescritto io mi dilungo. ¶ È pur difficil, che colui
470
1735
che colui, cui nota ¶ È sua innocenza, rattener si
471
1735
Tu mi chiedi, qual è? dirallo il tempo. ¶ Lessi
472
1735
un uom di volgo è di periglio. ¶ Fissa ia
473
1735
di molte autore: ¶ Nuovo è il racconto, è la
474
1735
Nuovo è il racconto, è la materia antica. ¶ Se
475
1735
meco erede, ¶ Le legga, e quanto a lui piace
476
1735
Le mie baje frammetta, e degno m’abbia ¶ Di
477
1735
incominci. ¶ FAVOLA I. ¶ Demetrio, e Menandro. ¶ USurpato d’Atene
478
1735
Demetrio Falerèo. A gara, e in folla, ¶ Come costume
479
1735
gli aggrava, imprimon baci. ¶ E’ quegli ancor, cui nulla
480
1735
ancor, cui nulla oprare è cura, ¶ Perchè ad essi
481
1735
mancar non sia dannoso, ¶ E quasi a forza addotti
482
1735
il di cui volto è ignoto al Duce, ¶ Che
483
1735
opre, ¶ S’unìo: sciolta è la veste: ondeggia il
484
1735
passo; ¶ Molle d’unguenti è il crine. Il vede
485
1735
Il vede appena: ¶ Chi è quel bagascion, dice, che
486
1735
che ardisce ¶ Farmisi innanzi? È lo scrittor Menandro, ¶ Rispondono
487
1735
FAVOLA II. ¶ I Viandanti, e il Ladro. ¶ FAcean viaggio
488
1735
Lo afferra il prode, e forza a forza opposta
489
1735
altro appena, ¶ Che accorre, e spada impugna; e via
490
1735
accorre, e spada impugna; e via gittata ¶ La Penola
491
1735
il braccio rattenea, ¶ Ove è il ribaldo? (dice:) mostrerogli
492
1735
Or tue folli minacce, e il ferro ascondi, ¶ Se
493
1735
se prospera sorte arride, è forte; ¶ Finchè pende dubbiosa
494
1735
forte; ¶ Finchè pende dubbiosa, è fuggitivo. ¶ FAVOLA III. ¶ Un
495
1735
FAVOLA III. ¶ Un Calvo, e la Mosca. ¶ UN Calvo
496
1735
fia teco, che danno e beffe incontri? ¶ Meco in
497
1735
Perchè lungi da offesa è il mio pensiere. ¶ Ma
498
1735
FAVOLA IV. ¶ L’Uomo, e l’Asino. ¶ AD Ercole
499
1735
morbo ¶ Sottratto un Uom, e pria promise in voto
500
1735
pria promise in voto; ¶ E poscia in sacrificio un