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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
le ha mai chieste e a che servono le
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1947
legato con lo spago e me lo porgevano sospirando
3
1947
mai mancare il necessario... è possibile?» ¶ «Certo» risposi «non
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1947
la loro vecchia strada: e dove, dove ne prendeva
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1947
nuova conoscenza finanziaria, volti e nomignoli amari) e mi
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1947
volti e nomignoli amari) e mi ridussi infine sulla
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1947
canapi arrotolati di salsiccia e sovrattutto le rosticcerie e
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1947
e sovrattutto le rosticcerie e le “pizzerie” con il
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1947
sincero antico di forno e di padella, quell’odore
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1947
che vivo con noi e che è sempre nell
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1947
con noi e che è sempre nell’aria, vago
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1947
di formaggio nella grattugia e le cipolle nel cestino
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1947
cestino; mille volte presi e fiutai una boccetta che
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1947
lei col solito lungo e superficiale affetto, l’amavano
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1947
le mie ossa finalmente e le davo ragione di
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1947
grazie per le braccia e per gli occhi e
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1947
e per gli occhi e anche per la fame
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1947
Neve (Gesù, salvateci) va e viene nel suo cuore
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1947
lo piglia dal mucchio e lo spruzza d’acqua
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1947
d’acqua per stirarlo, è una sindone con la
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1947
evita il suo sguardo e si vergogna. ¶ Questo le
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1947
uomo sbagliato, cara mamma, e che sarà di te
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1947
giorno, il tuo salario e le tue mance da
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1947
Ti voglio tanto bene e non dimenticherò queste cose
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1947
sempre nella mia vita. ¶ E così è stato. Nel
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1947
mia vita. ¶ E così è stato. Nel maggio scorso
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1947
flora di Musocco sfilò e mi sorrise (dovevo quasi
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1947
eravamo in realtà completi e felici. Ecco il campo
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1947
frate mi spiegò che è l’uso, lo scavo
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1947
in cui erano cominciati e finiti tanti pensieri per
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1947
speranze, io se vivo e lavoro non faccio che
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1947
esclusivamente le mie giornate; e tu certo, da un
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1947
un paese più lontano e difficile di Montecarlo, altrettanto
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1947
tempo precipita. Dio non è bello e non è
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1947
Dio non è bello e non è certo come
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1947
è bello e non è certo come il tuo
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1947
mi insegnava ogni cosa e rideva o piangeva con
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1947
due soldi di caffè e noi ci smarrimmo nei
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1947
bambino di sei anni e una bambina di otto
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1947
i tre scalini esterni e che il portinaio è
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1947
e che il portinaio è zoppo; ciascuno ha compassione
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1947
ha compassione di sé e dell’altro, singhiozzano abbracciati
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1947
domanda rispondono portinaio zoppo e gradini tre. Fu sufficiente
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1947
visto un’onda così e così in mezzo al
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1947
ultimi arrivati, rifletta brevemente e la indichi a colpo
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1947
angoscia ha oggi forza e aroma nel mio cuore
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1947
mio cuore, posso macinarne e bollirne e berne quanto
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1947
posso macinarne e bollirne e berne quanto voglio. Per
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1947
ora; sempre nel fumo e nell’odore di quei
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1947
chinata su mia madre e le aveva detto: ¶ «Vi
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1947
al conte... egli non è un vero uomo, Concetta
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1947
M. continuava a correre e a gridare e a
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1947
correre e a gridare e a ridere, agitando il
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1947
andarmene, la toccai passando e per un attimo sentii
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1947
deponessero impallidendo le forchette e mi cedessero la loro
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1947
stracci dai quali uscivano, e vagamente lasciò intendere che
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1947
rivedermi; fissò il giorno e l’ora. Come me
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1947
estate, sulla città bagnata e ardente il cielo pesava
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1947
tutto: le sue speranze e le sue paure. Percorremmo
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1947
il Cavaliere di Malta e il cameriere pontificio che
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1947
M. giaceva sul letto e fumava. Si era tolta
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1947
del pigiama; era immenso e bianco. Mi disse di
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1947
allora; un volto liscio e olivastro fra i ricci
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1947
neri, gli occhi febbrili e mesti, si poteva pensare
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1947
padre. Mi feci coraggio e dissi: ¶ «Signor conte, vi
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1947
Bravo bravo» disse ridendo. «E che altro fai la
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1947
Compagnia napoletana di illuminazione e di riscaldamento col gas
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1947
il mio braccio Virgilio e Alfieri; “Gas” ripetevano a
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1947
metà al suo autista e per metà alla Chiesa
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1947
alla Chiesa. Che ne è di lui, ora? In
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1947
corridoio ultraterreno, per secoli e secoli, contraffacendo la voce
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1947
fu lieta. Il mondo è gremito di infelici; ciascuno
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1947
o viceversa. ¶ Cara mamma ¶ E una volta, per qualche
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1947
Monte di Dio; lavorava e stirava per lui le
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1947
inamidate del mondo, spolverava e spazzava, diceva al telefono
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1947
eccellenza, il signor conte è fuori ma rientrerà presto
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1947
sono la cameriera, Concetta»; e quando non faceva niente
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1947
di Dio scende ridendo e ballando a piazza dei
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1947
un groviglio di scalini e di aiuole, un torrente
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1947
cremagliera: perciò scende ridendo e ballando; allora nessuno poteva
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1947
sposandosi diventò una dama e che con la vedovanza
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1947
che con la vedovanza è ridiventata una poveretta; giardino
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1947
anche Dio prima fa e poi si pente, o
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1947
si pente, o c’è solo una ruota che
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1947
togliendosi il cappello duro, e di altri gentiluomini che
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1947
qualche giorno per decidere e tornò a casa con
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1947
con bottegucce di ciabattini e di carbonai e sovrattutto
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1947
ciabattini e di carbonai e sovrattutto dei più miseri
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1947
soldo ciascuno: due noci e una nespola, un’arancia
90
1947
una nespola, un’arancia e una ciocca di ciliege
91
1947
di ciliege, tre mandorle e una contusa albicocca. Perché
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1947
interminabili elenchi di colpe e di oscenità che facevano
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1947
mia madre «Gesù, salvateci» e che si confondevano, verso
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1947
dei venditori di ulive e con i rauchi suoni
95
1947
di lei nei capelli e gustare, mentre chiudevo gli
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1947
il libretto dei conti e nell’altra una strabica
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1947
madre, collocandosi fra noi e lui. ¶ «Padre, giudicate voi
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1947
giudicate voi se questo è il modo...» disse sbalordito
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1947
per nutrirli... Lavoro giorno e notte e voi lo
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1947
Lavoro giorno e notte e voi lo sapete! Li
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1947
su come meglio posso, e perché lo faccio? Per
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1947
don Salvatore si sfoghi! E come no! Maria, Peppino
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1947
bambini, forse?». ¶ «Don Salvatore, e voi siete anche presuntuoso
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1947
perdere, siamo una vedova e tre orfanelli. A voi
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1947
che vi costa? Peppino è così delicato... ci sono
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1947
uomo!». ¶ Il cugino prete e il cameriere grasso si
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1947
grasso si alzarono insieme. ¶ «È pazza» disse don Aurelio
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1947
incomodo» balbettò don Salvatore, e uscì per primo. ¶ «Le
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1947
gridò mia madre, rincorrendolo e infilandogli il pacchetto nella
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1947
ottima occasione di sistemarti. E non so fino a
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1947
all’alba aveva rammendati e stirati con tanta cura
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1947
come ho detto, guardarobiera e stiratrice, era un singolare
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1947
stiratrice, era un singolare e sterminato individuo, così alto
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1947
sterminato individuo, così alto e obeso, così espanso che
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1947
genealogie, reso peraltro improduttivo e stagnante dal fatto che
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1947
minori, nonché dei titoli e delle attribuzioni di Cavaliere
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1947
di Cavaliere di Malta e di cameriere segreto del
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1947
un po’ meno sospettoso e insocievole. ¶ (Non mi vergogno
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1947
di una perfidia domestica e distratta; quella mattina lo
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1947
le sue ossa ferme e quasi pulite per il
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1947
assoluta per gli orfani e per la vedova. ¶ Le
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1947
a salutare il cadavere e allora, immediatamente avvertita dal
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1947
il popolo chiamava francesi e i cui cappelli bianchi
124
1947
Elena aveva, per cultura e per rango, i migliori
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1947
rapporti con l’igiene e con l’aristocrazia; ci
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1947
che fece bruciare lenzuola e coperte di mio padre
127
1947
mia madre come guardarobiera e stiratrice a dieci lire
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1947
era sovraccarica di tappeti e di tende e di
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1947
tappeti e di tende e di soprammobili: come tutte
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1947
quell’epoca era vessata e spossata dall’arredo. A
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1947
stanze. Saggiavo le poltrone e i letti, ghermivo qualche
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1947
al sopraggiungere di qualcuno, e del resto il conte
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1947
nel pugno l’animale e quando lo vide furioso
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1947
l’autista, il cuoco e il maggiordomo – erano strani
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1947
tutto il loro rispetto e li trattava con benevolo
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1947
le posizioni sembravano invertirsi e una taciuta singolare dimestichezza
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1947
gli radeva la barba. ¶ E tutt’a un tratto
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1947
sgualdrina?». ¶ Cadeva una bacinella e i due lottavano ridendo
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1947
delle sue gengive scoperte e accese da quella gaudiosa
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1947
da sé uno sconcertante e lascivo bambino che non
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1947
il ferro da stiro e oscurarsi in volto. Corsi
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1947
corridoio, facendo sussultare pareti e mobili. Si era messo
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1947
giornali sotto il braccio e, contraffacendo la voce degli
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1947
carità, signor conte, c’è il ragazzo» balbettò mia
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1947
delle mie sorelle, ma è lecito ritenere che neppure
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1947
costui non era venuto, e ancor oggi io rispetto
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1947
pentolone, i nostri vestiti e i suoi. Ancora per
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1947
corridoio, duelli di agilità e di astuzia, e si
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1947
agilità e di astuzia, e si capisce che se
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1947
quasi tutti i mobili, e lasciammo quella casa per
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1947
un posto di guardarobiera e stiratrice; lo tenne per
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1947
d’affitto. ¶ Come guardarobiera e stiratrice del Conte di
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1947
questa madre dalle lacrime e dai sorrisi subitanei, che
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1947
trasmesso molti connotati fisici e la confidenziale, perentoria maniera
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1947
che siete sua, sorella, e che possedete una tomba
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1947
Nardi esigeva costosissime pratiche, e lasciò capire che io
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1947
volta che gli orfani e la vedova pregavano per
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1947
ogni giorno alle sedici e ancor oggi, se ci
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1947
mi sento il tepore e la forma del pentolino
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1947
accanto non più rigide e fredde come mi apparivano
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1947
apparivano allora, ma illeggiadrite e spiritualizzate dal ricordo, dolci
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1947
Luisa mescolava tutto, spaghetti e insalata e magari croste
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1947
tutto, spaghetti e insalata e magari croste di “sfogliatelle
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1947
moglie da un grosso e bonario cameriere. ¶ Maria, la
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1947
lavata dalla pioggia; spolverò e lucidò con l’alito
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1947
Ricordo i volti seri e assorti delle mie sorelle
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1947
che pareva dover cadere, e infrangersi da un momento
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1947
casa del Conte. Compariva e con lievi gesti mi
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1947
Prendevo la sua mano e ci avviavamo. Era lunga
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1947
addormentavo, con la fiducia e il tepore di quella
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1947
veletta; eravamo a Toledo e lei già diceva: «Peppino
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1947
eventuale sposo. Si sedette e si mise il cappello
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1947
sulle ginocchia. La tonaca e l’anello del cugino
174
1947
le pareti si allontanavano e noi eravamo là, al
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1947
madre non guardava niente e nessuno. Disse: ¶ «Don Aurelio
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1947
Disse: ¶ «Don Aurelio, questo è don Salvatore di cui
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1947
mani.» ¶ «Non sono monsignore.» ¶ «E pazienza. Con auguri e
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1947
E pazienza. Con auguri e per cento anni» concluse
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1947
andata a mettersi, piccola e bianca e senza forme
180
1947
mettersi, piccola e bianca e senza forme come le
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1947
sembra un uomo serio e dabbene. Per me, non
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1947
Domandategli perché non si è sposato prima!» ¶ Non riconoscevo
183
1947
cameriere grasso. «Il matrimonio è come la morte, viene
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1947
don Salvatore, questo non è normale» disse mia madre
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1947
quarantacinque anni senza sposarvi, e poi di colpo, vedete
186
1947
onesto, aveva una casa e un po’ di denaro
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1947
esemplari che siano, c’è sempre qualche fosco episodio
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1947
episodio di marsine rivoltate e fatte pagare per nuove
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1947
Donna Concetta, che c’è?» disse comunque il cameriere
190
1947
il tuo volto bianco e le parole ti si
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1947
un secondo padre.» ¶ «Così è» disse, sogguardandoci, il cameriere
192
1947
Per questo sono nati e li ho cresciuti. Per
193
1947
partecipare, finché diventa uomo e se li scopre addosso
194
1947
un odore di ceri e di ghirlande: in casa
195
1947
casa apro le finestre e taccio; a un certo
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1947
interrompono i loro giuochi e non sanno perché. Mia
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1947
suoi facoltosi parenti napoletani e decise di morire con
198
1947
di novene, di tridui e di vecchiette reclutate non
199
1947
reclutate non so come e non so dove, ma
200
1947
fino all’alba novene e tridui. Pregavano tutte insieme
201
1947
con lo sforzo razionale e collettivo che i pescatori
202
1947
a fulminarle. ¶ Mia nonna e mio padre si erano
203
1947
cui gli arridevano salute e successi, soleva proclamarsi indipendente
204
1947
dei preti, era superficiale e candido: tanto valeva che
205
1947
Pompei al suo capezzale, e riprese i rapporti con
206
1947
i rapporti con Dio e con la nonna. Umida
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1947
generalmente riuscivo a sfuggirle e mi rifugiavo in terrazza
208
1947
Sui muretti crescevano strane e spesse erbe, tumide come
209
1947
mi prendevano per mano e mi portavano nel paese
210
1947
mia madre riempiva siringhe e preparava infusi; col soverchiante
211
1947
anni. Mamma, eri giovane e infelice, allora; da troppo
212
1947
dita sottili, aspirava guaiacolo e lacrime, determinando una formula
213
1947
terapeutica non meno astrusa e inefficace di qualsiasi altra
214
1947
di qualsiasi altra ufficiale e famosa; da troppo tempo
215
1947
casa quando egli scrisse e diramò i suoi patetici
216
1947
che sua sorella Luisa e gli innumerevoli importanti figli
217
1947
Diceva: «Del resto non è che una restituzione. Io
218
1947
suoi studi. Ma non è il caso di parlarne
219
1947
Infatti i giorni passavano e nessun parente ricco si
220
1947
tardi diventai un uomo e me lo scoprii addosso
221
1947
rappresentava anche sua madre e i suoi fratelli. Affermò
222
1947
in circostanze così dolorose e solenni, l’impegno di
223
1947
di nutrire tre bambini e una vedova. Opportunamente egli
224
1947
avemarie. Mia madre annodava e scioglieva le sue lunghe
225
1947
il miscuglio di guaiacolo e di lacrime che lo
226
1947
mio padre la vide e deliberò di farne una
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1947
una signora. Era calvo e pingue, ma aveva una
228
1947
appena spruzzata di grigio, e gli occhiali d’oro
229
1947
signorotto irpino. Costui ebbe e tuttora ha l’intenzione
230
1947
chi ho voluto bene, e chi ho sempre rispettato
231
1947
rimariterei per i bambini. E allora vedete, non occorre
232
1947
rassettava macchinalmente la tonaca e rifletteva. Non s’è
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1947
e rifletteva. Non s’è ancora concluso un romanzo
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1947
remota ombra del confessionale, e probabilmente ne deduceva che
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1947
intorno alla donna corrono e s’accalcano perché troppo
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1947
accalcano perché troppo breve è la sua stagione. ¶ «È
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1947
è la sua stagione. ¶ «È sempre una finzione, che
238
1947
tutti i suoi fratelli, e la stessa zia Luisa
239
1947
avvocato. ¶ Erano uomini massicci e gravi, titolari di redditizie
240
1947
targhe smaltate all’uscio e di clienti che dopo
241
1947
mesi e mesi piazzette e vicoli rimbombarono della sua
242
1947
le macchine per cucire e raggrinziva lo spago dei
243
1947
nelle botti delle osterie e incrinava i nuvolosi mezzi
244
1947
rumore – Stanno litigando cielo e mare – per stabilire chi
245
1947
fu poi trovata vuota e rossa sul marciapiede; il
246
1947
esaminare attentamente il corpicino, e proclamarlo normalissimo. ¶ Durante i
247
1947
allucinante vastità, Ziviello andava e veniva reggendo con un
248
1947
la culla del bambino e sventolando con l’altra
249
1947
limitarono a sorvegliarlo notte e giorno da una finestrella
250
1947
spiegarsi, che le pareti e i mobili si scostavano
251
1947
alba napoletana sulle dimensioni e sui volumi. Quel giorno
252
1947
Ziviello si accasciò esausto, e le carezze del popolino
253
1947
i più difficili mandati e fiaccando i portatori col
254
1947
peso dei loro gioielli e delle loro tuniche d
255
1947
una vite. Ma questo è solo il principio della
256
1947
scrosci con le finte e i ritorni di un
257
1947
stentoreamente invocò la moglie e il figlio che sembrava
258
1947
terribile alterco; ma questa è una pura supposizione, comunque
259
1947
sulla soglia, al sole, e imparava a sonare la
260
1947
strumento, sempre più complessi e difficili; lo stridere del
261
1947
Ignazio aveva le “campagne”, e cioè le mance che
262
1947
con i più ingegnosi e divertenti spunti di conversazione
263
1947
ritardava la loro marcia, e nel quale non è
264
1947
e nel quale non è difficile indovinare un solerte
265
1947
trascorsi a Napoli. ¶ Scirocco e tramontana si alternavano a
266
1947
si sentivano certi angosciosi e vivi rumori, come di
267
1947
furono centinaia di allagamenti e un solo crollo, all
268
1947
spiriti, come i gatti», e cioè che era praticamente
269
1947
se lo mangia, denti e capelli si congedano per
270
1947
l’antico, polveroso clistere. È diventato un virtuoso della
271
1947
di dire, frasi canzonatorie e irriferibili insulti che prodigiosamente
272
1947
diffondono in tutta Napoli e che le ciurme dei
273
1947
casa sconvolta, hai gesticolato e pianto. Chiunque, osservandoti, avrà
274
1947
una buca di bomba e un pezzo di lamiera
275
1947
trovare, inoltre, un tavolino e una sedia; scommetto che
276
1947
prima di uscire. Questo è soltanto il tuo ufficio
277
1947
ci lascino o no, e in attesa che ti
278
1947
a sorridere, Ziviello. Ciò è molto importante; suggerisce qualche
279
1947
forse. ¶ Ecco una città e un popolo ferocemente percossi
280
1947
dalle sventure della guerra, e sul conto dei quali
281
1947
i secoli, i millenni, e forse ne troveremo l
282
1947
insidiavano la vita umana; è l’oro di Napoli
283
1947
di chitarra. ¶ Il mare è a due passi, assorto
284
1947
a due passi, assorto e solenne davanti a questo
285
1947
questa cara acqua benigna, e fattisi il segno della
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Croce ricominceranno a lavorare e a ridere. ¶ I parenti
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io dicevo «Mio padre è morto» come se avessi
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sentivo soltanto la rarità e il decoro. ¶ Ma un
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giardinetto. Ma Arcangelo Brambilla e mia madre dovevano incontrarsi
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pensando: dove sarà ora e che cosa starà facendo
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che cosa starà facendo e chi è la creatura
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starà facendo e chi è la creatura che seppelliranno
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non ci sono città e villaggi di tombe, non
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il cimitero di Poggioreale e quello di Musocco. I
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ceppo riusciamo a capirci e ad amarci; altrimenti si
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amarci; altrimenti si ignorano e non sono che perduta
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banco del falegname, silenzio e buio. ¶ È tardi, fa
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falegname, silenzio e buio. ¶ È tardi, fa freddo, bisogna
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perché nessuno la deluse e la angustiò quanto suo
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angustiò quanto suo figlio, e poi perché sui suoi
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venti centimetri di rozza e gratuita pietra non c
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gratuita pietra non c’è che il suo nome
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suo nome di ragazza e una data, presentemente incrostata
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presentemente incrostata di ghiaccio e di rimorsi ma che
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rimorsi ma che non è morta con lei perché
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lacrime.” ¶ Presso il cancello è d’obbligo la restituzione
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partenza, l’orfano che è anche fumatore può accendere
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tu sai che uomo è. Dice che non può
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dai clienti. Perciò si è allogato nella buca prodotta
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Ha trovato uno sgabello e ha trovato un tavolino
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tira avanti ricopiando musica e dando lezioni di chitarra
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Egli obietta che quello è soltanto il suo ufficio
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questo don Ignazio Ziviello, e si capisce che io
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fossimo separati soltanto ieri. ¶ È un singolare, aitante e
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È un singolare, aitante e massiccio gobbo, di statura
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come il più normale e solido degli individui: gli
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sviluppandosi assunse la forma e la consistenza di uno
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se ne risentì debolmente; e del resto in quell
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molto denaro per distrarsi. ¶ «È un difetto che fa
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ai suoi parassiti maschi e femmine, e dichiarava: «Contiene
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parassiti maschi e femmine, e dichiarava: «Contiene il mio
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possedeva che certi anelli e orecchini di sua madre
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percosso gli ufficiali giudiziari: e in realtà era stato
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sfogarmi» disse. ¶ Invece foglie e sole lo avevano già
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a mangiarli di gusto, e supino sul levigato divano
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con le stelle. ¶ Non è da escludersi che fino
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della Sanità, tutta seno e sospiri e lentiggini, che
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tutta seno e sospiri e lentiggini, che gli si
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avvinghiò al collo strillando: ¶ «E io lo stesso ti
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indicò il catino. ¶ «Casa e bottega, tutto qui» disse
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Non appena furono marito e moglie, peraltro, sostituì l
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ingorde labbruzze succhiavano latte e note di Funiculì Funiculà
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Funiculì Funiculà, succhiavano umori e sonno. Frattanto don Ignazio
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gobba; mani di operai e di sartine vi s
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nel versare la moneta, e strizzando l’occhio a
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dita superstiziose. ¶ Per mesi e mesi piazzette e vicoli
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Napoli, io, certe pietre e certa gente ecco quanto
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giullare o quel che è, arriva sempre un momento
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esclusivamente composta di fatti e di volti che gli
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nord; d’improvviso Napoli e la mia giovinezza e
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e la mia giovinezza e persone e vicende che
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mia giovinezza e persone e vicende che la abitarono
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dei vicoli partenopei, tenera e perentoria: o meglio mi
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avevo portate con me. ¶ E il mio mare? ¶ Eccolo
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mare? ¶ Eccolo che va e tiene sulla sabbia di
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Pozzuoli; la spiaggia abbuia e si rischiara, per questo
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come gole d’uccelli. È in quest’acqua lieta
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di ciambellette con strutto e pepe, localmente famose, alle
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di Margellina che fremono e pulsano come se fossero
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un mare che si è mangiato tante volte nei
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nei “taralli”, nei molluschi e nei crostacei più complicati
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conosciamo i suoi schiaffi e le sue carezze; lo
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lo abbiamo sentito gridare e bisbigliare, dietro il vaporino
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di Capri si srotolava e ferveva come lo strascico
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una sposa; era domestico e cordiale come acqua di
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sul petto con scogli e sirene. ¶ Mare e vicoli
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scogli e sirene. ¶ Mare e vicoli e gente della
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sirene. ¶ Mare e vicoli e gente della mia giovinezza
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scrivere questo libro, che è dedicato a mia madre
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a mia madre. ¶ “Mamma” è un’altra paroletta di
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così poco tempo, io e mia madre, non posso
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ad avere una casa e il resto, volli mia
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piansi a Porta Venezia e piansi in Corso Sempione
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sono un uomo sbagliato e lo so. Dovevano passare
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poi se ne andò e la sua ombra, nel
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sei tu che resti e per sempre, pensavo voltandomi
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nuovo quel sole bianco e dissanguato dalle sciagure. ¶ I
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a Musocco sono vecchi e malconci, strepitano e si
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vecchi e malconci, strepitano e si divincolano sulle rotaie
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qualsiasi elenco di virtù, e sculture raffiguranti angeli, o
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piazzale si acquistano crisantemi e lumini; poi si varca
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si varca il cancello e si noleggia un secchio
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dai suoi eterni rammendi e diceva: «Peppino sarà qui
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di trovare mia madre, è nella estrema periferia di
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terreno che la ricopre e che l’avrà tutta
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delle lacrime di lei, e la supplicava di non
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non piangere più. ¶ Come è umido e grigio Musocco
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più. ¶ Come è umido e grigio Musocco d’inverno
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del lume a petrolio e tutto era normale e
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e tutto era normale e asciutto. Ora faccio il
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ma come per caso e vergognandomi della presunzione di
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te del resto, che è tuo. ¶ Il tempo passa
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solito stacco un rametto e lo conservo nel portafogli
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di Materdei, a Napoli, e dai vicoli saliva il
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investii nell’aprile del 1916, e che portava sotto il
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1947
compone, appunto, di percosse e di carezze ingiustificabili: chi
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o ne riceve più è devoto, perché dimostra che
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della Riviera di Chiaia è il palcoscenico su cui
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Piedigrotta; spunta il giorno e qualche protagonista è ancora
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giorno e qualche protagonista è ancora qui, addossato a
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sangue nero di sonno e con i denti gelati
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1947
guai lo hanno riconosciuto e gli dicono: su, poche
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spazzolano l’aria qua e lì, il vento che
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una rondine sulla schiena – è neutra invenzione di Dio
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Napoli, Castel dell’Ovo e Borgo Marinari. – La fotografia
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Borgo Marinari. – La fotografia è stata fatta dall’alto
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che impedisce il sole e alle guardie di identificarlo
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guardie di identificarlo. Così, e sullo stesso bituminoso rattoppo
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dalle ceste dei pescatori, e aspettava con pazienza che
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pazienza che le giornate e la sua vita finissero
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pura perdita, ma sempre e inevitabilmente rimettendoci. Il vecchio
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i libri in mano e forse ne avrei fatto
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avrei fatto un professore. È una parola. Tanto valeva
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all’ospedale di Gesù e Maria. Risultato: o una
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1947
Vendetti la terra, pagai e dopo tre mesi, con
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1947
pensavo, ma mio figlio è sano. Ebbene non era
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non finisce mai. Giovannino e il padre si addormentano
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1947
tronco precipita sul bambino e lo uccide. Da allora
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1947
campagna, discese al mare e stava sulle terra dei
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1947
Un’acqua simile, mansueta e calda, da otre, si
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1947
cui Luigi De Manes e io facemmo presto a
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piedi afferravamo le traverse e a forza di spinte
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1947
la barca di sotto e rimaneva sospeso alle sbarre
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1947
udivano le sue urla e si vedevano brulicare le
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1947
rovinò la mano destra e uno stinco. Erano contusioni
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principe, con un lusso e un amore inauditi. Riavendomi
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voglia; intorno a noi e nel nostro cuore tutto
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perché il tempo separa e alterna a modo suo
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modo suo le stagioni e la gente. ¶ Napoli, Ponte
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ponte radono i tetti e i muri sottostanti. Camminando
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i vicoli della Sanità e li vedrete, a causa
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lattuga. Via Nuova Capodimonte è un po’ malinconica. Le
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1947
ai piedi del Tondo e torna precipitosamente indietro. Lasciatela
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1947
Nisida a due passi e Procida e Ischia e
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due passi e Procida e Ischia e Capri che
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1947
e Procida e Ischia e Capri che si allontanano
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in barca fra Coroglio e Nisida, coi mandolini, le
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ho ancora sul petto e che diceva: «Non dimenticate
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ci suggerì di cantare e di bere illimitatamente, noi
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lo gettasse in acqua e così feci. Per qualche
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una lira in venti e ce la disputavamo volando
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1947
Sin Francesco di Paola e correvo con tutte le
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1947
nelle dense giornate estive, e d’inverno soffuso dal
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1947
che di più soave e prensile potesse essere escogitato
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1947
le guardavano contro luce e le inumidivano con la
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1947
parte del prezzo richiesto, e cioè almeno il quadruplo
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1947
lasciava uscire dalla bottega e dieci volte con un
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1947
con un mesto sguardo e con una parola agganciante
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1947
la vendita veniva conclusa e Ubaldo G. M., spossato
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eccitante odore di steccati e di granaio, di erbe
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1947
granaio, di erbe appassite e di calcio di fucile
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sedere dietro il banco e sospirando cominciava a scrivere
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l’uomo che fondò e diresse il nostro periodico
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senso da approssimative rose, e abitata da una florida
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racimolare quelle cinquanta lire, e ciascuno collaborò al primo
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lo distribuimmo alle edicole e ne curammo la esposizione
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redattore dei più giovani e accesi arrivava affannato, recando
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egli avesse manifestato dubbi e critiche. ¶ Dieci giorni dopo
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la vendita alle edicole, e forniti i dati dell
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almeno come D’Annunzio e come Papini. Per mio
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1947
ogni tanto gli occhi e bisbigliava: ¶ «Per carità spegni
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1947
nella sua sterminata camicia e cadeva svegliando tutti. Comunque
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1947
salito su una sedia e stringendosi al tipografo come
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1947
mani dietro la schiena, e a un certo punto
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1947
un pacco di giornali e impercettibilmente uscì. Io rimasi
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vedere il tipografo inarcarsi e singhiozzare sulla constatata sparizione
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1947
come a un gatto, e gli brucava con devoti
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1947
preciso scopo di eliminarci e lo combattemmo senza esclusione
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terrifiche bolle di scomunica e di maledizione che i
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sovrapponessero a quelli estetici e giornalistici. ¶ Si determinarono scontri
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1947
fredde sui punti contusi e appassionatamente mi interrogava. ¶ «Questioni
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1947
arrivismi, Ubaldo G. M., e così mi fece capire
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1947
di via Duomo mi è possibile scorgere Ubaldo G
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penzolante fazioso abito giallo; e si capisce che io
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1947
programma di una nuova e più fortunata pubblicazione; ma
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1947
memoria. Mi riscuoto, osservandolo, e Napoli del 1920 scompare come
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1947
fra il genere serio e quello umoristico, mentre per
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1947
stile... Ah non c’è dubbio che egli sia
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1947
ritrovandomi dopo un ventennio, è un difficile, estremo, generoso
470
1947
leggo semplicemente la data e una firma: Luigi De
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1947
firma: Luigi De Manes. È un mio vecchio amico
472
1947
scrive il mio indirizzo e il suo nome sulle
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1947
suo nome sulle cartoline e per il resto si
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1947
al platino», ossia lucide e lisce come i medaglioni
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1947
agosto, senti. ¶ Napoli, panorama. – È un panorama per modo
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1947
il mare si rifugia e dorme. Riconosco il viale
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1947
Riconosco il viale Elena e via Caracciolo, mezza collina
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Comunale, il cielo bianco e adulto del primo pomeriggio
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1947
aria odora di alberi e di carne giovane, non
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1947
un colore più salato e ironico del loro. Sul
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1947
di volermi: guarirai, non è niente. Carmela fu il
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coraggio per il piacere e contro il piacere che
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1947
di ciò dalla pace e da Dio. Che altro
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minuscole sagome dei passanti e dei veicoli che si
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1947
che nascevano s’incurvavano e dilatandosi sparivano come fanno
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1947
momenti, quel mio orgoglio e quella mia umiliazione di
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1947
parve, rivedendo le strade e la gente, che più
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di uno fosse caduto) e rientrai tardi, molto tuffi
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1947
delle sue braccia nude e il silenzio era senza
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1947
silenzio era senza porte e senza finestre, totale, vecchio
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1947
Armando, nella forza fisica e nel numero delle condanne
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1947
per accendere la sigaretta e mentre gettava su di
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1947
uccidere, appunto, sua sorella e me. Si degnò di
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1947
ebbe, ci schiaffeggiò coscienziosamente e mi mandò via. Che
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la sedia dal cortiletto e me dal balcone della
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1947
in carrozza di gala e per l’ultima volta
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1947
mi dissero: «Guarirai, non è niente». Invece dovevo avere
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bambino da mia moglie? E il cocchiere della carrozza
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un banco di pizzeria e una coda di processione
500
1947
porta del mio ufficio e il fattorino dice: ¶ «Un