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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Bernardino Martirano, Aretusa, 1618

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1618
e poi muta terreno. ¶ E de' liguri alpestri i
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1618
guerra ¶ prende per forza e saccheggia la terra. ¶ 100 ¶ Più
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un torrente ¶ armato uscir e opporseli davante, ¶ e 'n
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uscir e opporseli davante, ¶ e 'n breve spazio rompe
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1618
spazio rompe li francesi ¶ e le svizzare schiere al
6
1618
lui sol si consiglia ¶ e ne le braccia sue
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1618
dal Varo a Marseglia, ¶ e questa con l'exercito
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con l'exercito corona; ¶ e l'avria presa, se
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campo a gran passi; ¶ e chi puote a Milan
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ecco che giungon pari e l'un va via
11
1618
va via ¶ in Lodi e l'altro va a
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1618
la difesa ¶ dentro vedeasi e 'l re per la
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1618
supplicar Ferrando in Alamagna ¶ e subito tornar in Lombardia
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1618
Lombardia ¶ vedeasi con denari e fantaria. ¶ 104 ¶ Ed ecco uscir
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l'oste francese avvicinarsi; ¶ e di Pavia nel venatico
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1618
azzuffarsi; ¶ rossa la terra e nero com'inchiostro ¶ del
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il Tesin vede farsi; ¶ e sconfitto di Francia ogni
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1618
di Francia ogni barone, ¶ e 'l Re de' Franchi
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1618
Re de' Franchi ferito e prigione. ¶ 105 ¶ Vedeasi poscia il
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Adda et Oglio, ¶ Italia e Spagna empir de la
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1618
de la sua luce ¶ e Francia ancor, a chi
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orgoglio: ¶ ma miracol non è se ha tanta gloria
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1618
lato ¶ con lo stral e con l'arco l
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1618
l'ha, temendo forte; ¶ e poi che 'l vede
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uccide - ahi, cruda sorte! -: ¶ e fu per questa fiera
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UNICO SUO SOLE. ¶ Questa è la donna che nel
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1618
scolpir, mentre si dole: ¶ e monumento più eterno col
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consacra il pianto. ¶ 108 ¶ Questa è la gloriosa e gran
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Questa è la gloriosa e gran madonna ¶ ch'è
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e gran madonna ¶ ch'è senza pari al mondo
31
1618
senza pari al mondo e del suo sesso ¶ l
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1618
dito. ¶ 109 ¶ Di meraviglia pieno e di stupore ¶ stava Narciso
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Narciso l'opra rimirando ¶ e benedice la virtù e
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e benedice la virtù e 'l valore ¶ del glorïoso
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del glorïoso Davalo Ferrando: ¶ e d'invidia gentil ripieno
36
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Con le chiome inornate e 'l petto anelo, ¶ colma
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un gelo ¶ discorre freddo e per tutto si spande
38
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vede la dea ch'è pronta in dar l
39
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Onde col cor divoto e riverente ¶ con le ginocchia
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1618
vi fa tutto presente ¶ e le nascoste cose v
41
1618
nascoste cose v'apre e spiega, ¶ fate che Apollo
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fine. ¶ 112 ¶ Ecco pecore sette e sette tori, ¶ i quali
43
1618
i quali a Febo e a sua sorella io
44
1618
i sacri fochi odori ¶ e fumi invieran secondo il
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1618
di venti impetüosi scherno e preda -. ¶ 113 ¶ E mentre così
46
1618
impetüosi scherno e preda -. ¶ 113 ¶ E mentre così priega il
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il giovenetto ¶ di Febo e Delia l'alma sacerdote
48
1618
ove Febo la percuote ¶ e del suo nume le
49
1618
par che fiamme spanda; e con lui 'nsieme ¶ Sebeto
50
1618
lei la sua saetta. ¶ 85 ¶ E come dura fu vie
51
1618
padre trasformarla in pietra: ¶ e mentre corre, ecco, le
52
1618
membri indura, l'arco e la faretra: ¶ un bianco
53
1618
mar vicino stassi, ¶ ch'è detto ancor da tutti
54
1618
membra le furon tornate. ¶ 86 ¶ E così, come prima era
55
1618
tutta piena d'orgoglio e di durezza, ¶ pietosa, umana
56
1618
durezza, ¶ pietosa, umana divenne e cortese ¶ colma d'ogni
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1618
colma d'ogni virtute e gentilezza. ¶ E come piace
58
1618
ogni virtute e gentilezza. ¶ E come piace a Crate
59
1618
or Vesevo lieta accoglie e abbraccia ¶ et or sta
60
1618
mar co' remi infesta ¶ e fa spumare, a sé
61
1618
sé richiama il canto ¶ e la mia lira a
62
1618
Aretusa il pianto ¶ lasciar e dir il camin di
63
1618
ha il cor dolente e lagrimoso il viso. ¶ 88 ¶ La
64
1618
Pausilipo la piacevol costa ¶ e passata avea ancor Nisita
65
1618
Pozzuol vede da presso e poi si scosta, ¶ lascia
66
1618
si scosta, ¶ lascia Miseno e Baia a man sinestra
67
1618
dentro la grotta orrenda e strana ¶ dava i responsi
68
1618
gran profeta ¶ il mezzo e 'l fin de l
69
1618
tra l'onde notava, ¶ e de l'antenne velate
70
1618
più chiara, più famosa e adorna ¶ di quante isole
71
1618
isole il mar circonda e lava. ¶ Ivi la saggia
72
1618
lava. ¶ Ivi la saggia e la casta Sibilla ¶ trovò
73
1618
n man tiene arco e faville ¶ d'Amor, che
74
1618
la gonna, ¶ la quale è sola in questa nostra
75
1618
etade ¶ exempio di bellezza e castitade. ¶ 92 ¶ Del bel palazzo
76
1618
Del bel palazzo, ch'è senza paraggio, ¶ ne la
77
1618
arme il franco cavaliero ¶ e 'n Lombardia trovar il
78
1618
che prender Parma vuol e darla a Piero. ¶ Vedesi
79
1618
di Bozzolo il famoso e buon guerriero; ¶ e 'n
80
1618
famoso e buon guerriero; ¶ e 'n quel punto che
81
1618
Indi vedeasi l'uno e l'altro duce ¶ lasciar
82
1618
duce ¶ lasciar l'assedio e con schiere ordinate ¶ passar
83
1618
le sue genti armate ¶ e combattendo stanno in Ghiaradadda
84
1618
egli passar questa rivera ¶ e i francesi fuggir verso
85
1618
rotto il campo francese e 'l veneziano; ¶ e poi
86
1618
francese e 'l veneziano; ¶ e poi che mette l
87
1618
a un tempo, batte e prende Como. ¶ 96 ¶ Ne la
88
1618
altra volta in danza ¶ e vien tanto superbo, che
89
1618
il gran nemico offende, ¶ e del castel l'entrata
90
1618
col campo suo, ch'è mezzo rotto ¶ e a
91
1618
ch'è mezzo rotto ¶ e a tutto suo poter
92
1618
l'exercito suo, ch'è a vincer dotto: ¶ Odet
93
1618
Odet il sente, fugge e non l'aspetta ¶ ma
94
1618
poi com'un baleno ¶ e viene a un tempo
95
1618
a un tempo, vede e vince Lodi, ¶ et a
96
1618
sue lodi ¶ prende Cremona e poi muta terreno. ¶ E
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1618
pastor le insegne sculte, ¶ e Marte, ond'egli ha
98
1618
l nome, i gesti e del pastor gli onori
99
1618
dona ¶ al pastoral exercizio e l'affanno, ¶ chi coglie
100
1618
altri et altri miete, ¶ e qual il freddo e
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1618
e qual il freddo e qual caccia la sete
102
1618
la sete. ¶ 74 ¶ Di qua e di là son quattro
103
1618
man, guarda le stelle, ¶ e disprezza le cose inferïori
104
1618
altra al vento contrasta e a le procelle, ¶ tutta
105
1618
le procelle, ¶ tutta modesta, e 'l capo ha pien
106
1618
la terza quel ch'è suo dona a ciascuno
107
1618
a ciascuno; ¶ la quarta è armata e 'l viso
108
1618
la quarta è armata e 'l viso ha fiero
109
1618
l viso ha fiero e bruno. ¶ 75 ¶ Sopra un carro
110
1618
d'un speco ¶ irsuto e scabro il Re de
111
1618
tanto che la prende, e seco ¶ stretta la tiene
112
1618
seco ¶ stretta la tiene e porta a' lachi bigi
113
1618
due fonti fece fare, ¶ e ne l'una scolpì
114
1618
ne l'una scolpì e ne l'altra pietra
115
1618
il nome di Aretusa e Leucopetra. ¶ 77 ¶ Così onorò di
116
1618
siciliana. ¶ Corse la fama e l'uno a l
117
1618
Né ninfa né pastor è che non vegna ¶ per
118
1618
mirabil cosa strana: ¶ dogliosa e sola Partenope resta ¶ e
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1618
e sola Partenope resta ¶ e ogni altra ninfa lagrimosa
120
1618
ogni altra ninfa lagrimosa e mesta. ¶ 78 ¶ E fu di
121
1618
ninfa lagrimosa e mesta. ¶ 78 ¶ E fu di tanto questa
122
1618
di tanto questa fama e tale ¶ che per veder
123
1618
veder cosa sì strana e nova ¶ condusse Carlo Cesar
124
1618
d'un corpo mortale, ¶ e tal dolceza in Leucopetra
125
1618
complessi suoi suavi adorni ¶ e nel suo ospizio si
126
1618
altra pien di cortesia. ¶ E se tanto potrò, di
127
1618
non torrà il tempo e sempre chiaro fia. ¶ Questa
128
1618
sempre portò faretra, arco e saetta. ¶ 80 ¶ E de' lacci
129
1618
faretra, arco e saetta. ¶ 80 ¶ E de' lacci d'Amor
130
1618
lacci d'Amor leggiera e sciolta ¶ va seguendo ora
131
1618
et ora un cervo ¶ e poi che a questi
132
1618
altri le parla, fugge e non ascolta, ¶ ma rigido
133
1618
rigido tien l'animo e protervo: ¶ promesso ha a
134
1618
a Delia sua virginitade, ¶ e vuol goder perpetua castitade
135
1618
ogni uom s'accende e more, ¶ tanto è l
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1618
accende e more, ¶ tanto è l'ardor che vien
137
1618
lei: ¶ nobile, generoso era e discreto, ¶ giovene, ricco e
138
1618
e discreto, ¶ giovene, ricco e bel, detto Sebeto. ¶ 82 ¶ Né
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1618
cor, squarciato il petto, ¶ e l'uno e l
140
1618
petto, ¶ e l'uno e l'altro le scopre
141
1618
questa a' lor danni e più orgogliosa viene. ¶ E
142
1618
e più orgogliosa viene. ¶ E mentre l'un consumasi
143
1618
l'altiera il torto e l'onte, ¶ l'un
144
1618
fu converso in monte ¶ e par che fiamme spanda
145
1618
da tanti tormenti ¶ sospira e piange e si lacera
146
1618
tormenti ¶ sospira e piange e si lacera e dole
147
1618
piange e si lacera e dole, ¶ sparse gli ultimi
148
1618
mancator di fede, empio e crudele. ¶ 60 ¶ Empio, crudele e
149
1618
e crudele. ¶ 60 ¶ Empio, crudele e mancator di fede, ¶ perfido
150
1618
mancator di fede, ¶ perfido e ingrato, in che t
151
1618
se chi l'alma e 'l corpo a te
152
1618
solo al mondo segue e chiede ¶ fuggi così, qual
153
1618
Se a chi t'è serva e per tu
154
1618
chi t'è serva e per tu' amor si
155
1618
il vasto mar solcare ¶ e veder d'Etna e
156
1618
e veder d'Etna e di Stromboli il foco
157
1618
sodisfare ¶ con lo 'ncendio e col pianto a te
158
1618
questo petto Vesevo, Etna e Vulcano. ¶ 62 ¶ Se bramavi crudel
159
1618
con la man empia e pia ¶ trar due d
160
1618
di lauro alma spietata, ¶ e metti in punto il
161
1618
canto ¶ sdruscir la nave e spezzar il temone, ¶ stracciar
162
1618
temone, ¶ stracciar le vele e con stridi e con
163
1618
vele e con stridi e con pianto ¶ te sol
164
1618
mal cagione, ¶ turberà sempre: e ti fia sempre a
165
1618
Orreste, ¶ con faci ardenti e mille furie infeste -. ¶ 65 ¶ Così
166
1618
Così disse la misera e si tacque, ¶ ché di
167
1618
più fier che prima, e non vuol ch'altri
168
1618
la conforta, la priega e la scongiura, ¶ che acqueti
169
1618
che stagni il pianto ¶ e che narrar le debba
170
1618
sorda a lo 'ncanto ¶ e de l'elci vicine
171
1618
vicine assai più dura; ¶ e s'accolte in sospir
172
1618
parole scocca, ¶ - Narciso - dice e poi chiude la bocca
173
1618
ninfa strana: ¶ Portici vaga e Resina cortese, ¶ le due
174
1618
le due Torri sorelle e Caramana, ¶ il gran Vesevo
175
1618
et a nessuno parla. ¶ 68 ¶ E tanto crebbe al fin
176
1618
ebbe, spoglia ¶ il corpo e restan sol la pelle
177
1618
restan sol la pelle e l'ossa: ¶ e pregando
178
1618
pelle e l'ossa: ¶ e pregando la morte, che
179
1618
accoglia, ¶ con le mani e co' piè si fa
180
1618
ivi piangendo, divenne fontana. ¶ 69 ¶ E come in vita tanto
181
1618
piacque ¶ la sua divina e angelica beltade, ¶ or così
182
1618
così piaccion le chiare e dolci acque, ¶ sì per
183
1618
sì per lo fresco e sì per la bontade
184
1618
altre linfe ¶ l'Oreadi e Driade e le marine
185
1618
l'Oreadi e Driade e le marine ninfe. ¶ 70 ¶ Leucopetra
186
1618
marine ninfe. ¶ 70 ¶ Leucopetra, com'è tutta gentile, ¶ non vuol
187
1618
vita, in morte onore, ¶ e sepoltura li dà signorile
188
1618
la bella opra fatta è sol di cocchiglie ¶ di
189
1618
color bianco, nero, giallo e misco: ¶ il gran Nettuno
190
1618
il gran Nettuno, Doride e le figlie, ¶ Venere, Amore
191
1618
le figlie, ¶ Venere, Amore e le Cariti al fisco
192
1618
ampio mare, ¶ ascondersi Aci e Galatea notare. ¶ 72 ¶ Stansi ne
193
1618
d'esser giunto ivi: ¶ e dove or semplicetto canti
194
1618
dove or semplicetto canti e ridi, ¶ empierai l'aria
195
1618
copre a un tempo e terra e ciel d
196
1618
un tempo e terra e ciel d'arene, ¶ il
197
1618
arene, ¶ il veder toglie e toglie anco il riposo
198
1618
crudo, tra le vene ¶ e fa timido e vile
199
1618
vene ¶ e fa timido e vile ogni animoso: ¶ chi
200
1618
chi mangia, arena mangia; e arena beve ¶ chi bee
201
1618
far bastion, trincee, fossi e ripari ¶ il giorno tutto
202
1618
Re co' suoi corsari, ¶ e turchi e mori, si
203
1618
suoi corsari, ¶ e turchi e mori, si guarda e
204
1618
e mori, si guarda e difende ¶ con archibugi, con
205
1618
con archibugi, con scoppi e saette: ¶ l'un sopra
206
1618
se non vuoi vile e codardo esser detto: ¶ e
207
1618
e codardo esser detto: ¶ e sarai a pena al
208
1618
fatti gli occhi bei ¶ e la pelle dal sol
209
1618
pelle dal sol bruciata e nera, ¶ incolti, polverosi, irti
210
1618
polverosi, irti i capei ¶ e si farà la barba
211
1618
farà la barba lunga e fiera: ¶ spento vedrassi il
212
1618
vedrassi il gran pregio e l'onore ¶ d'Amor
213
1618
col qual m'incende e m'apre il core
214
1618
Questi saranno i diletti e i piaceri ¶ ch'avrai
215
1618
ch'io mi disperi ¶ e ch'io faccia col
216
1618
a finir questa stanca e debil vita: ¶ ecco l
217
1618
volarsene in ciel destra e spedita. ¶ Dona quattro o
218
1618
questa partita: ¶ tu vivo e lieto girai ne la
219
1618
la guerra, ¶ io trista e morta me n'andrò
220
1618
me n'andrò sotterra -. ¶ 53 ¶ E volendo seguire i suoi
221
1618
le riman tra' denti ¶ e pallida divien la faccia
222
1618
già d'Amor arco e quadrella: ¶ il bel Narciso
223
1618
a canto, ¶ l'abbraccia e bacia e la bagna
224
1618
l'abbraccia e bacia e la bagna col pianto
225
1618
petto, or l'una e l'altra mano, ¶ ché
226
1618
poi che chiaramente gli è diviso ¶ ch'ogni rimedio
227
1618
rimedio et ogni aiuto è vano, ¶ tratto da' suoi
228
1618
da' suoi, piangendo, mesto e grave ¶ si parte e
229
1618
e grave ¶ si parte e parte ancor seco la
230
1618
adorno: ¶ onde ululando, scalza e scapigliata ¶ (come menade corre
231
1618
corno) ¶ corre al porto e vede indi in alto
232
1618
in preda al furor e al duol si dà
233
1618
col ferro pensier fa ¶ e per pender talor d
234
1618
qui morir, che l'è vietato, ¶ com'il furor
235
1618
per lo manco lato: ¶ e passando Sebeto, oltra più
236
1618
pregiato, ¶ ove la bella e bianca Leucopetra ¶ fu per
237
1618
Ivi, dal dolor vinta e dal camino ¶ stanca, sul
238
1618
disperata a lo scoperto ¶ e 'n pianto si disfà
239
1618
sbandito ha il sonno e più non mangia o
240
1618
non mangia o beve. ¶ 59 ¶ E mentre oppressa da tanti
241
1618
legno apre e divide, ¶ e 'n un punto le
242
1618
le ricche merci affonda ¶ e la misera gente insieme
243
1618
nvece di capelle, vacche e porche ¶ sotto l'aspra
244
1618
aspra sua verga guarda e regge ¶ le foche informi
245
1618
foche informi, le pistrici e l'orche; ¶ Proteo che
246
1618
me! ché mangeratti crudo. ¶ 33 ¶ E se vincendo pur questo
247
1618
figlio ¶ del Mar ch'è più crudel del padre
248
1618
pin come fosser finocchi: ¶ e correndo poi al mar
249
1618
a guisa di ranocchi, ¶ e facendone un fascio in
250
1618
sel porta il crudo e ne fa prandio e
251
1618
e ne fa prandio e cena. ¶ 35 ¶ Questi, se ben
252
1618
d'ogni sua luce è privo, ¶ - ché Ulisse il
253
1618
li cavò con ardente e acuto olivo - ¶ vede ogni
254
1618
così cieco corre, saglie e scende ¶ per rupi e
255
1618
e scende ¶ per rupi e balze e quanto trova
256
1618
per rupi e balze e quanto trova prende. ¶ 36 ¶ Non
257
1618
quanto trova prende. ¶ 36 ¶ Non è persona ch'abbia tregua
258
1618
con questa peste scelerata e rea, ¶ una sola fanciulla
259
1618
rea, ¶ una sola fanciulla è che li piace, ¶ ninfa
260
1618
ninfa del mar, ch'è detta Galatea. ¶ E per
261
1618
ch'è detta Galatea. ¶ E per farle piacere, il
262
1618
in odio gli uomini e gli Dei. ¶ 37 ¶ Misera me
263
1618
fa tremar la montagna e 'l mar fremire, ¶ et
264
1618
bocca ¶ nembi di fiamme e di pietre arse sbocca
265
1618
avea ciascun cent'occhi e cento mani, ¶ mosse a
266
1618
fuggiro in lochi strani: ¶ e 'n varia forma ognun
267
1618
forma ognun s'asconde e serra, ¶ fatti chi simie
268
1618
chi simie, chi gatti e chi cani ¶ e fur
269
1618
gatti e chi cani ¶ e fur di tal valore
270
1618
fur di tal valore e di tal possa, ¶ ch
271
1618
tal possa, ¶ ch'Olimpo e Pelion poser sopr'ossa
272
1618
aspre saette a Giove, ¶ e che Sterope e Bronte
273
1618
Giove, ¶ e che Sterope e Bronte ogni lor mano
274
1618
morto il centiman Briareo ¶ e copre Encelado Etna, Ischia
275
1618
Ischia Tifeo. ¶ 40 ¶ Ma tutto è nulla insin qui quant
276
1618
cor trema nel petto, ¶ e per le membra s
277
1618
Caridi: ¶ Cariddi, che non è bombarda o squilla ¶ che
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stridi. ¶ In Trinacria non è cittade o villa ¶ che
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ha di ferro lunghi e gravi, ¶ co' quai pesca
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pesca et assorbe uomini e navi. ¶ 42 ¶ Stassi di questo
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di lupo il ventre e di can la cintura
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d'un delfin guizzante e dura, ¶ con che il
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latra il crudo mostro e fischia: ¶ miser chi presso
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mar ti divori giovanetto e soro. ¶ E se di
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divori giovanetto e soro. ¶ E se di te pietade
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me t'incresca almeno e de li tuoi. ¶ 45 ¶ Né
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meschina, ¶ saresti poverel morto e perduto, ¶ pasto a quei
288
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che produce il luto. ¶ 46 ¶ E non pensar d'aver
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così stando tra mesto e contento ¶ per partir non
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c'ha cento orecchie e cento lumi, ¶ che per
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de' pensier che notte e giorno ¶ le son com
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strida, ¶ le bianche gote, e i crin d'oro
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si batte il petto, e sospirando grida ¶ fuor di
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il duol la porta e caccia: ¶ - O Narciso o
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partir non l'acquieta: ¶ e così tutto uman corre
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uman corre a trovarla ¶ e 'n questo modo la
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questo modo la conforta e parla. ¶ 19 ¶ - Perché, Ninfa gentil
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con lagrimosa pioggia oscuri e bagni? ¶ perché le rose
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le rose, i gigli, e le viole ¶ del bel
300
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del bel viso corrompi, e stridi e piagni? ¶ Se
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viso corrompi, e stridi e piagni? ¶ Se del mio
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egual vedi ch'armato è gito ¶ a questa santa
303
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gito ¶ a questa santa e glorïosa impresa, ¶ chiunque è
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e glorïosa impresa, ¶ chiunque è valoroso e 'n arme
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impresa, ¶ chiunque è valoroso e 'n arme ardito ¶ del
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segua il mio viaggio, ¶ e credi ch'altro ben
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che sol me aspetta e di partirsi brama; ¶ ecco
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che già per tutto è porto, ¶ ecco il vento
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corto ¶ sarem contenti insieme, e Narciso ama; ¶ lascia che
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destra la tua tocchi, ¶ e ch'io possa baciar
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possa baciar la bocca e gli occhi -. ¶ 23 ¶ Aretusa che
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amante, ¶ la dolce vista e 'l bel guardo soave
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asciuga, ch'eran tante: ¶ e si ben Morte al
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le tien la chiave, ¶ e l'alma trema dal
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suo amante così parla e dice: ¶ 24 ¶ - Dunque è pur
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parla e dice: ¶ 24 ¶ - Dunque è pur ver, Narciso, che
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che mi lasci? ¶ Dunque è pur ver che brami
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ora, ¶ che d'affanni e di doglia io non
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dole ¶ il mancar fede e 'l disprezzar gli Dei
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1618
promesse tue presenti furo? ¶ E tu n'andrai da
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Crate, di virtù exempio e di bontade; ¶ Crate, ch
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Forse che i giusti e li divoti prieghi ¶ di
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miei nulla si move; ¶ e che le crude vele
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spieghi ¶ a cercar mare e terra e genti nove
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cercar mare e terra e genti nove? ¶ Ma si
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nove? ¶ Ma si questa è del mio mal la
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che sì poco ti è cara ¶ la vita mia
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la vita mia, ch'è senza speme alcuna; ¶ esser
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se stessa più avara ¶ e pensi ancor di non
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1618
mio, questo vïaggio ¶ com'è il gir a piacer
331
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ancor quel crudo mostro ¶ (e con la man li
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fa nere, come inchiostro ¶ e muggendo nel ciel le
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chiostro ¶ i suoi soldati e l'aria fa turbare
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foggia ¶ manda giù larga e spaventevol pioggia. ¶ 30 ¶ Tu non
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quando battendo l'una e l'altra sponda, ¶ le
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giunture del legno apre e divide, ¶ e 'n un
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stracciar de le chiome e del bel viso; ¶ e
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e del bel viso; ¶ e come il ciel, le
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il ciel, le stelle, e 'l fato accusa, ¶ per
340
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converse in gelide acque? ¶ 2 ¶ E chi m'insegnerà del
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fochi in acqua spenti? ¶ E com'ei fior, per
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diventi? ¶ Ma poi ch'è fanciul l'uno e
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è fanciul l'uno e l'altra è Dea
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uno e l'altra è Dea, ¶ insegnimi Cupido e
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è Dea, ¶ insegnimi Cupido e Citerea. ¶ 3 ¶ Il successor di
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soma ¶ antica a Grecia, e per fiaccar le corna
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corna ¶ al fier Babel: e far il grande acquisto
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la terra ove nacque e morì Cristo. ¶ 4 ¶ Chiunque alberga
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Chiunque alberga tra Pirene e 'l mare ¶ con Aragona
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Aragona lascia vota Spagna, ¶ e, acciò che mostri più
351
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la figlia uccise Atride, ¶ e cercò Ulisse il figlio
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armati vanno ¶ d'Africa e d'Asia a la
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Asia a la ruina e al danno. ¶ 6 ¶ Da la
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Sirena, ¶ gente di ferro e di valor armata, ¶ per
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arena, ¶ ove l'avaro e perfido Enobarba ¶ guardar si
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fior ne la verdura; ¶ e com'edera suole al
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lo tien la notte e 'l giorno. ¶ 8 ¶ Questa è
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e 'l giorno. ¶ 8 ¶ Questa è quella Aretusa, che fuggendo
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tanto paese timida erra, ¶ e quindi ancor, poi che
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fuggissi piena di tema e di doglie ¶ e Partenope
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tema e di doglie ¶ e Partenope in grembo la
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adunque questa Ninfa tanto ¶ e vivendo in piacer, diletto
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vivendo in piacer, diletto e gioco, ¶ ecco Fortuna che
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si cangia il manto ¶ e l'aure e 'l
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1618
manto ¶ e l'aure e 'l rezo le rivolge
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che dianzi fu lieta e contenta ¶ or tra le
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egual prender la lancia ¶ e cingersi la spada a
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li nasce al core. ¶ E già comincia a minacciar
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Achille. ¶ 11 ¶ In cercar piastre e maglie et armi e
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e maglie et armi e scudi ¶ spende il dì
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pensiero a' marziali studi ¶ e solo il ferro e
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e solo il ferro e nulla più li piace
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che 'l suo Narciso, e gli occhi che non
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luce o altro sole, ¶ e le orecchie ch'udir
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parole, ¶ sono in continuo e disusato affanno. ¶ Né sa
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Lo priega, lo scongiura e lo conforta ¶ che voglia
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ch'io son viva e morta ¶ tanto, cor mio
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chiuder a quest'alma e aprir la porta ¶ è
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e aprir la porta ¶ è in tua man sola
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1618
in tua man sola e tu 'l conosci espresso
381
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avvezzandosi a l'una e a l'altra guerra
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buon guerriero in mare e 'n terra. ¶ 15 ¶ Et ecco
383
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gli occhi d'Aretusa e da l'udita, ¶ e
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1618
e da l'udita, ¶ e così stando tra mesto
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cose future fa note. ¶ E per cento forami e
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E per cento forami e cento porte ¶ così vaticinò
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godi Roma, ¶ che mesta e serva hai pianto cotanti
388
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chioma ¶ di tre corone e siedi a' primi scanni
389
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doma ¶ la terra tutta e te toglie d'affanni
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Enobarba, ecco Ottoman sconfitto, ¶ e del suo vincitor si
391
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lascia a la compagna e a' figli ¶ et ha
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mar pien di legni e d'arme e gente
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legni e d'arme e gente, ¶ ch'obediscono a
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Grecia che 'l chiama e che l'aspetta, ¶ per
395
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Veggio il quinto magnanimo e gran Carlo ¶ d'Austria
396
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rio, che vuol vietarlo ¶ e vienli contra con sue
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Alfonso, ¶ per cui tanto è famoso il Vasto Aimone
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1618
rappresenta in un Marte e lo intonso ¶ Apollo, il
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1618
Apollo, il forte Alcide e 'l bello Adone; ¶ quel
400
1618
bello Adone; ¶ quel ch'è padre, figliuol, fratello e
401
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è padre, figliuol, fratello e sponso, ¶ de le battaglie
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1618
con la spata ¶ uccide e caccia la gente mal
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gente mal nata. ¶ 118 ¶ Questi è quel semideo, che tanto
404
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vale ¶ col saggio petto e con la forte mano
405
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cede ¶ la quarta volta e a Roma bacia il
406
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pietre né in metallo ¶ e sarà stanco in dire
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cavallo, ¶ né de' Latini e Greci i primi dui
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il Gallo ¶ ha vinto e 'l fiero Elvezio e
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1618
e 'l fiero Elvezio e 'n quante parti ¶ gli
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Egizi vincerà, gli Arabi e i Parti. ¶ 120 ¶ Ecco quel
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Parti. ¶ 120 ¶ Ecco quel saggio e forte Nestor Doria, ¶ a
412
1618
ecco che 'l mondo è pieno di sua gloria
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sostien quel onorato peso ¶ e 'l nome suo consacra
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1618
a Tunni Africa prende ¶ e Barbarossa e Algier, ch
415
1618
Africa prende ¶ e Barbarossa e Algier, ch'a lui
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si rende. ¶ 121 ¶ Ma chi è quel fier ch'a
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sangue l'arenoso lito? ¶ È il primo onor de
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bella Gonzaga, ¶ quel ch'è tanto cortese quanto ardito
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Cesar che s'allegra e appaga ¶ che 'l suo
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s'io ben scerno, ¶ è il gran signor de
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1618
mille ¶ schiere nemiche stretto e circondato ¶ il valoroso eroe
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valoroso eroe di Tuteville, ¶ e chi davanti il fiere
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chi davanti il fiere e chi da lato: ¶ e
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e chi da lato: ¶ e se ben ei, qual
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1618
che lui misera aspetta e chiama indarno; ¶ ecco che
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mar suo Sarno. ¶ Sospira e piange la sua morte
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l tuo sposo ¶ vive e del tempo ladro la
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gran fuga ¶ non teme, e chiaro fia sempre e
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1618
e chiaro fia sempre e famoso: ¶ ecco mentre il
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mentre il nemico vince e fuga, ¶ cadde, et è
431
1618
e fuga, ¶ cadde, et è il suo cader sì
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vincitor servendo Cristo ¶ et è, cadendo, dal suo Cesar
433
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visto. ¶ 126 ¶ Onde tutto magnanimo e reale ¶ la perdita del
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1618
ai mesti figli ¶ compensa e accoglie sotto sue grandi
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1618
artigli: ¶ eccol tutto cortese e liberale ¶ che gli aiuta
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1618
gli aiuta con opre e con consigli. ¶ E così
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opre e con consigli. ¶ E così al mondo a
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1618
mondo a riverirlo insegna ¶ e fa Cesar di Cesare
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grande, ecco il fracasso, ¶ e d'Alarbi e di
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fracasso, ¶ e d'Alarbi e di Turchi e di
441
1618
Alarbi e di Turchi e di Africani: ¶ il grande
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1618
passo ¶ apre col ferro e con le invitte mani
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1618
mani; ¶ ecco il cortese e forte Merion, lasso!, ¶ che
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1618
nuota di que' cani ¶ e, mentre al suo signor
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1618
canto, ¶ acquista il pregio e d'ogni onor il
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Nireo, ecco due Aiaci ¶ e un Teucro, gloria e
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1618
e un Teucro, gloria e onor de l'alta
448
1618
corre a gran salto; ¶ e a par a par
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1618
ecco preso il riparo, e prende poi ¶ la rocca
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prende poi ¶ la rocca e fige le sue insegne
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1618
Le reliquie de' turchi e d'africani ¶ sconfitti e
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e d'africani ¶ sconfitti e rotti fuggon ne la
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fuggon ne la terra ¶ e fan fosse, ripari e
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e fan fosse, ripari e barbacani, ¶ per difendersi là
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intorno intorno la circonda e serra; ¶ ecco il Pirata
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di gente a piè e a caval, che se
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1618
lo spagnolo, il tedesco e l'italiano, ¶ che per
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1618
gran sete sentono mancarsi ¶ e l'arme a pena
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contra l'Apostata Iuliano, ¶ e, vibrando dal ciel le
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sue saette, ¶ il moro e 'l turco rompe e
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e 'l turco rompe e 'n fuga mette. ¶ 132 ¶ Ecco
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1618
turchi la città abandona ¶ e disperato come leon rugge
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1618
disperato come leon rugge, ¶ e manda il ladro ebreo
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1618
per mare in Bona; ¶ e l'uno e l
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Bona; ¶ e l'uno e l'altro poi quindi
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l'alto si piega ¶ e de l'antico scettro
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adorni ¶ le real mani e che di novo rega
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gode ch'esso torni: ¶ e usar gl'insegna giustizia
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usar gl'insegna giustizia e pietade, ¶ se vuol che
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vuol mostrar che non è ingrato ¶ e 'n ciascun
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che non è ingrato ¶ e 'n ciascun anno il
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dàlli: ¶ vuol esser egli e' suo' eredi obligato ¶ mandarli
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mandarli ogni anno falconi e cavalli, ¶ li cede Africa
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li cede Africa, Bona e la Goletta, ¶ u' vuol
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vuol sotto l'ombra ¶ e più non teme i
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1618
le lor patrie vanno ¶ e libero ciascun sua casa
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con l'Adriano seno. ¶ 136 ¶ E veggio Cesar che di
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1618
mare ¶ co' remi imbianca e col gonfiato lino ¶ e
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1618
e col gonfiato lino ¶ e disegnando imprese alte e
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e disegnando imprese alte e preclare ¶ verso Sicilia prende
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Trapani smontare ¶ lo veggio e farsi ogni or più
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più a noi vicino, ¶ e le navi restar, che
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invia ¶ verso d'Abila e Calpe le bandiere ¶ lusitane
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Calpe le bandiere ¶ lusitane e le ibere in compagnia
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le ibere in compagnia, ¶ e ne lo stagno lascia
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stagno lascia molte schiere ¶ e 'l valoroso Anton Doria
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1618
sua pura fé, chiara e perfetta: ¶ ecco molti trionfi
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ecco costrutto ¶ d'oro e d'argento il ponte
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figliuola, ¶ che senza padre è stata cotanti anni; ¶ non
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1618
che stia più grama e sola, ¶ esposta di Fortuna
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forte sei, sei giusto e pio. ¶ 140 ¶ Vedi c'hai
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come questa ¶ - perdonimi qual è bella, o si tiene
493
1618
Ecco quanto piacer dimostra e festa ¶ pel caro padre
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a vederla viene: ¶ non è più lagrimosa, né più
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allegra ella ti piglia. ¶ 141 ¶ E tu, Narciso, volger puoi
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le vele, ¶ poi ch'è finita la guerra Africana
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lasciar la forma umana; ¶ e mentre chiama il ciel
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mentre chiama il ciel e un uom crudele, ¶ veggio
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in mar liquida linfa. ¶ 142 ¶ E non molto di poi
500
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libica guerra il mezzo e 'l fine, ¶ d'esser