Massimo Mongai, Il gioco degli immortali, 1999

bianco e colori tenui, e spesso cangianti. ¶ Che fosse

loro mimetizzazione erano bellissimi e difficilissimi da identificare, sia

a queste non interessavo, e quelli non si fecero

i loro omologhi terrestri. E meno male: un esemplare

Dato che dormivo, mangiavo e non facevo quasi nulla

fu soprattutto per rilassarmi e per passare il tempo

di una natura dura e spietata, ma anche bellissima

mattina mi alzavo uscivo e salutavo (in silenzio, con

in silenzio, con gesti e pensieri, senza parole) un

era oltre la barriera e gli chiedevo com'era

era andata la notte; e lui, in qualche modo

probabilmente allucinazioni da solitudine e da troppo ossigeno, certo

non ci credetti allora e non ci credo ora

avevo mai avuti prima e come non ne ebbi

mi era dato tempo e pena per "sentire" la

delle racchette da neve e con il mio equipaggiamento

torrente, per lo più e dopo due giorni giunsi

batteva più a lungo e più forte, e in

lungo e più forte, e in fondo alla vallata

una pianura più lontana e più grande, intravidi campi

Quella vista mi emozionò e mi spaventò anche. Avevo

chi sa che cos'è la sensazione della morte

la sensazione della morte, e non intendevo ripeterla per

sorgeva la mia capanna e dall'altro lato della

essere un'altra pianura, e forse una qualche civiltà

portavano armature di cuoio e metallo, con corazze, spallacci

metallo, con corazze, spallacci e gambali, una via di

di un legionario romano e quelle di un soldato

da combattimento, mazze, lance e balestre di due tipi

due tipi, una leggera e portatile evidentemente da combattimento

tirava verrettoni più lunghi e pesanti ed evidentemente più

i tipi. I costumi e gli abiti erano i

quelli quasi familiari, pantaloni e corsetti e gonne, a

familiari, pantaloni e corsetti e gonne, a quelli più

strani, come tutte intere e disegni astratti, fino alla

così nella zona, cacciando e sempre sorvegliando quello che

senza che accadesse niente e senza prendere una decisione

strada che vi arrivava e ne veniva, a cercare

idea di tornare subito e non mi ero portato

alla curiosità, mi avvicinai e vidi un gruppo di

morti, in abiti colorati, e fra di essi un

uno choc in sé e per sé, assistere ad

notevole. Ero magro, scattante e forte come non ero

Mi allontanai in silenzio e lentamente, poi corsi veloce

Uzi, la carabina telescopica e dei caricatori e corsi

telescopica e dei caricatori e corsi verso il guado

ovviamente identificato, anche troppo, e non ci avevo pensato

dovevo fermare quegli assassini e l'unico modo era

corde e di pulegge e servendomi di un paio

giorno cacciavo o raccoglievo. E queste due attività erano

arco o il fucile e mi limitavo a porre

cespugli di bacche diverse e tutte dolci e commestibili

diverse e tutte dolci e commestibili, e funghi identici

tutte dolci e commestibili, e funghi identici a quelli

non avevo mai visto e che produceva una specie

specie di zucca, chiara e farinosa e quasi senza

zucca, chiara e farinosa e quasi senza sapore, che

coprii di rami, terra e frasche. ¶ Mi dedicai alle

Scavai un primo fossato e con la terra che

dei paletti acuminati, sottili e di diversa lunghezza e

e di diversa lunghezza e vi trapiantai dei rovi

quale una più alta e fitta muraglia. Certo quando

era proprio sullo strapiombo; e dagli altri la feci

casa sporgeva dalla grotta, e quindi la nascondeva, verso

doppia muraglia. Dall'esterno e da pochi metri più

notato quanto era difficile e senza senso arrivarci; comunque

suolo sotto i piedi e sarebbe precipitato; sia che

raggio dalla casa stessa e circa dieci metri prima

avanti a tuo rischio e pericolo. Giusto per un

me ne feci bicchieri e contenitori di tutti i

un impianto decisamente artigianale e di cui avrei dovuto

che farmi una vera e propria doccia dopo quattro

con muschio, foglie, malta e fieno, in un modo

chiusi i muri intorno e sotto alla piattaforma con

alla piattaforma con rocce e rovi secchi e coprii

rocce e rovi secchi e coprii di piantine di

di piantine di rampicanti e di rovi tutta la

tronchi quasi completamente mimetizzata, e che con la prossima

una maltaccia di fango e fieno, la cui cappa

avevo mai letto seriamente e che mi ero fatto

nordamericani: pesce secco affumicato e sminuzzato con carne secca

sapevo quanto sarebbero durate e restate commestibili ma c

di là della fame, e soprattutto il più grasso

pezzi di carne cotti e conservati nello strutto ricavato

la primavera, l'estate e parte dell'autunno a

fare provviste, legna compresa. ¶ E feci bene. Non avevo

sarebbe arrivato il freddo e di quanto forte sarebbe

Per fortuna avevo conservato (e conciato alla meno peggio

animali che avevo ucciso e le avevo cucite grossolanamente

a pelo di piume e sotto una pila di

alto, accendevo il fuoco e tornavo sotto le pelli

tornavo sotto le pelli, e solo quando un po

mia capanna mi alzavo e mi organizzavo la giornata

era il mio mondo e qui dovevo restare. Quando

era una neve tutta e soltanto bianca; forse cristalli

esse variegate di bianco e colori tenui, e spesso

chiedere gabbie e stie e ci misi alcune ore

ed un luogo adatto e quindi "ordinai" una stalla

chiesto in quantità eccessiva e di cosa in quantità

esagerata; ma sapete com'è, degli errori che facciamo

ne accorgiamo sempre dopo. ¶ E d'altra parte, la

Una radio, ad esempio? E per farci che? Io

che andava a batterie e che quindi dopo poco

anche quello avesse funzionato. ¶ E non fu facile, chiedere

improba! ¶ Il tempo volò. E dopo quindici giorni esatti

materiali che avevo richiesto e con i dodici muli

una costante. Ero teso e spaventato, stavolta, e molto

teso e spaventato, stavolta, e molto sulla difensiva. ¶ Decisi

buca non troppo profonda, e impermeabilizzata con teli di

con teli di plastica, e che sarei tornato di

loro prima di me; e che loro comunque forse

la mano sull'Uzi, e dormii male, svegliandomi diverse

al cerchio dei muli e ad una certa distanza

distanza per di più; e collegarle a dei fili

i manuali di istruzione) e che mi aiutò a

di metri, tornai indietro e lo percorsi nella direzione

fitto ma non troppo e molti sentieri, apparentemente "scavati

questi torrenti più grande e stabile, un piccolo fiume

po' più a valle, e quindi decisi a maggior

metri più a valle e mi ci stabilii; misi

fondo, coperte da rami e da cespugli, tenni le

Sapevo di essere vivo e che in questo c

di essere stato ucciso e di essere ancora vivo

di tempo per pensare, e pensavo a cose di

dubbio morto due volte. E se "io" smettevo di

presente a questo orrore e non si voleva adattare

non si voleva adattare. E a volte mi affiorava

unico modo era uccidersi, e rinato, continuare ad uccidermi

i 4000 metri. ¶ Sempre approssimativamente e considerando il caldo, l

fiori, le prime bacche, e le giornate che si

di fare piccole esplorazioni e con l'aiuto del

inclinata, con diversi cespugli, e su un lato del

ampia, areata ed asciutta, e che aveva il grandissimo

altre tre uscite, tutte e tre piccole e nascoste

tutte e tre piccole e nascoste nella vegetazione, ma

L'uscita della grotta, e quindi la capanna che

tracce umane nei paraggi e dopo aver disposto un

tutt'intorno alla radura, e sempre tenendo l'Uzi

costruito la mia vera e propria capanna di tronchi

funzionava da terapia fisica e psicologica, inoltre mi irrobustiva

una parte della radura e del costone. ¶ I muli

uno per una tigre) e due erano scappati, per

più a monte, sfrondandoli e facendoli scivolare piano piano

un sistema di corde e di pulegge e servendomi

nuovo in quel letto e che la cosa poteva

all'infinito. Lasciai perdere e chiesi una bottiglia di

seconda crollai. ¶ L'alcool è notoriamente un rimedio parziale

di essere rapido, economico, e di dare una euforica

abusi più di tanto. E poi fa dormire male

del succo di frutta; e mi rimisi al lavoro

volta, ad esempio scrivania e computer. E mi rimisi

esempio scrivania e computer. E mi rimisi a cercare

un qualche suo motivo, e su questo argomento, il

esteriori (atmosfera, biologia, ecosistema e mille altre cose), ma

terrestri, specie terrestri estinte e specie animali non terrestri

esseri umani in tutto e per tutto simili ai

senza dubbio più barbare e comunque tecnologicamente meno evolute

lasciato convivevano tecnologia nucleare e, nelle foreste amazzoniche o

sarebbe successo di nuovo? E se sì, sarebbe successo

morto. Ero stato ucciso. E non era stata una

una esperienza gradevole. Non è come addormentarsi, vi assicuro

per muovermi. Le scrissi e le riscrissi all'infinito

servito. ¶ Chiesi di nuovo e prima di tutto armi

prima di tutto armi e munizioni. ¶ Esclusi il carro

nelle foreste, no davvero. E comunque non sapevo portarlo

nuovo una mitraglietta Uzi e relativo ammunizionamento, 200 caricatori da

tigri ed ai selvaggi e raddoppiai la provvista. ¶ Poi

assalto (solo con lampo e rumore) e da difesa

con lampo e rumore) e da difesa (tipo ananas

fucili ottocenteschi, con pallettoni e pallini, una diecina di

di polvere da sparo. E chiesi anche alcune migliaia

sparo (diversamente dalle capsule) è relativamente facile da farsi

alcuni libri sull'argomento) e quelle armi avrebbero potuto

un paio di archi e di balestre, con frecce

di balestre, con frecce e verrettoni in abbondanza, oltre

abbondanza, oltre a punte e penne di bilanciamento per

metallo, di molte forme e dimensioni, per conservare cibi

la trovavo troppo noiosa; e molti altri autori. Il

po' mi avrebbe aiutato. ¶ E molte altre cose che

forma di monete, lingottini e catenine ornamentali; gioielli, pietre

negli scambi. ¶ L'oro è sempre stato un metallo

ed il motivo non è una specie di misteriosa

semplicemente il fatto che è un metallo estremamente malleabile

può fare di tutto, e soprattutto che non si

sé leggende di Immortalità. ¶ E gioielli e pietre per

di Immortalità. ¶ E gioielli e pietre per gli stessi

umani sulla Terra (uomini e donne), in ogni tempo

di che fare scambi e di che difendermi. ¶ Per

avrei potuto chiederne altri, e chiedere carri per trasportare

era che ero solo, e già controllarne dodici sarebbe

dodici sarebbe stato difficile. ¶ E già che c'ero

Provvidi a chiedere gabbie e stie e ci misi

infilava anche la testa e parte del corpo nei

le corde venivano tirate e bloccate, l'animale non

rientrare nel suo tunnel e veniva finito con le

finito con le lance e le mazze. ¶ Poi veniva

mazze. ¶ Poi veniva squartato e dagli organi interni venivano

calcoli" di qualche tipo, e delle ghiandole, il vero

caccia: le pietre, molate e ripulite erano dei gioielli

erano dei gioielli bellissimi e dalle ghiandole si ricavava

zoppicavo; mi tenevano legato e mi usavano solo come

parte del loro bagaglio, e da mangiare mi davano

stavano parlando di me; e, ad occhio, che si

disse una qualche spiritosaggine e tutti si misero a

per interrogarmi si alzò e venne verso di me

me. Mi fece alzare e mi spinse poco lontano

Mi si sdraiò vicino e mi disse qualcosa con

per quanto potevo giudicare. E cominciò a toccarmi. ¶ Tentai

potevo fare ben poco e, dopo che mi ebbe

efficace, ebbe gioco facile. E mi violentò. Ebbe un

ero un animale predato e niente di più. ¶ Non

resistere in quelle condizioni, e quelle bestie mi avrebbero

il capo della banda e la sua sacca, ne

ne trassi la mitraglietta; e lì commisi il mio

sentinella se ne accorse e cominciò a gridare; si

mi raggiunsero mi fermai e mi rivoltai verso di

che lo faccia, eh? — e sparai una raffica in

una raffica in aria. E questo fu il secondo

No, probabilmente, giusto? ¶ Non è una cosa comune uccidere

Da piccoli uccidiamo mosche e lucertole, ma oltre non

massimo un gatto, ed è raro. ¶ Ripeto: la maggior

che uccidono per sbaglio e quelle che uccidono con

tutti, lui per primo; e dopo, quando mi avevano

nuovo approfittare dell'occasione e falciarli con una raffica

mi scivolò dalle mani e cadde a terra; io

lancia mi venne vicino e mi disse qualcosa, ridendo

suo peso all'arma e mi trapassò, infilzandomi nel

Il dolore fu forte e spaventoso, ma in qualche

Ed io rimasi lì. E svenni. ¶ Rinvenni in pieno

modo. Stavo per morire e loro potevano aspettare. Rimasi

avvicinò ringhiando, mi odorò e poi con un solo

risvegliai nello stesso letto e nella stessa stanza che

avevo prima del buio. E ricordavo ogni singolo maledetto

momento di quell'agonia e di tutto ciò che

attesa richieste. ¶ — Ma cosa è successo? ¶ — Sono in attesa

richieste. ¶ — VOGLIO SAPERE COSA È SUCCESSO! ¶ — Sono in attesa

SAPRÒ IMMEDIATAMENTE CHE COSA È SUCCESSO IO MI SPARERÒ

richieste. ¶ Premetti il grilletto. E la pistola scattò a

pistola scattò a vuoto. ¶ E già, non avevo ancora

avessi caricato l'arma e mi fossi sparato, dopo

ormai le ero sopra e le scaricai addosso il

la durata della raffica e per molti minuti dopo

sulla terra da quarantamila e passa anni, quindi stai

quella fatta di artigli e sangue e spari, beh

di artigli e sangue e spari, beh, non l

Ma quella era realtà. E quella era violenza vera

vera, fisica. Vederla davvero è un'altra cosa. ¶ Naturalmente

utile (soprattutto viveri, munizioni e vestiti) e misi tutto

viveri, munizioni e vestiti) e misi tutto dentro il

delle cose più importanti e "fortezza". ¶ Dopo un paio

lo riempii di provviste e di munizioni e mi

provviste e di munizioni e mi incamminai per uno

invece era una vera e propria tigre con i

lunga oltre due metri e mezzo, senza misurare la

di oltre trenta centimetri; e aveva sangue rosso nelle

pianura, con altre colline e boschi all'orizzonte. Un

attraversare tutto il bosco e di scendere nella vallata

di viveri, di armi e di munizioni. ¶ La notte

selvatico, sembrava in tutto e per tutto identica a

ultimi poi erano numerosissimi, e sembravano proprio identici a

copia spiccicata di "Cip e ciop" di Walt Disney

forse ero sulla Terra, e non su un lontano

su un lontano pianeta. ¶ E mi resi conto che

pianeta. O forse no. E la tigre? Ero nel

tigre? Ero nel passato? E come ci ero arrivato

un giorno nella pianura, e non avendo trovato grotte

di dormire di giorno, e avrei raggiunto la mattina

a scrutare il cielo e mi dissi, che in

sì, ma piene tutte e due... ¶ Bene. Non ero

meno peggio. In lontananza e qualche volta anche troppo

per dirne alcuni poi. E questi ultimi, pur strani

fisso dei vertebrati terrestri è quattro zampe e al

terrestri è quattro zampe e al massimo altre due

Ma i vertebrati no. E quelle talpone erano evidentemente

aveva un sangue rosso e si poteva nutrire di

animali perfettamente terrestri, antichi e moderni, e di animali

terrestri, antichi e moderni, e di animali mai esistiti

quasi finito i viveri, e con le munizioni ormai

in sei o sette e non feci in tempo

di armi di legno e pietra, per lo più

per lo più lance e mazze, niente di metallo

erano sporchi di terra e fango in ogni parte

di indumenti dei loro e mi sporcarono ben bene

bene di fango fresco e molto puzzolente. ¶ Seppi molto

alternando domande a sganassoni, e smise solo quando svenni

cui proprio l'Uzi, e si incamminarono per la

una "emersione" dal sottosuolo e nel battere ritmicamente sul

animale. ¶ Quando questi emergeva e ghermiva la preda, infilava

disse. ¶ Mi guardai intorno e sul bordo del letto

Mi gettai sui panini e li divorai. Cominciavo forse

a capire, per fame. È proprio vero: la fame

di tutti i tipi. E mi resi subito conto

a capire dove ero e perché. ¶ Delle informazioni le

provare, una mitragliatrice pesante, e sulle memorie del mio

me lo avrebbe rifiutato; e invece me lo diede

disponibile. ¶ — M-ma dov'è...? Non lo vedo. — dissi

passai nella stanza attigua e lì c'era un

per fare delle prove. ¶ E tutto mi veniva dato

orologi di diverso tipo, e rispetto al tempo passato

marketing delle grosse aziende, e delle teorizzazioni connesse. ¶ Insomma

tutto sotto gli occhi e vedere quasi in contemporanea

attaccavo fogli con parole e dati che definivano la

essere vivo, sveglio, cosciente. E per essere un sogno

un dio tanto strano e crudele da combinare uno

plausibile, ma nemmeno assurda e fantastica. O meglio: quelle

O meglio: quelle assurde e fantastiche erano appunto veramente

erano appunto veramente tali. E un po' troppo. ¶ Ero

da dove? ¶ — Richiesta irrilevante. ¶ E di nuovo non ci

se potevo ancora chiedere, e mi furono dati. Era

nessun oggetto avessi chiesto. E a quel che diceva

caricai tutto sul Leopard. ¶ E lì mi resi subito

pilotato un Leopard? Non è mica una macchina normale

che infili la chiave e parte. O caso mai

O caso mai lo è pure, ma giusto per

io ho cercato buco e chiave e non li

cercato buco e chiave e non li ho trovati

orientare. Chiesi delle mappe e alle domande tese a

all'immissione? ¶ — Due ore e cinquantasette minuti. ¶ Altra deviazione

fine entrai nel Leopard e mi misi al "periscopio

carro, guardandomi nervosamente intorno, e vedendo ovviamente solo la

Luci strane? Effetti visivi e sonori tipo "passaggio dimensionale

radura, verde d'erba e con un bosco tutt

un bosco tutt'intorno. E con me, e tutt

intorno. E con me, e tutt'intorno a me

oggetti che avevo richiesto e che erano nelle stanze

armato, incollato al periscopio, e dopo ero all'esterno

tutto sembrava assolutamente normale e banale: un cavolo di

tremare. Rientrai nel carro e presi delle pasticche di

il soffiare del vento e qualche stridio di uccelli

se fossero alberi "terrestri"; e tali mi sembrarono. Masticai

un po' immobile, pensando "E adesso voglio proprio vedere

cinema o alla televisione e non mi riguardasse. ¶ Mi

volta verso di me. E andava veloce. ¶ Raggiunsi per

per primo il carro e riuscii a salirci sopra

dal portellone, mi drizzai e mi girai sparando una

Cadde ruggendo spaventosamente, ringhiando e colpendo l'aria con

A mia sorella Annamaria e a mio cognato Alfonso

Il Risveglio ¶ La mia è una storia un po

po' complicata. ¶ No, non è esatto, questo è a

non è esatto, questo è a dir poco un

un eufemismo. ¶ La mia è una storia molto complicata

storia molto complicata, complicata e lunga al punto che

talmente tante di cose, e di tanto improbabili, che

Forse la cosa migliore è cominciare a raccontare quello

a raccontare quello che è l'ultimo ricordo cosciente

mia vita sulla Terra. ¶ È un ricordo molto vivido

ero a casa mia e mi ero appena alzato

fermo alla mia sinistra e diretto verso il ponte

Four K, pesante com'è frena sì, ma non

senza poter fare niente. E ricordo che il casco

non impennavo la moto e non facevo gare con

non un "centauro folle". E non mi è successo

folle". E non mi è successo mai niente di

cadendo quasi da fermo, e batto la tempia destra

dal livello dell'asfalto. ¶ E credo di essere svenuto

svenuto. ¶ Il ricordo successivo è appunto quello del letto

morti da alcuni anni e sono figlio unico) ma

ho battuto la testa e sono svenuto, probabilmente fratturandomi

ha trovato per tempo e sono stato trasportato all

o entrato in coma. ¶ E poi, non so quanto

si spiega quello che è accaduto dopo. Certo potrei

di coma molto lungo e molto ricco di sogni

sensazione speciale. Non mi è apparso Dio, non ho

sveglio, perfettamente a posto, e in grado di muovermi

grado di muovermi. Tant'è che mi drizzai sul

poteva essere il marmo, e coperto di un lenzuolo

di un lenzuolo bianco. ¶ E di non avere cuscino

né infermiere. Assolutamente niente e nessuno. ¶ Mi drizzai del

stanza era completamente vuota e senza finestre. E senza

vuota e senza finestre. E senza una porta. ¶ E

E senza una porta. ¶ E però non c'era

un letto di marmo e con un lenzuolo addosso

molto strano. Spettrale quasi. E mi stupii di essere

di essere così calmo. ¶ È buffo a pensarci o

era motivo per esserlo e che la cosa mi

era forte, leggermente echeggiante e veniva da una direzione

richieste — ripeté la voce. ¶ E andammo avanti così per

attesa richieste", solo questo e nient'altro che questo

cominciai ad avere paura e la paura finì rapidamente

senso!?! ¶ La paura andava e veniva. Nei momenti in

capire dove mi trovavo e non ottenevo altra risposta

i morsi della fame e della sete cominciarono a

cominciarono a farsi sentire. E nel bel mezzo di

rispose. ¶ — Ah, eh... pane e prosciutto... — risposi balbettando, la

lo stesso identico lenzuolo e sullo stesso letto di

un sogno. Ero lì, e questi erano i pensieri

pareva ero ancora profondamente e totalmente coinvolto in quel

a me. — dissi veloce e con il cuore in

di Grano era veramente e definitivamente morta. Non potevo

che non voleva, evidentemente. ¶ E questo a quanto pare

coloro che si ama e che muoiono; chiunque avessi

anche di averlo sognato e di essere nato e

e di essere nato e cresciuto su quel pianeta

si era riproposto tale e quale, mi spaventava. Meglio

Così non persi tempo. E cominciai a chiedere. ¶ Mi

con camera da letto e studio, bagno, cucina, salotto

panorama gradevole, di foreste e montagne del pianeta: fossero

fossero o meno reali e "dal vivo" non lo

vivo" non lo sapevo e non aveva in fondo

Chiesi di nuovo bacheca e computer e mi organizzai

nuovo bacheca e computer e mi organizzai di nuovo

degli schemi a parte e con pezzi di carta

in cui elencavo oggetti e provviste e miglioramenti alla

elencavo oggetti e provviste e miglioramenti alla lista precedente

o del tutto superfluo, e cambiando di nuovo il

a fondo nella vita e nella mentalità reale del

di Spiga, il "verbaiz", e, sorpresa-sorpresa, il computer

conoscevo almeno in parte. ¶ E chiesi quindi delle carte

cui avevo la casa e del tragitto che avevo

alla città sul mare, e le ebbi. ¶ Ma erano

caricatori per l'Uzi, e molto Apilex, un esplosivo

un simbolo di potere e di ricchezza, in parte

obiettivamente cavalcare un cavallo è una cosa diversa che

con molti alberi piccoli e stentati, ma non una

ma non una vera e propria foresta. ¶ Sembrava una

diversa, fatta di savane e di pianure più che

una zona più arida e lontana dal mare, almeno

in un raggio di 300 e di 100 metri intorno a

su un grosso treppiede e non pensai più ad

in una piccola forra e la lasciai lì. ¶ Misi

due anelli di mine e caricai cavallo e muli

mine e caricai cavallo e muli di ciò che

cavallo con la destra e l'Uzi con la

Uzi con la sinistra e detti leggermente di sperone

vagai nella zona, brulla e con poca vegetazione, senza

incontrare traccia di umani e nemmeno di selvaggina. Cercavo

pensavo impazzivo di paura e di rabbia. Se riuscivo

a base di caccia, e di esplorazioni nei dintorni

boschetto di grossi cespugli, e mi diressi verso le

verso le luci, camminando e tirandomi dietro il cavallo

spegnendo i fuochi notturni e che si apprestava a

armate di armi bianche e di alcuni fucili che

madre e mia sorella e ad uccidere tutta la

una puttana assassina, folle e ingrata! Ma non chiederò

Taci, porco — disse lei; e lo zittì con un

stiletto nell'altra. ¶ — Ferma! — e la colpii al fianco

anche recuperato l'Uzi e glielo puntai contro. Si

Si fermò. ¶ — Protettore, salvami e ti coprirò d'oro

forte sui monti, mesi e mesi orsono. Feci con

padre una grossa somma e li cacciai dal forte

pagherai tutto! ¶ — Cosa c'è di vero in ciò

a Spiga di Grano. ¶ — È vero che mi ha

allontanato. Ma poi si è pentito ed ha mandato

gelosia! ¶ — Menti. Io fuggii! E tu ordinasti di uccidermi

uccidermi! ¶ — Tu sei pazza! ¶ — E tu stai per morire

tu stai per morire! — e si gettò verso di

di un uomo feroce e potente che aveva sterminato

non era affatto arrogante e feroce come lei mi

fama di governante saggio e buono, non del feroce

concubine stravedevano per lui e c'era la fila

ciò che era accaduto, e lo faceva proprio davanti

quasi certa. ¶ Mi frapposi e la fermai. Lei ringhiò

la fermai. Lei ringhiò e soffiò come una gatta

mi piegavo a terra e mi sostenne dietro le

io non... lo so... ¶ — È colpa sua! Anche questa

sua! Anche questa morte è colpa sua. Pagherà subito

faccio ciò che devo e tu lo vedrai, poi

poi raccolse lo stiletto e si voltò verso Ut

ucciderò. ¶ Lei si voltò e guardò con una espressione

con una espressione sorpresa e vagamente allucinata. ¶ — Sei geloso

me. Ora lo sistemo e poi ti aiuterò ad

dell'uomo, scalfendolo leggermente. ¶ E rimanemmo lì per alcune

dal silenzio nel palazzo e dalla gente addormentata ovunque

nella stanza di Ut e lo liberarono. Lui ordinò

Grano era troppo tagliente e lei troppo brava. Mi

delle donne più sensuali e belle che io avessi

Ut. Lui mi giurò e mi spergiurò che quanto

L'aveva amata, anzi, e forse questo era stato

altre ne avrebbe avute e volute in futuro. Non

come regalo d'addio e nella speranza lei si

forte accento del sud. E poi era rimasto attratto

suo corpo, così profumato e dipinto. ¶ Ma la sera

voce normale, aveva capito e si era spaventato. Ora

spaventato. Ora era morta, e forse, solo ora aveva

ad una nuova vita è molto bella, ma il

il prezzo da pagare è quello di transitare attraverso

transitare attraverso la morte. E l'anima umana non

l'anima umana non è fatta per questo. ¶ Il

del computer. ¶ Mi alzai e mi guardai intorno e

e mi guardai intorno e addosso. ¶ Ero di nuovo

soprattutto per i ricchi e potenti, ma solo perché

al porto, nei vicoli e nelle taverne si trovava

senso proprio le giovani e belle erano rare. Spiga

il nostro obiettivo (mio e di Spiga) non era

vino nelle cisterne. Quando è diluito in questo modo

ad addormentarsi ovunque siano e qualunque cosa stiano facendo

Capiterà prima alle donne e poi agli uomini. Quindi

sapremo di essere soli. E noi agiremo. Dopodiché potremo

bagno, non potrebbe affogare? ¶ — E allora? ¶ La guardai esasperato

di Ut, gli appartengono e sono parte di lui

per essere più sicura. ¶ — E lui? Se berrà si

farai stasera? Negli accordi è previsto che tu inizi

Ut stanotte stessa. ¶ — Qual'è il problema? Sarò calda

lo voglio anche torturare e per fare questo ho

ho bisogno di tempo. E che tutti dormano. ¶ La

ero invece ero geloso e nervoso. ¶ L'accompagnai alla

alla porta di Ut e rimasi fuori ad aspettarla

aspettarla, come mio diritto e dovere, seduto su una

La porta si aprì e Spiga-Mora entrò, sorridente

nella nostra stanza. ¶ — C'è cascato. Mi ha già