parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
2013
una corda di canapa e mi chiese com’ero
2
2013
tutto loro. Lui rise, e vidi che gli mancavano
3
2013
età tra i quaranta e i cinquanta, difficile stabilirlo
4
2013
laceri, la barba incolta e la pelle bruciata. Da
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2013
sotto mentre spaccava legna, e ora la sua gamba
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2013
una placca di metallo e un po’ di viti
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2013
a strappare le erbacce, e che quasi ogni giorno
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2013
quasi ogni giorno prendevo e me ne andavo a
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2013
ora circa di sentiero, e grazie all’impresa di
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2013
ogni incontro così desiderato e prezioso. Dopo quasi due
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2013
in cerca di biscotti, e mi scrutò mentre mettevo
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2013
mentre mettevo i jeans e la camicia a scacchi
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2013
con i calzoni corti e un maglione bucato, e
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2013
e un maglione bucato, e non capiva. Che cos
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2013
una grattata sulla testa e mi avviai per il
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2013
Estate ¶ Stagione dell’amicizia e dell’avventura ¶ Pastore dove
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2013
avventura ¶ Pastore dove vai ¶ E così sei un sovversivo
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2013
mi piacevano le regole e i padroni, e che
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2013
regole e i padroni, e che in città mi
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2013
paio in vita sua, e anche parlando di donne
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2013
per comprarsi da mangiare e da bere; e non
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2013
mangiare e da bere; e non votava, non era
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2013
un’esistenza ai margini e ci viveva a modo
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2013
lui mi guardava storto, e se usavo parole difficili
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2013
una stanzetta in paese e si adattava a fare
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2013
quanto due dei miei, e tutto diventava fragile nelle
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2013
un pascolo, al sole e al vento. ¶ Mettiamo a
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2013
varco nel filo elettrificato e con pazienza le chiamava
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2013
dalla stalla arrivavano insulti e sonori ceffoni: al momento
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2013
ribellavano, mettendosi di traverso e scambiandosi di posto tra
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2013
bisognava spingerle a spallate e tirarle per il collare
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2013
umido del loro fiato e sudore. Poi per fortuna
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2013
da mungere un paio, e così ritrovava la calma
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2013
lo rilassava molto. C’è chi munge con il
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2013
lo lasciava ai vitelli e al cane, lui ne
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2013
punto chiudevamo la stalla e finalmente ce ne andavamo
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2013
una collezione di campanacci e collari, le coppe vinte
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2013
ci stava), un piccolo e molto più antico armadio
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2013
muro, solo due ante e un fermo a chiudere
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2013
lassù con la madre e le sorelle, adesso invece
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2013
era una con moglie e figli, ma temevo che
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2013
fosse un tasto dolente e preferii non toccarlo. Chiesi
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2013
nera, dove lui sorrideva e l’abbracciava per il
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2013
a prendersi una carezza e le croste della toma
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2013
ogni casa era abitata e operosa. Uomini al lavoro
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2013
al lavoro nei campi e nelle stalle, ragazzini al
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2013
arrivare dal paese, polenta e latte a pranzo e
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2013
e latte a pranzo e cena (per questo odiava
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2013
si perse nei boschi e stava morendo di stanchezza
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2013
stava morendo di stanchezza e di fame ai piedi
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2013
immaginazione malata lo circondava, e che egli credeva reali
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2013
noi, forti nel corpo e nella mente, possiamo essere
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2013
simile, quella della natura, e scoprire che non siamo
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2013
giugno arrivarono i pastori, e la mia solitudine cambiò
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2013
Nervose per il viaggio, e forse eccitate da tutti
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2013
i confini dei pascoli e andavano a nascondersi nel
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2013
il gilet di velluto e il cappello di feltro
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2013
mesi, trasferendo lassù animali e famiglie, passando a una
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2013
il giallo del tarassaco, e se mi svegliavo presto
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2013
il portone della stalla, e allora sette vitelli e
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2013
e allora sette vitelli e una trentina di mucche
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2013
mucche nere più agili e muscolose. A sera di
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2013
comparivano davanti al portone, e poco dopo un fuoristrada
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2013
vero, anche se non è da montanaro, ogni tanto
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2013
le mucche più pigre e inseguivano quelle indisciplinate, le
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2013
si chiamavano Black, Billy e Lampo. Black era il
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2013
dita nelle zampe posteriori e l’orecchio destro sbranato
68
2013
era un cane lupo e un lavoratore infaticabile, per
69
2013
infaticabile, per questo io e lui ci incontravamo meno
70
2013
una buccia di salame e subito scappava via, difficilmente
71
2013
grattare dietro le orecchie e mi lasciava un buon
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2013
era alle prime armi e ogni tanto ne combinava
73
2013
sette vitelli si ammutinarono e tutti insieme superarono il
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2013
inseguimento, Lampo lo vide e gli corse dietro, Mozzo
75
2013
vitelli, continuò a morderlo e abbaiargli addosso e così
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2013
morderlo e abbaiargli addosso e così quello scappò di
77
2013
quello scappò di nuovo, e gli altri sei dietro
78
2013
Billy corse a riprenderli, e la scena si ripeté
79
2013
l’altro li spaventava, e i vitelli confusi scalciavano
80
2013
i vitelli confusi scalciavano e correvano dappertutto. ¶ Billy a
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2013
poi entrò in sciopero e se ne andò verso
82
2013
sparì tra i larici e non si vide più
83
2013
montagna come foglie secche, e sul mio balcone Mozzo
84
2013
mattina dopo pioveva ancora, e avevo deciso di fare
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2013
Raccolsi foglie di ortiche e spinacio selvatico intorno alla
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2013
padella, poi le tritai e mescolai a uova e
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2013
e mescolai a uova e farina. Avevo cominciato a
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2013
un frastuono di campanacci e le grida di un
89
2013
Mi affacciai alla finestra e feci in tempo a
90
2013
vicini, ma quello solitario e un po’ zoppo che
91
2013
al prato, a sbracciarsi e imprecare. Allora mi slacciai
92
2013
pasta, presi il bastone e uscii, tutto infarinato com
93
2013
girai intorno al primo e gli diedi un colpetto
94
2013
di bastone sul fianco, e piano piano, controvoglia, quello
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2013
li portai a Fontane e li chiusi in un
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2013
angolo tra lo steccato e la baita, poi aspettai
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2013
campi coltivati, a cielo e denaro, a cielo ed
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2013
tre volte di fila, e la marmotta le ascoltò
99
2013
quante. Poi mi alzai e lei subito si nascose
100
2013
nascose, presi il bastone e ricominciai a scendere verso
101
2013
non si esauriva mai, e per un gioco di
102
2013
il buio era assoluto, e il silenzio così profondo
103
2013
nel bosco che non è come uno lo immagina
104
2013
Erano loro i selvatici e io il predatore, ma
105
2013
a scorrere nel mondo e la mia vigilanza non
106
2013
il sacco a pelo e decisi di bivaccare fuori
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2013
qualche rametto di salice e con quegli spiedi infilzai
108
2013
che cucinavo impastando acqua e farina. Lì fuori davanti
109
2013
spiedo con il pane e accompagnavo a ogni boccone
110
2013
il sacco a pelo e ci entrai. Scoprii di
111
2013
paese con mio padre e mio zio. Dopo cena
112
2013
Be’, disse mio zio, e che ci vuole? Facciamolo
113
2013
io avevo quattordici anni e un gran bisogno di
114
2013
mezzanotte imboccammo il sentiero e passammo la prima ora
115
2013
a inciampare nelle radici e nei sassi, ridere, imprecare
116
2013
parlavano più, ora sbuffavano e basta. Avranno avuto gole
117
2013
Avranno avuto gole riarse e gambe infiacchite dal bere
118
2013
altezza? Noi eravamo stanchi e infreddoliti. Per non spaventare
119
2013
il musicista mio padre e mio zio decisero di
120
2013
una luce al pianterreno e il padrone di casa
121
2013
ci augurò buon viaggio e ci accompagnò alla porta
122
2013
era alzata la luna, e del mio fuoco non
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2013
Sentivo odore di cenere e terra umida, in bocca
124
2013
sapore aspro del vino, e sotto la schiena il
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2013
la faccia alla fontana e l’acqua gelida della
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2013
o riattizzare il fuoco e aspettare l’alba, che
127
2013
allora ritirarmi dalla gara e buttarmi sotto le coperte
128
2013
in cui avevo dormito e, vicino al sacco a
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2013
dritte, la coda foltissima e lunga quanto il corpo
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2013
resti della mia cena, e io restai immobile sperando
131
2013
terra vicino alle braci e leccò qualcosa, un pezzetto
132
2013
odore, alzò la testa e mi vide. I suoi
133
2013
all’ombra della casa, e lei impiegò qualche istante
134
2013
sullo steccato ad asciugare e poi mi abbandonai al
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2013
risulta ben presto insopportabile e dispersiva. Amo stare da
136
2013
che pensa o lavora è sempre solo; lasciatelo dove
137
2013
sta. La solitudine non è misurata dalle miglia di
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2013
distanza tra un uomo e il suo prossimo. ¶ La
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2013
La compagnia di solito è cosa da poco. Ci
140
2013
tre volte al giorno, e offriamo all’altro un
141
2013
di regole, chiamate educazione e cortesia, per rendere tollerabili
142
2013
in posta, alle assemblee e davanti al camino; viviamo
143
2013
viviamo ammassati, ci intralciamo e inciampiamo uno nell’altro
144
2013
inciampiamo uno nell’altro; e in questo modo perdiamo
145
2013
ma la pelle abbronzata e i capelli grigi creavano
146
2013
di un uomo giovane e vecchio allo stesso tempo
147
2013
tornò con una motosega, e facemmo a pezzi il
148
2013
poi spaccati con calma e rimessi a seccare. Se
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2013
da bruciare in settembre, e magari un amico con
150
2013
mi girava in testa, e l’incontro con Remigio
151
2013
dai resti della mulattiera e ci appoggiai sopra una
152
2013
per tutta la pioggia e il sole che aveva
153
2013
Mi attaccavano alla terra, e così ne ricevevo forza
154
2013
dolci frutti di bosco e fiori gentili, producesse invece
155
2013
a tutte le ore, e questo sarebbe stato il
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2013
alle otto di sera, e l’acqua per irrigarla
157
2013
volta in vita mia: è un piccolo aratro a
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2013
centimetri, rivolta le zolle e grossolanamente le frantuma. Arammo
159
2013
resto della giornata zappai e rastrellai la terra che
160
2013
era sotto. Tolsi pietre e strappai radici, scoprendo che
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2013
gentili avevano bulbi poderosi e inestirpabili, nascosti a grandi
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2013
voce di Thoreau svanì, e al suo posto echeggiarono
163
2013
libertà seppellita lì sotto. E la libertà dei caprioli
164
2013
la libertà dei caprioli. E perfino la libertà del
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2013
così misi via zappa e rastrello, presi il bastone
166
2013
rastrello, presi il bastone e decisi di andare a
167
2013
mi fossi mai spinto e a un certo punto
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2013
la minaccia di pioggia e il vento freddo avevano
169
2013
l’intenzione di attraversarlo e risalire la valle sul
170
2013
recenti: scatolette di carne e sardine, bottiglioni di vino
171
2013
odore opprimente di muffa e tornai all’aria aperta
172
2013
cima di un picco, e finalmente dall’altra parte
173
2013
uno strato di ghiaccio e circondato dalla neve: solo
174
2013
mi sdraiai per terra e restai lassù, le mani
175
2013
di pioggia. Tra una e l’altra si aprivano
176
2013
dei cuccioli di camoscio e stambecco che in maggio
177
2013
I gracchi, meno nobili e più pietosi, sorvolavano gli
178
2013
un po’ di quota e così mi accorsi che
179
2013
ma un’aquila adulta e un aquilotto. Quella a
180
2013
basso spiegava le ali e frenava la caduta, quindi
181
2013
quindi riprendeva la corrente e tornava alla quota iniziale
182
2013
aquilotto osservava con attenzione e io pensai che presto
183
2013
ritorno ricominciò a piovere e la pioggia ridusse la
184
2013
acqua, i capelli umidi e il vento che li
185
2013
una selva di fischi e un fuggi fuggi generale
186
2013
sulla soglia della tana e mi guardava. Allora mi
187
2013
lei sparì nel buco e io mi fermai, posai
188
2013
di cantarle una canzone, e siccome mi girava in
189
2013
era il mio cuore; e allora perché coltivarla ancora
190
2013
che altro stava lì e mi guardava. E questo
191
2013
lì e mi guardava. E questo chi è? Che
192
2013
guardava. E questo chi è? Che cosa sta facendo
193
2013
aveva la pianta invertita, e la facciata rivolta a
194
2013
i vetri alle finestre e perfino l’intonaco sui
195
2013
con qualche gobba qua e là, di un bianco
196
2013
con la stalla grande e la mia, che in
197
2013
girarteli tra le mani e indovinare a cos’erano
198
2013
capitava smuovendo una pietra e trovandoci sotto un manico
199
2013
registrare tutti gli edifici, e così anche i ruderi
200
2013
pensavo, scenderò in pianura e mi spedirò una cartolina
201
2013
frazione Fontane numero uno, e poi tornerò qui ad
202
2013
abitavano solo i ghiri e i tassi che sentivo
203
2013
abitante più in vista e quello caduto in rovina
204
2013
rovina, il nobile possidente e il fedele guardiano, l
205
2013
volte la sera uscivo, e andavo a fare un
206
2013
Un temporale di lampi e tuoni, come d’estate
207
2013
la stufa accesa, leggendo e guardando fuori. Misuravo lo
208
2013
dei fiori, degli insetti e degli uccelli che avevo
209
2013
del cuculo ad aprile, e l’ultima era per
210
2013
sorprese fuori dall’arnia e preoccupazione alle femmine di
211
2013
il cielo si schiarì e quella distesa bianca diventò
212
2013
Infilai giacca a vento e scarponi e uscii a
213
2013
a vento e scarponi e uscii a fare un
214
2013
di essere tanto solo e ne soffrivo. Loro erano
215
2013
occhi incapaci di vedere, e dalla finestra guardavo il
216
2013
Ne percorrevano un tratto e poi, con mio stupore
217
2013
un balzo per salire e uno per scendere: la
218
2013
la immaginai guardarsi attorno e leggere i segni della
219
2013
del camino, la roncola e la sega appese accanto
220
2013
germogli affondavano nella neve, e mi sembrava di sentirlo
221
2013
in inverno il larice è spoglio, trattiene poca neve
222
2013
invece quei fiocchi bagnati e pesanti si erano accumulati
223
2013
nevicata di maggio, imprevista e fatale. ¶ Mentre gli giravo
224
2013
neve. Faticava a muoversi e pensai che fosse caduto
225
2013
in contatto da giorni, e ne fui commosso; non
226
2013
una scatola da scarpe e lo adagiai lì dentro
227
2013
delle palline di pane, e vidi che le accettava
228
2013
a ingoiarne un paio e poi si mise a
229
2013
posizione del tutto innaturale, e non apriva più gli
230
2013
venisse buio era morto e andai a riportarlo vicino
231
2013
uccellino, bevendo il caffè e osservando la neve sciogliersi
232
2013
incontro per l’eccitazione. È difficile descrivere l’effetto
233
2013
mi aveva dato problemi, e se avevo abbastanza legna
234
2013
avevo raccontato che scrivevo, e che ero venuto lì
235
2013
aveva stretto la mano e consegnato le chiavi della
236
2013
dentro per un caffè e parlammo un po’. Quando
237
2013
di Erri De Luca e di Mauro Corona, poi
238
2013
manuali sugli animali selvatici e gli alberi del bosco
239
2013
gli alberi del bosco, e infine gli prestai i
240
2013
avevano aiutato a vedere e sentire nei primi giorni
241
2013
più veloce del normale e mi sembrava di avere
242
2013
come gli odori, c’è bisogno di tempo per
243
2013
spalancati fissavo il soffitto e pensavo: questa è la
244
2013
soffitto e pensavo: questa è la brace che si
245
2013
brace che si consuma e scricchiola nel camino. Questo
246
2013
scricchiola nel camino. Questo è il motore del vecchio
247
2013
frigorifero che parte. Questa è la pioggia sul tetto
248
2013
sul tetto di pietra. E questi passi fuori, verso
249
2013
esitavano vicino alla porta, e in città sarebbe venuto
250
2013
mi rassegnavo ad alzarmi e mettere il caffè sul
251
2013
altro profilo. Il monte è, da solo, un intero
252
2013
al mare ogni onda è irta di innumerevoli piccole
253
2013
gola. Come ogni cosa, è un infinito per chi
254
2013
che partiva dalla baita e cominciai a risalirlo per
255
2013
i loro tronchi alti e spogli alternati ogni tanto
256
2013
da sud a ovest, e la neve prese il
257
2013
fuori da quel buco e decisi di tornare indietro
258
2013
viva da una settimana e mi tenevo compagnia così
259
2013
della zona, catalogare animali e fiori, raccogliere legna nel
260
2013
la porta di casa e si allargava man mano
261
2013
esplorazioni, letture, ritrovamenti archeologici e incerte deduzioni. Il posto
262
2013
Era scavata nel terreno e delimitata da muretti a
263
2013
bianche, squadrate con mazza e scalpello dagli antichi pastori
264
2013
lo misurai a passi e non ne contai che
265
2013
in mezzo al pascolo e si gettava in un
266
2013
fine, dai riflessi bianchi e azzurri, incredibilmente simile al
267
2013
l’acqua dal ruscello e me la mandava in
268
2013
mi lavassi le mani e bevessi come qualunque uomo
269
2013
cioè aprendo un rubinetto e dosando a mio piacere
270
2013
mio piacere il caldo e il freddo, quando lo
271
2013
lì, dalla ghiaia bianca e azzurra in mezzo all
272
2013
in mezzo all’erba, e nel suo sapore di
273
2013
intorno, ricco di sorgenti e ben esposto al sole
274
2013
disboscato, liberato dai sassi e terrazzato dove necessario, prima
275
2013
per coltivare la segale e pascolare il bestiame, poi
276
2013
spingono ad altezze impensabili, e tutta la montagna ha
277
2013
esodo dalle terre alte, e così il bosco aveva
278
2013
tutti delle stesse dimensioni, e diradati in modo che
279
2013
tra gli anni Settanta e Ottanta, una parte degli
280
2013
i piloni degli impianti e certi pendii accidentati erano
281
2013
accidentati erano stati spianati, e così il luogo aveva
282
2013
dall’aspetto così autentico e selvaggio, fatto di alberi
283
2013
reso impenetrabile da tronchi e rami caduti, dai massi
284
2013
massi coperti di muschio e un sottobosco folto di
285
2013
folto di ginepro, mirtillo e radici intricate. Non esiste
286
2013
il ritorno dei lupi e degli orsi non avevo
287
2013
secchio di legno marcio e mezzo sepolto nel letamaio
288
2013
punto erano andate meglio, e l’allevatore aveva avuto
289
2013
dell’osservazione ¶ Case ¶ C’è una specie di commozione
290
2013
gelo come unico padrone e i lucernari oscurati dalla
291
2013
a casa. Le domandai: è stato molto duro l
292
2013
inverno? La immaginai gemere e scricchiolare nelle notti di
293
2013
scende a meno venti, e poi godere del pallido
294
2013
fine di una casa è quello di essere abitata
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2013
un uomo andare avanti e indietro con la legna
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2013
acqua fatta di neve e di roccia ricominciava a
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2013
vecchia di quattrocento anni e andata distrutta con la
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2013
tra la sua famiglia e la sua terra, il
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2013
ai nomi delle cose e dei luoghi, ai lavori
300
2013
aveva trovato un foglio e una matita e trascorso
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2013
foglio e una matita e trascorso lunghi giorni di
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2013
vissuto di caccia, libri e solitudine, a curarsi dalla
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2013
casa che costruì davvero, e in cui visse per
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2013
i caprioli, l’orto e la legnaia, “con mia
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2013
quando, per ospitare bestie e uomini durante la stagione
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2013
la stagione dell’alpeggio, e ristrutturata con tutte le
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2013
ora avevo il bagno e la camera da letto
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2013
tavolo con due panche e una sedia. Ma i
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2013
epoca della loro costruzione, e nel toccarli mi domandavo
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2013
bestie, vapori di polenta e latte. A volte tra
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2013
volte tra una pietra e l’altra c’era
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2013
conoscerli attraverso gli spazi e la forma delle cose
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2013
la sala da ballo, e il suo tetto invaso
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2013
tedeschi durante la guerra e poi venduto, e cinquant
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2013
guerra e poi venduto, e cinquant’anni dopo aveva
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2013
avevano suddiviso in alloggi e ci guadagnavano qualcosa con
317
2013
chiuso. Privo di manutenzione e riscaldamento, ogni inverno subiva
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2013
una parte dell’edificio, e un’intera ala fu
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2013
erano comparse grosse crepe, e negli anni le ortiche
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2013
luglio, così alta, ghiacciata e dura da diventare uno
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2013
il secchiaio di pietra, e i bagni vasche e
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2013
e i bagni vasche e catini in ferro smaltato
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2013
nomi di ragazza: Angela e Maddalena. Sapevo che una
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2013
mi chiedevo se Angela e Maddalena fossero due cameriere
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2013
qualche dama di corte, e immaginavo i loro discorsi
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2013
vecchio albergo: venduto, demolito e ricostruito per farne un
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2013
scoprendo una terra nera e umida, un’erba come
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2013
Uccellini dal ventre bianco e il dorso scuro stavano
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2013
d’acqua di fusione, e nidificano nelle cavità delle
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2013
in quel cantuccio riparato e buio tra il trave
331
2013
buio tra il trave e il tetto. Volavano avanti
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2013
il tetto. Volavano avanti e indietro tra il prato
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2013
indietro tra il prato e il nido e mi
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2013
prato e il nido e mi tenevano compagnia mentre
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2013
fondovalle, risalire i prati e i boschi e infine
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2013
prati e i boschi e infine avvolgere tutto. Restavo
337
2013
Questo libro è per Gabriele e Remigio
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2013
libro è per Gabriele e Remigio, ¶ i miei maestri
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2013
miei maestri di montagna. ¶ E alla memoria di Chris
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2013
io camminai su campi e monti ¶ di luce – ¶ Traversai
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2013
come un irto fiore – ¶ e guardavo le rocce, ¶ gli
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2013
i mari del vento – ¶ e cantavo fra me di
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2013
male. Avevo trent’anni e mi sentivo senza forze
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2013
sentivo senza forze, sperduto e sfiduciato come quando un
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2013
viaggio quando sei ammalato e fuori piove. Avevo dato
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2013
piove. Avevo dato molto, e dove stava la mia
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2013
bar davanti a casa e il letto, a contemplare
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2013
scrivevo, che per me è come non dormire o
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2013
di Henry David Thoreau e Storia di una montagna
350
2013
Io sentivo di capirla e dentro di me la
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2013
intenzione, ma amava Thoreau e ne aveva adottato il
352
2013
essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in
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2013
necessario. Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il midollo
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2013
vivere in modo vigoroso e spartano e distruggere tutto
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2013
modo vigoroso e spartano e distruggere tutto ciò che
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2013
vita in un angolo e ridurla ai suoi minimi
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2013
ai suoi minimi termini. E se si fosse rivelata
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2013
tutta la genuina miseria e mostrarla al mondo; se
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2013
conoscerla con l’esperienza e renderne conto nella mia
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2013
con un’iniziale brutalità e poi molta naturalezza, come
361
2013
a calpestare i ghiacciai e a mettere le mani
362
2013
le mani sulla roccia, e presto ero stato molto
363
2013
costretto in abiti buoni, e in un sistema di
364
2013
un sistema di autorità e di regole a cui
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2013
mi sbarazzavo di tutto e liberavo la mia natura
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2013
libertà diversa da chi è libero di viaggiare e
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2013
è libero di viaggiare e incontrare persone, o di
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2013
notte a bere, cantare e corteggiare le donne, o
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2013
cresta dopo cui c’è soltanto cielo. Quelle cose
370
2013
di ritrovarne una antica e profonda, che sentivo di
371
2013
lontana dai centri abitati e il più in alto
372
2013
una baita di legno e pietra a 1.900 metri d
373
2013
dal paese più vicino e a pochi minuti da
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2013
si popolava d’estate e d’inverno, ma il
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2013
tinti dei colori bruni e ocra del disgelo; i
376
2013
lo zaino in spalla e mi incamminai per la
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2013
salendo attraverso un bosco e poi un pascolo innevato
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2013
il bosco, i prati e quei ruderi abbandonati; all
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2013
verso il Gran Paradiso; e poi una fontana scavata
380
2013
funereo, una mattina gelida e senza luce. Non avevo
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2013
in una disperazione peggiore, e in quel caso ero
382
2013
Mi ero portato libri e quaderni. Speravo di ricominciare
383
2013
mettermi addosso un maglione e accendere il fuoco, così
384
2013
Primavera ¶ Stagione della solitudine e dell’osservazione ¶ Case ¶ C
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2013
il corpo più forte e resistente, ma non si
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2013
lo spirito, sempre gracile e malaticcio. Più che a
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2013
stesse puntando una preda, e mi venne istintivo il
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2013
io. Ero disteso immobile e per quanto ne sapeva
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2013
avrebbe rotto gli indugi e sarebbe scesa a banchettare
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2013
trovati diversi, di camosci e stambecchi spolpati fino all
391
2013
l’aquila riprese quota e si allontanò. Mi aggiustai
392
2013
non faceva troppo male, e qualche energia sapevo di
393
2013
in cui ero caduto e ricominciai a salire con
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2013
di prima, due passi e una pausa, due passi
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2013
una pausa, due passi e una pausa, senza più
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2013
non ci fui davvero, e da lassù scorsi finalmente
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2013
nel vedere una messa e sentire un canto di
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2013
mi sdraiai di nuovo e chiusi gli occhi, questa
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2013
per godermi la musica e il sole. ¶ Autunno ¶ Stagione
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2013
quando giri l’angolo e incontri qualcuno che era
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2013
era stato tuo amico e non lo è più
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2013
amico e non lo è più, e non sai
403
2013
non lo è più, e non sai se abbracciarlo
404
2013
avevo trovato in giugno, e che chiamavo il dio
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2013
un po’ più gialli, e la ciotola che usavo
406
2013
po’ sarò mancato, pensai, e molto all’orticello: infestato
407
2013
orticello: infestato dalle erbacce e devastato da qualche vitello
408
2013
nella lavatrice: avevo messo e rimesso gli stessi vestiti
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2013
risarcimento, ma lo ringraziai e gli dissi di lasciar
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2013
dei lupi, degli orsi e dei gufi disegnati dai
411
2013
avevamo condiviso, la baita e io? Ero scappato da
412
2013
mi conosceva così bene, e aveva visto le delusioni
413
2013
aveva visto le delusioni e le angosce della mia
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2013
che ero tornato, ammaccato e un po’ intontito, dai
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2013
dovevo vergognare. Mi accoglieva e mi invitava a riposarmi
416
2013
Trovai bacche di ginepro e mirtilli da mettere nella
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2013
sedetti contro un larice e tirai fuori di tasca
418
2013
sole tra i rami, e ripensare all’Arboreto salvatico
419
2013
inverni dell’alta montagna, e a loro mi sentivo
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2013
Vive nei versanti umidi e nelle valli in ombra
421
2013
le case dal freddo. È un rispetto formale il
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2013
perché una pianta sempreverde è come un volto che
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2013
del nord, ai laghi e ai fiordi, alla neve
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2013
folto dei suoi aghi e il tappeto morbido, asciutto
425
2013
silvestre come un pioniere. È il primo albero ad
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2013
albero dalla forma irregolare e bizzarra, un esemplare diverso
427
2013
dall’altro, tutti ricurvi e contorti come le ossa
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2013
legname da costruzione. Non è adatto nemmeno alla stufa
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2013
resina incrostano i tubi e finiscono per incendiarli. Ma
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2013
mi ricorda il sud e il mare: forse perché
431
2013
Così il pino silvestre è un sogno di sole
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2013
un fratello. Il larice è l’odore di casa
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2013
certa tendenza all’idealismo e una pelle troppo sottile
434
2013
entrambi a grandi slanci e grandi ritirate. Il silenzio
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2013
grandi ritirate. Il silenzio e la solitudine erano un
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2013
custode di rifugio alpino, e nipote di un montanaro
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2013
francese, con le discoteche e i pub ai piedi
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2013
ai piedi delle piste, e così si guadagnava da
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2013
a sentire come pericoloso, e nascondersi in montagna, dove
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2013
della stagione del rifugio e l’inizio di quella
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2013
una casetta sul mare, e dire addio al rifugio
442
2013
al rifugio, alla neve e a tutto il resto
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2013
nome della sua famiglia, e fu l’unica che
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2013
la porta del rifugio e prendemmo il solito sentiero
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2013
il solito sentiero. C’è a chi piace camminare
446
2013
già cominciato a esplorare, e andai di lì. Vidi
447
2013
si muoveva con leggerezza, e lasciammo il sentiero agli
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2013
sceso la prima volta e il punto in cui
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2013
prima solo per appoggiarmi e poi per tirarmi su
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2013
dorso di lastroni piatti e traballanti, quasi un gioco
451
2013
intaglio sotto la cima e fu lì che incontrai
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2013
solo lungo un canalone e capitammo insieme dove le
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2013
sorridere, perché a distanza e senza guardarci avevamo tenuto
454
2013
La estrasse dallo zaino e la stappò sulla cima
455
2013
vetta con una data e i nostri nomi e
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2013
e i nostri nomi e fui contento che, in
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2013
li avrebbe conservati. ¶ Nebbie. E il tonfo dei sassi
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2013
immense rocce ¶ dei monti. ¶ E forse ci sono più
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2013
ci sono più stelle ¶ e segreti e insondabili vie
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2013
più stelle ¶ e segreti e insondabili vie ¶ tra noi
461
2013
po’ che doveva succedere e alla fine, di tutti
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2013
il filo del crinale e mi sembrava di non
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2013
affacciato su un dirupo, e allora mi era toccato
464
2013
era toccato tornare indietro e provare a passare in
465
2013
mi segavano le spalle e una nausea da fatica
466
2013
nausea da fatica, altitudine e sconforto che non sperimentavo
467
2013
le mani sulla roccia e provai ad arrampicare, scoprii
468
2013
Scivolai su un appoggio e caddi ritrovandomi più in
469
2013
all’altezza dell’anca e una gamba mezza scorticata
470
2013
occhi che si appannavano. E piangi, pensai, non ti
471
2013
mi mancavano tutti quanti e non sapevo più dov
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2013
si celebrava il patrono, e i pastori facevano festa
473
2013
scendere di mille metri e poi risalire di altri
474
2013
una catena di cime e da ognuna scendeva un
475
2013
le orme sulle cenge e le brevi tracce battute
476
2013
piste d’alta quota, e finivano di colpo dove
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2013
trasformato in qualcun altro, e la trasformazione sarebbe stata
478
2013
il temporale, a zappare e seminare un orto, a
479
2013
a mungere una mucca e imballare il fieno; ma
480
2013
stare da solo, che è l’unico vero scopo
481
2013
Il burro, le uova e il formaggio ce li
482
2013
la povertà della dieta e la cronica mancanza di
483
2013
nella testa di Davide e il gasolio andava centellinato
484
2013
poesie di Antonia Pozzi e un libro che avevo
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2013
era stato lassù estate e inverno, con il compito
486
2013
chi arrivava. Un secolo e mezzo dopo non facevamo
487
2013
tardi accendevamo una candela, e quando finiva anche quella
488
2013
per ore, lana umida e fumo di legna - l
489
2013
di sotto, uno lucente e limpido e l’altro
490
2013
uno lucente e limpido e l’altro piovoso e
491
2013
e l’altro piovoso e buio. Ma in poco
492
2013
lambire il pendio terminale e infine sommergeva anche noi
493
2013
sbattere contro il pennone, e quel tintinnio era la
494
2013
un piatto di polenta e salsiccia e un bicchiere
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2013
di polenta e salsiccia e un bicchiere di vino
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2013
al mondo di sotto e ci portavano sue notizie
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2013
farsi sempre più piccoli e infine scomparire dietro una
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2013
così domandai a Davide e Andrea dove potessi usarla
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2013
lago che non c’è, mi dissero. ¶ Perché si
500
2013
a volte lo trovi e a volte no. ¶ E