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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
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guardi le date. Lei è nata nove mesi dopo
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lo vede? Lei non è settimina. Quando ha fatto
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Milano, in quella casa, e viveva con il barone
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cameriera. Quando sua madre è andata in America a
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un pugno di mosche. E ora si fa avanti
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porta via la casa e tutto il resto a
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il resto a voi. E lei si ricorderà di
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breve. Ma quella donna è rimasta da me oltre
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ero figlia del barone e non di mio padre
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Era buono, gentile, geniale e lui adorava me. Immagino
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non ero sua figlia e desiderandomi come donna… Io
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di sfuggita a Gilardi e scosse la testa. «Niente
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di strano, da padre e figlia. Ma era il
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mio tormento. La natura è matrigna: io lo desideravo
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normale. Quando papà si è ammalato, un medico mi
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da un grande dolore, e ora finalmente so qual
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ora finalmente so qual è stato il dolore che
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certo, alla figlia, Gilla, e a sua cugina, figlia
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fratello del barone. C’è aria di famiglia, ma
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le chiacchiere della serva e quello che io provavo
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che credevo mio padre. E ho fatto quattro. Ho
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beghe per la casa e l’eredità non importavano
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ha sofferto dolori insopportabili e nascosto desideri impronunciabili… L
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ha lasciato un’azienda e tutti i segreti delle
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quell’uomo, il resto è shit». ¶ Stava tremando: nel
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smettere?» ¶ «No, va bene. È la prima volta che
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Aveva aperto gli occhi e sollevato la testa. «Io
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puoi essere onesto, due è troppo». Riuscì a sorridere
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un’occasione per insultarlo, e ci mettiamo d’accordo
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De Brusset alle quattro e mezzo. Era il dodici
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Fermo la macchina, scendo e lei mi viene incontro
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fa vedere dove c’è una portafinestra…» ¶ «Dietro, nel
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Dietro, nel salone, c’è una tenda spessa. Se
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dal portone, lì c’è la portinaia che non
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televisiva arriva con fotografi e giornalisti, sarà di vedetta
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chiede della casa che è sua, fa capire alla
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alla figlia che c’è anche lei… la macchina
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cancello, tanto non c’è nessuno, la casa è
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è nessuno, la casa è vuota». ¶ «Lei ha capito
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incontro con il barone e la figlia non fosse
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ho fatta. Un padre e una sorella, ma si
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Prima che lei continui, e non è obbligata a
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lei continui, e non è obbligata a rispondermi se
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loro due, il barone e Gilla?» ¶ «Direi di sì
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che a me interessa è la risposta alla mia
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padre?» ¶ «No. Sono entrata e li ho visti. Il
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pare. Lei stava piangendo e io ho affrontato lui
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ho detto chi ero e che sapevo la verità
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Qui è difficile investire e lavorare». ¶ «In quello che
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mi ha detto c’è qualcosa che non mi
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qualcosa che non mi è chiaro. Ammetto che non
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chiaro. Ammetto che non è la mia materia. Dopo
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La sua legge probabilmente è uguale oggi a quella
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ha le sue modifiche e noi ci aggiorniamo continuamente
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la modernizzazione di prodotti e operai?» ¶ «Certo, succede in
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Poi andiamo in camera e parliamo. Il nostro avvocato
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dipende tutta da te è meglio andare da soli
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La cena fu piacevolissima. E dovette ricredersi anche su
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domande sull’amore. ¶ «Ma è davvero una cosa seria
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ci dica: l’amore è una cosa seria? Quale
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seria? Quale amore?» ¶ «Lei è fidanzata?» ¶ «I miei soldi
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ho un cattivo carattere. E non sono Madonna». ¶ Parlarono
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cameriere Margaret ordinò whisky e ghiaccio, e diede il
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ordinò whisky e ghiaccio, e diede il numero della
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arrivò con il carrello e dal frigo prese il
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il ghiaccio. «Ce n’è dell’altro, se occorre
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Va bene, non c’è altro». ¶ Camminando a ritroso
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del ghiaccio, dell’apribottiglia e dei salatini, Gilardi mise
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contro di lei. Le è chiaro?» ¶ «Sì, mi è
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è chiaro?» ¶ «Sì, mi è chiaro. Tanto non m
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non m’importa, questa è la verità. A Milano
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Come faceva a saperlo?» ¶ «È il nostro lavoro». E
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È il nostro lavoro». E sorrise alla ragazza. «Dica
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ferragosto. Viene la segretaria e mi dice che c
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mi dice che c’è al telefono una tizia
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Se mi riceve vengo e glielo dico io se
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azienda, qui a Milano. E lei è sua figlia
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a Milano. E lei è sua figlia: non lo
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Mi telefoni nel pomeriggio». ¶ «E l’ha richiamata?» ¶ «Sì
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sembrava fuori di testa e continuava a ripetermi che
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dove vive il barone è sua, di sua madre
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sua madre. Ora si è fatta viva la figlia
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a trovarlo… La casa è sua, mi dia retta
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mi dia retta. Lei è sua figlia, io ho
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Ora quest’altra viene e ci porta via tutto
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anni. Adoravo mio padre e lui amava me. Ma
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mio padre era sempre e soltanto con me». ¶ Gilardi
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allo schienale del divano e chiuso gli occhi. Ogni
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il bicchiere alla bocca e si bagnava le labbra
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arriva in ufficio. Profumata e vestita come una stracciona
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armadio. Una pessima impressione. E mi racconta tutta la
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storia di mia madre e di questo barone, della
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ragioniera che se n’è occupata non c’è
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è occupata non c’è più. Voleva che me
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non avesse fatto testamento, e quella era figlia sua
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non lo sa? Lei è figlia del barone, guardi
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non conoscevo ancora Olga. È stata una sua scelta
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quello che voleva lei, e io l’ho rispettata
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la donna che amo e di non chiamarla quella
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mi capire male… Mi è sembrata una cosa fatta
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Molto di più. Lei è la donna che mi
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donna che mi ama e alla quale non rinuncerò
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chiama Olga». ¶ Quando Olga e Paola salirono in soggiorno
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seduti al di qua e al di là del
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alzò senza far rumore e si spostarono in anticamera
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Natale». ¶ «Sì, certo». ¶ Max e Olga uscirono senza coinvolgere
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Siamo donne». ¶ Quarantatré ¶ Margaret e Amanda Scotti ¶ La telefonata
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profonde, la voce bassa e lieve, come se sorridesse
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in mano il cellulare e alzò il pugno chiuso
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Scotti, disturbo?» ¶ «Come sta? È a Napoli?» ¶ «No, a
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spina dorsale…» ¶ «Quando?» ¶ «Quando è più comodo per lei
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il nome dell’albergo e l’indirizzo. «Naturalmente sarà
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Conosco l’albergo. Otto e mezzo al bar?» ¶ «Perfetto
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vostro avvocato?» ¶ «No, no… è una cosa tra di
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occhio a Laura. «C’è cascata. E adesso vediamo
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Laura. «C’è cascata. E adesso vediamo che cosa
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ottimo lavoro, diglielo tu. E fammi prenotare da Aurora
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viene in studio se è malata? Perché non sta
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non sta a casa?» ¶ «E tu perché non ti
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fatti tuoi?» ¶ «Ma insomma, è una pena vederla in
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Dopo non verrà più e ci mancherà molto. Anche
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testa. Dopo ci mancherà e noi mancheremo a lei
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se la sente, Natale è tra poco. Pensa a
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di essere malata. C’è altro?» ¶ «No… Io le
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le voglio bene, forse è per questo». ¶ «Sì, sono
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Sì, sono sicuro che è per questo. Abbiamo finito
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Ah, volevo dirti: Sampietri è fuori dai guai, lo
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Ma ne ero sicuro». E per la prima volta
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il viso dal bicchiere e gli sorrise, allungando la
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in proposito». ¶ «Ma lei è nostro amico». ¶ «Non in
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sono quasi tre anni. E sono dovuta tornare qui
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sono dovuta tornare qui e rimettermi un busto perché
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preferito, che ormai non è più neppure uno sport
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più neppure uno sport, è il nuoto…» ¶ «Come Amanda
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Scusate, ho avuto telefonate e grane a pioggia…» Al
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di portarle uno scotch e si sedette di fronte
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Con i capelli corti e ondulati di un caldo
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sotto le sopracciglia scure, e una bocca ben delineata
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si ammorbidiva nel sorriso e si tramutava in una
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Molti, infatti. La fabbrica è nata più o meno
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strada centinaia di dipendenti e di maestranze. Ma non
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Quando ne arriva uno e gli chiedi che cosa
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ti risponde: ‘Tutto’. Che è come dire niente. Oppure
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tanti, mi dispiace. Qui è difficile investire e lavorare
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tanti anni di lavoro». ¶ «È suo padre che ha
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Ma ora l’attività è completamente sulle mie spalle
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Invece da Tiffany, c’è un intero banco con
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con la sua foto e il suo nome. Dopo
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chiacchiere con il direttore e quando ha saputo che
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saputo che la conoscevo e che l’avrei rivista
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portarle i suoi saluti e di dirle che è
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e di dirle che è tutto ok. Missione compiuta
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verde cupo dappertutto, poltrone e tende… Ho dato una
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una mano di bianco e di rosso, mi sembra
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meglio». ¶ «Molto allegro, infatti. E questi sono i vetri
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lei come compagna, artista e soprattutto come madre dei
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Con quale affetto, riconoscenza e stima. Lei non immagina
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bene vi vuole. Ed è stupefacente che sia proprio
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a doverglielo dire. Lei è molto importante per Max
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molto importante per Max, e io sono abbastanza intelligente
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abbastanza intelligente per capirlo e per apprezzarlo. Lei è
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e per apprezzarlo. Lei è Paola, e io sono
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apprezzarlo. Lei è Paola, e io sono un’altra
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veemenza di quelle parole e dalla sincerità che ne
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Quasi balbettando disse. «Lei è la donna di cui
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donna di cui Max è innamorato». ¶ «Comunque, sono un
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io conosco il mio. E per strano che possa
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Ora fece una smorfia. «E perché no? Carolina è
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E perché no? Carolina è mia nipote, tra poco
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impegni io starò poco e raramente a Napoli. Comunque
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erano rimasti solo padre e figlio. Domenica portò un
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una bottiglia di whisky e due bicchieri. «Vuole altro
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Depose la tazzina vuota e si passò due dita
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fare centinaia di volte, e sempre con fastidio. Il
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Gilardi aprì il giornale e lo richiuse. «Ma tu
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discutere con Paola. Olga è la donna che amo
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la donna che amo e con la quale voglio
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appena conosciuta. Che storia è?» ¶ «Una storia molto importante
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altra. Io amo Olga. È la donna che voglio
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a me, per sempre. E che cercherò di meritarmi
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di meritarmi ogni giorno e ogni minuto della nostra
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nostra vita». ¶ «Ma se è impegnata più di un
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t’impicciare, pa’: faremo». ¶ «E i tuoi figli?» ¶ «Sono
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Sono i miei figli e i figli di Paola
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donna… ma che mondo è?» ¶ «Un mondo che vuole
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faremo, siamo tutti adulti. E i bimbi cresceranno e
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E i bimbi cresceranno e capiranno, se sapremo essere
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essere onesti con loro e se sapremo amarli come
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Papa… Tante belle parole, e intanto te ne vai
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ne vado da solo è meglio? Vi faccio tutti
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tutti più contenti? Pa’, è la mia vita, lascia
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mia coscienza. Quando Paola è venuta qui io ero
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di ogni cognizione… Quando è arrivata da noi era
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forte shock emotivo… Non è contattabile, è una specie
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emotivo… Non è contattabile, è una specie di vegetale
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voi. Ma ogni caso è una storia a sé
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una storia a sé e dipende dall’entità del
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ictus… La signora Floris è stata ricoverata presso di
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standard. Noi abbiamo fatto, e stiamo facendo, quanto è
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e stiamo facendo, quanto è possibile in casi come
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casi come questi». ¶ «C’è una speranza di guarigione
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il professor Lorenz, che è un’autorità in questa
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facciamo illusioni, la strada è in salita. Chiude gli
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signora, so che lei è una sua parente». ¶ «Sì
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di vita, il nostro è un centro specializzato in
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perché dopo quello che è successo l’altra notte
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altra notte…» ¶ «Che cosa è successo?» Olga guardò prima
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poi Gilardi. «Che cosa è successo?» ¶ «Un imbecille è
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è successo?» ¶ «Un imbecille è entrato nella sua camera
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dato l’allarme ed è scappato. Non è successo
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ed è scappato. Non è successo niente, soltanto un
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poveri diavoli. Tranquilla, non è successo niente. E non
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non è successo niente. E non si ripeterà». ¶ Il
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capisce. Comunque la risposta è no, non subito. Sinceramente
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così presto come vorrei». E si alzò. «Noi abbiamo
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si allacciò il camice e li guardò uscire dallo
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nella camera, Max, Olga e Laura trovarono Gilla esattamente
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schermi con linee rosse e blu che si rincorrevano
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carosello infinito di frecce e numeri, gli occhi fissi
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donna restò immobile. «Non è vero che muove gli
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muove gli occhi, non è vero». ¶ «Vieni, andiamo. Probabilmente
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ridotta in questo stato e che qui siano tutti
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siano tutti rassegnati». ¶ «Non è vero, l’hai sentito
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Probabilmente anche per loro è un caso complicato… Perché
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l’aveva mai fatto. È la prima volta. Io
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quando siamo entrati, ed è la prima volta che
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sì con la testa. E abbracciò Laura, in quel
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tanto passo di qua…» E Laura diede una rapida
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strillo: «Papà, papà, papà!» E Max in mezzo, a
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dar retta ai bambini e anche a Dick, che
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sei zia Olga?» ¶ «Sì! E tu sei Sergio?» ¶ «Vieni
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perché lei la stringesse e si lasciasse condurre verso
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verso la sua cameretta. «È qui». Prese la chitarra
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l’aggiustò sul petto e cominciò a strimpellare qualcosa
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quell’uomo che amava e che ora le stava
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Sergio conosceva. Stavano cantando e ridendo. ¶ Così li sorprese
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sui capelli. «Andiamo, vieni». E prese la mano del
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i suoi diritti. Alice è gelosa, ha capito…» ¶ «In
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ho poche speranze». ¶ «Lei è stata in America?» chiese
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per i nostri vini e con alcuni dei nostri
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Fermati. Anche se non è necessario voglio che tu
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che Paola lo sa e siamo d’accordo. Questa
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mia compagna da ora e per sempre». ¶ «E i
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ora e per sempre». ¶ «E i piccoli?» ¶ «Si abitueranno
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avere una mamma stupenda e una zia che vive
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vuole lei, signor avvocato». E tra sé intanto pensava
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spogliò sfilandosi contemporaneamente camicia e pantaloni, scostò le coperte
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pantaloni, scostò le coperte, e se la trovò tra
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in tutti quei giorni e quelle notti in cui
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America… ¶ «Perché genovese, se è di Napoli?» ¶ «È molto
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se è di Napoli?» ¶ «È molto probabile che si
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da Ginevra. L’origine è incerta, ma ti piace
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Finita la cena, Max e Olga decisero di non
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ho casa». ¶ «Ma come? E la casa nella tenuta
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casa nella tenuta?» ¶ «Quella è la casa dei miei
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perché c’eri tu e credo che mio padre
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hanno due appartamenti separati, e neppure vicini. Nora aspetta
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dove capita, le stanze e le docce non mancano
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con lui. Mia madre e le mie sorelle ti
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già, perché sei bello e famoso. I miei cognati
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la pasta alla genovese e il pane fresco. Dove
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polmoni che ti amo. E dove continuerai a mancarmi
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pezzi. «Avanti, chi perde…» E le avvicinò la bocca
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Una tisana?» ¶ «Abbiamo queste». E le mise sul tavolo
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me questa alla menta, è buonissima. Anche per te
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signor avvocato o’ cafè e la cafettera qua…» Lei
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Ora vengo, l’acqua è già pronta». ¶ In silenzio
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del tavolo la tazza e la tazzina, la teiera
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la tazzina, la teiera e la caffettiera, un vassoietto
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biscotti al cioccolato. ¶ «C’è tutto. Io vado a
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non vado in studio». E rivolto a Olga aggiunse
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senza spargimento di sangue». E con la mano cancellò
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In tanti anni che è con me, sei la
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la sola donna, dopo e prima di Paola, che
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bambini sanno sempre qual è la verità». ¶ «E qual
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qual è la verità». ¶ «E qual è? Dilla anche
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la verità». ¶ «E qual è? Dilla anche a me
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ti amo, Max. Ed è amore vero». Olga si
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al dito, così nuova e lucida da non passare
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faceva accomodare Max, Olga e Laura. «Non posso darvi
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Uno stato catatonico…» ¶ «Come è successo?» ¶ «Non ho molte
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Gilardi. «Ecco… la signora è arrivata da noi verso
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gran fretta, Rinaldi si è rivolto al professor Lorenz
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per i permessi necessari e siamo arrivati a fine
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trasferita da voi ed è venuto nel mio studio
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ha fatto quanto gli è stato possibile». ¶ «Sì, certo
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professore. «Mi dicono che è stata trovata in terra
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stata trovata in terra e che urlava: per lo
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tavolo. «Allora, qui c’è il re nero e
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è il re nero e di fronte, dalla parte
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Il re nero…» parlava e intanto disponeva i pezzi
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cliente gli aveva rivelato e che riguardava la vittima
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capito il meccanismo?» ¶ «Sì, è una specie di autogol
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accorgi prima. L’importante è tener d’occhio le
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cavallo bianco, la chiave è lui». Stava muovendo i
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bianco, stringendolo con forza. E si ricordò di quando
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quella cosina minuta, graziosa e poco più che ventenne
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una forza di volontà e una pazienza inesauribili. E
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e una pazienza inesauribili. E che sarebbe stata una
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compagna di lavoro intelligente e scrupolosa. Durante quegli anni
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marmo con la scacchiera e gli scacchi rovesciati. Come
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Gilardi abbassò la mano e rovesciò anche il cavallo
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Grazie, avvocato. La porta è in fondo a sinistra
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di Roma alle sedici e trenta. Il tabellone annunciava
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erano venuti ad aspettarli. E finalmente era lì, con
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che gli correva incontro, e che stava ridendo. La
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strette per l’emozione. ¶ «E il bagaglio?» ¶ «Tutto qui
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vado in un negozio e compero quello che mi
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mi manca qualcosa, vado e compero. Quando riparto dico
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gettare tutto via, tanto è roba da poco. Se
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imbarcare una valigia pesante e fare la coda. Ho
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sempre viaggiato così». ¶ «Stravagante… e ora?» ¶ «Vieni». Si girò
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ora?» ¶ «Vieni». Si girò e gli diede un bacio
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a Napoli. Due sacchetti. «E non ho fatto la
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tu. Come stai?» ¶ «Bene, è andato tutto bene… ma
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in un altro momento. E tu?» ¶ Questo poteva significare
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tu?» ¶ Questo poteva significare: e qui? ¶ «Ho parlato con
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scelto quello che voleva e chiesto di metterlo da
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una cosa mia. Non è un patto, non ne
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intanto aperto un sacchetto e messo sul cuscinetto blu
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gli occhi senza imbarazzo. ¶ «È perfetto… sì». Un nodo
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quel niente di cui è fatta spesso la felicità
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felicità. ¶ «Tu no?» ¶ «Non è un rifiuto, è una
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Non è un rifiuto, è una scelta». ¶ Si fermarono
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mento accennò alla porta. «E con lei come la
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naturalmente. Come sta?» ¶ «Ammé?» E fece una smorfia, come
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smorfia, come a dire: e che gliene importa a
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qui con me. Non è necessario che tu sistemi
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degli ospiti. Il letto è nuovo». ¶ «Ho capito». Intanto
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delle boutique dell’aeroporto e stava dandoci un’occhiata
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stava dandoci un’occhiata. «E questi?» ¶ «Le dispiace sistemare
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stava rispondendo al telefono e le fece il gesto
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Olga a seguirla. «Questa è la camera, lo spogliatoio
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la camera, lo spogliatoio, e là c’è il
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spogliatoio, e là c’è il bagno». Stava aprendo
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Ci sono già accappatoi e asciugamani, serve altro?» ¶ «No
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Laura era a piedi. E poiché Scalzi era già
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storie. Non ho sonno e sono anche un po
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allo stile degli archi e dei giardini. Dove le
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decorate, lampadari di cristallo. ¶ «È qui che abiti?» ¶ «Sì
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tanto tornano in città. E anche i miei fratelli
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fratelli». ¶ «Sì, due. Uno è in Australia, laureato in
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Australia, laureato in oceanografia e l’altro a Boston
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medicina. Infatti la casa è grande… venga, entri. Ci
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corridoio che a destra e a sinistra aveva porte
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con i bordini laccati e i vetri smerigliati a
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smerigliati a disegni lucidi e opachi. La cucina era
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bene». Prese una sedia e l’accostò al tavolo
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belle tazze con piattini e cucchiaini, aveva appoggiato la
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di rispondergli. ¶ «Non c’è mai un perché. Non
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un perché. Non funziona e basta». Si sedette di
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di fronte a lui. «E con Paola?» ¶ «È stata
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lui. «E con Paola?» ¶ «È stata una sua decisione
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potrà più tornare indietro». ¶ «E lei?» ¶ «Parli di me
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decidendo del futuro mio e di altre persone, come
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i miei figli, Paola. E di una donna…» ¶ «La
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La De Brusset?» ¶ «Sì, è lei». Stava ridendo impacciato
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vergognandosi. «L’ho conosciuta e me ne sono innamorato
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trasferta tra Milano, Siena e Ravenna. Non sapevo che
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mi ha evitato. Sì, è lei». ¶ «Vivrete insieme?» ¶ «Quando
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mio. Paola lo sa, è d’accordo. Vivremo, quando
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Paola non se n’è andata a causa della
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neppure io». ¶ «Intuito femminile». E sorrise. ¶ Stava versando nelle
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aperta, specie Ricky, che è molto formale in queste
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se lo ricorda? Paola è arrivata giusto in tempo
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Ero stanco, emozionato… lei è arrivata con quella sua
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lasciare Alice da sola. È stata una buona compagna
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parlando della De Brusset e di quando è venuta
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Brusset e di quando è venuta qui a Napoli
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la cattiveria, persino ringiovanito. È così?» ¶ «Non rispondo della
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Ma mi sento sereno e… confessato» disse ridendo. «E
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e… confessato» disse ridendo. «E tu?» ¶ «Io…» Esitò, forse
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rosa canina della tisana. E dirlo a lui, che
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occasione come questa: lei e io da soli, senza
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Laura versò altra tisana e per un lungo momento
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altra cosa, a nessuno è mai venuto in mente
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voglio sentirti rassegnata, non è da te. Andiamo a
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convinci che la verità è una sola, ed è
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è una sola, ed è quella. Me l’ha
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diversa». ¶ «No, non c’è. Starò un po’ a
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poi andrò in ospedale e mi preparerò. E lotterò
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ospedale e mi preparerò. E lotterò, Gilardi: come mi
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lui era un fuoriclasse e io ero lontano dagli
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qui…» Prese la scacchiera e la appoggiò sul tavolo
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Una carezza, un bacio. E spense la luce. ¶ Con
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sono imparati a parlare?» ¶ «E tu perché li segui
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politici? Io voglio saperlo». ¶ E poiché con gli anni
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una brava donna». ¶ «Lo è certamente». ¶ «Possiamo parlare?» Paola
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era tolta il grembiule e si era seduta, o
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studio. «Allora la casa è a posto?» ¶ «Sì, a
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passata per la testa. ¶ «È quella signora che è
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È quella signora che è venuta qui a colazione
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Io ho una famiglia e uno studio a Napoli
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sì con la testa. «È un problema?» ¶ «No, me
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Sei una madre meravigliosa e sei stata per me
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ce lo meritiamo. Tutti e due ci abbiamo provato
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di me. A me è capitato…» ¶ «Sì, certo. Lei
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ho scelto io». ¶ «C’è un uomo nella tua
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avuto due bambini stupendi e un lavoro così bello
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un lavoro così bello e importante… Ma non ho
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ora sarei una sbandata e il mio lavoro una
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stravaganza. Ti devo molto e ti ringrazio». ¶ «Smettila. Mi
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Vengo subito». ¶ «Che cosa è successo?» ¶ «Hanno tentato di
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primi della mia vita. E avevo te. Ha chiamato
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città, sino all’ospedale. E mi ricordo di te
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mi ricordo di te… È allora che ho capito
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quale ti stavi innamorando e hai avuto bisogno di
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No, certo. Comunque questa è anche la tua casa
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scuola, avvocato». ¶ «Ottima allieva». E la baciò sulla fronte
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Gilardi? L’ispettore Scalzi è di sopra, è già
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Scalzi è di sopra, è già arrivato». ¶ Scalzi gli
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che cosa sia successo e che cosa vuoi che
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al letto una sedia e stringeva la mano di
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che sembrava assopita. Immobile e tranquilla, respirava regolarmente. Sarebbe
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qui la prima volta. È stato il primo numero
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in disparte, nel corridoio, e si appoggiò con le
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erano esattamente le undici e quaranta, vede arrivare un
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bende… Entra nella stanza e chiude la porta. È
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e chiude la porta. È questo che lo ha
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si mette a correre e raggiunge la porta qui
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porta qui, le scale e il portone, prima che
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allarme generale avrebbe svegliato e spaventato l’intero ospedale
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spaventato l’intero ospedale e al campanello, di notte
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stanno arrivando due infermieri e un dottore di corsa
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Se invece voleva fotografarla e fare lo scoop con
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sull’attenti. ¶ «Cioè jeans e maglione blu?» ¶ «Così, signorsì
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maglione blu?» ¶ «Così, signorsì». ¶ «E non l’hai visto
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cosa verde in testa e una mascherina davanti alla
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né riconoscerlo». ¶ «No, signornò. È stato tutto troppo svelto
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tutto troppo svelto, m’è schizzato via». ¶ «Statura?» ¶ «Più
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parlare: vediamo tra me e il buon Dio chi
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Vieni, Laura. Non c’è più bisogno di noi
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Aziz. ¶ «Certo. Mentono tutti. E questo significa che sono
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Ora dobbiamo capire chi e perché. Non è una
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chi e perché. Non è una passeggiata, ma almeno
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ma almeno sappiamo che è qui che dobbiamo mettere
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barone con la figlia? E magari la Scotti quel
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la Scotti quel pomeriggio è andata davvero a dirle
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ingrassare? ¶ «Sì, grazie. C’è altro?» ¶ «No, non per
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finendo il trasloco, c’è il caos». ¶ ‘Ecco il
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con il padre che è stato colpito da tre
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mentono tutti, perché? Allora è legittimo il sospetto che
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sola in quella stanza. E che forse, dico forse
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tre colpi. Non le è stata trovata polvere da
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bene. Teniamoci in contatto». ¶ «È sempre un piacere». ¶ «Anche
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vita che aveva dimenticato e che era passata in
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chiamò Giacomo per ricordarglielo. «E vuoi che me ne
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sono… A mezzogiorno, sì». ¶ «E grazie del regalo, ma
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delle signore, tra sassi e melma. Cattivo odore di
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Cattivo odore di pesce e di sudore. ¶ Ma la
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secolo prima tra sassi e marmo, era stata addobbata
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casa per l’occasione, e papà Gilardi. Ricky con
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Gilardi. Ricky con Annalisa e il piccolo Ludovico. Elena
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il piccolo Ludovico. Elena e Luciano De Angelis. Laura
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De Angelis. Laura Licasi e Aziz Bernardini. Tutti i
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Federico con macchina fotografica e videocamera, e Lauretta Osnaghi
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macchina fotografica e videocamera, e Lauretta Osnaghi, sempre originale
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sempre originale nell’abito e nell’acconciatura. ¶ C’erano
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aveva inviato un regalo e aveva voluto che la
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lo sposo, Massimo Gilardi. ¶ E c’era il prete
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mandato di rinforzo Domenica e Giocondo. Brigida stava sempre
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dar suggerimenti, a chiedere e a porgere piatti e
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e a porgere piatti e teglie, a ripulire. «E
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e teglie, a ripulire. «E tu, te lo ricordi
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ci abitano loro, qui è grande…» Sorrideva compiaciuta che
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aveva perso, era lì. E per fargli capire che
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brava guagliona, brava davvero. E pure il ragazzo sembra
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toro. Era rimasto tale e quale, ora accanto a
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sguardo spaesato di chi è capitato in un mondo
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un mondo non suo e non sa come uscirne
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così bene. Auguri Serena, e auguri anche a te
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anche a te». Applausi e risate emozionate. ¶ Ai cori
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Ai cori Max Gilardi e Laura si alzarono. Anche
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si alzarono. Anche Ricky e Aziz. ¶ «Ve ne andate
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domenica, non di giovedì, e mi prenoto». ¶ Stavano ridendo
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dietro casa. Aveva protestato, e già da diversi anni
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prima Messa delle sei e mezzo del mattino. ¶ «Qui
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tutti, uno al giorno. E con quei rintocchi io
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campane a morto. Rideva. E con aria misteriosa e
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E con aria misteriosa e abbassando la voce, aggiungeva
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con lo sguardo basso e le mani sul tavolo
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da ragazza eccessivamente libera e autoritaria. ¶ «Le domande, prego
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ad annoiarsi. «Non c’è un interprete? Miss Scotti
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volta, alzò un sopracciglio e riaccavallò le gambe dalla
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opposta facendo molto rumore. «E allora cominciamo». ¶ «Signorina, lei
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passati in azienda prima e dopo di lui?» ¶ «Mi
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nostri componenti elettronici». ¶ «Quella è stata l’unica occasione
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grazie. Quindi lei non è mai stata in via
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qui a Milano, c’è una Mini blu scuro
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perché tra il giovedì e il venerdì, dieci e
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e il venerdì, dieci e undici agosto, la signorina
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più di una volta e avete parlato a lungo
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telefonici. ¶ «No, impossibile. Chi è? No, se non parla
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padre di origine italiana e un’azienda a Milano
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non capisca l’italiano e che non sappia rispondere
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non sappia rispondere. Comunque è dimostrato che avete parlato
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quando viveva a Milano. E da quell’epoca è
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E da quell’epoca è stata la compagna del
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era arrossita. ¶ «Sì, lei è stata riconosciuta». ¶ «Ma non
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stata riconosciuta». ¶ «Ma non è vero». ¶ L’avvocato Vicentini