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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema della filosofia in Kant, 1938

concordanze di «e»

nautoretestoannoconcordanza
1
1938
questo: per lui non è vero ciò che Hume
2
1938
solo sapere analitico; essa è anche sapere sintetico; non
3
1938
anche sapere sintetico; non è vero che nelle analisi
4
1938
era nel soggetto; non è vero che esse non
5
1938
dalla somma di 7 più 5, è qualche cosa di nuovo
6
1938
cosa di nuovo, ed è qualche cosa di reale
7
1938
Per Kant la matematica è sintetica perchè riguarda la
8
1938
investe la realtà; non è pura astrazione ideale (vedi
9
1938
ideale (vedi a pag. 48 e nota a pag. 30: concezione
10
1938
della conoscenza humiana). ¶ Come è possibile alla ragione umana
11
1938
tale conoscenza sintetica, reale e pur tuttavia apriori com
12
1938
pur tuttavia apriori com'è la matematica?... (vedi paragr
13
1938
vedi paragr. 8 a pag. 50), è la rappresentazione quale dipenderebbe
14
1938
dell'oggetto. Matematicizzare non è discorrere, è intuire, perchè
15
1938
Matematicizzare non è discorrere, è intuire, perchè gli enti
16
1938
oggettive. Il sapere matematico è determinazione apriori di tali
17
1938
sensibilmente. ¶ Il sapere-intuizione è il carattere delle matematiche
18
1938
tale. ¶ Il sapere intuitivo è proprio delle matematiche. ¶ Il
19
1938
matematiche. ¶ Il sapere discorsivo è proprio della filosofia. ¶ Queste
20
1938
dalla esperienza, nella apriorità. E perciò anche l'intuizione
21
1938
anche l'intuizione, che è fondamento ed oggetto del
22
1938
sarebbe conoscenza universale necessaria e quindi non sarebbe scienza
23
1938
si formano con esse e di esse i concetti
24
1938
di esse i concetti e si arriva a nuove
25
1938
una difficoltà, perchè intuizione è rappresentazione quale dipenderebbe immediatamente
26
1938
dalla presenza dell'oggetto e perciò intuire apriori non
27
1938
bisogna avere ben chiare e presenti due distinzioni che
28
1938
una riguardante la realtà; e cioè la distinzione dell
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1938
cosa in sè non è il suo fenomeno, e
30
1938
è il suo fenomeno, e perciò la presenza dell
31
1938
oggetto al soggetto intuente e cioè senziente non darà
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1938
dalla materia. La forma è lo stesso conoscere in
33
1938
conoscere in quanto tale. E quindi la forma del
34
1938
forma del conoscere intuitivo è lo stesso intuire: nè
35
1938
nè meno. Intuire, che è nello stesso tempo cogliere
36
1938
tempo cogliere il fenomeno e fenomenizzare. ¶ Io, in quanto
37
1938
Poste queste due distinzioni, è possibile ammettere una intuizione
38
1938
intuizione pura apriori («pura» e «apriori» sono la stessa
39
1938
pure per Kant non è tale. Se ci sono
40
1938
sono intuizioni, per empiriche e provenienti dal di fuori
41
1938
orbene questo nostro intuire è la forma kantiana apriori
42
1938
concetto kantiano di forma è l'approfondimento del concetto
43
1938
di facoltà. Approfondimento, perchè è tolta quella essenza quasi
44
1938
pur sempre avendola, non è che l'atto stesso
45
1938
essere quell'atto che è sempre, di qualunque sua
46
1938
determinazione si tratti. ¶ C'è però un problema di
47
1938
il conoscere non intellettivo è informe, cioè senza forma
48
1938
dualismo conoscitivo di sentire e intendere in Kant è
49
1938
corpo è pesante; non è necessario, secondo Kant, pensare
50
1938
cosa più di prima, e qualche cosa di realmente
51
1938
dei giudizi in analitici e sintetici non è qualche
52
1938
analitici e sintetici non è qualche cosa che abbia
53
1938
riguardo ai giudizi analitici e un grosso problema riguardo
54
1938
che sono analitici sempre e per tutti i pensanti
55
1938
giudizi ritenersi dei veri e propri concetti innati? E
56
1938
e propri concetti innati? E così: il concetto di
57
1938
concetto di corpo esteso è innato? In tal caso
58
1938
alla posizione di Platone. E se sono due cose
59
1938
corporeità ed estensione, come e perchè stanno insieme apriori
60
1938
perchè stanno insieme apriori? È il problema metafisico più
61
1938
quanto tali. Questa unificazione è schietta sintesi fatta dai
62
1938
presupporrebbe sempre un'analisi, e questa un nesso oggettivo
63
1938
detto, non intende porre e risolvere solo un problema
64
1938
atto mentale, alla esistenziale (e non puramente essenziale) realtà
65
1938
realtà della cosa che è oggetto di quel giudizio
66
1938
giudizio; cioè la conoscenza è sintetica quando intende la
67
1938
l'esperienza. ¶ Conoscere non è fantasticare, nè chiudersi in
68
1938
mondo di relazioni ideali; è sapere le cose come
69
1938
poi, per essere universale e necessario, deve essere sintetico
70
1938
nuova dell'apriori che è oggettivo (lez. IV) e
71
1938
è oggettivo (lez. IV) e ci si porrà in
72
1938
della conoscenza sintetica apriori. È però sempre il problema
73
1938
dice filosofia. La Critica è filosofia trascendentale, perchè, più
74
1938
al quale si rivolge, e fino a Kant si
75
1938
prima di dire se e quali sono le cose
76
1938
dover conoscere le cose e ci occupiamo invece del
77
1938
conoscere il conoscere: trascendentale è la conoscenza in quanto
78
1938
gradi della questione: ¶ 1) come è possibile la matematica pura
79
1938
la matematica pura; ¶ 2) come è possibile la fisica pura
80
1938
della natura); ¶ 3) perchè c'è nello spirito umano l
81
1938
metafisica che per Kant è innegabile, anche se fino
82
1938
luogo ad una vera e propria scienza; ¶ 4) come è
83
1938
e propria scienza; ¶ 4) come è possibile la metafisica come
84
1938
PROBLEMA ¶ VI ¶ LA MATEMATICA E L'INTUIZIONE PURA ¶ La
85
1938
scienza matematica (paragr. 6-10). Apriorità e sinteticità matematica. Difficoltà dell
86
1938
dell'intuizione pura apriori e le due distinzioni con
87
1938
La matematica pura, che è la scienza da tutti
88
1938
solo in tal caso è universale e necessaria), è
89
1938
tal caso è universale e necessaria), è anche tutta
90
1938
è universale e necessaria), è anche tutta, da parte
91
1938
che la matematica non è sintetica ma analitica, perchè
92
1938
sfere: relazioni tra idee e questioni di fatto; soltanto
93
1938
relazioni tra idee c'è necessità (fondata sul principio
94
1938
conoscenza reale non c'è alcuna necessità, cioè tale
95
1938
tale conoscenza reale non è raggiunta. Hume riconosce che
96
1938
relazioni tra idee. Essa è sapere analitico; si risolve
97
1938
certo cessato dopo Kant e dopo la sua Critica
98
1938
più che mai, non è vano il richiamo ai
99
1938
quell'«oceano senza sponda e senza fari», quale, prima
100
1938
due concetti di sintesi e di apriorità; 4) gradi di
101
1938
le dirà della matematica e della fisica, non della
102
1938
di un Essere supremo e di un mondo futuro
103
1938
Quel che importa notare è che, per ora, il
104
1938
egli vuol ricercare se e come sia scienza. Della
105
1938
umana in Kant non è mai nato il dubbio
106
1938
in quanto essa non è da tutti ammessa nello
107
1938
tra due alternative: dogmatismo e scetticismo. Il problema, che
108
1938
altro. ¶ Metodo per porre e risolvere questo problema (pag
109
1938
metodo da escludere (pag. 37) è quello che parte da
110
1938
esistente prima della critica, e quindi dogmatica. Kant, per
111
1938
ritiene alcuna come valida, e quindi niente ancora metafisica
112
1938
che queste fossero: obbiettare è dar valore di scienza
113
1938
da cui esse provengono, e che invece, per Kant
114
1938
metodo da seguire (pag. 37) è quello di partire dal
115
1938
Per fortuna (pag. 38) ci è data una certa conoscenza
116
1938
universale apriori (matematica pura e fisica pura): ci è
117
1938
e fisica pura): ci è data come scienza, perchè
118
1938
data come scienza, perchè è di comune consenso, è
119
1938
è di comune consenso, è unica per tutti essendo
120
1938
esperienza (per Kant c'è una fisica sottostante alla
121
1938
scienza quando la conoscenza è universale e necessaria (necessaria
122
1938
la conoscenza è universale e necessaria (necessaria, cioè che
123
1938
non vale). Tale universalità e necessità non può fondarsi
124
1938
l'umanità ha cominciato e finirà; oggi questo non
125
1938
non si intende: si è confuso umanità con assolutezza
126
1938
non fondarsi della universalità e necessità della conoscenza sulla
127
1938
conoscenza dalla esperienza. Questo è il carattere kantiano della
128
1938
conoscenza scientifica, della matematica e della fisica pura. Il
129
1938
pura. Il punto interrogativo è sul come della scienza
130
1938
come della scienza matematica e fisica e non sul
131
1938
scienza matematica e fisica e non sul se ci
132
1938
ma concetto della matematica e fisica come reali scienze
133
1938
della scienza in generale e poi vedere il «se
134
1938
già qualche conoscenza universale e necessaria, possiamo porre il
135
1938
il problema del come è possibile la scienza. ¶ Or
136
1938
Or porre tale problema è porre il problema del
137
1938
il problema del come è possibile la conoscenza sintetica
138
1938
con le conseguenti necessità e universalità: se la scienza
139
1938
scienza fosse solamente apriori, e cioè fondata non sulla
140
1938
oltrechè apriori, anche sintetica, e solo così essa spiega
141
1938
solo così essa spiega e fonda l'esperienza. Essendo
142
1938
i corpi sono estesi; è impossibile che io pensi
143
1938
corpo quindi non si è avvantaggiato con questo giudizio
144
1938
conoscenza (es. il corpo è pesante; non è necessario
145
1938
nuova che Kant scopre e svolge: la Critica. E
146
1938
e svolge: la Critica. E alla scoperta di questa
147
1938
alla scoperta di questa è decisiva la spinta che
148
1938
nuova nasce da Hume, e in che cosa essa
149
1938
tutta la sua skepsi, è soggetto ad un duplice
150
1938
connaturato al pensiero scientifico e filosofico: 1) la ragione è
151
1938
e filosofico: 1) la ragione è una facoltà dell'uomo
152
1938
facoltà dell'uomo conoscente; è qualcosa di intrinseco a
153
1938
proprio in quanto conoscente; è, diremmo noi oggi per
154
1938
nella natura delle cose e che è espressa specialmente
155
1938
delle cose e che è espressa specialmente nel principio
156
1938
fa assistere alla genesi e perciò alla essenza, tale
157
1938
essenza, tale necessità ci è somministrata, fatta presente dalla
158
1938
una facoltà del soggetto, è oggettiva, cioè coglie ed
159
1938
avere un valore oggettivo, e perciò, pensa Hume, deve
160
1938
essere un conoscente, Hume è, senza volerlo, d'accordo
161
1938
accordo coi dogmatici, anzi è più dogmatico di loro
162
1938
oggettività del nesso causale è indimostrabile, ed essa è
163
1938
è indimostrabile, ed essa è invece condizione necessaria della
164
1938
nella sua integrità» (pag. 12). E perciò Kant generalizza la
165
1938
di causa: questo «non è affatto l'unico con
166
1938
una cosa come tale è un altro nesso apriori
167
1938
un altro nesso apriori, e così il pensarla con
168
1938
di un principio posto e vissuto da una facoltà
169
1938
Indagine, questa, fondamentale, ampia e profonda quant'altra mai
170
1938
tentata; indagine, a istituire e svolgere la quale non
171
1938
per istituir tale indagine è necessario fondare una scienza
172
1938
scienza della ragione, prima e a condizione della stessa
173
1938
nuova della ragione pura è la Critica. Prima della
174
1938
era anche sviluppata, accanto e di fronte alla metafisica
175
1938
di fronte alla metafisica e alle scienze che ne
176
1938
scienze che ne nascono e la determinano, anche una
177
1938
questo discorrere razionale che è l'umano conoscere (la
178
1938
oggettivi, sui quali inconsapevolmente e metafisica e scienze determinate
179
1938
quali inconsapevolmente e metafisica e scienze determinate si fondavano
180
1938
in pieno la difficoltà, è, per Kant, il merito
181
1938
incontestabile di Hume. Critica è dunque questa scienza nuova
182
1938
scienza nuova che ricerca e studia come principi apriori
183
1938
ritenuti come soltanto oggettivi e non costitutivi perciò del
184
1938
grado di dirci se e come la metafisica sia
185
1938
sia possibile come scienza. E perciò la Critica è
186
1938
E perciò la Critica è, per Kant, filosofia trascendentale
187
1938
per Kant, filosofia trascendentale: è filosofia della filosofia, è
188
1938
è filosofia della filosofia, è il problema interno della
189
1938
metafisica parlano da maestri e sfacciatamente decidono» (pag. 18). I
190
1938
Critica, ma era ed è proprio quel carattere universale
191
1938
primo istituito il problema e costituita la scienza atta
192
1938
problemi di metafisica non è certo cessato dopo Kant
193
1938
sono insieme un sommario e una difesa della Critica
194
1938
era nulla di nuovo e che essa era schiettamente
195
1938
uso di scolari (pag. 5), e che non sono per
196
1938
filosofia». ¶ Kant quasi previene e combatte quell'equivoco, oggi
197
1938
cui si identifica filosofia e storia della filosofia. Che
198
1938
come grandi profondi pensieri, è vero; ma è pure
199
1938
pensieri, è vero; ma è pure vero che il
200
1938
del pensiero filosofico precedente, e cioè non è soltanto
201
1938
precedente, e cioè non è soltanto la ripresentazione di
202
1938
dalla concretezza (che non è soltanto storica) dell'uomo
203
1938
opera loro, perchè c'è una pregiudiziale, un problema
204
1938
pregiudiziale, un problema che è necessario risolvere prima di
205
1938
presenti, p. es., Cartesio e Locke, e chiedersi da
206
1938
es., Cartesio e Locke, e chiedersi da quale parte
207
1938
nè l'altra quindi è tale scienza. Questa non
208
1938
deve essere, conoscenza universale e necessaria. Kant, così argomentando
209
1938
continua contraddizione senza conclusione. È un pregiudizio, perchè è
210
1938
È un pregiudizio, perchè è vero che la filosofia
211
1938
stessi problemi, ma non è vero affatto che la
212
1938
continua contraddizione. Essa invece è un approfondimento sempre maggiore
213
1938
per vie differenti. Cartesio e Locke si contraddicono molto
214
1938
oggi non solo non è svanito ma è quasi
215
1938
non è svanito ma è quasi codificato nello storicismo
216
1938
ne sente i limiti e passa alla filosofia, portando
217
1938
la diversità dei soggetti e dei sistemi. Per lo
218
1938
che pare ma non è mutevolezza, Kant elogia l
219
1938
Kant, vedemmo, il possibile è l'essenza della realtà
220
1938
interno della filosofia, Kant è persuaso ancora di un
221
1938
di un'altra cosa, e cioè che la soluzione
222
1938
la filosofia. ¶ Perciò egli è sicuro che chi leggerà
223
1938
dovrà ammettere che così e solo così una completa
224
1938
elimina ogni errore precedente, è un po' propria di
225
1938
l'ignavia filosofica. ¶ Come è nata in Kant l
226
1938
di questo problema nuovo e pregiudiziale di fronte a
227
1938
tutti gli altri? Come è nata in lui la
228
1938
imis la metafisica? Qual è il motivo storico della
229
1938
Hume, egli soltanto, Kant, è stato «suscettibile esca» (pag
230
1938
necessità della sua identità. E così egli vede che
231
1938
che la causalità non è un risultato dell'esperienza
232
1938
accadimento, datoci dall'esperienza, è successione. Il nesso necessario
233
1938
nell'intimo dei fatti, è soltanto abito soggettivo mascherato
234
1938
da oggettività, la quale è impenetrabile. Da ciò lo
235
1938
oggettivo della causalità non è tale, esso è soltanto
236
1938
non è tale, esso è soltanto un abito soggettivo
237
1938
oggettiva necessità di ragione. E, siccome solo da ragione
238
1938
dei fatti; non c'è scienza dell'essere, non
239
1938
proprio come principio necessitante, e non deve così e
240
1938
e non deve così e solo così avere una
241
1938
cui prendere le conoscenze e che non bisognava che
242
1938
Su tal binario (rivelazione e tradizione razionale, Vangelo e
243
1938
e tradizione razionale, Vangelo e Metafisica) l'umanità pareva
244
1938
dopochè con la Patristica e con la Scolastica le
245
1938
siamo uomini anche noi, e che se poteva aver
246
1938
se poteva aver ricercata e ritrovata la verità Aristotele
247
1938
la conoscenza? ¶ Questa domanda è il merito di Cartesio
248
1938
il merito di Cartesio; e così il Cartesianesimo costituisce
249
1938
conoscitivo della filosofia moderna. È nota la risposta: per
250
1938
la risposta: per Cartesio e per Leibniz la conoscenza
251
1938
dalla ragione; la verità è intima all'umano pensiero
252
1938
umano pensiero. Per Bacone e per Locke la conoscenza
253
1938
Al problema dell'origine è sostituito il problema del
254
1938
conoscere come tale c'è: che ci sia un
255
1938
sia un conoscere matematico e fisico, è un fatto
256
1938
conoscere matematico e fisico, è un fatto. Per vedere
257
1938
fatto. Per vedere se e quale valore abbia il
258
1938
possibilità del conoscere. Come è dunque possibile il conoscere
259
1938
soluzione di esso condiziona e il problema dell'origine
260
1938
il problema dell'origine e il problema del valore
261
1938
della esistenza del conoscere e la ricerca della possibilità
262
1938
Kant la vera conoscenza è scienza, e la scienza
263
1938
vera conoscenza è scienza, e la scienza è conoscenza
264
1938
scienza, e la scienza è conoscenza universale (ciò in
265
1938
in cui tutti conveniamo) e necessaria (ciò in cui
266
1938
Tali sono la matematica e la fisica pura; esse
267
1938
quanto sono conoscenze universali e necessarie. Esiste invece, almeno
268
1938
che vuol essere necessaria e universale come le precedenti
269
1938
universale come le precedenti e più di esse, che
270
1938
ed assoluta: la metafisica. E la troviamo invece tale
271
1938
non ha quella universalità e necessità, che dovrebbe avere
272
1938
come scienze (la matematica e la fisica pura). Da
273
1938
noi possiamo sapere come è possibile la conoscenza che
274
1938
se questa metafisica c'è o non c'è
275
1938
è o non c'è come scienza: ciò ci
276
1938
già assodato tale (matematica e fisica). Possibilità, ricordiamo, per
277
1938
ricordiamo, per Kant non è che l'essenza stessa
278
1938
lo ammettiamo come reale e ne presupponiamo l'essenza
279
1938
una qualche scienza c'è senza dubbio – e – si
280
1938
c'è senza dubbio – e – si dubita che una
281
1938
il criticismo kantiano non è solo il problema generico
282
1938
più importante approfondimento, ma è anche la prima esplicita
283
1938
a differenza del matematico e del fisico).2 ¶ L'impostazione
284
1938
del fisico).2 ¶ L'impostazione e la soluzione di tal
285
1938
problema interno della filosofia è quello che noi studieremo
286
1938
filosofia per Kant non è soltanto uno dei problemi
287
1938
uno dei problemi filosofici: è un problema la cui
288
1938
problema la cui soluzione è pregiudiziale di fronte a
289
1938
cui questa si concreta; è universale nel tempo. Ogni
290
1938
per ogni tempo. ¶ Filosofia è sapere universale sotto ogni
291
1938
universale sotto ogni rispetto: è universale anche dal punto
292
1938
di essi non c'è neppure il pensare e
293
1938
è neppure il pensare e perciò non c'è
294
1938
e perciò non c'è nessun pensante; b) da
295
1938
loro soluzione non c'è il pensiero di nessuna
296
1938
pensiero di nessuna cosa, e perciò non c'è
297
1938
e perciò non c'è nulla. (Già Aristotele aveva
298
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universalità nel tempo, oggettiva e soggettiva, dobbiamo vedere come
299
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tale universalità nei filosofi, e in questi soli, i
300
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i non filosofi diventano (e sono stati detti) coscienza
301
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togliete la sua incomprensibilità e non rimarrà più nulla
302
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sanno risolvere tale difficoltà. È quel che oggi avviene
303
1938
dei sopraccennati indirizzi: ed è, in definitiva, da una
304
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fare, il vivere conta e non il pensare. ¶ Dal
305
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enciclopedismo: se la filosofia è universale, il filosofo bisogna
306
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bisogna che sappia tutto. E sfido a trovar persone
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sobbarcarsi a questo peso. E quand'anche se ne
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tali persone sarebbero archivi e non persone vive che
309
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rinunzia a sapere tutto e si dice che l
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dice che l'importante è sapere il sistema di
311
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cioè la scienza vera è la scienza della scienza
312
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allora di essere vuota e proclama che il concreto
313
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il vero sapere non è quello speculativo, ma ciò
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nella sua vuotezza non è nulla; non v'è
315
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è nulla; non v'è che la concreta attività
316
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vivere umano che non è filosofia. I filosofi, se
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vani acchiappanuvole. ¶ L'uno e l'altro estremo, dunque
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spirito) ha lasciata inesplicabile e inesplicata la difficoltà dal
319
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punto di vista soggettivo, e l'altra (l'attualismo
320
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accettare tale negazione? Essa è stata fatta esplicitamente in
321
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sede filosofica in Italia è la febbre che denunzia
322
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politica soffriva, il parlamentarismo (e cioè in fondo soggettivismo
323
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a se stesso. Così è accaduto per la filosofia
324
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questa negazione della filosofia è il sintomo febbrile del
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suo male. Il guaio è nello scambiare questa febbre
326
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mostrare che fu febbre e scoprire il male di
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il male di cui è sintomo. ¶ Ma non per
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coscienza critica, a salvare e confermare la filosofia, ma
329
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dal suo problema oggettivo, e cioè dal problema che
330
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dalla filosofia con Kant e Rosmini, è possibile risolvere
331
1938
con Kant e Rosmini, è possibile risolvere la difficoltà
332
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difficoltà dell'universalismo filosofico e sfuggire così all'annullamento
333
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può esaminare la possibilità, e il dubbio circa l
334
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della filosofia stessa. ¶ Kant è lo scopritore del problema
335
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ma non ha valore; è la fede che ha
336
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conoscenza. ¶ Prima dell'Umanesimo e del Rinascimento l'umanità
337
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cominciato a fine Marzo 1936) e altre ragioni mi persuasero
338
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finora dalla mia cattedra; e perciò mi proposi di
339
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precedenti studi al riguardo e seguendo la posizione che
340
1938
era allora diligente scolara, e raccolse, in ampio sommario
341
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profitto che ella diceva e mostrò di aver tratto
342
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chiese di pubblicarle tali e quali, perchè, pensava, sarebbero
343
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miei studi su Kant e sul problema accennato. «I
344
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diceva, sono molto difficili, e la vostra parola invece
345
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la vostra parola invece è comprensibilissima». Acconsentii, e acconsentii
346
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invece è comprensibilissima». Acconsentii, e acconsentii anche a lasciarle
347
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spesso accentuante punti salienti e smorzante invece il passaggio
348
1938
forse qualcosa avrei aggiunto e il lavoretto forse avrei
349
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spontaneità, di lezione vissuta e quasi improvvisata dalla cattedra
350
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ho riviste le lezioni, e delle idee esposte accetto
351
1938
avendo presenti i Prolegomeni. E così reciprocamente il mio
352
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ad essi (Bari, Laterza, 1925) è bene sia accompagnato, ad
353
1938
filosofia come sua difficoltà e ragione immanente per dubitare
354
1938
presentò a Kant: c'è davvero, come sapere valido
355
1938
sapere valido, la filosofia? È questo un dubbio che
356
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risolto, rinasce ancora, tanto è legittimo. Dal dubbio si
357
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legittimo. Dal dubbio si è passati, oggi, alla negazione
358
1938
Gentile. ¶ a) Il Croce è arrivato alla esplicita confessione
359
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dimostrare che non c'è un problema che sia
360
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sia proprio della filosofia, e alla cui soluzione si
361
1938
nascono dalle contingenze storiche e queste soltanto nella loro
362
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sia stata già trovata, e sia stata trovata finalmente
363
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B. Croce: la filosofia è la filosofia dello spirito
364
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più, perchè con questa è stata già trovata, una
365
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Per il Gentile filosofare è vivere spiritualmente, è l
366
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filosofare è vivere spiritualmente, è l'attività vera e
367
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è l'attività vera e propria dello spirito, attività
368
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attività etica, disciplina civile e morale. Se si vuole
369
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la quale non c'è nulla. E quindi tutta
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non c'è nulla. E quindi tutta l'attività
371
1938
tutta l'attività spirituale è filosofia; cioè non v
372
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unica differenza tra a) e b) è che in
373
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tra a) e b) è che in a) è
374
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è che in a) è il filosofo stesso (Croce
375
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suo filosofare; in b) è invece qualche scolaro che
376
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riconosciuta questa legittima conseguenza. E questi sono i due
377
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del chi debba filosofare e del che cosa sia
378
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cosa sia filosofia: questa è ancora posizione pre-kantiana
379
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merito grande di Kant è di aver portato il
380
1938
ragioni tal dubbio non è raro che si converta
381
1938
Premettiamo che per noi è falso concetto della filosofia
382
1938
va, se vero filosofare è, nel profondo di questo
383
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della spiritualità umana: ne è cioè la spiritualità immanente
384
1938
spiritualità immanente alla storia e superante le epoche in
385
1938
l'oggettività come universalità e necessità, e proseguiamo nell
386
1938
come universalità e necessità, e proseguiamo nell'esame del
387
1938
essa. ¶ «Perciò validità oggettiva e validità necessaria ed universale
388
1938
nella necessità ed universalità e «sebbene non conosciamo l
389
1938
giudizio come universalmente valido e perciò necessario, vi sottintendiamo
390
1938
riconosciamo dal valore universale e necessario del nesso delle
391
1938
rappresentazioni, che da esso (e cioè dall'Obiekt = in
392
1938
date alla nostra sensitività, è, mediante un concetto intellettivo
393
1938
rapporto l'oggetto (Gegenstand) e il giudizio è oggettivo
394
1938
Gegenstand) e il giudizio è oggettivo» (pag. 84). ¶ Ricordiamo: la
395
1938
Ricordiamo: la nostra sensitività è forma del conoscere, la
396
1938
del conoscere non c'è Obiekt (che non c
397
1938
Obiekt (che non c'è, secondo Kant, in nessun
398
1938
fenomeno intuito, non c'è Gegenstand perchè non c
399
1938
Gegenstand perchè non c'è ancora il concetto intellettivo
400
1938
universale. ¶ Differenza fra Obiekt e Gegenstand: Obiekt è il
401
1938
Obiekt e Gegenstand: Obiekt è il puro oggetto che
402
1938
nell'Obiekt, no, esso è un quid reale, che
403
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proprio per essere reale, è lo scolastico esse in
404
1938
del fenomeno all'Obiekt è trasformare il fenomeno intuito
405
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in Gegenstand. Perciò questo è qualche cosa che sta
406
1938
noi conoscenti; il Gegenstand è il fenomeno dell'Obiekt
407
1938
Obiekt, ma riconosciuto universale e necessario per questo suo
408
1938
ma di coscienza. Obiekt è ciò che ci sta
409
1938
fuori, cioè che non è coscienza, proprio per poter
410
1938
per poter essere Obiekt (è la cosa in sè
411
1938
in sè realistica). Gegenstand è l'Obiekt come può
412
1938
nullità della coscienza stessa. E vi trovo infatti, nel
413
1938
concetto intellettivo, quella universalità e necessità che mi fa
414
1938
come coscienza soggettiva, c'è un Gegenstand (corrispettivo dell
415
1938
le due caratteristiche: universalità e necessità. Occorre ora un
416
1938
Nel concetto poi c'è già il giudizio, cioè
417
1938
coscienza in due aspetti e trovare la propria unità
418
1938
nel giudizio: il bene è il fine supremo del
419
1938
alla coscienza di bene e di fine che per
420
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formuliamo il giudizio. Non è dunque possibile pensare un
421
1938
quanto facoltà del concepire è la stessa facoltà del
422
1938
stessa facoltà del giudicare. E perciò Kant dice: (pag
423
1938
come facoltà dei concetti e se nello stesso tempo
424
1938
solo all'intelletto che è facoltà giudicativa. «Or questo
425
1938
confronto le percezioni soltanto e le collego in una
426
1938
sono le rappresentazioni; questo è il campo della esperienza
427
1938
erronea: se il conoscere è soltanto rappresentare, il conoscere
428
1938
compito conoscitivo, il conoscere è un assurdo; saremmo sempre
429
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assoluto potere di rappresentare e soltanto di rappresentare. Svanirebbe
430
1938
assente, il rappresentato (realtà) e svanirebbe così anche il
431
1938
coscienza). Il conoscere non è dunque soltanto rappresentare; questo
432
1938
dunque soltanto rappresentare; questo è concetto realistico e porta
433
1938
un giudizio di percezione; è un giudizio che non
434
1938
intuizione, in quanto tale, è mia e mia soltanto
435
1938
quanto tale, è mia e mia soltanto; l'oggetto
436
1938
stato soggettivo, in cui è chiuso in se stesso
437
1938
oggetto, che pur non è dato se non nella
438
1938
sempre (necessità) per me e per tutti (universalità). (Es
439
1938
tutti (universalità). (Es., c'è una cattedra: fin che
440
1938
ci accorgiamo che c'è un oggetto? dall'imprescindibile
441
1938
arbitrario consentimento di tutti e sempre. Consentimento non arbitrario
442
1938
un oggetto come tale è la validità necessaria ed
443
1938
esistente - intuìto da me e da ciascuno degli altri
444
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nella soggettiva intuizione mia: è anch'esso un esistente
445
1938
che ne ho io e ne ha ciascuno di
446
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di noi, siccome io e ciascuno siamo ciascuno un
447
1938
in ciascuno di noi e non ci sarebbe il
448
1938
ci sarebbe il tavolo (e non ci saremmo, aggiungo
449
1938
di noi). In tanto è possibile questo non arbitrario
450
1938
universale in quanto c'è un esistente. Ma in
451
1938
quanto tal universale giudizio è l'esistente stesso, quell
452
1938
esistente stesso, quell'esistente è elevato ad oggetto: non
453
1938
elevato ad oggetto: non è più soltanto un esistente
454
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soltanto un esistente fenomenico, è un oggetto, è un
455
1938
fenomenico, è un oggetto, è un quid universale e
456
1938
è un quid universale e necessario, non è più
457
1938
universale e necessario, non è più un singolare esistente
458
1938
singolare esistente. L'oggetto è l'universale e necessario
459
1938
oggetto è l'universale e necessario; e così reciprocamente
460
1938
l'universale e necessario; e così reciprocamente l'universale
461
1938
così reciprocamente l'universale e necessario è oggetto. ¶ Questa
462
1938
l'universale e necessario è oggetto. ¶ Questa è una
463
1938
necessario è oggetto. ¶ Questa è una e forse la
464
1938
oggetto. ¶ Questa è una e forse la scoperta fondamentale
465
1938
scoperta di Kant, non è, come si è ripetuto
466
1938
non è, come si è ripetuto, che l'oggetto
467
1938
nè pensato. L'oggetto è l'universale e necessario
468
1938
oggetto è l'universale e necessario. Ci sono tanti
469
1938
vera scoperta di Kant e non l'inconoscibilità della
470
1938
ha il suo significato e valore. Senza questa scoperta
471
1938
in sè si risolverebbe (e storicamente purtroppo così è
472
1938
e storicamente purtroppo così è stata intesa) in una
473
1938
una pura negazione che è lontanissima dal pensiero kantiano
474
1938
lontanissima dal pensiero kantiano, e che è in se
475
1938
pensiero kantiano, e che è in se stessa un
476
1938
vero Kant l'oggetto è questo universale e necessario
477
1938
oggetto è questo universale e necessario; e la cosa
478
1938
questo universale e necessario; e la cosa in sè
479
1938
sè come noumeno non è che l'oggetto inteso
480
1938
di questo non qui e non ora. Basta avervi
481
1938
problema della fisica pura, è soltanto esperienza possibile. Con
482
1938
coerenza tra l'apriorità e la sperimentabilità della fisica
483
1938
oggetto della fisica pura è natura di esperienza possibile
484
1938
esperienza possibile, il problema è questo: come le condizioni
485
1938
natura. Vediamo dunque se e come è possibile l
486
1938
dunque se e come è possibile l'apriorità della
487
1938
problema puro della natura è il problema puro della
488
1938
della esperienza in generale. ¶ È la grande affermazione rivoluzionaria
489
1938
problema della fisica pura è risolvere quello che abbiamo
490
1938
prima; concetto dell'oggettività e sua esigenza della universalità
491
1938
dell'oggetto (paragr. 18): Obiekt e Gegenstand (paragr. 19). ¶ Il concetto
492
1938
Il concetto dell'oggettività è il più fondamentale della
493
1938
fondamentale della filosofia kantiana e costituisce forse la più
494
1938
una nuova luce. Kant è la costrizione di Hume
495
1938
ad essere se stesso e così, in genere, in
496
1938
il progresso di questo è ottenuto proprio dalla ricerca
497
1938
Il problema dell'oggettività è trattato nei paragrafi dal
498
1938
il concetto di giudizio e distingue i giudizi di
499
1938
esperienza. Tra giudizi empirici e d'esperienza non c
500
1938
d'esperienza non c'è una inversione logica simpliciter