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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «ed»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
vecchio tentennò il capo ed ella si piegò su
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1910
un odor di piuma ed avevan nei loro riflessi
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1910
spensieratamente il dolore altrui, ed aveva in sè, in
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1910
parole piene di delirio, ed ella, nel baciarlo, gli
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1910
di così fatti amori. ¶ Ed il fenomeno era nato
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1910
sul pedale della sirena, ed ella ne abusava, divertendosi
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1910
sì, chinando il capo. ¶ Ed ora, per tutto all
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1910
là brillavano, come lampi, ed i villani, arrampicati su
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1910
te la tua domestica ed in fondo al giardino
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1910
disparato amore. La lontananza ed il tempo, che sono
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1910
costretta la sua carne ed il suo spirito alla
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1910
febbre che lo trasfigurava, ed il suo mondo interiore
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1910
amore; il suo cervello ed i suoi nervi eran
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1910
del sui latente vizio. Ed ecco ella diveniva più
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1910
continuare a starne lontano. ¶ Ed anche aveva inutilmente lottato
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1910
la sua piccola tresca. Ed ora, quell’uomo, egli
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1910
giorno l’aveva oppressa ed incendiata, lentamente si andava
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1910
delle sue temerarie conquiste. Ed era contento che già
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1910
suoi piccoli occhi attoniti, ed una commozione visibile tremava
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1910
tranquilla, non si scompose. ¶ — Ed ora, — disse, — vattene di
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1910
Chinò la testa silenziosamente, ed usci. ¶ La strada formicolava
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1910
impadroniva del ¶ suo spirito, ed egli entrava nella tragedia
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1910
la sua dura conquista. Ed aveva neglette in quell
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1910
lui un uomo rispettato ed onesto, forse un uomo
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1910
le tue braccia…Vero? Ed io t’uccido!». In
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1910
d’una vita confusa ed ilare; il fragore delle
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1910
Bains od a Trouville, ed infine ci siamo noi
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1910
che un uomo cattivo! » ¶ Ed allora si ricordò di
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1910
il quale trovar rifugio. ¶ Ed allora solamente si ricordò
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1910
del suo mondo interiore, ed inerte come un automa
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1910
abitudini ci sembri nuova, ed un luogo per il
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1910
che già furono belle ed accennano a finire. Ma
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1910
unica, una sola poesia. Ed è allora che nel
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1910
una suora di carità. ¶ Ed è forse l’estrema
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1910
memoria — il più voluttuoso ed il più triste: quando
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1910
colore dell’anima nostra. Ed allora si parla solo
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1910
loro storia d’amore. Ed in quell’ora in
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1910
paura, fra una carezza ed un bacio. ¶ — Veramente?... — balbettò
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1910
sì, mio povero amico. Ed è forse troppo tardi
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1910
dal suo medesimo respiro. ¶ Ed era lei che mi
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1910
piangeva, mi si offriva, ed io non potevo saziare
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1910
Mio padre qualche volta... Ed ancor più la mia
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1910
le sue spalle nude. Ed anche una certa notte
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1910
nel medesimo letto, insieme, ed ella mi carezzava con
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1910
di concedere a lei ed a me questa felicità
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1910
Lazzara l’aveva ridestata; ed ora stavano entrambe a
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1910
d’occhio, pareva sopraffatto ed esausto per la fatica
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1910
sei stata? ¶ — Nei campi. ¶ Ed aveva su la gonna
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1910
fanale rosso a poppa ed uno bianco a prua
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1910
perchè hai vent’anni ed un cuore spensierato. Ma
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1910
come una cosa viva. Ed egli la vide sedersi
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1910
la finissima calza nera, ed il piccolo piede uscirne
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1910
nella poltrona a sdraio, ed or l’aspettava, guardando
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1910
il corridoio s’aperse, ed ella entrò. Era in
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1910
rapidamente aperse la finestra ed uscì sul terrazzo. ¶ Roteavano
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1910
la sollevò nelle braccia, ed il suo peso non
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1910
come un capestro soffocante. Ed in quel torbido, così
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1910
medesimo, poiché fra lui ed il suo amore c
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1910
d’un grande peccato ed è molte volte più
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1910
pensato a sè stesso ed a lei, a lei
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1910
bambina di vent’anni, ed a vent’anni l
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1910
intimo del nostro cuore. Ed il rimorso, vedi, è
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1910
solo, veramente l’unico. Ed ella ne sarebbe certo
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1910
un uomo già maturo, ed anzi, un uomo rimasto
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1910
aveva cominciato ad amarla, ed ormai viveva come sotto
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1910
nostro padre ci malediva. Ed ora il suo fantasma
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1910
grembo d’amante voluttuoso ed ancor suggellato, ella provava
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1910
nel sangue la prima ed oscura inquietudine dell’amore
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1910
Arrigo l’aveva ricondotta, ed era subito ripartito per
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1910
lo avrebbe riveduto mai. Ed in tutto il suo
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1910
fino alla sua casa ed immutabilmente la trovò chiusa
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1910
de’ suoi frivoli sogni. ¶ Ed ecco, era di nuovo
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1910
disperazione di quel mattino. Ed ora considerò anche il
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1910
vita sarebbe ormai diversa, ed eccola invece di nuovo
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1910
che i tigli fiorivano ed i lunghi rami dei
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1910
lontani dalla gente curiosa, ed egli prometteva, giurava, di
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1910
Rafa con un gesto ed un accento pieni di
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1910
un conoscitore di donne ed aveva, nel desiderarle, una
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1910
non disperava di lei. ¶ Ed ecco, l’aveva nella
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1910
apriresti il cancello. ¶ — Ah... Ed è questo il sogni
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1910
Rafa era quasi bello, ed ella lo guardo. ¶ — Via
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1910
Saletta, di soprannome Saponetta, ed alcuni altri giocavano al
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1910
l’opinione dell’emulo, ed anche per non cader
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1910
un pantalone color « kaki » ed un altro di color
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1910
altro con somma cortesia ed anzi con quel rispetto
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1910
San Pellegrino quell’anno, ed il tenente Frangi, naturalmente
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1910
in villa sul lago, ed avi-va invitato lui
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1910
anche non esser vero, ed in ogni modo queste
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1910
di sè. I genitori ed il fratello Paolo finivano
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1910
arrivavano per lei pacchi ed involti col nome dei
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1910
ma nel cuore timido ed angosciato non trovava la
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1910
era una brava moglie ed anche una buona donna
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1910
sua missione d’educatrice, ed ogni tanto, fra i
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1910
sua propria giovinezza, scapata ed avventurosa, ov’erano dopo
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1910
come se avesse corso ed un po’ scapigliata ¶ Nessuno
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1910
rimise davanti allo specchio ed incominciò a togliersi il
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1910
cacciando tra la folla, ed a gran stento trovaron
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1910
di spettatori; gli steccati ed i cancelli parvero piegare
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1910
partenza usciron nella pista, ed a galoppo la risalirono
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1910
Un’altra campana squillò, ed i cavalli entraron in
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1910
scontroso, un po’ aspro. Ed ella, sebbene maravigliata, non
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1910
infiltrati nel suo cervello, ed anzi le pareva contenessero
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1910
timida gelosia di fanciulla, ed anzi voleva tacere, finché
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1910
avrebbe favorito quel disegno, ed ogni giorno più smarriva
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1910
con una voce dolorosa ed umiliata. ¶ — Ma cosa volete
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1910
tutto, una vera signorina, ed ormai lo sapete... Dunque
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1910
interesso più di nulla. ¶ Ed ella si era fatta
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1910
automobile sostò nella piazza, ed uno sciame di monelli
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1910
sua corona d’argento. ¶ — Ed ora che fai? — domandò
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1910
peccatore la voleva baciare, ed ogni momento le toccava
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1910
vita con una pazienza ed una volontà instancabili, essere
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1910
stato il servo astuto ed insegnoso della propria ambizione
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1910
uscito da una bottega, ed aveva incominciato a salire
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1910
gentilizio, cui la ricchezza ed il lusso erano retaggio
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1910
lei non seppe disciogliersi, ed il terrore della rinunzia
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1910
e di oblìo. Mesi ed anni non sarebbero bastati
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1910
alcuna domanda. — Va bene. ¶ Ed entrò nella camera per
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1910
le sfuggì di mano, ed elle non si chinò
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1910
per goderne ancora più... Ed ella, che ignorava il
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1910
in sè stessi, maltrattati ed insensibili come i loro
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1910
d’ambiguo, d’insolito; ed era mutata proprio da
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1910
d’ogni suo desiderio, ed oscuramente lasciava sentire quest
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1910
dalle mediocri loro abitudini. ¶ Ed il primogenito, che una
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1910
il soprabito che senza, ed è il momento migliore
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1910
per i suoi cappellini ed i suoi mantelli, visto
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1910
imparare tutto questo? Anni ed anni di studio! Poi
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1910
ragazza di vent’anni ed un giovine come lui
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1910
due uomini: l’ultimo ed il primo. ¶ Ora che
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1910
i suoi violenti baci. ¶ Ed ora si contentava di
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1910
giorni interi senza vederlo, ed allora le sue notti
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1910
una poltrona, al buio, ed aspettava. Era paziente; si
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1910
scender un una carca ed allontanarsi dalla riva. ¶ Egli
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1910
indulgente alla sua colpa, ed in verità un più
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1910
profumata, e parlava, parlava, ed ogni piccola cosa la
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1910
fratello, saltando nella barca ed aggrappandoci a lui per
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1910
furono discosti dalla riva, ed ella, cantando, reggeva il
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1910
poco scivolata in su, ed egli vedeva le sue
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1910
come dopo una fatica. Ed egli più non rivide
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1910
un favo di miele. Ed ella passava le dita
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1910
un tavolino sul terrazzo ed avevano comandato copiose vivande
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1910
da un malessere intimo, ed ella, senza dubitare che
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1910
e ridere nelle cene, ed avere nella sua casa
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1910
vita che le piaceva ed a cui la chiamava
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1910
braccio sotto il braccio, ed insieme s’inoltraron per
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1910
Nei giorni lieti, baldanzoso ed oblioso, egli se ne
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1910
seccatissimo, uscì dal palco ed apparve in due o
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1910
nuovo al loro palco ed ebbe l’audacia di
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1910
spettacolo stava per finire ed ebbe la tentazione di
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1910
raso, con il cappuccio ed il fiocco, gettatole sopra
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1910
pizzo e di lino, ed il pensiero insomma eh
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1910
in una caccia economica ed accanita, i donnaioli della
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1910
ch’era poi scomparso, ed ora tornava, trasfigurato, dopo
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1910
a tastoni, nel buio. Ed entrambi amarono quel buio
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1910
un po’ troppo Sciampagna, ed or le ronzava dentro
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1910
turgida, calda, che ansava, ed il collo, il petto
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1910
mormorò. ¶ — Che vuoi? ¶ — Dimmi... ¶ Ed invece nulla disse; intrecciò
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1910
sovvenne il terzo giorno, ed ecco v’erano tre
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1910
mai del tutto sincera. ¶ Ed entrambi rimasero per qualche
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1910
mazza, un complicatissimo arabesco, ed ora leggeva il giornale
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1910
le prese un braccio ed ella non cercò di
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1910
si può anche riparlarne. Ed io preferisco le situazioni
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1910
una specie d’indipendenza, ed avrei fatto anche di
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1910
Voglio amare, anzi tutto, ed essere amata, sopra tutto
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1910
più adorne di pizzi, ed in particolar modo, prima
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1910
verginità. ¶ Quando giunse Arrigo, ed appena intese il rumore
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1910
focolare, con altri affetti; ed ora manifestamente si allontanava
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1910
da vicino la giovinezza ed è come l’ultimo
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1910
laborioso, il più fragile ed il più bello. ¶ Se
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1910
madre disse ad Arrigo. Ed il silenzio tornò nella
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1910
di quei riassunti schematici ed incisivi che valgon meglio
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1910
una mano del fratello ed intrecciava le dita nervosamente
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1910
braccio sotto il braccio ed il respiro nel viso
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1910
prodigandogli quasi una lenta ed affaticante carezza. Ch’ella
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1910
dolce; voleva non guardarla, ed i suoi occhi, senza
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1910
donne, ad altri amori, ed ella furtivamente gli si
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1910
la pronda, tutto ispido, ed abbaiò. ¶ — Guarda, — disse Loretta
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1910
i loro pavidi sensi; — ed ecco si trovavano in
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1910
respiro della sua bocca. ¶ Ed ella gli sorrise dal
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1910
occhi: non aveva pudore. ¶ — Ed allora perchè?... — fece con
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1910
ebbe un gesto vago, ed un sorriso. ¶ — Non importa
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1910
con un passo dinoccolato ed uno sconcio dimenio dell
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1910
era il più sperduto ed il più ebbro, perchè
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1910
dire a sé stesso, ed a lei, la parola
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1910
intorno al suo collo, ed il seno ancora non
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1910
naturalmente la sua nudità… ¶ Ed egli pensò di spegnere
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1910
perduti nel fieno maggengo, ed uno, fra tutti più
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1910
sapevano per qual verso, ed ormai nessuno più vi
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1910
lasciato il suo barone ed è scappata con un
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1910
binoccolo, con il programma ed una a matita nella
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1910
due ringhiere della scalinata, ed impediva il passaggio. ¶ — Ho
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1910
potendo farne e meno. ¶ — Ed ora che giuochi? Dammi
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1910
la punta dell’ombrellino ed ascoltava i discorsi dei
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1910
tormentata quand’era sua, ed insieme il dubbio di
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1910
simultaneo li rimescolava entrambi ed evitavano di guardarsi come
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1910
non era punto così, ed il buon barone Silvestro
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1910
un’irritazione mal dissimulata ed i suoi gesti perdevano
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1910
ormai al nostro Circolo, ed anche la fortuna d
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1910
Arrigo avesse risposto bene, ed egli riscosse in ogni
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1910
erano tre patrizi autentici ed un uomo esperto di
200
1910
tenerezza un po’ maniaca ed eccessiva che si ha
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1910
intanto agognava di possederla, ed aveva pure supposto che
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1910
fra quelle che studiano ed irritano lungamente la pazienza
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1910
s’interrompeva di sùbito, ed una bocca bruciante le
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1910
avrebbe interrotto quell’incanto, ed ella non voleva. Viziata
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1910
vicina. ¶ — Sì, per ridere... ed anche per farvi ridere
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1910
le cifre in oro — ed il Riotti tastava la
207
1910
era di molto invecchiato, ed a forza di montar
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1910
aveva già un figlio ed era incinta d’un
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1910
si guardò con sorpresa, ed avvenne un piccolo trambusto
210
1910
quattro volte il piatto, ed egli mangiò, mangiò con
211
1910
incerto fra l’affetto ed il benessere, fra la
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1910
sentirsi il ventre pieno ed il piacere di potersi
213
1910
i denti uno stecco, ed eruttare, se gli piacesse
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1910
Arrigo salutò la famiglia ed Anna Laura gli passò
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1910
si appese al braccio ed entrarono insieme nella bottega
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1910
Quante camere hai? ¶ — Sei, ed una camera per il
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1910
aveva teso all’indietro. Ed entrambi indugiarono in quella
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1910
parole una squisita ironia, ed i suoi occhi lo
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1910
fossi tu. ¶ Risero entrambi ed ella esclamò: — Quel povero
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1910
Lora se ne compiacque ed osservò: ¶ — Mi sta bene
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1910
guarnizione di rose rosa ed un nodo ampio di
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1910
hanno guardata in faccia ed hanno compreso bene che
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1910
a vendere la cannella ed i pani di zucchero
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1910
sei stato quasi mai, ed ero bambina quando c
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1910
mise a riderne forte ed esclamò: ¶ — Di’, Rigo... sei
226
1910
operosa, lei, che ingrassava ed insordiva ogni giorno, pur
227
1910
Aver educata una figlia ed averla ornata come la
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1910
l’Eugenia con Arrigo, ed anche certo di far
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1910
capelli rasi a macchina ed ignorante come un bue
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1910
giunti a casa, frettolosi ed un po’ storditi quella
231
1910
di quel colore viola ed oro ch’ell’amava
232
1910
nella camera da letto ed Arrigo ebbe accesa la
233
1910
Dunque ceneremo, — egli disse. ¶ Ed ascoltava il romore di
234
1910
leggiadra balza in basso ed un nastrino che vi
235
1910
seduta davanti alla specchiera, ed ora si pettinava. ¶ Poi
236
1910
seduta davanti alla specchiera, ed ora si pettinava. ¶ Le
237
1910
a mezzo il petto ed a mezzo la schiena
238
1910
al braccio di lui, ed uscirono. ¶ Il mese di
239
1910
spettacolo era cominciato appena ed entrarono a teatro semibuio
240
1910
passione della sua vita. ¶ Ed ora non lo amava
241
1910
scribacchiavano articoli frettolosi; medici ed avvocati venivano in cerca
242
1910
giornata. ¶ Un buon sopraccuoco ed un’ottima cantina avevan
243
1910
Vicino a lui, bella ed altera come una sovrana
244
1910
e cantori; colà drammaturghi ed istrioni; drammaturghi sopra tutto
245
1910
disordine, altri commediografi ancora ed altri commediai, poeti e
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1910
pensatori di certo ingegno ed uomini di lettere cui
247
1910
V’erano giunti alcuni, ed uscivano da quella folla
248
1910
con gli emuli antichi. ¶ Ed uno v’ era, dalla
249
1910
vento le foglie cadute, ed aveva satireggiato lungo tempo
250
1910
la brutalissima vita moderna, ed avrebbe forse voluto vivere
251
1910
contro i più lontani ed i più alti, ai
252
1910
con una piacevole modestia, ed anche perch’egli aveva
253
1910
ad una piccola spesa, ed egli non si faceva
254
1910
nulla poteva ormai sapere, ed anzi non osava guardare
255
1910
delle loro voluttuose carezze... Ed accennò vagamente al giorno
256
1910
naturale del mondo. ¶ XIII. ¶ Ed allora la fortuna tornò
257
1910
un bene quasi ridicolo, ed era figlio di un
258
1910
un po’ di fatica ed ora stava imparando l
259
1910
dell’Ussero, casa ricca ed ospitaliera, che albergava quattro
260
1910
essere fra i pochi ed eroici nobiluomini che almeno
261
1910
cavalli, fumare sigari Avana, ed amava pure, a dir
262
1910
bocche della plebe disprezzabile. ¶ Ed egli vide, come nel
263
1910
tutto il suo regno; ed invece s’apparecchiò per
264
1910
potere a questa lenta ed ingegnosa fatica. Negli ultimi
265
1910
la fronte il suggello ed il marchio della sua
266
1910
nei campi da tennis ed inoltre si dava cura
267
1910
le finestre della casa, ed insieme, vicini, semivestiti, due
268
1910
Insomma ho promesso: canterò. ¶ Ed eccoli tutt’e due
269
1910
d’una folta platea. Ed eccole, curiose di questa
270
1910
combattono con taciturna pazienza, ed egli non vedeva davanti
271
1910
intanto la sua fatica. Ed a ciò, tutto gli
272
1910
lucertole fra l’erba, ed anche le non ambigue
273
1910
i cavallerizzi d’Ungheria, ed a quanti mormoravano, a
274
1910
volersi appagare ogni capriccio, ed in certe riunioni di
275
1910
nei panni d’Arrigo. Ed egli lo sapeva. Questo
276
1910
le prove della recita, ed or amabilmente si compiaceva
277
1910
tratto gli capitava presso, ed inoltre aveva ordinato alla
278
1910
stoccarti... ¶ Fece una pausa ed assunse un’aria di
279
1910
Rigoli ti vuol bene. Ed io, naturalmente, ho accettato
280
1910
diffidenze dell’uomo giovine. Ed anche egli fu riconoscente
281
1910
morire traverso la discendenza ed i casi alterni della
282
1910
tutte le sue passioni ed egli provava quasi una
283
1910
l’arbitro il maestro ed il soggiogatore. ¶ Qualche volta
284
1910
dolorosa d’un male, ed egli sentiva in sé
285
1910
uno scandalo. ¶ Fra Tatiana ed Arrigo fu invece una
286
1910
Silvestro si fece animo, ed ebbe finalmente ragione d
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si rimisero alle calcagna, ed il suo ritorno alla
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dava sinceramente ai nervi, ed anche la sua bella
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perchèera di pronto ingegno ed aveva una bella calligrafia
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un po’ di baldanza ed un po’ di fortuna
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un tacito accordo egli ed Arrigo evitavano sempre di
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di rivolgersi la parola, ed anche d’incontrarsi, quando
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tacere più a lungo, ed una sera fece pregare
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pompe, i modi magnifici ed il tono d’accademia
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Ho commesso una sciocchezza, ed ora che lèoccasione si
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nulla; bisogna ripararlo piuttosto, ed io sono pronto a
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abusato di vostra figlia, ed è naturale che ripari
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maggior distinzione fra uomo ed uomo, poiché, in questo
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Ne furono tutti sorpresi, ed un poco anche il
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lui una certa predilezione, ed ora, con quella coscienza
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delle danze di Salomè, ed aveva, come disse argutamente
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una fonderia di metalli ed era qualcosa nelle cariche
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aveva di lussuria esotica, ed una sera a condusse
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voleva infilarsi la vestaglia ed accompagnarlo almeno fino all
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a sapere il come ed il quando Cesare Farra
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prodigando un lentissimo piacere. Ed al pari di quelle
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sale fortunose dei circoli ed i salottini delle cene
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quasi poveri, intelligenti alcuni ed altri meno assai che
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gara del giunger primo, ed alla testa s’eran
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la valle del Nilo, ed egli le avrebbe data
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complice la sua cameriera, ed insieme se n’erano
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aveva il triste fuoco ed il profondo malessere dell
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vita maravigliosa, quadri nuovi ed abbaglianti, ov’ella signoreggiava
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una timidezza non ridicola ed insieme un’ audacia rispettosa
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a pagare con discretezza, ed uscì. ¶ Ella ne rimase
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giorno le mandò fiori, ed i più belli ed
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ed i più belli ed i più rari che
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quando riusciamo a piacerle. Ed è forse il momento
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sere alla stessa ora, ed egli sapeva benissimo per
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bocca di donna innamorata. Ed affrettò il passo. Egli
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partitura davanti agli occhi, ed ogni tanto accennandone un
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era del tutto sconosciuta: ed anche questo le piaceva
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subitamente avvicinarsi alla portiera. ¶ Ed ecco, era lì davanti
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dal teatro d’opera ed apparire qualche volta nei
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il fiore della reale ed onorata scapigliatura. Avevan un
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del suo confratello barbuto, ed ammise che la sua
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era invaghito della Ruskaia ed aveva giurato di farla
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loro; ma eran ammessi ed anzi ricercati per il
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lor figlie da marito, ed egli, senza deludere alcuna
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nel palco a magnificare ed esaltare la passione della
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fosse un poco inasprito ed egli cercasse di mordere
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tranquille fatiche. Donne, gioco ed altri spassi non eran
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Vernazza, il marchese Minardi ed altri gentiluomini, erano andati
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Ecco il bel Ferrante! » Ed avendolo consacrato con questo
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udito suonare il violino, ed una sera, nel ridotto
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durò nel primo impulso, ed un poco altresì per
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principio un uomo laborioso ed umile. Prese una laurea
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vigilia dei giorni festivi, ed aveva pur intessuta qualche
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un’insegna nella strada ed aperse bottega. ¶ Siccome aveva
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fare tra Io scienziato ed il buontempone, se n
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un citrato di magnesia ed una polverina di calomelano
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stavano bottega a bottega, ed anzi all’interno davano
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vicini le qualità modeste ed operose, quando i giuochi
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la casa il luogo ed il tempo in cui
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sentenze, sdottorare a diritto ed a rovescio, essere curioso
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preferiva starsene solo, taciturno ed un po’ scontroso. Ad
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fece regalare un violino, ed un vecchio, lì nella
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illuminato. Volle studiar musica ed il padre lo accontentò
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una sigaretta in bocca ed un fiore all’occhiello
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consigliando il braccio ferreo ed i rimedi eroici. ¶ « Fosse
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chiamava più sonoramente Mercedes; ed era una canterina di
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lesinava in talune circostanze, ed Arrigo l’aveva incontrata
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di pollo mezzo rosicchiata ed una tazza di birra
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era stato uno scherzo, ed egli avrebbe avuto la
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poco di buon cuore ed un poco d’avarizia
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forza del suo denaro, ed avrebbe potuto trattarli tutti
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i nervi, lo spirito ed il corpo, lasciandolo finalmente
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certa scatola ad intarsio ed a fuoco, lavoro di
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s’infocavano le guance ed il naso, benché cercasse
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Se ne stette zitto ed il Riotti s’inviperì
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le fiorivano indosso, scempi ed aperti come papaveri di
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cintura larga, le mani ed i piedi un po
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aveva una fame insaziabile ed una passione vorace per
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seni gonfi e maturi. Ed una musica venne, su
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il busto ancor serrato ed una sottanella corta che
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orlo del busto cilestrino ed il viso sorridente riflettersi
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un po’ d’acqua ed un po’ di cipria
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camicia su la spalla, ed appoggiatasi contro la sponda
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ricolme de’ seni gonfi. Ed aveva subitamente concepito sopra
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o nel giardino, sola. Ed ella si faceva rossa
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un amore senza fine. Ed egli nel cuore cinico
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metter lenti negli occhiali. Ed i roseti apersero tutte
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dirupi, cominciarono a vaiare; ed il grillo del poggiolo
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altri tempi desiderabile assai, ed ora, tenendo pigione, faceva
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Peccato! Con un corpo ed un viso come il
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buona lana di Giannotto, ed ora non vorrei che
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almeno d’un consiglio, ed era venuto per questo
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appresso di bel nuovo ed era, se non altro
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aveva una brutta faccia ed un corpo di poco
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esposte agli stessi pericoli ed agli stessi dolori. All
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tardi, stavano già pranzando, ed Arrigo sperava ormai che
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non ne fece nulla ed infine si convinse che
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facesse una gran pena ed egli sentisse, nella sua
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impiego? — mormorò Arrigo. ¶ — Sì, ed al più presto. Eravamo
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suoi capelli sempre spettinati, ed alla cintura portava un
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passate fuor di villa ed i mormorii del vicinato
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Può darsi, — rispose Loretta. Ed affacciatasi al terrazuolo, guardò
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all’indietro, sul cuscino, ed in quella penombra i
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Lazzara. Non ho sonno ed amo ascoltare i tuoi
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la ricchezza dei frumenti, ed i covoni e le
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su l’aie scintillanti, ed i bubbolii freschi dei
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fonti nell’ora meridiana, ed il guizzo della falce
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ad abbaiare un cane, ed un altro rispose, più
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ali che calassero giù... Ed era un gufo, o
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la terra, nel buio. Ed ella andava, andava, andava
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brillava di fiumi scintillanti, ed era tutto imbevuto di
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crespa di capelli nerissimi, ed aveva il colorito bruno
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stranamente fondersi col silenzio ed essere il silenzio stesso
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che tutto lo incendiava. Ed ella si sentì, tra
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mandassero un gran romore; ed erano forse le cicale
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lo affaticavano, lo stordivano, ed egli cercò di ribellarsi
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ora; non lo amo. Ed inoltre era pur vero
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l’amara sua bocca. ¶ — Ed allora perché hai fatto
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Non so, non so! ¶ Ed ora non aveva più
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un suo gesto abituale. ¶ — Ed io? — mormorò il fratello
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mi hai voluta, dunque... » ¶ Ed egli chinò il volto
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ho paura di te. ¶ — Ed hai ragione, — disse il
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dove tu, dove tu ed io, abbiamo portata l
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della vita gli apparve, ed anche l’enorme vuoto
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Osò prenderle una mano ed intrecciarle dita fra le
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nitido, sicuro di sè. Ed appunto perchè l’odiava
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la sua carne scintillante. ¶ Ed ecco apparve tutta nuda
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grembo l’inconsumabile amore. ¶ Ed ebbe uno spavento immenso
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coltre della sorella addormentata. ¶ Ed ora non più lei
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stendevan nella immensa pianura, ed ogni cosa pareva oscillasse
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la furia dell’estate. ¶ Ed ecco, nella incendiata serenità
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la pazza estate, faticosa ed instancabile... ¶ Ma, giunti verso
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mozze, dagli occhi notturni ed iniettati come quelli d