Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

Erminia Montini per animo ed ingegno elettissima. ¶ Troppo lungo

città bella, così raccolta ed assorta all'ombra secolare

sui fastosi palazzi disabitati ed i vasti giardini sonnolenti

poco si sarebbe svegliata ed il bimbo non voleva

in atto di scontento ed a lasciarsi cadere le

non fossero esistite mai, ed il rammarico invece stava

Vanna. Iddio, padrone geloso ed esclusivo di ciascun'anima

detto spesso don Vitale, ed ora Vanna, fissando l

sembravano lembi di porpora, ed ella si lasciava cadere

ridere. ¶ Anche Ermanno rideva, ed anzi si dette a

si avvolse nella mantiglia ed alzandosi dalla poltrona disse

al Signore molte cose; ed egli domandava la salute

bel cavallo di legno ed il cavallo si era

Questo asseriva Domitilla Rosa, ed Ermanno non sapeva capacitarsi

semplici erano le parole ed i costumi delle persone

erano usciti dalla cappella ed i pensieri del bimbo

un giglio nella mano ed aveva la faccia compunta

conservate con molta cura, ed egli avrebbe preferito un

indiscreti addolorano Maria Vergine, ed allora Ermanno, per una

i vespri, potessero vederla ed ammirarla. ¶ Frattanto, con le

guardava la veste vaporosa ed esitava. A lei piacevano

come in una carezza ed i colori che richiamano

fare di gentildonna amabile, ed invitò monsignore ad assidersi

dalla parte del Duomo ed esclamando: ¶ - Son qua, vengo

ronzìo di una mosca, ed una mosca petulante di

con terrore la piccolina, ed Ermanno si slanciava fuori

qui e fosse battezzata ed entrasse nel grembo della

le vie di Orvieto ed a cui ciascuno prodigava

con l'antica Rachele ed acquistare pregio al cospetto

cospetto del Signore, ammirandolo ed esaltandolo dentro il suo

sui velluti delle pianete ed i broccati dei piviali

steli con allacciamenti leggeri ed i pensieri della ricamatrice

zia fra le sete ed i velluti. ¶ Domitilla Rosa

a battersi il petto ed a rimanere lungamente, come

di lei non prevaleva, ed ella aveva imparato, leggendo

corone alla sua porta ed ella avrebbe danzato al

forte de' miei canarini ed ha voluto mirarsi in

non le incuteva paura, ed ella guardava con occhio

dell'Inferno l'annichiliva, ed ella sentiva nelle proprie

quella donna le somigliava, ed a lei sarebbe toccata

mano grande di Bindo, ed ella fuggì al galoppo

via in un turbine, ed altre cappe di altri

procedè oltre, fra occhiate ed inchini, senz'annettere importanza

tutte le mani, simili ed ali di farfalle bianche

io. ¶ Era proprio così, ed a tale annunzio il

increspava pei lunghi brividi, ed essa allora, sollevando con

le visitatrici erano uscite, ed Ermanno, in compagnia di

la fede di Cristo ed estratti sani e salvi

la quale diventa gatto ed ha una zampa tagliata

le tremava in petto ed i ginocchi le venivano

fotografico. Abitavano di fronte, ed allorchè sentivano rumore nella

lodava con parole bizzarre, ed egli piaceva a tutti

con le braccia sollevate ed aperte, acciocchè Ermanno e

veli azzurrognoli della nebbia, ed a letificare la piazza

le vôlte del salone, ed ella accettò. ¶ L'indomani

di marzo finiva dolcemente ed era il giorno dell

Bindo Ranieri gridò: - Alt! - ed estratto dalla custodia un

intonando la canzone goliardica, ed i fanciullini lo seguirono

con fare di mistero ed a bassa voce alla

lei frusciava sull'erba ed ella piegava il busto

alberi facevano da baldacchino ed i rovi fronzuti delle

turbine delle passioni politiche, ed i giornalisti locali soffiavano

strada percorsa dal corteo ed avevano inveito contro la

Langen avrebbe voluto rivedere, ed a tale scopo s

imponente, sempre più famoso, ed i mastri poi domandavano

che incrociare le braccia ed aspettare. Quando l'apostrofe

altri precipitavano le parole ed egli non comprendeva ancora

Un brivido lo percorse ed affrettò il passo, fermandosi

il palazzo del Cornelio ed i canarini della mia

male? Ermanno le chiese, ed essa lo strinse a

i suoi dieci anni ed era eccezionalmente riflessivo, si

qualcuno volesse trascinarla via ed ella si aggrappasse a

nella saletta da pranzo, ed a bassa voce asserì

morta, povera monna Vanna! ¶ Ed ella rispondeva che veramente

pian pianino, richiudendosi subito, ed ella, trascinata per mano

della sua esistenza quotidiana, ed egli l'ascoltava gravemente

di casa per ore ed ore. Così non poteva

richiamo di Fritz Langen, ed i richiami di Langen

andò, obliando il vassoio, ed essa lo sentì che

Ben altro doveva dirle, ed ella aspettava rassegnata, già

ella rinnovò il cenno, ed egli salì frettoloso. ¶ - Che

Langen s'inchinò cerimonioso ed uscì, mentre Titta entrava

pati ¶ Tu per gridar ed io per far i

ognuno doveva far fatti, ed i fatti di Fritz

capelli. ¶ Ermanno la fissava ed ella sentì le dita

vittoria sulle innocenti accuse ed i sospetti vaghi del

muro - essa gl'impose, ed Ermanno ubbidì, avviandosi verso

L'anima sola vive, ed all'anima dobbiamo rivolgere

Ogni luce era scomparsa ed ella si trovava fasciata

Cristo tornavano a sanguinare, ed egli, inesauribile di misericordia

ci ha creati fragili, ed è pietoso verso la

affannose dapprima, poi ordinate ed eloquenti, le fluirono dal

di sapienti filosofi cristiani, ed opponeva alle timide risposte

illusione di credere bene ed erano invece ludibrio nelle

dove tutti potevano leggere, ed Ermanno vi lesse con

così i più piccoli ed i più deboli, ma

Ermanno, bella, nobile, ricca, ed aveva vagheggiato di portarsi

di portarsi nelle braccia ed accompagnare ai giardini la

dove il pianto tremava ed Ermanno lo confortò, promettendogli

voce di gioiosa compunzione, ed allargando le braccia, per

lezione di geografia astronomica, ed Ermanno, desideroso di maggiormente

anche essi nell'errore. Ed errando in una cosa

ne seguirono l'esempio, ed Ermanno pentito, sconvolto per

aveva tremato dalle fondamenta, ed essa giurava il vero

suoi quindici anni compiuti, ed era istruita, avendo da

a ricamare sul velluto ed a riconoscere i vari

faccia di don Vitale ed a venerare con molto

piangere disperatamente in secreto ed a ridere poi di

dalle rondini la irrequietezza ed il canto; dalle figure

seta, rotolante dal panierino, ed il gomitolo invece di

vasetti delle sue conserve ed i vasetti de' suoi

un piccolo dramma misterioso ed atroce, ordito da Palmina

l'ora del pranzo - ed entrato nel portoncino della

sedeva accanto, tra lui ed Ermanno, e che gli

con sagacia i tartufi ed arrostiva con sapienza le

gli disse affettuosamente scherzosa, ed egli la guardò felice

le biscie in seno, ed i chierici, spogliata la

enunciato una umile idea, ed ecco l'idea diventare

un lampo fugacissimo sorse, ed egli intravide confusamente che

nell'errore, avessi onorato ed amato il fantoccio, immaginando

porgeva scherzosa al compagno, ed egli non sapeva come

secrete intenzioni di monsignore, ed Ermanno di nulla sospettava

la coda della comèta ed a fuggire pel giardino

indietro, batteva le mani, ed era così felice che

al figlio con terrore ed il chierico assunse una

Ranieri: ¶ - Andiamo; è tardi - ed entrarono nella saletta, chiudendo

nel cuore di Ermanno, ed egli sentiva i discorsi

a passeggio; le scale ed i corridoi giacevano deserti

de' suoi gravi rintocchi, ed Ermanno ritrovava se stesso

di portare il candelabro ed apprestar vino e acqua

e visibile nel ricordo, ed Ermanno, inginocchiato adesso davanti

immobile sopra l'inginocchiatoio, ed Ermanno, pure discernendo ogni

gridi altissimi di Alleluja, ed Ermanno frattanto riudiva le

facce dei compagni oscillarono ed egli cadde svenuto nelle

infinito s'inizia. Spesso, ed egli aveva allora l

guarisci. ¶ - Mamma - egli ripeteva, ed i piccoli flutti uniformi

sollevavano, lo sommergevano lentissimamente, ed egli non diceva più

più nulla. ¶ Spesso anche, ed aveva allora l'impressione

vinceremo questa febbre malvagia - ed Ermanno sentiva due braccia

lo riadagiavano sui guanciali, ed egli ne traeva inesprimibile

sulla coscia, rideva ampiamente, ed Ermanno chiudeva le palpebre

tomistica giganteggiava, proiettando luci ed ombre dai massi ciclopici

i muri della patristica, ed i muri crollavano, mentre

caso in modo specifico ed ammettono la dimora in

confidenze d'indole scientifica ed a largire in proposito

nei progetti di Serena, ed a tutte le interrogazioni

una vigile occhiata intorno ed usciva, senza che della

per le funzioni religiose ed i pasti, nelle ore

isolamento pullulano le tentazioni ed i cattivi pensieri, ammoniscono

io, non già meschino ed angusto, ma libero, ampio

le spolpava le ossa, ed ella gioiva, esaltando il

sudore, le procacciava delizia, ed innalzava coll'anima inni

ammettevano luoghi di punizione - ed Ermanno si pentì di

ubbidiscono alla sua volontà, ed è ingiustizia punirli. ¶ Ermanno

lucciola, vieni da me. ¶ Ed Ermanno, fra tutta quella

le nebbiosità dell'errore, ed Ermanno sentì accarezzarsi la

invece tutto era tenebroso, ed egli nutrì per un

Cosa vuoi, Serena? ¶ - Niente - ed ella ebbe un riso

l'emblema della sapienza, ed Ermanno lo considerava a

era un'altra cosa ed egli ci pensava senza

tutto a mia moglie, ed è contenta. Una brava

Io? Niente - Vanna rispose, ed un rimpianto accasciato le

fu rapidissimo a ricomporsi ed accolse l'apparizione di

di Dante. ¶ - Si accomodi - ed anche Ermanno prese posto

entrò, soffiandosi il naso, ed ella trovò finalmente la

tu vuoi - Ermanno rispose, ed evitò di guardarla. ¶ Rimasero

sangue erano corsi, rovine ed incendi avevano devastato le

gli avi lo incalzassero ed egli fuggisse per sottrarsi

dava sussulti e spasimi, ed essa trovava nel delirio

rauchi gridi. ¶ Bindo Ranieri ed Ermanno passeggiavano pel prato

rispondendosi dai casolari lontani, ed i loro squilli si

sè tutto il cielo, ed Ermanno, a distanza, scorgeva

respira più. Serena dormiva ed Ermanno sospirò per esalare

così quando erano piccoli ed egli voleva consolarla di

ch'egli avrebbe proseguito ed egli infatti proseguì: ¶ - Il

innamorata. ¶ Egli sentiva questo, ed era sollevato dall'orgoglio

cerchia s'increspò lieve ed ebbe sorrisi. ¶ L'alba

fede, con fermo cuore, ed egli sarebbe tornato, con

nessuna valeva ad imporsi. Ed egli vagolava senza indirizzo

egli si fermò iroso ed esclamò: ¶ - Il cappello; rivoglio

tratto le si rivolse ed ebbe un grido, in

Confiteor, e a genuflettersi ed annientarsi, riebbe sopravvento in

con tutto il cuore - ed egli sentì il pianto

agli urti del vento, ed il terreno, coperto da

discreto delle seggiole smosse, ed Ermanno guardava, al di

di traverso. Vola sempre ed ha sempre la punta

una infermiera lo seguiva, ed egli, frattanto immobile nella

pati. ¶ Tu per gridar ed io per far i

interrogasse: ma Ermanno taceva, ed ella riprese: ¶ - Figliuolo, io

eco di una parola. ¶ Ed egli, sublime di eroismo

atto, per riuscire efficace ed utile, dev'essere suscitato

spalancò allo sguardo inebriato, ed egli stava per mandare

senza baciargli la mano, ed Ermanno, richiudendo dietro di

trascorse plumbea. Nevicava ininterrottamente, ed Ermanno, levandosi di letto

allontanava dopo averlo fissato, ed Ermanno provava umiliazione di

i tempi corrono avversi ed i lupi si aggirano

Ermanno si era genuflesso, ed il vescovo aveva alzata

di monsignore gli rispose, ed arrivarono così alla Sede

di dosso la neve, ed entrati nella vasta anticamera

istante, ma si riprese, ed entrò, sulle orme del

ma riuscì a contenersi ed a riacquistare mansuetudine: ¶ - Molti

spaventosa imperversasse nella stanza ed estirpasse in lui ogni

cuori, mi sarà misericordioso. - Ed egli, per il primo

davanti al maestro rispettato ed amato e rendendogli così

una povera bimba ammalata, ed aveva affrettata la partenza