Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910
concordanze di «egli»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1910 | una lunga preghiera. ¶ Ma egli i restò confuso e | ||
2 | 1910 | sbalordito, se ne vergognava egli stesso più di lei | ||
3 | 1910 | di una vera perplessità. Egli era uscito da una | ||
4 | 1910 | terribile ancora, colei ch’egli amava, amava lui pure | ||
5 | 1910 | prima fame lamentosa. ¶ Eppure egli non sentiva queste cose | ||
6 | 1910 | lui, fuorché il fuggire? ¶ Egli pensò di fuggire; fece | ||
7 | 1910 | avrebbe anche pensato ch’egli non l’amasse più | ||
8 | 1910 | insensibilmente guarita: e questo egli non voleva. ¶ Ma invece | ||
9 | 1910 | parto! Non parto più! — egli rispose impetuosamente. — Apri quei | ||
10 | 1910 | dicevi nulla? ¶ — Perchè dirtelo? — egli rispose con asprezza. — Parto | ||
11 | 1910 | sensazione d’una carezza. Egli fece con la mano | ||
12 | 1910 | lontano. Per respirare! ¶ — Ah... ¶ Egli si compresse con le | ||
13 | 1910 | e ruppe in lacrime. Egli si mise a camminare | ||
14 | 1910 | Davvero te ne vai? ¶ Egli chiuse gli occhi per | ||
15 | 1910 | Portami via con te. ¶ Egli ebbe un sussulto. ¶ — Con | ||
16 | 1910 | già tutta coperta. ¶ Ma egli ancora si vinse, ancora | ||
17 | 1910 | così male, così male... ¶ Egli ripetè sordamente: ¶ — Lasciami. ¶ — La | ||
18 | 1910 | sapessi come fa male! ¶ Egli rise d’un riso | ||
19 | 1910 | conducimi via con te. ¶ Egli scosse il capo con | ||
20 | 1910 | una fatalità voleva ch’egli soffrisse tutto l’abominio | ||
21 | 1910 | terribile nascosto amore. ¶ Ma egli era un violento, ella | ||
22 | 1910 | Della propria casa, quand’egli veniva a trovarla, non | ||
23 | 1910 | cresceva e vedeva; perch’egli fosse ricco, si era | ||
24 | 1910 | di poco; sapeva ch’egli era giovine, che aveva | ||
25 | 1910 | non sciuparsi la faccia. Egli la tradiva spesso; e | ||
26 | 1910 | di così poco! Ch’egli venisse a darle un | ||
27 | 1910 | bastava di sapere ch’egli veramente non ne amasse | ||
28 | 1910 | bastava che ogni tanto egli le sorridesse, con quella | ||
29 | 1910 | sua potenza nefanda. ¶ Ch’egli avesse amata un’altra | ||
30 | 1910 | e formidabile nemica. Poich’egli non s’era innamorato | ||
31 | 1910 | non hanno più sapore. ¶ Egli non amava una donna | ||
32 | 1910 | ed allontanarsi dalla riva. ¶ Egli non era più così | ||
33 | 1910 | il suo torbido amore, egli si compiaceva nel circondarla | ||
34 | 1910 | aria limpida e sana. Egli non aveva più il | ||
35 | 1910 | volgevano sorridendo a guardarla. ¶ Egli non viveva di sé | ||
36 | 1910 | il giardino, avrebbe voluto egli pure mettersi a correre | ||
37 | 1910 | le dava godimento, anch’egli ne traeva piacere, nè | ||
38 | 1910 | il loro intimo ¶ godimento. Egli remò con lentezza finché | ||
39 | 1910 | contro il quale premeva egli stesso nell’inarcarsi per | ||
40 | 1910 | scivolata in su, ed egli vedeva le sue fine | ||
41 | 1910 | fosse guardarsi e tacere. ¶ Egli l’osservava. Nel sole | ||
42 | 1910 | e gli occhi semichiusi, egli si stendeva con un | ||
43 | 1910 | dopo una fatica. Ed egli più non rivide in | ||
44 | 1910 | piacere, un’altra, ch’egli si raffigurava distesa in | ||
45 | 1910 | scuri come le violette... ¶ Egli remava lento, lento, nella | ||
46 | 1910 | far romore, scivolaron oltre. ¶ Egli l’osservava: teneva in | ||
47 | 1910 | affaticato dal lungo desiderio, egli sentì passare la carezza | ||
48 | 1910 | destandosi, maravigliata. ¶ — Ti amo, — egli rispose, circondandola con le | ||
49 | 1910 | Soffri? ¶ — Sì, un poco. ¶ Egli le circondò la fronte | ||
50 | 1910 | Ma che hai? — diss’egli, smarrito; — perchè soffri così | ||
51 | 1910 | Arrigo la trascurasse; però egli non s’era mai | ||
52 | 1910 | sedendo a tavola, quand’egli giunse. Fu il domestico | ||
53 | 1910 | il posto abituale, dov’egli sedette con l’aria | ||
54 | 1910 | presenza in quella casa; egli n’era divenuto un | ||
55 | 1910 | scherzoso. ¶ — Molte cose, — diss’egli. — Vi racconterò. ¶ E subito | ||
56 | 1910 | signorine. ¶ — Chissà quanti pettegolezzi! — egli fece, con amabilità. ¶ — Da | ||
57 | 1910 | siamo noi le pettegole! ¶ Egli rise; la sua faccia | ||
58 | 1910 | occhiata piena di civetteria. ¶ Egli pure guardò Clara, sorridendo | ||
59 | 1910 | vampa salire al viso. Egli era sotto lo sguardo | ||
60 | 1910 | mai avuta l’occasione, — egli spiegò, riafferrando la padronanza | ||
61 | 1910 | cresceva una lacrima silenziosa. Egli, un po’ impacciato, a | ||
62 | 1910 | sai che non potevo... — egli mormorò senza levare gli | ||
63 | 1910 | muore per così poco! — egli esclamò nervosamente ¶ — Cosa ti | ||
64 | 1910 | ho fatto niente, — diss’egli divenendo aspro. ¶ Ella fece | ||
65 | 1910 | Cos’è accaduto? ¶ — Nulla — egli esclamò quasi con rabbia | ||
66 | 1910 | i capelli. ¶ — Sei triste? ¶ Egli non rispose. ¶ — Sei malato | ||
67 | 1910 | non rispose. ¶ — Sei malato? ¶ Egli le prese repentinamente un | ||
68 | 1910 | ieri: tutti questi giorni, — egli spiegò sordamente. Una pausa | ||
69 | 1910 | non ti chiedo nulla! — egli rispose con ira, scrollando | ||
70 | 1910 | ginocchia ruppe in lacrime. ¶ Egli le posò una mano | ||
71 | 1910 | più forte. ¶ — Clara... — pregò egli, scoprendole dai capelli tutta | ||
72 | 1910 | madre. ¶ — Ah... Sono disperato!— egli esclamò in un accesso | ||
73 | 1910 | eran lacrime nuove. Allora egli la baciò su la | ||
74 | 1910 | disse. Ma vedendo ch’egli si turbava, subito corresse | ||
75 | 1910 | Non posso più accettare! —egli esclamava con sincera veemenza | ||
76 | 1910 | buona! Come sei buona!... — egli balbettava, un poco tremando | ||
77 | 1910 | occhi le brillarono; — Vuoi?... ¶ Egli vide in un baleno | ||
78 | 1910 | amante. ¶ — Sì, vieni, — diss’egli con una voce opaca | ||
79 | 1910 | gente che a assiepava. Egli additò verso il fondo | ||
80 | 1910 | davanti! ¶ — C’è tempo, — egli fece; e si mise | ||
81 | 1910 | con la maggiore ¶ tranquillità; egli s’inchinò profondamente, per | ||
82 | 1910 | mi avrai portato fortuna, — egli osservò amorosamente, piegandosi un | ||
83 | 1910 | hai? — gli domandò sottovoce. ¶ Egli scrollò il capo senza | ||
84 | 1910 | sano, quell’espressione ch’egli aveva insieme di virilità | ||
85 | 1910 | che sentiva leggermente tremare. ¶ Egli non rispose: voleva con | ||
86 | 1910 | quel nome di Rafa! ¶ Egli si mise a ridere | ||
87 | 1910 | un pericolo molto grave. ¶ Egli cercò di prenderle il | ||
88 | 1910 | accogli a questo modo? — egli esclamò con una voce | ||
89 | 1910 | più di vedermi. ¶ — Loretta!... — egli fece, supplichevole. ¶ — No: assolutamente | ||
90 | 1910 | un buon consiglio. ¶ Allora egli s’era messo a | ||
91 | 1910 | volte a Rafa, s’egli le avesse detta una | ||
92 | 1910 | posso fidarmi di voi… ¶ Egli ubbidiva e ricominciava. ¶ — Andiamo | ||
93 | 1910 | Rafa. ¶ — Niente. Mi piace. ¶ Egli s’appoggiò alla colonna | ||
94 | 1910 | parli? ¶ — Sì, mi piace. ¶ Egli le si mise vicino | ||
95 | 1910 | la fronte nelle mani. ¶ Egli si accendeva della sua | ||
96 | 1910 | sua fronte. ¶ — Lo so, — egli rispose, — ma non importa | ||
97 | 1910 | fai?... Che fai!... — gridò egli dissennatamente. ¶ — Baciami!... — ella ripeteva | ||
98 | 1910 | inerte. ¶ — Lora... Loretta... — mormorò egli più volte, poiché pareva | ||
99 | 1910 | sopra la sua bocca, egli le ripeteva quasi per | ||
100 | 1910 | se non voleva ch’egli si risolvesse a qualche | ||
101 | 1910 | fece Lora, con scoraggiamento. ¶ Egli si fermò di botto | ||
102 | 1910 | posso andar oltre. ¶ — Loretta, — egli disse dolcemente, con una | ||
103 | 1910 | crudele, te ne supplico! ¶ Egli le prese un braccio | ||
104 | 1910 | Rafa.. — mormorò, — silenzio! ¶ Ma egli riprese: ¶ — Ho tutto lasciato | ||
105 | 1910 | Come ti amo, Loretta! — egli esclamò ingenuamente, serrandole con | ||
106 | 1910 | sono un galantuomo, Loretta! — egli proclamò sonoramente. ¶ — Benissimo. E | ||
107 | 1910 | ad Arrigo, rammaricandosi ch’egli non potesse udirla. Ebbe | ||
108 | 1910 | sua domestica rubiconda. ¶ — Loretta, — egli disse, al termine di | ||
109 | 1910 | denaro!... ¶ — Non così, Loretta.. — egli esclamò arrossendo. ¶ — Così, così | ||
110 | 1910 | fece una pausa, ch’egli non osò interrompere. ¶ — Ora | ||
111 | 1910 | come un’amante impaurita. Egli voleva rispondere: « Mai più | ||
112 | 1910 | dalle vene del viso. ¶ Egli pure non aveva quella | ||
113 | 1910 | d’alluminio, quasi ch’egli potesse tornare di pasto | ||
114 | 1910 | Camminiamo. Ancora è presto, — egli rispose con una voce | ||
115 | 1910 | cui pesava. ¶ — Ti piace? — egli domandò, trasfondendo in queste | ||
116 | 1910 | confessò, piegando il viso. ¶ Egli ebbe un movimento nervoso | ||
117 | 1910 | domandava: — Chi è? ¶ Allora egli diceva un nome, una | ||
118 | 1910 | ha un amante ricco, egli lo sa. ¶ Un altro | ||
119 | 1910 | di te? ¶ — Sì, tutte! — egli fece con spontaneità. ¶ — E | ||
120 | 1910 | te ne voglio, Lora, — egli rispose. ¶ — No... Dev’essere | ||
121 | 1910 | che non si può? ¶ Egli le rispose con serrarle | ||
122 | 1910 | male... ¶ — Loretta, mia Loretta... — egli mormorò con una trepidazione | ||
123 | 1910 | il suo fresco respiro. ¶ Egli non parlava; una specie | ||
124 | 1910 | madre, la sorella germana. ¶ Egli aveva nel medesimo tempo | ||
125 | 1910 | profferire il suo nome, egli metteva un infinito amore | ||
126 | 1910 | spina infittagli nel cuore. ¶ Egli, che non aveva mai | ||
127 | 1910 | lo posso più soffrire! ¶ Egli ebbe la vanità o | ||
128 | 1910 | fanciulla. ¶ — Oh, come parli! — egli esclamò sorridendo. ¶ — Perchè? Ti | ||
129 | 1910 | tanto bella, fiore mio!... — egli esclamò, piegandosi un poco | ||
130 | 1910 | Sei tanto bella! — diss’egli ancora; — tanto, che mi | ||
131 | 1910 | terribile? ¶ — Sei una bambina, — egli osservo gravemente. ¶ — Una bambina | ||
132 | 1910 | ma bisognerà pur vincerla... ¶ Egli la guardò stupefatto. ¶ — Non | ||
133 | 1910 | io sola... ti basta? ¶ Egli guardò quella fanciulla di | ||
134 | 1910 | ne avesse paura. ¶ — Loretta, — egli disse, — alla tua età | ||
135 | 1910 | forse del tempo ch’egli svernava con una cricca | ||
136 | 1910 | era più che soffrire... ¶ Egli chiamò il cameriere, pagò | ||
137 | 1910 | piano, avvincendosi a lui. Egli sciolse il braccio, lo | ||
138 | 1910 | conosceva che il nome: egli era il più sperduto | ||
139 | 1910 | piena di brivido, poich’egli guardandola, esasperava il suo | ||
140 | 1910 | parola più temuta, perch’egli la conducesse via con | ||
141 | 1910 | li vedesse. ¶ E sognava egli pure quella camera, la | ||
142 | 1910 | la sua nudità… ¶ Ed egli pensò di spegnere il | ||
143 | 1910 | come nella sua visione, egli l’aveva veduta sbiancarsi | ||
144 | 1910 | risorrise. Rifecero il cammino; egli la sorresse fino alla | ||
145 | 1910 | hai pensato a Rafa? ¶ Egli stava curvo presso il | ||
146 | 1910 | fa in modo ch’egli pure mi tema, e | ||
147 | 1910 | o l’altra... ¶ — Peccato! —egli esclamò con un accento | ||
148 | 1910 | giudice migliore di te. ¶ Egli metteva nel tono della | ||
149 | 1910 | si?... Questo ti sembra? — egli mormorò, volgendo il viso | ||
150 | 1910 | attimo di silenzio, poi egli l’interruppe, dicendole: ¶ — Bene | ||
151 | 1910 | chi mi conserverei onesta? ¶ Egli scrollò le spalle con | ||
152 | 1910 | che debba essere noioso? — egli ripetè, sempre ridendone. ¶ — Sicuro | ||
153 | 1910 | una goccia sul fazzoletto. ¶ Egli prese una boccetta, ne | ||
154 | 1910 | Maggio. ¶ — Qui... — disse ancora. ¶ Egli si rivolse la boccetta | ||
155 | 1910 | lo spettacolo finirà tardi, — egli suggerì alla sorella. ¶ — Si | ||
156 | 1910 | lo sguardo Paolo, ch’egli sapeva essere del suo | ||
157 | 1910 | bisbetico, e nulla più. Egli peraltro, come tutti i | ||
158 | 1910 | nonostante lo gherminelle ch’egli aveva giocate loro. Un | ||
159 | 1910 | quell’uomo pratico ch’egli era, sapendo che il | ||
160 | 1910 | cappello che aveva comperato egli stesso per farle una | ||
161 | 1910 | ciglia umide. ¶ — Sei contenta? — egli le domandò, passandole una | ||
162 | 1910 | Sai allacciare gli abiti? ¶ Egli sorrise. ¶ — Mi proverò. ¶ Arrigo | ||
163 | 1910 | questa sera. ¶ — Dunque ceneremo, — egli disse. ¶ Ed ascoltava il | ||
164 | 1910 | Tanto è lo stesso! ¶ Egli ebbe un piccolo tremito | ||
165 | 1910 | di civetteria: ¶ — Ti piaccio? ¶ Egli rispose di sì, con | ||
166 | 1910 | mi costringi ad arrossire.. ¶ Egli girò sui talloni, battendo | ||
167 | 1910 | Nulla penso, piccola mia... — egli rispose con lentezza. ¶ — Non | ||
168 | 1910 | Mi rompo le dita. ¶ Egli l’andò a cercare | ||
169 | 1910 | Sì, passami l’abito. ¶ Egli lo prese dal letto | ||
170 | 1910 | sua più scultoria bellezza. Egli la guardava mutamente, con | ||
171 | 1910 | vedi? ¶ — È l’ora, — egli osservò, — poi è la | ||
172 | 1910 | manifesto d’essere adocchiate. Egli le conosceva quasi tutte | ||
173 | 1910 | lieti, baldanzoso ed oblioso, egli se ne stava lontano | ||
174 | 1910 | piena di perdono. Quand’egli era percosso dagli altri | ||
175 | 1910 | il primo giorno, ch’egli vedeva impallidire della sua | ||
176 | 1910 | mie lacrime... » ¶ Forse così egli pensava e per questo | ||
177 | 1910 | proprio. Lo ha detto egli stesso alla Clelia; ti | ||
178 | 1910 | ammirava. Così bella infatti egli non l’aveva mai | ||
179 | 1910 | temuto qualche volta ch’egli scoprisse in lei null | ||
180 | 1910 | il pensiero insomma eh’egli avesse potuto paragonare le | ||
181 | 1910 | un piacere singolare; ch’egli la trovasse bella, che | ||
182 | 1910 | notti, quando si coricava. Egli era qualche volta con | ||
183 | 1910 | rimanere con te, — diss’ egli. — Mi piace più che | ||
184 | 1910 | del loro colpevole amore. Egli la portava quasi, e | ||
185 | 1910 | una notte d’oblìo. ¶ Egli aperse l’uscio; entraron | ||
186 | 1910 | colpa, senza riconoscersi più. Egli la trattenne, si appoggiò | ||
187 | 1910 | carezza sola. ¶ — Loretta... — mormorò egli pianamente. E non seppe | ||
188 | 1910 | de’ suoi desiderii eh egli non avesse osato guardare | ||
189 | 1910 | camera — perchè stai lì? ¶ Egli non rispose. ¶ — Rigo!... — ripetè | ||
190 | 1910 | voce impaziente, — vieni dunque! ¶ Egli s’affacciò all’uscio | ||
191 | 1910 | ancor più, ancor più. ¶ Egli la guardò ambiguamente, fra | ||
192 | 1910 | le labbra calde, avide, egli la baciò sul collo | ||
193 | 1910 | fini con dirsi ch’egli l’avrebbe rovinata in | ||
194 | 1910 | ricca vedova sentimentale ch’egli stava per avvolgere nelle | ||
195 | 1910 | a guardarla negli occhi. Egli le aveva preso un | ||
196 | 1910 | pensando che sarebbe finito egli pure sul lastrico. Tali | ||
197 | 1910 | più scaltro della gelosia. ¶ Egli le mandò un mazzo | ||
198 | 1910 | e con acre fermezza egli si propose di offendere | ||
199 | 1910 | avesse risposto bene, ed egli riscosse in ogni modo | ||
200 | 1910 | di Clara Michelis, cui egli faceva una corte accanita | ||
201 | 1910 | d’una donna. ¶ Ma egli era conscio della sua | ||
202 | 1910 | un poco perchè subiva egli pure il fascino capzioso | ||
203 | 1910 | che fossero amanti, quand’egli ancora non era giunto | ||
204 | 1910 | in un cofano prezioso. ¶ Egli si tormentava di quella | ||
205 | 1910 | squisito calor di sentimento; egli, curvo su l’arco | ||
206 | 1910 | d’improvviso, con rabbia, egli si piegò su lei | ||
207 | 1910 | da quell’abitudine ch’egli aveva di celiatore e | ||
208 | 1910 | pensi? ¶ — Penso, cara Tita, — egli disse affettuosamente, — che ci | ||
209 | 1910 | volte il piatto, ed egli mangiò, mangiò con una | ||
210 | 1910 | d’esser impresso anch’ egli dal marchio plebeo di | ||
211 | 1910 | anzi, vado in palco, — egli spiegò con un riso | ||
212 | 1910 | non ne posso più! ¶ Egli si fermò a guardarla | ||
213 | 1910 | in un cielo rosso. ¶ Egli accese la lampadina elettrica | ||
214 | 1910 | accendere la sigaretta ch’egli teneva tra le labbra | ||
215 | 1910 | molte qui? ¶ — Sì, qualcuna, — egli ammise ridendo. ¶ — Allora io | ||
216 | 1910 | d’un uomo assonnato, egli si trasse un po | ||
217 | 1910 | ella domandò con allegrezza. ¶ Egli si protese verso la | ||
218 | 1910 | fosse... ebbene, se fosse... — egli rispose con un certo | ||
219 | 1910 | dalla curiosità, stranamente angustiato. Egli stesso non capiva bene | ||
220 | 1910 | dove? ¶ — Al Giardino Pubblico. ¶ Egli aveva un’espressione attenta | ||
221 | 1910 | vedute ben altre, io! ¶ Egli trasse un lungo respiro | ||
222 | 1910 | nome a caso: Montaldi. ¶ Egli rimase qualche attimo pensieroso | ||
223 | 1910 | ella, esitando. ¶ — Se Rafa... — egli ripetè, come per aiutarla | ||
224 | 1910 | non così leggermente com’egli forse immagina. ¶ Ella si | ||
225 | 1910 | è un poco strano, — egli rispose, turbato. ¶ — È strano | ||
226 | 1910 | fortuna. ¶ — Quest’altro modo, — egli la interruppe, — von dire | ||
227 | 1910 | quasi domandargli: E tu? — Egli comprese l’ironia della | ||
228 | 1910 | noi... Non credi? ¶ — Forse... — egli si lasciò sfuggire ¶ — Per | ||
229 | 1910 | Quando venivi, ero contenta. ¶ Egli si agitò come per | ||
230 | 1910 | niente. Poi non sarà. ¶ Egli rise, d’un riso | ||
231 | 1910 | un insopportabile calore. ¶ — Allora, — egli disse con una voce | ||
232 | 1910 | mia natura. ¶ — Dunque — diss’egli repentinamente, —combineremo tutto fra | ||
233 | 1910 | Come ti voglio bene! ¶ Egli finse di non ascoltare | ||
234 | 1910 | la rotondità ¶ del polpaccio. Egli fece l’atto di | ||
235 | 1910 | tardi… ¶ — Vengo domani? ¶ — Sì. ¶ Egli stette lungamente fisso verso | ||
236 | 1910 | altro pagherò. ¶ — Ab, vedo!... — egli fece, tra maravigliato e | ||
237 | 1910 | dammi una spazzola, Rigo. ¶ Egli le tese una spazzola | ||
238 | 1910 | la stessa? ¶ — La stessa, — egli confessò con un rassegnato | ||
239 | 1910 | un brutto tipo, io! ¶ Egli disse queste parole con | ||
240 | 1910 | La spazzola è pulita. ¶ Egli s’alzò, prese un | ||
241 | 1910 | volta in poi, quand’egli entrava in teatro, taluna | ||
242 | 1910 | in cuor loro ch’egli era veramente un giovine | ||
243 | 1910 | del corpo di ballo. ¶ Egli non fu geloso; non | ||
244 | 1910 | supremazia; il fatto ch’egli avesse rivolta la parola | ||
245 | 1910 | o di combattere ch’egli aveva nella sua piccola | ||
246 | 1910 | lontananza della strada suburbana, egli entrava nel cuore della | ||
247 | 1910 | mai nel nostro palco? ¶ Egli v’andò qualche volta | ||
248 | 1910 | quei fascino singolare ch’egli sapeva diffondere intorno a | ||
249 | 1910 | modestia, ed anche perch’egli aveva il dono innato | ||
250 | 1910 | nessuno pensò più ch’egli fosse un intruso. ¶ Tutto | ||
251 | 1910 | bene e male; ma egli vi rimediò sempre con | ||
252 | 1910 | eleganza, quasi con lusso. Egli desiderava che fosse impossibile | ||
253 | 1910 | tutto passava. Ma s’egli avesse chiesto, certo ell | ||
254 | 1910 | e Arrigo lo sapeva. Egli però esitava, già da | ||
255 | 1910 | da tutte le parti egli era stretto, in un | ||
256 | 1910 | una piccola spesa, ed egli non si faceva illusioni | ||
257 | 1910 | di cosa ti tormenti? ¶ Egli nulla confessò da principio | ||
258 | 1910 | fattosi mettere alle strette, egli giunse a confessarle, scapigliato | ||
259 | 1910 | una settimana ella offerse, egli rifiutò. Poi si miser | ||
260 | 1910 | tasche senza quasi ch’egli se ne avvedesse; il | ||
261 | 1910 | la sua paziente fidanzata. Egli conosceva il cuore umano | ||
262 | 1910 | il cuore di Arrigo. Egli non s’abbandonava perdutamente | ||
263 | 1910 | un mal vedovile. ¶ Insomma egli avrebbe voluto entrar nell | ||
264 | 1910 | della plebe disprezzabile. ¶ Ed egli vide, come nel sogno | ||
265 | 1910 | sua vita coraggiosa? Neppur egli lo sapeva, né di | ||
266 | 1910 | nella gara della vita egli valeva per il cammino | ||
267 | 1910 | avevan sempre qualche svago. ¶ Egli era forse un po | ||
268 | 1910 | cantatrice. ¶ Non di rado egli la vedeva nel giardino | ||
269 | 1910 | s’innamorava; e poich’egli possedeva in massimo grado | ||
270 | 1910 | vera magnificenza. Un giorno egli salutò. La Ruskaia sorrise | ||
271 | 1910 | Vi prego, sedete, barone. ¶ Egli rimase in piedi. Non | ||
272 | 1910 | casa, per mia fortuna... — egli disse con un tono | ||
273 | 1910 | le prove della recita egli se ne stava in | ||
274 | 1910 | Ruskaia. Senza paragone infatti egli superava i due seduttori | ||
275 | 1910 | un così bel dominatore. ¶ Egli d’altronde non era | ||
276 | 1910 | con taciturna pazienza, ed egli non vedeva davanti a | ||
277 | 1910 | anche i pettegolezzi ch’egli sentiva correre intorno come | ||
278 | 1910 | panni d’Arrigo. Ed egli lo sapeva. Questo pensiero | ||
279 | 1910 | fra le donne. Anzi egli ebbe di quell’antica | ||
280 | 1910 | chiacchiere della gente?... bah!... egli non poteva salire che | ||
281 | 1910 | lei parvero eccessive. Allora egli la fece da millantatore | ||
282 | 1910 | biglietto da visita ch’egli squadrò con occhi assonnati | ||
283 | 1910 | uomo giovine. Ed anche egli fu riconoscente, perchè nulla | ||
284 | 1910 | era la padronanza ch’egli aveva sopra sé stesso | ||
285 | 1910 | le sue passioni ed egli provava quasi una iraconda | ||
286 | 1910 | d’un male, ed egli sentiva in sé quasi | ||
287 | 1910 | turbava così profondamente ch’egli sentiva tutto il suo | ||
288 | 1910 | ritorno in città, troppo egli la trascurava e troppe | ||
289 | 1910 | che sterile menzogna. ¶ Questo egli pensava, allineando cifre nei | ||
290 | 1910 | quel suo maledetto violino! Egli s’era immaginato nei | ||
291 | 1910 | d’altra parlo aveva egli pure la sua propria | ||
292 | 1910 | primo passo, dopo ch’egli lo aveva trattato da | ||
293 | 1910 | Per un tacito accordo egli ed Arrigo evitavano sempre | ||
294 | 1910 | che più spesso vincevano, egli era divenuto in breve | ||
295 | 1910 | rincorrevano il denaro perduto, egli, che tutta sera aveva | ||
296 | 1910 | meritava questo affronto. Ma egli sperò che la Mercedes | ||
297 | 1910 | fino all’uscio. Ma egli rispose che conosceva la | ||
298 | 1910 | notturne, da buon camerata, egli pure tavernando e giocando | ||
299 | 1910 | valle del Nilo, ed egli le avrebbe data la | ||
300 | 1910 | con un voluttuoso piacere. ¶ Egli non era facile all | ||
301 | 1910 | annientarlo, e questo nemico egli non conosceva; ma gli | ||
302 | 1910 | ruvido e forte com’egli voleva essere potesse chiudere | ||
303 | 1910 | era entrata nell’animo, egli non indugiava, non esitava | ||
304 | 1910 | di agilità. La seguì egli di lontano, irresoluto. Ella | ||
305 | 1910 | godendo il bel sole. Egli le stava dietro, quasi | ||
306 | 1910 | entrare da un fiorista; egli si fermò davanti al | ||
307 | 1910 | buona o cattiva: entrò egli pure. Ella stava presso | ||
308 | 1910 | Senza impaccio, cortesemente, loquacemente, egli le sorrise. Poi distolse | ||
309 | 1910 | ad un certo punto egli si accorse che domandava | ||
310 | 1910 | per caso, quel giorno, egli le aveva mandate rose | ||
311 | 1910 | cosa poco elegante, mentr’egli con lo stile francese | ||
312 | 1910 | alla stessa ora, ed egli sapeva benissimo per quali | ||
313 | 1910 | Ed affrettò il passo. Egli non insistette. Gli batteva | ||
314 | 1910 | un’ondata di profumo. ¶ Egli rimase a guardare come | ||
315 | 1910 | zuffa di due cani. ¶ Egli camminò fra queste cose | ||
316 | 1910 | di mandorle amare. ¶ « Domani. » — egli meditò fra sè stesso | ||
317 | 1910 | pianoforte sfogliando musica, quand’egli entrò. Per un momento | ||
318 | 1910 | di que’ fiori ch’egli le mandava ogni giorno | ||
319 | 1910 | e insieme così rispettoso... ¶ Egli lasciava cadere Ie parole | ||
320 | 1910 | non le faceva paura; egli piuttosto l’incuriosiva, l | ||
321 | 1910 | signora Tatiana Ruskaia, » aveva egli detto, nel mettere il | ||
322 | 1910 | la signora Tatiana Ruskaia... » Egli aveva pronunziato il suo | ||
323 | 1910 | riveduto per via, quand’egli le era passato vicino | ||
324 | 1910 | le accadeva d’incontrarlo. ¶ Egli non era stato importuno | ||
325 | 1910 | malinconia se un giorno egli non avesse pensato a | ||
326 | 1910 | leggerezza, una vera pazzia!...» Egli sarebbe venuto, l’avrebbe | ||
327 | 1910 | Avete detto «un poco...» — egli fece per interrompere quel | ||
328 | 1910 | malessere. ¶ — Io? chi sono? ¶ Egli parve cercare un poco | ||
329 | 1910 | Che le importava chi egli fosse? Cosa egli fosse | ||
330 | 1910 | chi egli fosse? Cosa egli fosse? Di saperlo ricco | ||
331 | 1910 | come rosolio e miele. ¶ Egli puntò il canocchiale affettatamente | ||
332 | 1910 | Torretta, che aveva sperato egli pure di sedurla, non | ||
333 | 1910 | genuina marca inglese; poich’egli stesso andava più volte | ||
334 | 1910 | figlie da marito, ed egli, senza deludere alcuna speranza | ||
335 | 1910 | un poco inasprito ed egli cercasse di mordere, se | ||
336 | 1910 | del palco, taciturno. ¶ — Dico, — egli rispose, con una specie | ||
337 | 1910 | il congiunto gli dilapidò. Egli lo venne a sapere | ||
338 | 1910 | a commerciare e falli. ¶ Egli diceva di sé stesso | ||
339 | 1910 | Stefano una sera ch’ egli le andò a genio | ||
340 | 1910 | incinta. ¶ A quel tempo egli era impiegato e guadagnava | ||
341 | 1910 | Che fossero tutti suoi, egli medesimo non avrebbe osato | ||
342 | 1910 | ancora: medicina, politica, letteratura... Egli era, per somma sfortuna | ||
343 | 1910 | diretta da un sacerdote — egli non trattava se non | ||
344 | 1910 | speculatore; diceva di aver egli stesso, in persona, una | ||
345 | 1910 | che leggeva nel giorno egli andava la sera a | ||
346 | 1910 | la sua. Ogni momento egli vi entrava, o per | ||
347 | 1910 | li chiamassero dentro, o egli se ne sarebbe finalmente | ||
348 | 1910 | del primo piano! » aveva egli detto in un giorno | ||
349 | 1910 | testa bellissima di adolescente, egli traeva dalle corde sonore | ||
350 | 1910 | come lei. ¶ Una volta egli osò perfino rubare una | ||
351 | 1910 | per necessità... Come poteva egli campar la vita, con | ||
352 | 1910 | era l’essenziale; perch’egli era giunto così al | ||
353 | 1910 | volgevano peggio che mai; egli tornava a casa ogni | ||
354 | 1910 | di birra quasi vuota. Egli aveva in tasca un | ||
355 | 1910 | stato uno scherzo, ed egli avrebbe avuto la delicatezza | ||
356 | 1910 | e raro gioiello ch’egli serbava per le delizie | ||
357 | 1910 | di vin spumante ch’egli si centellinava piano piano | ||
358 | 1910 | in ch’osa, dov’egli andava azzimato come uno | ||
359 | 1910 | ancora più altre, ch’egli aveva baciate con febbre | ||
360 | 1910 | altra puntandovi qualche forcina. Egli vedeva le sue spalle | ||
361 | 1910 | così. ¶ E l’altra, egli la vedeva di pieno | ||
362 | 1910 | più vivo colore. Ora egli la vedeva interamente, in | ||
363 | 1910 | fanciulla si sentì turbata. Egli la rivedeva com’era | ||
364 | 1910 | lo cercava, temendo ch’egli se ne avvedesse, temendo | ||
365 | 1910 | taciturno. Poi, una sera, egli le disse per le | ||
366 | 1910 | andò. ¶ — Mi sposerai? ¶ — Certo. ¶ Egli aveva le labbra odorose | ||
367 | 1910 | amore senza fine. Ed egli nel cuore cinico ne | ||
368 | 1910 | giro di polca insieme: egli n’ebbe male alla | ||
369 | 1910 | terribile verità. Per poco egli non erale piombato addosso | ||
370 | 1910 | stringete, stringete, mamma Gilda! — egli rispose. ¶ — Perchè?...— fece la | ||
371 | 1910 | Ho fatta una sciocchezza, — egli disse, battendolo col palmo | ||
372 | 1910 | sogghignava. ¶ — In campagna... — diss’egli a mezza voce; — sapete | ||
373 | 1910 | un amico di casa, — egli precisò. La Mercedes cominciò | ||
374 | 1910 | sola, il giorno seguente. ¶ Egli tuttavia non si fidava | ||
375 | 1910 | cencio, un po’ barcollante. ¶ Egli accorse: ¶ — Dunque? ¶ Soffriva, era | ||
376 | 1910 | sulla soglia della casa; egli fece venire una vettura | ||
377 | 1910 | per soffocarne gli spasimi. Egli era turbato, e per | ||
378 | 1910 | sotto il corto mantello: egli sentì che ad ogni | ||
379 | 1910 | si mise in letto. Egli rincasò pure, attendendo la | ||
380 | 1910 | vicinato udiva quelle voci, egli avrebbe dovuto denunziar la | ||
381 | 1910 | a cercare di lui, egli non v’era più | ||
382 | 1910 | una quindicina di giorni egli non si fece più | ||
383 | 1910 | una gran pena ed egli sentisse, nella sua naturale | ||
384 | 1910 | bella calligrafia. ¶ Del resto egli non s’apparecchiava a | ||
385 | 1910 | fatto prima... Così… Così… ¶ Egli la baciò di nuovo | ||
386 | 1910 | lo splendore che vedeva. ¶ Egli la fissò profondamente, con | ||
387 | 1910 | Perchè ti stanchi così? ¶ Egli non rispose, anzi remò | ||
388 | 1910 | forte! Ora si correva! ¶ Egli le sorrise nel tergersi | ||
389 | 1910 | se mi ami davvero… — egli rispose con una timidezza | ||
390 | 1910 | aiuto. ¶ Si mise anch’egli ai remi e navigaron | ||
391 | 1910 | rapidamente per il pranzo; egli era entrato nella sua | ||
392 | 1910 | bimba viziata. Per consolarla, egli le prese carezzevolmente le | ||
393 | 1910 | stupido esser poveri! ¶ — Allora, — egli le domandò guardandola — tu | ||
394 | 1910 | suo volto. ¶ Pur tacendo, egli parve assalito da un | ||
395 | 1910 | ella fece ancora. ¶ — Certo! — egli rispose con asprezza; — Rafa | ||
396 | 1910 | bicchiere di Champagne, — diss’egli, — come la prima sera | ||
397 | 1910 | esclamò il fratello ridendo egli pure. Ma questo nome | ||
398 | 1910 | bevve d’un fiato; egli sorseggiò il bicchiere con | ||
399 | 1910 | non parli... Che hai? ¶ Egli aveva bevuti tre o | ||
400 | 1910 | Vienimi vicino, più vicino... ¶ Egli si sporse innanzi per | ||
401 | 1910 | che la impallidì. ¶ Poich’egli non rispondeva, gli prese | ||
402 | 1910 | sciacquare contro la riva. ¶ Egli disse alla sorella: ¶ — T | ||
403 | 1910 | sonnolenta, fra gli alberi. Egli si levò, le pose | ||
404 | 1910 | specie di funesto incantamento. ¶ Egli pensava di stare sopra | ||
405 | 1910 | non lo sono più. ¶ Egli riprese, come per ischerzo | ||
406 | 1910 | abbandonarsi nelle sue braccia, egli provava con iracondia la | ||
407 | 1910 | ogni mattina... » ¶ — Hai pensato, — egli riprese, — hai pensato a | ||
408 | 1910 | inutile ancora. ¶ — Ma, dimmi, — egli fece; — tu che parli | ||
409 | 1910 | lo comprendo. ¶ — No, Lora, — egli corresse con indulgenza, — tu | ||
410 | 1910 | Sali e spogliati, Lora — egli le aveva detto a | ||
411 | 1910 | sonno... — ella fece. Ma egli la persuase con dolcezza | ||
412 | 1910 | ora. Va e dormi. ¶ Egli rimase a camminare nell | ||
413 | 1910 | l’aria per dov’egli passava. ¶ La vide curva | ||
414 | 1910 | una cosa viva. Ed egli la vide sedersi vicino | ||
415 | 1910 | specchio, poi si coricava. ¶ Egli si raffigurò queste cose | ||
416 | 1910 | non ti spogli? — domandò egli ancora. ¶ — Aspettavo te, — ella | ||
417 | 1910 | lunare. ¶ — Fa amido la, — egli osservò; — non rimaner fuori | ||
418 | 1910 | posto accanto a sè. Egli ubbidì silenziosamente, il calore | ||
419 | 1910 | e chiudendo gli occhi egli s’irrigidiva per ascoltarla | ||
420 | 1910 | baciami! ¶ Come un pazzo egli le baciò la bocca | ||
421 | 1910 | limpida, lontana dalle stelle. ¶ Egli si buttò sul Ietto | ||
422 | 1910 | e ristette sul limitare. ¶ Egli balzò giù dal letto | ||
423 | 1910 | Ebbro di averla toccata, egli la sollevò nelle braccia | ||
424 | 1910 | le sue disperate labbra egli la baciava. ¶ Allora strappò | ||
425 | 1910 | un lievissimo grido. ¶ Allora egli vide subitamente in quella | ||
426 | 1910 | quel maraviglioso dolore, ch’egli le aveva crudelmente risparmiato | ||
427 | 1910 | l’anima sua, poich’egli portava in sé il | ||
428 | 1910 | a pregiudizi umani. Ma egli non era che la | ||
429 | 1910 | una più grande voluttà. ¶ Egli aveva passata la notte | ||
430 | 1910 | nella lontananza, nel tempo, egli ancora vedeva una remota | ||
431 | 1910 | doveva pur vivere, mentr’egli non avrebbe mai consentito | ||
432 | 1910 | lor propria coscienza? « Ricordati! — egli le diceva; — tutto si | ||
433 | 1910 | ne sarebbe certo guarita; egli no. Egli avrebbe fatto | ||
434 | 1910 | certo guarita; egli no. Egli avrebbe fatto il possibile | ||
435 | 1910 | non dicesse di no! Egli lo sapeva bene, e | ||
436 | 1910 | tortura più grande. Ma egli era invece un uomo | ||
437 | 1910 | diverso da quello ch’egli era stato fino allora | ||
438 | 1910 | incatenata il giorno ch’egli aveva cominciato ad amarla | ||
439 | 1910 | mia, d’un tratto egli è venuto, l’ho | ||
440 | 1910 | un bisogno imperioso ch’egli tornasse, per carezzarla, per | ||
441 | 1910 | immutabilmente la trovò chiusa. Egli non aveva nemmeno scritto | ||
442 | 1910 | quelle orribili parole ch’egli le aveva dette? Cos | ||
443 | 1910 | con pensare che, s’egli pure tornasse, non avrebbe | ||
444 | 1910 | il pericolo di cui egli le parlava, comprese lentamente | ||
445 | 1910 | lentamente l’orrore ch’egli le aveva dipinto, guardò | ||
446 | 1910 | Voleva non fermarsi, ma egli le si mise appresso | ||
447 | 1910 | tempo trascorso, e quand’egli la supplicò d’un | ||
448 | 1910 | dalla gente curiosa, ed egli prometteva, giurava, di rispettarla | ||
449 | 1910 | a riprender fiato. Ma egli era dietro l’uscio | ||
450 | 1910 | quella caccia infaticabile ch’egli dava ai piaceri fugaci | ||
451 | 1910 | le femminili attraenze ch’egli poteva desiderare nell’amante | ||
452 | 1910 | di mezzo, ma non, egli supponeva, un fratello intrattabile | ||
453 | 1910 | una freschezza riposante. ¶ Allora egli prese una sua mano | ||
454 | 1910 | confessano più raramente. ¶ — Dimmi, — egli riprese con calore, — dimmi | ||
455 | 1910 | dirsi. ¶ — Hai ragione, Loretta, — egli ammise. — Dunque, un sogno | ||
456 | 1910 | con una certa molestia. ¶ Egli la teneva stretta per | ||
457 | 1910 | per curiosità. ¶ — Forse — diss’egli — qualcuna è venuta qui | ||
458 | 1910 | terribilmente male... ¶ Nella penombra egli la vide impallidire; le | ||
459 | 1910 | parve, un attimo, ch’egli fosse tornato, ch’egli | ||
460 | 1910 | egli fosse tornato, ch’egli fosse lì, a ginocchi | ||
461 | 1910 | erano montati da lui; egli guardava ora l’ultimo | ||
462 | 1910 | per il sabato prossimo. Egli non sapeva se partire | ||
463 | 1910 | barone Silvestro, vi andava egli pure. Tre o quattro | ||
464 | 1910 | Antonino. ¶ — Oh, nulla, nulla... — egli fece, come chi voglia | ||
465 | 1910 | leggeva. ¶ Quanto a Loretta, egli non era molto severo | ||
466 | 1910 | l’appunto quella sera egli era da poco venuto | ||
467 | 1910 | delicato! ¶ Contro di lei egli diveniva subito iracondo; i | ||
468 | 1910 | Era così bellina, sorrideva… Egli non osò più dire | ||
469 | 1910 | per comprarti questa roba! ¶ Egli era straordinariamente eccitato; la | ||
470 | 1910 | come una sciarpa. ¶ IV. ¶ Egli era lontano, fuggiva, correva | ||
471 | 1910 | fatto quasi orrore... » ¶ Certo egli l’aveva persuasa con | ||
472 | 1910 | una scaltrezza involontaria ch’egli aveva usata per meglio | ||
473 | 1910 | frodi. Bisognava essere, com’egli era, un freddo conoscitore | ||
474 | 1910 | d’una purificazione umana, egli sentiva il bacio di | ||
475 | 1910 | assolveva del suo peccato, egli si coricava perdutamente, in | ||
476 | 1910 | carica de’ suoi bauli; egli finalmente la conduceva nella | ||
477 | 1910 | fare queste cose? ¶ — Certo; — egli rispose. — Potrai fare tutto | ||
478 | 1910 | Sì, ora lo costeggeremo, — egli rispose. ¶ Sparve, quando avvallarono | ||
479 | 1910 | non poteva dormire... ¶ VI. ¶ Egli tornò una sera, improvvisamente | ||
480 | 1910 | questo implacabile amore. ¶ Veramente egli sentiva pesare su la | ||
481 | 1910 | Non più lei sola egli amava, ma in lei | ||
482 | 1910 | trascorse. Perchè non aveva egli osato impadronirsene quand’ella | ||
483 | 1910 | suoi sensi? Perchè mai egli, ch’era stato per | ||
484 | 1910 | braccia. Una sola cosa egli conosceva esattamente: l’impossibilità | ||
485 | 1910 | giorni, anzi l’aveva egli stesso ammaestrata nel coltivare | ||
486 | 1910 | Ed ora, quell’uomo, egli l’odiava; non di | ||
487 | 1910 | pensare a quell’uomo, egli presentiva un oscuro pericolo | ||
488 | 1910 | preveggenza di chi ama, egli tornò sopra tutto per | ||
489 | 1910 | Il percorso era lungo; egli guardava distrattamente in giro | ||
490 | 1910 | andavano probabilmente a pranzare. Egli li salutò chiamandoli per | ||
491 | 1910 | bottega era già serrata; egli restò qualche attimo davanti | ||
492 | 1910 | si volsero al sopraggiunte. Egli tese loro le mani | ||
493 | 1910 | l’abbracciò. ¶ — E Loretta?... — egli profferì piano, quasi vergognandosi | ||
494 | 1910 | penoso mistero. ¶ — E Loretta? — egli ridomandò con voce palpitante | ||
495 | 1910 | venite? — domandò il Riotti. ¶ Egli era rimasto in piedi | ||
496 | 1910 | stupiti: supponevano forse ch’egli ne sapesse più di | ||
497 | 1910 | Non sei più tu! ¶ Egli era infatti spaventosamente pallido | ||
498 | 1910 | nella sua faccia devastata. ¶ Egli cercò di sorridere: ¶ — Sono | ||
499 | 1910 | silenzio. Nella sua casa egli era più che mai | ||
500 | 1910 | È fuggita insomma.. ¶ — Fuggita!?... ¶ Egli barcollò e cadde sopra |