Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

vivido sguardo: e, piangesse ella!... ¶ ma, innanzi a me

dolor mi sveli: ¶ niega ella il duol; mentre di

veggio. ¶ Euriclea ¶ A voi ¶ ella è di sangue figlia

scelta ¶ d´uno sposo ella stavasi. I più prodi

tanti ¶ affetti. In questo, ella il valor laudava; ¶ dolci

in se stessa compiacersen ella ¶ lieta dovea; più forte

scelto pur non avesse ella mai! ¶ Dal giorno in

rotti: ¶ poi (non udendomi ella) in sì feroce ¶ piena

a lei corro, affannosa: ¶ ella, appena mi vede, a

non potevi, per certo. — Ella il sa bene ¶ s

amor martìre. ¶ Ma, s´ella accesa è di Perèo

il lamento, or ch´ella ¶ per ottenerlo sta? se

perché scegliea fra tanti ¶ ella stessa Perèo? ¶ Euriclea ¶ ... D

mel dice assai, ch´ella Perèo non ama. ¶ Tranquilla

almen, se non allegra, ella era ¶ pria d´aver

è ver, che parve ¶ ella il chiedesse, perché elegger

o il credea, dovere. Ella non l´ama; ¶ a

giurar: l´uom ch´ella amasse, ¶ di regio sangue

n´ebbe qui, ch´ella a sua posta ¶ far

troppo!... Ah! morte, ¶ ch´ella ognor chiama, a me

brame nostre ognora. ¶ Ben ella il sa, se di

noi ci estimiam beati: ella non puote ¶ quindi, no

Ciniro ¶ Ma pure, ¶ s´ella in cor sen pentisse

con lei; fa ch´ella al fine il cor

il contegno, in ch´ella a me si mostra

rimembri: ¶ or sappi, ch´ella a me sempre tremante

stato. ¶ Pur, di nozze ella parla; ed or diresti

ed or diresti, ¶ ch´ella stessa le brama, or

morte; or ne assegna ella il giorno, ¶ or lo

viso ¶ disperata la mostra. Ella mi accerta, ¶ e rinnuova

che sposo vuolmi; ¶ ch´ella m´ami, nol dice

giunti, ¶ che irrevocabil oggi ella pur volle ¶ all´imenèo

meco dividi tu. S´ella infelice ¶ per mia cagion

È ver, che scelto ¶ ella t´ha sola; è

del mio pianger foss´ella!... A me fia dolce

il morir, pur ch´ella sia felice. ¶ Ciniro ¶ Perèo

non ti aprire anch´ella il cor, son certo

nascosto suo male. — Ecco, ella viene; ¶ ch´io appellarla

tuo martìr (qual ch´ella sia) ¶ o la cagion

dei sensi di Mirra. Ella non l´ama; ¶ certezza

n´ebbi; e andando ella a tai nozze, ¶ corre

amiamo, il sa ben ella, a cui ¶ non siam

men cari noi. Ch´ella omai chiuda ¶ in ciò

e donna. ¶ Cecri ¶ Ecco, ella viene: oh! mi par

che dei cari nepoti ella ne accenna!... ¶ Ma, poich

strano pensiero, ¶ pur ch´ella viva, seguasi. ¶ Mirra ¶ La

padre, ¶ tutto adoprai perch´ella appien seguisse ¶ il suo

che all´aure scoglio, ella si sta: te solo

del suo dolore addurne ¶ ella stessa non sa: l

in te destar debb´ella, ¶ più che ne desti

ad ogni costo ¶ vuole ella stessa; e per ragion

in suo pensier disegni ella stromento ¶ della sua morte

cagione, ¶ suo sol rimedio ella tue nozze estima. ¶ Dolcezza

e a tutto ¶ piegherassi ella. Vanne; e a lieta

felice ¶ almen ti sappia!... Ella è ben cruda gioia

più non ne sento. Ella, all´altar venirne, ¶ contra

voler dei genitori quasi, ¶ ella stessa il voleva: e

sé tornata, in breve, ¶ ella udrà poscia favellarle il

Euriclea ¶ Ecco, di nuovo ella i sensi ripiglia... ¶ Cecri

armato ho il core. Ella ben merta (e il

eppur, dal terzo messo ella ode ¶ già il paterno

In suon di sdegno ella finora ¶ mai non mi

e sforzati! Par, ch´ella ¶ al mio cospetto a

il timor; qual ch´ella sia tua fiamma, ¶ (pur

stesso ¶ non la condanna, ella non fia: la svela

Ti arretra... ¶ Inorridisci... Vieni... Ella... trafitta, ¶ di propria man

infame orrendo amore ¶ ardeva ella per... Ciniro... ¶ Cecri ¶ Che