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Egisto Roggero, L'eredità del genio, 1898

concordanze di «ella»

nautoretestoannoconcordanza
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lei - fatta grande, anch'ella come la madre, incurante
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in quel momento? Certo ella dormiva, come dormiva il
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di donna Maria, ov'ella lo avea chiamato con
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foglio profumato, ed ov'ella lo attendeva. ¶ * ¶ * * ¶ In quel
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poco pallida. ¶ - Perdonatemi - disse ella - sono entrata, così, quasi
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E si guardò intorno. ¶ Ella non rideva più. Era
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poco, in silenzio. ¶ Poi ella gli si avvicinò, gli
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saliva il singhiozzo. Sarebbe ella venuta? Non s'era
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tanti anni! - così titubante - ella già sì audace, allora
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nero e come semplicemente! Ella, allora, sempre così accurata
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di chi? di chi ella temeva dunque, ancora?.... A
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quell'istante - dopo tanto! - ella non aveva che timore
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qualcuno!.... ¶ Ma certo anch'ella doveva essere in collera
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con me. Certo anch'ella aveva preparato qualcosa per
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dolce viso già amico!.... Ella avea sollevato su di
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labbra tremavano, esangui. Anch'ella in collera? Oh! sulle
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Come allora. Come allora! Ella mi sorrise Non seppe
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mi sorrise Non seppe ella altro fare, nè altro
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ricordo. A un tratto ella, che smarrita e tremante
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per fuggire per sempre. Ella aprì le pallide labbra
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avvolse per un attimo. ¶ Ella ritirò la povera manina
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che la celavano pietosamente. Ella quasi spariva, così piccola
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piangendo d'amore. Ed ella mi mettea quelle piccole
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della sua bocca. Ahimè ella avea potuto obliarmi, ella
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ella avea potuto obliarmi, ella avea potuto tradirmi! Ella
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ella avea potuto tradirmi! Ella mi avea tradito. Io
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avea saputo, di poi. Ella era stata di altri
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Di quanti altri era ella stata? Io non sapeva
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venti anni allora ed ella era sì divina nel
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e l'amore! ¶ Ma ella era stata colpevole. Ed
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anni eran passati!.... ¶ Ora ella, pallida e sfinita, mi
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quel giorno, precisamente, ch'ella mi disse, dolcemente: ¶ - Alberto
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Avete una figlia, voi? ¶ Ella sorrise. ¶ - Sì. Non lo
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Tentai di protestare ma ella mi accennò di tacere
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figlia non mi somigliasse. Ella è bella, v'ho
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cara voce mai obliata! Ella avea una piccola ombra
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io tanto avea baciata.... Ella era vestita molto semplicemente
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condurla dalla sua mamma.... ¶ Ella mi sorrise e mi
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a que' giorni. Anche ella allora, camminava così. Lieve
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in avanti. Ogni tanto, ella alzava la testa, così
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non parlavo ed anch'ella taceva: ma a noi
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di vita, unite. Comprendeva ella, la madre, ch'io
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e bruscamente incompiuto? Era ella contenta di questo? Si
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di questo? Si faceva ella complice del mio amore
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mio amore? Mi spingeva ella sulla via della quale
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ancora la fine?.... ¶ Spesso ella c'incitava ad uscire
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anni ch'io riviveva; ella con la cieca poesia
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quello dei venti anni. ¶ * ¶ * * ¶ Ella morì in un bel
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sulla bianca cittadina indolente! Ella morì serena: il sole
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fronte la giovinetta ed ella accettò il mio bacio
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mio volto di lacrime. ¶ Ella non aveva più altri
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sedici anni. Quando era ella nata dunque?.... Rifeci il
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al sangue. Sedici anni!.... Ella era nata adunque qualche
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E in quell'epoca ella non era stata che
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Quale affinità di sentimento! Ella pensava, direi quasi, con
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con la mia mente. Ella vibrava, quasi, con il
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con il mio cuore! Ella vedeva, come io vedeva
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vedeva, come io vedeva: ella sentiva, come io sentiva
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ciò? Non lo sapeva ella? Oppure ella che tutto
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lo sapeva ella? Oppure ella che tutto sapeva per
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stesso tuo cuore; perchè ella è il proseguimento del
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vero unico amore!... ¶ Avea ella pensato così? Aveva dunque
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pensato così? Aveva dunque ella voluto che la fine
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quell'amore avvenisse?Aveva ella dunque voluto essere ancora
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io ben sapeva ch'ella, la bellissima etéra nostra
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mente e nel cuore. ¶ Ella mi ascoltò in silenzio
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attese, in silenzio. ¶ - Voi. ¶ Ella scosse la testa. ¶ - Si
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non desidera che voi. ¶ Ella mormorò. ¶ - È impossibile. ¶ - Vuole
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ultima volta, forse, pensate. ¶ Ella scosse ancora la testa
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e della sua intelligenza.... ¶ Ella mi guardò. ¶ - È inutile
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carezza. ¶ Non dissi altro. ¶ Ella parve riflettere poi domandò
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Oh, lo conosco - mormorò ella. ¶ Pensò ancora un istante
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occhi di Venere magnifica. ¶ Ella era vestita ancora di
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greca iddia della quale ella recava il nome. ¶ E
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serica nebbia di neve. ¶ Ella rideva: e la luce
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da tanto tempo. ¶ Ma ella sorrise con mistero. ¶ Fulvio
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alto il calice colmo ella esclamò, guardando sorridente e
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ai piedi di Venere. ¶ Ella apparve candida, nelle fini
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sala corse un tremito. ¶ Ella non appariva più oltre
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al potente fremito sensuale ella tolse anche quel velo