Giovanni Verga, Nedda, 1874

grossolane, senza esser robuste. Ella faceva da manovale, quando

nelle foglie degli alberi, ella si fermava tutta tremante

suo canto lamentoso, ed ella tutta lieta di quella

gazze venivano a beccarle, ella le avea scacciate a

sonagliere dei loro muli, ella diceva: costui è il

trovò ritta sull'uscio. ¶ Ella si era alzata udendo

domandò lo zio Giovanni. Ella si strinse nelle spalle

burbero lo zio Giovanni. ¶ Ella non disse altro, ed

le dicevano facezie grossolane, ella si stringeva nella sua

orto. ¶ - Oh, Janu! diss'ella, come se non ne

detto lo zio Giovanni. ¶ Ella non disse altro e

giovanotto con logica contadinesca. ¶ Ella si fece rossa, come

più allegri. E quand'ella passò dinanzi a Janu

sua pipa tutta intagliata, ella sentì gran caldo al

innamorata. Janu la raggiunse, ella si appoggiò all'uscio

Janu un po' pettoruto. ¶ Ella sorrise senza guardarlo; ripiegò

e lo buttò via. Ella si volse in là

gli usci! gli diss'ella tutta rossa, dondolandosi sullo

se tu non vuoi. ¶ Ella gli diede un buffetto

prima di giorno, quand'ella si affacciò all'uscio

voglio più bere; disse ella colle guance tutte rosse

Perché mi vuoi bene? ¶ Ella gli diede un pugno

e la guardò fiso. Ella chinò gli occhi come

Vuoi essere mia moglie? ¶ Ella lo guardò serenamente, e

prezzo della sua giornata. ¶ Ella aspettava il suo fidanzato

soldi che avevo fatto. ¶ Ella rientrò in fretta, scucì

che ogni tre giorni. ¶ Ella lo guardava senza parlare

finalmente se ne andò, ella lo accompagnò sino alla

con un triste sorriso. Ella l'ascoltava coi suoi

e le prime risate ella non osò cercare più

di morire di fame. Ella diede alla luce una

madre scarseggiava il pane. Ella deperì rapidamente, e invano