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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «ella»

nautoretestoannoconcordanza
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1886
in condizioni morali difficilissime. Ella deve vivere a contatto
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1886
necessità della nostra vita, ella diventa profonda, pensosa, malinconica
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lotta per l’esistenza. Ella vive guardinga, move i
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gramo di lanetta nera: ella si ammucchiò al collo
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sette meno cinque minuti, ella si doveva trovare in
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Alzati, che è ora. ¶ Ella si riaddormentava, col buon
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no, paghi la multa. ¶ Ella, allora, si decideva, si
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niente. Così, ogni mattina, ella era presa da una
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1886
che ora sarà? — domandò ella. ¶ — Sono le cinque e
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ci voleva un’ora; ella era uscita un’ora
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1886
sulle miserie umane. Ecco, ella non era una testa
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1886
suo quaderno, grosso grosso: ella non sapeva fare i
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1886
loro. ¶ — Che freddo! — disse ella con la voce molle
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udirono: ¶ — Buon giorno, direttrice. ¶ Ella salutava col capo, con
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1886
di fantasia. In verità, ella aveva qualche cosa di
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del capo, per pensare. Ella toglieva i guanti e
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l’imbarazzo le vinceva. Ella, la prima, entrò nel
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di alunna calligrafa; appena ella udiva una voce troppo
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Dopo le prime parole ella chiamò la sua indivisibile
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o tre pretendenti che ella non poteva soffrire e
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1886
quel telegramma amoroso. Ma ella non fece atto di
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profondo: nessuna osava rispondere. Ella aveva parlato lentamente e
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con gli occhi abbassati. Ella non era cattiva, ma
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spalle appoggiate alla poltroncina, ella parea dormisse con una
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sue colleghe vedevano che ella parlava con Foggia, per
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per un ballonzolo famigliare. Ella stessa che non aveva
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ecclissarsi quanto più poteva. Ella rendeva alle sue amiche
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1886
che ne la pregava; ella prestava il suo ombrello
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fammi, fammi questo favore.... ¶ Ella non resisteva, diceva di
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alle cinque: e se ella era libera nel pomeriggio
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1886
pranzo, subito. Ma quando ella di servizio nel pomeriggio
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a non far nulla: ella lo guardava con una
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che glielo aveva prestato: ella era la prediletta, perchè
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Cristina Juliano. ¶ — Direttrice, — disse ella piegandosi sulla scrivania e
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grande per tutte: ma ella non avrebbe accettato, doveva
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fingeva di non capire: ella sapeva di non dover
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1886
una intensità che trapelavano: ella ascoltava tutta intenta, con
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1886
battevano, come se approvasse. Ella non rispondeva, però: ed
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la bocca, trasalivano: ma ella diceva due e tre
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senza muoversi, senza voltarsi, ella riceveva sempre, indovinando le
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1886
ricevuti quindici o venti, ella lo interrogava: ¶ — Ne avete
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1886
linea Napoli-Ancona-Bologna, ella aveva sessanta dispacci, Ancona
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1886
amministrazione scendevano le mesate, ella si tratteneva più a
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medaglione d’oro, quando ella doveva andare a ballare
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1886
di Salerno, un negoziante; ella aveva dato un addio
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1886
latente. E pensare che ella era così brutta! Ma
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1886
più dell’elettricità: certo ella ritornava di lassù, dove
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già prepotente, di Eva. Ella canticchiava, mettendo degli aghi
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ti vuoi bene, ma ella è più forte di
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1886
aranci e di limoni. Ella inarcò le ciglia quando
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1886
madre era una Radziwill, — ella si faceva regalare i
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simpatia di tipo bizzarro, ella andava dovunque, un po
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che respingevano le forcinelle. Ella baciò vivamente, sulle due
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1886
giapponese di porcellana trasparente. Ella apparteneva alla più nobile
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scettico e indolente: ed ella, piamente, da buona ed
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po’ indifferente in fondo, — ella aveva taciuto, non si
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esuberante. Così, per sfogarsi ella aveva messo su, col
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Sersale tutte lo conoscevano, ella aveva dovuto sposare Francesco
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pace di questo tradimento, ella portava fieramente questo lutto
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Più taciturna, più riservata, ella non lo confidava, se
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Bariatine era intimamente felice, ella che aveva amato con
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ammazzerà, ne son certa. ¶ Ella si gettò sopra una
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stranamente dalla madre adottiva. Ella aveva conservata una semplicità
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ogni tanto, di riposarsi: ella faceva una smorfia deliziosa
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bimbi, ai poveri — ed ella, in cuor suo, ammirava
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queste vostre corazzate, — diceva ella a Innico, guardandolo con
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Mi piacciono tanto, — mormorava ella, piegando il capo sotto
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della tempesta, Innico, — diss’ella turbata. ¶ — E perchè? ¶ — Non
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accostasse a lei: ed ella accettava questa corte tranquillamente
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stanzette, poveramente mobiliate, che ella abitava, — Willy la trattava
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Willy l’avrebbe sposata. Ella mostrava di non sapere
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completo, tutte gliela invidiavano; ella ballava, chiacchierava, rideva, prendeva
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1886
belle ragazze di Napoli: ella non parlava, col suo
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1886
non era più venuto; ella non aveva voglia nè
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1886
collo s’intendeva che ella singhiozzava, mentre Felicetta Filomarino
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1886
fermarono presso Angiolina Cantelmo; ella stava ritta presso l
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1886
e dello champagne, ed ella rideva, rideva, senza scomporsi
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cariche del rossetto che ella stessa componeva, con una
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1886
udendo con quanta reverenza ella parlava del blasone dei
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1886
rarità, in autunno, che ella aveva portato per Olga
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1886
colore, nelle linee, — invece ella mostrava un volto calmo
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1886
con uno sforzo inaudito, ella fosse giunta alla liberazione
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1886
Gli occhi le brillavano, ella sorrideva: quando il padre
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1886
calde giornate d’inverno. Ella portava sulla faccia la
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1886
la trasformazione della felicità: ella parlava poco, con una
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sempre una emozione. Entrando ella vide subito che il
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1886
bisogno di lasciar Napoli, ella adorava Napoli, ella odiava
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1886
Napoli, ella adorava Napoli, ella odiava tutti gli altri
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1886
un’acclamazione di saluti. Ella era sempre più carina
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1886
di felpa azzurro cupo: ella era pallidissima: Massimo aveva
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1886
singhiozzi. E man mano, ella si appartò con tutte
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Olga, — aggiunse l’altra. ¶ Ella si chinò sulle rose
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care, care, non piangete, — ella disse, tremando, e fece
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le sgorgarono dagli occhi, ella pianse in silenzio. Eva
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quelli che l’amavano, ella si buttava al collo
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recarsi sull’altar maggiore. Ella era vestita di un
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legato in velluto bianco. Ella era tutta candida, da
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Eva, Eva, Eva, ma ella non si volse neppure
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la testa e pregava: ella, ostinata, ferrea, nella lotta
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vita, le pareva che ella stessa, Anna Doria, a
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era immersa nel peccato, ella amava il peccato, ella
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ella amava il peccato, ella non aveva il coraggio
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di salvarsi dal peccato, ella era indegna di pregare
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grazia; fra due mesi ella partiva per l’Inghilterra
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1886
partiva per l’Inghilterra, ella sposava un vecchio principe
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creatura buona e intelligente: ella sola conosceva l’orrendo
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vita di Eva Muscettola, ella sola aveva la misura
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misura di quel sacrifizio, ella compiangeva la fanciulla, ma
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voce la chiamò, ma ella non udì, come la
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stata sempre in tempo: ella si era mostrata così
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pergamena scritta in latino: ella la leggeva lentamente, lentamente
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del giuramento claustrale, che ella pronunziava al lume delle
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Margherita vedesse e intendesse, ella non poteva misurare la
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mani vuote: in realtà, ella era complice della sorella
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poverello poverello, con cui ella riusciva ad esser carina
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col ventaglio sulle dita, ella, la misera zoppina che
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quanto ad Annina Manetta, ella era immersa nel buddismo
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una voce flebile, falsa, ella incominciò a gemere una
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aveva amata prima che ella avesse quella disgrazia della
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1886
e per inclinazione, come ella diceva, e che non
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1886
per furia di pettegolezzo, ella si occupava alacramente di
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occupava alacramente di matrimonio, ella ne aveva sempre due
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o quattro in progetto, ella fantasticava di maritare tutte
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1886
le mamme l’adoravano: ella passava la giornata in
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tutti i celibi. Ora, ella voleva maritare le sorelle
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Tuttavilla, tutte la salutavano, ella si era fermata qualche
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non potendo fare altro; ella li aveva presi, senza
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aveva obbligata a uscire, ella che si rifiutava, l
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che era un amore. Ella lasciava fare, rassegnata quasi
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in un silenzio profondo. Ella chinava il capo, pallida
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erano seduti a destra, ella un po’ indietro, con
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era dello stesso parere, ella era sempre del parere
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due altri giovanotti che ella doveva ammogliare, era seccata
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1886
prefettura, bel giovanotto che ella voleva sposare con Enrichetta
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proprietario di Salerno che ella destinava a una delle
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saluti e gli abbracci, ella siedette un momento, tanto
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la Cipullo da quando ella era zitella, giammai ella
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ella era zitella, giammai ella aveva voluto far la
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e di poesia idealista, ella andava ripetendo sottovoce dei
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Mancava la Costa: ma ella non usciva quasi mai
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ascoltava, rideva, rispondeva che ella lasciava libere le sue
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marito, nobile, ma povero, ella parlava del matrimonio piena
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cuore, sapendo bene che ella traeva vantaggio dai loro
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si alzarono per partire, ella infilò il suo braccio
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così elegante: in fondo, ella gli voleva bene ad
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Enrichetta Caputo pensava così, ella preferiva la serietà di
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a tenerle la mano, ella chinava il capo umiliata
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in volto le persone. ¶ Ella sentiva, sì, sentiva in
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il biasimo, il disprezzo; ella sentiva sovra sè il
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vario giudizio della gente, ella che bella, giovane e
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una venduta del matrimonio. Ella sapeva bene che lo
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dopo una lieve esitazione. ¶ Ella riattraversò la sala, questa
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simile a quello che ella aveva tolto ad Arturo
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infine più degli altri: ella rifiutò col capo, non
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non mi piace, — rispose ella, indispettita, ¶ — Via, via, siate
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me — soggiunse lui, dolcemente. ¶ Ella lo guardò, commossa per
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Arturo, Gaetanino aspettava: ma ella se lo rivide innanzi
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o che piaceva loro: ella sentì tutta la vergogna
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con molta enfasi, ed ella l’ascoltava, molto preoccupata
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le occhiate con cui ella gli chiedeva permesso di
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permesso di ballare — ed ella finì per cedere, si
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fiori, rosa e gardenia: ella sceglieva la gardenia, ballava
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Tutti la guardarono, Enrichetta: ella rideva, nervosamente, il piattello
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rovina. Guardando donna Franceschina, ella rassomigliava alla casa; sul
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alla cintura, sul petto, ella era piena di gioielli
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diventato già vecchio, tanto ella era sciattona; Annina decisamente
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troppo il fazzoletto; tanto ella era miope, bastava levarle
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soffocava sotto il fazzoletto, ella aveva l’abitudine di
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cosa all’orecchio, ma ella non intese bene, piegò
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della zoppina, quasi quasi ella tremava al loro tremito
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vedere. La circondavano, mentre ella abbassava il capo, paurosa
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malgrado la cipria che ella adoperava di nascosto, e
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metallico delle acque conservate. Ella chinò il capo e
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pelle nero, tutto scrostato. Ella era orrenda. ¶ — Volete dirmi
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senza domandarle: tanto che ella tremò, arrossì, finì per
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Niente, com’è naturale. ¶ Ella non osò rispondere. ¶ — E
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interrotta a metà, mentre ella schiccherava senza capirne nulla
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in nome della pedagogia; ella diceva la sua lezione
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con tanta logica tranquilla, ella ripeteva i suoi argomenti
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persona umile e pacata, ella riprendeva da lui il
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romanze al Conservatorio, poichè ella aveva perso la voce
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pienotta dall’indice teso, ella toccava le piccole leve
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figura in classe, mentre ella intendeva tutto e sapeva
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suo meccanismo di rotelline: ella pareva acquistasse un’anima
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chiuso, dall’indice teso, ella parve più forte e
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Vetromile come è che ella adopera il filo nostrano
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e gli occhi lucenti, ella narrava che aveva risposto
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guardavano scettiche senza che ella capisse. ¶ — Figuratevi, — diceva lei
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disilluderla, quale strano pasticcio ella aveva fatto di termometro
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con quel giovinotto che ella adorava silenziosamente: si sposavano
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1886
sua malattia era contagiosa, ella è stata abbandonata da
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nella prima classe inferiore. Ella è senza forza morale
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gli alunni erano centotrentaquattro: ella ha chiesto invano un
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1886
a centotrentaquattro piccini cantando ella stessa, il dover loro
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1886
una salute già minata. Ella ha continuato ad andare
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1886
a visitare la maestra, ella, non potendo parlar loro
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1886
cantato le canzoncine che ella aveva loro insegnato con
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1886
del paese, e canta ella stessa le romanze di
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1886
dove era la scuola, ella abitava al villaggio vicino
200
1886
mangiato dal giorno prima, ella è caduta sulla via
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1886
delicate funzioni di educatrice. Ella è stata destituita. Perdute
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1886
ha potuto ottenere nulla. Ella ha scritto delle lunghe
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1886
anno scorso, di marzo, ella ha comperato, in tre
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1886
mangiate tutt’e tre. Ella ha sofferto due giorni
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1886
scrivere le sue pene, ella si dirigeva a un
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1886
riuscire a qualche cosa, ella stava sul balcone, al
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1886
letto azzurra e bianca. Ella mostrava tutta questa roba
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1886
spose; come arrivava gente, ella chiamava suo marito, con
209
1886
di stabilirsi a Napoli, ella era ambiziosa, audace, rinunziava
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1886
la seguiva dappertutto dove ella andava, come trasognata, e
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1886
forza dell’evocazione, che ella si vide, già arrivata
212
1886
damasco azzurro della coperta. Ella portava una camiciuola di
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1886
ornate di molte gemme. Ella poco si muoveva, poco
214
1886
che andava e veniva, ella era stordita da tante
215
1886
fine, verso le due, ella aveva dato un bacio
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1886
erano andati alla cattedrale: ella respirava, tranquilla, riposandosi, poichè
217
1886
letto, le parlava, sottovoce: ella non aveva voluto andare
218
1886
andata la cosa: ed ella rifaceva il breve racconto
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1886
un cenno della mano, ella, la madre felice. Ritta
220
1886
lei, penetrandole nell’anima, ella beveva quasi, tutta quella
221
1886
La stanza era vuota. Ella si voltò, cercò con
222
1886
Emma Demartino singhiozzava. ¶ III. ¶ Ella misurò il lavoro fatto
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1886
labbra violette di Emma. Ella badava che le maglie
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1886
due giovani avevano pronunziate, ella chinava il capo sotto
225
1886
carini. Insomma, pensa che ella non ha altro pensiero
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1886
slancio e senza fervore. Ella non aveva più nulla
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1886
si sa perchè, — ma ella era ormai senza rancore
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farla trasalire. In verità, ella posava nella suprema inerzia