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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «ella»

nautoretestoannoconcordanza
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cor gli lassa, ¶ ed ella intanto – e questo è
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sovente di giacer con ella, ¶ un dì gli tolse
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indicogli ¶ tutto ciò ch’ella fece e ch’ei
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il Soldano. ¶ E anch’ella, sospirando al tristo caso
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alquanto opposto, ¶ la cosa ella sì ben gli spiana
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nonostante un tempo ragionevole ¶ ella qui s’arrestò, Zigri
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vivo foco e in ella ¶ pien di concupiscenza il
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duci e nobiltà primiera ¶ ella il riceve, e gala
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fino il luogo ov’ella fu s’ignora. ¶ Gengis
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benché del defunto Imperatore ¶ ella avesse un figliuol, detto
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nella famiglia imperial sendo ella, ¶ non aveva alcun dritto
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da qualche settimana, ¶ ed ella Voliamisa chiamat’era, ¶ bambolona
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gala. ¶ Sovra altissimo soglio ella sedea, ¶ maestosa negli atti
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d’amor n’ebb’ella e amollo a segno
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noia e noncuranza, ond’ella ¶ cercò all’edaci brame
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prence Atima, ¶ che già ella amato avea molt’anni
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cui regolarmente ¶ d’amante ella a cangiar s’accostumò
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faccia a Turachina. ¶ Mostra ella un volto placido e
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stupisco e maraviglio ¶ s’ella il mal non riforma
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da lunge ne scorge ella il periglio, ¶ che mal
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l’ossequio indegno, ¶ ch’ella è l’unica via
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fosse e valente. ¶ Ch’ella poi sia gentil, umana
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remunerato: ¶ per compensarlo morto, ella preferisse ¶ che fosse come
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fatto acquisto, ¶ pontefice supremo ella è stimata: ¶ far santi
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vedova d’Ottai, ¶ ch’ella scarabocchiò di propria mano
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a lei sol una: ¶ ella sol s’istruisce e
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intorno ad essa. ¶ Rid’ella e scherza seco lor
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quivi in uso anch’ella?» ¶ Siven sorrise, e «Or
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direttor li rende. ¶ Raro ella v’intervien, che a
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ottien gli alti favori; ¶ ella, nel fausto dì del
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le diè di Toctabei. ¶ Ella il prende e mentr
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a cui tal cura ella commise, ¶ in un bel
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chi è questo Giuseppe?» ella chiedea. ¶ Ed egli in
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le fe’ Turfana, ch’ella ben comprese; ¶ e con
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alla tartara signora, ¶ ed ella il ricevé con volto
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poter sì estenso ¶ ch’ella omai non ardia formar
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Onde, acciò che Tommaso ella potesse ¶ a’ suoi servigi
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in vaga simmetria disporre; ¶ ella i consigli, ella i
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disporre; ¶ ella i consigli, ella i servigi sui ¶ alla
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somigliato Armida avrebbe anch’ella ¶ s’era men grassa
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desiare il soglio ¶ troppo ella fu per me forte
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gran disegni approva». ¶ Sorris’ella e seguì: «So che
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che può ciò ch’ella vuole ¶ di far la
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forse a presentar verranno. ¶ Ella è gloria e piacer
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saggi ¶ di maggiori ricchezze ella il colmava, ¶ onde in
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maestra ¶ pria della mensa ella nomò se stessa. ¶ Toto
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fu sempre Gengiscano Magno. ¶ Ella gli fomentò la frenesia
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al gran macedone compagno; ¶ ella tutta inondò la Mogollia
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di guadagno; ¶ di nobiltade ella introdusse i fumi ¶ e
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alla propizia sorte: ¶ s’ella cangia, tu opponle un
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e vibra l’asta, ¶ ella abbattuti ha i grandi
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dome ¶ le monarchie famose; ella devasta ¶ la terra tutta
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e mostra schife piaghe, ella è la Peste; ¶ né
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membra in sul feretro, ¶ ella, esecrabil mostro!, ella è
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feretro, ¶ ella, esecrabil mostro!, ella è la Fame. ¶ Cieca
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guerra ognor proviene, ¶ lusingarsi ella vuol che il Gepanese
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congedossi. ¶ Ma o ch’ella cattivar con impostura ¶ si
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pericolo imminente, ¶ ita peregrinando ella sarebbe ¶ a renderne le
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pur crede. ¶ Non attend’ella e indietro il corridore
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e più infierisce ov’ella è più ristretta: ¶ l
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lubricità di moto ¶ provav’ella un diletico soave, ¶ per
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la sua real beneficenza ¶ ella ai savi accordar creda
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papali. ¶ Dopo tai formolari ella il richiese ¶ dell’arti
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un guarnito ostel ch’ella assegnolli ¶ dal treno stesso
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altro il cuore. ¶ Guarda ella or questo or quella
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è generosa, e ond’ella ¶ tira tanti tesor che
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ognor si spande, ¶ standosi ella al timon del vasto
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in tant’opre ov’ella grande apparse ¶ la timida
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Stati suoi vicina, ¶ send’ella d’ambo i Re
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lei si fidi, ¶ ch’ella a compor s’impegna
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magion poi s’arrest’ella ¶ per grave affar che
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Anzi, un dì ch’ella in non so qual
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stuolo eletto; ¶ e s’ella è stanca e ha
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per tutto ciò ch’ella più brame ¶ ha comodi
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lei l’erubescenza; ¶ ed ella gli facea distinzioni ¶ e
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tratti inumani, ¶ però ch’ella è di cuor tenero
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è il nostro assunto. ¶ Ella, nel traversar la gran
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castella e per villaggi ella iva, ¶ le festose donzelle
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forte ¶ bagaglie e carriaggi, ella per l’onda ¶ col
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e la cavalleria ¶ ch’ella inverso Potala avea premessa
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faccia e riverenti, ¶ quand’ella è a lor nel
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tantino ¶ refocillarsi e riposarsi ella ama, ¶ entrar potrà nel
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ciò che vuole. ¶ Cortesemente ella accettò l’invito, ¶ e
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forza è pur ch’ella l’invito accetti, ¶ che
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il gran tempio, ov’ella e di sua corte
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gran brama, ¶ né parve ella prestar gran fè all
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ebbe quel pellegrinaggio: ¶ così ella compimento al voto dette
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a lei s’accosta. ¶ Ella diceagli allor: «Che te
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e far coraggio ¶ tosto ella stessa a quel lavor
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all’opra, all’opra! ¶ Ella il fondo del desco
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che un gran pasticcio ella era. ¶ Perciò Catuna, che
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Gengis venne al mondo ¶ ella era tutta quanta di
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di natura importar debbe. ¶ Ella perciò le naturali cose
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altr’ospizio – ¶ s’arrest’ella e con sé Turfana
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in santità gran passi ella avea fatti ¶ e contratta
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fido camerier «Provvedici» ¶ diss’ella «Ch’io più non
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spedito a Turachina ¶ perch’ella accetti il titol di
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mi ricordo. ¶ Catuna anch’ella a gusto suo trovollo
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onorar, poich’egli ed ella ¶ entusiasti d’Azzodino in
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il fuoco e ad ella: ¶ la maestà d’Aiton
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iraconda, ¶ che la cavalleria ella è materia ¶ per Aiton
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Catuna assiduo ognor, mentr’ella ¶ stassi alla tavoletta e
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risponde: «In Caracora anch’ella ¶ vive, ma non già
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ebbe, ¶ e non meno ella amata era da lui
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e l’odioso ¶ drudo ella rigettò, che sdegna e
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in Caracora ¶ per quantunque ella fosse empia e feroce
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sollevar l’alma angosciosa, ¶ ella, che alcun sollievo omai
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Volga colà nel campamento ¶ ella a Mengo appartenne, egli
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sui. ¶ Ogni occupazion, com’ella il vide, ¶ tosto interrompe
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lor, dietro si stringe. ¶ Ella gli oggetti che vedean
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cortesie tutte profonde ¶ ed ella stessa infin scorta e
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ai lidi mori. ¶ Perciò ella sopra tutte amolla poi
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mogolle. ¶ Ma poiché anch’ella dello spruzzo ondoso ¶ sentissi
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vel destina, ¶ che quivi ella tranquille ore felici ¶ gode
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talun che sostenea ¶ ch’ella talor, per variar soggetto
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o in gabinetto, ¶ poiché ella, oltre li soliti e
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novello amante, ¶ o ch’ella replicar sovente amasse ¶ per
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sen finché ti morda?» ¶ Ella, che di vigor sotto
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cangiar le piace, ¶ prend’ella il nuovo e lascia
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un piacer a udirlo. ¶ Ella, che per tai cose
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di contanti ¶ non sarebb’ella stata una pazzia; ¶ ma
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è a lui permesso ¶ ella s’inchina e te
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mai non fu ch’ella ascoltasse ¶ i giusti prieghi
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imminente sua funesta sorte, ¶ ella giacea tranquillamente in letto
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d’ira ebbe disegno; ¶ ella però con sue maniere
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pungenti ¶ stimoli son ch’ella risenta al core. ¶ Brame
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e cieco amor, troppo ella è donna. ¶ Gloria le
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piene man diffonde: ¶ tutto ella pon per appagarle in
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se le presenta: ¶ ch’ella, se nuova incognita sembianza
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i vizi del governo ella non vede. ¶ Quel temer
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assai fa fede ¶ ch’ella di Gengiscan sul trono
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infin d’allora ¶ ch’ella regnato avria pronosticai; ¶ e
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per non capir ch’ella ne aveva il baco
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deciso e stabilito ¶ ch’ella avesse ragione e Ottai
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Ottai il torto, ¶ perch’ella e vive e regna
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la stazion novella ¶ venn’ella ad abitar, né fu
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afflitta e addolorata anch’ella, ¶ Turfana la conforta e
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dir l’istiga, ond’ella ¶ s’ange, sospira e
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accadde?» ¶ Con spaventate voci ella prosiegue ¶ a fremere e
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occhio fissando attentamente in ella ¶ la riconobbe alfin per
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legge all’Asia tutta?» ¶ Ella, esecrando il nome e
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tua per eccellenza». ¶ Ed ella: «Sai che ognun nel
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la bella man ch’ella gli offerse ¶ e di
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perciò Zelmira, atteso ch’ella ancora ¶ di cristianesimo una