Remigio Zena, Confessione postuma, 1897

tocco. Appena un momento era entrato da me per

del corteggio; poi si era subito ritirato affranto dalla

massime in campagna, mi era occorso di udire dei

colei che da Vienna era venuta in Italia a

O Signore, non c'era piú dunque per lei

Non soltanto dagli uomini era stata abbandonata, anche da

l'eternità, se incosciente era trapassata dall'agonia nella

No, questa volta non era una illusione della mia

nella caduta se n'era staccato il piede, e

fratello che certamente si era riaddormentato, apersi di nuovo

Nessuno rispose. Non c'era dubbio: qualche biricchino maligno

burletta; e poiché s'era messo all'opera, non

anima viva. La portineria era deserta, ma il portone

fratello. Volli interrogarlo: perché era disceso anche lui? come

invisibile? Non rispose. Eppure era lui, Claudio, Claudio mio

pieno d'ansietà: perché era sceso e come mai

stringere un'ombra. ¶ C'era una volontà nei suoi

della mia coscienza. Non era tempo d'aver paura

sguardo mi aveva debellato; era compiuto l'esorcismo, e

ero trascinato all'ignoto, era il rispetto umano che

subito la parete. ¶ Rasentandola, era naturale che avrei finito

apertura, finalmente! ma non era purtroppo che il vano

d'animo. Codesta donna era una tentazione che il

E se questo non era, e alcuno fosse sopraggiunto

tela greggia che non era un lenzuolo; i piedi

gelo su nelle spalle; era morta? Il freddo che

sulla fronte; nessun dubbio: era morta. ¶ Mi sovvenni allora

spregiudicato in apparenza, non era altro in fondo che

poi al seguito. Egli era malinconico e di poche

irrequieto, scalpitante e sbuffante, era rientrato pochi momenti prima

altra ne imparo: non era quella la prima volta

insomma, il punto essenziale era questo: figlio d'un

parlato e con chi era rimasto inteso? ¶ Buio fitto

dieci lire in prospettiva era buon pungolo alla memoria

del pollice sinistro com'era sua consuetudine quando un

magazzino di legname com'era una volta, quale uso

sapeva se non che era di famiglia oriunda scozzese

sola, piú volte s'era imbattuto per le strade

nessun male, se c'era del filo da torcere

la maledetta gabbia, tanto era fermamente deciso di bruciare

solitudine della campagna, non era uomo Pellegrino Gullifà da

contro un ostacolo insormontabile, era di timore o di

strato giallo di segatura, era sgombra interamente: l'assemblea

folla l'assemblea, ma era numerosa abbastanza, tanto da

gradini. Da che mondo era piovuta quella gente? uomini

un lampo. L'enigma era sciolto. Balzò da sedere

nel terzo secolo si era estesa in tutto l

il diavolo non gli era comparso davanti con tutto

delle cerimonie infernali, si era sentito anima e corpo

duchessa Lascaris? Forse non era lei. Si era ingannato

non era lei. Si era ingannato, non poteva esser

colei che le somigliava era divenuto impossibile. ¶ Hop! hop

bramata quanto piú fugace era stata l'apparizione e

lo bruciava vivo, gli era toccato per turno di

Nicola Cardamomo non c'era brigadiere né maresciallo a

Cocò s'assettasse. ¶ Che era successo? questo era successo

Che era successo? questo era successo: che loro due

povero picciuotto il segreto era stato rivelato, lo sapeva

prima volta, l'uomo era a Napoli, e piú

aveva saputo leggere, si era lasciato ingannare da una

di collo; da Palermo era partito la sera prima

avvisare miss Fleming com'era stato svelto un poco

Porrazzi; frattanto il guaio era nel villino: dopo una

al picciuotto che si era svegliato nella sua branda

capire, dal posto dov'era appiattato non riusciva ad

rinunciarvi, cosí fragile com'era da spezzarla in due

vita! ¶ Adesso? don Pellegrino era sulle spine: e cosí

po' troppo: l'importante era di provvedere alla sua

di nevrastenia, dalle quali era ineluttabile che un giorno

il patto del silenzio era sciolto, tanto è vero

terrore; questa volta non era piú come sul principio

del pubblico. ¶ Precisamente questo era il colpo gobbo e

necessità - in sostanza non era un reato, ne possedeva

rimaneva stordito e c'era da scommettere che piú

a beneplacito dell'operatore, era una commedia bell'e

la desolata monotonia teatina era stata interrotta da un

stessi con poche varianti, era l'attrattiva della Sibilla

quale nessuno di loro era stato presentato; non gli

la voce ch'egli era geloso? accettò subito senza

tenente Regesta, che si era messo in quattro pei

indovinarla meglio di tutti era stato quello sbarbatello di

napoletani, dopo il teatro era sparito senza dir niente

nel sacco dal mago, era lui, un sottotenentino venuto

non mago, non c'era bisogno di saper divinare

come un giorno, quand'era ancora studente di medicina

e lui pel primo era già fuori di carreggiata

ne subivano il dominio. Era la suggestione della dottrina

acciaio? Anche la discussione era finita: ascoltavano. ¶ - Tenente, se

una persona invisibile si era frapposta e questa persona

Zamit taceva. Forse non era trascorso un minuto dacché

Regesta, piú debole, si era dato per vinto: cogli

veniva dai limbi, tanto era lontana: appena percettibile: anziché

visione, la visione si era già dileguata. Senonché altrettanto

pentito della sua audacia: era senza sciabola, la divisa

ora che la luce era ripristinata, avevano sul viso

di pugilato che non era compresa nel programma, ve

suoi compagni che gli era piú vicino e lo

incredibile, di ciò ch'era avvenuto. ¶ Alma... era con

ch'era avvenuto. ¶ Alma... era con lui, Alma, in

camera sua, di lui... era venuta a trovarlo dopo

assenza di suo marito... era suo marito, Zamit. A

pubblico non se n'era mai accorto, nemmeno gli

aveva dato l'appuntamento. Era con lui... stava bene

far altro... non c'era nessuno in casa... tutto

quell'ora non c'era nessuno... girava per la

Alma... Alma!... tutto inutile, era morta! e come un

un pazzo, a precipizio era corso al Sole, dove

alla scala: la porta era socchiusa, nella seconda stanza

che fosse, madamigella Alma era sparita. ¶ La mattina dopo

dubbio che se c'era una vittima - se c

una vittima - se c'era poiché finora i discorsi

al cane non c'era da dubitarne: dietro l

vederle esse al teatro era la stessa cosa che

per lui e c'era rimasto tutto il carnevale

sarebbe successo quello che era successo? basta, tornano a

fiammiferi perché il gas era già spento, dice Penelope

di casa? - L'orso era il polacco: un giovinotto

chi sa, forse non era ancora rientrato; ogni tanto

guaste? Ma invece, purtroppo, era rientrato piú presto del

ma perché non si era svegliato! sfido: potevano suonare

e di rivoltelle, dov'era il temerario cui bastasse

uscio piú vicino: Misericordia! era piombata quella notte la

il fantaccino non c'era piú e d'andarsene

Morto? - Un guanciale gli era rotolato sui piedi, intorno

come un ebete riso, era invece il rictus orrendo

perdona. ¶ Ma la poltroncina era rossa di sangue, il

di sangue, il guanciale era rosso di sangue, insanguinati

sul petto la giubba era strappata come dalle ugne

di quella ferita; se era opera d'un assassino

un assassino, ci si era messo coi denti e

l'autore dell'assassinio era già scoperto. ¶ Profondamente infossate

dubbio che la vittima era scivolata giú a terra

a tracannare un sorso, era stato colto suo malgrado

slacciarsi la cravatta, si era buttato sul letto. ¶ Sarebbe

e il delegato che era uomo studioso e oltre

sé? O quest'uomo era uno stregone che affascinava

demonio, o il cane era un cane dipinto. ¶ In

piú categoriche: la morte era stata determinata da emorragia

detto e ripetuto che era un orso, di giorno

battezzato polacco, e polacco era anche per lei, che

lei, che colla geografia era molto di manica larga

d'occhio: spiandone quant'era possibile le abitudini, sorvegliandolo

giovanissimo, Vasili Tchernyschewski si era sognato di innamorarsi, e

fede di aver redento, era stata lei a denunziarlo

d'Odessa, che non era solito ricevere, il Novorossiiskii

folla grande di spettatori era stipata nella galleria, avida

di ciascun esercizio; Wanda era uscita dalla gabbia dei

Wanda Gagarine comparve. ¶ Qui era l'aspettativa maggiore, poiché

la donna, non c'era nessuno che si azzardasse

a salvare colei che era stata sua moglie. Onore

piú lontano, dove non era piú che un gomitolo