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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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voti. ¶ Ma adesso c’era da capo. Lo vedeva
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reagire. Perduta Giuliana si era di nuovo rinchiuso in
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sentir meglio… ¶ Ora si era imbarcato in questa indagine
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obiettivo confuso che si era proposto sulla base delle
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neanche venti minuti dopo, era salito su un treno
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su un treno che era, in realtà, una ghiacciaia
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Il Fondo Pacheco non era facilmente consultabile. Occorrevano permessi
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in una galleria. Si era mandato a quel paese
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donna come Mafalda Moraes era decisamente troppo per un
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in se stesso, questa era la verità. Però, la
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palline da golf, Mafalda era magnifica. Morbida e sensuale
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e nervosa. ¶ Da quando era stato piantato in asso
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ma lui non si era neppure emancipato dal modello
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cliché. E questo forse era un fatto positivo. ¶ Fuori
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del sole. La campagna era punteggiata di rovi ed
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degli idranti. ¶ Il treno era in ritardo di venti
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manciata di foglietti. C’era il numero di cellulare
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Prado e… ma dov’era? Possibile che avesse perso
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Schilton? ¶ Ma soprattutto, chi era Y. Schilton? ¶ Tornò a
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ciò. Inseguiva dei fantasmi. Era vittima di sensazioni e
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il commissario Bertone si era alzato di pessimo umore
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di pessimo umore, si era sbarbato senza troppa cura
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miscelatore non funzionava, si era scolato due bottigliette di
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bottigliette di minerale ed era sceso in strada dove
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i quaranta gradi. ¶ Si era perso tre volte nel
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dovuto e poi, finalmente, era riuscito a ritrovare l
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la Moraes. ¶ La biblioteca era aperta e l’impiegato
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con la faccia patibolare, era stato messo lì dalla
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Pacheco?». ¶ La faccia patibolare era tanto inespressiva da sembrare
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chissà dove se ne era andato. Passarono cinque o
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braccio. ¶ L’espressione patibolare era immutata. ¶ «El Fundo Pacheco
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de quien lo vió!». ¶ Era un elenco di una
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tutti spagnoli. Il primo era Antonio Palomino, 1719, gli ultimi
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Yeoshua Schilton. Natoli non era andato da solo a
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circostanza che Antonio Palomino era tornato su quelle carte
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dell’anno. ¶ La scoperta era davvero curiosa. Il più
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pittore spagnolo del Novecento era andato a consultare quei
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A che pro? Non era né un biografo, né
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uno storico dell’arte. Era un artista. Solo un
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rossi. Si fermò perché era uno spettacolo incantevole, che
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Calle Amor de Dios era vicinissima, appena oltre l
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si poteva stare. C’era il rischio di farsi
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Calle Amor de Dios era una strada lunga, piena
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paranormali, stabilì che si era trattato solo di un
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bianco, per giunta. ¶ Bertone era a una trentina di
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dove tenerlo d’occhio. ¶ Era senz’altro la mossa
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scartò. E poi, non era mai stato un granché
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sedermi?». ¶ Domanda retorica, si era già seduto. ¶ «Coca-Cola
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ricordava di Natoli ed era disposta a incontrare Bertone
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al tipico bugnato italiano. ¶ Era una sede distaccata del
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de vacaciones!». ¶ L’ometto era un osso duro. Bisognava
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terzo piano. ¶ Il corridoio era deserto e l’usciere
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sensuali. La scollatura, poi, era uno spettacolo e l
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intuire che non c’era un centimetro del suo
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italiano molto bene!». ¶ C’era mancato poco che dicesse
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poco che dicesse che era uno schianto. ¶ Mafalda gli
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creer!». ¶ La dottoressa si era portata le mani al
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così, smarrita e addolorata, era ancora più bella. ¶ «Commissario
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Velázquez e l’autore era William Stirling. ¶ «Il Corpus
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di Velázquez? Decisamente, non era il suo mestiere. Cosa
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la gonna tesa. ¶ «Vitaliano era un uomo brillante, intelligente
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detto lei. Lui non era uno specialista. I documenti
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Quanto importanti?». Il punto era cruciale e Bertone stentò
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Pausa. ¶ «Anche per questo era affascinante!». ¶ Bertone si trovò
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preso in contropiede. Non era omosessuale, Natoli? O si
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Bertone ormai sapeva chi era costui, ma finse di
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dispetto del nome non era parente del pittore, è
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documenti ci dicono che era un nemico di Diego
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suoi sforzi di ricordare. ¶ Era l’una e mezza
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solo che secondo lui era molto importante. Tutto qui
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si intitolava semplicemente Velázquez. ¶ Era scritto in spagnolo. Quattrocento
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e come poliziotto. Natoli era affascinante per la Moraes
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colloquio non aveva senso… Era meglio salutare e andare
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se in extremis, Bertone era riuscito a sfoggiare un
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rasserenò: un difetto c’era. ¶ Attraversarono l’atrio deserto
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batté ciglio: forse c’era abituata. ¶ Il locale per
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Il locale per fortuna era proprio vicino e si
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secondo bicchiere il commissario era euforico, niente a che
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Bianchello del Metauro: questo era un vino che favoriva
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molte cose sulla dottoressa. ¶ Era nata a Madrid, ma
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Madrid, ma suo padre era portoghese e la mamma
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che la signora non era più fidanzata da un
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trovava benissimo. ¶ Anche lui era solo, però quanto a
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scarsa dell’anno precedente, era l’ossessione che dominava
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sapeva benissimo che non era vero. Povero zio. Anche
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dargli problemi seri. Non era ancora vecchio, ma era
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era ancora vecchio, ma era già stanco e minato
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Ma come cavolo gli era venuto in mente a
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erano passati al tu. Era stata lei a proporlo
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meglio. ¶ «Velázquez, come sai, era nato a Siviglia. Il
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cena, qualche volta… Vitaliano era davvero innamorato… E oggi
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sono stati assassinati…». ¶ Non era triste. Incredula. ¶ «Scusa, Flavio
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di benessere – che gli era rimasta dopo il pranzo
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con lei se ne era andata anche l’autostima
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o quasi della classe era passato a farsi bocciare
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niente più fierezza. C’era voluta l’università – e
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Aspettava il colpo finale. Era solo questione di istanti
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anche perché, alla lettera, era vero. Non c’era
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era vero. Non c’era niente da dire. Contemplò
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di un omicidio? O era proprio per questo che
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successo pieno e tempestivo. Era una storia di omosessuali
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sotto quello di Ribonskij?». ¶ «Era vuoto, commissario! Vuoto! Nun
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che l’attore non era stato in grado di
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è affatto lucida». ¶ Ora, era il turno di Alvarino
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la camicia sudata si era incollata alla pelle trasformandosi
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beccato. L’obiettivo minimo era evitare la broncopolmonite. ¶ In
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d’agosto non c’era molto traffico nei viali
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passeggero non confermava nulla: era una statua di sale
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anzi di ghiaccio. ¶ Bertone era di umore così alterato
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da solo… o si era rivolto a un fantasma
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ben presente… Da quando era partito, in un angolo
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angolo della sua mente era cresciuta la nostalgia, il
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Velázquez… ¶ Ma Giuliana non era lì con lui e
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e il commissario non era un turista come tutti
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piano. Il suo obiettivo era la sala numero 12. ¶ La
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riflettere un po’. Naturalmente, era impossibile, ma si predispose
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di Giuliana, Bertone non era un appassionato d’arte
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un brivido che non era attribuibile solo all’esposizione
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avevano irritato. Anche Foucault era oscuro, ma almeno era
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era oscuro, ma almeno era poetico. ¶ Distolse lo sguardo
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minuti e poi capì: era quel fregio rosso fuoco
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un Giglio di Firenze, era stata aggiunta dopo la
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un’affiliazione che gli era stata riconosciuta solo un
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suo capolavoro. Ma chi era lui, un rozzo poliziotto
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di certo non gli era sfuggita la foga dionisiaca
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Alvarino Mostocotto, Bertone ne era convinto: il furore polemico
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furore polemico di Natoli era potente quanto la collera
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perché, il commissario. Perciò era dovuto saltare su un
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qualcosa. E adesso che era a Madrid, il signor
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quadro e lui c’era entrato per davvero. Era
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era entrato per davvero. Era lì, nella tela, come
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immagine usciva dal quadro! Era vero. Sembrava proprio che
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d’Austria. Invece c’era una coppia di tedeschi
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saggio, si intuisce che era giunto a una conclusione
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carica. Guardò l’orologio. Era quasi mezzogiorno. Doveva andarsene
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personaggio lo fissava perentorio. Era il pittore Velázquez, che
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di Tabasco, Bertone si era sentito energico come non
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gli capitava da mesi. Era rabbia quella che provava
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quella che provava, ma era pur sempre un sentimento
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vivo. Per prima cosa era andato in un’agenzia
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della partenza, Bertone si era chiuso in casa e
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sudato e smadonnato, ma era arrivato fino in fondo
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inglese, ma, soprattutto, molisano, era riuscito a scovarla. La
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addirittura parlava italiano – non era in ferie, si ricordava
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e ancora non si era visto nessuno… Quel che
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stava per scoppiare. Insomma, era allo stremo. Guardò a
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a casa, resto io!». ¶ Era la risposta che voleva
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il suo compagno. ¶ 9 ¶ Pizzo era riuscito a parcheggiare la
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la notte, la posizione era ottima. Da lì poteva
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e questo per lui era un lusso. In ufficio
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andato a vedere chi era la persona che aveva
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visto che l’ascensore era fermo al primo piano
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che fuori ancora non era buio». ¶ Fece una pausa
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La cosa che ci era sfuggita è il cornicione
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quell’ora non c’era nessuno. L’avvocato è
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l’avremmo notato. C’era una volante davanti al
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prova!». ¶ E bravo Pizzo! Era proprio quello il punto
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sera prima, Bertone si era messo d’impegno a
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quasi subito. Allora si era messo a riflettere e
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riflettere e gli ci era voluta tutta una notte
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si stava lentamente risvegliando: era il momento dei furgoncini
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presagiva nulla di buono. Era l’unico dell’Esquilino
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e decise che quello era un nuovo giorno e
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di suonare, la porta era socchiusa. Entrarono e furono
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gran baccano. ¶ La stanza era oscura e maleodorante, solo
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e poi mai gli era sembrata così intensa. ¶ «Mio
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così intensa. ¶ «Mio Dio!». Era Pizzo, alle sue spalle
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soffitto, che un tempo era servito per appendere il
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del primo piano ora era aperta. In pochi attimi
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pochi attimi, il commissario era in mezzo alla via
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degli Zingari. Non c’era nessuno, tranne un restauratore
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da quelle parti c’era già molta gente e
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a tutti e si era messo la pistola in
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ma poi pensò che era inutile. Ci avrebbe mandato
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rampe. Sul pianerottolo c’era Pizzo che chiamava rinforzi
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informe groviglio. Non c’era nient’altro, a parte
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a sé. Non c’era lucchetto e la serratura
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avrebbe impedito. Ma non era arrivato ancora nessuno e
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Notò che la vittima era morta strangolata, perché l
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inclinazione della testa non era tale da rivelare, almeno
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si è impiccato!». ¶ Pizzo era ricomparso sulla soglia della
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riaprì, il dottor Ghinassi era già sulla soglia della
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che in procura gli era valso il soprannome di
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invece di scappare, s’era suicidato… ¶ Però il commissario
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smaniava che la faccenda era più complessa, che Ribonskij
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del rapporto medico-legale, era stato ammazzato da chissà
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chi… ¶ Un delirio. C’era di che farsi venire
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fulminante di fegato. Tabasco era fuori di sé. Camminava
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un creme caramel. ¶ Bertone era rassegnato. Aveva trovato il
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al magistrato, e adesso era pronto ad affrontare il
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che la strada maestra era quella di trattenere Ribonskij
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casi delicati». ¶ Il commissario era ormai alle corde. Aspettava
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di Natoli?». ¶ La domanda era vaga e Giussani tentennò
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argomenti. Nel suo campo era un eclettico, capace di
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di parlare di tutto. Era impossibile trovarlo impreparato. I
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del Magnifico Rettore… Natoli era uno delle personalità più
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lezioni erano sempre affollate. Era stimato e conosciuto in
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da Boston, da Parigi. Era pronto a collaborare con
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con tutti. E poi, era simpatico. Un brillante oratore
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dovesse leggerci qualcosa. ¶ «…Vitaliano era un passionale, uno che
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interesse per Las Meninas era il frutto della sua
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sua di quel quadro. Era orgoglioso delle sue tesi
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i contrasti, anche duri… era fatto così!». ¶ «Quali erano
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dell’Estetica mentre Vitaliano era docente d’Estetica. Il
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d’interpretare la materia era molto diverso, non so
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capisce…». ¶ «Capisco, ma qual era la sua opinione?». ¶ Giussani
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avevo avvertito, ma lui era cocciuto, aveva un carattere
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di più, il caldo era soffocante e tanta energia
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soffocante e tanta energia era proprio fuori luogo. ¶ «Secondo
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spiazzante…». ¶ Bertone annuiva, ma era un riflesso nervoso. ¶ «Joel
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e novanta. D’Amico era diventato d’improvviso una
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Estetica? Questo sì che era davvero un paradosso logico
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commissario. Perché umiliarlo tanto? Era sì un banale dottore
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di D’Amico s’era fatto amaro. Si fermò
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quel viaggio a Formello era stato del tutto inutile
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e fastidioso e c’era qualcosa di posticcio nel
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al take-away gli era restato sullo stomaco e
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l’aveva persa, ma era riuscito a segnare almeno
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l’importante, per Vitaliano era distaccarsi da Foucault…». ¶ Si
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distaccarsi da Foucault…». ¶ Si era fermato di nuovo. ¶ «…però
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personaggi di Las Meninas era giusta. C’è il
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argomento, soprattutto perché gli era venuta la fregola di
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mio padre». ¶ «Suo padre era contadino?». ¶ «No, medico». ¶ Non
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No, medico». ¶ Non c’era verso. Qualsiasi argomento si
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capire che l’incontro era finito. D’Amico, che
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del Magnifico Rettore… Natoli era uno delle personalità più
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essere invisibile. ¶ 8 ¶ Luca Lazzaroni era il più giovane agente
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di lui, soltanto perché era il più giovane e
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le altre. Lazzaroni si era alzato presto, verso le
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un briciolo di entusiasmo era salito in sella al
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seconda mano e si era avviato al solito supplizio
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tono dell’ispettore non era quello solito, di quando
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in diciannove minuti esatti era già all’angolo tra
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secondo piano del commissariato. Era il segnale. ¶ L’attore
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collina fiorita. Lazzaroni s’era messo a pochi metri
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in piazzale La Malfa. Era un buon punto di
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tre chilometri. E non era per colpa del traffico
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luoghi della memoria sentimentale era finito. Finalmente, si era
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era finito. Finalmente, si era deciso a tornare a
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dieci in punto, non era ancora del tutto notte
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sapeva che Flavio Bertone era stato mollato dalla moglie
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assolata, polverosa. Il cielo era di un azzurro chiaro
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di alcuni anni prima. Era la fine di luglio
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altro trenta e lode: era bravissima, Giuliana, e bella
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bella. Per festeggiare Flavio era passato a prenderla sotto
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aveva frenato e lei era schizzata fuori dalla macchina
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non pareva infastidito, anzi era stato cordiale con quella
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fortunato del mondo: Giuliana era davvero una forza della
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ispettore Pizzo pensò che era davvero un attore formidabile
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caffè, ma non c’era stato verso di calmarlo
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di disapprovazione che non era sfuggita a Ribonskij e
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ispettore Pizzo. Ma Cacace era fatto così. Non gli
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Apriti cielo, Cacace si era trasformato in un toro
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e giù singhiozzi. ¶ Cacace era stanco di fare la
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di ferie a Ladispoli, era a non più di
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dell’attore. La pazienza era esaurita. Si passava al
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La faccia di Ribonskij era un fiume in piena
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romanzo di Claudio Magris. Era un convegno, c’era
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Era un convegno, c’era pure l’autore venuto
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apposta da Trieste… C’era anche Vitaliano che aveva
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in un locale, c’era un cocktail… Ho conosciuto
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e poi… con Vitaliano…». ¶ Era inevitabile, ogni volta che
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Ci siamo piaciuti subito. Era fantastico, aveva un modo
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le nocche delle dita. Era al limite della sua
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di uscire dalla stanza. Era appena tornato dalle ferie
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uscivamo a cena insieme. Era fantastico, adoravo sentirlo parlare
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parlare… ma non c’era ancora niente fra noi
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siete diventati… intimi?». ¶ «Sì, era diventato un rapporto… fantastico
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attenzione a questa domanda. Era al corrente degli studi
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solo sentirlo parlare. Vitaliano era un uomo… un uomo
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vedeva nulla, immerso com’era nei suoi pensieri. Si
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piccola sala d’attesa era affollata. Una ventina di
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cinese incinta. Non c’era neanche un italiano. Quelli
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dell’umore del commissario. Era costretto a fare l
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dell’Esquilino. L’imbarazzo era così denso e pesante
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gli disse una segretaria, era andato a fare il
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Aspettami qui». ¶ Il caldo era insopportabile. Un motorino mezzo
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si guardò attorno. Non era mai stato a Roma
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più di quattro anni. Era una felice combinazione di
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al centro del quale era stata collocata una grande
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di una voce femminile. Era una ragazza che faticava
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dietro una scrivania, c’era un signore distinto, alto
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prima è, o meglio era, una dottoranda del professor
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farcene una ragione. Vitaliano era un uomo gentile, mite
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Lo sapevano tutti. Non era un mistero per nessuno
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Foucault ad Amalfi, c’era anche Diego. A pensarci
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siamo divertiti molto. Vitaliano era molto spiritoso. Ci deliziava
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sue battute e Diego era una degna spalla». ¶ Il
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che a quell’ora era zeppo di gente. Dieci
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La strada, per fortuna, era tutta in discesa. Rischiò
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camicia, sotto le ascelle, era abbondantemente macchiata. Si rammaricava
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un bagno di sudore era inevitabile. Percorse quasi tutta
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salita e questo non era un bene perché le
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avvocato. Al terzo, c’era il naso di Pizzo
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arredamento di ogni casa. Era convinto, non senza ragione
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bagno in maiolica azzurrina era normalissimo. Ordinato, come la
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della vittima. ¶ Lo spettacolo era impressionante. Sembrava che in
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scoppiata una bomba. Niente era rimasto in piedi. La
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state rovesciate. Stessa sorte era toccata alle due eleganti
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poltroncine Frau. Lo stereo era volato via dal suo
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suo mobiletto e si era fracassato sul pavimento. Accanto
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cavalletto da pittore c’era una grande tela bianca
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dal pavimento al soffitto, era l’unica cosa ancora
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Si chiamava Vitaliano Natoli. Era professore universitario. Di Filosofia
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piedi. ¶ L’agente Crocitti era uno preciso. Gli piaceva
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l’essenziale!». ¶ Bertone si era inginocchiato per osservare le
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dice che a urlare era solo il professor Natoli
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scientifica. ¶ «Fa caldo, eh!». ¶ Era la vocina del dottor
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suo arrivo. Ghinassi si era materializzato alle loro spalle
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Ghinassi che già si era chinato sul morto. ¶ «È
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insomma… il professor Natoli, era gay! Non era un
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Natoli, era gay! Non era un mistero per nessuno
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laccata che gli si era piazzata sullo stomaco e
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coltellata al fegato. Pizzo era sui carboni. Temeva un
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Cerca chi vuoi!». ¶ Bertone era stato tanto amaro che
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Il magistrato non si era ancora fatto vivo, mentre
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vivo, mentre il questore era a uno dei suoi
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cosa migliore da fare era scendere al bar di
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e cominciò a sfogliarlo. Era uno studio sulla simbologia
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righe per comprendere che era meglio rimetterlo a posto
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non perdere la bussola, era fedelmente riprodotto sulle copertine
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leggeva titolo e autore. ¶ Era evidente. L’assassino aveva
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sue impronte digitali. Si era comportato come un idiota
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Il naso di Pizzo era ricomparso all’improvviso tra
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di Giurisprudenza. Però Bertone era molto più bravo di
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grazie alla sua bravura, era diventato un semplice commissario
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di Salerno. Il padre era stato per anni deputato
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poi con Tangentopoli si era ritirato dalla politica senza
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Lo zio di Mostocotto era ancora un personaggio importante
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di padre operaio. Bravo, era bravo, Bertone. Ma troppo
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di Gadda. Il film era piaciuto moltissimo a entrambi
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dopo, il molisano Bertone era diventato commissario proprio all
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vittima non avesse nemici, era una persona mite e
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di furto, il ladro era proprio nu sceme. Non
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anni. Piangeva a dirotto, era molto affezionata al professore
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gran sollievo di Bertone, era terminata «…l’assassino e
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Pablo Picasso aveva fretta. Era stato a cena a
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amico Aronne Schilton. C’era scritto: Ho capito tutto
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aspetto fino alle 23. ¶ Picasso era uscito dall’Hotel del
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avrebbe dovuto dichiarare che era uscito per fare quattro
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metà giugno. Il pittore era entrato nel negozio dell
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po’ di frescura. Gli era andata bene a metà
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la respirazione. Gli ci era voluto più di un
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evitare i gendarmi, si era cacciato nel dedalo di
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carta velina sul quale era stata riprodotta, a matita
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di compensato sulla quale era stata incollata una riproduzione
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Meninas di Velázquez. Non era una vera copia. Era
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era una vera copia. Era piuttosto un disegno schematico
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di Las Meninas non era mica male, ma non
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a due spilli incandescenti. Era eccitato e commosso. Picasso
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e commosso. Picasso non era né eccitato, né commosso
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respirare, ma non c’era aria respirabile in quel
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Aronne strabuzzò. La proposta era irriverente. Come si fa
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show di Aronne gli era sembrato una pagliacciata. Eppure
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si sbagliava. ¶ Il fatto era che il pittore si
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fatto progressi, ma non era riuscito a risolvere l
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con sempre maggiore frequenza. Era quello che voleva. Aveva
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e ancora non si era stancato. Gli piaceva tutto
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dischi dei Genesis. Si era fissato con The Lamb
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che il dottor Bertone era stato lasciato dalla moglie
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degenerata fino al suicidio. Era premuroso, Pizzo. Una premura
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di servizio, commissario!». ¶ Già, era vero. Da quando l
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quando l’ispettore Cacace era in ferie, Pizzo faceva
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il lavoro della polizia era cambiato. Giorno e notte
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cinese, e poi c’era il traffico di droga
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in aria. L’importante era farsi trovare pronti. ¶ Arrivò
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e svoltò verso destra. Era quasi arrivato. Stava per
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calda giornata di luglio. ¶ Era in perfetto orario per
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di dormire. Basta, non era più possibile spendere mezzo
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Squallida, forse. Ma dignitosa. Era una terapia anche quella
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cominciato a immaginare c’era lui che, girato l
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cinese. Il cortometraggio terapeutico era finito. Bertone non doveva
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il suo tavolo riservato. Era in perfetto orario e
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di anatra laccata. Gli era piaciuta assai: croccante e
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regalo, la meritata ricompensa. Era felice. Si sentiva attraversato
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che la sua esistenza era così: ore e ore
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deserto di ceneri che era la sua vita. Non
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sua vita. Non c’era logica in quel comportamento
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d’animo. L’anatra era buona, d’accordo, ma
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essere benissimo sua figlia. Era una bella ragazza di
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i suoi pensieri lascivi… Era assurdo, naturalmente. Eppure, bastò
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la prima. L’incanto era finito. La fiammata si
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finito. La fiammata si era estinta. Si tornava, insomma
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tloppi!». ¶ «No, vanno bene. Era buonissimo!». ¶ Afferrò la giacca
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non rispondevano. Il corpo era paralizzato, ma non completamente
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senza essere un eroe. Era solo un poliziotto sfigato
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fuoco perché la vista era ancora appannata. Tuttavia, dopo
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Professor…». ¶ La voce gli era uscita di bocca flebile
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stagliarsi contro la libreria. Era di spalle, intento a
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Alberto Giussani. ¶ Ma non era un uomo. Nel senso
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Nel senso che non era un uomo normale. Sulle
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zoo. Poi capì che era un gigante di più
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non stette a guardarlo. Era troppo preso a esaminare
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Paolo D’Amico. Non era ancora padrone di sé
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Il vero pazzo omicida era lì, ora, in quella
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quella stanza. D’Amico era tornato sul luogo del
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la chiave di tutto era ancora là dentro. Non
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ancora là dentro. Non era uno studio quello, ma
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libri e meno trovava. Era sempre più nervoso. Forse
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il commissario poteva fare era prendere tempo. Il fiato
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tempo. Il fiato gli era tornato. Avrebbe dovuto solo
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per esempio, che Velázquez era l’assoluto maestro della
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a terra e si era voltato a guardare fisso
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del tu. Ma non era il caso. «Dipingendo Las
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Natoli. Il suo collega era bravissimo, intelligente, e anche
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è un idiota!». ¶ Non era un complimento, ma almeno
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un complimento, ma almeno era tornato al lei, segno
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frase che il professore era già alla parete di
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e di paura. C’era da chiedersi che fine
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su tutta la stanza. ¶ Era quello il momento giusto
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per le spalle. Ma era una presa debole. Quello
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di vetro. E siccome era a torso nudo, cominciò
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a sanguinare. King Kong era di fronte a lui
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riuscì parzialmente. Il gorilla era rimasto in piedi. In
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Ma D’Amico non era un attendista. Afferrò il
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il mobiletto dello stereo. Era finita: Bertone a terra
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la lama del coltello era scomparsa nella gola del
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ultimo respiro. ¶ Il commissario era stremato. Si trascinò carponi
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le ferite. ¶ Il telefonino era ancora nella tasca dei
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e, incredibile a dirsi, era tutto intero e funzionante
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vide che lo specchio era formato da due lastre
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ore e venticinque minuti. Era alla quarta bottiglia di
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vino e ancora non era riuscito a prendere una
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L’aveva studiato minuziosamente. Era di sicuro molto bello
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della regina. Ma Velázquez era un genio, mentre quel
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e vide che ne era rimasto solo un goccio
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di nuovo. Ma non era una risata normale. C
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una risata normale. C’era qualcosa di vagamente maligno
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fatto chiamare. L’antiquario era fuori di sé. Le
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Morti, capito, morti!». ¶ Aronne era il panico fatto persona
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per un anno intero. Era diventata una specie di
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gli faceva paura. Ma era sicuro che se avesse
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il quale Bertone non era mai andato d’accordo
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professore a casa non era tornato. All’università, né
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dell’anno accademico, nessuno era preoccupato. ¶ Bertone aveva telefonato
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riferirgli che Giussani non era a Roma e a
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rispondeva che Giussani non era a Siviglia e a
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l’altro, Bertone si era confidato con l’ispettore
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Moraes e non si era dilungato sulla notte brava
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Bertone. Tutta la faccenda era molto più complessa di
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indice, mentre lo sguardo era perso verso il soffitto
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un po’ meglio cosa era successo in casa Natoli
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dei nuovi. Da quando era tornato dalla Spagna poi
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mi chiami quando vuole». ¶ Era simpatico, Pizzo. Al momento
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simpatico, Pizzo. Al momento, era la cosa più vicina
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avesse, anche se non era ancora riuscito a convincerlo
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a una volante, c’era l’agente Cipriani che
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a una ragazza cinese. Era una notte calda e
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pioveva, ma l’umidità era insopportabile. ¶ Bertone tornò verso
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in quei libri maledetti, era un enigma. Che diavolo
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un enigma. Che diavolo era, per esempio l’episteme
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trovò. Sulla targhetta c’era scritto: via Bonghi, 64. Due
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pensare su. Però gli era ben chiaro di essere
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uno scatto. L’androne era deserto e in penombra
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al primo piano. Tutto era immerso in un silenzio
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e sugli scalini si era depositato un velo di
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il pavimento del pianerottolo era lucido, segno che qualche
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un mese di distanza era per il commissario estremamente
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sperava nulla. Il mistero era troppo oscuro e troppo
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addosso per grazia ricevuta. ¶ Era soltanto consapevole di conoscere
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la scena del delitto. Era un vantaggio al quale
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che ricordava benissimo. Nulla era stato toccato. L’unica
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L’unica cosa diversa era l’odore di chiuso
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fretta. Nessuno sapeva che era lì, e quindi aveva
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porta del bagno c’era l’unico oggetto risparmiato
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e riflettere. Ma calmarsi era quasi impossibile, il cuore
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e il cervello si era ormai fissato su un
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affascinante. Il professor Natoli era un eccentrico, un burlone
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Rivoltò il tavolinetto che era finito gambe all’aria
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con sé Pizzo. Ma era solo, purtroppo. Non gli
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con molta attenzione. Sì, era soddisfatto di sé. Aveva
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composizione di Velázquez. Finalmente, era diventato l’osservatore. C
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di Natoli non c’era nessun oggetto che rappresentasse
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e del cavalletto. Non era uno sbaglio. Bertone lo
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voleva dire che Velázquez era uscito dal quadro per
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in quel momento, Bertone era l’osservatore e cioè
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un coccolone. La scoperta era così clamorosa che il
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centimetri dal volto, c’era la gamba del tavolinetto
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del tavolinetto. Il resto era sfocato, immerso in una
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densa. ¶ L’udito, invece, era a posto. Sentiva un
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trombata che non c’era mai stata. Ma chi
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Il suo «pronto» gli era uscito dall’oltretomba. ¶ «Buongiorno
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perfettamente, non si preoccupi». ¶ Era il festival dei convenevoli
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influenza di Pacheco. Sì, era banale, ma poteva andar
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Alle due meno dieci era pronto, anche se «pronto
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pronto, anche se «pronto» era una parola grossa. Scese
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nel cortiletto fiorito. Cardoso era già lì ad attenderlo
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A quell’ora Siviglia era un forno. Negozi chiusi
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il vostro». ¶ La macchina era uscita dalle stradine del
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ebrei e i cimiteri era del tutto assurdo. ¶ «È
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un’espressione interdetta. ¶ «Aronne era il padre di Yeoshua
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davanti all’aeroporto, Bertone era esausto. Desiderava solo prendere
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che voleva chiedermi?». ¶ Se era rimasto colpito, non lo
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canovaccio da cucina che era ormai la sua giacca
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tasca interna sinistra. C’era una busta. ¶ Chi ce
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foglio, piegato in quattro, era la fotocopia di una
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Marzo 1656. Anche la firma era chiara: J.B. Martínez
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desapareció… ¶ Quale quadro? Non era per niente facile capirlo
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l’ha rubato. ¶ Ora, era più chiaro. L’artista
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ritrattisti di Spagna, non era più sul cavalletto. ¶ … el