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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
stavano cercando? Che cos’era quella mancanza, che cosa
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che mancava non c’era, non ci sarà?» domando
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Ma allora che cos’era? Che cosa stavano vivendo
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l’amore che non era stato perché non sarà
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cercare di capire chi era, chi mai poteva telefonare
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una voce, se c’era ancora una voce che
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pulsare forte, se si era fermato prima, quando ero
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piccola leva che c’era a fianco, col mio
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nel punto dove c’era quel forno dentro il
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stacca anche da chi era incernierato con te nella
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il ciglio. ¶ Anch’io era tanto che la tenevo
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e tutt’intorno c’era solo questa vita che
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e tutto il mondo era solo. E una volta
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di colpo, e c’era un muro alto che
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casa, di qualche villa. Era apparso all’ultimo istante
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freni, perché non c’era più la distanza, non
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il cuore mi si era di colpo spaccato, si
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altra stanza che c’era quasi di fronte alla
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un posto dove c’era anche il mare che
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nel vialetto che c’era di fronte alla sua
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giubbotto di cuoio che era appeso a un chiodo
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e dopo, che c’era, che ci sarà, devono
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terra battuta che c’era davanti era sempre pieno
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che c’era davanti era sempre pieno di macchine
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altra macchina che si era messa dietro, di traverso
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strapiombo buio che c’era oltre il ciglio della
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mi pare, che forse era proprio quella stessa persona
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andando di corsa perché era in ritardo, perché doveva
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doveva arrivare qui, dove era in corso la festa
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dall’incanto in cui era caduta e che riprendano
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mondo. ¶ 13 ¶ L’eviscerato ¶ “C’era quel seminario, una volta
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la sua strada. ¶ “Sì, era da queste parti, mi
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qualche capra che non era rientrata con il resto
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di qualche cavallo che era uscito di nascosto dalla
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dalla stalla e si era messo a brucare in
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la morte, non c’era più nessuno, qualcuno mi
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e alla fine c’era quel cancello da cui
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sala giochi che c’era sotto terra, saranno tutti
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dico. “Prima non c’era, mi pare, o almeno
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come adesso non c’era nessun altro che sentiva
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catenaccio, tirando forte, perché era tutto inglobato dalla ruggine
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io che non c’era più nessuno, perché non
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che la sua testa era già allora spaccata in
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un inginocchiatoio... Di chi era quell’inginocchiatoio? Ah, sì
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quell’inginocchiatoio? Ah, sì, era di quell’uomo adulto
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adulto, con gli occhiali! Era di quell’uomo che
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di quell’uomo che era ritornato chiedendo di entrare
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nuovo nel seminario dove era già stato e che
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là in fondo c’era un negozietto di scarpe
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mondo. E poi c’era quella grande chiesa dalla
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buie. ¶ “E qui c’era la lattaia, il barbiere
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chiamata casino, che c’era allora in un vicolo
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modo allusivo dato che era presente un bambino appena
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bianca, gelata, dove c’era quell’enorme recipiente di
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la porta dello scalone era chiusa, e lo scalone
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chiusa, e lo scalone era spento, con i suoi
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questo vicolo buio, c’era quel falegname, mi pare
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al letto su cui era disteso il corpo cieco
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una rientranza che c’era subito a destra... Ma
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rampa, nel buio. ¶ “C’era un interruttore, appena dietro
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me lo ricorderò: questa era la portella dell’ascensore
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dalla camera blu? Prima era sempre là, sempre nello
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dei ferrovieri che c’era vicino al cavalcavia.” ¶ Ricomincio
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scalone, e che si era accasciato e allargato con
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di carne. ¶ «Sì, c’era sempre qualche animale che
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lì da quando c’era l’altra caldaia, sotto
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dalla prigionia che si era messo con una serva
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un povero idiota che era stato carne da cannone
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qui un tempo c’era un arsenale napoleonico...» ¶ «Sì
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sì!» lo interrompo ancora. «Era tutto pieno di proiettili
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una mensola che c’era nella camera blu, che
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accartocciati e stracciati. «Lui era vivo e io ero
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ero morta, o lui era morto e io ero
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io ero viva, lui era già tracimato o ero
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nascosto, mentre tuo padre era tracimato nel deserto, e
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non si sapeva se era vivo o morto, se
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vivo o morto, se era già tracimato dentro la
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dopo, anche se lui era vivo e io ero
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ero morta, oppure lui era morto e io ero
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e morte che non era stata ancora indovinata e
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di tracimata o se era lui ad accarezzarmi con
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di tracimata o se era lui a baciarmi su
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vivi, perché non c’era chi potesse riceverle.» ¶ «Ma
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nessuno, perché non c’era nessuno che potesse riceverle
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ultima lettera, che si era nascosta in seno. ¶ La
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mi pare, quello che era il mio nome, sarà
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Ma perché allora non era adesso?» ¶ «Perché adesso è
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se il tempo c’era più, se c’era
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era più, se c’era ancora, se ci sarà
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ritornata, perché prima c’era, ci sarà, sta togliendo
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a dormire molto tardi, era notte fonda» mi risponde
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piccolo corridoio che c’era tra le due pareti
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quel buio che c’era nella vita che viene
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rugiada che qualcuno si era dimenticato di ritirare dentro
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si dispereranno... che cos’era tutto quel tormento, se
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quel tormento, se non era amore, sarà?» ¶ Mi guarda
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Dzeržinskij, Stalin... E c’era anche quell’uomo che
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mi pare. Chissà chi era, chi sarà?» ¶ Getta indietro
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quella villa dove c’era lui, quello che aveva
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due, e lui allora era là, sarà là, come
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che forse Lenin si era addormentato di nuovo rannicchiato
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più niente, anche se era pieno giorno, anche se
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giorno, anche se c’era il sole, mi spostavo
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se fosse prima mentre era dopo? Che stessi tracimando
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dalla voragine che si era aperta sopra di noi
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ricordi?» gli sussurra lei. «Era per farti tracimare dentro
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tracimare dentro la morte. Era per farti portare la
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pioggia, nel buio «ma era una fotografia da cui
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chiesa, quel giorno... C’era anche il sindaco della
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incrociati nell’ascensore. C’era anche il tuo fratellino
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un cordaio che c’era vicino alla mia casa
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vendere corda ai bambini. Era un uomo dall’aspetto
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mi ha detto che era stato lui a venderti
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due, che anche Dio era spaccato in due, che
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il Dio dei morti era vivo e il Dio
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il Dio dei vivi era morto!» ¶ «Per forza, se
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è prima. ¶ Il mondo era nero. Adesso è bianco
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Prima la troppa luce era nera, adesso l’assoluta
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prima perché il buio era nero, adesso perché è
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cortile dove non c’era nessuno, e allora ci
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villa, che passerà, ed era notte, e si sentiva
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piazza dove non c’era nessuno, perché era notte
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c’era nessuno, perché era notte fonda, e anche
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e spente, non c’era neanche più la giostrina
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più la giostrina che era rimasta a girare per
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portato via anche quella, era finita ormai chissà dove
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dove, tutto il mondo era buio, era spento, solo
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il mondo era buio, era spento, solo noi due
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dietro il quale c’era la villa buia e
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altro che non c’era, che non si vedeva
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che ancora non c’era, che non si vedeva
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lungo questo volo! Com’era infinitamente lontana la cima
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e tutto il parco era rischiarato dal bagliore della
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del mondo che c’era prima o che non
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o che non c’era ancora, che ci sarà
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che è o che era dentro la morte in
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brilleranno, e poi c’era quella villa abbandonata e
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anche se allora non era bianco, era tutto verde
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allora non era bianco, era tutto verde, mi pare
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pare, perché il mondo era ricoperto d’erba, e
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erano le foglie, non era inverno, se questo è
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non ero solo, c’era vicino a me un
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manovrare i remi tanto era tutto ricoperto di foglie
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ora di cena, quando era quasi sera e le
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evacuano gli escrementi, ed era ancora dentro di me
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piccola sagrestia che c’era dietro la quinta dell
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la giostra che c’era nel refettorio, qualche giorno
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maglione finito che gli era arrivato attraverso la giostra
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spostavano continuamente. E poi era entrato a capofitto con
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subito dopo, anche se era giorno, con la scusa
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i lembi della ferita. Era così larga e così
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sua bocca che si era appena chinata a baciare
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notte, sono corsa fuori. Era lui! Infuriato, pallido. Mi
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notte, non ricordo se era giorno o se era
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era giorno o se era notte, in una casa
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casa editrice dove mi era riapparso in veste di
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apparire, quando non c’era più nessuno in casa
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notte, così avvinghiati che era difficile muovere le gambe
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in casa editrice, ed era quasi notte, gli uffici
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erano ormai deserti, c’era solo lui, che stava
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perché ogni cosa si era spaccata in due anche
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perché lui adesso si era collocato in una dimensione
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ero accostata al petto. Era della mia misura! Avevo
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vivi dentro la morte? Era finita un’epoca, nera
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le gabbie, ai processi. Era stato da poco rapito
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se non ce n’era bisogno, stiamo continuando a
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tumulti... Sapevano che c’era, che ci doveva essere
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riusciti a capire chi era. Sono passata come un
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morte, e l’aria era umida, fredda, e la
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quel mondo che non era il mio, mi muoverò
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istante prima se ne era rimasto seduto vicino agli
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morti viene prima, perché era già stato comperato prima
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la pubblicità dei vivi era pubblicità di morti, perché
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la pubblicità della morte era pubblicità della vita dentro
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tutto buio, anche se era già tutto buio, adesso
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da un luogo che era in piena luce ma
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luce ma che invece era nero, mentre stiamo correndo
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ripartiva. Mi guardavo attorno. Era tutto buio, deserto. Nessun
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buio, deserto. Nessun altro era sceso oltre a me
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ero finito? Che stazione era quella? In quale regno
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senza neanche sapere com’era organizzata la vita in
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fa sfolgorare ogni cosa. ¶ «Era questa l’origine di
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nel momento in cui era abbassato al massimo ed
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abbassato al massimo ed era a filo con altre
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senza riscaldamento anche se era pieno inverno, dove andare
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nel mondo, che cosa era avvenuto. Fin dall’inizio
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e nebulizzazioni di acque, era questa stessa massa seminale
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si sono improvvisamente bloccate. Era saltata la corrente, forse
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emergenza, o non c’era nessuno che potesse attivarlo
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la morte chi si era già visto per un
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camerierina ma che invece era Anastasia Nikolaevna Romanova!» ¶ «Sì
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lo sarò.» ¶ «E c’era anche là un parco
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La porta di cemento era già stata chiusa. Il
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stata chiusa. Il pavimento era tutto inclinato per poter
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La porta non c’era o, se c’era
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era o, se c’era, non era chiusa, forse
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se c’era, non era chiusa, forse era stata
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non era chiusa, forse era stata lesionata anche quella
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suo vestito di organza... era un abito da sposa
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sono nato, e c’era una luce forte, e
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è già stata.’ Mi era venuto da dire così
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alluminio, e non c’era più nessuno seduto vicino
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letti. E poi si era fermata davanti al mio
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e nella camerata c’era sempre più buio, e
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cinghia sfilacciata che c’era per terra, da traino
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perché la sua chierica era così tagliata?» ¶ «Tu vedevi
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è vero che c’era quella lucina! Si allargava
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prefetto dormiva o se era sveglio e lo stava
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fuggono nella notte “c’era qualcuno che si alzava
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nel buio... Ma chi era? Chi era? Ah, sì
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Ma chi era? Chi era? Ah, sì, sì! Adesso
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sì! Adesso mi ricordo: era il Gatto!” ¶ Smetto improvvisamente
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la ringhiera non c’era ancora e si poteva
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dove andare, se c’era al mondo un posto
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mondo dei vivi, ed era pomeriggio tardi, quasi sera
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sapessi già allora chi era...» ¶ Qualcuno sta suonando il
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dove andare, non c’era un posto per noi
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della valle, dove c’era il tiro al piattello
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all’improvviso così com’era arrivato, avesse spento il
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perché nessun altro uomo era mai entrato prima di
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teneva d’occhio. Forse era tormentato anche lui dalla
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dentro la morte, forse era invece tormentato dalla presenza
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dalle prime volte, quando era ancora inverno, di notte
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senza un grido, perché era ormai orario di silenzio
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poi uno dei seminaristi era uscito piangendo dalla camerata
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piangendo dalla camerata, uscirà, era corso nella vecchia costruzione
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il padre priore, che era arrivato dopo un po
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sbottonata, senza collare, si era chinato sul pavimento, aveva
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Poi il padre priore era riuscito a sollevarli da
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di voci anche se era notte fonda. Era l
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se era notte fonda. Era l’antivigilia di Natale
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Sì, ma poi lui era uscito di nuovo. Aveva
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interminabile notte, e poi era uscito un’altra volta
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uscito un’altra volta, era venuto arditamente a cercarmi
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perché lui non c’era. Ero coricata nel letto
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con i piedi nudi. Era notte fonda, non si
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si vedeva niente. C’era uno strato di nuvole
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E una carbonella rovente era schizzata fuori dal mio
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lo stesso giorno perché era già passata da un
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che martellava, dopo che era entrato dentro di me
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la pietra. Fuori c’era buio, ma là dentro
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là dentro l’oscurità era ancora più profonda, più
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anche la sua voce era bloccata dalle lacrime che
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il corridoio che prima era pieno di donne e
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nuovo nero anche se era già nero, ma piano
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morte. E non c’era nessun altro oltre a
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nella penombra. Non c’era nessuno, era notte fonda
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Non c’era nessuno, era notte fonda, non veniva
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Ma prima Lazzaro non era l’altro?» ¶ «No, sono
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io non sapevo chi era, non la vedevo perché
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perché la sua testa era nascosta dalla testa centrale
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correre per vedere chi era, correvo tutto sbilanciato in
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a capire chi si era unito a noi in
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enorme nel mondo, che era già successo, ma che
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già oltrepassato e che era già da una parte
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tutto il mondo si era spaccato in due. Che
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2015
Che ogni cosa si era spaccata in due, che
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la nostra specie si era spaccata in due, che
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spaccata in due, che era in atto o che
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in atto o che era già avvenuta una divaricazione
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genitali e di corpi era solo un tentativo per
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2015
loro specie non c’era più, si era spaccata
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c’era più, si era spaccata e sdoppiata, il
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2015
loro mondo non c’era più, il loro Dio
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cellule. La vita si era mangiata la vita, la
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vita, la morte si era mangiata la morte. E
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2015
punto che non c’era più, che non c
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2015
più, che non c’era ancora. Sono vissuto così
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2015
caso, come qualcosa che era completamente fuori dalla traiettoria
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2015
e del mondo, che era da un’altra parte
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2015
un’altra parte, che era sotto gli occhi di
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2015
vedere che cosa c’era in fondo, dove andava
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al letto su cui era coricata quella povera vecchia
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che la mia vita era stata saturata da quella
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dentro la vita che era tutta dentro la morte
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e questo traboccamento che era già fin dall’inizio
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2015
luce del mondo? O era anche per qualcosa d
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del mondo. E c’era anche quell’uomo con
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il punto da cui era iniziata questa spaccatura della
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coltello e poi si era portata alle labbra i
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del portavivande. E c’era anche quel seminarista sordomuto
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stanzino dove la Pesca era riapparsa a me come
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nella vita. E c’era buio. E anche adesso
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un sentiero deserto... C’era freddo, non c’era
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era freddo, non c’era nessun altro vivo che
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fianchi dove la montagna era franata per le forti
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2015
sentiero su cui camminavo era tutto inciso e spaccato
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Camminavo e fantasticavo. C’era una luce che non
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2015
che la morte non era stata vinta, che non
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2015
vinta, che non c’era stata la resurrezione, che
291
2015
lucerne accese all’interno, era tutto buio. Ho accostato
292
2015
al mio asinello, che era legato con una corda
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2015
città di Gerusalemme. C’era un’animazione crescente lungo
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2015
delle sue porte, perché era vicino il giorno della
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2015
anche se il giorno era appena iniziato. Ero sempre
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2015
perché adesso ogni cosa era veramente e completamente spaccata
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2015
parole al mio passaggio era spaccato in due, perché
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quello che doveva succedere era già successo, perché anche
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sepolcro. Eppure adesso c’era qualcuno sopra quella croce
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di ciò che già era avvenuto, mentre Gesù era
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era avvenuto, mentre Gesù era là, coricato dentro il
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ancora, anche se si era già morti, si era
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era già morti, si era già stati morti? O
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ancora, anche se si era già vivi, si era
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era già vivi, si era già stati vivi? Dov
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una fredda pietra. Ed era tutto buio, era tutto
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Ed era tutto buio, era tutto nero. E poi
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Ma il resurrettore non era Gesù?» ¶ «Ogni cosa è
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risorgere i vivi.» ¶ C’era buio, c’era infinitamente
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C’era buio, c’era infinitamente buio, là dentro
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risorgere sempre, se no era come se non mi
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doveva farmi risorgere eternamente, era come se non mi
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lui è Lazzaro perché era Gesù. Tu sei Gesù
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là dentro l’oscurità era così profonda non so
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parte, ma l’oscurità era così profonda che non
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sgattaiolare fuori nel buio. Era tutto nero. Era tutto
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buio. Era tutto nero. Era tutto invisibile, in ombra
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Il mondo non c’era. Non c’era mai
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c’era. Non c’era mai stato, non ci
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carico di resurrezione che era stato anche quello spaccato
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enorme silenzio che si era creato improvvisamente nel buio
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capire se il resurrettore era ancora dentro il sepolcro
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sepolcro o se ne era già uscito facendo rotolare
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pietra. Tutto il mondo era immobilizzato e spaccato dentro
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chiedevo. ¶ Ma non c’era più, perché quando ho
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dalle bende in cui era avvolto. ¶ Ho cominciato a
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mi ero appena levato. Era di lino, mi è
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con le mani. Non era chiusa del tutto, perché
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segno che la notte era ancora profonda, era nera
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notte era ancora profonda, era nera. Sono scaturito da
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da quella fenditura. Fuori era tutto buio, mi sembrava
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la mia nuova morte. ¶ Era notte fonda, era buio
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morte. ¶ Era notte fonda, era buio, però si scorgevano
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arrivato fin là. ¶ C’era un gruppo di donne
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e il mio amico era morto, perché io ero
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perché là dentro c’era lui morto, perché adesso
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unico lampione che c’era fuori è stato sbatacchiato
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anche il cuore si era stancato di sanguinare, la
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dal corpo a cui era unita, con cui era
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era unita, con cui era stata una cosa sola
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chiesa di un seminario. Era pomeriggio inoltrato, quasi sera
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accese, anche la luce era spenta, si vedevano solo
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del mondo. La chiesina era buia. La meditazione stava
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altra voce, che però era già dentro la mia
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silenzio la benda, se era una benda, alte, turrite
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vertiginosi. E piangono, piangono. Era quello il fragore che
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lo specchio che c’era contro una parete dell
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parete dell’ascensore, ma era tutto nero, non si
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niente. Perché? Lo specchio era nero perché era lo
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specchio era nero perché era lo specchio dei morti
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detto, perché non c’era nessun altro che aveva
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Ma adesso quello che era là è già qui
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quella villa che c’era a Ducale al tempo
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ho mai saputo chi era...» ¶ Lei è di fronte
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il resto della garza era già tutto srotolato e
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pomeriggio che la villa era vuota, perché erano andati
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piccola stazione che c’era vicino al fiume per
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parco. Tutto quello spazio era nostro. Il cortile, i
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spilli. Tutto il mondo era nostro. Ero uscita dalla
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un chiodino che c’era nella parte in muratura
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Il letto di ferro era già stato fatto, sul
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fatto, sul comodino c’era un libro di preghiere
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scoppiavano. Tutta la villa era vuota, le porte tra
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state lasciate aperte, c’era un enorme silenzio. Sono
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sposa ancora in prova era disteso sul grande letto
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suo peso. Non c’era nessuno nella villa, non
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vedevano tanto il sole era alto e tanto la
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catastrofe della luce! Ed era quello il bagliore che
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prima delle tre parti era intitolata Gli esordi, al
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cruna dell’increato. Ma era forse quello l’unico
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e che poi si era girata su se stessa
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pietra ed è entrato. Era tutto nero. Vuol dire
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Vuol dire che intanto era scesa la notte. Non
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capelli ricoperti dal velo. Era tutto buio. Era tutto
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velo. Era tutto buio. Era tutto nero. Ma avvertivo
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Ma avvertivo che lui era entrato all’interno della
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ero stato sepolto. Adesso era lì, vicino a me
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testa bendata, perché si era seduto per terra accanto
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suono lieve, che si era inchinato un po’ per
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sandali impolverati, che si era sfilato la veste, che
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Poi ho capito che era andato a distendersi sulla
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guardato attorno. Non c’era nessuno, era notte fonda
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Non c’era nessuno, era notte fonda. Forse erano
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che il miracolo non era avvenuto, che la morte
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quel clangore che c’era sempre più avanti, che
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testa smangiata dalla luce era così vicina che non
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capivo neppure se c’era un mondo che si
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delle città dove si era accampato, le disperate grida
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parole – con cui si era venuto forgiando questo inaudito
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sognati. Da dove mai era affiorato tutto questo già
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di aeroporti... Che città era quella, che mondo era
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era quella, che mondo era, sarà? E poi ancora
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risorgerà, che un tempo era una magmatica poltiglia che
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dentro qualcosa che c’era all’interno dell’esterno
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la morte, non c’era più strada, non c
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più strada, non c’era più niente che non
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la Pesca! Ma chi era la Pesca, sarà? Da
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niente perché il mondo era così in piena luce
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in forma di libro era dentro qualcosa di infinitamente
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più grande dove c’era anche quello che sarebbe
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capito niente, non mi era stato rivelato assolutamente niente
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istante, ma che forse era qualcosa d’altro che
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avevo percepito che qualcosa era successo, anche se non
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ero dentro qualcosa che era successo da qualche parte
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stato quello, sarà? Com’era l’universo concentrato al
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E prima che cos’era, sarà? Quando è cominciata
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prima che cosa c’era, ci sarà? Sarà vero
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dentro una sfera dove era tutto infinitamente fermo e
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magnete dell’increato? Dov’era annidata fin dall’inizio
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un solo volume –, che era come se tutto quello
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che stavo fantasticando non era una nuova figura balzata
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della mia mente, ma era ancora il Gatto, che
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magnetizzato da ciò che era emerso prima avrebbe a
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fermato lì! Perché mi era venuto di continuare la
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che allora non c’era altro modo per avvicinarsi
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mi dicevo che forse era proprio questa cosa spaccata
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cruna, potrà. Proprio perché era spaccata in due. E
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enorme magnolia che c’era in mezzo sta ardendo
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d’acqua che c’era ancora dentro le tubature
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percosse e di grida... era notte fonda, la porta
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dentro qualcosa che non era da questa parte e
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di un passaggio d’era e persino di un
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pervasiva, l’avvento dell’era digitale dentro la morte
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L’aiuola che c’era al centro non c
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palazzina bianca che c’era in mezzo, non c
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ci sarete! Ma allora era questo che stava già
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già bruciando e increando, era già questa matassa palpitante
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dentro la vita che era dentro la morte, sarò
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il mondo non c’era più, non c’era
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era più, non c’era mai stato, non ci
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specie umana non c’era più, che era morta
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c’era più, che era morta dentro la vita
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pianeta dei vivi dopo era stato venduto dal Dio
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Dio dei vivi che era quello dei morti a
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quello dei morti che era quello dei vivi, ho
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e che il motore era salito di giri, e
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giri, e che si era sentito sgommare forte, mentre
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E che non si era sentito neppure il tonfo
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il tonfo, non si era sentito il rumore popolare
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increati, perché non c’era più nessun altro dopo
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dopo di me, c’era solo l’investitore e
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dalla provincia dove c’era Ducale, stiamo entrando in
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provincia, quella dove c’era Milano, mi pare, ci
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condominio isolato dove c’era un clandestino che mi
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dalle fonderie della Germania era un altro, era quello
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Germania era un altro, era quello che avevano mandato
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carcere e che invece era stato arrestato a sua
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il mio panettone, perché era la notte di Natale
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silenzio... E qui c’era quella trattoria di fronte
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piangevo... E là c’era quel seminterrato dove un
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preservativo, se l’innesco era chimico, forato a poco
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sono? Tutto questo non era da un’altra parte
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avevate detto che c’era tutto il tempo che
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il tempo non c’era, non ci sarà, si
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Eravamo arrivati qui mentre era in corso quella riunione
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poi qualcuno se l’era lasciata sfuggire per l
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sarà? E perché c’era quella mela? Che mela
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quella mela? Che mela era?» ¶ Loro due ridono, ridono
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casello, perché non c’era nessuno dietro la gabbiola
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sapeva ogni volta chi era, chi sarà... Milano, Parigi
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Anversa, Dresda, perché si era messo in movimento anche
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di me, e c’era buio, e c’era
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era buio, e c’era vento, e sembrava che
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buio. E la città era allora ancora più buia
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ancora più buia, sarà, era tutta nera, non si
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ristorante dove non c’era mai nessuno, per cercare
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lampeggiavano i semafori, perché era buio, perché era notte
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perché era buio, perché era notte, le piazze attraversate
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si avvicina. “Anche Ducale era deserto, c’era solo
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Ducale era deserto, c’era solo la Pesca che
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tetto, e anche Luciaria era deserta, illuminata e deserta
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loro borsoni su cui era stampato il nome di
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luce delle esplosioni. ¶ «C’era una stradina che si
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mani nella vita che era dentro la morte e
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e nella morte che era dentro la vita stanno
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più piani che c’era di fianco è crollato
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il varco dove c’era la strada, scavalcando un
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sotto l’arco dove era passato anche il tracimatore
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arrivavo quando il pullman era già partito, e tutt
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partito, e tutt’intorno era buio, solo quelle piccole
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sotto una trancia, c’era anche lei, ben vestita
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E certe volte c’era anche la Pesca attorno
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una parte e lei era dall’altra parte di
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mi ricordo se c’era anche quella notte, questa
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questa giostrina, se c’era o se non c
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o se non c’era, ma forse non c
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ma forse non c’era, quando sono uscito dalla
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passo verso quello che era il cortile esterno. ¶ Deve
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di cemento, che c’era tra la casa del
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spezzati. ¶ “E qui c’era stata una festa, quel
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della luce che c’era nella serra da tutti
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certo punto la Pesca era apparsa all’improvviso di
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giradischi il disco si era fermato, con uno scatto
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e la musica si era improvvisamente fermata, e molte
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che prima non c’era. ¶ È una bolla di
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l’ultima volta – se era poi l’ultima volta
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acqua bevuta e che era poi uscita dalla mia
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Il mobile che c’era in fondo al letto
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gocce dove la garza era più attaccata, anche un
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loro groviglio caldo. Prima era lei che teneva la