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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
il vestito andava bene. ¶ Era rapido in ogni atto
2
1934
inverosimile: nello spogliarsi. Non era possibile seguirne la teoria
3
1934
Fosse rientrato alle due, era la sua ora generalmente
4
1934
più tardi. Non gli era necessario un lungo riposo
5
1934
i panini imburrati c’era sempre dell’ottima frutta
6
1934
gradimento con esultanza infantile. ¶ Era uso dormire con la
7
1934
le coperte. Appena Niobe era partita, dopo aver posato
8
1934
per radersi la barba. ¶ Era avvenuto che nel via
9
1934
compreso del fatto suo era stato ben lungi dal
10
1934
tardiva della porta. ¶ Questa era la parte che le
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1934
arrecava quel servizio, s’era lasciata scappare con esse
12
1934
buttata là che l’era uscita dall’anima, tutta
13
1934
talvolta, per una necessità era sceso in pigiama e
14
1934
in pigiama e si era trattenuto nella loro stanza
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1934
cura intelligente, la poverina era stata più volte assalita
16
1934
ritornandone, davanti a lei era rimasto nudo come il
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1934
Remo potesse essersene accorto, era lei dalla parte del
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1934
per lei non c’era che una strada: tacere
19
1934
del loro vivere. Ed era accaduto che avendo Niobe
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1934
chi voleva entrare non era che Giselda o Niobe
21
1934
avvenire del nipote: egli era divenuto una realtà presente
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1934
di raccomandarsi né difendersi, era sua abitudine parlare pochissimo
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1934
Per modo che gli era stato facile ottenere molte
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1934
il fatto suo ed era capace di cavarsela in
25
1934
e che il ritardo era dovuto soltanto al trattenersi
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1934
e la morte. Dove era andato e con chi
27
1934
Palle, sempre con Palle, era andato via con Palle
28
1934
muso di Palle”. Palle era la causa di tutto
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1934
Quando Remo non c’era era superfluo cercare di
30
1934
Remo non c’era era superfluo cercare di Palle
31
1934
del fatto minimamente, anzi, era nel suo cuore la
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1934
né formular dubbi: se era fuori doveva essere così
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1934
fuori doveva essere così, era bene fosse così, qualunque
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1934
fosse sul suo capo. Era bene dove fosse, ovunque
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1934
dicevano che quella donna era un’insensata, che era
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1934
era un’insensata, che era una cretina, èbete, demente
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1934
la camicia ai grulli era diventata più grulla di
38
1934
le lunghe. ¶ Rientrando, Remo, era dovuto passare davanti ad
39
1934
E più la scenata era riuscita esauriente, più appariva
40
1934
andare a letto perché era l’ora di dormire
41
1934
ora di dormire. Non era per nulla ubriaco perché
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1934
vino, ma non sempre: era bellissimo vedergli tracannare un
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1934
anche questa sana consuetudine. Era nel completo possesso di
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1934
appunto su questo fenomeno, era accaduto molte volte che
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1934
denti asciutti”. Questo argomento era tanto persuasivo da lasciarla
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1934
quanto si vuole”. Palle era corso a svegliare il
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1934
E non appena gli era possibile, come un leprotto
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1934
prosciutto e salame affettato. Era lo scatenarsi del temporale
49
1934
fontanella sulla via Settignanese. Era cresciuto così. Non era
50
1934
Era cresciuto così. Non era stato capace di studiare
51
1934
fatica, e maggiore indulgenza, era riuscito a strappare una
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1934
caos della parole. Non era per cattiveria o cattiva
53
1934
per impossibilità di natura, era figliolo di due analfabeti
54
1934
presenza, facendosene il salvacondotto. ¶ Era incantato dalle macchine, da
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1934
vestito Dio sa come… era un boccone che le
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1934
ai quali Remo s’era curato soltanto di elargire
57
1934
da molti anni s’era stabilito a Firenze, e
58
1934
e cortesia di cui era rimasto all’apice. Le
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1934
sua età. Ma c’era di meglio, il conte
60
1934
senza esitazione. Non gli era possibile iniziare un’impresa
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1934
lui, qualunque fosse. Ed era raro che glie ne
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1934
esternasse il progetto, non era necessario per nessuno dei
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1934
lontani da ciò. ¶ Questo era Palle, divenuto il compagno
64
1934
occhio di lui. Ed era per arrivare a Remo
65
1934
teste. E siccome non era difficile accorgersi, fino dai
66
1934
trombe, che dal nulla era riuscito a fare una
67
1934
piccola fortuna, da questa era facile farne una grande
68
1934
si sentivano rispondere che era un possidente e aveva
69
1934
telaio costruivano insieme, ed era un canto il loro
70
1934
sulle scuole organizzate male. ¶ Era possibile che non riuscisse
71
1934
mesi soltanto di preparazione era riuscito a prendere a
72
1934
nozze, e nel quale era scolpita una scena del
73
1934
ora grandiosa Niobe si era limitata ad osservare, rallegrandosi
74
1934
male allo stomaco c’era da guardarsi la pelle
75
1934
con entusiasmo che non era del suo carattere, ma
76
1934
lui, e quanto facevano era per pura bontà, non
77
1934
di Remo, Palle si era insediato lì a mangiare
78
1934
a casa non c’era la madre, e se
79
1934
Remo, che mai si era sottratto alle precedenti esperienze
80
1934
sterile e lo stupore era prodotto dal fatto che
81
1934
lasciava perplesso l’osservatore, era la classica bellezza del
82
1934
e nella cui pelle era la rigogliosa freschezza della
83
1934
una dell’altra, che era rivolto a questo fatto
84
1934
tocco”, rispondeva la sorella. Era una domanda inutile, ma
85
1934
domanda inutile, ma non era possibile aprire la bocca
86
1934
e la ragione pratica era una piccola scusa innocente
87
1934
anche Nì, solamente. Ella era come i cani, non
88
1934
certe singolarità ma si era sicuri di vederla rispondere
89
1934
E la sua faccia era tutta illuminata quasi non
90
1934
facesse che sorridere. ¶ Né era possibile, guardandolo, sorprenderne il
91
1934
giustamente spaziosa, il pensiero era assente o si celava
92
1934
viso? In ogni atto era questo calore esterno e
93
1934
non vedere, ma oramai era impossibile chiudere gli occhi
94
1934
colori: nel suo abito era sempre un’armonia risultante
95
1934
nativa e leggermente trascurata. Era infatti rapidissimo nello scegliere
96
1934
fare. Anche dal sarto era rapido nella prova di
97
1934
un piede, non vi era direzione che glielo potesse
98
1934
sua ignominiosa fuga, l’era andato al cervello in
99
1934
che la storia non era il loro forte, e
100
1934
ragazzo intelligente ch’egli era, allora aveva capito l
101
1934
risate il cui significato era ben diverso da quello
102
1934
licenza elementare a Remo era per lei come mangiare
103
1934
ventiquattro, ventisei, venti, diciotto, era una cosa che capitava
104
1934
Firenze il 27 Aprile del 1859. Era fra i giovani che
105
1934
perché la bocca non era capace di contenerli, e
106
1934
guardava laggiù laggiù… non era più la direttrice di
107
1934
senza discrezione. ¶ La Calliope era un altro fiore, anzi
108
1934
La causa per cui era rimasta nubile le tornava
109
1934
generosamente nella triste epidemia, era rimasto vittima del dovere
110
1934
Sopra il suo cassettone era un bel ritratto del
111
1934
occhi in senso pratico. Era del parere di Niobe
112
1934
veder bene quello che era venuta ad inghiottire; quindi
113
1934
vino santo del 1907 (si era nel 19) con dei biscottini
114
1934
in fondo al quale era l’accettazione. ¶ Una di
115
1934
possibile, la direttrice non era venuta a Santa Maria
116
1934
il corredo della contessina era rimasta estatica per la
117
1934
di quelle mutande. Quella era la biancheria che portavano
118
1934
a quel momento si era mantenuta timida e sottomessa
119
1934
accettando la discussione. Ora era lei la direttrice, e
120
1934
picchiare a dovere. ¶ Non era indovina, la direttrice, non
121
1934
indovina, la direttrice, non era il bastone che interveniva
122
1934
e di sapere qual era la marca preferibile. ¶ E
123
1934
abito grigio, di flanella, era davvero elegante; ben pettinato
124
1934
slancio a cui non era possibile resistere, finiva per
125
1934
poterne capire il perché: era presa da un capogiro
126
1934
sgranocchiare. Più il colpo era assestato bene e più
127
1934
all’ora dei pasti era uso apparire composto e
128
1934
e così bene che era proprio come non ce
129
1934
di Santa Maria non era difficile sentire, con molta
130
1934
cittadinanza più ragionevole. ¶ Palle era un giovane bassotto, piccolo
131
1934
lo avesse chiamato Belisario, era il suo vero nome
132
1934
mai che tale ammaccatura era dovuta alle mani corte
133
1934
formidabile di cui nessuno era stato spettatore. ¶ Come dicemmo
134
1934
avevano prese. La bomba era per scoppiare. Niobe non
135
1934
per scoppiare. Niobe non era capace di arginare il
136
1934
sentiva che nelle sue era la giustizia e l
137
1934
si dovesse riaccendere, ma era la cupezza della nube
138
1934
volevano bene. Dalla prova era nata la stima e
139
1934
il contrario. Palle non era un loro inquilino e
140
1934
per carità. La madre era vedova di un barrocciaio
141
1934
giorno dopo, quando lei era a lavare. Dall’Istituto
142
1934
rimanere fanciulli a lungo, era un uomo precoce. Lo
143
1934
allo stesso modo ch’era venuto, scomparire, senza il
144
1934
il tempo di accorgersene. Era vestito male, di spogli
145
1934
che lì non c’era fiume, poi, replicò: “e
146
1934
trovò che la finestra era la strada più breve
147
1934
di fiato che l’era rimasta nella gola. E
148
1934
Remo sorrideva: no, non era uomo da restare infilato
149
1934
trovò che l’esercizio era ammirevole. La mattina dopo
150
1934
cucina, e nel quale era un finestrino inquadrato da
151
1934
che scalar quella casa era un’impresa elementare, da
152
1934
resoconti dai quali non era facile ricostruire dove e
153
1934
quanto a spiegazioni si era sempre in alto mare
154
1934
quale, diciamola pure, non era l’istitutrice più consigliabile
155
1934
e della quale egli era consapevole. Infatti essa non
156
1934
marachelle, sempre adducendo che era coi contadini del podere
157
1934
la presenza di Remo era venuta a creare nella
158
1934
ma nel quale non era facile di leggere. ¶ Il
159
1934
di leggere. ¶ Il ragazzo era arrivato nei primissimi giorni
160
1934
giovane nel quale non era bene approfondire. “Un magnano
161
1934
di petrolio, col quale era stato lucidato il pavimento
162
1934
più che solenne. Infine era stato, molto accuratamente e
163
1934
Ponte a Mensola, che era stato a scuola presso
164
1934
scendere anzi, diremo, non era finito di salire che
165
1934
di salire che già era ridisceso: bello, elegante, coi
166
1934
le due la cucina era all’ordine da poter
167
1934
in mano venne dov’era Remo e pelle pelle
168
1934
intorno alle loro persone, era il logico compenso di
169
1934
arzigogolate come meglio non era possibile. Per cui fu
170
1934
compiacenza dalla quale non era facile distoglierle. ¶ Remo, già
171
1934
treno quando con esse era venuto a Firenze, e
172
1934
ammirare che il tempo era la sola cosa che
173
1934
tutta nera nella quale era un mantello quasi talare
174
1934
che la vera amica era Teresa, ma che in
175
1934
erano entrambe. La direttrice era attratta alla confidenza, sempre
176
1934
fianco di quella mole era diventata una vitellina vicino
177
1934
tuba ma, si capisce, era la direttrice che doveva
178
1934
cosa, e non vi era donna capace di superarla
179
1934
di una scuola elementare, era una prigione illustre rispetto
180
1934
camicie e di mutande. ¶ Era figliola di un impiegato
181
1934
Poi la famiglia si era trasferita a Firenze. ¶ Fu
182
1934
con Carolina che si era strappata la benda senza
183
1934
i passi necessari, ma era andata tutta torta, e
184
1934
Ah!» ¶ «Ah! Ah! Ah!» ¶ Era venuto, finalmente, il turno
185
1934
tentare il colpo. Ella era andata a passo franco
186
1934
un tal distacco non era indifferenza, si capiva bene
187
1934
sorrisi, risate, rievocazioni, si era accorto solamente che i
188
1934
delle zie; se n’era accorto quando smesso insieme
189
1934
Questo “oramai”, però, non era definitivo nel modo con
190
1934
sfumature del linguaggio, c’era rimasto nel fondo un
191
1934
dramma a forti tinte: era stata abbandonata, pochi giorni
192
1934
fatte. Né mai si era potuto sapere la vera
193
1934
e rivisto cento volte, era il primo viaggio che
194
1934
quei rispettabili cinquant’anni era il secondo viaggio che
195
1934
l’essere; non vi era un organo del loro
196
1934
vi si erano trattenute, era rimasto un ricordo di
197
1934
in fondo a cui era apparsa a rendere la
198
1934
ad una stanza dove era la morte in tutta
199
1934
posto migliore. E siccome era vicino mezzogiorno e sotto
200
1934
fame e che quello era il momento favorevole per
201
1934
Lo sguardo del giovane era in perfetta armonia col
202
1934
che in lui non era ancora artifizio alcuno, ma
203
1934
di quattordici anni, Remo era tanto bene e così
204
1934
o di soggezione. Nulla era in lui della forza
205
1934
nativa, e il portamento era quello del giovane che
206
1934
traccia. ¶ Carolina invece, si era sentita afferrare, travolgere da
207
1934
capogiro, dopo del quale era diventata tutta rossa. Estrasse
208
1934
Fino a quando non era squillata la cornetta del
209
1934
e il convoglio s’era mosso per entrare un
210
1934
ripetuta due volte, s’era stampata nella mente e
211
1934
la malinconia di cui era soffuso il suo viso
212
1934
amore vigile; anzi quella era proprio l’età in
213
1934
sorelle l’opera buona era tanto grande quanto il
214
1934
grande quanto il sacrificio era minimo, e aggiungeva, strizzando
215
1934
in casa delle Materassi era come levare un pelo
216
1934
dopo cinque anni solamente era tornata lì a vivere
217
1934
affinità, giacché non vi era chiacchiera, per insulsa o
218
1934
informazioni su informazioni. Chi era la tale o il
219
1934
il tale, di chi era figlia, figlio, suocera, nuora
220
1934
una parte di sé. Era questo senso sconosciuto e
221
1934
funzioni di madre, non era dunque concesso di baciare
222
1934
bambino? ¶ A tanto scompiglio era accorsa Niobe. ¶ Remo guardava
223
1934
dal calore. Cuore semplice, era incapace di nascondere il
224
1934
da quella parte. Niobe era stata la sua prima
225
1934
conquista, la donna si era sentita sollevare alla sua
226
1934
la contrarietà, Giselda si era astenuta da manifestazioni troppo
227
1934
e da bene non era stato nei suoi disegni
228
1934
quanto pare, se si era rivolta esattamente dall’altra
229
1934
mea culpa se l’era capitato di conoscere un
230
1934
le cose che si era accorta piacevano a Remo
231
1934
delle mutandine quando non era possibile di ripigliargliele. Quella
232
1934
senza riserve, ché esso era pronto a superare in
233
1934
guardava sui campi, ed era situata esattamente sopra la
234
1934
le stanze del pianterreno, era provvista di un’inferriata
235
1934
fu palese, la camera era la più bella e
236
1934
nozze del figliolo. Vi era ancora un lettone col
237
1934
quattro pine dorate. Remo era felice di spaziare in
238
1934
da sogno fiabesco finché era sveglio, preparandogli il campo
239
1934
siccome l’acqua non era stata mai in quella
240
1934
adducendo che, se quella era la sua abitudine, descriveva
241
1934
una sguattera.» ¶ E se era impossibile demolirla perché proprio
242
1934
dal letto, che arnese.» ¶ Era una litania contro le
243
1934
alla finestra così agghindate, era difficile guardarle senza ridere
244
1934
l’epiteto di “befane” era l’unico frutto del
245
1934
cipria sopra le facce, era come avessero recitato una
246
1934
giorno avanti. ¶ La vita era quella, interamente, ad essa
247
1934
la disprezzavano. Questo male era, in gran parte, ereditato
248
1934
un mondo che non era precisamente quello dei cavoli
249
1934
carote, e che non era il caso d’importunarla
250
1934
il mondo non c’era uomo capace di rimuoverla
251
1934
e le carote. Lui era uomo della terra e
252
1934
sfere. E non c’era ora che valesse giacché
253
1934
le faceva fuggire, ma era proibito recarsi davanti al
254
1934
re. ¶ Carolina, che veramente era incapace di camminare sopra
255
1934
sentire se il frutto era maturo, ma il curioso
256
1934
particolare tenerezza, e tanto era presente nel pensiero da
257
1934
che incutono i Santi. Era il Santo del cuore
258
1934
povero di Assisi si era mantenuta fiduciosa e sorridente
259
1934
e d’argento, si era commossa fino alle lacrime
260
1934
sfondate, sbucciate, aperte. Le era saltato un ganghero o
261
1934
un ganghero o s’era rotta la maglietta e
262
1934
le mani; le si era schiantato un laccio delle
263
1934
Ah! Ah!» ogni movimento era una trafitta, un dolore
264
1934
solennità di rito, v’era poi un fatto che
265
1934
bene, il turbamento non era visibile. ¶ La situazione diveniva
266
1934
lo spettacolo più curioso era costituito dal passaggio di
267
1934
tutti senza riserve, né era capace di rattenere qualche
268
1934
un uomo che si era portato male con lei
269
1934
portati come meglio non era possibile. Si sentiva intenerire
270
1934
soltanto, e non le era la parte minore, osservando
271
1934
venuta dopo, fra tutte era passata inosservata adattandosi, fino
272
1934
dopo il matrimonio s’era stabilita in Ancona. E
273
1934
la mansuetudine del carattere era passata inosservata in seno
274
1934
famiglia, una volta lontana era stata quasi dimenticata. Non
275
1934
Ma la povera Augusta era ben lungi dal subìre
276
1934
silenzio. E anche questo era vero solo in parte
277
1934
a Faenza. Che cos’era mai questa Ancona per
278
1934
nome: “povera Augusta, dove era andata a portare le
279
1934
potessero giungere indiscrete; si era mantenuta tanto mite e
280
1934
sistemazione, la poveretta s’era di nuovo impiegata presso
281
1934
caso suo, non c’era che da tacere e
282
1934
non ne accusasse. O era il freno che s
283
1934
se medesime, giacché mai era balenato il dubbio, in
284
1934
quello che non volevano era di rimanere sospese. ¶ Una
285
1934
che la loro casa era una reggia rispetto al
286
1934
al tugurio da cui era uscito, una casa da
287
1934
labbra alle due zitelle era di dirgli che loro
288
1934
la sorpresa dell’arrivo era meglio tacere tutte queste
289
1934
grande. La sua posizione era falsa, falso il tono
290
1934
dimenticato che un giorno era stata desiderata da un
291
1934
profezie. Il disastro sopravvenuto era valso a mitigare lo
292
1934
più quella di soffrire. Era pervenuta alla rinunzia e
293
1934
e la sua acrimonia era provvidenziale per amministrare senza
294
1934
nemmeno quando il lavoro era compiuto le aiutava a
295
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le faccende grosse c’era Niobe, la vecchia serva
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modo di dire, giacché era coetanea delle padrone al
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sessanta molto facilmente. ¶ Niobe era buona e gioviale e
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né pigrizia. Non vi era parola, atto, cattivo umore
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le spalle sapendo ch’era fatta per portare, e
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donna, per secondarle, s’era mostrata dal canto suo
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ricatto, la cui taglia era un sorrisetto o un
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interesse o fastidiose. Questa era la parte conosciuta da
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zitellone non potevano immaginare, era che una volta a
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pugnale. Un «bei’ moro» era costato anche a lei
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portati bene, pure essa era incapace di covare rancore
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altare; e al fanciullo era solo permesso di accennare
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di qualche mese non era possibile nascondere; pettegolezzi che
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molto tempo non s’era fatta vedere. Di tanto
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allo stanzone appariva Niobe, era la sua cornice abituale
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lasciar correre che le era tanto domestico: «non ti
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se mentre una donnetta era lì a parlare si
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sole; e se non era stata in tempo a
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e trovavano anzi che era cucita bene; non sapevano
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quelli, e nella quale era un letto matrimoniale quadrato
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1934
Il vero sentimento qual era, quello che esprimevano nel
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distratte e tanto essa era irraggiungibile. Oggetti che nessuno
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composte sul davanzale. ¶ Qual era l’argomento dei loro
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da risolvere, l’argomento era l’amore anche per
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finestra della loro camera era la sola della casa
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finestra delle nostre sorelle era una processione di coppie
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trovare un partito entrambe, era la loro distrazione assoluta
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altra base. La colpa era di esse, esclusivamente, e
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strada inconsapevolmente, nessuno si era avvicinato per tale squilibrio
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La cosa non si era fatta perché non si
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maniera che a nessuno era balenato il pensiero di
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cui il matrimonio non era avvenuto, quasi fosse andato
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maschio; e più n’era stata lontana e più
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immagine cresceva e n’era, al solo pensiero, trepidante
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il punto esatto dove era avvenuta la brutale aggressione
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e l’ora. Non era vero niente. Di una
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un amico di casa era corso da sua madre
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E anche questo non era vero niente. L’uomo
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1934
L’uomo in parola era esistito venticinque anni prima
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come tutti gli altri; era la sua fantasia che
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1934
doveva averlo, la sorella, era proprio quello; quello sì
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1934
lontano sentito dire. Non era facile, mi penso, trovarne
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fèro ad etade ¶ ch’era sicuro ’l quaderno e
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lontano nepote. ¶ «Ogni stella era già dalle parti d
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entrarono in cammino; né era ancora lor paruto alcuna
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l’ora del dì era alla bellezza di quella
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levati erano, e tempo era di riducersi a novellare
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cavalcioni, giacché il cinquanta era fra l’una e
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e quasi alta, Teresa era donna forte, volitiva; e
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importante e di riguardo era quella; e alla quale
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faceva giudicare fragile, ed era fortissima; simile a quegli
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godersela tutta. La faccia era pallida e morbida, pallore
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parte abitata da esse era una vecchia casa padronale
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pagare. E quanto più era la condotta del primo
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automaticamente. ¶ La vera cucitrice era Teresa e passava oramai
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lavoro continuamente. Non vi era signorina di famiglia nobile
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corredo, se tutto non era possibile, almeno alcune cose
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La cosa più sorprendente era di vedere come in
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acuto giudice. Non v’era punto di questa terra
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epoche. Come la sorella era la volontà, la mente
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la mente ordinatrice, Carolina era l’artista. Fino dai
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La sua specialità superlativa era il ricamo in seta
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del successo, il lavoro era tutto delle loro mani
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questo genere di relazione, era stata nella loro clientela
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un’altra stagione. Ed era accaduto che nel salotto
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In tale circostanza Teresa era rimasta impassibile, padrona, non
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dama a quel contatto era divenuta evasiva, altezzosa, distratta
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quella piccola cosa ch’era l’altra cliente lì
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La beghina invece s’era a colpo rinchiusa, alla
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globo di spine: quindi era sparita. E il sacerdote
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il capitolo di centro era rappresentato da un viaggio
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Tutti volevano sapere se era vero, se ci sarebbero
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Pietro, Sua Santità apparve. Era Pio Decimo, ed era
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Era Pio Decimo, ed era il Giugno che precedette
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capire che la benedizione era valida anche per loro
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loro. Carolina, che non era stata buona di aprire
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ascoltato quanto la sorella era stata capace di chiedere
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incalzante: la sua durezza era la sua essenza stessa
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pugno di mosche. ¶ Tutto era lì in quella stanza
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rovescia. Delle quattro sorelle era stata la più graziosa
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aveva vent’anni ed era nel pieno del suo
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in fondo, meno gradita. Era fidanzata con un giovane
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fra le tre femmine: era gettato il seme di
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e della migliore società, era il soggetto meno indicato
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più, questo fidanzato, non era nelle condizioni del loro
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il dolore. Rientrandovi si era fatta cupa e silenziosa
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l’uomo dal quale era stata avvilita e gettata
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avvilita e gettata via. Era divenuta dura, le labbra
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quali da dieci anni era tornata a vivere. Ora
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come padrona, ché tutto era di quelle, né col
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tanti maschi, fra cui era una sola donna capace
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sarebbero cadute. ¶ Fuori c’era la macchina pronta con
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quelle nebbie. ¶ La partenza era fissata per le cinque
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quattro passate, non c’era un minuto da perdere
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alla luce cadente. ¶ Remo era salito in camera a
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e per i cassetti era stata minuziosissima. ¶ Si trattenne
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e poi… chi sa…» ¶ Era in quel “chi sa
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il tono della voce era in quel momento di
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buttarono sul letto così. Era quasi buio. Dalla finestra
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messo la prima ipoteca, era divenuto proprietario delle case
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del podere… indovinate chi era divenuto proprietario del podere
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Materassi. ¶ Sulla linea dov’era il muretto basso coi
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non dire una prigione. ¶ Era stato murato anche l
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alto, vittoriose. ¶ Non vi era pretesto che le potesse
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sapendo che non c’era nulla da trovare. Avendo
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che quanto facevano non era dettato dalla necessità e
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lire. ¶ Ora non c’era più nulla da vendere
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povera casa di campagna era apparsa per diecine d
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anni il lavoro non era stato l’unico pensiero
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fastello di legno che era andata a raccogliere nel
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Nella casa non c’era più carbone. ¶ Gli antichi
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in casa non c’era da mangiare. ¶ Le padrone
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a tutte le lotte, era sempre stata una forza
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potevano accettare: il resto era tollerabile. ¶ Mancandole il coraggio
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Poi si sedette. ¶ Carolina era rimasta con la testa
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sorella, riavuta, palpitante. ¶ «Si era creduto sempre che glie
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E a me non era venuto mai in mente
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avevo fatto tante congetture… Era una cosa che mi
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La faccenda della motocicletta era il solo punto oscuro
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casa con tanta disinvoltura era rimasta una nube fosca
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Con quella non c’era da sbagliare.» ¶ «Ma lui
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aveva capito subito che era in cerca di merli
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di grattarsi la rogna, era un avorio la sua
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l’accenno della fame. ¶ «Era tanto buono, e come
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di capirle, di apprezzarle, era nato proprio per fare
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loro ne avevano tante…» ¶ Era abitudine di Remo, quando
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quelle delle zie Remo era sempre vestito perfettamente, in
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in quelle di Niobe era in costume da bagno
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una cartolina postale, Remo era solo e nudo con
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suo splendore. La fotografia era stata fatta sul limitare
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dell’acqua. Il giovane era a testa alta davanti
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quel pezzetto di carta. ¶ «Era proprio così, non c
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però lo sapevo che era fatto a questo modo
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si spogliava non c’era nemmeno il tempo di
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altre dove il giovane era ritratto in costume da
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e commentare le istantanee era passato il tocco, l
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o dichiarazioni precise, si era resa conto esatto delle
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rovina, sentiva che oramai era inutile odiare e recriminare
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sarebbe formato il corteo. ¶ Era il primo numero della
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Ah!» ¶ «Oh!» ¶ «Uh!» ¶ Non era facile rattenere il sentimento
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un’intera esistenza, non era invece per lei che
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facessero il simile, non era donna da lesinare in
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movimento di sorpresa, si era fatta larga una voce
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quattro mesi la luna era crescente ¶ perché è l
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e pilotata da lui, era Remo con la sposa
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dentro una parola ch’era il sostegno e la
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La vera scimmia incantata era lei senza accorgersene. Questo
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vedere. ¶ Se proprio non era un matrimonio fiorentino e
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come volevano le aspirazioni, era certamente un matrimonio originale
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raccoglimento, un po’ eccessivo, era attraversato da lampi che
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livido, contratto, su cui era stampato un sorriso doloroso
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attività, coi quali non era possibile raggiungere il serio
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ugualmente. La turbolenta squadra era al completo, i divoratori
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non solo che non era una cosa seria, ma
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vera, oserei dire, ed era verissima. Il fiorentino e
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organizzati da chi non era né fiorentino né campestre
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tutta la sua figura era in perfetta armonia con
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e di spirito, si era stabilita fra i due
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ora austera e dolce. Era stranamente e nobilmente commosso
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un sorriso velenoso che era un marchio sopra le
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bello e fatale si era offerto al guardo di
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particolare trascurabile. ¶ La folla era sempre più inquieta per
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maggior parte di essa era dovuta rimanere fuori, di
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nella casa, e che era finita per sempre. ¶ Terminata
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andava in bicicletta ¶ perché era figlio di un bersaglier
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nel patetico e ne era felice, anche perché si
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si accorgeva che non era vero niente. Sentiva un
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dinamico, sportivo. L’idillio era rimasto in campagna e
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per cui la ponderatezza era pari all’impegno nel
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E nell’animo non era più livore per nessuno
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di lui, nulla s’era sentito dire che lo
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capiva che la cuccagna era finita e doveva rientrare
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fra i due giovani era finita, finita la loro
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Maria con lui ch’era stato per dieci anni
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indivisibile del loro nipote: era quanto sarebbe rimasto di
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Remo e Palle non era corsa una parola in
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parola in proposito, nulla era stato stabilito e discusso
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delle possibilità. Palle non era uomo da chiedere, e
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tutto senza discussione; non era stato richiesto per il
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carte relative alla partenza, era sottinteso che egli rimaneva
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lo lasciava supporre, ed era logico e giusto che
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la sorte. Quel ragazzo era il tronco di salvezza
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certezza: l’arma micidiale era caduta da sé. La
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se non quando vi era costretto. ¶ A un certo
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al posto del giovane. Era il passaporto per l
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sala, dove il baccano era aumentato col vuotarsi delle
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Bologna, a Milano, ora era a Venezia dove avrebbe
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siccome in ognuna c’era scritto in un angolo
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angolo: “saluti, Palle”, quello era il solo punto che
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vita che conduceva. Ma era facile capire che se
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non scriveva a lungo era perché non aveva molto
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di grandi industrie, dove era possibile trovare un posto
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sentirono che da Milano era passato a Venezia si
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Per vivere, per godere. Era partito alla fine di
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e misurate sentirono che era passato nelle mani di
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In un cantuccio c’era scritto: “Palle”. ¶ «Ma che
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che almanacca.» ¶ Non c’era nemmeno Palle da tirare
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lo lasciarono per guardarlo: era sempre più bello, fresco
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per il resto tutto era all’ordine e il
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avvolta di mistero, che era rimasta sempre come una
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ha saputo che si era fidanzata ed eravamo in
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più. In lui non era stata sordida ingordigia di
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astuto, il futuro non era mai stato per lui
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cui coperchio non si era mai sognato di alzare
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alzare. Quello che contava era il presente: l’attimo
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attimo che fugge, ed era nato apposta per saperlo