parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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ambiguo; ma lei non era venuta fin lì per
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cui fosse a conoscenza era la sorella Lise), le
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quel respiro che ormai era diventato un rantolo, per
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che no, lei non era parente, parenti forse il
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come suo padre, che era crollato di schianto a
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No, per sua madre era stato diverso. Lei si
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stato diverso. Lei si era preparata fin troppo bene
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Di questo mondo Sonja era una cittadina a pieno
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pieno titolo; il problema era semplicemente stabilire l’equilibrio
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pelo, ma la caposala era stata categorica: «Lasci soltanto
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in un certo senso era un sollievo non avere
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lettere di sua madre. Era tentata di cogliere l
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la cui unica funzione era di cullarla a poco
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a poco nel sonno. ¶ Era già quasi mezzanotte quando
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perché quello, nel sogno, era il suo nome; e
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quando ancora non si era impratichita del posto e
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ancora di capire che era arrivata a destinazione fu
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sul marmo del pavimento. ¶ Era lo sguardo supplichevole che
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sembrava quasi naturale; dopotutto era un modo di fare
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sopore leggero, dal quale era prontissimo a riscuotersi appena
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guardare.» ¶ In effetti, non era neppure un libro, ma
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Figlia, figlio… Forse non era poi un’idea così
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tronchi d’albero. Non era affatto certa di riuscire
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Quella che all’inizio era un’insufficienza respiratoria dovuta
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dove in quei giorni era stato allestito un mercatino
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nuovo reparto. Qui non era ammesso più di un
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parche impassibili. ¶ Il vecchio era stato sistemato nella prima
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testiera del suo letto era mantenuta in una posizione
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primo giorno se n’era lagnato con Sonja, che
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che modificare la posizione era impossibile per via dei
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ai quali il paziente era collegato e grazie ai
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Il giorno dopo però, era la mattina di Natale
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vecchio che, disteso com’era, teneva per giunta il
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viso per segnalargli che era arrivata, ma lui non
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Adesso però la luce era spenta, e il rettangolo
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una cosa meravigliosa.» ¶ X ¶ Era l’ultimo giorno dell
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giorno in cui Sonja era nata: per un caso
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particolarmente crudele, celebrato com’era il giorno dopo la
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del vecchio. Se n’era andato quasi senza rumore
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degli altri; e non era stata, la sua, una
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quell’abito… La giacca era esageratamente larga di spalle
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illusione, quell’uomo non era certo tipo da far
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aveva sempre ignorato quando era abbastanza in sé da
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No, non lo desiderava. Era tornata lì perché doveva
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andava di nuovo: questo era tutto, tutta la sua
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madre… Sì, per questo era venuta, sebbene non ne
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Questa e non altra era la sua eredità. Questa
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quasi di soppiatto, si era insinuata la dolcezza. Continuava
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chiusa, cui lei si era accostata timidamente nel suo
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per me il fiume era davvero l’amico più
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notte. Lei se l’era sfilata, aveva voluto scendere
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giusto: forse anche lei era annegata nel fiume, in
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onde. La sua però era stata lenta, molto lenta
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di quarant’anni le era toccato affondare, riemergere, affondare
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sino al giorno (ma era appena ieri?) in cui
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un nastro rosso. Quella era stata la fine di
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da qualche parte, si era fermato: Sonja ignorava dove
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di sua madre. Forse era rimasto impigliato tra i
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nel tratto più ripido, era stato scaraventato a riva
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sguardo della figlia si era arrestato di colpo, distogliendo
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giocare» e lei davvero era andata a giocare in
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in quei primi giorni era ancora troppo inebetita perché
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il dolore potesse raggiungerla. Era lontana da tutto, separata
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e forse solo adesso era crollata interamente. Attraverso quello
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di quercia; poi si era affacciata alla finestra e
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Allora forse non si era neppure domandata dove andasse
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dove andasse, né si era meravigliata (in quei giorni
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candore. Il fiume, ormai, era quasi ammutolito dalla magra
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e dopo qualche istante era ricaduto nel suo torpore
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il racconto di Sonja era passato attraverso di lui
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Sonja in quei giorni era concentrata su qualcos’altro
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altrove (confusamente, orribilmente altrove) era rimasta a guardarlo mentre
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causa e che le era stato trasmesso, inoculato come
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e spietato giudice si era seduto sul suo scranno
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ancora oggi, convinta com’era che non esista colpa
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lo amo.» ¶ E lei era rimasta sconcertata due volte
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Forse anche il vecchio era un perdente: chi non
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orecchini d’oro cui era stata risparmiata l’immane
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Ciò che l’attendeva era probabilmente un salto brusco
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più insopportabili, e non era il caso di invidiare
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poteva circondarsi. Sì, forse era davvero buona, o almeno
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una mano del vecchio. Era una stretta riluttante, non
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a passi leggeri. ¶ VI ¶ Era una fortuna che quell
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ribollire della corrente. Ormai era diverso, lo sapeva: era
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era diverso, lo sapeva: era un effetto di quel
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di inganno? Sua madre era morta, per quelle lettere
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terribile; forse se ne era resa conto del tutto
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ma il camino ormai era spento da ore, e
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Sonja lo ricordava bene, era: Speranza. C’era anche
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bene, era: Speranza. C’era anche quella nella libreria
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Quell’immagine le si era impressa profondamente nella memoria
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e tutto, di conseguenza, era perdonato. ¶ Vediamo, pensò Sonja
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così assoluta, che non era stato del tutto indegno
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un destino. Non c’era vento in quel giorno
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di dicembre, il cielo era immobile e terso, un
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agli occhi di Sonja, era un responso ambiguo; ma
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e del resto c’era ben poco da dire
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vedevo addosso ai prigionieri era un pigiama a righe
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che la sua casa era stata insieme perduta e
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quasi invincibile ripugnanza, si era rivolto alle autorità per
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nostra famiglia, in effetti, era stata deportata e uno
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almeno la casa ed era riuscito a ottenerne l
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si accendono. Il nostro era un vento fermo, un
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volta all’improvviso c’era un posto vuoto, nella
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resto? Ciascuna di noi era così totalmente, così facilmente
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lavarsi, laggiù, non c’era quasi modo, eppure nessuna
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su di me, ma era lo sguardo arcigno della
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e in due passi era già oltre. Allora noi
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dall’ausiliaria, il sole era già alto. In lontananza
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arrivava e il prato era disseminato di fiori come
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viale che stavamo percorrendo: era una casa isolata, dai
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vestaglia di ciniglia rosa. Era lei, come avrei scoperto
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anche il suo braccio era marchiato con un numero
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numero, proprio come lo era il mio dall’arrivo
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mondo, e la bellezza era una testa di morto
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dopotutto, seguitava a trascorrere, era la ricrescita dei miei
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le mie compagne c’era solo un paio di
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corpi estranei. Questo, Maestro, era il mio orizzonte. Volendo
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dimenticato me stessa. ¶ Sì, era una vita molto diversa
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la cosa più atroce era appunto la normalità: l
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gioia il mio nome era diverso (non voglio dirtelo
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ti basti sapere che era qualcosa tra il civettuolo
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lo vidi bene) c’era la carne, la vulnerabilità
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il lavaggio più accurato era riuscito a cancellare; ma
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luce bianca del mattino: era così abbagliante, così inaspettata
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la mia casa ormai era quella con le persiane
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più bruciante, lo confesso, era quello delle persone care
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o blandire chi non era degno neppure di una
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mentre in realtà non era mai uscita dalla casa
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subito discorso, incapace com’era di fissare la sua
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parte, poco incline com’era a soffermarsi con pazienza
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costituivano, a quanto le era parso, tutto il contenuto
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occhi di Sonja non era né l’una né
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l’aveva letto: ne era stata travolta come da
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finito, la sua spossatezza era tale da impedirle di
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scritte; perché la madre, era impossibile non notarlo, aveva
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sera, il suo racconto era scivolato quasi senza parere
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il trauma più cocente. Era appena arrivata, e già
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della situazione. O forse era stato semplicemente il pudore
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un destinatario che le era, insieme, vicinissimo ed estraneo
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di luce improvvisa che era penetrato nella stanza quando
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persiane rosse, così lei era abbagliata da un’immagine
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immagine che in realtà era sempre stata lì, annidata
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cupa penombra, dove si era trovata un mattino all
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trenta e senza dubbio era appartenuto a sua madre
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a sua madre quando era ragazza. Chissà dove l
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di una poesia che era appunto lo stesso titolo
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felice, il mio sogno era di visitare l’Egitto
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credevo di averla trovata; era limpida e chiara, e
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rendersi conto che non era stata una grande idea
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per il vecchio, non era più distinguibile dalla torre
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si fondava il gioco era crollata nella sua mente
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a che altro? Qual era il vostro gioco preferito
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orecchio sempre più sconsolate. Era un talismano, quel notturno
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una sorta di ossessione; era un legame segreto che
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quello che un tempo era il nostro ambiente, che
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di qualche giorno si era precipitato da noi appena
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L’idea, in fondo, era stata sua: quell’idea
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un attimo di esitazione. Era davvero un locale appartato
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dichiarando che il padrone era impegnato altrimenti e confermando
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La mano del dottorino era già pronta a colpire
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scambiarci una parola. C’era di nuovo la luna
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dei quali la madre era solita costellare i propri
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eppure il volume non era intonso, la lama di
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ogni singola pagina. Dunque era stato letto da cima
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notò che la poesia era dedicata a qualcuno il
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coincidenza, perché il libro era del 1940: sua madre, allora
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del 1940: sua madre, allora, era viva e vegeta, che
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lì e se ne era andato senza suonare, in
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e capivamo entrambi che era meglio così. ¶ Da allora
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più alte… Il cielo era tutto rosso e tu
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i tredici anni si era visti morire quasi sotto
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le zampe rigide, ed era così scuro che si
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aiuto (perché cos’altro era, in fondo, quella lettera
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le appaia esattamente com’era sei anni fa, compresa
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volte in cui si era affacciata nella piccola stanza
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logore suppellettili nella quale era inserito e, dopo averlo
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file di cassetti. ¶ Sì, era proprio quello. Le pareva
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di segreti, all’improvviso era a sua disposizione. Poteva
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stanza che lo ospitava era stata assegnata ad altro
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assegnata ad altro uso. ¶ Era sul punto di rinunciare
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e solenne? Ma Sonja era una persona coraggiosa: lo
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ma no: perché dovresti?) era una grigia e piovosa
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Il viale per fortuna era deserto, solo quando mi
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ero venuta. Non c’era più orgoglio in me
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ciò che volevo, dichiarai, era semplicemente assistere alla conferenza
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capii che la lettura era finita. ¶ II ¶ Pare, Maestro
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fosse accaduto. ¶ Allora però era diverso. Quella notte, al
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dell’Est dalle quali era venuta la mia famiglia
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No, precisarono, obbligatorio non era: i detenuti, laggiù, venivano
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per sempre. ¶ Ma non era quella, come sai, la
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all’ultimo non c’era stata settimana in cui
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vedevo anch’io: non era una, erano almeno due
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tutto il tempo si era udito provenire dal letto
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lo proteggevano. Lei però era lucida; con la coda
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al corpo del malato. Era come fosse lui stesso
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tornò a casa, Sonja era esausta. Andò di sopra
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uno intitolato L’idiota. Era un vecchio volume, evidentemente
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due terzi del volume era infilato un segnalibro, che
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l’anno di pubblicazione: era una ristampa apparsa nel
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persino quando l’attenzione era quella strenua e minuziosa
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solennità. La seconda, datata 1935, era quella che Sonja cercava
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agli occhi della figlia, era la bellezza incarnata, eppure
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aveva potuto salvarsi. ¶ XV ¶ Era, nelle intenzioni della mamma
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musica tedesca. Per me era semplicemente un cane, ossia
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nostra bestiola, come ricorderà, era uscita ringhiando in giardino
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in giardino e lì era rimasta, senza che nessuno
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che ormai il pericolo era cessato. La luce, così
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basso o addirittura fuori, era già accaduto altre volte
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indignata. L’aria poi era ancora mite, benché fossimo
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fetta di speck che era avanzata e stringendola tra
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il suo sguardo non era più quello di prima
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più quello di prima. Era uno sguardo fisso, spaesato
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prima dell’Annessione, si era presentato qui regolarmente a
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presa salda e protettiva. ¶ Era una tersa giornata di
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il Café Central non era più quello di prima
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degli hamburger non c’era ancora, ma accanto all
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ingresso del Café Central era stata installata, come ultimo
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di musica classica si era interrotto bruscamente per lasciar
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che cosa volesse. Quando era sveglio non faceva che
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per il vecchio, adesso era popolata di fantasmi, come
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come del resto lo era sempre stata per lei
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lei. Lise… chissà chi era, questa sorella, e che
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legandoci al mondo esterno, era il dottorino; ma adesso
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mio padre sorrise come era solito fare un tempo
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Anche il gioielliere Rosenberg era un uomo; adesso, però
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Ma il commiato gli era così difficile che sulla
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No, il suo timore era un altro; era un
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timore era un altro; era un riaffiorare dello sgomento
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dei ragni. Non c’era mai stata da sola
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utilizzo. Già allora le era sembrato spettrale, quel cimitero
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presaga malinconia infantile si era sostituita da tempo l
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serratura, ma la maniglia era talmente arrugginita che Sonja
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a violare, però, non era una tomba estranea: appena
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un angusto passaggio. C’era la valigetta da medico
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Grazie della prescrizione, dottore» era stata la sua replica
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su quelle poche righe. Era un abito di seta
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membra scarnificate dal tempo, era in realtà un ragazzino
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andava pian piano liberandosi. Era questo, dunque, la vecchiaia
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come la mamma, si era detta, senza esprimere ad
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il vecchio, però, non era facile: del giardino non
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pagina che, sospettava Sonja, era sempre la stessa. Oppure
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mosse.» ¶ «Anche mio padre era così. Salvo quando…» ¶ Non
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ricordarla, ma la scena era lì, precisa e intatta
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a scriverle io stessa. Era primavera, Maestro, quando avevo
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che avevamo assunto quando era ancora ragazza e ci
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rabbia, ma non solo: era davvero affezionata a quella
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onestamente: la sua lettera era davvero cortissima) per dare
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e della Bellezza… Perché era questo, non è vero
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all’altalena che non era ancora stata rimossa, ma
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il bicchiere del vecchio era caduto frantumandosi in mille
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e dopo qualche minuto era di nuovo fuori. Dalla
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il corpo del vecchio era accasciato contro un fianco
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carrozzina. E non c’era sguardo, negli occhi grigioazzurri
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legno, e non c’era traccia del gigantesco distributore
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dall’arrivo di Sonja era sempre rimasta minacciosamente chiusa
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quasi un’ora prima, era scomparso il vecchio ancora
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attonita del medico, quando era uscito per dare la
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ai parenti e si era trovato di fronte una
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e il mio dottorino era di turno in ospedale
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di scusarsene. E adesso era lì steso a terra
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io lo guardai meglio: era un gioielliere di nome
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noi, negli ambienti borghesi, era considerato persino sconveniente sposarsi
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E adesso quell’uomo era lì, steso sul marciapiede
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nel mondo dei vivi. Era il folle, rocambolesco assolo
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E, Lise…» ¶ Sonja, che era già sulla porta, finse
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protettrice dei tigli. C’era la vita, lì fuori
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ordine delle cose» gli era costato la perdita di
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che la situazione si era fatta difficile sotto molti
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nostro tenore di vita era ormai divenuto insostenibile. ¶ La
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più da mesi, si era smesso persino di cenare
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la vita che si era ridotta a condurre, lei
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le porse la busta era talmente contrito che non
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ricovero, quando il vecchio era ancora in pericolo di
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di oppressione. Ora comunque era libera, nei pochi giorni
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remore di ciò che era suo. ¶ Ad attrarla era
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era suo. ¶ Ad attrarla era soprattutto il pianoforte, il
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madre sedeva sullo sgabello (era ancora al suo posto
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cerchio di intangibile solitudine. Era lì, ma non c
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lì, ma non c’era; per nulla al mondo
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così inafferrabile… Eppure c’era sempre, in ognuna delle
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affermava mai, quella musica: era tutta al congiuntivo, un
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con cui Sonja non era mai riuscita a prendere
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dai tempi in cui era cucciolo. Aprii gli occhi
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della nostra città. Sì, era senza dubbio la sinagoga
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mia mente confusa: non era quella, forse, la colonna
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egiziana? No, Maestro, non era quello: non quel blasone
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cosa significa?» ¶ Il dottorino era pallido come un fantasma
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quel gesto di ripulsa, era scoppiata in un pianto
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un pianto dirotto ed era corsa da suo padre
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entrare nello studio. ¶ Lei era esperta del mestiere, sapeva
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agenzia immobiliare. Comunque c’era una discreta biblioteca di
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di quei libri; ma era un ricordo vago, sfuggente
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come avveniva sempre quando era contrariato. ¶ Anche il vecchio
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a colazione, ma papà era troppo preso dal suo
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meglio. Buonanotte, allora.» ¶ «Buonanotte.» ¶ Era già sulla porta, quando
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signore, posso chiederle dov’era lei durante la guerra
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madre?» ¶ «Sì: lei dov’era?» ¶ «Oh… anche lei a
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in punto (la lettura era cominciata alle sei, come
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del tutto: scrupolosa com’era nel suo lavoro, lasciava
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una precauzione altrettanto inutile era tenere la porta accostata
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servirsene per un compito, era nascosta la bottiglia di
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di acquavite. Anche quella era stata una scoperta strabiliante
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non far capire che era stato spostato, e poi
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stato spostato, e poi era rimasta a piangere lì
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e da tempo si era resa perfettamente conto che
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e che a volte era così impresentabile da dover
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simpatico. Il suo non era rispetto, pietoso attaccamento a
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anni; lui però non era arido e freddo, ma
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se ne rendeva conto, era una differenza decisiva. ¶ Eppure
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aspetti sgradevoli. Suo padre era morto giovane, a quarantotto
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struggente rancore. Questa volta era diverso; ma perché mai
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Sonja pensò che forse era stato un errore ritornare
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frase del principe Myškin era ancora più breve. Sì
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sollevato per guardare fuori. Era una bella mattina di
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quando la neve si era ritirata dalle pendici delle
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della sua storia anteriore; era un sollievo che fosse
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il libro, che mi era sfuggito di mano cadendo
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e andai ad aprire. ¶ Era lo studente di medicina
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almeno per ora, Kurt era stato l’unico tra
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nella sua generosità. Adesso era lui il più forte
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grande celebrità; probabilmente lo era stato negli anni tra
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ne ricordava il nome, era per averlo sentito pronunciare
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si verificavano solo quando era ubriaco fradicio) non la
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rosse di vergogna si era intrufolata nella biblioteca della
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la ragazza (perché ormai era una ragazza) si era
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era una ragazza) si era imbattuta in poche righe
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dedicate a lui. C’era la data di nascita
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suo padre, il Poeta era ancora vivo. Seguiva poi
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Eppure quel demone non era rimasto tra le grigie
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il pensiero che vi era espresso. Nel libro che
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interrogativi non ce n’era nemmeno uno; in compenso
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po’, anzi, soprattutto, perché era la selva a catturare
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che lo ignorassi, ma era una circostanza vaga e
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attraverso la quale Sonja era stata abilitata all’esercizio
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del suo mestiere, le era stato inculcato come principio
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erano dubbi, l’indirizzo era lo stesso; e a
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e a quell’indirizzo era invitata a scrivere la
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usuale, di cui Sonja era solita sorridere domandandosi come
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postilla. Il suo problema era semplicemente respirare. Povera idiota
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meno che… ¶ Sonja non era una perditempo, non per
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non per caso si era data a sfogliare la
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e da tempo si era abituata a considerare normale
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modo esattamente opposto. Non era forse un’occasione, quell
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enorme coraggio, ma lei era sempre stata coraggiosa. Aveva
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aveva parecchi di più, era entrata da tempo in
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statua di sale; ma era appunto una leggenda, un
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un tema musicale. C’era la luna, l’avrà
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che, senza confessarselo, si era aspettata; e si stupì
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quelle sedie… Nessuna, però, era mai stata così pesante
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Un po’ stinta, ma era ancora così, stellati tralci
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ma la sua mano era di pietra quando Sonja
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dice lei, che allora era semplicemente una provincia dell
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non me ne ricordo. Era una buona occasione, e
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Non so: al risveglio era svanita senza lasciar traccia
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gli gridai; ma lui era già sparito nella luce
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bianca dell’alba. ¶ V ¶ Era convinta che non avrebbe
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Il letto, certo, non era più quello, e anche
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il resto dell’arredamento era stato sostituito con mobili
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ciliegio in quello che era stato lo studio del
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angolo della grande tavola. Era troppo grande già allora
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pensato di sostituirla, ed era rimasta lì, quasi paurosa
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una vaga ripugnanza. Anzi, era quasi grata di dover
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due piazze non c’era più, per fortuna, e
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sua camera (sì, quella era davvero la sua camera
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Andò alla finestra, ma era già buio, del giardino
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anche il fiume, laggiù, era diventato invisibile, si udiva
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poiché ancora per anni era rimasta appesa in bagno
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erano verdi. ¶ La donna era seduta accanto a lei
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le accarezzava la fronte. Era così piacevole, quella carezza
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conto che nel sogno era bambina) le afferrò bruscamente
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la donna se n’era andata davvero, anche questa
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improvvisa rovina che si era abbattuta su di loro
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affetti, dai quali si era abituata a difendersi: solo
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di curiosità e terrore. Era come entrare in un
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evidenza nella realtà quotidiana era il ricordo profondamente assopito
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estenuato abbandono che le era consueta. Papà le sedeva
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sola: in quei ricordi era così difficile distinguere l
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la figlia, con Sonja, era forse diverso? Di quella
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lettera, che bisogno c’era di tornare sull’argomento
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guardarlo per capire che era convinto di star facendo
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della posa, ma quella era, se non la prima
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quando un giorno, mentre era in cucina ad affettare
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che ora rivedeva si era svolta proprio lì, in
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quel momento, forse dopotutto era vero che la bellezza
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sulle tradizioni cristiane cui era stato educato, e la
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educato, e la madre era troppo disillusa, troppo disperata
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in fin dei conti era un uomo, o lo
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un uomo, o lo era stato. E poi tanto
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poi tanto arcigno non era, negli ultimi tempi… Peccato
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chiavi di casa, ma era un trionfo effimero, tardivo
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dormito; certo non si era mai spezzato del tutto
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e dodici anni, si era dimostrata una bambina così
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a fare fatica… ¶ Eppure era forte; come sempre, ma
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con una consapevolezza nuova, era in grado di sopportare
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per settimane se l’era vietato, trovò il coraggio
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sorgenti; lei però ci era così abituata da sentirlo
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gorgogliando verso valle, ed era terribile pensare che lo
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forse no? Forse c’era una specie di conforto
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pompe funebri. La fossa era stata scavata nella neve
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mazzolino di fiori. Quando era toccato a suo padre
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a suo padre, si era comportata diversamente: a nulla
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ad assistere alla sepoltura, era rimasta in macchina, chiusa
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capelli castani. Sì, adesso era lei a realizzare a
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infermiere nel quale, telefonando, era già riuscita a farsi
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ora, da persona coraggiosa, era disposta a percorrere la