Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

che stava in piedi, era alto di statura, magro

diceva risolutamente di no, era un vecchietto piccolo, snello

salata". Il basso Zen era conservatore arrabbiato. Per esempio

pelle, la questione s'era incalorita più del solito

musica verdiana, la Nene, era figliuola della figlia d

sebbene, quando non c'era orchestra, egli montasse davanti

questa cagione, che s'era legato con uno strozzino

e d'una lavandaia, era stato egli pure barcaiuolo

spira... ¶ Il giovane gondoliere era stato ammirato più volte

Metastasio: misero, verdastro, rachitico, era riuscito a produrre sei

di tutto. Nella cappella era entrato quale basso profondo

donna. Ma la paga era magra, ed i figliuoli

Mirate, perché lo strozzino era lui. ¶ Qui al soprano

cose procedettero abbastanza bene. Era la bella stagione: Mirate

terrene dei genitori, non era più sufficiente alla sua

mattina, mentre il tenore era ancora a letto. ¶ "Mi

buono, mio adorato Giacobbe". ¶ Era, insomma, la nipotina del

ma di rado. Gli era sembrata una piccola beghina

e poesie, cui s'era dato, e la nuova

nell'animo dell'altro era cresciuto un affetto quasi

mai pensato al matrimonio. Era vissuta sempre fra il

di vita e ch'era stata domestica di sua

ma estesa e morbida, era riescita ammirabile di agilità

faceva trine e ricami: era soddisfatta di sé e

sembrava cresciuta di statura. ¶ Era giunta fino ai diciott

di lei. La fede era tanto indiscussa, la morale

una viva emozione, ma era cosa sentimentale o fantastica

della coscienza. Egli stesso era vissuto senza mai sgarrare

scampanellata. Andò ad aprire. Era il maestro Zen, che

discepoli". ¶ Lo Zen s'era posto a sedere, accasciato

consuetudini, poiché dianzi si era andato via via persuadendo

lesto e ficchino com'era, o per via di

Prima delle otto già era quasi piena di un

fin là, e s'era messo a sedere nella

lunghi, ripetuti, fragorosi, ed era chiesto con entusiasmo il

rivolse. Il pover'uomo era già stato tre volte

cappella di San Marco era sequestrato da parecchi mesi

aveva, dava, o, mentre era al verde, li conduceva

un mese il foglio era bello e sotterrato. Un

prosa, ma il meglio era la poesia vernacola, in

del lotto, il calamaio era formato da una chicchera

volli, perché questa Madonna era tanto cara alla mia

Mi canzoni? Lo stipendio era già sequestrato più di

dava poco pensiero. ¶ V ¶ Era un caldo d'inferno

qualche giovine compositore veneziano. Era più di un mese

doveva far epoca, gli era stata consegnata allora, appena

Il tenore, s'intende, era Mirate, cui anche premeva

alla bocca. ¶ Senonché v'era un ostacolo grave, forse

occhi, in cui s'era assuefatto a leggere soltanto

incalzante ridda delle altre. Era una trasformazione sfolgoreggiante di

passeggio della enorme folla era impedito dalle baracche e

a ogni poco, tanta era la calca; scricchiolavano sull

invito dello Zen, ch'era stato accettato con entusiasmo

un centinaio, poco più, era rimasto nelle sue proprie

durante il giorno, gli era corsa nella fantasia la

angustia. ¶ Il giardino vastissimo era tutto a pergolati bassi

della marinaresca, il quale era giunto a Venezia da

fiamme al viso, si era alzata, umida di sudore

traballava. Il cielo s'era annuvolato; se non fossero

trovava pace. Dacché Nene era montata in barca egli

di avere provato mai. Era andato a letto, aveva

spento il lume, s'era rivoltato da tutte le

di tornare a vestirsi; era sceso giù nell'orto

cigolío, aveva aperto. S'era appoggiato allo stipite: fissava

Dal suo animo s'era dileguata quella irrequietezza dell

L'amante per lei era diventato un altro uomo

scialle la faccia, ch'era diventata rossa di vergogna

poté chiudere occhio, tanto era contristata dalla sicurezza di

ci trovasse a ridire era il maestro Chisiola, cui

Ma, appunto per questo, era un'ansia per la

parlava d'altro. C'era come l'attesa di

delle otto la chiesa era piena; alle nove non

dominava la bazza. ¶ Nene era giunta in tempo di

al parapetto della cantoria: era quello dell'organista. Seguì

Zen, che non s'era fatto la barba e

fare segno di attendere. ¶ Era già' comparso dalla porta

gli importava di dissimularlo: era un ciarlare generale, un

al maestro". ¶ "Morto?". ¶ "Poveretto, era ancora giovine!". ¶ "Quanti anni

la cantoria dell'orchestra era tutta sgomberata, nelle tribune

sapeva quasi più respirare: era diventato addirittura verde. Non

a Mirate, e ch'era stata allora allora interrogata

mi rispondeste che non era in casa?". ¶ "Che non

non fosse in casa era la verità. Ma poi

ogni luogo dove Mirate era consueto di andare. Racimolò

Chisiola. Il vecchio, ch'era rincasato in quel punto

alla scuola dell'Orfanotrofio. Era tempo, con i miei

nel chiosco: non c'era nessuno. Vide il portone

quel poco che gli era offerto spontaneamente dagli avventori

lettera, rivedeva un contratto: era diventato lo scrivano dei

s'impadroniva di lui; era come se la molla

camera di Nene, che era morta, guardò il viso

terra privo di sensi. ¶ Era il tocco dopo la

bel mobile!". ¶ Lo Zen era già scappato lontano. Aveva

una giravolta, e s'era trovato in piedi sul

vecchia passione del setticlavio. Era incanutito, ma ingrassava. I

da paradiso. Non c'era uomo più felice di

il Beato Antonio, quand'era infermo, e da vecchio

sé sola e ch'era di color pavonazzo. Guarda

poteva toccar l'avambraccio. Era un miracolo di eloquenza

altro che i miserabili: era la predica sulla Povertà

chiesa, la quale prima era così zeppa di gente

parole del Missionario, s'era ritirata dai sepolcri, e

nervosa del ventricolo s'era ostinata a volermi spingere

Pensa che malinconia m'era venuta addosso! ¶ Non potevo

La Menica si spaventa. Era un gran pezzo ch

m'imploravano. La camera era buia, silenziosa, sepolcrale. Mi

beone e mangiatore insaziabile, era il più gioviale matto

burattini, in cui Arlecchino era innamorato di Rosaura e

s'irradiava, come brillava: era il sole tale e

risata. Il prete, che era lesto di cervello, capì

dell'olio santo s'era trasformata così in una

topi e dei ragni, era una piccola reggia tre

testa da grossa che era si allungò, diventò il

la figura, che prima era maestosa, diventò grottesca. Poi

giornata. Ad Anfo c'era un'ostessa gobbetta e

minaccia, egli se l'era prudentemente svignata. Lo cercai

del ciborio. La chiesa era deserta. Solo si sentiva

cadente. Mentre uscivo, ell'era accanto alla pila dell

disse: ¶ "Qui, proprio qui. Era un gran fuoco. Pareva

forte. La vecchia s'era interrotta, tremava in tutte

ne ebbi paura. Certo, era matta. Continuò, facendo da

una pausa ripigliò: ¶ "Io era giovane allora, bella, sana

Il cielo, che s'era tornato a coprire di

vecchia ansava. La strada era formata di sassi puntuti

e continuò il cammino. Era notte scura; non vedevo

muto. La sua parola era lenta, quasi stentata, ma

quasi degli ascoltatori c'era una parola che lo

dolce e insinuante ch'era il principio, diventava aspra

e ormai l'oscurità era così fitta, ch'io

confessarmi. Il Beato Antonio era già andato a Gardone

più livido che mai. Era immobile. Aveva gli occhi

la montagna. La vecchia era diventata taciturna, ma sentivo

grande stento il casolare. Era deserto. Domandai notizie di

allo scaccino della chiesa. Era sparita da un pezzo

Tu avessi visto com'era bello quell'improvviso accendersi

Verso le otto, che era ben buio, andai con

scoppiavano i mortaletti, che era un frastuono da diventare

Lo sento di ghiaccio. Era morta. ¶ Beata lei, che

che è morta com'era vissuta, nella sua santa

tristi case della Giudecca, era lo scorso autunno sull

periodo di novella, ci era parso memorabile. Certo, conviene

al Ponte del Sepolcro. Era notte buia; tirava vento

propria barca, che m'era vicino a tre spanne

in cui fu scritta, era assurda. Ciò che aveva

benevolo scapezzone. Il fondo era riempiuto da vecchi bianchi

la necessaria distanza, s'era piantato il fotografo con

fondo della casa, che era come bagnato in un

lento, tanto la mente era concentrata. Lo studio del

quale pareva dianzi ed era il genere più insulso

pittura prospettica, che prima era la fedeltà materiale, e

al nero; chi s'era messo dinanzi ai pulpiti

cui il corpo monco era gettato in barca per

e calmi diplomatici. ¶ Vi era il Polentina, cantore e

a ogni gesto. ¶ C'era un vecchio di settant

il volto. ¶ Non c'era, pur troppo! il gondoliere

liberato. Il suo rammarico era questo solo, di non

Maschio dunque non c'era, dovevano discutere, tra gli

de' suoi libri; s'era molto compiaciuto che nelle

a Guido, del quale era in quei di ambasciatore

amore delle tinte vivaci era antico nei Veneziani: già

dal vero ¶ L'acqua era tiepida, il mare uno

L'edificio dei Bagni era diventato piccino. Mi pareva

boccata d'aria c'era qualche goccia di sale

moderni tollerata con indifferenza, era insopportabile agli antichi. Un

superficie della marina, che era diventata scura e azzurrastra

lagrime sul ciglio. V'era poca gente. La banda

bagno in alto mare, era venuto a salutarmi con

che di ammaliante. Non era una donna: era una

Non era una donna: era una fata. E il

ricci d'oro. Ella era la regina del terrazzo

all'espressione del volto. Era il padre, era il

volto. Era il padre, era il marito? Questo problema

lampade. Il cielo si era lentamente annuvolato: non brillava

per Venezia. La notte era nera, la laguna era

era nera, la laguna era cupa. Non si vedeva