Antonio Pascale, Passa la bellezza, 2005

ragazzo. Cosí ho ceduto. Era la seconda volta che

a casa. ¶ Anzi, siccome era estate, dicevano: ¶ – Te ne

tutto quello che c’era per la strada, tutto

paracarri. Anche perché c’era una luce speciale, fu

hai detto tu che era cosa di niente, ti

sopportava che io soffrissi? Era per me o per

avevo detto io che era cosa di niente, come

escoriazione. Sul cruscotto c’era il numero tre dei

padre, che nel quartiere era famoso non soltanto perché

famoso non soltanto perché era poliziotto, perché nel 1977, prima

mai piú dimenticato. ¶ S’era comprato la nuova Giulietta

devo dire la verità. Era una bella macchina, sí

i compagni ridevano, effettivamente era stata una mossa coraggiosa

se da quando, poi, era morta mia madre, le

yo-yo, garantito. ¶ Che era, Peppe yo-yo, tra

vecchierelle) che mai nessuno era riuscito a prendere. Oltre

da scoprire, guidava che era una bellezza. Macchina e

pure dopo, quando già era in pensione, una volta

di Federico, in sintesi, era: il coraggio è preceduto

realizzato bene, perciò m’era uscito un mugugno che

con la «r» cavernicola) era giustificato: Giancarlo aveva lasciato

la sua voce si era caricata, adesso quasi ringhiava

in provincia l’intimità era un processo fisiologico. La

insieme a Giancarlo, finché era durata la giovinezza, appunto

giovinezza, appunto, poi lei era stata assunta in una

si chiedevano: di chi era la colpa? Nostra per

notizia base. ¶ – Eh… ¶ Che era una specie d’esclamazione

causa dunque non c’era. Se è per questo

E qui mio padre era rimasto immobile a guardare

primo mio padre si era scosso: ¶ – Alfredo, facciamo due

in anteprima dicevano che era un capolavoro. ¶ Bravo, gli

con la pelle, dormire era l’unico sollievo. ¶ E

sei. Forse perché c’era mio padre (cinque e

stavamo vedendo Prima pagina, era arrivato Alfredo, pure lui

finestre. Quella mattina c’era una luce desolante. Siamo

mio padre che non era il caso di comprare

stava innervosendo, e lui era soggetto a scatti improvvisi

quando giocava. Ma non era d’accordo. ¶ – Cioè, se

cosa, no? ¶ Del resto era cosí: preciso e svagato

nello stesso tempo. Quand’era piú da piccolo guardava

allora… Insomma non c’era soluzione, del resto il

in anticipo, Alfredo s’era seduto. Nemmeno cinque anni

maestro di terza, che era avanzato da dietro, ha

miei ma poi oggi era il mio primo giorno

padre, lui non c’era. E mo’ stava dietro

ne ha sbagliati. Però era divertente, imitava le facce

in mezzo alle foglie. Era il solo a inseguirle

Piera che prima s’era messa a ridere, poi

lo sguardo: non c’era niente), finché, rialzandosi sul

ma pure la voce era diventata piú tagliente. Insomma

il vero punto nodale era l’episodio di madre

una giornalista. La domanda era perché fosse contraria a

dichiarazione finita, la bambina era tornata sulla panca di

Il fatto è che era malata, una bambina di

lei. Allora, il punto era, e qui, quasi sibilando

all’improvviso, nella sala era entrato il vescovo, seguito

sera. In televisione c’era Vespa: per carità, faccio

zapping ma non c’era niente, cosí, rotto per

angelo, e ancora che era un’antropologa, appena due

postulatrice, e adesso lo era, ottimo lavoro, gomito a

prima cosa che vedevo era il bollitore sul fuoco

anni Settanta la medicina era usata male, ti vedevano

o tredici anni, poi era andata via, prima a

punti deboli, oppure tutto era stato accidentale, un buco

mente locale, la camera era la 204, stava affianco alla

mutandine, ma questa sua era una antica fissazione. ¶ Facemmo

amore in silenzio, lei era un po’ preoccupata dei

volta, Roberto Verniani, che era peggio), Piera ebbe il

piccole, ma appunto, forse era solo suggestione. Poi aveva

nei padiglioni dell’ospedale era l’ultima cosa che

l’appunto, gridava: ohh! ¶ Era proprio lui, adesso mi

sorrideva anche. Cosa c’era da sorridere? Non era

era da sorridere? Non era un sorriso come il

mantenere la dignità, no, era quello di un uomo

verità, l’orticaria m’era passata subito, ma da

questione, secondo zio Arturo, era veramente semplice: bisogna fare

pure afferrare per pazzo, era troppo per la mia

new age, zio Arturo era stato da un analista

tace, ecc. ¶ Il fatto era questo: zio Arturo già

un bel giorno s’era alzato, guardato allo specchio

Managgia la puttana… ¶ … s’era ritrovato tutta la faccia

non solo la rinite era peggiorata, ma la faccia

occhi. Da quel momento era cominciato il calvario, praticamente

Repubblica»: ¶ – E indovina qual era stata la risposta? ¶ – Lo

che la prima dermatite era cominciata il giorno dopo

punto zio Arturo s’era avvicinato a me, e

E mi racconta. ¶ S’era innamorato di una polacca

una polacca, praticamente questo era il succo della storia

finiva qua. La questione era piú complessa. ¶ Tempo fa

la signora da che era mezza morta, in depressione

battuta, il caffè. Tutto era cominciato cosí. ¶ – Guarda, Vincè

con questo ohh! continuo. Era proprio lui, lo riconoscevo

piú difficile, non c’era nessuna Maria. Insomma, mi

scoperto? ¶ – E no. ¶ – Che era ricchione, come a te

situazione (però lei no, era tranquilla e mi guardava

al piano di sotto. Era appena arrivato da Caserta

leccato la panna. M’era rimasta la striscia. Piera

a conversazione finita, m’era venuta vicino: ¶ – Che cazzo

tacchi e se n’era andata in cucina per

aveva detto Piera. ¶ Però era intervenuto Riccardo: – Ma quando

e discutendo discutendo, s’era tirata giú le maniche

noce di panna s’era stampata sulla camicia. Piera

questo punto Federica s’era fatta giustamente afferrare per

la pelle e dunque era arrivato il momento di

me ne uscivo meglio era. ¶ Tempo prima mi ero

brava persona, solo che era neocatecumenale, tre volte a

Borghesiana perché lí c’era un gruppo d’ascolto

parcheggiata su quella strada era la Uno di Giovanni

a vite. Però c’era proprio una bell’aria

accorsi che non c’era il vetro anteriore, s

ne accorsi che s’era fatto buio. Quando ritornai

puntini rossi, ma forse era l’effetto della rifrazione

che la luce s’era spenta di nuovo: buio

panna. ¶ Poi Piera s’era seduta vicino a me

una cazzata, poi. ¶ Poi era arrivato Alfredo. ¶ – Buonissimissima questa

come fa sempre si era buttato sulle mie braccia

lo sopporto. ¶ Intanto s’era fatto pure tardissimo, stava

la mia volontà. Ma era Piera: ¶ – Ma sei impazzito

di volte. ¶ La prima era stata una ragazzina, otto

mio padre cosí come era apparso cosí scomparve, e

mano e sono saltato. Era mio padre, appunto: ¶ – Papà

che mio padre s’era preoccupato: ¶ – Vincè ma che

Gigliofiorito, che all’epoca era molto secco, poi sarebbe

faccia, be’, insomma, quella era una sensazione nuova. Un

troppo lenti. Lenti, non era il termine che usava

doveva preoccupare: tutto sommato, era cosa di niente. ¶ Intanto

visto? Io però no, era il mio turno. Sono

di potere. Comunque, s’era mossa di un passo

erano bianchissimi. Qui c’era qualcosa che non andava

se la mia non era una malattia infettiva, allora

dose. Il suo sguardo era strano, non posso dire

sta per fare male. Era uno sguardo riservato solo

sa: la mia colpa era quella di non sapere

di non sapere qual era la mia colpa. In

secondo tempo. La patologia era chiara, la fisiologia per

con Verniani. Il quale era appena tornato dal giro

l’aria di Pietracupa era la migliore di tutto

respirando profondamente. Roberto, intanto, era salito in stanza, nemmeno

che tra l’altro era morta da poco. Quando

lo sguardo, ma c’era solo un pioppo che

attimo, dopo che lei era tornata in mezzo ai

situazione imprevista. ¶ – … una volta era il corpo del santo

Cristianesimo poco convincente – Gesú era una persona allegra, se

in festa – però, allora, era il corpo del santo

tre anni fa si era convertito, aveva rinunciato a

po’ il fatto che era successo, D’Angelo aveva

mangiare il suo dolce. Era stranamente calmo. Pipolo ha

dichiarazione dei redditi? ¶ Qua era intervenuto D’Angelo, e

bugia –. Pipolo da ieri era sul monologo interiore. ¶ – Comunque

aveva detto Verniani (s’era ripreso): – Cioè, ci vogliamo

avessi mai fatto, s’era messo a parlare delle

tra l’altro c’era una bell’aria di

contento, l’angoscia m’era passata. Per questo non

camicia e mi si era fermato il respiro: sul

respiro: sul braccio c’era un’enorme, ovale macchia

la manica sinistra. C’era da non crederci, nemmeno

Alla stessa altezza, c’era un’altra macchia, rossa

maglietta (cotone bianco) s’era alzata fino a metà

da pazzi, da quando era andato in pensione non

perdeva uno. Questa serie era sul teatro napoletano, ma

teatro napoletano, ma s’era fatta quella sulle macchine

agli anni Settanta, s’era tutta sbilanciata sulla destra

chiesto a mio padre era: ¶ – Papà, che fai stasera

accanto al telefono c’era la crema Idilen. Quello

un po’ il tubo, era venuta fuori una goccia

al buio. Da stamattina, era la sesta volta che

prurito. Stavo peggiorando, questa era la verità. Il cortisone

che leggevo nelle riviste era: recidivante. Sapevo l’etimo

dove la luce non era cosí forte. Mi sono

altezza del gomito c’era l’eczema infetto: una

Però all’improvviso s’era fermata, proprio con le

bianco. Dopo venti minuti era tutto rosso, queste fiamme

preferiva dirmi che essenzialmente era colpa mia. Affermazione molto

casa o al lavoro, era uguale. Stavo riscoprendo la

ce la facciamo. ¶ C’era il compleanno di Susanna

Intanto, pure Piera s’era arrotolata le maniche: belle

stava tutto teso, si era pure sbottonato il colletto

una Yamaha V600, c’era una ragazza, tutta piegata

luglio 2002, alle ore 18, siccome era venuto mio padre e

indossava quel top, chi era alta chi bassa, c

alta chi bassa, c’era solo una scia sfocata

bellezza che vedevo scorrere era fuggitiva, solo il ricordo

avvicinato e invece no. Era il particolare del tanga

scarpe, Piera se n’era già andata una prima

appresso a lei), poi era tornata (io sempre appresso

battuta, il commerciante s’era messo a ridere: ¶ – Proprio

voyeurweb.com. Sai com’era intitolata? X ray, estate

quel momento l’ascensore era arrivato al piano, con

rumore sordo che mi era rimbombato dentro lo stomaco

tenevano piú. Il caldo era aumentato. Piera stava ancora

punta sul divano, s’era formato un capannello di

potere poteva avere, no? Era un popolo di immigrati

mi guardavano, il barbiere era uscito sulla soglia e

quello della profumeria, che era uno alto 1,40, mi osservava

niente. ¶ La zingara invece era sempre lí e mi

a giovedí 21 settembre, ore 7:39, era successo questo: dopo la

e tre. ¶ E s’era lasciato cadere con le

perché questo non solo era ricco, ma si faceva

sua (immensa) stanza c’era un lettino abbronzante. Ora

Quando il suo amico era arrivato in stanza, con

rimasto, finché il sole era calato e l’ombra

la sensazione che provavo era quella di percorrere un

alle tue spalle. Ma era come se la minaccia

mio corpo. ¶ Poi c’era pure questo Rubrosin che

mondo cambia colore (c’era scritto sull’etichetta). ¶ Queste

terra, il fatto serio era che Pipolo m’aveva

a prendere da Pipolo, era di quelle parti, m

l’altro il meccanico era orgoglioso piú del nome

a gomito, dal cruscotto era scivolata una copia della

della «Settimana enigmistica». Mi era finita in grembo. ¶ – È

stava apparecchiando, lui s’era appena ritirato, aveva posato

il soprabito e si era messo a leggere le

giorno no, e tutto era tornato normale. ¶ E intanto

appena, nel senso che era rientrato in corsia, rimesso

completato del tutto. C’era in bella mostra un

loffio però. La stanza era pulita, intonaco fresco alle

luce tra le travi era troppo larga, di sicuro

prima di morire s’era alzata, ormai non faceva

ore dopo se n’era andata, sessantotto anni. Era

era andata, sessantotto anni. Era morta tra un lindore

detto Giancarlo Zucchero che era venuto per le condoglianze

Puntuale questo Gentile. S’era fermato e m’aveva

sta che Gentile s’era subito infilato in una

E mastr’Gaetano si era affacciato dalla finestra e

proprio molto lentamente s’era diradato, e dunque, tornato

cosa che avevo visto era la porta della masseria

panoramica, nel cortile c’era una piscina di plastica

stavano ovunque, un gruppo era appeso perfino vicino alle

quello che avevo capito era questo: la persona che

m’aveva caricato non era Gentile, ovviamente, ma Tonino

per farla breve, c’era stato uno scambio di

persona. Quando se n’era accorto, aveva preferito scappare

Gaudino, ogni lunedí (oggi era lunedí) prima di iniziare

poco. ¶ Poi non appena era tornato il segnale, il

per farmi accompagnare quando era passata una Ford Focus

fatto segno. Dalla macchina era uscito il sindaco: D

farmi riconoscere. Questo fatto era ancora piú incredibile di

gli avevo spiegato cosa era successo, un fatto che

La colpa, in fondo, era di Pipolo, se mi

spiegato, velocemente, che Pipolo era separato in casa, teneva

sentire sporco. Certo, c’era tutta la campagna a

tranquillità. E non c’era tempo, erano le sei

con il sole, quando era alto bisognava fermarsi e

ha detto: quando c’era il comunismo avevamo i

da fare. Non c’era tempo. Bisognava fare i

i filari. La coltivazione era a tendone, quindi l

uva. Quando l’imbuto era pieno, si scaricava il

continuazione. Lo zio che era un tipo difficile, in

po’ di pancia, ma era solo apparenza. Soffriva di

Comunque, il suo compito era quello di girare per

po’ tutti, perché ognuno era convinto che stava, per

un filare, soprattutto se era stato un giro difficile

con la mano fasciata era un disastro. Per fortuna

faccia, in fondo lui era uno stimato C2 tecnico

puzzava piú di me era il rumeno che mi

vicino Benevento e si era rovinato le mani. Il

che parlava italiano si era assunto questo compito di

Pipolo con il mediatore. Era sabato, giorno di paga

le due donne. S’era vestito meglio rispetto alla

semmai gli anticrittogamici, ma era uva biologica. ¶ Avevo alzato

di mattina presto, ore 6:45. Era stata una settimana di

telefonate. ¶ Comunque, Alfredo s’era appena svegliato e stava

biscotti. ¶ – … oh…! ¶ Questa, invece, era stata la risposta di

Nel senso che s’era fatto una villa in

annerito, la metafora m’era venuta in mente quella

una pausa. Perché Giancarlo era cosí, mentre faceva la

che si chiamava Giuseppe, era stato il mio medico

mio medico della mutua, era pure amico di mio

padre, rispetto al figlio, era peggio, anche perché fumava

e quindi la pausa era piú lunga. Una volta

non si capiva se era il caso di operare

è bisogno di operare… ¶ Era andato avanti cosí, aumentando

in quanto poliziotto non era proprio abituato a perdere

Giusè, vogliamo quagliare. ¶ Questo era il motivo per cui

scientifico, poi lui si era laureato ed era diventato

si era laureato ed era diventato pediatra, anche se

e comunque tutto questo era finito il giorno in

cui il padre s’era seduto in prima fila

tutto lo spettacolo. Poi era venuto in camerino, s

venuto in camerino, s’era acceso una sigaretta, a

scemo da Costanzo? ¶ Giancarlo era tornato a fare il

La seconda telefonata mattutina era stata fatta giovedí 21 settembre

cioè, il mercoledí, m’era successa una cosa. ¶ Mercoledí

mi vestivo, Alfredo m’era venuto vicino. Mi indicava

mantello. Ma l’uomo era Gesú travestito che, per

passi dall’edicola, c’era una zingara con un

un bambino in braccio. Era una giornata bellissima, ventitre

i vetri oscurati. Niente. Era reale. Allora ci siamo

metri da me c’era una casetta prefabbricata. Il

u bulldog la trattativa era difficile.Non parlava, scuoteva

d’assenso, Roberto s’era addormentato. ¶ – Secondo me stare

mia affermazione, Roberto si era girato sul sedile, stava

spalla sinistra e s’era messo sulla destra. ¶ – Teneva

Peppe –. Infatti, Verniani si era completamente svegliato, aveva pure

Subito dopo però gli era venuto da sbadigliare. Questa

e sbadigliava. Dice che era un problema che si

Il cielo quel giorno era bellissimo, una giornata atlantica

chiusi, al suo posto era intervenuto Pipolo: ¶ – È vero

che lavoro fa? ¶ Che era una domanda facile ma

labbra, e poi si era toccato. Il fatto è

lei in questo processo era l’avvocato del diavolo

chiesto Verniani, però si era accorto già a metà

metà della frase che era una domanda retorica, dunque

a bassa voce, poi era tornato a «Focus». ¶ – E

cuore di Gesú? ¶ Pipolo era brutto, però aveva l

mutazione, la sua faccia era diventata ancora piú asimmetrica

Dio ci credi? ¶ C’era stato un po’ di

la palpebra sinistra gonfia. ¶ Era la terza notte che

destra sporca di muco. ¶ Era, appunto, la terza notte

mezza. Però quella mica era una situazione disagiata. No

a pochi metri c’era anche il bar, che

orologio, pressappoco le 7:10. C’era pure foschia. Non avevo

Sicuro? ¶ È strano, Pipolo era uno brutto. Stava perdendo

profondi e languidi. ¶ Alle 6:20 era arrivata una Golf bianca

Golf bianca, dentro c’era il mediatore. Ho guardato

ultimo tratto di strada era in forte pendenza, e

dell’acqua. Il paesaggio era diventato bianco e nero

nessuna scritta, il pulmino era grigio e basta. Dalla

pratica, sei ragazzini. Nemmeno era sceso l’ultimo che

il suo carico. Si era formato un circolo e

e lui, ovviamente, s’era piazzato in mezzo: ¶ – Allora

di soggiorno, che poi era un visto d’ingresso

scaduto. ¶ Del resto, qual era l’alternativa? Fittare una

solo che l’immagine era deformata, poi metti pure

ad alta voce. Non era la prima volta che

lo specchietto retrovisore! ¶ Effettivamente era gonfia. Orzaiolo, infezione, freddo

pullman e non c’era nessuno. Ero solo, i

sporchi. In azienda c’era la pompa, a lavoro

già cominciato a lavorare. Era il terzo giorno di

giorno di vendemmia ed era chiaro da subito che

è il mio turno. ¶ Era, dunque, il turno dello

Napoletano, lavorava a Roma, era C2, tecnico al Ministero

famiglia, quattro ettari circa, era spezzettata. Un ettaro ai

terra. ¶ Tutto questo meccanismo era abbastanza costoso, prendi il

avvertito che lo zio era un tipo difficile. Oltre

fatto che il lavoro era duro. Questo però lo

Giú, in fondo, c’era un televisore da trenta

che il flusso non era regolato sul volume della

andato. ¶ Il fatto inquietante era questo: piú si allontanava

sono saltato dalla sedia. ¶ Era apparso Pipolo, il tecnico

euro, sul cruscotto c’era la rivista «Focus». Avevo

ombra sul vetro smerigliato era una buona metafora: mi

l’altro, siccome non era di marca (tutta cellulosa

riusciva a scrivere bene. Era venuto fuori un numero

curvo. ¶ Giustamente! Per esempio, era davvero improbabile mettere la

il tanga, Federico si era seduto accanto a me

rizzati, la sua espressione era parecchio inquietante. Mentre parlavamo

furgone militare che si era perso. Il capitano stava

strada ieri non c’era e oggisí. È che

un’autostrada. Il buio era finito: la terra arida

primizie. In fondo c’era questo camioncino con la

fare pure affari, c’era un sacco di gente

tra l’altro, non era male, si era alzato

non era male, si era alzato il maestrale e

fila indiana. La fila era abbastanza composta fin quando

sbalzo in avanti, si era alzata piú polvere. La

lancetta del contagiri si era portata sui cinquemila. ¶ Comunque

dire la verità, si era comportato da signore. Nonostante

Nell’altra macchina c’era Campanella, accanto a Roberto

cominciava a spiegare cosa era successo, per esempio, come

esempio, come la montagna era franata, gli agricoltori sfortunati

se il danno c’era o non c’era

era o non c’era. Infatti, nemmeno le 8:15 e

conto alla fine. ¶ Che era la seconda frase che

discorso. ¶ E Verniani m’era passato vicino: ¶ – Ma che

fatto che la palpebra era un po’ gonfia, effettivamente

preso, andiamo andiamo. ¶ Che era il suo terzo modo

dita. A quel punto era facile litigare. Capita pure

Il che a volte era peggio. Perché, quando stava

voglia di aiutarti. Siccome era molto pratico, sapeva come

vibrato il mio cellulare. Era Piera, avevo detto: ¶ – Amore

che ora ora le era arrivata la risposta sul

aveva detto Verniani. ¶ Si era girato verso di me

Siccome, mentre tamburellava, s’era cominciato a guardare intorno

mentre dicevo che non era proprio il caso, alle

cosí perché da giovane era andato a rubare in

nastro adesivo attorno, si era trovato di fronte un

dopo passo, Peppe si era trovato incastrato in un

del cantiere non si era visto. A ogni modo

nottata, erano partiti. ¶ Questo era il fatto che aveva

però, è un eufemismo: era una muraglia che non

oscurità, all’improvviso s’era aperto uno spiraglio. Come

porta. Cioè, la porta era lo sportello di una

sportello di una macchina. Era aperto. L’ho chiuso

già sotto le lenzuola, era tornata per dirmi: ¶ – Ma

per risponderle, ma si era girata di spalle. Ho

mi girava le spalle, era chiaro che mi stava

una parolina? ¶ Mio padre era fissato con le paroline

Per tutto il viaggio era stato in silenzio, poi

se la mia malattia era psicosomatica, se la pelle

Onestamente, quando la malattia era iniziata e tutti dicevano

dei quarant’anni. C’era un via vai di

pelle mi bruciava. Forse era proprio l’effetto del

bar, ai tavolini, c’era pure uno spettacolo, su

mi ha chiesto cosa era successo finora. Sono rimasto

squilli dei cellulari), mentre era in corso la sospensione

stanza di mia madre (era morta da pochi minuti

chiave nella toppa, si era alzato di scatto. Avevo

a parare. Mio padre era appena tornato dal turno

avvisato che la situazione era grave, ma non aveva

tempo. Perciò mio fratello era partito di scatto, non

mano per curarla. ¶ C’era quel giorno al capezzale

madre peggiorava. Irrimediabilmente. Non era solo una questione di

Sí, che pure c’era, per carità. Però non

prima di morire s’era anche alzata per pulire

relazione durata anni, perché era un’idea di mia

accuse e cosí via. Era meglio non averli i

lottato. ¶ E poi si era alzata, si sentiva meglio

lo straccio, la casa era diventata lin da, la

Alla fine lei si era messa a letto, stanca

Perdere la bellezza dico. Era una frase d’addio

addio, la mia. C’era quella luce cosí bella

la sua sofferenza, questa era la verità. Troppa sensibilità

stava in giro perché era scomparso un bambino e

due impressioni. Ma forse era meglio cosí, le impressioni

con mio padre ed era partito. A casa ci

leggende greci. Don Tobia era simpatico, ragionava con noi

questione a suo favore: era convinto che avessi la

sorrise, va bene. Ma era un mezzo sorriso, molto

è tornato in mente, era come la parolina di

mio padre non c’era, con questo guaio del

si trovava, mio fratello era sparito, in quei giorni

fate pettegolezzi. Sbaglio o era copiato da Majakovskij? Insomma

Majakovskij? Insomma, mia mamma era morta da poco e

Poi conobbi il direttore. Era stato partigiano: a pranzo

imposte e fuori c’era una meravigliosa giornata di

non li uccisero piú, era troppo una bella giornata

si sentiva da quando era morta, ma la presi

Quel pomeriggio non c’era nessuno. Le dissi del

tutti davanti agli occhi. Era molto bella e poi

e poi fuori c’era ancora il sole. Il

tramontava e disse sí: era una giornata strana pure

unico di De Filippo era finito e mio padre

ciao! ¶ – No! – dissi io. ¶ Era Elena. Ti ricordi di

presentazioni, dissi che Elena era laureata in filosofia e

cose, e che questo era proprio un caso eccetera

bar e intanto m’era sceso un velo sugli

piú bello se n’era andata), però io stavo

cassiere, ci scommettevo che era uno di quelli che

e dunque la sequenza era stata piú o meno

sopra. ¶ E qui silenziosamente era intervenuta Elena, che aveva

come niente fosse, s’era rimesso sotto il mio

polsino della camicia s’era sollevato. Questa volta non

quello che finora mi era successo a causa di

mi stavano tornando, sfogarmi era stato utile, le virtú

nascosto a Piera (m’era venuto in mente di

in breve, il rosso era molto meno intenso, si

ma questo, aprendosi, distendendosi, era meno intenso. Si preparava

sotto la pelle. Ecco, era questo fatto che mi

generalmente non sudo). Forse era l’effetto del cortisone

altro in questo periodo era andato anche lui dal

a noi, la sequenza era questa: mi fissavo, mi

imbarazzanti. Il fatto grave era che mi emozionavo per

avevo capito: il cortisone era scienza, le acque termali

luci e sul palco era comparso un vecchietto, cioè

per la viva). Poi era il turno del Re

positivi, positivi, positivi. Questa era la matrice. ¶ – Voi vi

questo punto Dumas si era rivolto al pubblico e

al buffet, Elena si era avvicinata e m’aveva

apprezzavo molto, l’auditorium era tutto un effluvio, da

viva, in una riunione, era venuto anche un drammaturgo

libro. ¶ Solo che Elena era piú sensibile a quel

il secondo atto c’era, ma era una narrazione

atto c’era, ma era una narrazione di tipo

la mia mente s’era separata in poli non

il sopravvento. La domanda era: anche io facevo come

un bisogno laddove non era presente o magari lo

Doveva tornare da Marcianise. Era arrivata con un fascicolo

estate di San Martino era prossima), Piera per cena

risposta di Piera s’era sentito solo il tocco

dentro il cruscotto. ¶ C’era il libretto, stava sotto

aprirlo. Il poliziotto s’era avvicinato al finestrino e

questo punto mio padre era sceso e aveva abbracciato

albero di Natale, tanto era contento di vedere mio

da fare. Al Santobono era arrivata una bambina zingara

che qualcuno se l’era presa, forse era arrivato

l’era presa, forse era arrivato il padre, praticamente

detto e lui s’era raccomandato per una questione

e tutto il resto, era un povero sciancato mezzo

partire dalla luce, che era spezzettata, non omogenea. E

negozio vero e proprio era un locale a cento

che qua la zona era quella che era. ¶ – Luigi

zona era quella che era. ¶ – Luigi, tengo il block

già faceva caldo. C’era una bella luce e

pensare. Alla fine si era dovuto rivolgere a un

fa, al Villaggio, c’era un partito: centodieci amanti

si doveva essere scocciato, era impaziente, s’era messo

scocciato, era impaziente, s’era messo al cellulare a

trent’anni fa, qua era tutto un giro di

caffè. Si sapeva che era una schifezza, il caffè

lo sterzo risulta impossibile) era la stessa: non ci

mia casa a Caserta era cosí diversa da queste

mia città in fondo era cresciuta senza fantasia, per

che invadeva uno spazio era il segno che quello

come se non bastasse era una bella giornata, una

bulldog, buonanima (lo scasso era chiuso). Mio padre prese

vedere che? E dove? ¶ Era una bella giornata, faceva

fagottino. Non so se era l’effetto del sole

effetto del sole, ma era bollente, il fagottino dico

mesi?) L’ho toccata, era ancora piú bollente. ¶ – Ma