Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

giorni dopo seppi che era partito con gli amici

sto mentendo, non c’era nessuno yogurt, questo era

era nessuno yogurt, questo era il proposito del pomeriggio

con molta fatica, c’era la mia perenne dieta

la prima volta, mi era sembrato un albergo di

tuttora poche frequentazioni) c’era nascosta una parte di

d’istinto: non c’era nessuno in giro. Avevo

il piccolo muso, c’era un cucciolo di cane

deciso che essere femmina era più nelle sue corde

a me quella sera era salita nel petto una

dirle che il marito era stato trovato morto in

senza nemmeno accorgersene. Papà era fatto così, per lui

così, per lui tutto era un gioco e mai

le quali un classico era proprio la nascita del

pensò nonna Giuseppina, che era sì vecchia, ma rincretinita

capelli, in realtà, non era frutto di chissà quale

lo so, perché lui era proprio così, un fottuto

più, finché o lui era costretto ad alzarsi e

ora di pranzo, c’era solo Sasà dietro al

notato che Alleria si era seduto per terra e

e che Sasà, invece, era arretrato quasi di un

povero Alleria che si era piantato per terra e

è che quel ragazzo era per me una specie

funebri?” ¶ “Ma no, stupida, era per fare un esempio

Quando me ne accorsi, era troppo tardi; chinai il

ho capito una mazza”. Era capace di passare una

a poco prima, immagino, era steso al suo fianco

bastardo che, guarda caso, era fissato con la cucina

di peggio! Mio fratello era un lucido serial killer

se la donna che era lì apposta per raccontarmele

starci più qua, si era scocciato...” ¶ Mi sistemo meglio

pozz’ assicurà che lui era proprio ’nu strunz’, eh

mondo. Due mesi fa, era notte, a un certo

la finestra. La strada era buia e silenziosa, nemmeno

silenziosa, nemmeno un gatto era possibile scorgere. Sei spari

spari e non c’era un’anima affacciata. Forse

le sere quella tazza era lì, ad aspettarmi, e

aspettarmi, e la mattina era di nuovo sulla tavola

ora che non c’era più. Mi chiedevo dove

pallonara si dissolse com’era venuta. ¶ Quella storia mi

spazzolavano le spalle. Mamma era già in cucina e

lui disse che quello era un giorno speciale e

verniciati di azzurro. Napoli era un’esplosione di colori

vento primaverile. La felicità era a portata di mano

Quando tornammo a casa, era ora di pranzo e

A papà, seppi dopo, era venuta l’idea di

con un singulto. Antonio era fuori di sé dalla

lui, che non c’era mai e tornava sempre

che il secondo tempo era iniziato da dieci minuti

il quale Antonio si era riparato fino a quel

che per gli altri era il quarto, ma per

riprende da dove si era fermata qualche giorno fa

ma può succedere. Non era voluto, picceré, ma è

di scuola, solo che era il compagno sbagliato, figlio

gli occhi turchesi, ed era partito con lei per

ha lasciato? Ma non era il vostro anniversario?” ¶ “Eh

Eppure il suo banco era pieno di scritte colorate

Ai miei piedi c’era una macchia nera che

mi chinavo con circospezione. ¶ Era un uccellino, una rondine

poveretta (o il poveretto) era abbastanza malconcia per la

Dove lo hai preso?”. ¶ “Era qua fuori, sarà caduto

mio tentativo di salvataggio era già un fallimento e

e tante altre specie) era volata via, sostituita da

mani e mi avvicinai. Era bellissima, con questi boccoli

aver abbandonato a terra era ancora con me, nella

sempre) prima di commentare: “Era troppo un affare, non

mio padre se lei era nei paraggi. È che

irresponsabile che non c’era mai e che non

in fin dei conti, era l’unica a preoccuparsi

mamma, nel frattempo, si era un po’ ammorbidita (considerato

e non fece storie. ¶ Era un pomeriggio, sotto Natale

Natale, e la strada era più stracolma del solito

fatto è che lui era pure molto bello oltre

non poteva, visto che era sempre china ai suoi

lo ascoltò, ma lui era convinto della sua idea

a una festa. Antonio era troppo piccolo, a me

piccolo, a me, invece, era permesso scendere ogni tanto

gnomi. E ogni volta era impegnata in una conversazione

fine del vicolo. Carmine era un vecchio centenario, almeno

realtà il buon Carmine era molto più giovane di

casa adibita a bar era buia e puzzava di

inverno, alle pareti c’era un parato giallo sporco

strappato, e il pavimento era tutto scheggiato, eppure amavo

Carmine, che di solito era indaffarato a chiacchierare di

a volte, soprattutto se era preso a parlare con

con don Vicienzo, che era un vecchio che tagliava

so come, don Vicienzo era entrato in possesso di

vecchio cavalluccio e si era così ricordato del suo

piccolo soggiorno e si era messo a tagliare i

si capiva un’acca, era però un brav’uomo

che la nonna si era messa in testa di

passi da me c’era mia madre. E non

mia madre. E non era sola. Mi volto a

miglio che quello non era un cliente. Forse mi

Forse mi impressionai, forse era solo un amico, fatto

del solito. In realtà era la delusione a non

male perché non si era fermato e nemmeno aveva

dieci. Il bambino si era addormentato sul divano di

non letti. Il primo era dell’avvocato Geronimo: “Uè

diceva. Il secondo, invece, era di mio fratello, che

mi ha interrotta lui. ¶ Era fermo sulla sua carrozzina

tutta...” ¶ “E che c’era nell’elenco? Sentiamo...” ¶ “Ora

Di sicuro, dicevo, c’era il cane. E una

gli andava di parlarne, era evidente, perciò sono tornata

vista?” ¶ “Credo di no. Era di profilo e stava

vada avanti.” ¶ “Lui com’era?” ¶ “Un uomo distinto, capelli

aperto gli occhi. C’era qualcuno sul ballatoio. Pochi

gambe penzoloni, e Alleria era impegnato nella ricerca di

prima di me cos’era quella sensazione, lo sfrigolio

come fosse Kevìn, quando era int’ ’a panza. Speravo

sfrigolio che non si era fermato e che anzi

fermato e che anzi era salito in gola. ¶ E

che per questo c’era il rischio che potesse

più al terreno, che era la mia pancia, dove

le frasi mai ascoltate. Era tutta lì dentro la

di quell’estraneo che era venuto a impossessarsi del

tornai sotto le coperte. Era solo un ragazzino che

potuto sostenermi? ¶ Con mamma era impensabile parlare, avevo bisogno

e andai da nonna. Era inverno e la sua

e la sua seggiolina era in letargo, rintanata all

donnina alla quale non era bastata una vita per

so, una vita le era bastata per capire che

mia madre, che si era immolata per noi. Dove

A un certo punto, era notte inoltrata, posai le

preda agli spasmi. ¶ Non era il colon. ¶ Per un

accussì, e mia nonna era accussì. Forse sono giusta

ho chiesto nulla, non era il momento, e poi

momento, e poi c’era Kevin fra noi. Perciò

frettolosamente, senza masticare. Forse era stato il racconto su

a difendersi proprio non era bravo. Un giorno andai

intromettere, che la vita era la sua e io

invidia e stupore. C’era una ragazza di nome

della scuola. In realtà era la regina delle vrenzole

proprio una classificazione sociale. Era sempre truccatissima, piena di

la matita. Seppur tamarra, era stupenda, e anche gli

cacca, motivo per cui era venerata da tutte le

macchina per cucire, si era sfilata gli occhiali disorientata

interesse per la tua”. ¶ Era la prima volta che

fatto l’autopsia perché era vecchia, altrimenti sono certa

spiegazione alla fine improvvisa: era così stracolmo di attesa

passo... me mettevo scuorno!”. ¶ “Era troppo tardi...” ¶ “Già... e

smorfia. ¶ “Ti ricordi com’era fatto?” ¶ “E come posso

E come posso scordarmi?” ¶ “Era ’na capa ’e cazzo

faceva ridere, e poi era sempre allegro, confuso, pieno

di lui. Però... insomma, era un uomo inaffidabile, uno

quando ero piccola mica era accussì!” ¶ “È che non

chiesto scusa due volte...”. ¶ “Era troppo tardi...” ¶ Sbuffo e

la cosa giusta. Non era certo una pedagoga la

quasi mai”. ¶ Abbraccio fracido ¶ Era una sera di dicembre

seppi che mio padre era morto. Avevo undici anni

modo mi vestissi, c’era sempre qualcosa di sbagliato

padre, che se n’era andato da due anni

me, ragazzina che non era mai uscita dai Quartieri

Quartieri Spagnoli, l’estero era un qualcosa di inafferrabile

anche solo a pensarci. Era come dire che mio

vidi che mio fratello era comparso nel bagno singhiozzando

Antonio, che mi si era abbarbicato addosso alla ricerca

a dimenticarlo. ¶ Tranne uno. ¶ Era l’estate della fiera

non lo dovetti corteggiare, era a tre passi da

zucchero filato, lui si era portato dietro pure non

il gonfiatore, perciò lui era costretto a soffiare dentro

c’erano altre bancarelle. Era sul finire dell’estate

facimmo ’nu bagno!”. ¶ Antonio era ancora troppo piccolo per

lì, però poi lui era così simpatico con tutti

ne fregava dell’abbigliamento, era troppo impegnato nei suoi

e la sera lui era molto allegro e faceva

Ovviamente vinse lui: si era scolato una cassa intera

mi guardai intorno. Papà era già al mare e

il resto della giornata era libero. Corsi da lui

che un attimo prima era in mare, la cosa

feci ritorno, la fiera era terminata e papà non

e papà non c’era. Mi sedetti sulla seggiolina

ti cambiano per sempre era appena sfilato dietro alle

registrò per noi quando era già in Sud America

così, che non c’era bisogno di aggiungere altro

e potuto spiegarlo meglio. ¶ Era ed è tuttora racchiuso

mezzo a noi c’era un bambino curioso che

Kevin. E poi c’era proprio lui, il bimbo

la voce quando non era il caso, ha interrotto

in quella cucina c’era ben poco, ma sono

accanto a noi c’era sempre qualcuno che con

ho lasciato, quasi un’era fa, forse solo con

ha fatto capire che era tutto sbagliato, che non

ho capito che c’era poco da costruire e

e che quel nido era solo una piccola casa

di favola non c’era niente, anzi era tutto

c’era niente, anzi era tutto troppo puzzolente e

dall’inizio. Solo che era il mio primo incarico

mio ragazzo se n’era andato, e non volevo

aria. Solo che lui era seduto e mi fissava

e nei vicoli si era infilata una delicata brezza

dove un tempo c’era un meccanico, e la

il cartello in questione era attaccato sulla porta di

quella che un tempo era la casa di nonna

sono avvicinata. Non c’era scritto nulla, solo un

casa degli gnomi”, perché era piccola e infossata nelle

immaginari. Il padre, che era il più vecchio, con

la moglie non mi era molto simpatica), che era

era molto simpatica), che era sì un vecchio scorbutico

idea e non c’era modo di convincerlo a

che però non c’era quasi mai, anche se

quasi mai, anche se era gentilissimo. Un giorno passai

gli spiegai che quella era stata la casa della

la fantasia. Non c’era nessuno gnomo con la

gente chiama pazzi. ¶ Mamma era più giovane di me

solo quando non c’era l’altra. ¶ Il giorno

benedetta volta!” esclamai. ¶ Antonio era dietro di me, immobile

però, già non c’era più da qualche giorno

ha squillato il cellulare. Era Antonio. ¶ “Uè...” ¶ “Ciao, picceré

con quella casa, Luce? Era una cantina!” ¶ “Una grotta

decina di metri c’era Kevin, con le mani

accompagni?” ho chiesto quando era già lontano. ¶ Lui nemmeno

e che l’anello era un pezzotto, un falso

feci accompagnare a casa. Era passata la mezzanotte e

un catarifrangente. Il pischello era all’angolo di un

tale Ciro, che non era ancora maggiorenne, e gli

dalla strada. ¶ Quando tornò era un altro. Lo avevo

se non ricordo male era la mia seconda crociera

nemmeno venti anni ed era in viaggio con i

fece capire che le era piaciuto tanto lo spettacolo

ma la sua passione era la musica, il piano

tutto quello che c’era da dire, ci raccontammo

padre che non c’era, e io le parlavo

che la figlia si era trasferita a Madrid da

quale mi spiegava che era andata nella capitale perché

studio di architettura, che era felice, aveva stretto subito

scrissi che fra noi era finita, che non c

finita, che non c’era futuro in quella relazione

collo e mi abbracciò. Era la figlia di Gisela

Arrivati lì, ai ragazzi era bastato fare qualche domanda

mi arrivò una telefonata. Era lei. Mi disse che

la trovai, il treno era partito.” ¶ “Ma no...” dico

ieri il pelo gli era diventato come quei vecchi

che se si incazzava, era meglio fuire. Cerco di

scrivania che un tempo era mia.” ¶ Schirri strabuzza gli

cercato di dirle che era impegnato, ma la conosce

cambia molto da quando era seduto) e mi viene

antica, che altro non era che incrollabile fiducia nella

famille!” che significa che era felice di incontrare mia

trangugiavo la birra. Antonio era di un bello talmente

ho sempre detto che era un buono a nulla

a nulla, mica che era brutto. Anzi, inizi a

la discussione, perché quello era proprio uno dei rari

ne dici, picceré? ¶ Silenzio. ¶ Era un uomo quello al

il mio posto non era più accanto a vostra

Mi chiamasti perché ti era venuta la malinconia e

io ti risposi che era normale, ma che non