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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
1
1886
lo stanzone da ballo era pieno di gente: le
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1886
brutta: e l’avvenimento era la finezza della sua
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1886
respirare. Enrichetta Caputo si era un po’ rattristata, vedendola
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1886
perderlo, così. Ma si era distratta, dovendo ricevere le
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1886
dello stanzone Arturo Aiello era comparso, col soprabito chiuso
6
1886
l’aria, Enrichetta Caputo era scivolata fra i gruppi
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1886
all’ordine. Enrichetta Caputo era andata presso il gobbo
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1886
lui il waltzer, come era stabilito, senza che lui
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1886
innamorato o col fidanzato, era la regola. Emilia Galanti
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1886
la regola. Emilia Galanti era al posto col suo
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1886
dottore in chirurgia, Mariannina era appoggiata al braccio del
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1886
la corte. Ma dov’era, dunque, Arturo Aiello? Certo
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1886
offrì di ballare, egli era il direttore della sala
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1886
di Enrichetta: l’acqua era stata presa in un
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1886
ballare queste creature si era già levata su: ¶ — Balli
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1886
Brown, quantunque sapesse che era il più cattivo complimento
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1886
e che non vi era nessuno per poter suonare
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1886
confusione, di disperazione. Mascarpone era furioso, borbottava che lui
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1886
borbottava che lui non era abituato a dirigere in
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1886
case, dove non vi era neppure uno strimpellatore di
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1886
egli resisteva, diceva che era impossibile ballare il cotillon
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1886
non ci fosse, egli era pieno di fantasia, avrebbe
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1886
alla suocera del maggiore era stata fracassata, in un
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1886
l’altro sabato, che era dovuto andar da lei
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1886
l’astuzia del cavaliere era d’inginocchiarsi d’un
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1886
l’astuzia della dama era di tirare subito il
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1886
le ginocchia del cavaliere. Era un’ansietà di tutti
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1886
faccia indispettita della dama, era uno spasso straordinario. Gennarino
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1886
spasso straordinario. Gennarino Mascarpone era dichiarato il Dio dei
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1886
cadere i cavalieri; Enrichetta era nervosa, perchè uno dei
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1886
dei piattelli delle steariche era scoppiato, la candela finiva
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1886
con cui voleva ballare. Era la gran scelta finale
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1886
conosciuti o sospettati vi era un lieto mormorio nell
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1886
centocinquantamila lire di dote, era grossa, grossa, tozza e
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1886
dell’altra stearica, si era spezzato. ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . …Nella Cucina, al
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1886
si asciugavano sulle sedie. Era l’appartamento di don
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1886
Guardia Nazionale, dove si era ballato tutte le domeniche
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1886
fondi: e lentamente si era arricchito, a cinquant’anni
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1886
arricchito, a cinquant’anni era capitano e notabile del
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1886
che don Giuseppe si era deciso a sposare Franceschella
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1886
subito dopo il matrimonio era diventata donna Franceschina, aveva
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1886
la casa. La casa era grande, tre saloni, un
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1886
capiva che quella roba era stata impegnata, da disgraziati
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1886
cintura, sul petto, ella era piena di gioielli, tutti
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1886
a osservare tutto questo, era così piacevole trovare una
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1886
bene illuminata, dove non era neppur necessario di salutare
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1886
il contino Geraci, si era degnato di venire, malgrado
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1886
aveva abbandonata, Annina Manetta era raggiante, sua madre non
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1886
sensi, soavissima al cuore era scesa sopra Napoli la
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1886
nenie sentimentali: per tutto era un odore acuto penetrante
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1886
i platani del Chiatamone, era un lento movimento di
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1886
grande ritrovo serotino napoletano. ¶ Era una sfilata continua di
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1886
oscuro, un po’ sinuoso, era deserto, frequentato solo di
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1886
quelle persone erano dirette, era sfolgorante di luce. Sotto
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1886
a gruppi, a viali, era la gente seduta, in
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1886
suo posto, così vi era alla Villa, la destra
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1886
un po’ più democratica, era fatta dalle ragazze sinceramente
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1886
piani, splendido di lumi, era posto al centro dei
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1886
di un cappellino che era un amore. Ella lasciava
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1886
quella sera egli si era mostrato splendido, pagando quattordici
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1886
Villa, quello di sedersi era un grave problema, lesinavano
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1886
osservò Concetta Sanges, che era la più brutta di
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1886
che quella sera si era unita con la Jovine
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1886
suo vecchio abito bianco, era dello stesso parere, ella
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1886
dello stesso parere, ella era sempre del parere di
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1886
non trovava più sedie, era una processione fittissima e
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1886
fanciulle possiedono. La musica era adesso un pot-pourri
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1886
il vecchio se n’era accorto e aveva tirato
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1886
che ella doveva ammogliare, era seccata di quel ritardo
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1886
soddisfazione si diffuse, tanto era difficile che un giovanotto
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1886
Cipullo da quando ella era zitella, giammai ella aveva
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1886
entrò in conversazione, poichè era lei che avrebbe dovuto
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1886
olmi. Ivi la luce era fioca e il profumo
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1886
sorriso. ¶ Tutto quel boschetto era pieno di questo sussurrio
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1886
quercie basse e nere, era pieno di questo grande
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1886
voce — e Gelsomina Santoro era alla rotonda, non amando
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1886
della Villa, su Mergellina, era un vagabondare d’amanti
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1886
l’andare delle famiglie era lento, le ragazze cercavano
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1886
la sua bella mamma, era uscita per la porta
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1886
nuovo studente di Annina era un biondino smorto. Le
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1886
musica, sempre la medesima, era finita; a Pasqualino Jacobucci
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1886
Laterza, il contino Geraci era venuto ad aggiungersi, con
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1886
Jacobucci la guardasse, si era lusingata di togliere il
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1886
Elena De Pasquale; ma era stata una illusione. Ora
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1886
arrabbiata con Carluccio Finoia, era diventata implacabile. ¶ — Che te
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1886
Aiello, l’impiegato che era là per Enrichetta Caputo
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1886
di anatra di Eugenia. Era una lunga processione di
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1886
si scandalizzava; che vi era di meglio del matrimonio
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1886
a mezzanotte, la Villa era vuota: e l’accenditore
90
1886
infuocato, quasi divampante. ¶ III. ¶ Era un grande stanzone quadrato
91
1886
signora Caputo, non vi era tappeto. Lungo la parete
92
1886
della figliuola; l’anticamera era illuminata da un lume
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1886
lo stanzone di passaggio era perfettamente oscuro. ¶ Tutta la
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1886
la potenza dell’illuminazione era concentrata nello stanzone da
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1886
capelli avvolti nelle cartine, era in sottanina bianca, una
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1886
incipriandosi la gola scoperta. ¶ Era il ritornello eterno, che
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1886
s’inabissava nella preghiera era Chiarina Althan, la creatura
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1886
prima volta. La madre era rimasta sull’altar maggiore
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1886
sua figliuola: la famiglia era distrutta da cima a
100
1886
innanzi ad essa vi era Eva. Le avevano levato
101
1886
Il cardinale officiante che era entrato nel monastero con
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1886
noviziato, la vocazione sua era così profonda, così irresistibile
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1886
in tempo: ella si era mostrata così decisa, così
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1886
così irremovibile, che s’era dovuto ricorrere per forza
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1886
Dunque la novizia si era levata su, in mezzo
106
1886
monotonia delle voci monacali. Era la lunga formula del
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1886
al coro, per terra, era disteso un tappeto; le
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1886
l’anima mistica, che era risalita dall’amore della
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1886
via domandavano se quello era un matrimonio o un
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1886
avendo più pretese, non era troppo fasciata in un
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1886
la faccia; ma Eugenia era stretta come in una
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1886
La serva dietro, poi, era carica di sacche, di
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1886
dicendo che Brown non era poi irragionevole, malgrado la
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1886
la sua aria tranquilla, era profondamente soddisfatta di avere
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1886
innamorato, Vincenzino Spano, non era ancora giunto; sua madre
116
1886
giunto; sua madre, che era contraria a quest’amore
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1886
ferrata col limone ed era tornata a mani vuote
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1886
vuote: in realtà, ella era complice della sorella, che
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1886
della rivoluzione, di cui era vedova, avevano un circolo
120
1886
del salone di aspetto. Era piuttosto una grande loggia
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1886
i passi delle persone. Era una loggia sfinestrata, dalle
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1886
fanciulla, ammiccavano, cercando qualcuno. Era semplicemente vestita di tela
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1886
troppo tardi. Eugenia Malagrida era già entrata nel camerino
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1886
di giungere troppo tardi, era arrivata a barattare il
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1886
le due, Caterina Borrelli era sempre quella che aveva
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1886
dal soprabitino stinto si era seduto — e suonava una
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1886
una polka. Il pianoforte era scordato e la polka
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1886
rallegrare la società, si era levato e sembrava più
129
1886
di lui: una voce era corsa: ¶ — Le Altifreda, le
130
1886
ad Annina Manetta, ella era immersa nel buddismo completo
131
1886
il suo Vincenzino Spano era giunto, sedeva dirimpetto a
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1886
si alzava mai, si era levato per lasciarle passare
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1886
prendere il bagno, poichè era libero il doppio camerino
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1886
pianoforte, dal sorriso amabile: era vestita o piuttosto coperta
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1886
indefinita, essa che non era mai stata tradita, nè
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1886
a un cugino che era andato lontano, che l
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1886
Ma quello più attento era un gruppo di ragazze
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1886
Londra o a Pietroburgo. ¶ Era Elisa Costa, una fanciulla
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1886
agenzie capitati in Napoli. Era Gelsomina Santoro, che studiava
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1886
ma non riuscivano. Giusto, era con loro Matilde Cipullo
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1886
bella donna borghese che era scappata con un nobilotto
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1886
la salutavano, ella si era fermata qualche minuto in
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1886
affaccendata. ¶ Il ponente rinfrescava: era l’una: un acuto
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1886
Il signor Canavacciuolo si era ritirato in fondo a
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1886
mamma in carrozza, Eva. ¶ — Era con tuo fratello Innico
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1886
ardente popolana diventata principessa era sorto nel cuore un
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1886
più sartina che mai; era uno scandalo amarsi così
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1886
Verdeau a Parigi, poverina, era fallita, per colpa di
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1886
Fiammante: non poteva staccarsene, era proprio un legame serio
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1886
distratte; decisamente Elfrida Kapnist era troppo libera nei suoi
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1886
libera nei suoi discorsi, era intollerabile. E la cattiva
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1886
le fioriva sulle labbra. Era entrata Angiolina Cantelmo con
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1886
colui che viaggiava lontano, era andato dal principe Serracapriola
154
1886
di più, ma Cantelmo era un amico, un parente
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1886
ragazza se ne moriva. Era tornato il bel viaggiatore
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1886
che il suo fidanzato era nel gruppo di Giulia
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1886
sorriso che gli mandò era parola, luce, affetto, sentimento
158
1886
Un gruppo di giovanotti era entrato, Willy Galeota, Peppino
159
1886
Carlo Mottola; Mario Capece, era anche arrivato, portando un
160
1886
di Chiaia, non vi era bisogno di lasciar Napoli
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1886
acclamazione di saluti. Ella era sempre più carina, nel
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1886
felpa azzurro cupo: ella era pallidissima: Massimo aveva la
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1886
le pungevano, la gola era soffocata dai singhiozzi. E
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1886
verso Napoli. Ed Eva era ritornata alla sua preoccupazione
165
1886
in realtà Chiarina Althan era pensosa e triste. ¶ IV
166
1886
Angiolina Cantelmo, che si era spenta quietamente, in una
167
1886
Giorgio Serracapriola: il funerale era stato fatto senza nessun
168
1886
s’involava: Giorgio Serracapriola era partito di nuovo, sopra
169
1886
di Eva, che si era tirato un colpo di
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1886
una bisca, la gente era intervenuta: i suicidi non
171
1886
in terra benedetta, s’era dovuto scrivere a Roma
172
1886
permesso, ma non vi era stata funzione, tutto era
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1886
era stata funzione, tutto era stato fatto di notte
174
1886
solo la nobiltà siciliana era intervenuta; era stato fatto
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1886
nobiltà siciliana era intervenuta; era stato fatto a Palermo
176
1886
vivace, chiassosa, simpatica creatura era morta di parto, dopo
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1886
marito, la morte le era parsa una cosa orrenda
178
1886
la novità della funzione, era venuta nella chiesa di
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1886
sull’altar maggiore. Ella era vestita di un lunghissimo
180
1886
in velluto bianco. Ella era tutta candida, da capo
181
1886
serenità: una pace suprema era dipinta su quella faccia
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1886
sorrideva, per cui non era serena. Le labbra pareva
183
1886
a cui la fede era rientrata in core con
184
1886
aveva vinto, la spagnuola era ripartita per Barcellona, Carlo
185
1886
Barcellona, Carlo Mottola si era deciso a sposare Tecla
186
1886
la buona, aveva perduto, era stata vinta; e Tecla
187
1886
pregare, la sua anima era immersa nel peccato, ella
188
1886
salvarsi dal peccato, ella era indegna di pregare, indegna
189
1886
di argento al petto, era scampata dalla tempesta, era
190
1886
era scampata dalla tempesta, era in salvo, aveva rinunziato
191
1886
un vecchio principe, Napoli era ormai troppo lugubre, le
192
1886
vittoria, per colei che era stata sempre buona con
193
1886
dal beneficare. Ce n’era voluto per convincere le
194
1886
e Giovannella non si era mai data pace di
195
1886
non si sa come, era nata una grande amicizia
196
1886
malinconia le rodeva. Qual era dunque il segreto di
197
1886
mammà; e Olga Bariatine era intimamente felice, ella che
198
1886
dodici diversi feudi, ed era imparentata coi Borboni di
199
1886
gli Orléans di Francia, era una figliuoletta che il
200
1886
questa creatura della strada era salita quasi sopra un
201
1886
tutti i cestini; ed era così comunicativa la sua
202
1886
destra e a sinistra, era un continuo arrivare di
203
1886
prua e a poppa, era un ascendere timido, ma
204
1886
di piacere. Una fanfara era piazzata nel centro della
205
1886
albero di maestro vi era qualche sedia, ma nessuno
206
1886
una dolcissima simpatia si era stabilita fra i due
207
1886
quel giovanotto che si era voluto togliere dell’ambiente
208
1886
grossi orecchini di brillanti. ¶ Era un waltzer, molte signore
209
1886
più belle cose: — Willy era il suo amante, — Willy
210
1886
momento Giulia Capece si era indispettita contro Elfrida: Willy
211
1886
contro Elfrida: Willy Galeota era il primo fra gli
212
1886
consolò: la sua corte era al completo, tutte gliela
213
1886
sua mazzettina di balena: era in carattere la mazzettina
214
1886
del suo ebetismo, ma era tutto felice di portare
215
1886
alle tavole del buffet era un gran viavai di
216
1886
nervose; e ci si era venuta ad aggiungere Eugenia
217
1886
ballo, osservatrice arguta, si era seduta sopra un divano
218
1886
vedendo che non vi era mezzo di dissuaderla. ¶ Tenendosi
219
1886
uomo strano se n’era andato via dalla spiaggia
220
1886
tre altri. E non era più venuto; ella non
221
1886
ridere, nè di ballare, era inquieta e nervosa, non
222
1886
si ballava, la luce era più mite, le tende
223
1886
scaletta, un gran movimento era a bordo, l’ammiraglio
224
1886
quelle vôlte basse; talchè era un accalcarsi alle scalette
225
1886
mezzo simulato. Eva Muscettola era ricomparsa al braccio di
226
1886
fioriva: e la rosa era sul petto di Eva
227
1886
la candida luce si era posata sul castello di
228
1886
figura di Angiolina Cantelmo era apparsa, idealmente trasfigurata in
229
1886
in quella chiarità: poi era saltata sul ponte, dove
230
1886
la luce si muoveva, era un gridìo confuso e
231
1886
di prua la luce era giunta ai piedi del
232
1886
la sua febbre si era comunicata a quattro o
233
1886
ora frettoloso e passionato, era cominciato, fra gli applausi
234
1886
nel cuore di Eva era nata, fluiva una novella
235
1886
Innico Althan con Eva era stato stabilito: lo spirito
236
1886
lasciati a metà. Mamma era furiosa, al solito, l
237
1886
ridendo. ¶ — Sfido io! Non era meglio che morisse, Olga
238
1886
a giocare, e stamane era in ritardo di un
239
1886
disse Eva. ¶ — Caspita! Vi era anche tuo fratello! ¶ — Non
240
1886
comprare un ¶ libro. ¶ Tecla era venuta anche lei con
241
1886
anime, il servizio telegrafico era tutto un lavoro di
242
1886
elettrica, forza, volontà, pensiero, era ammalata, attaccata nella sua
243
1886
piccolissima sensazione: l’apparato era sensibile. Allora, pallidamente, qualche
244
1886
morente. E il guasto era dichiarato, per non avere
245
1886
La malattia della corrente era così bizzarra! da un
246
1886
mattina: ma il cielo era rimasto chiuso e grigio
247
1886
altri paesi con cui era legato. Da quattro giorni
248
1886
isolamento dalla Sicilia, che era il più importante, sembrava
249
1886
mese di agosto si era felicemente maritata con un
250
1886
di quarant’anni ed era felice, adesso, come aveva
251
1886
più bella della sezione era Agnese Costa, una alta
252
1886
Anche Emma Torelli si era fidanzata con un impiegato
253
1886
della Juliano, non si era mai potuta sapere: era
254
1886
era mai potuta sapere: era mancata a un tratto
255
1886
tre o quattro volte era stata chiamata in direzione
256
1886
E anche la direttrice era stata tre o quattro
257
1886
conferire col direttore; n’era venuta via con la
258
1886
E pensare che ella era così brutta! Ma tutto
259
1886
su quelle macchine vi era un garbuglio di correnti
260
1886
metallo delle macchine, vi era una lieve scintilla. ¶ Gli
261
1886
ritornava di lassù, dove era andata con le altre
262
1886
chiamarla e chiederle che era accaduto lassù. Un lampo
263
1886
tuono scoppiò, un fulmine era caduto in città. Tutte
264
1886
allargò nell’ufficio. Napoli era isolata: i tasti, le
265
1886
improvvisa morte: la corrente era morta. E attorno alla
266
1886
rimpiangevano Maria Vitale che era morta. ¶ PER MONACA. ¶ I
267
1886
Un bocciuolo di rosa era passato nella cintura del
268
1886
Gipsy? ¶ — Benissimo, non si era che sferrata, ieri l
269
1886
cesta del lavoro che era più grande delle altre
270
1886
diede una spallata. Tanto, era povera, nobilissima, con la
271
1886
quadro. Intanto Eva si era anche messa al suo
272
1886
una piccola macchia rossa era comparsa, respingendo indietro i
273
1886
meno amabili, Eva stessa era un po’ imbarazzata nel
274
1886
e un grandissimo bene. Era una zingara scappata dalla
275
1886
scappata dalla tribù, — nossignore, era la figlia di un
276
1886
console, nobile, ma povera, — era una stracciona, — aveva una
277
1886
terre confiscate, in Ungheria, — era figlia di una cavallerizza
278
1886
una cavallerizza, — sua madre era una Radziwill, — ella si
279
1886
Brancaccio. ¶ Angiolina Cantelmo, che era entrata allora, abbozzò un
280
1886
abbozzò un debole sorriso. Era una persona delicata e
281
1886
ed onesta fanciulla si era messa ad amare il
282
1886
suo fidanzato. Il matrimonio era andato a monte, per
283
1886
quello di Angiolina; Giorgio era partito per un viaggio
284
1886
aveva taciuto, non si era lagnata, non aveva detto
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da ballo non ci era che Worth, per i
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da sport non ci era che Reuss, per quelli
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impegnati, poi venduti, egli era un pezzente indebitato, che
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sentimento di altruismo che era in Eva, riempiva le
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posto: pure la lettera era malinconica. Anche su lei
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nessuno, sola al mondo, era presa da una nostalgia
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Non è un sacrifizio. ¶ Era una soavissima creatura, magra
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non ne poteva più; era sempre pronta a cambiar
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brutali con lei, che era molto educata. Infatti, Serafina
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abusate. ¶ Così Clemenza Achard era lì, accanto a Maria
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chiamava straccioni, il corrispondente era socialista. Il corrispondente di
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un dannato. Clemenza Achard era tutta confusa, non osando
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di Peppina De Notaris. Era un giovanotto bruno e
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cinque: e se ella era libera nel pomeriggio, andava
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piccolo caffè non vi era mai nessuno e l
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padrone, col cameriere, si era fatto amico con tutti
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nove Peppina De Notaris era la prima ad andarsene
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piano di quello che era avvenuto il giorno nella
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glielo aveva prestato: ella era la prediletta, perchè non
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soleva entrare il direttore. Era un piemontese severo, talvolta
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voce sommessa. La discussione era: la vice-direttrice può
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giorno o l’altro, era una impiegata provvisoria, di
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Terracina e se n’era andato verso la porta
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abbiamo il permesso, — pensarono. ¶ Era un falso allarme: egli
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a tutte quelle fanciulle era piombata la grande stanchezza
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ora, il desiderio le era passato, e, tolte da
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obbligare nessuno. — Questo editto era stato letto in forma
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incapaci di decidersi: vi era tempo due giorni. E
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volevano prestar servizio straordinario. Era una oppressione, un martirio
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sua sorella Serafina, che era inferma. Adelina Markò, sarebbe
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ordinario, e il ritardo era di tre ore; con
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Milano, con Torino, vi era un ingombro tale di
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con la sezione femminile era semiaperta, caso nuovissimo, ma
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su tutte il ritardo era di tre ore, i
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Quanti ne avete? ¶ — Sessantaquattro, — era la risposta recisa. ¶ Esse
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La moltiplicazione dei telegrammi era miracolosa, tutti telegrafavano, ora
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tutti telegrafavano, ora. Si era dovuto attivare un quinto
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si riceveva soltanto: vi era stata messa quella che
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Napoli-Salerno, lo spettacolo era diversamente meraviglioso. Il corrispondente
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Il corrispondente di Salerno era il migliore impiegato di
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forza: e il torneo era cominciato. Alternavano trasmissione e
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per dare il proprio. Era un alternarsi di rumori
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cielo e nel pomeriggio era venuta la fine pioggia
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serviva per l’istruzione, era disteso un waterproof nerognolo
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alla fine dell’orario, era difficile calzare nuovamente quelli
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che potevano spendere, non era più composta della granita
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in quel cioccolatte vi era del mattone pesto. Questo
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Questo incidente delle colazioni era un eterno soggetto di
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Ma con Gaetanina Galante era difficile di averla vinta
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di averla vinta, tanto era insolente e ineducata: aveva
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per esigere. Non pagarla, era impossibile, tanto era il
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pagarla, era impossibile, tanto era il terrore che la
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antiche il protagonista vero era il coro, e di
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la bottega del fabbro era ancora chiusa, la tipografia
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la tipografia del Pungolo era sbarrata: per i vicoli
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quattro o cinque volte era giunta in ufficio dopo
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Così, ogni mattina, ella era presa da una gran
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voleva un’ora; ella era uscita un’ora prima
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braccia piegate alla cintura! Era inutile, oramai: era uscita
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cintura! Era inutile, oramai: era uscita troppo presto, non
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abitava ai Ventaglieri? Assunta era di servizio nel pomeriggio
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Pignasecca? Che! Caterina Borrelli era una dormigliona impenitente, che
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riposo. E l’amarezza era anche senso di abbandono
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anima della nonna che era morta l’anno prima
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umane. Ecco, ella non era una testa forte come
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molto semplice. Pareva, ed era, molto antico: certo aveva
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dei suoi muri oscuri era una fioritura verticale di
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e flessuosa persona diciottenne, era ben riparata in un
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montare a cavallo. Non era povera nè popolana, Adelina
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nè popolana, Adelina Markò: era una delle due o
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porta bianca su cui era scritto: Sezione femminile. Venne
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di servetta viziata. ¶ Respirarono. Era sempre meglio giunger prima
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circuiti diretti. Lo stanzone era cupo ed esse sbassavan
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l’oscurità dell’anticamera era aumentata dal grande armadione
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l’interesse di tutte era quel foglio di carta
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disse Caterina Borrelli, che era la miope più insolente
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campanello elettrico, qualcuno sopraggiungeva. Era Peppina Sanna, una magrolina
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sempre sotto il braccio. Era Maria Immacolata Concetta Santaniello
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tutti si burlavano, che era piena di scrupoli religiosi
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di Gesù e Maria. Era Annina Caracciolo, brunissima, coi
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scrivendo il telegramma che era per Napoli, sul foglio
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telegramma d’amore continuava, era di cinquantanove parole, veniva
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veniva da Casacalenda ed era diretto a una Maria
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alla Riviera di Chiaia. Era un telegramma dolcissimo: l
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donna adorata. Tutto questo era letto da Maria Morra
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da Maria Morra che era accorsa anche lei, da
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Sanna che passando, si era fermata, da Caterina Borrelli
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discussioni cessarono. La direttrice era venuta dall’altra sala
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sala delle macchine, dov’era stata a conferire col
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smania di complottare! ¶ — Direttrice, era un telegramma, — disse Caterina
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occhi abbassati. Ella non era cattiva, ma sentiva moltissimo
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le cinque e mezzo. Era notte da mezz’ora
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visto che non vi era lavoro, la direttrice aveva
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Sì: ha detto che era Natale e che si
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affari urgenti di ufficio, era severamente proibita. Si era
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era severamente proibita. Si era indulgente pei ritardi, per
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veniva sorpresa sul fatto, era punita prima con l
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ricadesse mai più. Eppure era questo il peccato più
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moccolo, che l’amore era una bellissima cosa: il
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del convitto, dicendole che era contenta del suo posto
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la minore, che si era incaponita a voler far
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un calzolaio; la mamma era disperata, prendeva a schiaffi
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il figliuolo del calzolaio era riuscito a venire in
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già vecchio, tanto ella era sciattona; Annina decisamente innamorata
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si ballava quella sera, era quaresima, e donna Franceschina
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quaresima, e donna Franceschina era scrupolosa. ¶ Le ragazze Sanges
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amava Gaetanella Sanges, che era afflitto da una strana
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lui il gran segreto. Era dunque vero, quello che
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di altri bei regali? Era vero che quella destinata
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cresceva, cresceva, l’impazienza era grandissima, non si quietavano
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fornisce; la larga bocca era turata da un pezzo
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padron di casa, come era chiamato, si faceva bendare
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lusingato: e il premio era triplice, un berretto da
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pomo d’oro, che era poi un bastoncino da
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un soldo, su cui era infilato un pomodoro. Il
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così fieramente in giro, era da schiattare dalle risa
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spalle, la sua scelta era già fatta, dal carnevale
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la pignatta non ci era e che per poco
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doveva veder bene dov’era la pignatta, dicevano le
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pignatta, ma la mazzata era data troppo debolmente, non
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il fazzoletto; tanto ella era miope, bastava levarle gli
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carta bianca, il premio; era un braccialetto d’argento
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di trattar la gente era questo? Ma su tutti
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aprile 1872, all’una pomeridiana. Era un rumore sordo, sotterraneo
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mai cessante. La giornata era purissima, di una grande
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dalla simpatica zoppina, vi era ricevimento, quel mercoledì; essendo
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La nuvola bianca s’era diradata completamente; il purissimo
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quella sera di primavera era rosso, pel riflesso, sino
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Castellammare e di Napoli, era rosso sino al forte
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onde; anzi il mare era pieno di barche, immobili
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nell’anima, la frase era ripetuta continuamente intorno a
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scopriva tutto il Vesuvio, era la famiglia Malagrida, padre
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pericolo non ve ne era, e poi, non ci
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e poi, non ci era lui, che le voleva
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la casa del maestro era al Ponte di Chiaia
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cui vigna di Ottaiano era rovinata, lo avevano incontrato
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Santoro, sentendo che vi era pericolo per Napoli, domandava
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strappata di casa, dove era in continue convulsioni, dicendole
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dicendole che, dopo tutto, era meglio vedere. La circondavano
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che diamine, non si era mica ai tempi di
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ma via: Napoli non era piacevole, con quelle montagne
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padiglione del Divino Amore era arrivato il Pungolo con
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notizie. Enrichetta Caputo ch’era febbricitante quella sera, lo
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dato un grido ed era svenuta. La madre e
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pensando che oramai Enrichetta era sua, per riconoscenza; egli
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convita ¶ Dell’Eterna Verità. ¶ Era una musica piana, filata
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quelle teste giovani non era che un continuo studio
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Bellezza, detta bottigliella, perchè era piccola e rotonda; di
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da cantare. Giuseppina Nobilone era la più infelice fra
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geografia; in lingua italiana era sempre riprovata, e ogni
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la classe: Cleofe Santaniello era intelligente e studiosa, ma
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intelligente e studiosa, ma era presa da un tal
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la gi; Maria Caressa era bravissima per la storia
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e invece Checchina Vetromile era sempre così brava che
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sua sorella; Giuseppina Mercanti era costretta a vivere in
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che non cantava mai, era Giustina Marangio, quella faccetta
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canto, un grande movimento era accaduto, come nella formazione
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umida e bassa che era la loro classe. Dalle
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ma il lungo corridoio era rimasto vuoto; qua e
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si vedeva solo che era di media statura, che
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di media statura, che era magra e che vestiva
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che vestiva di nero. Era lì da che le
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si udì un fruscio: era Rosa, la inserviente, un
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tentava di imporre silenzio. Era una grassona bianca, buonissima
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l’unico della classe, era considerata come una gran
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il suo immenso vantaggio era appunto quell’orologetto d
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in classe, che Scalera era sorella di una rammendatrice
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rammendatrice di seta; ma era sembrata una calunnia di
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Ora la personcina nera era arrivata in capo al
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in un angolo vi era una vaschetta di zinco
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di una catenina metallica era attaccato un secchietto di
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bevve. Ma l’acqua era calda, come è sempre
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Qualcuna delle ragazze si era seduta: Giuseppina Nobilone perdeva
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o scrivevano, si levarono. Era entrato il direttore. ¶ Era
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Era entrato il direttore. ¶ Era un piccolino, scarno, dagli
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di storia naturale, che era spesso ammalato e abbastanza
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entrato, schiuse la finestra: era un igenista. ¶ — Aria, aria
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perchè il professor Radente era in ritardo di dieci
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vedeva bene la fisonomia. Era una faccia piatta, senza
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Ma quello che impressionava era l’assenza totale delle
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nero, tutto scrostato. Ella era orrenda. ¶ — Volete dirmi il
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sacchetto; la Mazza si era rigettata verso il muro
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decuriona spaventata. ¶ Il professore era lì sulla porta. Tutte
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per rispetto. La preghiera era finita e la Diaz
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prete salì sulla cattedra; era piccoletto e grasso, con
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facevano terrore. La mano era bianca, pienotta, con le
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La poveretta la disse, era sulle origini del volgare
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ha fatto i programmi, era dunque un pappagallo. E
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poco le sopracciglia bionde, era il massimo della collera
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suo zero se l’era guadagnato. Il prete fissò
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circolava un bigliettino dove era scritta una strofetta, che
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armonia: e la poveretta era rimasta smarrita, muta, senza
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la macchinetta parlante si era arrestata. Estrada, il professore
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disgusto e poi si era lanciato in una lunga
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Faceva sempre così, Estrada. Era uno spirito superiore, più
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Pulcinella, a Beaumarchais. Estrada era ancora giovane: un bell
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dalla voce vibrante. Estrada era amato da tutto un
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taceva, ascoltando Estrada: costui era passato dall’armonia educativa
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discorso, levarono il capo. Era commossa Cristiana De Donato
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la voce ed egli era stato scritturato al teatro
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uno studente e n’era stata tradita, si sbiancava
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villaggio perduto nelle Alpi, era tutta scossa; persino Isabella
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mentre tutta la classe era profondamente turbata, mentre il
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ascoltavano, ridacchiando fra loro. Era un pretarello tutto storto
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irritava, strillava che non era decente porre in dubbio
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frasi; la classe intera era presa da un solletico
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la lezione di Estrada, era rimasto nella classe un
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pieni di sottintesi, ed era uno stirarsi di faccie
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e di dolore. Non era arrivata neppure a descriverne
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moto nervoso che gli era abituale: e un po
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Atwood, la classe si era impuntata da una settimana
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la macchina di Atwood era troppo diabolica: ¶ — Cleofe Santaniello
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quaderno, dove la macchina era disegnata: Judicone tornò al
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e così meschina come era, forse per pietà non
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impallidirono; a Judicone che era tanto buona, scesero i
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onore della terza classe era umiliato. Mentre il direttore