parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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che bruciava e che era come un grosso pugno
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Nella stanza non c’era nessun altro a vederli
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la finestra e così era arrivata l’aria della
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ancora più vive. C’era il lenzuolo e c
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il lenzuolo e c’era Nino steso sotto. C
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Nino steso sotto. C’era il fuoco che gli
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ai singhiozzi. E c’era il viso di suo
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provava a entrargli dentro. Era un soffio leggero che
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bene. ¶ Intanto il buio era lì, e se molte
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tutti per salvarlo, adesso era impotente. Non poteva più
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quasi impercettibile. ¶ “Nino non era in vacanza,” disse Pietro
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capelli, lo abbracciò. ¶ “Non era andato in vacanza, il
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vacanza, il suo nome era scritto nella lettera. “ ¶ Lei
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e toccò terra. ¶ “Non era in vacanza,” sussurrò. ¶ L
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fermarono dove la coperta era mossa e gonfia. Nel
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palmo grinzoso. Non c’era dolore in lui. Perché
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pianse ancora. ¶ Adesso gli era accanto. Guardava la testa
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di colonia. La testa era appuntita, quasi verde, le
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che stava scomparendo. ¶ 25. ¶ Pietro era tornato nella sua stanza
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Dopo che se ne era andata, quando era stato
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ne era andata, quando era stato solo, si era
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era stato solo, si era seduto sul letto. I
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di mettersi a letto. Era apparsa dal niente. Aveva
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la coda e si era messa a camminare a
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grossa di tutte quante era andata a infilarsi sotto
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Si fermò che le era quasi a fianco e
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aveva tagliato la coda. Era lunga più di un
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buoni. ¶ Erano velocissime. Una era finita sul quadro del
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più piccola di tutte: era appesa al soffitto e
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La coda che strozzava era caduta ai suoi piedi
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di loro, una notte, era andata a trovarlo e
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dalla bocca aperta gli era scivolata fino in fondo
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e, al caldo, si era addormentata. Poi non aveva
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dove andarla a prendere. Era nella stanza di fronte
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divennero netti. Il letto era sfatto da una parte
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Al suo fianco c’era il comodino con l
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accompagnato. ¶ Il russare si era fatto più violento. ¶ Pietro
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suo padre che gli era un po’ sopra e
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braccio piccolo che si era abbassato su di lui
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l’altro. ¶ Tutto, dentro, era morto. Tutto. Ogni cosa
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morto. Tutto. Ogni cosa era morta, anche la sua
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anche la sua lucertola era morta. E il suo
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che cantavano. ¶ Ora le era in braccio, la testa
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muro, albero. Non c’era più nulla, soltanto il
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gli occhi, la notte era sempre lì. Copriva ogni
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stordiva. ¶ Adesso lui non era altro che un intreccio
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E il suo profumo era dappertutto, era dentro lui
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suo profumo era dappertutto, era dentro lui. ¶ 28. ¶ Ci sono
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era potuto andare. Lui era rimasto lì, ogni giorno
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gli aveva sussurrato che era felice di avere un
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come lui e che era un grande aiutante. Poi
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sera volevo che mamma era con me davanti alla
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lei che Giovanni Logiusto era sotto il lenzuolo con
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coprendolo e camuffandolo. Forse era davvero così: tutti, silenziosi
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tutti, silenziosi, partecipavano. Lui era il direttore di un
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e ogni cosa lì era uno strumento. ¶ Luigi l
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la incollo, torna come era prima.” ¶ Pietro sorrise. ¶ Luigi
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al viso, Luigi gli era appena dietro. Poi, lesse
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ripeté nome e cognome. Era un’eco senza fine
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la fronte increspata. Si era incantato a guardare un
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Aiutami…” ¶ Intanto il ragno era salito fino alla finestrella
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sbaglio l’uomo si era portato via. Le chiavi
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fare un grido. C’era una smorfia in quel
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Luigi non doveva piangere, era un bambino coraggioso. Più
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la testa. ¶ La busta era dove l’avevano lasciata
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pantaloni larghi da pagliaccio. ¶ 19. ¶ Era come se tutti gli
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il suo. La pelle era quella di un altro
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fondo al letto c’era sua madre, lo guardava
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Lo appoggiava appena, ma era come se spingesse fortissimo
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il viso. Lei gli era accanto e con le
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dal letto a fatica. Era passata una settimana ma
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come il primo giorno. Era in parte gialla. In
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il pavimento cresceva ed era sempre più vicino. ¶ Lo
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e tutto il resto. ¶ Era un uomo alto e
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aveva corso. Mentre Luigi era nello studio con suo
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studio con suo padre, era corso zoppicando verso il
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l’aveva visto. ¶ Si era seduto sugli scalini d
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lui. Invece no, tutto era uguale a prima. ¶ Puntò
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si fossero domandati dove era andato Nino. Forse pensavano
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Nino. Forse pensavano che era in vacanza, che aveva
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il tono di voce era strano, troppo alto per
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le gambe e chi era lì sotto finiva schiacciato
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A un certo punto era scomparsa ed era arrivato
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punto era scomparsa ed era arrivato il prato verde
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campo di calcio. C’era un giocatore della squadra
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il numero nove si era alzato in aria e
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terra. Il pallone si era infilato vicino al palo
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il portiere non si era neanche mosso. Tutti i
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nessuna di quelle cose era sua. Perché erano già
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sollevò a mezz’aria. Era sporca e un po
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scendere. Scomparve quando lui era già seduto a tavola
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allargavano mentre la bocca­ era una macchia nerissima e
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Il naso non c’era più. ¶ Tirò su la
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suoi genitori. ¶ Sua madre era sul letto, con gli
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gli occhi aperti. C’era il sangue sul cuscino
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a tavola la minestra era quasi fredda. Ne bevve
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nell’angolo della stanza. Era tornato con un panno
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aveva detto poi. ¶ Pietro era rimasto con il nuovo
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Devi asciugare!” ¶ Così lui era scattato al suo fianco
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terza ruota, Pietro si era sentito dire che quando
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la tua fidanzata…” ¶ Pietro era rimasto perplesso. “E Luigi
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con il secchio si era spostato davanti all’ultima
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po’. Asciuga!” ¶ Lui si era messo a strofinare con
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ero troppo veloce.” Si era alzato in piedi e
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mentre suo padre si era appoggiato il panciotto su
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su una spalla ed era uscito dal vecchio garage
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luce. Adesso il buio era interrotto solo dai bagliori
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po’, perché la gamba era indolenzita, evitando che la
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di trentotto… ¶ …Mitiello infatti era già stato condannato… ¶ …lascia
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il miele. Se n’era andato quasi subito, appena
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l’occhio. Così lui era scattato in piedi e
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po’ le mani. Si era fermata solo quando lo
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non l’aveva ascoltata. Era schizzato fuori, le scarpe
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al pozzo. Poi si era bloccato all’improvviso, quando
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tutto, alla piccola casa, era diverso. ¶ “Nino!” gridò che
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Apri!” La porta non era quella di vetro e
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di vetro e legno. Era quella tutta scura e
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finestra che non c’era più. Si era trasformata
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c’era più. Si era trasformata in un quadrato
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bagno e vide che era normale. Cominciò a saltare
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saltare ma dentro c’era solamente il buio. “Nino
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di casa. Sua madre era all’entrata, lo accarezzò
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le parole a memoria. Era la canzone di quella
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farle scattare sui polsi. Era facile, in due mosse
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aver baciato il figlio. Era una donna dai movi
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madre di Luigi non era più andata a trovare
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tirò fuori: il manico era bianco, di quelli che
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Mitiello alla televisione?”. ¶ “Sì, era morto. Ma non lo
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hanno fatto vedere perché era sotto il lenzuolo bianco
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quando ha visto che era morto,” fece Pietro. E
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sicuri che non c’era bisogno di niente. ¶ Continuava
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tempo che avevano perso era servito per fare un
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buon lavoro. La busta era come nuova. Non c
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soldati sull’attenti. ¶ Pietro era avanti, Luigi quasi attaccato
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della ringhiera arrugginita c’era Nino, fermo davanti a
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un baleno, come non era mai riuscito a fare
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che la cosa si era fermata. Rimase fermo, catturato
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moltissimo. ¶ 17. ¶ La piccola casa era sempre rimasta chiusa a
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a chiave. Quello che era cambiato di giorno in
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di giorno in giorno era stato il peso del
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di Luigi. O forse era rimasto accovacciato dietro la
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arrugginita. Ma se anche era così, non era servito
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anche era così, non era servito a nulla perché
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tanto lui non ci era potuto andare. Lui era
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è tuo padre?” ¶ “Prima era in camera, è arrivato
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l’unica luce accesa era quella della lampada con
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suo padre. ¶ Il fumo era dappertutto. ¶ Pietro richiuse la
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suo padre. Rideva ed era felice. ¶ “In giardino c
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hai tagliate?” Un sorriso era disegnato sulle labbra di
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suo padre, che si era portato le mani unite
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radio suonava una canzone, era straniera e molto noiosa
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padre che intanto si era alzato. Era andato a
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intanto si era alzato. Era andato a prendere un
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preferita di Pietro invece era la crostata alle fragole
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tanto perché la marmellata era un po’ amara. ¶ “Ne
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paura. Quando fuori c’era il temporale mi infilavo
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non finiva! E c’era sempre Nino dietro la
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po’ di tempo prima. Era la storia di un
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ragazzo diceva che lei era come una rosa, come
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tristi perché lei adesso era lontana. ¶ Quando finì di
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poesia del ragazzo innamorato era coperta. Adesso c’era
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era coperta. Adesso c’era una busta lì sopra
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porta di legno marcio era già aperta: quando se
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La giacchetta in nylon era rimasta a casa. Perché
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volta, non pioveva. C’era il sole. ¶ Toni li
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davanti, Pietro lo vide, era di un verde acceso
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tutti bianchi. La bocca era un buco nero che
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attimo sulla sua guancia, era fredda e liscia. Sembrava
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Eccola!” esclamò. ¶ La busta era esattamente a metà. Schiacciata
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l’ultima volta, quando era passata dalle sue mani
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quelle perfette di Carmine. Era rigida ma leggera e
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ruvida. ¶ Quella di oggi era uguale alle altre. Identica
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carta, nel punto dove era stata incollata. La mano
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cassapanca, tra la polvere. ¶ Era piegata in due. Un
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il foglietto che gli era rimasto in mano. ¶ Era
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era rimasto in mano. ¶ Era bianco. Bianco e vuoto
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come prima. La colla era sulla carta, la busta
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molto veloce e spesso era passato a prendere Nino
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vulcano dove il fuoco era molto pericoloso perché saltava
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sapevano mantenere. ¶ Luigi lo era andato a trovare un
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un giorno solo, quando era venuto a fare i
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soldi. ¶ E poi c’era quel pomeriggio che Pietro
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del vecchio garage. Si era fatto dare da Aderita
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vecchio garage. Poi si era accovacciato, col sedere che
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bucate. Lo straccio bagnato era diventato subito molto pesante
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subito molto pesante ma era bastato strizzarlo appena per
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sui cerchioni delle ruote, era come se qualcuno avesse
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sola e quando si era allontanato per vederla meglio
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mancano ancora tre!” si era sentito dire all’improvviso
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del vecchio garage c’era lui, c’era suo
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c’era lui, c’era suo padre. Subito si
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suo padre. Subito si era avvicinato e gli aveva
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dal muro. La porta era tutta percorsa da tubi
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nascondeva e, quando c’era, il bianco sporco di
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pietra. Vicino alla finestra era appesa una piccola Madonna
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ultima volta non c’era: triste e azzurra come
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aver capito. ¶ “Perché quello era buono solo a fare
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E se non c’era tuo padre, quelli io
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sentita parecchie volte quand’era in macchina, andando a
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imprecò. La cenere gli era caduta sulla camicia. ¶ “Prima
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e affilati. La barba era rada e ogni filo
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rada e ogni filo era una lingua che si
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la cosa dentro si era mossa e il suo
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di sua madre. Ne era stato attratto dalla prima
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del tutto. Da com’era gonfia poteva essere pienissima
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Anche sotto le braccia era caldo e il bagnato
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anche di più. Forse era qualcosa che Carmine gli
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cambiato. L’altra volta era blu.” ¶ Pietro si alzò
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e quelli rossi. C’era la ricotta bianca, la
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La prima lucertola che era riuscita a tenersi la
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si è nascosta…” ¶ “Questa era la più grossa…” Pietro
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palmo della mano. “Com’era grassa…” disse con una
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il cielo. Il sole era alto e i raggi
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marroni. Nell’angolo c’era il divano azzurro di
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con il paralume chiaro era accesa anche stavolta. Era
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era accesa anche stavolta. Era come una donna con
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la baciava. ¶ La finestra era dietro tutto, sempre chiusa
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sempre chiusa. E c’era il fumo morto nell
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fatto entrare lui si era riempito gli occhi di
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la vecchia radio. Lei era la regina dello studio
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regina dello studio ed era la più bella. Più
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macchina da scrivere che era la preferita di suo
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collo: la cosa gli era salita in gola e
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andavano a infilarsi quando era seduto. Con una mano
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pannello di legno c’era un foro abbastanza grande
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vedevi metà dello studio. Era una piccola crepa che
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piccola crepa che si era creata tra due grosse
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con quelle di Aderita era come se loro due
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sfilasse il braccio che era rimasto incastrato dietro la
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per pulire. Ogni suono era frammentato dai loro respiri
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il corpo. Forse lui era diventato Luigi e forse
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Luigi e forse Luigi era diventato lui. Da quel
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Forse suo padre si era fatto lasciare al cancello
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ancora ma la mano era ferma. Allora si mise
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gola. Lui, ora, non era altro che orecchie attente
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vicino all’armadio. Pietro era steso sul pavimento, su
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il braccio. ¶ Pietro non era solo. C’erano i
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La prima lucertola che era riuscito a bloccare era
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era riuscito a bloccare era anche la più grassa
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aveva sgranato gli occhi. Era rimasto incredulo davanti a
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in estate. Il vulcano era vicino, ancora qualche strada
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per niente. ¶ 6. ¶ La poltrona era di pelle liscia, come
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con i fiori disegnati era vuota. Ogni tanto allungava
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faceva sua madre quando era seduta. ¶ “Non ti distrarre
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conosceva, la vedeva sempre. Era bella, si vestiva molto
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non successe. Quella sera era già molto difficile tenere
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la testa. Suo padre era così vicino che avrebbe
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sotto il sedere. ¶ Non era stato il solo a
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la cosa dentro si era mossa impazzita. ¶ Pietro respirava
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nel letto. Il sangue era ancora lì, davanti ai
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E dietro tutto c’era la grande montagna arancione
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montagna arancione. ¶ Il poster era appeso al muro, illuminato
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spiegato che l’indiano era un capo perché portava
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cappello colorato e perché era il più vecchio di
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più vecchio di tutti. Era un indiano buono e
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difendeva le persone deboli. Era arrabbiatissimo perché i cowboy
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anche detto che quello era un indiano speciale che
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riaprì gli occhi c’era solo la notte. Per
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Per fortuna l’indiano era riuscito a far scomparire
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il sangue che prima era dappertutto. Ce l’aveva
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si chiusero. L’indiano era ancora lì. ¶ 8. ¶ Gli piaceva
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lente sul finestrino. C’era solo il vetro freddo
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avrebbe voluto levarsela, ma era troppo complicato perché la
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dell’occhio li guardava. Era bella la loro cintura
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Adesso l’automobile davanti era più vicina. ¶ Pietro guardò
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ultima goccia di pioggia era stata verso la fine
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giardino. Ma non lo era affatto, era un rettangolo
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non lo era affatto, era un rettangolo di cemento
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portone di vetri scuri era accostato. Non lo toccò
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reggevano alle spalle. Non era mai successo lì, all
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Avevo paura che si era bagnata!” disse sospirando e
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bianca e spenta, adesso era diventata tutta rossa. L
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dietro di loro. Toni era avanti, che si trascinava
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subito. Il corridoio adesso era di fronte. Sia a
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lo chiamavano l’alveare. Era una colonna al centro
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contro il muro. Quello era l’unico modo per
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cartella diventò più leggera. Era Luigi che la stava
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e lo raggiunse. ¶ Toni era già arrivato in fondo
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per arrivare alla strada. Era una viuzza laterale costeggiata
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dietro l’angolo, c’era l’automobile verde con
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terra fra le recinzioni era un metro di larghezza
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ultima volta il lenzuolo era uno solo, rosso e
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all’ultima volta che era stato da Carmine. Non
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come la prima volta. Era assoluto e pulsava, un
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la tromba delle scale, era un fischio infinito che
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strideva nelle loro orecchie. ¶ Era tutto bianco, lì dentro
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di scale correndo. ¶ Pietro era dietro e si aiutava
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alzò la testa. Luigi era già con la schiena
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là dove il legno era marcio. ¶ Ripartì e avanzò
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qualche secondo così, com’era caduto. La faccia contro
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suono delle cicale. C’era il respiro che sapeva
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ronzava. Tutto il corpo era un dolore. Il sedere
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un dolore. Il sedere era acciaccato. E anche la
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dall’alto. Adesso Luigi era accovacciato accanto a lui
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vide che il braccio era bagnato, ma non di
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sangue della ferita si era raggrumato. ¶ Luigi si bagnò
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la luce del sole era più debole. Si era
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era più debole. Si era abbassata un po’ e
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non gli finì addosso. ¶ Era là. In piedi, fermo
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appena. Il taglio si era seccato. ¶ Suo padre lasciò
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lo vide di schiena. Era già via, oltre la
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a casa e c’era anche Nino. Io lo
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da dietro la porta. Era arrabbiato e urlava fortissimo
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arrabbiato e urlava fortissimo. Era cattivo. ¶ Gesù, il giorno
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lavello della cucina. Si era inginocchiato e la sua
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e la sua testa era scomparsa dentro l’armadietto
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al lavello. ¶ Sul tavolo era rimasto solo il bicchiere
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fianco del lavello c’era il cucchiaio di legno
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parlare.” ¶ Ora l’acqua era più lenta. Trasportava polvere
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emergere subito do­po. Era un’acqua di cerchi
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uno di quei cerchi. Era nero, camminava a pelo
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a pelo d’acqua. Era debole e stanco, ancora
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canto delle cicale. ¶ C’era quella cosa, dentro. ¶ Con
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intorno al filo dove era appeso. Subito dopo lo
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nuova domestica. Ma lui era già lontano, dietro casa
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Non c’erano porte. Era una grande stanza altissima
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infine la schiena. ¶ Entrò. ¶ Era un luogo isolato in
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a controllare. Ma c’era ordine. Solo una cassetta
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di luce nella stanza. Era una luce magica, non
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una luce magica, non era il sole. E succedeva
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centro della stanza c’era lei. Lei, la Bianca
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nel sedile. La Bianca era tutta sua. ¶ Il volante
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o una per volta. Era bravissimo a fare andare
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In quel momento c’era lui e basta. L
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mani, aggrappate al volante. ¶ Era pronto. Levò dalla tasca
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dai pedali. ¶ Il cancello era già aperto. Lo oltrepassò
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erano diventati amici, ne era sicuro. ¶ Il vecchio gli
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si spense. Non c’era più vento. Non c
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più vento. Non c’era più nessuno a salutarlo
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e persone. Non c’era più Nino con il
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trovato.” ¶ Ora la Bianca era diventata fredda. Si era
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era diventata fredda. Si era addormentata, come le mani
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Siamo velocissimi!” La Bianca era un fulmine e in
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Bianca vibrava e ondeggiava, era la regina della strada
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Fuori, il sole si era abbassato mangiando a morsi
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padrone lo aveva avvertito. Era stato chiaro, non dovevano
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al muro. La lucertola era ancora lì, immobile e
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aprì. ¶ Adesso non c’era più nessuno. Nino e
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Pensò alla lucertola che era diventata sua, a quanto
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proprio là, dove lei era precipitata la prima volta
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erba. Mai più. Ne era sicuro. ¶ È mia. Fa
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Non lo sapevo che era tardi, non lo sapevo
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ride. Prima però papà era sempre buono e tutte
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tutto. ¶ 3. ¶ “Mangia!” ¶ Il difficile era spaccare la parete del
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quando cercò di salvarla era già cosparsa di filamenti
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Intanto suo padre si era già voltato, aveva rovesciato
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la sedia e si era diretto fuori dalla sala
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si sporcava ma c’era il granchio che si
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mi guardavano e mamma era triste. ¶ A papà piacciono
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ripeté nel corridoio. Quando era entrato, suo padre lo
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avevano visto che qualcuno era entrato e aveva rubato
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Non lo sapevo che era tardi,” rispose Pietro stringendo
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Non lo sapevo che era tardi.” ¶ “Non lo sapevi
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quella adiacente al bagno. Era come entrare in una
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chiave d’oro. C’era un televisore sopra. Piccolo
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Pietro lo riconobbe subito. Era il regalo di Natale
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posto della marmellata c’era l’alcol, nel quale
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se il suo preferito era quello fondo con le
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una delle due fragole era più rossa dell’altra
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punto dove il pane era più farinoso. La prima
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mollica fresca lo raggiunse. Era di pasta soffice e
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intelligente di lui? ¶ Luigi era un po’ più alto
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suonasse la campanella. ¶ Pietro era bravo in italiano, ma
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materia. O almeno questa era stata la sua convinzione
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sorrise. E già Pietro era dall’altra parte del
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più, non ce n’era bisogno, sapevano cosa dovevano
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Perché, là fuori, c’era molto da fare. ¶ “Oggi
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e un po’ secca. Era il rosso dei pomodori
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il rosso dei pomodori, era il viola delle prugne
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la schiena. La lucertola era nascosta dalla grondaia, solo
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lassù, col bastone!” ¶ “C’era già nascosta là dietro
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averla toccata e misurata. Era lunga quanto il suo
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ne vide un’altra. Era come una pietra scura
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la frase. La lucertola era già nell’erba. La
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stavano andando adesso non era lontano, sarebbero tornati in
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tempo per la cena. Era alla fine del bosco
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una molla. Un momento era immobile e sospeso a
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a respirare, un altro era già più in alto
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vieni su! Dai!” Luigi era già arrivato. ¶ Pietro deglutì
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Si avvicinò all’albero. Era proprio alto, con il
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Il verde della cima era rado e l’azzurro
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A metà tronco c’era il buco dove riposarsi
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riposarsi un po’. Dopo era più facile, perché nella
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perché in quel punto era tutto troppo liscio. ¶ Trattenne
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del riscaldamento da pagare. Era il gennaio 2003, studiavo all
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rimborsare dai miei coinquilini. Era una liturgia che aveva
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conoscenza il prima possibile. Era la possibilità di far
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che una busta chiusa era una storia da raccontare