parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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1986
altro. Ora il ragazzo era lì, in quell’orrendo
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1986
aveva dialogato con Lauberg era bassissimo, con faccetta aguzza
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si’ bachene, Mandrie’. Chisto era lo punto.»11 ¶ «Don Ca
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ripopolato, sonoro: la gente era sortita dalle tane, i
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osservava preoccupato. Ce n’era uno smilzo, senza berretto
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sporgenti, guance risucchiate, s’era incavato un po’ di
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stavano bene tutti. C’era vita, i signori dovevano
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Anche lei, ormai, non era che la “citoyenne” Lenòr
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le spillavano soldi. S’era stabilito che i “citoyens
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parlarne con tutti. S’era costituita, di fatto, una
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sa vache! Jamais!» ¶ Russo era indifferente, Manthonè, Marra, Lomonaco
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dallo scrittoio dove s’era già installato a tradurre
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un uomo che non era il marito. ¶ «E poi
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in malafede, Mandriere. Questo era l’accordo. ¶ 12 Don Carlo
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parve di notare (o era prevenuta impressione?) che vibrasse
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fuorché quello dei prelati) era bandito: colore giacobino. Altre
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gusto. Ormai il papa era ridiventato importante, il re
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con il Nunzio: Zurlo era stato giansenista, contrario alla
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ogni contatto. ¶ Monsieur Cacault era pettinato alla Bruto, con
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studiando angoli, mobili, divani. Era rimasta affascinata da un
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cavalli rampanti. La biga era cava, un buon nascondiglio
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di seta. La regina era incinta per la dodicesima
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L’attenzione di tutti era su Lady Hamilton. In
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occhi bruni. ¶ Lord Hamilton era vecchio, ma imponente nella
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che la incuriosirono. ¶ Caracciolo era venuto avanti, fra le
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in volto da quando era apparsa: per un attimo
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lazzi di Ferdinando. Questo era contento, e per la
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zittì, con sgarbato sibilare. Era proprio Ifigenia in Aulide
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sul bracciolo della poltrona, era contratta. ¶ Improvvisamente vide Gennaro
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alla saletta circolare dov’era il servizio di toilette
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bianco con brocche c’era, sopra una cassapanca, una
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Lauberg e compagnia ch’era il caso di sloggiare
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veramente sola. Negletta. Non era questo che, inconsapevolmente, aveva
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ogni angolo ce n’era uno che infiammava lazzari
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stancato della Coltellini?» ¶ Ciaia era partito dietro la sua
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idee, voglio dire? Chiara era legittimista.» ¶ Gennaro scoppiò a
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quelli del Portogallo resteranno». ¶ Era rimasta a fantasticare. Se
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sembrava vicino. Adesso non era che sfumato pensiero. Andare
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in portoghese. Se n’era accorta lavorando all’oratorio
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al vocabolario! ¶ Ma non era neppure questo. In fondo
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teneva a Napoli? ¶ Napoli era diventata davvero la città
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A fare che? Non era stata, né era, utile
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Non era stata, né era, utile a nessuno. A
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fare. Che male c’era, in fondo? Mai, mai
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fu al principio, quand’era un casotto aperto da
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Ai primi di dicembre era giunta copia d’un
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con dispaccio del 16 agosto 1779. ¶ Era la fine, sarebbero venuti
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d’erba, come quand’era piccola, a Ripetta. ¶ 4 ¶ Si
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nostalgia, e se n’era punita. ¶ Per esse ricominciare
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ciò? ¶ Mah. Forse, semplicemente, era la sfida della primavera
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Una mattina che Vincenzo era libero, andarono alla Villa
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spicconare, alzare muri, pilastri. ¶ Era venuta proprio bene. Una
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Quello centrale, più vasto, era riservato al re e
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al suicidio». ¶ Pausa. Lei era seria, rifletteva. Mormorò: «Ci
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bianche della Cava: c’era posto per il lettino
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in un angolo. ¶ Graziella era una ragazzina magra, spettinata
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detta Naso de Cane, era la madre di Graziella
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come appurò più tardi) era il ricottaro della Naso
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rimorso. Ma quella s’era calmata di colpo: s
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poi capì che Graziella era stata cresciuta a suon
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e mostrava aria stanca. Era ormai un grand’uomo
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Proprio in quei giorni era uscito il terzo volume
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Marra, Ciaia. ¶ Jeròcades s’era stempiato assai, ma continuava
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Rivide anche Primicerio, ch’era diventato grasso. L’aria
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L’aria decisa s’era trasformata in atteggiamento gonfio
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opera scritta con Cimarosa era stata data con successo
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da una delle sparizioni. ¶ Era contenta, le brillavano gli
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Pimentel Fonseca? Non s’era data per compenso al
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aveva concesso un sussidio. Era anche arrivata la sua
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cose sue. Ma allora era bambina. E poi, è
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incuriosisce i maschi. ¶ S’era appiccicato subito. Restava a
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sera (Jeròcades se n’era andato sbattendo la porta
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riuscì a farla rimescolare. Era serio, sembrava cantasse nel
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farsi sentire. Del resto era contenta davvero, specie per
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sti bazzariote de Napolitani. Era l’idea fissa di
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s’inchinarono. Re Carlo era morto, quasi negli stessi
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Va beh, solo perché era scritto, nell’intestazione, «A
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della ghinea... ¶ Eppure c’era un programma politico: espresso
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tableaux vivants”: il francese era ormai bandito a Corte
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1986
settimana Graziella se n’era andata. Tremante d’emozione
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1986
l’aveva scelta, perciò era diventata “sirena” e poteva
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Deo, Vitaliani, Lomonaco, Giordano (era riapparso, sdrucito, rauco, più
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rifiutato l’aiuto. Jeròcades era stato arrestato, con altri
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asciugamani. Se lo meritava: era nient’altro che una
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sapeva ribellarsi. Mai s’era saputa ribellare. Giusto, allora
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Meno male che c’era il coprifuoco e dovevano
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bicchiere di caffè. Quand’era tesa ne beveva molto
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Francia. Ma qua... ¶ Non era facile seguire gli avvenimenti
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il Presidente della Costituente era morto durante un’orgia
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il misterioso dominio: Lauberg era l’unica persona in
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1986
aggiravano dappertutto. Il tanfo era terribile: esalava dal terreno
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sono trincerati. Il lamento era un avviso: sapete che
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e realtà. Gennaro s’era staccato dalla bella casa
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ho, adesso?» ¶ Gennaro s’era congedato dall’esercito col
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La liseuse bianca s’era aperta sul solco dei
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commettesse un peccato. ¶ 3 ¶ Non era successo più nient’altro
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corpo e della mente era svanita, lasciandole spossatezza un
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Roma la disperata lettera, era piombato da Tria, l
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papài. L’aveva salvata: era l’unico sostegno rimastole
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tutto. ¶ Ma già tutto era morto allora, in quel
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lei l’esistenza s’era fermata. ¶ Serra gli occhi
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gran parola, perché lei era stata felice, nonostante ogni
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nonostante ogni cosa, quand’era nato il suo bambino
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quei ricordi la sommerge. ¶ 4 ¶ Era l’alba di Natale
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lei, da quando s’era scoperta incinta, cercasse di
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uscì da lei. S’era fatto vedere: il misterioso
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mondo sconosciuto dal quale era appena giunto. ¶ “Il mio
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e d’urla. Ma era valsa la pena, meu
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da quella sera ch’era caduto in terra, mugolando
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del corpo gli s’era rattrappito, divenendo insensibile. Di
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contraffatta dei muscoli s’era lievemente allentata, ma la
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dottoruccio che la portinaia era corsa a chiamare, agli
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petto grande, che s’era fatto ancor più gonfio
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volgarità di Tria. S’era rivelato presto: dopo due
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1986
capirlo allora. Ma lei era portata a fidarsi: gli
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alla dote di lei, era carico di debiti. A
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Successe l’inferno. Lui era saltato su, feroce: «Non
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sul pavimento. ¶ Poi s’era accorta d’aspettare il
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venne meschino, frettoloso. Pasquale era torvo: non scherzava più
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Francesco Tria. Il vecchio era morto un mese dopo
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la nascita del bimbo era morta vovó, la seconda
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infausti. Un mese prima era esploso il Vesuvio: aveva
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della Pignasecca. ¶ Ma lassù era libera, con il suo
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respirò aria buona. ¶ Quanto era bello a otto mesi
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mento. Per il resto era Lenòr, era Fonseca: gli
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il resto era Lenòr, era Fonseca: gli occhi neri
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portoghese. Chissà perché l’era tornato amore per l
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organo. Poi seppe ch’era morta l’imperatrice Maria
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vergogna. Fra l’altro era diventata orrida, che aveva
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più pulito, si riprofumava, era paziente. Quando lei fu
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fianco Tria non c’era: lo trovò in cucina
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chist’ato? Pietro Metastasio». ¶ Era rimasta allibita, poi comprese
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riuscì a salvare lei. Era dolce, risoluto, ricordava Cirillo
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suo arrivo, lì s’era chiusa l’infelice vicenda
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vanesio amico. Se n’era andato lui pure, povero
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il caffè. ¶ La cucina era buia, tanfosa, trasandata. La
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in modi meschini. Cos’era il non voler prendere
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parlare con nessuno? ¶ Vincenzo era tornato, smagrito, triste, dopo
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al balcone. ¶ Il sole era tenero, ci vollero ore
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dopo, forse no: c’era pasta avanzata, anche sugo
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suo quadratino alle Mortelle. ¶ Era lontano di lì. Doveva
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avvento di papa Braschi era tornato alla curia di
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di sostentamento. Senonché Tria era carico di debiti, solo
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biancheria pulita volle considerarsi. Era diventata più bianca, il
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quarantenne. Pettegolavano perché lei era giovanissima, una delle Tedeschine
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pure avrebbe potuto aiutarla. Era divenuto una celebrità: stampava
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massone. E Sanges... Ma era sparito. Verso di lui
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di Orfeo, venuta benissimo. ¶ Era divisa in due parti
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spedivano in Terra (quest’era la seconda parte) il
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che Paisiello se n’era andato a Pietroburgo. Ma
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Maddalena Serra, che gli era parente. «Sapete che ha
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tutti. Il salotto Serra era quasi vuoto, le signore
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Tutto sommato, Tanucci s’era fatto vecchio. E se
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più da parecchio, forse era tornato a Sarno. ¶ “Sarà
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intagliato, carico di carte. Era costretto a vestire in
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Lenòr. Quella cantata non era male, invece. Ma anche
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senza rispondere. ¶ Dunque Primicerio era diventato massone, uomo della
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Pascual Tria. Sua madre era una De Solis Y
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pioggia e vento freddo, era tornato il sole. Napoli
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tratto di Toledo, dov’era calca indescrivibile. ¶ Si fermò
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dissero che quel presepio era niente. Bisognava vedere quello
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dove la carne non era buona come al vicolo
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a Toledo, però c’era meno gente. Invece trovò
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petto, dalla pancia enormi. Era tutta sporca di sangue
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Gaeta, apparecchiò. L’odore era buono: annusarono, fecero occhi
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che lì, alla Salata, era piccola, con pochi mobili
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Ma, mio Dio, com’era questo Tria? Titìo l
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amici invecchiavano. Vincenzo... Perché era sparito? Più che mai
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magra, un po’ foruncolosa... Era diventato un filosofo famoso
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a guardarsi nello specchio: era sciamannata, sudata, senza trucco
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faceva dai Serra. ¶ S’era truccata con cura, ma
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difficile attesa. ¶ Il caffè era venuto bene. Ne aveva
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quello di Belforte. S’era anche leccato le labbra
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Ripassò le scene. ¶ Papài era andato ad aprire. Ingombrò
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stivali gallonati. Pascual Tria era in parrucca a codino
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Pascual batté i tacchi. Era ben rasato e, contrariamente
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meno male... Giovane non era, forse oltre i quaranta
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Color delle castagne, l’era parso. I capelli, purtroppo
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brusco nel fare. Ma era più bello di Luigi
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Sarebbe potuta andare peggio. ¶ Era tornata col caffè, s
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tornata col caffè, s’era trattenuta per brevissimo scambio
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parte Tria non c’era alcun familiare. Don Francesco
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il quale mostrava venerazione. Era monsignor Rossi, il vescovo
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musica, poi seppe ch’era la tradizionale messa nuziale
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Aveva patina antica, ma era bella. A tratti malinconica
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A tratti malinconica, o era sempre lei che provava
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Fino a quel momento era stata, libera, nella propria
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Isabella, la più anziana, era malata di mente: pareva
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cattivo. ¶ 2 ¶ La camera nuziale era stata ripulita: tende nuove
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strano rifiuto. Ma Tria era energico, esperto, prepotente. La
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gli occhi della mente. Era strano come procedeva “quella
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costante vibrare. ¶ L’angoscia era scomparsa: nell’attimo della
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denudare fin lì. Ed era stanca. ¶ «Non c’è
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morire, certe volte. Ormai era un anno: un anno
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aveva attratta a sé. Era stata lì, gli occhi
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e basta. Ma non era necessario parlare, poi l
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asciutto, labbra e labbra. Era stata lei, senza volerlo
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di lui. ¶ Niente più era successo, dopo. Sì, aveva
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Meu Deus, perché non era andata avanti sempre in
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delle proprie. Metastasio v’era appena reminiscenza musicale, i
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incantata, incapace di muoversi. Era lui che faceva tutto
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seni nel corsetto, s’era rassettato, dicendo: «Non devi
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senza questo». ¶ Sì, sì. Era vero, lo pensava lei
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il sesso gonfio, intriso, era disposto. Il sudicio senso
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Il villaggio del Vomero era abbastanza grande: case non
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gerani rossi, eliocrisi. Dentro era moderna: pavimenti di marmo
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gli spiovevano dalla nuca. Era magro, pallido, l’aria
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qual motivo e come. ¶ Era ormai venuta l’estate
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vivi, canti. ¶ Chissà dov’era, Vincenzo. Sentì rimorso per
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tornare dai Cassano. Vincenzo era libero lui pure, fu
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stesso avevi detto ch’era una cosa seria.» ¶ «Lo
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volte Cirillo, adesso ch’era medico di Corte aveva
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1986
in villa. Magari Primicerio era da lei. ¶ «Che me
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Chiaretta.» ¶ La voce s’era sparsa, nel salotto delle
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1986
dalla sera prima non era più istitutrice della regina
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aria truce Jeròcades, ch’era stato ad ascoltare sempre
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andare avanti così.» ¶ Vincenzo era sinceramente addolorato, posò una
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mesi portava gli interessi. ¶ Era rimasta sola. Doveva provvedere
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male che non c’era più molta roba. Mamãe
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d’ottone. La casa era rimasta quasi vuota, smisuratamente
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far bollire un uovo. ¶ Era diventata smunta, pallida, coi
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1986
vita. MAI PIÙ. Questo era un fatto. ¶ Un altro
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difficile. Donde veniva? Cos’era? Religione no. Ormai... Etica
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casa Serra di Cassano era pronta dal mattino per
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1986
Ma non dava fastidio: era una piccolissima vecchia sepolta
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servitori, il cui numero era quasi raddoppiato. In un
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La Cimino non c’era. ¶ Man mano le sale
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Serra, rossa in volto. Era straordinaria in un vestito
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a volontà. La contraddanza era quella che le piaceva
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vortice finale. Il bello era che cambiavi molti cavalieri
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Vincenzo, Pagano, Chiara. Pagano era accerrito, i capelli rossi
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1986
doti. E Miguelzinho s’era laureato, stava facendo pratica
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1986
bagaglio culturale con cui era partita le appariva ridicolo
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1986
che andava maturando. Adesso era razionalmente chiaro: la religione
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dai nobili, dai preti, era ancora saldo, da millenni
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1986
proprie mani la fossa. ¶ Era piena d’entusiasmo. Tutto
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in Francia. Luigi XV era morto, lasciando nei guai
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conquistare vera verità. ¶ Primicerio era entrato nell’ambiente della
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1986
in giro: Cirillo s’era innamorato. Pareva strano pensarlo
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1986
riservato, paterno. E però era ancora un bell’uomo
241
1986
Galiani e Belforte. Belforte era spiegazzato, gonfio, la faccia
242
1986
si strinse nelle spalle. Era grassoccio, dall’aria paesana
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1986
io lo dico: Porpora era capace solo d’allevare
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1986
Logroscino?» ¶ Paisiello, aggrondato, s’era messo in un canto
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1986
lazzi, espressioni triviali; c’era addirittura chi mangiava e
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1986
nuova regina. Maria Carolina era in tulle celeste pallido
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1986
Sanges la incitava: c’era tanto da fare, nel
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1986
cervello. Ed il nuovo era anche spregiudicatezza. La Chiesa
249
1986
Anche fra gli umilissimi era grande, infatti, la libertà
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1986
si parlava grasso. ¶ Però era un fatto che nella
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1986
infinità di bordelli. Non era difficile individuarli: a portoncini
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1986
dame di sua conoscenza. ¶ Era lei fuori posto, ancora
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1986
amalfitana sui quali s’era abituata a scrivere, le
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1986
oca, il calamaio. Questo era piacere vero, dolce, sottile
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1986
lieve senso d’angoscia. Era come se, con l
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1986
terrazzo grande, Jeròcades s’era rivelato. Come parlasse d
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1986
Jeròcades, nella foga, s’era avvicinato molto. Pensò che
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1986
mattina dopo, riflettendo. ¶ S’era levata presto. Ormai l
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1986
ma a Napoli c’era tanta piccola nobiltà militare
260
1986
nessuna donna nel Regno era aperto il piccolo mondo
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1986
nessuna di quelle signore era ammessa a insegnare, all
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1986
con Vienna l’eccitava. Era conferma, poiché nelle lodi
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1986
tra persone d’ingegno. Era fonte di piacere sottile
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1986
uno scrittoio di Maggiolini. Era giovane, pallido, come lo
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1986
specialmente la prima: tutto era cominciato di là, poi
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1986
a Belforte, ma costui era scomparso. Infine seppe ch
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1986
scomparso. Infine seppe ch’era stato proprio Belforte a
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1986
ove per i poeti era pronto un emiciclo bianco
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del re. ¶ La regina era incinta: una piccola pancia
270
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la musica dei versi. Era Papadia che leggeva, un
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senza ritegno. La regina era pallida, con le occhiaie
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1986
aspetti. ¶ Due settimane prima era morto Genovesi. Nei gruppi
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gruppi, nei salotti, s’era sparsa ambascia. ¶ «Tanto era
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era sparsa ambascia. ¶ «Tanto era quell’uomo» dicevano. «Ora
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corse all’Università, dov’era esposta la gonfia salma
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l’arcivescovo Zurlo, ch’era giansenista dell’Archetto. E
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dei rimorsi. ¶ Ma non era avvenuto a causa dei
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in Laterano? Oh no. Era sicura di no. Anche
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ad Arco... Ma non era per questo. ¶ S’era
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era per questo. ¶ S’era proprio spezzato qualcosa dentro
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Per qualche tempo l’era piaciuta un’idea strana
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far nulla, perché tutto era scritto. ¶ Avevano ragione i
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piacere, speranza, aiuto. Senza, era nulla. Peggio che morta
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in molti e c’era un po’ di stanca
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scacchi con un vecchietto. Era palesemente arrabbiato, non la
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pallida. Cercò sostegno. C’era Pagano a due passi
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sbrigativo. Annuì, in silenzio. ¶ Era ancora spenta dopo il
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sofferenze così angosciose. S’era un po’ assuefatta, ma
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mentre usciva da Palazzo. Era arrivata all’angolo del
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Marina Nuova. Il re era un ragazzo sui tredici
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la corsa. Forse s’era irritato perché lei era
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era irritato perché lei era rimasta lì, dritta, a
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Nel vicolo la popolazione era composta da nobili e
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ripulire. ¶ Anche la duchessa era grassa, sudicia, sebbene ricoperta
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ripetute in blu. ¶ Nessuno era riuscito a spiegarglielo. Papài
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la bella man. ¶ S’era sbirciata, sempre un po
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Il resto no. Non era soddisfatta di come venivano
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bello... A Napoli c’era, e come!, un mondo
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Gigante, in altri s’era provata a rappresentare paesaggi
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aggiustandosi macchinalmente i capelli. Era pallida. ¶ «Niente di speciale
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e calze bianche. S’era levato la parrucca, mostrando
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il collarino. ¶ E c’era Vincenzo Sanges, non ebbe
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oro, poi seppe ch’era l’avvocato Meola. ¶ Neppure
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studiava legge, l’abatino era Domenico Conforti, l’anziano
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sarà prezioso.» ¶ Sanges s’era avvicinato. Le sorrise. ¶ «Lenòr
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con durezza improvvisa. L’era parso che posasse, con
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belle. In primo luogo era contenta perché si sentiva
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del solito (mamãe s’era affacciata due o tre
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volte, sorpresa) perché c’era lei, Lenòr. Una ragazza
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Tra lei e Sanges era nata gentile, curiosa amicizia
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scabra, indifferente. Con Sanges era successo così ed era
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era successo così ed era stato un bene: si
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Spagnoli. Una volta Napoli era piena di gente alta
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giungevano rèfole. Giù c’era il villaggio: case basse
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come tutti i Carafa, era vanitosissima. Lo sai Dio
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clamore inquietante, che s’era rivelato necessario. Di sera
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latte, ma ce n’era per tutti. Bastava stare
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più semplicemente, non l’era ancora capitato di conoscere
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da qualche tempo, s’era trasferita la comitiva, a
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dedicarono attenzione. Non l’era mai sfuggito il richiamo
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il principe Gaetano Filangieri. Era cortese, le aveva sorriso
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o lasciarle, pressoché nulla. Era necessario sposare un uomo
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salotto Fonseca Lopez s’era disgregato, non le restavano
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di Epolnifenora Olcesamante. ¶ S’era rotta il cervello per
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parte il fatto ch’era anagramma quasi perfetto d
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ancella ¶ e che l’era costato due settimane di
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settenario quell’“Olcesamante” che era di per sé un
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della nuova accademica. Lei era un po’ preoccupata, si
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il sonetto, se n’era tornato nel gruppo del
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aveva notizie fresche, stuzzicanti: era stata interpellata due giorni
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rassegnarsi a guardarlo passare: era piccolo, nero, le gambette
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aiuto. Da quando s’era sparsa la notizia del
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arcano: «Vedrete. Lo vedrete». ¶ Era stato ad ascoltare il
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la proclamazione, poi s’era allontanato. S’avvicinò con
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la duchessa di Popoli. Era vezzo in quei salotti
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petto, dai capelli chiarissimi. Era la figlia di Fausta
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di rami e corde. Era attraccato a un pontile
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quel circoscritto osservatorio l’era nata la convinzione un
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Il papa bianco apparve. Era grande, massiccio, tra diaconi
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soprattutto alla gente. ¶ Miguelzinho era compagno delle sue esperienze
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futuro. Ormai anche lei era passata a studiare con
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avrebbe più fatta. Troppo era sfregiato, divorato da protervi
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storia antica e latino. Era contenta, anche perché papài
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Foz che cantava quand’era felice. Poi tutti s
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da poco. ¶ Anche mamãe era in apprensione. Supplicò: «Corri
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decideva tutto già quand’era re Carlo, adesso, poi
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d’insicurezza infelice. ¶ L’era sempre parso d’essere
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Nel tenue chiarore s’era soffermata a guardarsi il
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provò a figurarla. C’era anche un monte, il
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a Napoli, dove s’era già trasferito papài. Una
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svogliati, cupi, i grandi. ¶ Era un po’ stordita, per
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che impregnava la diligenza. Era bello soprattutto guardar fuori
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frusta. La strada s’era fatta erta, i cavalli
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paese che sorge dov’era l’antica Alba Longa
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perché non ci credevano? Era possibilissimo, anzi vero. Lo
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alle gambe, sul grembo. Era pallida, cerchiata d’occhiaie
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alle fantasie. Cosa c’era nell’isole lontane? Sarebbe
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dei Napoletani, pensò. Ma era chiarissima, si capiva tutto
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i Napoletani. Sorrise. Non era difficile impararlo. Le sarebbe
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saluto. Pensò anche ch’era cordiale, di gente con
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su monti neri, freddi. Era sporco, cadente, gli abitanti
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carro. Ma quel pane era magnifico: crosta dorata e
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Ma la luce solare era svanita tutta nei crepuscoli
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dove il fiotto colorato era più intenso, gonfiava un
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barbagli d’oro vecchio, era Napoli. ¶ Provò impulso tenero
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provavano maschere. ¶ La dogana era un edificio giallo, cinto
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accanto al cocchiere. Questi era un vecchio magrissimo, occhi
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con amico rimprovero. «Non era la jornata per scendere
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faticava a muoversi. S’era in una via larga
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suono più stordente, ossessivo, era quello generato da una
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La strada, senza marciapiedi, era, ai bordi, una serie
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e umano. La strada era cosparsa di escrementi delle
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andavano inoltrando e che era la famosa Toledo, come
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vettura, rassegnata, fermò. Non era più possibile avanzare d
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torcia. Capì subito ch’era papài in attesa, il
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L’odore sporco, stantio, era soverchiato da quello fresco
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Di verdure ce n’era da buttare, perfino ignote
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suo orribile carro, ch’era poi una gran botte
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quello di raccolta, ch’era enorme e bisognava reggerlo
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lasciava comandare più: s’era fatto lungo, inquieto, ombrato
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labbro. ¶ Ma qui non era come a Roma. Non
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collina del Vomero. ¶ S’era spinta anche a Santa
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il Monte di Dio. Era arrivata a Chiaia, fermandosi
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nobiltà numerosa, ricca, s’era detta nel veder passare
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lo avrebbe potuto trattenere? Era Fonseca lui, non Tria
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avervi qui, madame...» ¶ S’era corretta, sorridendo. ¶ «Citoyenne Fonseca
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spaventevole. Si spaccarono vetri. Era uscita, terrorizzata, sul balcone
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Il Largo di Palazzo era gremito di persone mezzo
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la voce più diffusa era che san Gennaro stesse
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disperavano, rabbiose. Ma Napoli era tutta disperata e rabbiosa
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cupo. «L’unico organizzatore era Lauberg. Un altro che
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che avrebbe potuto fare era Ruvo e l’hanno
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Carogne» si commentava, Gennaro era durissimo. ¶ «Se usciranno, è
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rivelarsi così debole? Jeròcades era un poveraccio, pieno di
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tutti tanto giovani, com’era bello Sanges coi lunghi
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vertiginosi. ¶ Un pomeriggio, c’era anche Gennaro, ricevé dal
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tempie, all’occipite, l’era parso di morire. Aveva
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pubblico non lontano. S’era spaventata per avidi rodìi
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Ma da chi? Gennaro era fuggito in maggio, dopo
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Roma!» strillavano tutti. S’era ballato, cantato Carmagnole e
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con Graziella. Il re era gonfio, imbambolato sotto parrucca
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di Maria Carolina s’era incrociato con il suo
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suo. O, invece, tutto era dovuto ai due strani
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vomitare, quella notte, eppure era digiuna. Il piattello con
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bicchiere di vino s’era rovesciato, la stanza s
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succede niente. Apri.» ¶ Graziella era di pietra. A momenti
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lingua lire cinque... ¶ S’era costruita nel cervello battute
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amici egoisti.» ¶ Dio com’era facondo e penetrante, quel
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diversa e banale. Guidobaldi era un vecchio rugoso, d
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in casa vostra c’era un club? C’erano
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caro titìo. Non c’era più neppure lui, da
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Quel saluto, allora, l’era parso cordiale, di gente
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aveva: con quel saluto era cominciata la sua vicenda
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aspetto la sua vicenda era chiusa. ¶ 5 ¶ Una notte giunse
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Le prime volte s’era incuriosita, sforzandosi d’indovinare
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dire? ¶ Il cuore l’era saltato in petto: onda
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Forse per lei c’era condanna capitale? Ma son
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Guardò giù. La notte era chiara, aveva finito di
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fa tu». ¶ La bottiglia era arrivata puntualmente, insieme con
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Sembrava incredibile, ma Capeto era riuscito a entrare in
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Pour des raisons stratégiques» era la contrariata spiegazione), ad
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prima, a casa, s’era accorta d’irregolarità: stava
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ritorna, tenace. Di quand’ era ragazzina e girava allegra
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fece la riverenza, ma era ancora straniera, non conosceva
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perché?» ¶ «Perché Pignatelli s’era impegnato a consegnare al
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Vicarìa non ce n’era. Ma i topi! E
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Invece li aspettano: quella era solo la cerimonia dell
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cui fuggì da Tria, era morto papài. Dove, nella
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il filo. Riprovò superstizione: era il destino che la
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il meglio? ¶ La casa era piccola, in un palazziello
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dirimpetto, il vicolo. Ch’era rimasto uguale, coi panni
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camera da pranzo, che era anche redazione del «Monitore
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incolore, malinconica. ¶ La carrozza era guidata da un enigmatico
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Le baciò la mano. Era bellissimo nell’uniforme sfolgorante
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con Lauberg. ¶ La folla era divenuta foltissima: ne vaporavano
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napolitani!» gridò. La voce era davvero stentorea. «Mi dovete
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il personale di Corte era scappato a Palermo, nessuno
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più eccitante della cerimonia era proprio da loro interpretata
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le vecchie. L’aria era diffidente, fredda, e a
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d’apertura fervido, s’era andata eccitando man mano
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a stampa, non l’era piaciuto: retorico, falso. «E
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meglio di quanto c’era prima! Se ci mettiamo
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Governo? A stento s’era messa su una scalcinata
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di tanto. ¶ Non l’era antipatico né simpatico, ma
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bevitore di sangue. Non era soddisfatta: un giornalista serio
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arrestare perché non gli era piaciuta l’Artemisia regina
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conoscere il tedesco c’era solo la buonanima di
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dolcezza infinita. Spiegò ch’era parte della prima sinfonia
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la tua vera vocazione era questa. Ottima la campagna
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e fresco? ¶ Anche lui era bello, sgarbato, forte. Quelle
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sapeva che non tutto era ancora scritto. Ora no
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il vestito con cui era fuggita. È un cencio
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al confronto la Vicarìa era una reggia. ¶ Quest’antro
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Annuisce, senza gioia. Ormai era entrata (ma non c
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entrata (ma non c’era da sempre?) nella dimensione
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sempre un negromante. M’era un po’ antipatico, però
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facce, suoni, colori s’era andato sfuocando, fin quando
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tormentata, nelle prime notti. Era contenta per aver saputo
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tardi, rendere felice Luigi, era triste per non aver
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Gennaro. Ma con Gennaro era diverso: tanto più giovane
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diverso: tanto più giovane, era come mio... Cancellò il
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occhi illimpiditi, come quand’era ragazzo. ¶ «Gennaro... Gennaro...» mormora
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è monzignore overo. È... Era lo vescovo de Vico