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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Cognetti, Manuale per ragazze di successo, 2004

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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sentito la sua voce era in un messaggio registrato
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cancellato tutto. ¶ Il giorno era quello giusto: sono nove
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ricerche per niente convinte. Era il bivio da cui
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casa di campagna dov’era nata e cresciuta, al
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piacessero a me, intendo. Era sufficiente per trovare le
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gli scatoloni dei libri. Era il 27 luglio. Lei ha
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senza nessuna euforia, che era impossibile non crederle. È
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subito dopo, intorno, c’era il resto, gli scatoloni
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combinazioni, o decidere che era giusto così, hai due
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mia malattia immaginaria non era poi del tutto inventata
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compiti in classe, mi era tornato ancora più forte
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non volevamo, comunque c’era, no?” ¶ “Tu ce l
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divano. Non pensavo se era giusto o sbagliato: mi
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mia, mentre mia madre era fuori. Nicola aspettava di
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smalto della vasca si era tutto scrostato e carbonizzato
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dovesse spiegarmi niente. Ma era tutto quel fumo. Avrebbe
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casa, anche dopo che era di nuovo tutto pulito
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siamo accorti insieme che era meglio finirla, questa è
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che l’ho riletta. Era così: ¶ Bellezza ¶ Ironia ¶ Viaggiare
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uno scherzo, e lo era, credo. Non so dove
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fumare. L’Aula Zero era un ex magazzino occupato
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al risveglio dei figli era ridotto a una terra
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mio ingresso in scena, era in pieno svolgimento la
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usato come bong. Maia era lì, seduta su un
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Ginsberg, Jukebox all’idrogeno: era in mezzo e altrove
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arrivando si faceva riconoscere, era come ad aspettarti seduto
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a gracchiare all’infinito. Era una strada larga che
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spiegarmi che il mio era, tra tutti, il percorso
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di quello che potevo. Era il risultato di anni
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la mansarda di Maia era così: una stanza da
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mia città dalla strada. Era la fine del ventesimo
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comunicazione, e la pubblicità era il nodo indissolubile tra
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tra queste sue anime: era l’architrave del sistema
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e pannolini. La pubblicità era il mezzo con cui
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riflesso cinema, musica, editoria; era il pane quotidiano di
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vergini, le ricopriva doro, era difficile resistere. Gli amici
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generarne di nuove. Maia era eccitata, infiammabile. Era bello
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Maia era eccitata, infiammabile. Era bello vederla così. Assaggiava
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vino. Io sapevo quando era stanca, quando avrebbe abbassato
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letto. Ha detto che era il momento di prendere
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la sua vita: che era la sua, e le
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me, sulla strada, c’era un uomo dentro un
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ripartire ha sorriso. Questa era la circonvallazione. Poi Maia
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cosa che allora volevo era Maia, e dato che
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unico modo per averla era inseguirla, ho deciso di
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suo lavoro in agenzia era cominciato come collaborazione saltuaria
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paga. Ma lei non era il tipo da arrendersi
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arrendersi alla prima sconfitta, era una che reagiva passando
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sua e pensando che era bello per questo stare
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posto in cui lavoravo era una vecchia cascina a
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hinterland, il posto dov’era stato bambino, dove aveva
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di fratelli, e dove era tornato dopo terapie di
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di tutti i tipi. Era grande e grosso, con
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da tossico. Per dire: era uno che poteva spezzarsi
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del mondo la nostra era l’epoca delle occasioni
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degli amministratori delegati. C’era gente in giardino e
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di Maia. Sarò sincero: era uno spettacolo che aveva
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coprifuoco. La bolla finanziaria era scoppiata, e le illusioni
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e sporco, ma questo era il mondo a cui
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inizio, e forse lo era. C’è stata una
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zucchero a velo, ma era già pomeriggio e tutto
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niente. In salotto, che era stato quasi tutto svuotato
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sopra. Anche la mansarda era mezza vuota: niente libri
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cuscini, animali di peluche. Era rimasto il divano, dove
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soltanto coppie. Il mondo era fatto a coppie. Milano
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fatto a coppie. Milano era la capitale mondiale delle
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digrignavano i denti ed era come se gridassero: “Lo
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solo che la calligrafia era la mia, e nessuno
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fiori, che metteva quando era giovane. Io e il
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abbia capito davvero com’era avvenuto il passaggio. Ho
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Quest’inverno il calo era normale”, dice Sara. “Un
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spiazzo che una volta era il nostro campo indiano
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del mio giovane nonno era composto in parti uguali
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follia. Fu il trionfo. ¶ Era la prova finale: e
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È finta”, dico io. ¶ “Era una specie di palude
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abbigliamento sportivo. Il piano era meditato: quel capitale avrebbe
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quando aveva vent’anni: era l’epoca del fallimento
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del cuoio. Non c’era nessuno a guardare quando
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non capivo, e travestirmi era l’unico modo che
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avevamo un dio immaginario. Era un guerriero, un antico
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cameriera una volta c’era la fila”, dice lui
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tutto quello che c’era sul lavandino, medicine, spazzolini
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non metteva da quando era ancora a casa, a
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e un rombo, adesso era un gorgoglio cupo, come
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tutto quello spazio vuoto. Era l’ultimo aereo della
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sono tornata l’aereo era già fermo a terra
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quella sera non c’era più nessuno. Ho preso
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circonvallazione esterna, deserta com’era all’una di notte
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storia con il direttore era cominciata per colpa di
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scali internazionali. Intorno c’era sempre Milano, si lasciava
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in quel periodo, ed era stato sempre più frustrante
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più frustrante. Con Marco era diverso: non eravamo la
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indietro per aiutarlo. Marco era pesante e sudato, e
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verdi del muro, ed era strano accorgersene lì, dentro
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di desiderare troppo si era scelta una casa, un
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permettessero di restare dov’era, ed ero rimasta così
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dell’ascensore. Questo idraulico era talmente grasso che aveva
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erano incagliati. L’idraulico era in bagno, una massa
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chiaro che la discussione era finita. ¶ Io ho appoggiato
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i capelli rossi perché era un ragazzo cattivo. Ho
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Per strada non c’era nessuno, a parte due
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giorno. In ufficio c’era una centralinista apposta per
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del capo in persona era un piccolo privilegio che
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lato professionale del direttore era abituato alle sorprese. I
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il contrario. Con me era diverso. Ero bianca, istruita
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stava torturando i baffi. Era un uomo dei vecchi
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un film di gangster. Era la stessa virilità patetica
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sulla circonvallazione, e Milano era un deserto grigio bruciato
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nel centro di Como. Era un signore grande e
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in un certo senso”. ¶ Era l’ultima cosa che
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dava sull’autostrada. C’era l’odore della pioggia
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inventare i nomi. C’era la radio dell’autogrill