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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «era»

nautoretestoannoconcordanza
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qualche volta, quando lui era troppo protettivo. Perché proprio
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magro perché l’altro era piccolo di statura e
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i napoletani». La battuta era del cognato piccolo e
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in questo posto che era uno sfacelo. Quello me
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per tutta la sera era rimasta zitta. ¶ «Possiamo, mamma
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è su’ moglie… c’era tutto. Tutta la sua
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due di notte, ed era solo. Invece di infilarsi
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movimento, forse dei vigilanti. Era lontano anche il latrare
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tradito Natj, di questo era assolutamente sicuro. Non aveva
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onestà nei suoi confronti? Era questo che Paola voleva
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conosceva la risposta: Paola era arrivata all’improvviso in
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un momento in cui era solo. Era stata la
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in cui era solo. Era stata la ragazza che
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che lui, di questo era certo, non aveva mai
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porsi domande. Di questo era sicuro: Paola conosceva i
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sentimenti, sapeva che non era amore, che non era
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era amore, che non era mai stato amore. E
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mentire. Le dirò… ¶ Si era addormentato da poco quando
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si svegliò alle sette, era ancora buio. Lo baciò
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pranzo della villa dove era preparata la colazione. Un
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Comunque, scusi, non volevo…» Era commosso. Non voleva giudicare
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della mia vita si era conclusa definitivamente. La morte
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alcuni, non c’entra: era una decisione che avevo
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nello stesso albergo dove era già stato Gilardi: non
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camera matrimoniale. ¶ Olga si era sdraiata sul letto. «Andiamo
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gusto». ¶ Nel bar c’era poca gente, due uomini
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le birre domandò chi era il generale e se
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il generale e se era nel bar in quel
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pomeriggio?» ¶ «No, quel pomeriggio era sabato… noi giocavamo al
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noi giocavamo al giovedì. Era stato qui a mezzogiorno
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la sedia vuota che era accanto al loro tavolino
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dal cellulare che lei era abituata a usare, e
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aspettava la figlia, che era un’attrice della televisione
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di essere diventata baronessa! Era tutta vestita, doveva vederla
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non potevo vederlo, perché era dietro la portiera aperta
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aperta e davanti c’era la Pina. Parlano un
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sgomma via». ¶ «Che macchina era?» ¶ «E che ne so
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avete vista, che macchina era?» ¶ Facce dubbiose. Ognuno disse
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usciamo, le mostro dov’era. E poi io guardavo
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mi avete risposto che era il dodici di agosto
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e che la casa era vuota. E come lo
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lì, che la casa era vuota? Chi gliel’ha
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donna con gli occhialoni era in macchina?» ¶ «Ma no
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macchina?» ¶ «Ma no, non era neanche qui. Più avanti
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è una farmacia, magari era andata lì». Fece di
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di avere ragione. «Oppure era tornata la Pina e
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quella scema che si era messa davanti al garage
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cosa hai raccontato? Dov’era la macchina?» ¶ «Non fare
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di questa casa, che era di mia moglie, con
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stabilito che tutto mi era dovuto. Ma non basta
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avrebbero fatto. Mio fratello era diviso da anni dalla
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avevo salvato io: questa era la famiglia che mia
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di mia madre, che era portoghese. Lei sta appoggiando
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È venuta qui?» ¶ «Sì. Era all’università, al secondo
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mia maggiore, quel giorno era a Londra, mia moglie
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mia famiglia e questa era tutta roba sua che
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cognome… ancora non si era inventata quel nome ridicolo
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inventata quel nome ridicolo, era una di noi. Mi
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aveva cambiato cognome, quando era in tv, così non
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mai dovuto dire che era mia parente». ¶ «Peccato, sono
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avevano detto che lei era disponibile soltanto questa mattina
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finale… Bella, molto commovente. Era innamorato di lei?» ¶ «No
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so, ma Ermeline Sarli era una cliente, e questo
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né facile né sollecita». ¶ Era arrivata la crema catalana
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l’hanno già detto…» Era passata a dargli del
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di sicuro. Nonno Charlie era più silenzioso, ma suonava
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suonava il violino ed era simpaticissimo, come nessuno dei
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non erano di moda. Era un fenomeno, a me
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la madre di Gilla, era bellissima, non sai quanto
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sorella di sua madre era alta, molto bella, più
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anno seguente non c’era più zia Linda e
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dedotto che zia Bea era cattiva e zia Linda
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cattiva e zia Linda era scappata. La storia vera
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di prove». ¶ Olga si era alzata e stava stirandosi
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conto che quel posto era come un gioco di
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ogni costruzione ce n’era un’altra, poi un
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del gelato. «So che era in America». ¶ «Ma l
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è grande…» Quando rideva era bella. «Se poi non
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che cantava?» ¶ «No, quella era zia Beatrice, ti ricordi
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casa dei nonni c’era ancora la pistola del
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venire a casa sua, era l’unica figlia rimasta
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aveva detto niente, ma era stanco di vivere. È
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Aveva ottantatré anni ed era stanco di vivere…» ripeté
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casa per settimane, perché era molto più brava di
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Io avevo mia madre, era malata… No, zio Alberto
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vuoi». ¶ «No, scusami… Carolina era un amore, mentre Gilla
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mi sembrò troppo magra, era stata in ospedale… mi
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che voleva darle…» ¶ «C’era un pacco, infatti, tra
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la sua roba. Ed era aperto. Vuoi dire che
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essere in quel pacco?» ¶ «Era un pacco che le
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venuto in mente che era il nome di una
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chiamava Olga come te». ¶ «Era bella?» ¶ «Molto di più
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senza corteccia. La camera era fresca, con le finestre
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prego, ti prego…» ¶ Quello era il corpo della donna
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che aveva conosciuto. Quello era l’amore che voleva
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completa e prepotente. Quella era la donna che voleva
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a domani». ¶ Adesso Gilardi era libero. Uscì e girellò
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inglese gli chiese se era l’avvocato Gilardi. ¶ «Sono
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le ha detto chi era Nuccio, cioè Drago, De
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incontrati, gli sorrise. ¶ Non era bella, aveva un viso
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di tweed che si era tolta, un maglioncino a
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chiamarlo così… Nuccio si era presentato da noi in
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è laureato in America, era considerato una specie di
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gli dimostra che c’era un errore in uno
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avevano di fronte. «Questo era Nuccio, e io me
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sorrideva come uno che era pronto a dire di
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mettersi a lavorare, non era abituato, non l’aveva
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dovuto lavorare. Sorrideva ed era pronto a dirci di
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detto che non gli era rimasto niente». ¶ «È quasi
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ancora vivo, che si era stabilito in Toscana, credo
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Nuccio mi diceva che era stato giusto così, perché
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si chiamava Alberto, che era il maggiore, aveva mantenuto
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stare zitta. La fabbrica era a buon punto, ma
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avrei divorziato, lui si era separato da tempo dalla
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la figlia, che ormai era una ragazzina grande… in
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grande… in quello che era capitato tra lui e
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lui e la madre. Era una brutta storia. C
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una brutta storia. C’era una zia di mezzo
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di mezzo che si era ammazzata, forse per colpa
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vederla neppure in televisione, era molto contrariato che avesse
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cambiato cognome…» ¶ «Forse si era spezzato l’ultimo anello
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penso che probabilmente si era stancato di me, che
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gli credevo e niente era più importante di lui
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le ha detto chi era Nuccio, di questo sono
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sono sicura». ¶ «No, infatti». ¶ «Era una persona eccentrica. Colto
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bellissime. Il suo anello… Era un amante meraviglioso, pieno
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nata nostra figlia, lui era all’estero. L’ha
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sport. ¶ Margaret Scotti non era allegra. ¶ Davanti all’ascensore
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i tracciati». ¶ «Non importa, era solo un’idea. Invece
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mise in viva voce, era Laura. ¶ «Allora, avvocato: abbiamo
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Non conosceva Siena, c’era stato diversi anni prima
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La ragazza che si era offerta di rispondergli indossava
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con uno stemma, probabilmente era una guida turistica. Niente
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limoncello offerto dalla ditta, era più stanco di quando
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receptionist avvertì Gilardi che era arrivato l’autista del
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madre? Perché quell’altro era andato in America, quasi
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bella fattura cinquecentesca. ¶ «L’era la roba della moglie
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opera sua; se l’era per la famiglia Allieri
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ferro vecchio. L’uomo era magro, non troppo alto
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risparmiata. Venga». ¶ Il salotto era piccolo, con due grandi
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camicia bianca che si era affacciato alla porta ordinò
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un tuono che s’era fatto sentire in lontananza
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gilet con le mani. Era evidente che stesse cercando
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Guardò la portafinestra che era rimasta aperta e si
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al piano, Savina Zorzi era già sulla porta, che
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stanza. ¶ La signora Zorzi era alta, magra. Aveva capelli
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i gesti larghi. Ma era elegante. Pantaloni in gabardine
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frequentava. Al centro c’era un salotto raccolto intorno
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d’argento, l’accendino era sul tavolo basso in
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di arredamenti. Mio marito era… mio marito è architetto
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uno come lui! Toni era molto bravo. E un
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ho trovato lei, che era diventata sua socia. Gilla
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anche in tv, quindi era una pubblicità per lo
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loro. La madre, che era una pitinfia di prima
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torna al suo paese, era un terrone anche lui
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detto dove abitava? Sì? Era una bella casa, molto
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tutto quello che c’era nel laboratorio in casa
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materiale di Toni che era rimasto. Cominciamo così, ma
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mi chiama zia Savina, era un tesoro… un tè
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e muore di tumore. Era giovane, accidenti. Ora mi
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neppure come arredatrice, non era più il momento, ormai
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figuriamoci per lei che era solo arredatrice, e neppure
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le mostro le fotografie, era una bellezza. La rabbia
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Mio marito non c’era, la servitù era in
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c’era, la servitù era in vacanza. Ma mancava
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a Milano? Certo che era a Milano, e dove
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dove poteva andare? Carolina era in vacanza con suo
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padre, in Sardegna. Lei era a Milano. Non avevo
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coppia di domestici che era con me a Capalbio
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disegnare perché il nonno era un artista. Carolina riusciva
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pianoforte perché il nonno era un musicista. Carolina era
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era un musicista. Carolina era spiritosa perché il nonno
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quando le chiedevo dov’era finito questo nonno fantastico
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vedeva, mi rispondeva che era in America. ¶ ‘Ormai non
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ho più rivisto’. Questo era tutto, ne parlava poco
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salita. In camera c’era la lettera di Carolina
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aperto un pacco che era nello sgabuzzino con fotografie
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pochi minuti il fruttivendolo era ancora aperto. Una donna
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Volevo soltanto sapere se era in questo negozio che
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mai…» ¶ «No, per carità, era tanto per saperlo. Qui
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soprattutto capiva che Iris era sulle spine. Si fece
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lenzuolo ricamato, diceva che era di sua madre. Un
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pioggia. ¶ Il negozio successivo era il bar con la
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le slot-machine. C’era un’aria pesante, che
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svuotando. ¶ All’uomo che era dietro la cassa, faccia
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inizio dell’estate. C’era un numero, mi pare
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ventisette non esce, se era quello il numero. Continua
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ventisette esce. Doveva vederla… era inebetita. Qui c’erano
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tentato di ammazzarsi, invece era soltanto ubriaca ed era
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era soltanto ubriaca ed era caduta. Povera donna, Dio
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ha confermato che Gilla era una donna infelice, sfortunata
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non aveva soldi, che era triste… Poco lavoro, vita
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ci sono cascata. Allora, era giovedì e suona il
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è niente, non c’era niente. Non sono scema
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le tazze. La casa era uno specchio. Mi sono
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stare calmo, ma lui era già abbastanza tranquillo. Gli
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un po’ le mani, era emozionato. Sa che cosa
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che ci pensassero loro. Era dolce, tranquilla. Persino un
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Lei strillava e lui era già morto, possiamo dirlo
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dica come vuole. Lei era lì, lui era già
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Lei era lì, lui era già sparato e la
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sparato e la pistola era lì…» ¶ «Dov’era di
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pistola era lì…» ¶ «Dov’era di preciso, se lo
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vedere anche in televisione. Era lì… Io non guardavo
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camminando come non gli era mai capitato durante tutti
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ci abitava una principessa. Era del barone De Brusset
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a disegni. Tuttocarta: non era soltanto un’insegna ma
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Gilardi le chiese: «Lei era la figlia dei custodi
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arie che si dava! Era principessa di non so
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parlare italiano». ¶ «Ma chi era?» ¶ «La moglie del barone
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del barone. Ma lei era per tutti la principessa
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di sapere che donna era, se avrebbe potuto concepire
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è, quindi che bambina era». ¶ «Dal principio? Vediamo… Quando
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con i mobili, c’era un architetto che sistemava
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dei figli, perché uno era già sposato in Toscana
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Toscana e l’altro era in giro per il
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in America. Il figlio era il padre di Gilla
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in cortile. Perché intanto era arrivata Miss Lolotte, che
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madre?» ¶ «Già, la madre. Era arrivata in quella casa
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anche ai miei genitori. Era bellissima. Ecco, una cosa
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vergognavo a guardarla, ma era bella davvero. Il padre
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Il padre del barone era un bell’uomo, elegantissimo
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La madre di Gilla era piccola, ma aveva un
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interessa, ho qualche fotografia. Era molto elegante, ci teneva
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sul retro, dove c’era… e forse c’è
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Ma per me lei era troppo piccola». ¶ «È mai
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stanza mi sembrava triste. Era sola con tutte quelle
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che cosa dicesse. Ma era triste. Suo padre faceva
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cresciuta…» ¶ «Un momento. Gilla era una bambina strana, le
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le ho detto che era triste ma non l
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valige. Invece se n’era andata. Quando Gilla è
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il barone e si era trasferita altrove. Gioia, la
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tradiva e se n’era andata per chiedere la
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viaggiare; ma quando tornava era tutto per sua figlia
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ci riempiva di regali… Era un uomo magnifico e
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principessa?» ¶ «Sì, di diabete. Era vecchia. Funerali alla grande
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gradino del pozzo che era in mezzo al cortile
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sua madre non ne era capace, e forse anche
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vita di quelle case era tutta nella penombra di
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casa di Savina Zorzi era in una traversa, rispetto
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mezzo, quando la figlia era qui con il padre
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Tutto è rimasto come era quando siamo arrivati». ¶ «Sì
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Erano tutte chiuse perché era il dodici di agosto
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bestiale e qui c’era l’aria condizionata. L
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salone che aveva davanti era grande e arredato con
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Su un piccolo tavolo era stato apparecchiato per il
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state usate, una terza era pulita e leggermente in
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disparte. Tutto intatto, com’era quel giorno. Come se
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rilevata dalla polizia. ¶ «Lui era presumibilmente in piedi davanti
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davanti al tavolo. Lei era contro questa parete. Qualcosa
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azzurro per lei. «Qui era seduta Gilla, ecco il
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fatto?» ¶ «Sì, avvocato. Lei era qui, seduta per terra
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primo mistero, non c’era polvere da sparo». ¶ «Se
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le labbra pallide, si era affacciata alla porta a
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come ha detto lei. Era appena arrivata». ¶ «È sicura
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E se dentro c’era qualcuno che le stava
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fosse pronta al combattimento. Era così diversa dall’ambiente
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Gonnellino, che forse non era neanche di seta, blu
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quel giorno: sciccosa, s’era messa tutta in ghingheri
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in pelliccia, elegante… Lui era un vero signore. Aveva
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sparisce. La Pina, che era la loro cameriera, quando
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mani davanti alla faccia, era sudata. «Figuriamoci, quella i
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tiene la moglie, che era la cassaforte, e la
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sua madre. Il barone era convinto che non lo
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residenza in un albergo. Era per il marito, credo
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il marito, credo. Lui era rimasto in America. La
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Quanti anni aveva?» ¶ «Ventitré, era il mio primo lavoro
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Lì il posto c’era, lei si è fidata
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buono, trattamento anche. Lui era gentile. Lei era una
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Lui era gentile. Lei era una che non sapeva
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ma voleva tutto perfetto. Era un po’ dura, ma
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dura, ma di me era contenta». ¶ «Quanto è stata
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quelle assenze il barone era gentile con lei?» ¶ «Vuole
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stato, l’americana non era una bellezza, ma era
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era una bellezza, ma era ricca e la baracca
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importa, vada avanti». ¶ Non era brutta, probabilmente a vent
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probabilmente a vent’anni era stata una bella ragazza
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a bocca aperta. Ora era una donna sciupata in
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bimba bella, ma che era la faccia del barone
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artistiche». ¶ «Be’, suo padre era offeso. Non l’ha
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la vedeva da quando era piccola? Perché non l
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Toccava a lui, che era il padre? Perché non
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qui, sa che sforzo? Era sulla guida del telefono
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a quell’epoca Gilla era una bimba, ma volle
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fatto testamento. La casa era sua? E ora a
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è testamento, e se era di proprietà del barone
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sulla poltrona, che non era comoda, e strinse le
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Allora, un giorno… guardi, era un giovedì. Il barone
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trovarla, sua madre si era risposata anche lei con
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bene. Questo diceva. Poi era riservatissima». ¶ «Non diceva niente
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le ho chiesto se era nobile… Aspetti. De Brusset
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Aspetti. De Brusset! Questo era il cognome dei documenti
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cognome dei documenti. Floris era il cognome del secondo
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sua madre, e non era il suo. Lo sapeva
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E sapeva che Floris era il cognome di tale
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non sapesse neppure che era tornato in Italia. Almeno
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io ci provo. Grazie». ¶ Era arrivato il taxi. Gilardi
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corso Sempione, a Milano, era l’opposto del dottor
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La signora, sulla cinquantina, era vestita in modo appropriato
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posso già dire: Gilla era la ragazza più educata
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lavorare, piccole cose, ma era brava. La vedevo raramente
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brava. La vedevo raramente, era in un settore diverso
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il capo. «Ecco, lui era una forza della natura
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tre o quattro volte. Era timida, questo me lo
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me lo ricordo». ¶ Si era alzata e Gilardi si
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Lei lavorava ai culturali, era responsabile delle trasmissioni di
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dato Tania, a Roma: era lo stesso. Martina Sereni
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d’oro alla quale era appeso un ciondolo: osservandolo
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Gilla Floris, di come era, i suoi pensieri, la
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spiazzati al primo colpo. Era carina, certo meno bella
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particolarmente elegante. Non si era presentata mostrando gambe e
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Nei primi due anni era diventata una diva. Poi
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ossa. Insomma, alla fine era più popolare di lei
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straccio, l’ochetta s’era innamorata. Non sa quante
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trasmissione di Rinaldi. Questa era Gilla. Poi la storia
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La casa dove vivevano era proprio qui dietro, all
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all’ultimo piano. C’era un grande salone, la
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andata al battesimo, c’era anche Rinaldi che faceva
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sì, la casa. Mentre era incinta aveva conosciuto un
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dove riceveva le clienti. Era gay e ci teneva
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architettura. Tra loro c’era un’intesa perfetta. Nasce
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madre e se n’era tornato a casa sua
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di un architetto famoso. Era diventata socia di Gilla
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mi ha detto che era nata lì». ¶ «In quella
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in quella casa, che era la casa di nonno
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andata via…» ¶ «E dov’era andata?» ¶ «Non lo so
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la casa non c’era più, mio padre era
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era più, mio padre era solo, allora mi hanno
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di che ti stupisci, era mia madre. Intanto lei
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madre. Intanto lei si era risposata e io che
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una madre così». ¶ «Perché? Era la sua vita, io
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non è vero: lui era speciale». ¶ «Una ben strana
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sembra interessante». ¶ «Suo padre era tornato ad abitare lì
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ispettore, con quattro agenti, era già sul posto. Divisa
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Venga, avvocato». ¶ L’androne era piccolo con un soffitto
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gocce di vetro colorato era in stile. ¶ Sulla destra
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scrisse: ‘Amore…’ ¶ E non era per Paola. ¶ Mentre girava
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quel profumo almeno non era cambiato. «Allora?» ¶ «Lì è
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scaletta verso quello che era il solaio… Mi posso
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amico architetto. Dove c’era il solaio ora ci
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Tutta la parte che era dell’avvocato suo padre
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scrisse: ‘Amore…’ ¶ E non era per Paola. ¶ Uno ¶ L
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I Rinaldi, tuo padre era procuratore… scusa. Come stai
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aveva messo a fuoco, era rimasto com’era da
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fuoco, era rimasto com’era da giovane. Bel viso
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Poi ho capito che era meglio stare dall’altra
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in modo imperfetto. Gilla era una conduttrice, non è
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difficile. La sua forza era questa bambina». ¶ «Quanti anni
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quel figlio di puttana; era lavoro, e in quello
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lavoro, e in quello era bravo. Ecco perché tu
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aveva lasciato sua madre, era partito per l’America
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è un’altra: c’era una ragione di odio
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da risponderti che c’era. Lo odiava perché lui
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Rinaldi. ¶ Max Gilardi si era alzato. Gli sorrise. «A
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parlava invece nonna, lei era fantastica. Lo diceva sempre
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ammazzato tanto volentieri?» ¶ «Perché era sparito e non si
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sparito e non si era fatto più vivo, diceva
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buonissimo». Il suo tono era risentito. «Lui mi vuole
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scoppiò a piangere. ¶ Intanto era entrato anche Giancarlo Rinaldi
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lui. «Pronta» disse. ¶ Ed era pronta davvero. ¶ Due ¶ La
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Si accorsero dopo che era l’ufficio della Madre
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Madre superiora: l’ospedale era affidato alle Suore del
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Davanti alla finestra, che era protetta da una fitta
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non vedeva. ¶ Carolina si era inginocchiata davanti a sua
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e tre insieme. Gilla era sempre sorridente, sembrava felice
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sembra una diva americana. Era bella davvero. E qui
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subito in un sorriso: era Paola con i bambini
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la porta che si era chiusa alle loro spalle
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lo vedeva da quando era piccola». ¶ «Ed è sufficiente
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profondità. Voglio capire chi era davvero Gilla Floris». ¶ «Potrebbe
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Floris». ¶ «Potrebbe scoprire che era una persona totalmente diversa
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questo voglio capire chi era e chi era diventata
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chi era e chi era diventata. Dopo arriveremo al
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io voglio sapere chi era davvero Gilla Floris. Poi
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affacciavano molte porte. Una era aperta. ¶ «Si accomodi. Il
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viene subito». ¶ L’ufficio era piccolo, forse non proporzionato
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significare. La scrivania invece era larga, con qualche sedia
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di sì. La trasmissione era con Rinaldi, lo conosce
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anni, forse meno. Lui era uscito dalla tv e
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Faceva molte interviste, lì era brava, ma io a
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messa incinta. Lei che era dolcissima… io dico che
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dolcissima… io dico che era anche scema, con uno
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Solo a Gilla». ¶ «Com’era?» ¶ «Gilla? Una bambola. Buona
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romanesco di casa mia, era istruita davvero. Stava sempre
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con quella?» Il tono era aggressivo, gli stava rinfacciando
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ma per se stessa. Era quello che voleva lei
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del bar, Margaret Scotti era già accomodata in una
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spostare da lei. Ed era sola. ¶ Alla reception, arrivando
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prende, avvocato: uno scotch?» Era quello che stava bevendo
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un busto perché non era completamente a posto. Lei
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avvocato. Ma ora lei era molto diversa. Con i
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mentre raccontava qualcosa che era capitato in fabbrica. ¶ «Stiamo
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oggi a quella che era vent’anni fa. I
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ma l’avvocato Vicentini era assente, mentre lui era
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era assente, mentre lui era lì. ¶ La cena fu
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che lo colpiva maggiormente era la naturalezza con cui
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parecchio, invece Gilardi si era appena bagnato le labbra
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camere da letto c’era un salotto: un divano
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Si ricorda quando?» ¶ «Certo. Era il giovedì prima della
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la chiamiamo, tragedia? Bene era quel giovedì, mi pare
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parlava in italiano ed era affannata, facevo fatica a
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Mi ha detto che era meglio se ci vedevamo
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porta via tutto…» ¶ «Non era curiosità, non soltanto. Io
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poco, mentre mio padre era sempre e soltanto con
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fatto testamento, e quella era figlia sua, legalmente». ¶ «Ma
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queste analisi sua madre era a Milano, in quella
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Sì, il nostro rapporto era molto ambiguo. Mio padre
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padre, o quello che era, non mi ha mai
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speciali. Io lo adoravo. Era buono, gentile, geniale e
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padre e figlia. Ma era il mio tormento. La
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vicina… Mi dicevo che era normale che una figlia
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Ora so che non era normale. Quando papà si
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in modo morboso, non era mio padre, ma una
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ha insegnato anche questo, era spiritoso. Una volta puoi
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alle quattro e mezzo. Era il dodici agosto, vero
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quale stato d’animo era quel giorno?» ¶ «Ero incazzata
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casa…» ¶ «Dalla portafinestra che era stata lasciata aperta?» ¶ «Sì
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questo no. Ma c’era soltanto lei». ¶ «Lasciamolo decidere
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ho visti. Il barone era in piedi davanti al
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al tavolo, mentre Gilla era in ginocchio, mi pare
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chiamava per nome, si era commosso. La figlia piangeva
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so spiegarmi bene. Niente era stato come avevo immaginato
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E la pistola dov’era?» ¶ Gli sembrò meno sicura
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l’ho vista. C’era una borsa per terra
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scappata…» ¶ «Si ricorda com’era vestita?» ¶ «Io? Non sono
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solo vederla. Vedere com’era, chi era…» ¶ «Assicurarsi che
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Vedere com’era, chi era…» ¶ «Assicurarsi che fosse davvero
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Vedremo» rispose Gilardi. Si era alzato. «Mi dispiace» disse
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la morte. L’uomo era stato colpito da tre
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calibro… e il decesso era stato istantaneo, perché uno
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ordine. Chi aveva sparato era spaventato e forse aveva
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portato dall’America, Amanda era stata ripresa a una
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un infermiere…» ¶ «Un infermiere? Era vestito da infermiere?» ¶ «Che
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Di notte, i turni… era vestito tutto di blu
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porta. L’infermiere, che era vicino al letto, schizza
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abbiamo trovate per terra, era un rotolo di cotone
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bastato un gesto. Questo era anche un cretino: se
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cretino: se l’intenzione era di ammazzarla, non sapeva
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disse il ragazzo, che era scattato in piedi sull
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si accorse che Laura era a piedi. E poiché
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piedi. E poiché Scalzi era già salito in macchina
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qui che abiti?» ¶ «Sì, era la casa dei miei
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secondo piano. L’ascensore era al centro, in una
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e opachi. La cucina era in fondo. ¶ «Va bene
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accostò al tavolo che era al centro della stanza
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fiori. Un’altra sedia era già dall’altra parte
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avevo capito. Ermeline Sarli era mia cliente, se lo
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trovare la cugina. Mi era sembrato di capire che
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vuoi andare?» Gilardi si era fatto improvvisamente serio. ¶ Laura
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una cosa noiosamente tranquilla. Era un tumore, che ora
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indicò un tavolino che era sotto la finestra sul
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la finestra sul quale era appoggiata una scacchiera con
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Non spesso. Ma lui era un fuoriclasse e io
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ma il suo pensiero era a quella ragazza che
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poco più che ventenne, era venuta la prima volta
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esame da procuratore legale, era cresciuta. Era stata la
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procuratore legale, era cresciuta. Era stata la sua compagna
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accanimento. Non poteva perderla, era una parte importante della
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Dritto, in piedi, ne era rimasto soltanto uno: il
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atterrando, si calmi». ¶ Non era calmo. Su quell’aereo
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Su quell’aereo c’era Olga, che si era
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era Olga, che si era imbarcata sette ore prima
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ad aspettarli. E finalmente era lì, con una borsa
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noto gioielliere francese. «Vieni…» ¶ Era già entrato mentre aspettava
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occhi, perché capisse che era una promessa che sarebbe
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gola, lei che non era abituata a piangere, tirata
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pensava: ‘Ma questa non era della Toscana?’ ¶ Quando entrò
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entrò in camera, Olga era già sotto le coperte
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fatto la doccia ed era nuda. Max abbassò le
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erano pronti. La tavola era apparecchiata con cura, come
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ospedale di Milano non era qualificato…» Strinse le labbra
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Rinaldi. ¶ «Sì» disse. «Rinaldi era in Australia con la
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è arrivata da noi era in stato catatonico, provocato
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abbassato le palpebre…» Laura era sempre stata zitta. ¶ Olga
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un gesto che le era salito dal cuore. «Grazie
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a strimpellare qualcosa che era difficile riconoscere. Olga sorrideva
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salutarci, vero?» L’invito era soltanto per lui. ¶ «Sì
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che potevano scendere. ¶ «Questo era lo studio di Max
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lui ha iniziato qui. Era scuro, mobili neri, molto
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un’altra cosa». ¶ Paola era rimasta schiacciata dalla veemenza
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Stava ridendo, ma non era allegra. «Eccolo» disse, sentendo
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Giuseppina Resnati? O quella era corsa a telefonarle per
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Tutto bene?» Perché gli era sembrata meno vivace, negli
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la guardava meglio: o era una delle tante diete
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sentì sollevata: il trasloco era un male da poco
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tuoi, ma la Floris era sola in una stanza
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la prima volta si era fatto richiamare dal giudice
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giudice per intemperanze ed era stato minacciato di espulsione
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stato minacciato di espulsione, era rientrato a casa: nella
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nuova, al terzo piano. Era come l’aveva voluta
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l’aveva voluta, com’era stata prima del ciclone
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aveva dimenticato e che era passata in quelle stanze
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in quelle stanze, dove era sempre stato da solo
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andato con lei, certo. Era sua moglie. ¶ Era sua
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certo. Era sua moglie. ¶ Era sua moglie. Si ricordò
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amato mai, di questo era sicuro. Ma la felicità
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sicuro. Ma la felicità era da un’altra parte
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da un’altra parte. Era nelle braccine di Alice
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non ti ammazzo, papà…’ Era nel piglio di Sergio
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che ci riesco, papà…’ Era in quel bimbo non