Cesare Balbo, Vita di Dante, 1839

tanto percorsa, che n'era o se ne credeva

di Teologia in Europa era allora in Parigi: e

abitavano, e frate Ilario era il priore. Oggi della

già da gran tempo era a me pervenuta.502 ¶ «Quando

povera lira di che era io provveduto, e un

figliuola il cui nome era Bice (come che egli

Lamartine e tanti altri), era conveniente che, prima d

perchè allora nel 1300 ella era in mano alla parte

come v'entrasse, tanto era pien di sonno quando

che dal Limbo ov'era egli, fu chiamato da

di Virgilio; indi s'era egli mosso già per

mette così secondo che era portato dalle antiche e

Aretino innominato, che s'era vantato di volare, e

età dove la crudeltà era quella che si chiamava

scrittore. Amore, infinito amore era in lui, che non

impedimenti avuti se n'era partito. E in ciò

nostro grand'esule studioso. Era avversario, era sdegnoso disertore

esule studioso. Era avversario, era sdegnoso disertore della parte

studii; e di questi era fin d'allora liberale

e contese d'imperio, era stato, dopo le vane

Germania nel 1273, ma non era sceso mai a farsi

quando ciò scriveva, egli era fresco della morte dell

da noi conosciuto. Ed era naturalmente favorito dal fratello

state del 1310. E già era stato di pochi mesi

del tempo che Arrigo era sulle mosse, e perciò

temporale e spirituale, che era grande idea del tempo

riunisse l'Italia, non era diverso molto da Dante

in partibus di Butrinto. Era un buon Tedesco, di

ritratto dal nostro Dino. Era «huomo savio, di nobile

sarebbe stato. Ma già era sogno. ¶ Venne a Losanna

fatto; chè nostro intendimento era di volere i Fiorentini

a lui, che egli era infino all'hora con

Tedesco, il quale s'era prefissi e incominciò subito

in ogni città. Antico era questo tentativo di metter

Lombardia; e, perchè Milano era interdetta, celebrando in Pavia

ammontate, che lor cacciata era stata ingiusta, e che

que' castighi onde s'era astenuto fin allora, ma

dantesca, barcheggiava. Qui Firenze era veramente la principale. E

di Butrinto, che n'era, non fu nemmeno lasciata

Cane della Scala, dov'era narrato l'infelice successo

signore della città) v'era stato vituperato con quell

vivo quello e potente, era pure stato messo dal

la tenace pece, ¶ Non era giunto ancora Michel Zanche

a forza, mentre Arrigo era in Genova o in

di questi viaggi imperiali era prender le due corone

così amica imperciocchè oramai era svanito il sogno imperiale

seguendo insieme (e ci era merito oramai) il suo

dalla lunga prigione ov'era ancora, Guelfuccio, e fece

l'amico com'egli era disposto il verno, onde

CONVITO. ¶ (1304-1306). ¶ La lena m'era del polmon sì munta

riuscendo, scomunicava.433 Antico costume era, poi, che gli studenti

grado ove stava ed era riputato prima; pochissimi salirono

alli quali mia fama era già corsa, ma eziandio

fosse gentilezza?451 rispose, che era antica ricchezza e bei

cioè della lingua italiana.459 Era assunto nuovissimo allora; fu

sieno le teorie.471 ¶ Nè era Dante solamente scevro di

disprezzator dell'attiva. Non era egli letterato, come tanti

tocco dell'Ave Maria: ¶ Era già l'ora che

perchè oramai ogni Parte era contro lui, ed egli

regno di Benedetto XI, era diventato tirannia. E quindi

dalla terra, se uomo, era tagliato il piede; se

Inf. II. 7-9. ¶ La Lunigiana era ab antico come una

niun'altra via gli era quasi aperta tramezzo alle

perchè, poi, in Mantova era principale Francesco de' Buonaccolsi

altro che partito s'era, e massimamente dei principali

reggimento, che quello non era quando Dante fu condennato

quale in quelli tempi era famosissimo dicitore in rima

e trovato, che Dante era in quei tempi in

marchese Moroello, il quale era huomo intendente, ed in

la setta della quale era Dante; il che così

che già grande là era. ¶ Chiamato fui Currado Malaspina

a noi non importanti, era, e per vero dire

del Moroello di Dante. Era guerriero illustre, ma tra

ma ultimamente, nel 1306, egli era stato di nuovo questo

Lucchesi, egli che n'era rimasto primo podestà dato

ne'campi Piceni, certo era questo Moroello. E tuttavia

debbia. ¶ Inf. XXIV. 140-151. ¶ Finalmente, era questo Moroello lo zio

nel 1307, mentre lo zio era podestà di Pistoja. Quanto

dicevasi allora, e non era più quella di Roma

dai Guelfi ai quali era stato infedele, fu costretto

Parma coi Ghibellini. Mantova era il più fidato rifugio

settimo, con solenne pompa era chiamato a parte del

sospetto, da poi s'era imparentato con Uguccione della

terra. Et subitamente, com'era ordinato per li sopradetti

accusa al podestà, ch'era all'hora, messere Piero

la persecutione che li era mossa, s'era asserragliato

li era mossa, s'era asserragliato nel Borgo di

sua gente, che n'era già giunti a Remolo

Uguccione, come messere Corso era assalito dal popolo, sì

l soccorso d'Uguccione era fallito, abbandonò le case

Gherardo Bordoni, il quale era stato et era della

quale era stato et era della setta di messer

volendolne pur menare, siccom'era loro imposto da' Signori

da più anni s'era fatto parte da sè

le dolcezze dello studio, era tornato tutto a quell

a quell'opera ch'era tanto sfogo del suo

dì in Toscana ond'era la madre sua. E

la luce che m'era ancor nuova, ¶ Del suo

Dante che, quando non era sviato dagli affetti privati

di capitano del popolo, era pure rimaso signore e

il Grande, ma allora era fanciullo di nove anni

discesa il paragone seguente: ¶ Era lo loco, ove a

per quel ch'ivi era anco385 ¶ Tal ch'ogni

Cotal dì quel burrato era la scesa. ¶ Inf. XII

tutto il mondo cristiano, era succeduto: la morte di

chiesto; da questo poscia era stato o abbandonato od

che prima come patrizio era già principale) fu principe

che in ciò ell'era destinata a soffrire per

di Dante, dal 1277 al 1288.* Era di casa Orsini, una

di Niccolò contra Carlo, era contro agl'interessi guelfi

non sapendo parteggiare (ch'era tutt'uno allora) fra

chiudendo, infine, ch'egli era un magnanimo peccatore. E

anche in ciò infelice. Era stato unito sempre papa

temporale. Fin ora Bonifazio era stato, per ispirito di

stabilimento della nazionalità italiana. Era succeduto tutto ciò regnando

capo di essa oramai era meno il Papa che

in cuore, che s'era eretto a fortezza durante

durante la soave gioventù, era stato guelfo moderato; ma

tocco dall'ira Dantesca. Era, come avvenne sovente dei

citare fra essi: «Non era egli nè guelfo nè

indulgenza che al rigore era portato il benigno animo

benigno animo suo.»404 Certo, era questa miglior indole da

parte Nera vincitrice s'era di nuovo suddivisa. Messer

Donati, non mai contento, era a capo de' Grandi

messer Rosso della Tosa era a capo di questi

addentro, ad ogni modo era per la pace. Il

veduto in più luoghi, era ufficio di grande importanza

li buoni.» Diceano: non era segno di pace.409 Finalmente

disprezzi, ei non s'era per anco diviso da

la gente che v'era suso. Onde molta gente

tornò a vero, com'era ito il bando; chè

Poema qual è, non era certo pubblico nè fatto

da Bergamo. Certo, non era questo modo da conchiuder

dei Bianchi e Neri, era la sola città di

fuorusciti.415 Principale di questi era Baschiera della Tosa. Dei

nè l'altro. Capitano era Alessandro da Romena, ma

della Tosa, il quale era stato poc'anzi de

che il pressavano, ed era giovane uomo ed ardito

stando schierati. Il caldo era grande, sì che parea

aveano acqua, il fiume era discosto; le vie del

vie del borgo ove era allora San Marco, sbarrate

l'amico com'egli era disposto il verno: onde

coi fuorusciti, da cui era stato discosto un anno

da cui non s'era separato d'interessi e

E eragli risposto, che era una capanna, quando era

era una capanna, quando era un ricco palazzo. E

giorni sei, chè così era ordinato. Il contado ardea

non più come s'era trattato, delle due parti

muoiano i traditori, colui era il maggiore. Molti di

detto Simone, però ch'era il più compiuto e

stato et pregio, et era tutta la speranza di

messer Manetto Scali, che era a Calenzano, e andònne

cui «Dante Aldighieri, che era ambasciadore a Roma;» ed

ed or vediamo che era parte della condanna stessa

quale egli non solamente era cittadino, ma n'erano

andava vagando per Toscana. Era alcuna particella delle sue

raccomandasse a costui ch'era suo amico. Andovvi Dante

amico. Andovvi Dante, com'era mandato; ma considerando essere

la via se non era molto larga, e chi

l'Esecutore, che cosa era quella del Comune che

Poema; il quale nè era allora probabilmente conosciuto, nè

ad ogni modo non era fatto per cantarsi. La

che davanti allo speziale era, si pose col petto

l domandarono come s'era potuto tenere da riguardare

davanti a lui s'era fatta? – sè niente averne

che già cotanto ¶ Tempo era stato che alla sua

alla sua presenza ¶ Non era di stupor tremando affranto

di carne a spirto era salita, ¶ E bellezza e

e virtù cresciuta m'era, ¶ Fu' io a lui

pur per taglio gli era parut'acro: ¶ Di', di

a me, che non era più tale. ¶ Non ti

di Firenze.357 Ma Siena era Guelfa; i Bianchi, che

non ardirono rimanervi. Antica era l'opinione della mutabilità

questi, Uguccione della Faggiola, era allora podestà di Arezzo

poco appresso Uguccione n'era diventato podestà, e contro

Guidi. Il secondo modo era de' cittadini valenti per

in Firenze; tale v'era ora Corso Donati, e

nei Comuni. Il capitano era inferiore, e sovente condotto

condotto dal podestà; sovente era il medesimo. Qualunque era

era il medesimo. Qualunque era ardito uomo e buon

coi Guelfi di Romagna, era assolto dalle scomuniche da

da due anni s'era divisa parte Guelfa in

centri; e fra essi era, come suole, tendenza od

di ogni parte. Uguccione era capo de' Ghibellini Verdi

e a messer Corso, era diventato più Guelfo, che

avverta bene, Dante non era soltanto come Bianco, moderatissimo

de' compagni in Firenze, era diventato più che mai

furono a Forlì, dove era principale Scarpetta degli Ordelaffi

perchè la guerra gli era utile e la pace

Dante ambasciatore a Verona.377 Era opera conforme ai carichi

Verona, ove giugneva Dante, era da gran tempo come

i casi delle parti, era sempre rimasta sotto quella

convegno, dicendo solo, che era per cacciare i Cerchi

temperato cavaliere, disse: che era gran rischio, e che

de' Bardi, a cui era data gran fede, le

il loro consiglio non era, che per spegnere scandalo

Palmieri Altoviti, che allora era de' Signori, fortemente li

nella patria sua; ond'era poi da questa condannato

in breve a Firenze. Era papa Bonifacio gran guelfo

che avessero a temere era di doverli accomunare, se

di Francia, il quale era partito di Francia per

buono, ma il proponimento era contrario; perchè volea abbattere

e perchè anche lui era corrotto, li confermava quello

seminatori degli scandali gli era detto, che ogni dì

ma non erano intesi. Era tra loro alcuno nocivo

Parte stessa de' Bianchi era parte moderata, di Guelfi

lei fidandosi di soperchio. Era al tempo di costui

avveduti principi di quelle, era ciascuna possente assai; intanto

secondo il suo giudicio, era più di ragione e

moderazione di Dante non era nè debolezza, nè dubbiezza

notabilmente. Mentre ch'egli era con la sua setta

Papa, il quale allora era a Roma, per la

chè a giugno 1300 non era Carlo di Valois avviato

da' Priori di cui era Dante; che non è

uficio degli altri non era compiuto. I Guelfi Neri

Carlo di Valois, che era in Corte, venisse in

uno cavaliere provenzale che era il contrario, con lettere

sangue reale di Francia era venuto in Toscana solamente

che volea messer Carlo era maggiore e più baldanzosa

la parte de' Donati era assai innalzata, e la

la parte de' Cerchi era assai abbassata. ¶ «I Signori

il passo. Il quale era ordinato d'afforzare per

Bernardo de' Rossi, che era e vicario in questo

se di sua volontà era scritta. Rispose: Sì, certamente

che la caritatevole pace era trovata per inganno. Ma

di Toscana. Tutto ciò era poco bello o grande

in casa sua, che era confinato, confidandosi in lui

de' Bianchi. Ma non era più tempo. I Neri

dentro a tradire.) «Uno era Noffo Guidi.... e avea

i fattori; il perchè era tenuto di buona temperanza

si schernirono dicendo: che era meglio arrotare i ferri

quale insino di Francia era venuto per suo pedotto

per suo pedotto, siccom'era ordinato per li Guelfi

Corso Donati, il quale era sbandito e rubello, come

sbandito e rubello, come, era ordinato, il dì medesimo

Sciatta de' Cancellieri, ch'era in Firenze per lo

postierla da Pinti, che era di costa a San

il barone, che così era chiamato messere Corso. Et

come fu a Campaldino, era poi poverissimo capo di

i nomi, Schiatta, che era capitano dell'armi, comandò

a mente come Dante era stato senza dubbio della

il cui antenato Cacciaguida era stato cavalero cencinquant'anni

la porta. ¶ «Giano, che era co' Priori, udendo il

la donna, la quale era in Lombardia assai pregiata

tetto, che allora non era così murato.»221 ¶ Valsersi, quindi

quello del popolo.»223 Dante era appunto di questi casati

messer Corso che certo era de' tiranni, ovvero per

senza guardare donde s'era partito e dove andava

poca pompa, che sovente era con istenti, come si

Barducci, che il Re era per mandare al supplizio

quella legazione che non era compiuta quando fu esiliato

Comune; «che facciasi secondo era solito farsi; ordinando uno

di Firenze, la quale era di molto grossa forma

Chè la diritta via era smarrita. ¶ Ahi quanto a

quanto a dir qual'era è cosa dura ¶ Quella

Della casa de' Cierchi era capo messer Vieri de

cioè casa di commercio) «era delle maggiori del mondo

de' conti Guidi, che era presso alle case de

da Gaville, la quale era reda; ma non consentendo

speziali persone.»248 ¶ A ciò era quella inimicizia in sul

messer Bertacca, lo quale era addolorato del figliuolo ferito

una sua stalla ov'era una mangiatoia, lo fece

il reggimento della città era quasi tutto in loro

di parte guelfa, che era nella mano de' grandi

di messer Filippo che era de' Bianchi, ed una

più là che non era stata la faccenda.» Il

con essi probabilmente Dante), era ora della parte Selvaggia

quale andò in vano. Era quivi con messer Corso

porta San Pietro), perchè era uomo bellissimo ma di

e fattura di Roma, era nel suo montare ed

Ancora, e forse principalmente, era Dante in queste due

per età non ne era indegno; perocchè dieci anni

Arti a offerere, come era usanza, ed essendo i

in questa condanna; posciachè era così confinato messer Corso

mostrando che tra loro era congiura. I Rettori» (sinonimo

pace ch'egli cercava, era per abbassare la parte

finestra del vescovado dove era il Cardinale, il quale

o di messer Corso, era quella della rivoluzione e

e durevole. E tale era certo Firenze.277 ¶ Finalmente, prendiamo

e l'altra ch'era confinata a Castello della

Serezzana furono rivocati, esso era fuori dell'uficio del

fu gran dannaggio, perciocchè era, come filosofo, virtudioso huomo

cose: se non ch'era troppo tenero et stizzoso

tutta la gente, ch'era alla morta, si levarono

San Piero maggiore, ov'era messer Corso Donati co

Ser Neri Abati, ch'era della parte de' Donati

da Dante. ¶ Un anno era oramai che durava questa

che de' Neri. Forse era de' Capitani di parte

posasse: ¶ Allor conobbi chi era, e pregai ¶ Che, per

Ma a te com'era tanta terra tolta? ¶ Ed

mostra l'amicizia che era tra il Poeta e

alcuni biografi. ¶ Tale, dunque, era la condizione delle sette

mentre la parte sua era cacciata dalla città dopo

naturale. D'ambedue queste era allora quasi solo autore

urbane e civili. Ed era mirabil cosa, che studiando

quasi tutta Toscana s'era fatta più e più

e più Guelfa, Pisa era rimasta ferma in sua

re di Sardegna (tanto era lo splendore e la

suoi difetti e tradimenti, era per avventura degno di

quale, podestà o no, era certo potentissimo tuttavia in

maggio di quest'anno 1289. Era con esso il figliuolo

spento il principe poi, era cantato dal Poeta con

Toscana fino al 1287, s'era in quell'anno rivolta

di Pisa.133 Arezzo n'era diventata capo di parte

vi moriano, chè non era in uso di ucciderli

erano scoperti. L'aria era coperta di nuvoli, la

di nuvoli, la polvere era grandissima. I pedoni degli

Dante, le persone principali. Era costume di quelle osti

Corso Donati poi, che era allora podestà di Pistojaa

seguì immediatamente contra Pisa, era Bernardino da Polenta,* cognito

certamente a Dante.148 Bernardino era figliuolo di Guido da

Guido, sorella a Bernardino, era la genlile Francesca, data

di Rimini. Ma Giovanni era di que' giovani più

di una figlia sopravvivente, era Francesca, nel 1289 col marito

un pensiero, il quale era della mia donna. E

e veggendo come leggero era lo suo durare, ancora

e gentile, la quale era lunga il mio letto

da me, la quale era meco di propinquissima consanguineità

e vidi che io era ingannato; e con tutto

nome, la mia voce era sì rotta dal singulto

di bellezza Primavera, che era l'amata del suo

Dicevano molti, poichè passata era: Questa non è femina

grazia, che non solamente era onorata e lodata, ma

d'amore.162 ¶ Povero Dante! Era l'ultima espressione della

vidua domina gentium. Io era nel proponimento ancora di

esta vita noiosa ¶ Non era degna di sì gentil

che la filosofia, che era donna di questi autori

con queste parole: «io era certo e sono, per

graziosa rivelazione, ch'ella era in cielo.186 » e finalmente

Buondelmonti; e della quale era ora principale quel messer

Dante, sono queste: «Egli era già, sì per lo

la perduta donna gli era stata di tristizia cagione

quale alla sua condizione era dicevole, con quelle ragioni

de' suoi affanni gli era stata data, mai nè

Assisi. Volente ed adulta era entrata Piccarda nel rifugio

turbolenta de' Donati; che era la parola Malefammi, Malefami

fuori del regno, perocchè era terra di Chiesa; e

vi si videro. Manfredi era stato colto e splendido

Ghibellini. Che se non era di quegli eccessi francesi

Par. VIII. 73-75. ¶ chi sa, era il tempo allora, più

io scostarmi dal primo, era quasi per pregare que

ottavo anno, ed egli era presso a compiere il

primo giorno di maggio era allora in Firenze un

festeggiare. Infra li quali era il giovine nominato Alighieri

cui nono anno non era ancor finito, seguitato aveva

si diede a trastullare. Era infra la turba de

Folco, il cui nome era Bice (comechè egli sempre

nominasse), la cui età era forse di otto anni

che quasi una angioletta era riputata da molti. Costei

quella parte ov'io era molto pauroso, e per

a ciò che m'era apparuto, proposi di farlo

quando seppe che io era quegli che ciò avea

che richiestone, ei diceva, «era Amore che così l

bella difesa che mi era venuta meno, assai me

che la seconda strofa era per la sua vera

corsi dal primo egli era progredito molto nell'arte

verso la parte dove era andata la gentildonna suo

lei stessa, a cui «era conosciuto alquanto il suo

gentil donna che disposata era lo giorno.»53 E quindi

a signoreggiare me; tuttavia era di sì nobilissima virtù

perchè ciascuna di loro era stata a molte mie

che m'aveva chiamato era di molto leggiadro parlare

mia gentilissima donna non era con loro, rassicurandomi la

la mia beatitudine, che era fine di tutti i

è seguita da Dante,66 era universale a' tempi suoi

di quella Bologna, dove era antico già uno studio

Firenze, il quale tuttavia era il medesimo e prima

al dir di Dante, era prima in Sicilia e

de' plebei, cosicchè non era giunta ancora nè alla

primitiva. Nell'altre s'era compiuta la rivoluzione comunale

rivoluzione comunale quando non era in pronto la civiltà

in Firenze compievasi quando era opportuno. Anche ai tempi

Nina di Dante. Nè era dubbio allora qual Dante

la gioventù di Dante. Era d'una delle famiglie

che anno nascesse; ma era, d'una ventina d

fare; et con questo era ricchissimo, et a chiedere

li costumi, non l'era poi per la poesia

suoi anni giovanili: sorta era pure la prosa volgare

alcuni antichi, ma non era nato ancora il sommo

Dante in questo tempo era morto, potevano aver avuto

fa ora de' dialetti.91 Era dunque di sola lingua

che allora l'Astronomia era tutta nel sistema Tolommaico

arti maggiori del quadrivio era la musica. Della quale

che a quei tempi era ottimo cantatore e sonatore

ma poco, pressato ch'era ciascuno dai Guelfi vicini

da Genova in qua, era probabilmente venuto a Pisa

ai Malaspina nella Lunigiana, era dimorato nell'anno che

credette il Poeta. Slattata era l'Italia compiutamente dagli

qui, che se Dante era tanto ghibellino da propugnare

egli poi non l'era tanto da propugnare la

Papa. Nè, certo, questo era desiderio da ghibellino estremo

ammissione dei fuorusciti contrarii era il solito segno del

v'avesse fatta, egli era di quelli che mal

purgatorio.658 Già un angelo era apparito a Dante, ma

sciolto il voto: già era detto di lei ciò

Uguccione.672 Ma forse non era determinato nemmeno nella mente

sciolto, ¶ Con Beatrice m'era suso in cielo ¶ Cotanto

Massa Tribara, il quale era stato per lo imperadore

Taranto che li capitanava, era, a dir del re

di messer Piero, che era colla cavalleria fiorentina, ne

che il suo prigione era gridato signore, ed egli

che poc'ora addietro era signore, cercò scampo dall

Scala, detto il Grande,685 era nel 1316 giovane d'anni

terzo de' fratelli gli era stato associato verso il

dal Malaspina. Là pure era Guido di Castello, già

corte di Verona. Qui era il rifugio apparecchiato a

gli esuli. A tutti era imbandito; ed erano or

dice il Boccaccio: «Egli era suo costume, qualora sei

altrui scale; ¶ che certo era altiera ammonizione al potente

a lui: questo non era, nè dovea parergli tale

soggiorno in Verona, che era d'oltre a' 50 anni

andò alquanto curvetto; ed era il suo andare grave

in quello abito che era alla sua matura età

dal labbro di sotto era quello di sopra avanzato

sopra avanzato. Il colore era bruno, e i capelli

da chi con lui era non fusse udita, disse

e pronta prolazione.»711 ¶ Tale era Dante; e così mostrato

alcuni fuorusciti. Ma, come era stata guastata la prima

condizioni imposte a' ripatrianti. Era costume antico, al dì

a Gubbio, di cui era priore un fra' Moricone

di dire che non era dessa lungi da lui

ogni altro intento s'era tolto; ¶ e tanto concorda

de' Raffaelli da Gubbio. Era questa de' Raffaelli una

dove il padre suo era stato podestà molti anni

Paradiso, che non v'era più luogo a siffatta

dell'animo di Dante. Era Pagano, come il predecessore

il contrario, non gli era di perdere li suoi

per il purgatorio. Quand'era universale l'opinione che

più parole che fatti: «Era in quel tempo signor

cavaliere il cui nome era Guido Novello da Polenta

giudice esso, mentre questi era capitano, spogliarsi del suo

che impone rispetto dovunque, era andato esente il feroce

precedente ospite di Dante, era Guelfo; ond'è tanto

principe. E Dante, che era sopra ogni cosa uomo

uomo grande ch'egli era. I minori non lo

suo Paradiso; ch'egli era, quindi, confortato dagli amici

dargli la corona poetica. Era, s'io non m

di San Giovanni s'era disposto d'incoronarsi; acciocchè

per quello ch'egli era, meglio che non avea

discoste da quelle cui era confortato da Giovanni di

pensieri a cui s'era sollevato nel Paradiso, e

dunque, in tali occupazioni era Dante, quando fu distratto

in ambasceria a Venezia.784 Era ufficio più conforme a

aggiungono, che Dante si era ascritto in Ravenna a

Dante, de' quali ciascuno era dicitore in rima,798 per

il quale in ciò era più fervente che l

fatti: che il Poema era alla morte di Dante

di quella» (il libro era dedicato al re), «di

infino allora appena s'era saputo, divenne molto famoso

due contemporanei di lui, era impossibile; nuove forme non

o diciam pure probabilmente, era solitario ammiratore di Dante

che altrove in Italia era risorgimento, qui era principio

Italia era risorgimento, qui era principio; e così più

il culto di Dante. Era anima veramente Dantesca. Amori

Chè la diritta via era smarrita.826 ¶ Ahi quanto a

quanto a dir qual era è cosa dura ¶ esta

io v'entrai; ¶ Tant'era pien di sonno in

lago del cor m'era durata ¶ La notte ch

l piè fermo sempre era il più basso; ¶ Ed

Che di pel maculato era coperta.833 ¶ E non mi

più volte volto. ¶ Temp'era dal principio del mattino

a bene sperar m'era cagione ¶ Di quella fera

te mi dolve. ¶ Io era intra color che son

al loco dov'io era870 ¶ Che mi sedea con

cerchia antica di Firenze, era la Badia, e sulla

di porta S. Piero. ¶ [24] ¶ Era, dice il Venturi, pio

lui veduti, l'Arcivescovo era ancor Podestà al tempo

ma perchè correggerlo? meglio era non metterlo. – Non è

di Venere due fiate era rivolta in quello suo

a quel dì Carlo era rimasto senza muoversi Oltrearno

Gabrielli, converrebbe verificare se era ancor podestà ai 10 marzo

al bene, perchè non era di sua natura mettersi

parte per sè stesso, era ambasciadore e promotor d

prima, p. 31, che questo era il figliuolo d'Obicino

opposta a civiltà. – Ma era ella pure una reminiscenza

con pace di Dante, era più naturale e più

il viso di Beatrice era quello che rideva alla

che pur troppo Dante era frale, fralissimo; ma che

in che egli Dante era stato allora impigliato, ma

Intendi in prosa: Io era giovane sì, che mi

di quella moderazione che era nella sua altissima mente

non le sue provincie,* era soggiaciuta non ad una

novità. E Federigo I era tal Imperadore. Guerreggiò a

Dicevasi lingua volgare, ed era la lingua italiana.* ¶ Della

fra gli Arimanni, che era il resto dei Longobardi

famiglia vote;7 ¶ Non v'era giunto ancor Sardanapalo ¶ A

camera si puote. ¶ Non era vinto ancora Montemalo ¶ Dal

O fortunate! e ciascuna era certa ¶ Della sua sepoltura

sepoltura, ed ancor nulla ¶ Era per Francia11 nel letto

di terra, a che era aiutata dalla sua bella

Ma appunto perchè Matilda era della parte nazionale, perciò

ed il nuovo Comune era così indietro ancora o

a destra del quale era compresa tutta in un

commercio fiorentino. Intanto s'era quasi sempre guerreggiato, e

Guelfi. E così Guelfa era, così tenuta per irremediabilmente

di Dante; ovvero se era questi, ei ne avesse

quell'anno; nel quale era già famoso, era vecchio

quale era già famoso, era vecchio capo ghibellino Uguccione

ghibellino Uguccione; e non era se non di 15 anni

Iddio imperadore, perchè questa era la più alta dignità