Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945
concordanze di «era»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1945 | fermò in stazione. Lodovico era arrivato nella capitale del | ||
2 | 1945 | nella capitale del silenzio. Era estate e giorno pieno | ||
3 | 1945 | ma anche nel sole era notte. Dietro quel modesto | ||
4 | 1945 | edificio la cui vita era riassunta in un campanello | ||
5 | 1945 | aspettarlo. Sul marciapiede c’era soltanto una cesta, e | ||
6 | 1945 | in berretto rosso. Questi era fermo davanti al treno | ||
7 | 1945 | il viaggio egli si era portato appresso, come un | ||
8 | 1945 | lui, perché lui solo era destinato a scendere in | ||
9 | 1945 | stazione. Ma quella stazione era veramente Fabara? Lodovico cercò | ||
10 | 1945 | né ritrovamenti, quella stazione era muta anche del proprio | ||
11 | 1945 | la donna che egli era venuto a cercare; come | ||
12 | 1945 | un vaso di gerani, era anche più morta di | ||
13 | 1945 | viaggio, col quale si era trovato solo nello scompartimento | ||
14 | 1945 | passaggio dei treni ed era così seccato delle loro | ||
15 | 1945 | dei biglietti se n’era andato e Lodovico si | ||
16 | 1945 | che l’aria lassù era immota aria terrestre, mentre | ||
17 | 1945 | roderà il cervello?... ¶ Si era trovato fuori della stazione | ||
18 | 1945 | stazione dalla quale Lodovico era uscito senza incontrare anima | ||
19 | 1945 | sedia che le si era appiccicata al sedere. ¶ Lodovico | ||
20 | 1945 | roba che conteneva, c’era da fare parecchi biglietti | ||
21 | 1945 | del suo progetto, ma era sicuro di superarle. Sarebbe | ||
22 | 1945 | spese. Sapeva che essa era più innamorata di Enrico | ||
23 | 1945 | tutta la prima parte era dedicata all’elogio del | ||
24 | 1945 | più che il compagno era un altro Enrico o | ||
25 | 1945 | Convincerla che Enrico fisicamente era morto ma metafisicamente si | ||
26 | 1945 | ultima parte del piano era la parte che Lodovico | ||
27 | 1945 | lasciava dietro a sé, era venuta a Lodovico laggiù | ||
28 | 1945 | aveva messo radici, si era sviluppata. Lodovico aveva finito | ||
29 | 1945 | maggiore, ossia la morte, era stato costretto ad abbandonare | ||
30 | 1945 | poiché Enrico se n’era andato all’altro mondo | ||
31 | 1945 | società di assicurazione, gli era necessario per conoscere il | ||
32 | 1945 | Gli rivelò che Enrico era andato laggiù non solo | ||
33 | 1945 | abituarsi a lavorare» com’era scritto testualmente in molte | ||
34 | 1945 | di lei e si era mantenuto laggiù col denaro | ||
35 | 1945 | che il suo arrivo era atteso. ¶ Lodovico domandò: «È | ||
36 | 1945 | donna? Troppe volte Lodovico era stato tratto in inganno | ||
37 | 1945 | stato tratto in inganno. Era arrabbiatissimo. Gli pareva una | ||
38 | 1945 | delle convenzioni! Quella penombra era imposta dalla condizione di | ||
39 | 1945 | quale ella stessa si era seduta, e Lodovico quando | ||
40 | 1945 | di molle conchiglia si era formato sulla parete dell | ||
41 | 1945 | all’obbligo di sposarti, era perché soltanto così poteva | ||
42 | 1945 | a due voci si era arricchita di una terza | ||
43 | 1945 | polso di Enrico si era gonfiato enormemente. Il medico | ||
44 | 1945 | nidificato, ma Enrico ormai era spacciato e il medico | ||
45 | 1945 | fianco. Nei corridoi c’era un poco più di | ||
46 | 1945 | gonfio di pianto. C’era tuttavia quella leggera claudicazione | ||
47 | 1945 | la rete che si era teso da sé. Come | ||
48 | 1945 | ora?... ¶ Il salotto ormai era quasi buio, pure Lodovico | ||
49 | 1945 | PARADISO TERRESTRE ¶ La bottega era alla congiunzione della via | ||
50 | 1945 | Il nome della bottega era Ai capricci di Belzebù | ||
51 | 1945 | dei Capricci di Belzebù, era questa semovente sagomina che | ||
52 | 1945 | la sentisse, quella donna era madre e non c | ||
53 | 1945 | destino del signor Didaco era esposto nella mostra affacciata | ||
54 | 1945 | conservazione delle cose si era talmente radicata e sviluppata | ||
55 | 1945 | il signor Didaco non era per professione, ma per | ||
56 | 1945 | uomo stesso è padrone. Era felice quando uomini afflitti | ||
57 | 1945 | maggiore del signor Didaco era d’imbalsamare gli uomini | ||
58 | 1945 | giorni dopo ch’ella era stata proclamata Miss Universo | ||
59 | 1945 | del signor Didaco, dicevamo, era d’imbalsamare uomini, e | ||
60 | 1945 | il serpente tentatore. Ed era il riposo del signor | ||
61 | 1945 | paterno. Il gesto gli era diventato familiare, di aprire | ||
62 | 1945 | Cionondimeno, e quando già era avanti con gli anni | ||
63 | 1945 | gli anni, e si era meritato il soprannome di | ||
64 | 1945 | Didaco una lettera che era un lungo grido di | ||
65 | 1945 | Veniva da Genova ed era firmata contessa Santa dell | ||
66 | 1945 | poiché la cara anima era volata via». Se la | ||
67 | 1945 | signor Didaco poté capire, era un bulldog. D’altra | ||
68 | 1945 | avrebbe sostituito degnamente. ¶ Bull era un magnifico cane taurino | ||
69 | 1945 | pausa: «Pensare! lui che era la vita! il movimento | ||
70 | 1945 | signor Presidente, potevo permetterla?». ¶ Era la pura verità. Sicuro | ||
71 | 1945 | l’arte di cui era capace, superò se stesso | ||
72 | 1945 | A Firenze il treno era stato preso d’assalto | ||
73 | 1945 | a sé, lo spiegò: era il «Messaggero». Cominciò a | ||
74 | 1945 | superati i vent’anni, era venuta nel convincimento che | ||
75 | 1945 | speranze. ¶ Anche il viaggiare era diventato inutile e la | ||
76 | 1945 | la trazione a vapore era stata sostituita dalla trazione | ||
77 | 1945 | compiacque dell’involontario bisenso. Era l’interno di una | ||
78 | 1945 | in quella scatola essa era chiusa due volte, perché | ||
79 | 1945 | una gabbia d’oro. ¶ Era la musica del Don | ||
80 | 1945 | del Pianoforte, e che era un addetto molto giovane | ||
81 | 1945 | di aspettare e sparve. ¶ Era una lunga infilata di | ||
82 | 1945 | nell’ultima sala, ed era un pianoforte a coda | ||
83 | 1945 | tra Arezzo e Chiusi era stato compagno di scompartimento | ||
84 | 1945 | con raccapriccio: la tastiera era calda e molle. ¶ La | ||
85 | 1945 | strumento, ed essa pure era morbida e calda. ¶ «Hanno | ||
86 | 1945 | ieri alla signorina Fantapié, era piena di uova». ¶ L | ||
87 | 1945 | severa: ¶ «Come mai c’era in negozio una pianessa | ||
88 | 1945 | quello stesso che le era corso incontro scodinzolando. ¶ «Le | ||
89 | 1945 | divennero dei pianoforti giovinetti. Era un gusto vederli aggirarsi | ||
90 | 1945 | parto e dell’allattamento, era tornata ritta sulle sue | ||
91 | 1945 | tarchiate e tozze ma era un po’ sciupata. Solo | ||
92 | 1945 | che fino a ieri era sola al mondo, ora | ||
93 | 1945 | cielo sopra di lui era splendidamente stellato. Tra il | ||
94 | 1945 | il timone del Carro era visibile a occhio nudo | ||
95 | 1945 | cose celesti. ¶ La città era buia. Leone seguiva l | ||
96 | 1945 | erano deserte, pure Leone era guardingo più del solito | ||
97 | 1945 | poi lo distese quanto era lungo; e poiché l | ||
98 | 1945 | intorno a lui si era talmente allargato che ora | ||
99 | 1945 | di una collina, che era cinta come un parco | ||
100 | 1945 | cielo nel frattempo si era coperto di nubi a | ||
101 | 1945 | di nubi a pecorelle. Era un cielo morbido e | ||
102 | 1945 | sguardo del piccolo Nìvulo era spento alle cose esteriori | ||
103 | 1945 | un tetro smarrimento. ¶ Nìvulo era il secondo figlio dei | ||
104 | 1945 | trentadue anni avanti, ma era morto prima di venire | ||
105 | 1945 | figlio dei coniugi Sapo era per nascere e invece | ||
106 | 1945 | mondo di Nìvulo non era prudente rievocare l’esempio | ||
107 | 1945 | alla signora Sapo non era mancata la soddisfazione di | ||
108 | 1945 | tempo, una sera, mentre era solo nella camera dei | ||
109 | 1945 | presto. A dieci anni era vecchio di anima. ¶ Non | ||
110 | 1945 | a tutto? Del resto era chiaro, era «misteriosamente» chiaro | ||
111 | 1945 | Del resto era chiaro, era «misteriosamente» chiaro che il | ||
112 | 1945 | scrollò le spalle. Egli era nato nel secolo passato | ||
113 | 1945 | pensatore. La sua religione era la Scienza. Nel primo | ||
114 | 1945 | al quale egli credeva era Guglielmo Marconi. Cercando egli | ||
115 | 1945 | che suo figlio Nìvulo era anche lui come una | ||
116 | 1945 | questo nel piccolo Nìvulo era tanta sproporzione fra anima | ||
117 | 1945 | che trapelava in lui era tanto diversa e più | ||
118 | 1945 | conoscesse quello che vi era scritto. ¶ Che il fratello | ||
119 | 1945 | Nìvulo. Intorno a lui era vuoto e oscurità, ma | ||
120 | 1945 | ma dentro di lui era luce e pienezza. E | ||
121 | 1945 | perdé, perché tutto si era dedicato all’anima di | ||
122 | 1945 | ne compì sessantaquattro. Ed era stanco. Più stanco di | ||
123 | 1945 | non si mosse più. Era caduto per caso ai | ||
124 | 1945 | perché questo nome gli era stato ispirato dalla eccezionalità | ||
125 | 1945 | nome egli se lo era inventato da sé come | ||
126 | 1945 | strumento di magia. Eònio era un augurio e come | ||
127 | 1945 | augurio e come tale era iperbolico, perché la pratica | ||
128 | 1945 | del fratello paralitico, ed era come un piccolo sole | ||
129 | 1945 | A quindici anni Eònio era un ragazzo stupendo, lustro | ||
130 | 1945 | maiolica, raggiante di vitalità. ¶ Era il 1793. Nuove idee percorrevano | ||
131 | 1945 | la sua età (Eònio era arrivato ai trent’anni | ||
132 | 1945 | splendido della sua faccia era il suo entusiasmo per | ||
133 | 1945 | crescevano e nel frattempo era morto suo padre, era | ||
134 | 1945 | era morto suo padre, era morta sua madre, era | ||
135 | 1945 | era morta sua madre, era morto anche Andrea il | ||
136 | 1945 | questo miracoloso «ventenne»? ¶ Eònio era rimasto giovanissimo e solo | ||
137 | 1945 | traversare la città. ¶ Eònio era assente da tutto ormai | ||
138 | 1945 | d’età, e lui era il loro decano. ¶ Venne | ||
139 | 1945 | scheletro. ¶ Dal sogno Eònio era passato nella morte. ¶ Del | ||
140 | 1945 | di scatto. Non c’era nessuno. Ero solo sul | ||
141 | 1945 | guardarmi intorno: non c’era anima viva. La casa | ||
142 | 1945 | un metallico lucore. Tutto era morto intorno e freddo | ||
143 | 1945 | parlare così da vicino. ¶ Era una voce aspra. Più | ||
144 | 1945 | ma che mi si era dimostrata ostile, nemica a | ||
145 | 1945 | monumentale del primo, che era sorretto dalle robuste spalle | ||
146 | 1945 | vento se l’aria era perfettamente immobile? ¶ «Non cercare | ||
147 | 1945 | quale come tu sai era una specie di Michelangelo | ||
148 | 1945 | e che forse non era nemmeno quella gran colpa | ||
149 | 1945 | il convoglio. Il treno era arrivato da Sarzana già | ||
150 | 1945 | vergognosa. Un vecchio si era rincantucciato in un angolo | ||
151 | 1945 | lama del temperino che era servita a decorticare i | ||
152 | 1945 | stazione; e l’eternità era rotta. ¶ Badate però! Rotta | ||
153 | 1945 | di un campanello che era il cuore stesso, il | ||
154 | 1945 | cui questa piccola cerimonia era arrivata alla corte di | ||
155 | 1945 | non lo udivo, ma era egli forse meno faticoso | ||
156 | 1945 | bevo. ¶ Uccidere... ¶ L’idea era già penetrata nella mia | ||
157 | 1945 | Grazie, zio Rutiliano». Zio era un titolo d’onore | ||
158 | 1945 | fece chiamare Ruti. Non era vero però che Ruti | ||
159 | 1945 | ritrovare le quali si era unita in matrimonio con | ||
160 | 1945 | in Bago. E Bago era impossibile che morisse. Ruti | ||
161 | 1945 | specie quando suo marito era in casa, passava la | ||
162 | 1945 | fronte, come quando Ruti era ancora «zio Rutiliano» e | ||
163 | 1945 | biglietto posato sulle ginocchia. Era scritto con scrittura infantile | ||
164 | 1945 | fondo al biglietto c’era un richiamo: «Bago è | ||
165 | 1945 | che fosse fatto com’era scritto nel biglietto. ¶ Ismene | ||
166 | 1945 | al cannone di mezzogiorno. Era lacero e trafelato. Aveva | ||
167 | 1945 | il passo. ¶ La scuola era finita alle dieci. Luigino | ||
168 | 1945 | alle fionde. La battaglia era stata cruentissima, e prima | ||
169 | 1945 | corpo a corpo Luigino era stato colpito di striscio | ||
170 | 1945 | quella mano per picchiarlo? Era dunque per arrivare sulla | ||
171 | 1945 | si alza lentamente... ¶ Luigino era caldo ancora di battaglia | ||
172 | 1945 | caldo ancora di battaglia. Era caldo dell’orgoglio, dell | ||
173 | 1945 | non misurò quanto alta era arrivata la mano minacciosa | ||
174 | 1945 | pavimento ma non ne era sicuro perché scappò a | ||
175 | 1945 | il professore Fos Rospigli era trasferito a brevi intervalli | ||
176 | 1945 | suo migliore amico. Questi era un cane di razza | ||
177 | 1945 | altro. Ma un giorno (era il 1848, l’anno che | ||
178 | 1945 | Schopenhauer come si sa era celibe, ma immaginandolo sposato | ||
179 | 1945 | La squadra dell’ATMA era composta di uomini forzuti | ||
180 | 1945 | trasporto dei mobili Novecento, era una squisita espressione della | ||
181 | 1945 | la forma delle chiappe era riprodotta in incavo, e | ||
182 | 1945 | mia». ¶ Ma la casa era vuota. ¶ Azio Bot pensò | ||
183 | 1945 | nome Azio Bot, che era un nome finto, e | ||
184 | 1945 | suo vero nome che era Dazio Bottoni. ¶ Prima nelle | ||
185 | 1945 | nome di Dazio Bottoni era stato oggetto di meraviglia | ||
186 | 1945 | sulla faccia: Dazio Bottoni era nato con la macchia | ||
187 | 1945 | molte volte che Bottoni era interrogato sulla ragione e | ||
188 | 1945 | Vaso. La famiglia Vaso era composta dalla madre Vaso | ||
189 | 1945 | Poli e Niuccia. Niuccia era nubile. Poli era andata | ||
190 | 1945 | Niuccia era nubile. Poli era andata sposa a un | ||
191 | 1945 | mesi di matrimonio si era separata dal marito per | ||
192 | 1945 | volto da madonnina ed era l’immagine dell’innocenza | ||
193 | 1945 | di Azio che ormai era la «sua» casa per | ||
194 | 1945 | cornice. Il cavaliere Gaetano era figurato in prefettizia nera | ||
195 | 1945 | enorme letto matrimoniale che era stato quello dei suoi | ||
196 | 1945 | riprendere la camera 29. ¶ Il 29 era occupato ma la camera | ||
197 | 1945 | occupato ma la camera 30 era libera. La sera, mentre | ||
198 | 1945 | l’aura nella quale era trascorsa la sua infanzia | ||
199 | 1945 | suo «elemento naturale»? Giusta era la punizione. Quel tentativo | ||
200 | 1945 | Quel tentativo di evasione era più che un errore | ||
201 | 1945 | la poltrona a dondolo era occupata. ¶ La poltrona a | ||
202 | 1945 | La poltrona a dondolo era occupata da Niuccia. La | ||
203 | 1945 | La poltrona a dondolo era occupata da una Niuccia | ||
204 | 1945 | da una Niuccia che era Niuccia e assieme non | ||
205 | 1945 | Niuccia e assieme non era Niuccia. Una Niuccia più | ||
206 | 1945 | E accanto alla poltrona era un uomo. Un uomo | ||
207 | 1945 | padre di Dazio... Lui era il padre di Dazio | ||
208 | 1945 | tempo addietro, quando lui era piccolo piccolo, il grande | ||
209 | 1945 | specchio del salotto si era rotto ed era stato | ||
210 | 1945 | si era rotto ed era stato necessario mettergli una | ||
211 | 1945 | internamente di sudore. Si era seduto per la prima | ||
212 | 1945 | l’ordine della vita era profondamente turbato. Sulla savonarola | ||
213 | 1945 | anticamera nessuno finora si era seduto, perché quella sedia | ||
214 | 1945 | metà delle stecche ed era patinato dalle secrezioni sebacee | ||
215 | 1945 | anni di seguito si era coricato accanto alla sua | ||
216 | 1945 | nel salotto buono. Quello era un terreno neutro. Là | ||
217 | 1945 | giorni di ricevimento. Ma era stato aperto il giorno | ||
218 | 1945 | fiori. Evidentemente egli si era addormentato così vestito sul | ||
219 | 1945 | la voce che gli era rimasta nell’orecchio. La | ||
220 | 1945 | E che bel salotto era questo una volta, caldo | ||
221 | 1945 | dir io che donna era, e bellissima, e piena | ||
222 | 1945 | diede a credere che era gravemente ammalato di appendicite | ||
223 | 1945 | gli diceva che lui era come gli angioletti, e | ||
224 | 1945 | povera signora Teresa mi era affezionata, e quando il | ||
225 | 1945 | lui crede una santa, era invece...». ¶ Risponde la poltrona | ||
226 | 1945 | fuori del martedì, che era il giorno di ricevimento | ||
227 | 1945 | del commendatore Candido Bove era steso in mezzo al | ||
228 | 1945 | La pelle delle mani era spaccata alle nocche e | ||
229 | 1945 | tutti di stile Novecento, era di stile Ottocento. E | ||
230 | 1945 | che vecchia, la poltrona era in cattive condizioni: i | ||
231 | 1945 | poiché la vecchia poltrona era riversa sul dorso, si | ||
232 | 1945 | il commendatore Bove si era difeso con accanimento. ¶ Non | ||
233 | 1945 | che il commendatore Bove era presente e aveva udito | ||
234 | 1945 | che anche quella promessa era come tante altre promesse | ||
235 | 1945 | no... Stamattina, quando papà era andato in ufficio e | ||
236 | 1945 | ufficio e la mamma era andata a telefonare al | ||
237 | 1945 | dottore, e a sorvegliarmi era rimasta la Vigia... Voi | ||
238 | 1945 | Allora soltanto capirete chi era vostro figlio, cosa valeva |