Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950
concordanze di «erano»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1950 | alberi e la terra erano cambiati; la macchia dei | ||
2 | 1950 | sentieri, le cascine sparse erano come li avevo veduti | ||
3 | 1950 | le gambe alla gente erano quelli; i fazzolettoni, le | ||
4 | 1950 | donne sulle gambe scure, erano quelli. E le allegrie | ||
5 | 1950 | fino al mattino. C’erano feste, processioni, nozze; c | ||
6 | 1950 | feste, processioni, nozze; c’erano gare con le bande | ||
7 | 1950 | E a mangiare, diceva, erano sempre gli stessi. ¶ Che | ||
8 | 1950 | tempi. Ma i piatti erano sempre gli stessi, e | ||
9 | 1950 | ragazzi, i servitori, tutti erano dispersi, spariti, chi morto | ||
10 | 1950 | l’anno prima, quando erano venute le bande di | ||
11 | 1950 | che quelle stelle non erano le mie, che come | ||
12 | 1950 | grosse come angurie, non erano niente, somigliavano a quei | ||
13 | 1950 | era per tutti. C’erano donne, c’era terra | ||
14 | 1950 | vent’anni – che c’erano morti, su quelle strade | ||
15 | 1950 | che quei boschi s’erano riempiti di gente di | ||
16 | 1950 | figli i piú vecchi erano morti in guerra – non | ||
17 | 1950 | Giulia. Chi sa dov’erano? Se in qualche luogo | ||
18 | 1950 | Se in qualche luogo erano vive, dovevano avere l | ||
19 | 1950 | ch’eran morti soldati erano sani, ma che questo | ||
20 | 1950 | che intanto gli altri erano venuti sani, e l | ||
21 | 1950 | bestia; adesso i prati erano stoppie e le stoppie | ||
22 | 1950 | cacciatori, i sindaci. C’erano delle case – palazzine, come | ||
23 | 1950 | si vedeva, non c’erano quegli alberi – tutte le | ||
24 | 1950 | ritrovare le cose com’erano. ¶ Allora scoprí i denti | ||
25 | 1950 | braccia che non c’erano piú. ¶ Allora parlammo della | ||
26 | 1950 | quanti, dissi, ce n’erano ancora sepolti nei boschi | ||
27 | 1950 | aveva perduto sullo stradone. Erano un po’ sporche ma | ||
28 | 1950 | I sassolini della strada erano ancora gli stessi, e | ||
29 | 1950 | Le persiane della villa erano sempre chiuse quand’io | ||
30 | 1950 | e di me, ma erano cose che non quadravano | ||
31 | 1950 | quei suoi mezzadri, che erano i padroni di mezzo | ||
32 | 1950 | lontane oltre Canelli, c’erano dei ciuffi scuri di | ||
33 | 1950 | ma le piú grosse erano queste. Era inutile che | ||
34 | 1950 | porto, questo sí, c’erano le facce delle ragazze | ||
35 | 1950 | facce delle ragazze, c’erano i negozi e le | ||
36 | 1950 | pezzo di vigna, dov’erano? Anche la storia della | ||
37 | 1950 | casa. A Cossano, dov’erano andati a finire coi | ||
38 | 1950 | dietro ai boschi. Lassú erano vissute col vecchio e | ||
39 | 1950 | volta al mese, tant’erano fuorimano. I due uomini | ||
40 | 1950 | di vermut. Le stradette erano le stesse, con quei | ||
41 | 1950 | schiacciata e senza scarpe. Erano corsi su il dottore | ||
42 | 1950 | e monticelli che non erano colline, e i pali | ||
43 | 1950 | le strade non c’erano, e li avevano ritrovati | ||
44 | 1950 | tanto che i californiani erano in gamba, quei quattro | ||
45 | 1950 | comunisti. Qui le bande erano autonome. – Cosa importa, – disse | ||
46 | 1950 | dire. Tutti i partigiani erano degli assassini. ¶ – Per me | ||
47 | 1950 | il pretore concluse ch’erano meridionali. Dichiarò «sconosciuti» e | ||
48 | 1950 | tutti quanti e s’erano messi d’accordo. Siccome | ||
49 | 1950 | passato, e non c’erano piú sovversivi in paese | ||
50 | 1950 | fanno dire quante volte erano andati alla caserma dei | ||
51 | 1950 | Disse che i tempi erano stati diabolici, che le | ||
52 | 1950 | la famiglia, la religione erano tuttora minacciate. Il rosso | ||
53 | 1950 | in suo nome s’erano commessi e si commettevano | ||
54 | 1950 | per i vivi ch’erano ancora in pericolo, per | ||
55 | 1950 | mostrarsi per quello che erano, io di qua tu | ||
56 | 1950 | ponte, il giorno dopo erano di là da Bormida | ||
57 | 1950 | le altre due non erano niente. L’hanno viziata | ||
58 | 1950 | e riconoscermi, non c’erano piú. Da un pezzo | ||
59 | 1950 | un pezzo non c’erano piú. Quel che restava | ||
60 | 1950 | come quelli che c’erano in chiesa. Sotto i | ||
61 | 1950 | e piangevo. Le ragazze erano in casa e non | ||
62 | 1950 | la stalla dove c’erano i manzi, la vacca | ||
63 | 1950 | rustico, le figlie non erano ancor nate, e il | ||
64 | 1950 | messo insieme le cascine. Erano un sangue cosí, fatto | ||
65 | 1950 | alla Mora. Poi c’erano le volte che il | ||
66 | 1950 | pino – sul terrazzo c’erano Irene e Silvia, c | ||
67 | 1950 | me. Io chiesi com’erano adesso le ragazze. – Che | ||
68 | 1950 | d’agosto che tutti erano andati in festa a | ||
69 | 1950 | la partita al pallone. ¶ Erano andati anche i padroni | ||
70 | 1950 | è nessuno? – sentii chiamare. Erano due ufficiali di Nizza | ||
71 | 1950 | del sor Matteo non erano per me, e nemmeno | ||
72 | 1950 | e nemmeno per Nuto. Erano ricche, troppo belle, alte | ||
73 | 1950 | belle, alte. Loro compagnia erano ufficiali, signori, geometri, giovanotti | ||
74 | 1950 | È vero che c’erano famiglie su famiglie, e | ||
75 | 1950 | viali, ma quella gente erano armeni, messicani, italiani, sembravano | ||
76 | 1950 | campagna non ce n’erano. Anche quelle dell’alta | ||
77 | 1950 | che stendeva sul letto erano tutta la sua forza | ||
78 | 1950 | e mi disse ch’erano i dollari e il | ||
79 | 1950 | del sor Matteo non erano poi le piú belle | ||
80 | 1950 | anche capito che non erano in gamba, che col | ||
81 | 1950 | Irene e Silvia non erano piú contadine, e non | ||
82 | 1950 | di San Giovanni, c’erano i falò dappertutto – eran | ||
83 | 1950 | Anche Irene e Silvia erano gente come noi che | ||
84 | 1950 | a Canelli, dove c’erano i vivai coi sostegni | ||
85 | 1950 | la signora Elvira c’erano andate insieme e tornate | ||
86 | 1950 | con dei mazzi ch’erano piú belli dei vetri | ||
87 | 1950 | era sposato in Francia, erano morti i loro figli | ||
88 | 1950 | Le finestre di sopra erano accese; l’Emilia corse | ||
89 | 1950 | si ricordava che carogne erano stati in guerra gli | ||
90 | 1950 | la teneva. Adesso s’erano messe, nelle sere d | ||
91 | 1950 | con calma e non erano cosí prepotenti. Irene soprattutto | ||
92 | 1950 | di queste occhiate, ma erano già piú calde, maliziose | ||
93 | 1950 | i cuscini del biroccio erano scrostati. Mi dissero anche | ||
94 | 1950 | grilli – anche lassú c’erano i grilli – scesi dal | ||
95 | 1950 | in quella sala, c’erano delle pitture di fiori | ||
96 | 1950 | visti da sotto non erano piú un boschetto ma | ||
97 | 1950 | quarant’anni fa c’erano dei dannati che per | ||
98 | 1950 | le dava da leggere. Erano vecchi libri, foderati con | ||
99 | 1950 | giovani che già s’erano sposate e stavano per | ||
100 | 1950 | a piedi e s’erano portata la coperta e | ||
101 | 1950 | Di tutti sapeva dov’erano, che cosa avevano fatto | ||
102 | 1950 | morta la cagna? ¶ Non erano cambiati gran che; io | ||
103 | 1950 | i militari… Allora c’erano i fascisti e queste | ||
104 | 1950 | potevano dire… Ma c’erano anche gli altri… ¶ Non | ||
105 | 1950 | che Guido e Remo erano stati arrestati, e cercavano | ||
106 | 1950 | finito, tutti i vicini erano corsi a dar mano | ||
107 | 1950 | e i fagioli, s’erano messi d’accordo guardandosi | ||
108 | 1950 | La stanza dove s’erano picchiati era già piena | ||
109 | 1950 | dolci, poi una sera erano andate al teatro con | ||
110 | 1950 | e tutti gli altri erano gente che capivo, giovanotti | ||
111 | 1950 | era lui solo, ch’erano in molti, che la | ||
112 | 1950 | una nipote che non erano nemmeno conti, e nominato | ||
113 | 1950 | un giardino, dove c’erano cameriere che portavano biglietti | ||
114 | 1950 | Silvia, a loro ch’erano signore e non avevano | ||
115 | 1950 | non si oppose piú. Erano i tempi che Silvia | ||
116 | 1950 | giugno e ce n’erano molti. La seppellirono senza | ||
117 | 1950 | davano il cambio, gli erano sempre intorno. ¶ Chi adesso | ||
118 | 1950 | le ragazze della Mora erano state puttane. Lui non | ||
119 | 1950 | dei platani, dove c’erano le stanghe per legare | ||
120 | 1950 | Mango, dove non c’erano che strade da capre | ||
121 | 1950 | non passava mai nessuno. Erano venuti in festa sui | ||
122 | 1950 | Seraudi ballavano già. C’erano anche le loro sorelle | ||
123 | 1950 | a piedi. Ma c’erano le altre signorine che | ||
124 | 1950 | di Nuto protestò ch’erano già in troppi nella | ||
125 | 1950 | sotto il sole. C’erano in cielo delle lunghe | ||
126 | 1950 | sempre un azzardo. C’erano le pattuglie, i tedeschi | ||
127 | 1950 | non rischiava nulla, ch’erano vecchie conoscenze vigliacche che | ||
128 | 1950 | si muoveva, non c’erano lumi, sai come andava | ||
129 | 1950 | una notizia, brutta. C’erano le prove che la | ||
130 | 1950 | due di condurla fuori. Erano piú stupiti i ragazzi |