Ignazio Silone, Severina, 1981

feretro, mentre gli uomini erano rimasti in piedi, vicino

pur essendo assai diverse, erano molto legate tra loro

averle trovate lì dove erano. La devozione di cui

La devozione di cui erano state oggetto nel passato

in precedenza occupavano. Vane erano state le proteste della

proprietà agricola e industriale, erano infatti tradizionalmente pacifici. L

e gli animi si erano inacerbiti. Finché il temuto

avvertendo quei pochi che erano interessati al caso. Così

i due carabinieri che erano ai suoi ordini nell

spazio così ristretto vi erano ancora alcuni uomini, reduci

quelli del pubblico che erano rimasti commossi dalla testimonianza

o nell’altro, vi erano rimaste coinvolte. La stagione

e sopra un armadio erano esposti vasi e boccette

rossi. Sopra un tavolino erano già pronte una brocca

operai imputati nel conflitto erano stati intimoriti e in

e devozioni che mi erano familiari ma dalle quali

A Firenze le suore erano tutte qualificate per l

all’ingresso del salone. Erano un giovane vestito assai

reminiscenze di quell’epoca erano confuse e altre penose

gli amici che si erano già avviati verso il

di leggere. Troppe cose erano successe negli ultimi due

in secoli lontani si erano rifugiati tanti eremiti, dominava

Adriatico. Verità e bellezza erano sempre state per lei

tutti i suoi pensieri erano rivolti al corteo. Non

parte diverse studentesse, c’erano poche donne nel corteo

qualche anziano; gli altri erano tutti giovani, studenti mescolati

portici nuovi e vecchi, erano schierati carabinieri e agenti

con la sua giacca. Erano sempre attorniati da un

il medico spiegò quali erano le condizioni di Severina

dalla radio ed ora erano appena usciti i giornali

suora di guardia c’erano anche agenti di polizia

di lei. Vari giornalisti erano riusciti ad entrare nei

una saletta non lontana erano seduti don Fulgenzio, donna

Gli occhi di Severina erano chiusi. Suor Gemma scoppiò