Aldo Palazzeschi, Il palio dei buffi, 1937

specchi, sul cui banco erano in fila i siluri

gli uomini non solo erano dei criminali tutti, ma

corsettine dietro di essi erano un’inconscia civetteria, un

nova!» ¶ Sopra il banco erano pacchi di libri sacri

stagioni. E ve ne erano tutto intorno, nelle vetrine

coloro che se ne erano purgati, o meglio, che

i Sadducei gli si erano scagliati contro, più accentuando

visione angusta delle cose, erano scusate con la solidità

uno anche alle p…. Erano queste uscite che facevano

togliendole dal fondo dove erano ammassate metteva le bande

che con tanta riservatezza erano passati dalle ciotole della

bottega chiusa. Quelle occhiate erano ricche di significati che

che quei movimenti bruschi erano la sola mercede per

più audaci. ¶ Certe consuetudini erano pervenute all’orecchio dello

la sua ora suprema erano le sette. È agevole

di malaffare! Per lui erano di malaffare anche quelli

incontrava certe figure notturne, erano quelle che lo appassionavano

di questo mondo non erano tutte così? E si

sentiva che quelle cose erano fatte anche per lui

suo letto ce n’erano passate molte e noiosissime

arcisicuro che gli altri erano tutti ladri e rubavano

ancora non se n’erano andati i dotti e

gl’incassi, troppo modesti, erano insufficienti a coprire le

e una vita ch’erano nuovi anche per lui

fingere scandalo. Le ragazze erano sgargianti e rumorose, e

Ma certamente quelli non erano mai stati ai bagni

per pochi giorni, ed erano gli ultimi giorni del

vasca sotto la quale erano celate le gambe, e

e straripante. ¶ Solo. ¶ V’erano accese una lampada a

interesse quelli che si erano dileguati nella folla; né

carabinieri che gli si erano inginocchiati a lato per

Fra quelli che si erano assiepati per seguire la

in alto, tutti si erano affacciati alle finestre, e

una vita indipendente, ma erano gli aggregati di un

piccola città i gobbi erano in numero di cinque

vivevano celati, lo temevano; erano rimasti, talvolta, passivi di

portati davanti a lui; erano divenuti lividi, viperini; pur

a dei viaggetti che erano durati un mese o

bene? ¶ Questi quattro gobbi erano veramente quattro infelici: gl

di fine estate. Tutti erano fuori in grande uniforme

o la natura v’erano rispecchiate con esattezza puntigliosa

o giudizio; e v’erano rimaste qualche volta dinanzi

Gli ottoni materni non erano lucidati bene. Mai alla

Le sue i non erano più che i fili

la loro intimità. ¶ Non erano né belli né brutti

intervallo del lavoro, si erano annunziati o avevano preso

Tamburini. ¶ Pochini e Tamburini erano andati in pensione. Ma

insieme per dieci anni, erano usciti, sì, erano in

anni, erano usciti, sì, erano in fila sopra la

li aveva spiaccicati. Non erano stati né dei ricchi

i pesciolini fritti che erano piaciuti tanto ad entrambi

d’ogni supposto. ¶ Tali erano le riflessioni ch’egli

per impedirgli quella gioia? ¶ Erano penetrate in questi pensieri

di calma nel quale erano arrivate solamente delle cartoline

gridava per quelle scale. Erano i commessi che portavano

le ragazze non si erano strappate i capelli per

considerare reciprocamente. Tutti si erano sposati della loro classe

e due alla volta erano spariti dalla contesa giovanile

dalla contesa giovanile; loro erano rimasti in piazza, soli

neri e ardenti ch’erano stati motivo di trionfo

stati motivo di trionfo, erano divenuti motivo di pena

descritte. Fragili in apparenza, erano invece fortissime; alla comprensione

e le risate argentine erano intramezzate da scoppi di

Le luci che si erano accese infiammando il Quartiere

due sorsi d’acquavite. Erano stati possessori di fortune

esuli, falliti, quasi tutti erano stati in prigione una

a scatti, in disordine: erano state attrici, cantanti, ballerine

nessun ragguaglio o raffronto, erano forma a parte e

della scala sociale. ¶ Tutti erano concordi in un punto

le forze e si erano chiuse tutte le strade

Le consuetudini della famiglia erano modeste e decorose, tutte

da pranzo, sulla quale erano invariabilmente il giornale cittadino

che a loro volta erano abbonate a un giornale

col suo capo ufficio erano improntate alla massima cordialità

grande esame. E talvolta erano stati fatti per la

più o cadevano, dove erano esuberanti o raffinati, prodigiosi

gli alimenti della conversazione erano pantagruelici fresca com’era

una complicazione simile. Vi erano due poltroncine piccolissime, due

mezzo biglietto come quando erano bambine. ¶ Quando all’orologio

sua moglie spumeggiante si erano trattenuti più del solito

Le luci cittadine già erano spente, ne rimanevano poche

il proprio sentimento tanto erano impaurite dalle supposizioni tetre

crudele al quale si erano sentite avvinte per due

la nitidezza che gli erano riconosciute all’unanimità. Fu

in essa a convergere. ¶ Erano passati venticinque anni, l

pensione; le figliole si erano sposate, il vicinato cambiato

che non interessano: soffrivano? Erano contente? Dove andavano? Che

era così. Gli uomini erano tanto ricchi da respingere

dentro la pentola. ¶ Quando erano accanto, la Nunzia col

solamente. I suoi affetti erano due: la moglie, e

due domestici in pensione erano due divinità, una nera

le spalle, e che erano ancora disposti ad ascoltarlo

tutt’altro; le rendite erano più che sufficienti, e

ricordava l’armadio dove erano scaglionate quaranta paia di

i cavalli, i cavalli erano quelli che ne avevano

donne del gran mondo erano state sue e, quasi

delle sue idee. ¶ C’erano poi i malumori del

porgerle: i vestiti non erano tenuti bene, le scarpe

male, i cavalli non erano stati ispezionati prima di

adducendo che le raccolte erano andate male. Anche un

quando qualche soccorso, ma erano necessarie lunghe e ripetute

necessità del vivere. Questi erano gli argomenti per cui

rimproveri e le minacce erano circoscritti alla sua camera

i due ribaldi si erano intesi e giurati amore

guance colme, in cui erano una cosa sola pelle

lette, le aveva lui, erano sue, le lettere, affermava

la tensione del racconto: — erano le due del ventiquattro

avesse scaricato il fucile, erano i primi giorni della

altercato e col quale erano avvenute, per le reciproche

responso più sicuro; o erano persone alle quali si

E quando le figliole erano ancor bambine e giovinette

mancanza si sentono piegare. Erano stupiti di trovare un

la sua arte. C’erano le bisbetiche, alle quali

riaccendere il lume; c’erano le patetiche, e a

acqua ai fiori; c’erano le smorfiose, quelle che

ci volevano stare; c’erano le sciupone alle quali

parevano dei trofei; c’erano le modiste, che ogni

uomini invece non c’erano tante sfumature, ma le

sfumature, ma le differenze erano ancor più notevoli; eran

di lustrare, e c’erano i poveretti, che si

dello scopo per cui erano venuti, e davano un

sta un droghiere!», tante erano le boccette e boccettine

fiasco e le bottiglie. ¶ Erano a tale punto le

dava in smanie non erano capaci di resistere, e

cimitero del quale gli erano precluse le soglie. Giunse

giovanile; ma poi s’erano dati pace, facendo convergere

coppia un tono puerile, erano rimasti come due fanciulli

persone di servizio si erano guardate bene di aprire

che le porte si erano di nuovo spalancate alle

chicchessia, bene il contrario, erano gli altri in debito

al pianterreno del palazzo, erano ben colmi e il

di recipienti di vetro, erano avvenuti ferimenti gravi, nelle

accecava, i suoi occhi erano iniettati di sangue — sì

tirava giù. ¶ Anche questo erano in molti a saperlo

pappagalli, nemmeno i topi erano stati dimenticati: Miss Florence

Al paese, quando si erano occupati di lui, raro

lo divorava, se gli erano precluse tutte le vie

quella prova gli altri erano nati tutti per secondarlo

scoppiata una rivoluzione, quattro erano in corso e una