Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

miei compagni di viaggio erano gente rozza, due contadini

I giardini, gli orti erano finiti. Si vedeva il

di botti; le osterie erano piene; si cantava, si

piccolo palcoscenico su cui erano dipinti alcuni pavoni su

sopra un divano. C'erano altri quattro con lui

lungo la spiaggia dove erano tirate a secco alcune

tanto i suoi occhi erano miti e il suo

le loro voci, che erano di due donne e

rovesciando le pupille che erano velate di bianco, mentre

dei suoi scarpini, che erano ricamati d'argento. Poi

dalla sera prima. Ed erano ogni volta meraviglie e

insieme. I suoi occhi erano tutto bianco, appena adombrati

le rotolavano sulle spalle, erano gli stessi capelli di

mie speranze che, allora, erano in fiore. Poi me

di erbe aromatiche. C'erano, sulla tavola, molti bicchieri

continuamente. Le mie mani erano impacciate nei loro gesti

più a lei. ¶ Essi erano così vicini che i

in mezzo alla fronte. Erano come scimmie bianche, gigantesche

Comprendo, — mormorai. — È vero. Erano insieme. Si sono baciati

Daria? ¶ I suoi occhi erano veramente pieni di spavento

spezzarmele. I suoi capelli erano arruffati e le piovevano

mani... Sì... Vedevo che erano due mani, due mani

sensi mal desti. Ora erano gli abiti appesi al

con torri e castelli erano avvolte da un alone

nero. I suoi capelli erano crespi come la lana

suoi piedi, non c'erano che stracci e un

quanto quei giorni felici erano ormai lontani! C'è

di venti soldi? Se erano soltanto quindici, te lo

e argento intrecciati, che erano nastri non mai veduti

gli altri stracci, c'erano quelli che gli servivano

pur senza svegliarsi si erano aperti. Ed è importante

non appena se ne erano andate, bastava che distrattamente

dall'ombra in cui erano scomparse, come se il

I suoi occhi, che erano un tempo semplicemente chiari

Ciglia e sopracciglia, che erano bionde, sono diventate nere

sono rimasti quelli che erano; se mai con riflessi

i suoi pensieri, che erano d'una volubilità straordinaria

dell'estate. Le notti erano luminose, anche quando mancava

nella corsa, le si erano sciolti, e le cadevano

del suo cuore, che erano prima chiuse per me

udiva. I suoi occhi erano dilatati nel delirio; parole

uscivano dalla sua bocca. Erano: ¶ — Amore... giuro sulla vita

spalla: ¶ — Silvio, diceva, come erano belli quei fazzoletti di

lo incantavano, e quand'erano tristi lo riempivano di

saputo darmi alcun bene. Erano per me la personificazione

lei. Ma le ore erano lente a passare, e

la madre di Silvio erano molto ricchi e non

in gran numero, ed erano anche molto vecchi. Silvio

potuto presto morire, forse erano già morti; la loro

rischiarargli durevolmente la via. Erano già tre mesi che

brace; e poi, quando erano scoppiate, e la polpa

gote piene, finchè non erano intiepidite. Allora, sbucciate e

sorrisi di madama Humbert erano affettuosi inviti ad un

neri. I suoi capelli erano di un grigio rossastro

tutte fiorenti e giovani, erano mollemente sdraiate sui tre

a fissarla immobili, inespressivi. Erano occhi grandissimi e belli

Soltanto i suoi capelli erano veramente belli, ammassati in

della finestra, e c'erano abiti e pezzi di

pagate... ¶ Le sue labbra erano ora perfettamente rosse. S

con tanto amore, che erano freddi ma casti, brillarono

con tanta purità, che erano cattive ma caste nel

lacrime. Le sue ciglia erano perfettamente asciutte. Quindi si

in gesti che non erano i soliti; la gente

poichè i suoi abiti erano là ancora appesi nel

angosce di poco fa erano svanite, ma non si

i vestiti, che fortunatamente erano pochi, furono spiccati dagli

gli occhi, ma non erano più i suoi soavi

rami spogli del frutteto erano così fitti e intricati

mano alle labbra che erano appena appena tepide, la

quell'ora le strade erano semideserte, e non s

facciate delle case incontro. Erano gioielli finemente lavorati, zaffiri

vedere qualche bella collana. Erano seduti dinnanzi ad un

torce delle prime colonne erano già consumate e spente

nè clamori, alla spicciolata, erano accorsi dai quartieri più

si spegnessero come s'erano spente nella notte le

carta velina che certo erano stati pieni una volta

mano quando era caduto, erano rotolate poco lontano, e

come il brillante, ed erano quattro o cinque topazi

e i topazi che erano posati sulla pietra, li

nere che mai, perchè erano nere di natura. Anche

abiti di festa, ch'erano certe calze di seta

disordini della notte tutti erano per le strade in

miei occhi non si erano posati neppure una volta

casa mia, dove tutte erano cose amiche, tutto era

del parco. Le notti erano serene e tepide, e

una casa, e tutte erano troppo ricche per me

tavolo di Esposito. C'erano sopra tanti registri aperti

bello che gli occhi. Erano due grandi e malinconici

nemmeno nulla di notevole. Erano tutte cose comuni. La

Ne sfoderai alcune. Tutte erano firmate: Armida, fuorchè una

di Armida ad Esposito erano cinquanta o sessanta in

dolcezza e rassegnazione! Si erano incontrati alcune settimane prima

lessi queste parole definitive erano le sette di sera

di quello sciagurato giorno erano passate da un pezzo

uomo, ancora giovani. Essi erano allacciati l'uno all

sguardo smarrito, gli invitati erano tutti qui, chi nel

andato... Molti se ne erano andati... Allora anch'io

invenzione di Esposito. Forse erano lettere che scriveva lui

corti delle tempie. Non erano nè i capelli neri

capelli biondi di Silvina. Erano castano-grigi i capelli

i capelli di Luisa. Erano dei brutti capelli. Mentre

i fiori. Ce ne erano tante. Costano appena tre

sofferto e pianto, s'erano disperati per lei... Questo

le officine elettriche, che erano adiacenti al gazometro, dovevano

veramente tutti i ponti erano sbarrati da cordoni di

boato. Le due rive erano semideserte. Soltanto alle due

alla sera prima si erano trovati a camminare insieme

belle rose? Un tempo erano la mia delizia, le

Presi quelle rose, che erano delicate e profumate, fresche

visuccio di Luisa, ma erano quei fiori con le

della tavola su cui erano posati colorivano di rosa

cucina? E quei doni erano per me o per

vivacità, che ilarità insolite erano negli occhi di Luisa

alla sedia su cui erano posati i suoi abiti

righe gialle. Le maniche erano nere. Molto soddisfatto dell

insolitamente illuminata. Dappertutto c'erano candele accese. Sul letto

Luisa, le sue labbra, erano d'un biancore di

mani, le sue mani erano rosse! Io non ricordo