Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

I vecchi, ancora numerosi, erano tutti radunati sotto un

che viene dai secoli. ¶ Erano stati tenaci lavoratori. Avevano

pane (forno e bottega erano in un vicolo) e

d’avorio dell’Artide – erano i ricordi piú recenti

tardi, a notte inoltrata (erano le nove o le

stessa pietra dei muretti. Erano tre stanzette; sotto, una

lasciare traccia. ¶ Non c’erano tracce di violenza. Erano

erano tracce di violenza. Erano andati insieme a vedere

un mese fa? Non erano certo in contemplazione della

I suoi compagni s’erano dileguati tra gli ulivi

I lineamenti del soldato erano afflosciati e quasi cancellati

pare un brutto sogno. ¶ – Erano in tre. Mi facevano

in serro. Gli uliveti erano ripidi e serrati dal

è caffè che tenga. ¶ Erano due cinquantenni, tutt’e

era un tordo, anzi erano due tordi: la voce

furto e la fame. Erano riusciti persino a rubare

rupe, stanco e lento. Erano due uomini e una

e dio sa se erano voci rudi, patite... ¶ Ma

bizzarri. ¶ Volevano parere tremendi. Erano semirapati, con spilloni agli

Ma siccome non c’erano spettatori, con la stessa

rapidità con la quale erano entrati se ne andarono

del cielo si doravano. Erano usciti fuori per parlare

aiutò ad alzarsi. S’erano seduti sulla stessa roccia

di calcina. Ve n’erano di piú grandi, tinti

prepararsi alla sera. V’erano a volte cieli magri

dai sogni... ¶ Ma stavolta erano i ricordi in arrivo

anche il Muto». Mai erano stati cosí a lungo

fossero i frati invece erano i mulattieri ¶ credevano che

suonavano il mattutino ¶ invece erano i mulattieri che scendevano

bocca. I suoi occhi erano luminosi. ¶ Dovevano andare entrambi

accarezzare i rosmarini. Molti erano violacei, fioriti per sete

mi creda. ¶ Non si erano seduti a un tavolo

I gabbiani se ne erano già andati. Ce n

o piú tremende, non erano mai state affasciate ed

nello stesso carruggio. C’erano ben due lettere per

tra le case silenziose. Erano tutti al lavoro gli

verso che cosa? ¶ V’erano nell’albanella i rami

la gente slava c’erano questi tipi randagi dall

bar dell’olandese. ¶ C’erano solchi nell’azzurro, sentieri

dura e secca. Non erano venute le nubi dall

negli ulivi, ché tanto erano abbandonati: danno non ne

lou pastre», disse rassegnato, erano destinati solo pietrischi e

età dell’oro. ¶ Poi erano morte d’incuria e

le crepe del muro erano cementate. ¶ Sentí uno scricchiolio

qualcuno in quei fortini? Erano stati demoliti per una

tale scrupolo che adesso erano abitati. Con simile esperienza

color d’acqua marina erano tempestate di pagliuzze luminose

pagliuzze luminose; le labbra erano screpolate. Aveva forse la

ho guardati dalla finestra. Erano in quattro: tre uomini

drappi damascati, i selciati erano stati spazzati e lavati

età cruciale. ¶ Le botteghe erano chiuse e andò a

ricordo. ¶ A lui non erano mai venuti di quei

importanza – non gli si erano mai affacciati neppure sul

e giú di lí erano piú vandali, facevano piú

me vivono di rendita. ¶ Erano dunque vere le voci

quei piani alti? Non erano certo tornati i vecchi

ogni fine di riunione. Erano riunioni piú o meno

nella sua mente! C’erano momenti in cui avrebbe

quel messaggio. Ma chi erano quei laconici messaggeri, chi

ancora di quelle scritte. Erano proprio tutte inneggianti alla

Aggiunse che i gracchi erano monogami e i vedovi

carruggio in salita ed erano stanchi, a meno che

davanti alla stufa ardente. Erano a disagio, commossi e

ancora taciturna. ¶ Gli ulivi erano lucidi, e l’oro

ma chiaro. I muri erano dorati e gli ulivi

di casa i verdoni erano ritornati. ¶ Si mise vicino

roulettes e non v’erano «numeri in calore», allora

del ritano. Gli ulivi erano sempre piú scarni, di

a guardarlo. ¶ Le palpebre erano incartapecorite, orlate di piume

vi stava abbarbicato. Non erano piú calati gracchi e

immaginato. Ai turisti s’erano mescolati chiassosi giovinastri. Gli

Gli hippies (ma non erano hippies, erano toxicos randagi

ma non erano hippies, erano toxicos randagi come ce

sofferta in Germania. C’erano truppe di ogni razza

continenti. Le piú belle erano le mulatte. I francesi

raccolto nessun segreto, ma erano stati insieme l’ultima

la terra. Le fasce erano scomparse, un ulivo sopravviveva

frate domandò se c’erano conventi nella zona. Domandava

sono due... Veramente c’erano, ora sono chiusi. Ecco

scoglio su una petraia. ¶ Erano argille, lo informò Gregorio

domandava intanto che cosa erano venuti a fare quel

fiume. Non esiste piú. Erano frati francesi, coltivatori di

Ne aveva sentito parlare. Erano venuti da Montpellier. Cacciati

l’affaire Dreyfus, vi erano rientrati durante l’ultimo

da odî implacabili si erano fatti ancora piú astiosi

degli occhi. Le mani erano sempre lunghe e fini

una malagueña. Non c’erano donne come Laurence, laggiú

se ne andavano. ¶ Quelle erano bandiere sotto le quali

tutte le bandiere lo erano, eccetto forse quelle orifiamme

ampio. I capelli raccolti erano compatti sulla fronte. ¶ Mentre

al mare. I pendii erano irti di grattacieli e

Molte Landesi lo avevano. Erano quasi spagnole e piú

tornare. ¶ Nell’osteria c’erano i soliti ubriachi di

paese. ¶ Oggi non c’erano al sole i soliti

fuori delle case. S’erano dati appuntamento in qualche

raffica olive e foglie. ¶ Erano esplose le linfe su

bar dell’olandese come erano d’accordo. ¶ Ulivi maestosi

occhi, che qui c’erano mandorleti e fasce d

petraie. Di notte c’erano le stelle, il mattino