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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

concordanze di «ero»

nautoretestoannoconcordanza
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del Cile, lunedì 2 settembre 1996. ¶ Ero triste e, purtroppo, assolutamente
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frequentato negozio del centro; ero entrato e avevo chiesto
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di disperata follia. Mi ero limitato a baciarle solennemente
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allegre. Di certo non ero il solito predicatore della
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un altro nome ed ero un professionista nel barcamenarmi
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la mia vita. Non ero sicuro di volerlo. La
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prima volta da quando ero salito sull’autobus. ¶ «Come
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e di baci ed ero assolutamente certo che il
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mezzo litro di cognac. Ero stanco ma non riuscivo
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prima volta da quando ero entrato, che provenivo da
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Argentina l’avevo dimenticato. Ero venuto a cercare una
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il pancione. Dentro c’ero io». ¶ CAPITOLO SESTO ¶ Augustina
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loro mi dissero che ero loca, pazza. Tornammo a
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paio di madri. Mi ero presentato e avevo borbottato
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Come la prima volta, ero seduto proprio dietro il
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l’unico luogo dove ero certo fosse passato il
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e alla famiglia. Io ero maestra, Guido chimico: aveva
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iniezione. In caso contrario ero sicura che, siccome era
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Me lo passarono perché ero già molto conosciuta in
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quando aderii al movimento: ero una maestra e potevo
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portò via il bambino... ¶ Ero una maestrina dell’infinita
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del quartiere Palermo. «Nel ’78 ero un giovane impiegato di
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non tentare di approfondire... Ero felice di essere entrato
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della mia fantasia perché ero più ciucco del solito
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mia vita. Anche se ero abbastanza sicuro di non
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risposi soddisfatto, «ma forse ero solo ubriaco». ¶ «Forse, señor
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attraversai avenida Corrientes. Mi ero svegliato come turbato da
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dopo un po’. «Quand’ero in esilio sono sempre
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bisogno di specificare che ero il nipote italiano della
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bambino in braccio; non ero io ma un suo
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racconto di Lita ¶ Quand’ero piccola, ogni domenica mattina
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il segno della croce. Ero rimasta sola. ¶ Da un
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Ma a quel tempo ero solo una madre che
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affidato non solo perché ero sempre stata una cattolica
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praticante ma anche perché ero una dei pochi a
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per chiacchierare. Sapeva che ero italiano e che alloggiavo
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dietro l’autista dove ero solito sedermi era occupato
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ultimo anno delle superiori. Ero un giovane peronista aspirante
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lo facevo solo perché ero una mamma molto protettiva
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sicuro anche se non ero mai stato a Santiago
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tempo di una tournée, ero stato il suo road
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Aveva ragione El Chino: ero un dilettante e avevo
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testa quando capì che ero assolutamente serio. «Stai attento
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Gloria?». ¶ Non me lo ero dimenticato. Erano appena sposati
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tanto lui voleva proseguire, ero io che spegnevo il
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inutile andare in Perù, ero da tutti i punti
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Edmundo. ¶ Standogli vicino mi ero però reso conto che
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e la giustizia». ¶ Non ero affatto convinto della validità
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di raggiungerlo. Quando mi ero avvicinato aveva detto: «Torna
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di aprile del 1958. Io ero già al lavoro nei
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poi gli spiegarono chi ero e il motivo della
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ascoltato la cassetta non ero riuscito a trattenere le
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chiacchierare con persone che ero certo di aver conosciuto