Paolo Volponi, Corporale, 1974

sangue, sempre» io mi ero appena fermato. Avevo lo

un bar dove io ero entrato dietro il suo

al ristorante dove io ero andato con il mio

il mio Overath, mentre ero a Roma per il

o modificare il segno? Ero avvilito; lo ero davvero

segno? Ero avvilito; lo ero davvero dentro la pancia

davvero dentro la pancia. Ero uno qualunque che stava

le valigie, pensavo che ero stato bravo all’esame

e gli dissi che ero marxista, comunista, rivoluzionario. Egli

mi spiegava che io ero stato contaminato dalle radiazioni

maestro mi indicava che ero stato fregato mentre ero

ero stato fregato mentre ero alla finestra, appoggiato al

quale erano appoggiati. Io ero appoggiato con la mia

Le maglie che mi ero legato dormendo si erano

inferto. ¶ La mattina dopo ero malato di enterocolite. Cominciai

fatica che rendeva quando ero già stanco, dandomi una

gusto della mia vita. ¶ Ero entrato nel partito per

Io andavo avanti, finché ero preso dall’inerzia anch

due volte quella mattina ero stato lieto di vedere

storia di un’eternità. ¶ Ero colto di sorpresa dalle

è grosso, disse. Io ero sconvolto da questa dichiarazione

senza molto impegno, perché ero convinto che tanto in

le faccette eccitate. ¶ Mentre ero con Ivana sotto l

l’ombrellone molto spesso ero io a chiamare uno

cadde in un fiume: ero cosí disperato che ce

dall’aula ed io ero il primo, senza piú

cosí facesse perché io ero già preso dal cattivo

la seguiva a piedi. Ero deciso a fermare la

nei suoi gesti. Io ero pesante e guardavo con

che cosa facevo, se ero convinto, e lui dimostrava

arrivò a dire se ero convinto della, o meglio

era vaga, perché io ero spesso punto dalla voglia

era vero che mi ero sposato da poco. Tentò

telefoni. Sei mesi prima ero andato da Varese a

Stato marxista e anarchia». Ero stato per anni in

Pane di Borgo c’ero soltanto io. Il numero

il mio abbattimento non ero riuscito nemmeno a tirar

quale io, presunto bergamasco, ero stato paragonato). – Che bellezza

della traccia della gioventú. Ero lí a rimpiangere di

francesi dalle ruote velenose. Ero lí quasi a spingere

che ne sarebbe sortita. ¶ Ero nella strada, convinto e

quando avevo sei anni ero in un orfanotrofio: ero

ero in un orfanotrofio: ero malato poco prima del

quasi al marciapiede dove ero io, sotto l’oscurità

denti bagnati dalla ferocia: ero troppo allo scoperto anche

stesso e dire che ero lí per riposarmi: mi

farsi sverginare, mentre io ero lontano, nascosto. Pensai con

invaso da riflessi acquatici. Ero piú stanco di quanto

senza nessun ritegno. Mi ero bagnato tutto fino al

fino al ginocchio; mi ero lavato la faccia e

fredda. Avveniva che io ero sconfitto e che provavo

avevo quattordici anni ed ero cosí distratto da essere

ritenevo necessaria all’immaginazione: ero piuttosto appesantito, compenetrato, proprio

e mansueto. Anch’io ero immobile, ad aspettare Ivana

una di poco prima. Ero andato alla stazione di

rumore dei cassetti: come ero stato bravo lí in

i salari, la ricchezza. Ero istruito e bravo e

nel momento in cui ero certo di non trovare

Debbo tornare a Rimini. Ero quassú per una ispezione

sono stato ingiustamente cacciato. Ero del Pci, anche consigliere

bivio, – diceva il brigadiere. ¶ Ero attirato dall’uomo seduto

di stringerli troppo perché ero convinto che il vento

sapendo che anch’io ero stato preso dal nubifragio

e che anch’io ero stato colpito dall’esplosione

barella ripiegata, senza accorgermene, ero stato seduto durante il

sopportare questa stupidità, che ero capitato in un nubifragio

in grado di offrirgli –. Ero sincero e quindi già

ne ho uno cosí –. Ero tirato su dalla scoperta

giudizio d’indifferenza. ¶ Io ero ansioso di avere qualche

fecero intorno. Anche se ero ubriaco quel giuoco non

equestre. Uno disse che ero venuto in avanscoperta a

la macchina a dormire. Ero riparato da ogni ansia

paura mi faceva tremare. Ero spaventato dalla possibilità di

distanza per accertarsi se ero vivo o morto. Mossi

nella posizione in cui ero: non sarebbe riuscito a

qualche minuto dopo che ero in moto. La casa

Assetata e rigata. Come ero io la mattina di

spiegai che io non ero arrivato a Urbino per

Urbino prima da solo. Ero stato scacciato da questa

scoprí dei denti orribili. ¶ Ero anch’io svuotato e

sempre parziale. Quando io ero in età di vagheggiare

prima della guerra quando ero giovane, ma poi fu

molto quei tedeschi. ¶ Io ero intenerito dentro quest’altra

moto la storia. ¶ Io ero sbalordito e stavo per

della quale, proprio perché ero sceso a valutare la

la qualità vincente, non ero riuscito a fermare il

che contro Ruggeroni… – Ma ero commosso e Overath mi

quello che si dicevano. ¶ Ero arrivato a un passo

la mia volontà, quanto ero riuscito a mettere insieme

d’uccello. ¶ Eppure mi ero calmato quando ci aveva

lo spigolo degli scalini. Ero difeso e sicuro, eppure

e di un colpevole. Ero giustificato a pensare che

dove era rimasto. C’ero anch’io e c

in Germania. Non c’ero io a rimettergli la

lasciò sempre piangendo che ero l’unico uomo che

rovina. Tu sai chi ero io prima di sposarla

abitato e di carrozze. Ero cosí contento che mi

il 70% del territorio nemico. Ero sicuro che il secondo

rapidità con la quale ero salito, premeva sui miei

mia vittoria, come lo ero io della sua fedeltà

della sua stessa stupidità. ¶ Ero di nuovo per le

Le mura, sulle quali ero appoggiato, fumavano emanando un

dentro di sé. ¶ – Io ero un amico dell’avv

si ricorda di me? Ero venuto qui accompagnato dal

non poteva sposarmi perché ero troppo bassa e perché

ora. Io intanto mi ero messa dentro i lenzuoli

le aveva detto che ero un professore forestiero che

turbava la mia scoperta. Ero preso dai colori che

altre parole. ¶ Invece io ero preoccupato dalla lettera che

seppure indirettamente anche dov’ero io, contro il mio

di cantaridina del tunisino. Ero molto affezionato all’idea

spazio per l’allegria. Ero allegro, esaltato dalla scoperta

scoperta, dal grado che ero riuscito a stabilire e

da sola. ¶ Di nuovo ero in piazza davanti ai

accorsi con gioia che ero in grado di riconoscere

notato. Pensavo se ne ero contento quando mi sono

avevo capito; ma io ero passato solo a salutarla

cose. Un’altra volta. ¶ Ero inquieto, ma con una

le sue qualità. ¶ Ormai ero a poca distanza dal

delle sue suddivisioni, ma ero felicemente sicuro che fosse

sorpresi dal mio affetto. Ero grato a Imelde che

cattivo attore e che ero pronto a ripiegare nella

tutto contento perché non ero riuscito a mettere giú

cui le altre volte ero arrivato con la mia

ho sulla macchina –. Io ero a guardare dentro il

accendere un fuoco. M’ero imposto di passare in

niente di decisivo. ¶ M’ero ripulito in qualche modo

per questo noioso atteggiamento ero gravato da un pensiero

macchina dissi che non ero lassú per contemplare e

ne compri un paio?» Ero bravissimo ormai con il

stinco sinistro, dove mi ero colpito con il collo

tale e quale (qual ero), (mortale e mezzo immortale

voltò verso di me. Ero mortificato e non riuscivo

prosciutto rosso… Ma già ero intenerito dalla passione amara

mani ancora ingarbugliate. Io ero libero e lo colpii

garzone mi aggredirono, che ero ancora carponi, con colpi

rimuginavo che alla fine ero stato vigliacco a non

abbandona, in saecula, saeculona. Ero già alla Cesana e

me stesso che io ero il guardiano solitario del

se dovrò riemergere mutato. ¶ Ero sopra Ca l’ala

il battitore. ¶ Anch’io ero ansioso, guardavo in giro

allargarle e di trascinarle ero quasi caduto perché non

Vidi subito che non ero in grado di rispondere

ma io precisai che ero convivente con la paziente

settecenteschi ben imparruccati. Mentre ero lí piú volte sentii

nuova luce. ¶ Alle undici ero puntuale all’ospedale a

del lenzuolo. ¶ Anch’io ero preso dall’avidità di

serrato. Ma io non ero agile e nemmeno sicuro

a giuocare a bigliardo: ero bravo, funzionale, come una

lentissimo, pieno di divagazioni: ero al limite di ciò

da cm 140 a cm 220. Ero addolorato, dopo tanti giorni

con due enormi mani. Ero stupito fino al compiacimento

me, che non mi ero preparato. Ero rimasto a

non mi ero preparato. Ero rimasto a considerare l

costato fetido, gigante, infante. Ero sereno. Non avevo certo

un altro caffè. Mi ero deciso ad aspettare. Un

guardarlo bene e mi ero afferrato a quel particolare

il teatro sembrò viola. ¶ Ero solo sotto la neve

un particolare: io ne ero avvolto, avvolto e sempre

proprio perché ti credevo ero pronto ad aiutarti. ¶ – Proprio