Antonio Pascale, Passa la bellezza, 2005

Una brutta nottata. M’ero svegliato alle 2:17, tenevo sete

giro e cosí m’ero ritrovato in compagnia di

dire la verità, m’ero preso una bella fissazione

metafora: mi dicevano che ero un ragazzino? E la

assai. ¶ Ma siccome m’ero, appunto, un po’ fissato

e del meno, m’ero fatto coraggio e gli

mai. ¶ Visto che c’ero, gli avevo raccontato della

E qui, alle 8:10, mi ero sentito carico di energia

rimanevano da consumare, m’ero inventato una cosa. ¶ – No

non funzionava stamattina? ¶ M’ero guardato nello specchietto retrovisore

gonfia, effettivamente non mi ero rasato per bene, c

piede in casa. ¶ M’ero un po’ incantato cosí

silenzio, finché: ¶ – … senti, quando ero piccola mi sono fatta

dormivo sul sedile. ¶ M’ero svegliato con molta lentezza

Oggi, terzo giorno, mi ero appena svegliato e sentivo

mi potevo specchiare? M’ero portato un po’ di

non c’era nessuno. Ero solo, i rumeni non

perché aveva capito che ero campano, con vaghe parentele

cosa. ¶ Mi sono guardato, ero pieno di ponfi: zanzare

Pollo preso in rosticceria, ero andato io stesso a

senza particolari problemi. Io ero già crollato. Intanto m

già crollato. Intanto m’ero fatto bianco in faccia

per me, io non ero dei loro, non mi

ma chi è, Vincenzo? ¶ Ero io, l’avevo rassicurato

tutti uguali. ¶ Con Piera ero stato zitto. Però a

E questo che vuole? Ero impressionato dalla successione dei

questo: dopo la doccia, ero andato in camera da

fatto male? ¶ Non m’ero fatto male. Mi sono

Io amici ricchi no, ero contrario. Dunque, stavo tutto

mentre lui parlava m’ero messo in un angolo

alla parola psoriasi non ero mai riuscito ad associare

la causa del consulto. ¶ Ero partito dalla vendemmia, solo

dico e tanti auguri. ¶ Ero tornato a casa con

caleidoscopio, no. ¶ Per inciso, ero contrario ai giochi di

via la luce. ¶ M’ero girato sulla pancia e

deve essere quello. ¶ Mi ero affacciato al balcone. La

aveva svegliato alle 5:50. M’ero fatto la doccia, poi

peggio di me. Poi ero uscito sul balcone, quello

e per questo m’ero ritrovato in mezzo a

che stavo là, m’ero preso un caffè insieme

e questo proprio perché ero in un periodo particolare

Nord, o no? ¶ Qua ero intervenuto io. ¶ – Scusa Robè

cosí, per caso, m’ero sollevato la manica destra

il 21 ottobre, alle ore 17:40, ero tornato da Spizzuoco. Stavo

non avevo niente, mi ero guardato allo specchio, a

di via del Corso, ero particolarmente sensibile alle cose

il 16 luglio 2002, alle ore 21. Ero stato per due ore

un bel culo, m’ero pure avvicinato e invece

andata benissimo, io m’ero preso pure il rombo

detto sottovoce, e m’ero leccato la panna. M

era. ¶ Tempo prima mi ero trovato in un buio

Corso), un giorno m’ero detto: ma fammi vedere

dalle tenebre. Ma dove ero finito, un buio cosí

rifrazione o forse m’ero grattato. Nemmeno il tempo

viso: ombrellifere bianche. M’ero detto: vabbè, non è

basta coglierli, e m’ero strappato un paio di

dal viso. ¶ Cosí, m’ero svegliato tutto sudato. Dalle

non ci si crede, ero devastato dalle macchie, rosse

un eufemismo, di piú, ero solo dentro, per vincere

che non andava: io ero calmo e stavo cosí

una siringa, da quando ero piccolo, allora me le

Ho capito subito che ero la cavia. Hanno fatto

di tutto il Molise. ¶ Ero rientrato in albergo respirando

invece, avevo fame, m’ero avviato nella sala da

affermazione aveva creato, m’ero seduto al tavolo di

per superarla, o no? ¶ Ero rimasto ad ascoltarla con

situazione eccezionale. ¶ Ecco, qui ero intervenuto, e sí, non

mia vista. Me n’ero allora tornato mogio mogio

mia, la 205, e m’ero buttato sopra un enorme

un’ombra, quando m’ero reso conto che a

la nenia di Vespa ero caduto in un dormiveglia

gas la mattina. Mentre ero perso a decifrare quest

di quella luce m’ero ricordato delle mattine invernali

Tu no! ¶ – Ma non ero incredibilmente brutta… ¶ – Sí, lo

che desideravo. Poi m’ero riposato un po’, avevo

specie di richiamo: ohh!, ero tornato indietro nel tempo

dico, e intanto m’ero accorto che ci muovevamo

Silvestro e Rossella, c’ero andato per un articolo

un articolo e m’ero fatto pure afferrare per

dall’ospedale, ma non ero contento come allora. Cioè

Poi avevo lasciato perdere, ero tornato nel mio cantuccio

In linea di massima ero d’accordo. La teoria

pallone nel corridoio, m’ero detto: qua bisogna telefonare

scatti improvvisi. ¶ Insomma, m’ero intossicato il caffè. ¶ Poi

cure termali). ¶ Quando m’ero girato per cercare mio

la poesia? ¶ Allora m’ero di nuovo scoperto per

nonostante la nebbia io ero ancora piú sicuro: qua

per la verità, m’ero avviato verso le terme

quelli che volevano guarire. Ero l’unico al di

Bene, trasgrediamo. Cosí m’ero seduto fuori al bar

nucleo di dolore irreversibile, ero impaziente di andarmene. ¶ – Per

Fatto sta che nemmeno ero riuscito a piangere. ¶ Furono

un po’. Allora, m’ero scusato con Elena: ¶ – Periodo

Da sempre, da quand’ero bambina. Mi trovo sempre

giorni prima, il 13 novembre, ero tornato a Fiuggi, non

in ritardo e m’ero sistemato nelle ultime file

o tre punti m’ero commosso. Soprattutto in un

gesto lo facevo quando ero piccolo e non capivo

nel fine settimana, m’ero un po’ fissato, volevo

c’è scampo, m’ero messo a pensare per

caso del Villaggio Coppola, ero tradotto in simultanea. Allora

la prima volta mi ero reso conto che veramente

linguaggio adatto. Perché io ero parte in causa, stavo

cercata e trovata. Forse ero io che pensavo: solo

una verticale, come quando ero bambino. Che poi c

fatto strano, quando balbettavo ero anche agile, sempre sul

amore mio. Non m’ero fatto niente, e nonostante

dopo tre giri m’ero già esaurito, finché, vista

della discussione non mi ero reso conto che Verniani

Allora a questo punto ero intervenuto io, avevo parlato

dove, tra l’altro, ero già stato tempo fa

cosí buio. Allora m’ero pure spaventato, adesso, invece

e due giorni prima ero partito per Benevento. In

il 12, alle 9 di sera, ero fuggito dall’albergo. Elena

erano diventate palmate), m’ero ricordato di una massima

Devo dire che quando ero giovane, e leggevo le

voglio piú essere rispettata. ¶ Ero tornato in me, avevo

le bugie. ¶ Io mi ero allora messo a pensare

parole giuste, cosí mi ero alzato e diretto verso

a me. Me n’ero uscito con una metafora

sorriso, di nuovo m’ero piegato all’indietro per

Settanta era cosí. ¶ Allora ero intervenuto io, insomma l

esperto di quegli anni ero io. ¶ – Sí, ma c

a scuola, siccome m’ero preso già le ferie

e stavo tutto tranquillo, ero andato a prendere Piera

bucato per due motivi: ero felice e volevo agevolare

insomma distanti. ¶ – Me n’ero accorto, tu no invece

posato il libro, mi ero alzato dal divano ed

alzato dal divano ed ero andato da Piera. ¶ – Tu

io il bucato. ¶ M’ero tornato a sedere, dicendo

da grande vorrà recuperare… ¶ Ero allora tornato di là

Poi silenzio. Intanto m’ero messo a vedere Vespa

quando era uscita, m’ero ripreso e avevo cambiato

era nessuno. Quella ragazza ero io. Qualche tempo dopo

con il vescovo, m’ero appena messa in tasca

bella ragazza, chi è? Ero io, ancora io. Per

persona felice. Da triste ero diventata felice. Era la