Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

giorno ho detto basta: ero diventata la regina degli

dei cancellieri. Ma non ero in grado di scrivere

di qualche mese fa ero abbastanza su di giri

tempo per riflettere. Mi ero chiusa nel bagno dello

pomeriggio, quello che mi ero detta fra me e

convivenza con il bastardo ero in netto vantaggio sulla

il mio capo. Insomma, ero così arrabbiata che dimenticai

miei; nemmeno nata, già ero un problema per la

che non lo lasciavo ero tanto sana,” mi confidò

chiuso gli occhi. Quando ero uscita dalla “Boutique di

interrompermi, solo che ormai ero partita. ¶ “Insomma, a me

alla bocca per controllare. Ero digiuna, avevo da poco

piacevano pochissimi ragazzi, ed ero anche abbastanza pretenziosa, nemmeno

lo avevo ancora capito? Ero lesbica? Non provavo attrazione

mi sono cacciata; mi ero ripromessa di andare dall

carità, io da bambina ero cattivissima, staccavo la coda

padre. È morto quando ero ragazza.” ¶ Lui spalanca gli

anni, mangiavo poco ed ero mingherlina, e la sacca

fece la guerra perché ero la prima donna che

su. Un giorno che ero particolarmente su di giri

la mia porta. ¶ “Sì, ero venuta a trovare mio

farsi trasportare dagli altri. Ero convinta che Vittorio Guanella

bocca, non me l’ero di certo presa per

presenza di quell’uomo, ero rimasta male perché non

non quella che mi ero immaginato, ma ricca di

la frase che mi ero preparata grazie anche al

via. Qualche anno fa ero scema e nun sapevo

paradossale nella quale mi ero ficcata, e poi non

che potevo dirle, che ero un avvocato, l’avvocato

avvocato del marito, ed ero entrata nella sua casa

guardo negli occhi: “Quando ero piccola, mamma lavorava tutto

avessero detto, inventava che ero la più brava, che

la sua e io ero una femmina, e che

lo ricordo Bonfanti quando ero ragazzina,” dico mentre soffio

ne so, ma quando ero piccola mica era accussì

mi ha inguaiata. Piuttosto, ero venuta per chiederti una

studiato, ho solo faticato, ero sola, ma non ho

vecchia. Perciò d’inverno ero sempre poco attrezzata, con

estati da bambina, quando ero costretta a giocare davanti

pupazzo e io, invece, ero addetta alla chiusura della

dell’estate, perché mi ero portata i libri e

però!” urlò, ma io ero già lontana. ¶ Restai più

parola, una sola parola. ¶ Ero troppo piccola per capire

da qualcuno che non ero io... mi è venuta

ripensa e dice: “Mi ero sbagliato, credevo fossi una

Quando l’aggio conosciuto, ero ingenua, ma ingenua assai

statte buono”. ¶ “Carmen, io ero dalla tua parte, lo

epoca non ci pensavo, ero per lo più presa

ad afferrarmi il braccio. Ero in piedi davanti a

si accorsero nemmeno che ero lì. Filai di nuovo

l’arcano mistero: mi ero fermata proprio sotto la

per farmi capire che ero indesiderata. Mi sono rimessa

ripetutamente. ¶ Io, però, non ero abituata a portare anelli

i rospi gracchiano?). Insomma, ero abbastanza nervosa e su

nel suo giubbino, dove ero sicura di trovare il

Lui non rispose, ma ero certa che mi stesse

di undici anni fa ero sul ponte della nave

Da giovane non ne ero capace, purtroppo. Gisela ci

volta. Solo che già ero su questa cosa”, e

ha pensato ai dolci. Ero indecisa se chiedergli di

dal sonno nel quale ero sprofondata subito dopo le

di riflettere, che non ero più sicuro dei miei