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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «essa»

nautoretestoannoconcordanza
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trasportare dalla corrente. Ed essa infatti finì per depormi
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neve. Seguiva su di essa gli zampettii degli uccelli
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era la ferrovia. Ad essa dedicavano tutti i loro
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le speranze che in essa aveva riposte. Per essa
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essa aveva riposte. Per essa era disposta anche ad
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siberiana. Era convinto che essa stesse nascendo soprattutto per
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diventare tutt’uno con essa. Dalle sue mani uscivano
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mi stava ricacciando da essa, per ristabilire un equilibrio
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là. Il ricordo di essa non mi aveva abbandonato
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in mostra sopra di essa. Con lo sguardo andava
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cercando di dimenticare in essa l’assillo che non
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sistemata come se in essa ci fosse una donna
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il discorso su di essa, disegnavano un gesto di
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del Gran Vento; di essa poi s’erano perduti
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voglia o no, perché essa non ci chiedeva mai
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scarso rilievo, e che essa diventava significativa soltanto in
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di ognuno, ma forse essa non era neppure venuta
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non soltanto perché in essa riuscivamo a ritrovare noi
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erano buttati su di essa a testa bassa. Avevano
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lo stridio delle seghe, essa sembrava ricadere in un
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decenni di lavoro? Ma essa stava sempre dietro di
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piena di speranza. Se essa veniva demolita, subito si
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salute, per fortuna. Ma essa era qualcosa di fragile
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Mosca, e ciò che essa rappresentava, provava una nostalgia
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ferrovia, o che ad essa s’interessavano, dall’ultimo
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e si identificavano con essa. Il cantiere era tutto
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Io però sentivo che essa era tuttavia presente in
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fluiva all’interno di essa. Tutti i giorni io
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Ci eravamo internati in essa sempre in modo da
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che circolavano su di essa. ¶ X ¶ La taiga ¶ V
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una sibilante nostalgia di essa, e la ricominciavano daccapo
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consumati e bruciati da essa come i fiori dalla
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sacra consegna era anch’essa un’illusione da ragazzi
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si fosse essiccata anch’essa, come i pozzi della
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faceva tutt’uno con essa. Mai sarebbe potuto accadere
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che la fine di essa si allontanava sempre più
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che dovevamo adeguarci ad essa, e non il contrario
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il contrario, perché era essa che ci aveva generati
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insignificanza all’interno di essa. ¶ Ogni giorno che passava
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che non sapevamo quando essa si potesse ritenere inaridita
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segheria, che era anch’essa un’altra parentesi aperta
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asiatici per vedere quando essa si sarebbe illuminata della
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poi, a causa di essa, le cose cominciavano ad
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altra cosa, e per essa non era più il
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dell’oro, perché ad essa arrivavano avventurieri da tutta
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dai lieti territori che essa occupava. Nessuna donna avrebbe
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se, allo sbocco di essa, fosse atteso finalmente da
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come una febbre, ed essa era sovrastata continuamente dal
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e sicurezza dentro di essa. Presto sarebbero arrivate anche
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fossimo una proiezione di essa. Era il cemento che
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ogni altra cosa. Che essa ormai da anni fosse
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e misterioso. Pensando ad essa, gli occhi mi si
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la stessa cosa che essa, una lunga e tribolata
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speranze che riponevamo in essa ci facevano ritenere, in
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sentiva come offeso da essa, e più vastamente dalla
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sembrava soda e consistente. Essa lo riavvicinava alle cose
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conclusione, o vicini ad essa, dappertutto. Adesso le antiche
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ancora la separava da essa. ¶ A ripensare alle difficoltà
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cantiere, gli pareva che essa non avrebbe potuto mai
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pareva un regalo, perché essa era portatrice di pace
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esisteva, e perciò per essa ogni immagine andava bene
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entrata nella mia vita, essa si era modificata. Così
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con tutto ciò che essa conteneva. ¶ Il medico non
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spingeva sulla cima di essa. “Aspetta, non correre sempre
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in fienagioni lontane. Con essa aveva rimandato ogni spiegazione
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non vivere che per essa, e lasciavano che i