Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

che possono separarla da esse per due o tre

La parte abitata da esse era una vecchia casa

ciò che rappresentava per esse una fatica senza limite

incontrate con taluna di esse la dama e la

sia per sentirsi onnipotenti esse. Della sua incapacità sorridevano

vivere. Ora viveva fra esse non come padrona, ché

possibile nascondere; pettegolezzi che esse fingevano di tagliar corto

La colpa era di esse, esclusivamente, e non come

le aveva volute; di esse e del loro stato

famiglie, e non potendo esse, la Chiesa. La Chiesa

non si accorgevano di esse o, costretti ad accorgersene

uscendo o nel rientrare. Esse rispondevano dall’alto, non

oramai una commedia per esse, che non aveva nulla

ritenendolo ignobile per quanto esse, una volta la fortuna

creature che spogliate di esse non risultano più né

famiglia. Meno intelligente di esse, non ambiziosa e intraprendente

insieme, indipendente verso di esse, che soltanto pochi mesi

leggere il sentimento di esse e scoprirne i propositi

per consolarlo, e prendere esse stesse una posizione decisa

cielo in mezzo a esse, e che metteva nel

lontani dall’occuparsi di esse. ¶ Venivano a vendere i

voluto pesare sopra di esse, moriva ancora giovane, lasciando

diventava nuovo anche per esse, quasi vedessero per la

le fece fuggire, ed esse corsero ai loro telai

tardarono ad ammirare anch’esse l’agilità del nipote

del treno quando con esse era venuto a Firenze

spalancate per ricevere in esse, con suprema dedizione la

E non di vivere esse più umanamente seguitando a

cielo in mezzo ad esse, un cittadino ragguardevole e

fidanzato, quel fortunato che esse pure si arrabattavano con

dolevano di essere state esse poco amanti della terra

così bene, che ad esse pareva di leggere nel

era lasciata scappare con esse qualche esclamazione, un’immagine

giovane, e a cui esse avevano sorriso d’intelligenza

aveva fatto perdere ad esse un po’ di quella

che si frapponevano ad esse, e più ancora dimostrandolo

dovuto passare davanti ad esse: dure, ancora chine sul

in credito verso di esse. ¶ Esaurite le furie venivano

inverosimile sul pagamento di esse. Il sarto di Remo

generale, e anche per esse aveva tutta una graduatoria

il meno propizio per esse; e come esse spiassero

per esse; e come esse spiassero in quel canto

di febbre generata da esse, dalle dispute, dal bisogno

potesse esercitare sopra di esse, quello che rappresentassero nella

non si occupava di esse in modo alcuno, e

fossero nate, avendo di esse una legittima paternità, parve

mani e allontanandolo da esse. ¶ «Via, via… su, presto

dare qualche cosa anch’esse» concluse Remo in tono

ché l’accoglienza di esse, come l’atteggiamento del

e al quale neppure esse osavano rispondere. ¶ E Niobe

padrone, anzi, più di esse. E quando le dicevano

di Remo e di esse, prese un atteggiamento di

quale avrebbero dovuto cucire esse le camicie per potersi

a trattarle sottogamba mentre esse raddoppiavano in albagìa. Ma

testa alta davanti ad esse. Si sentiva vile e

cantava alla finestra mentre esse attraversavano una delle maggiori

di andare fino ad esse? Come avrebbe potuto sostenere

speranze, povero giovane? Anch’esse avevano risposto con delle

per lui e per esse, da dover ridere nel

aspettare qualche cosa da esse. “Non ci credete, è

e a stare allegre; esse non potevano nemmeno rispondere

compiacenza e adattamento ad esse. ¶ «La vita è fatta

pronte, ora pendevano anch’esse. ¶ Guardandole così non erano

d’odio contro di esse, e di tanto in

i benefici ricevuti da esse per tanti anni, dimenticando

di richiamarle; anzi, ebbero esse la forza, dopo quel

sarebbero riusciti e sradicarle. Esse non sapevano davvero perché