Vittorio Alfieri, Don Garzia, 1789

prudenza? umano chiami, ¶ l'esser debole e vile? e

è il solo, ¶ ch'esser nol merti. Or, che

supplicare il padre ¶ d'esser men crudo. È ver

te mi mena: ¶ teco esser deggio a lungo. ¶ Cosimo

so. ¶ Cosimo ¶ Ch'altro esser può codesto ¶ mentito amor

velo infame? A Giulia esser può caro ¶ Garzìa per

in lui, pur troppo, esser non veggio ¶ di giovinezza

nell'empia grotta, ch'esser ti de' tomba... ¶ Tomba

In te, per ora, ¶ esser non puoi... Sfoga il

io spero ¶ sia per esser tuo fallo. ¶ Garzia ¶ E

prove? oh rio dolor! esser qui dunque ¶ fellon, non