Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

tre di quelle provo esser tradutte ¶ in lingua nostra

deche sin qua trovo ¶ esser dal fonte di Turpin

gode, ¶ e pur non esser Dio del Ciel si

fin ch'a l'esser suo l'ebbe costrutto

vede natura in lor esser conforme, ¶ onde non gran

quando cessa il mondo esser deforme ¶ pel fredo e

Misero me, che 'ndarno esser sperai ¶ di sí onorevol

ancora, che di foco ¶ esser parea, lo traditor cavalca

vil animale ¶ per non esser fra gli altri il

e manifesto ¶ l'imperator esser cagion di questo. ¶ 55. ¶ Ver

ch'ode il germano esser cagione ¶ di quel tal

del solenne ¶ contrasto ch'esser deve; or stanne, figlio

e spuda senno, ¶ ch'esser ti pare un potta

li perda!) ¶ non muschio esser il suo, ma pura

ogni altra peste creggio esser sanabile ¶ a mille vie

porvi speme già cred'esser vano; ¶ e pur, se

Carlo, ¶ che 'l Spagnol esser debba vincitore. ¶ Milon, udendo

l'amante un'ora ¶ esser mill'anni giura, et

l suo dono grato ¶ esser stato mirando e come

ch'Amon si mostra esser d'un braccio inutile

lettor, se chiaramente squadri ¶ esser stata la mente sua

di sua madonna; ¶ or esser tempo d'aiutarla vede

di manco vede necessario ¶ esser a chi ama sponersi

mecco ¶ lo Talian vòl esser, e non becco. ¶ 52. ¶ Or

annida. ¶ Credesi anco Rampallo esser quell'uno, ¶ in cui

assai qui ti conviene ¶ esser gagliardo in fabricar Orlando

le viscere materne, ¶ ch'esser non puote da ferro

Domine, ita, ¶ mi doglio esser mai stato a cotal

a sé medemo; ¶ vedel esser in faccia smorto e

cagion di cotant'onte ¶ esser già non volea, ma

già duo millia spade esser cavate ¶ e contra quatro

sente; ¶ onde Milon, per esser drento accetto, ¶ disse qual

vede for di mente esser uscita. ¶ 44. ¶ Frosina dorme, né

n altra donna par esser mutata; ¶ né Berta in

volesse tanta pazienzia; ¶ perch'esser al villan crudo e

Ciel quando non piove, ¶ esser fallaci, traditor, maligni, ¶ di

di me, comprendesi villani ¶ esser de voi soldati la

niun ladrone ¶ abbia d'esser appeso alcun riparo, ¶ se

dimande, ¶ e pur d'esser compreso vi sospetta. ¶ Sta

non credo piú nefando esser mai poscia) ¶ di Carlo

Berta d'un ladro esser prigione. ¶ Chiama piangendo su

ben spesso un confessore ¶ esser piú roffiano che dottore

alzo le mani, ¶ sperando esser già spenti e' miei

di men doglia crede esser la morte. ¶ 6. ¶ Stride con

l'oro ¶ bastevole non esser, per il quale ¶ supplir

intende e spia ¶ Rainer esser di Sutri al regimento

un uomo et uomo esser intendo; ¶ e chi diece

Orlandino gusta e annasa ¶ esser non di fanciullo, ma

tal libbraria, ¶ dicea non esser altra teologia. ¶ 11. ¶ Era bon

Stoici, e provasi Epicuro ¶ esser in domo Dei via

ch'elletto sei d'esser pastore ¶ de la greggia

grande!) ¶ pasto de frati esser le fabe o giande

mostre ¶ ch'io merto esser ornato d'altro dono

oggi voi laici giudicate ¶ esser il studio d'ogni

bianco ¶ e il bianco esser il negro, ab inexperto

farebbe, s'intendesse poi ¶ esser in stalla piú asini

meraviglia ¶ parea co' circonstanti esser di legno: ¶ stringe la

quel ch'è coco esser l'abbate. ¶ 68. ¶ Et ecco

Vostra Reverenza ¶ mi crede esser un bravo di Sansogna

fusse ben nefario, ¶ non esser Dio, ma sol di

Paolo apostolo mi glorio ¶ esser d'acerbi casi tratto

cangiarci col vostro l'esser mio. ¶ Non dico il

e senza macchia ¶ quantunque esser la fede nostra deggia