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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «essere»

nautoretestoannoconcordanza
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ben capito che non essere figlio di Padrino e
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Virgilia voleva dire non essere nato in Gaminella, non
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nato in Gaminella, non essere sbucato da sotto i
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cosa vuol dire non essere nato in un posto
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paese vuol dire non essere soli, sapere che nella
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aggiustare. Perché ci dev’essere chi non ha nome
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diceva come fare per essere rispettato alla Mora; poi
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vicolo di Oakland – voleva essere sbronza. ¶ Fu una di
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se il mondo dev’essere sempre com’era una
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cima. Mi parve d’essere un ragazzo venuto a
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tutte le piante dovrebbero essere a frutto; nella vigna
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fortuna vuol dire appunto essere andato lontano e tornare
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ingrassa. ¶ Mi sembrò di essere un altro. Parlavo con
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mi misero voglia di essere ancora in quella vigna
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si poteva riconoscere? Dovevan essere repubblichini perché i partigiani
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e di facce. Doveva essere una famiglia che andava
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Perché sapevo di non essere nessuno. ¶ Poi andò che
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me ascoltare quei discorsi, essere amico di Nuto, conoscerlo
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musica. Mi vergognavo di essere soltanto un ragazzo, un
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bevuto del vino, di essere un altro, di esser
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È cosí che dev’essere, dicevo pensandoci; ma che
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Adesso mi sembrava di essere un altro, mi dispiaceva
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diceva sempre che dovevo essere figlio di un saltimbanco
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chiedermi che cosa dovevano essere le stanze e il
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cose, e per loro essere ben trattate dalla vecchia
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signorina gelosa, che vuol essere presentata –. Poi arrivava il
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anche. Quel contino doveva essere peggio di una ragazza
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lei ma per non essere preso di mezzo e
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come a noi. Dev’essere per forza cosí. I
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la rabbia di non essere nessuno, la smania, piú
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sua sorella sarebbero potute essere per me – quello che
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a sapere che doveva essere a Genova. Allora prese
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del Nido. Continuò a essere magra e smorta e
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mi pareva di non essere piú un servitore. Ma
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io sul biroccio, di essere in festa con loro
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cos’avrei dato per essere uno di quei giovanotti
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tu in Germania… Dev’essere brutto su di lí