Angelo Roncalli, Princeps Pastorum, 1959

da altri paesi. Di essi, peraltro, si può ben

si può ben dire: «Essi non sono affatto stranieri

riflesso dell'amore che essi hanno per il Signore

affinché dal modo come essi si amano rifulga agli

norma secondo la quale essi non devono essere formati

sfavorevolmente la formazione ricevuta».(15) Essi dovranno essere sacerdoti spiritualmente

efficacia dell'educazione ad essi impartita e costituirà il

e importante, nel quale essi sono in grado di

fede e alla grazia, essi non fossero aiutati a

di mutua edificazione; infatti essi «lodavano Dio ed erano

all'udire queste parole essi ammirano l'altissimo grado

quelli che ci amano, essi ridono di noi e

è tutto dedicato ad essi. Non importa se questo

dimostrati di insostituibile ausilio. Essi sono sempre stati il

dell'apostolato laico».(41) Ad essi Noi rinnoviamo i più

catecumeni devono imparare da essi non soltanto i rudimenti

negli altri ciò che essi già, con l'aiuto

ritrovo che assicurino ad essi un ambiente religiosamente e

né aspettare che ad essi vengano date pregiudizievoli soluzioni

sacri pastori possano ad essi ripetere la lode che

e benefica influenza se essi sapranno, come è loro

e nelle fatiche che essi affrontano con spirito apostolico

pericoli intellettuali e morali essi siano esposti in una

sentire e sperimentare ad essi la fragranza e le

della loro formazione religiosa. Essi potranno trovarsi esposti a

comunità e farà ad essi sentire il calore di