Alessandro Braccesi, Soneti e Canzone, 1473?

sguardo, ¶ pel quale aghiaccio et ardo. ¶ Amor, poi che

il cel non toglie ¶ et io vorrei da tal

sopra me superbamente impera ¶ et hammi facto altro huom

stipa! ¶ O troppo ingorda et effrenata voglia, ¶ fa qualche

miei ¶ e non aghiacci et arda il cor per

ha suo sola àncora et amo. ¶ Senza 'l suo

natura tolse, ¶ virtù visiva et extrinseca luce, ¶ ristrecta all

tutto sottoposta ¶ mie libertà, et io ne son contento

che più m'avampi ¶ et a più pene scampi

disfaccio, ¶ e 'nsieme ardo et aghiaccio, ¶ vegendomi perire; ¶ e

omnipotente. ¶ Se tuo divina et excellente gratia ¶ che sol

mi mostrò te, angiolella; ¶ et io, guardando dove fussor

ciascuna cosa ¶ mortale arriva et hor lo provo e

stato in gran confusïone, ¶ et ogni cosa in disordine

mesta. ¶ Veggio tale orme et una certa traccia ¶ di

la discordia reca lucto ¶ et è radice d'ogni